a caccia della Gilda

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  1. PalarinaDolsifuria
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    [EXP Desefa (AAAAFF) 424] [DENARO: 1000 monete TdA ] [EV: 800, ABILITA': nessuna, ARMATURA: no, ARMI: nessuna]
    Giorno 15,post 17,sera. - EXP 424 LV 4 ----> 5

    Lo spettacolo che si presentava davanti a Ba Sing Se era a dir poco straziante:zone e aree della città completamente rase al suolo,corpi e feriti ovunque,macerie detriti e poi ancora soldati,armi e fuoco fuoco,e ancora fuoco.
    E su di un tetto di una locanda che si era ancora salvata giaceva sfinita una giovane che sembrava davvero non entrarci niente con quel panorama nefasto e lugubre,intriso da un'alone di guerra annunciata.
    Quella non era davvero la sua giornata,si era detta infine Dèsefa,stremata.
    Aveva piantato dritto fra le tegole il suo aliante,e adesso sdraiava supina la sua schiena con le braccia aperte.E continuava a chiudere ed aprire gli occhi,perchè,nonostante la stanchezza l'assalisse,il sonno non accennava ad affacciarsi. Sbuffò sonoramente.Due e poi tre volte.E ancora e ancora.
    Aveva cercato dappertutto ma alla fine l'aveva persa di vista.Probabilmente aveva fatto un buco nell'acqua e stava continuando a farlo.
    Si mise a sedere buttando pesantemente la testa in avanti.
    Come poteva essere possibile che fra tante persone,l'unica che pensava potesse aiutarla era quella giovincella?
    Insomma,dopotutto non aveva fatto niente di così eclatante.Ma quell'episodio con il Generale del Fuoco,quel gesto di improvvisa sottomissione e benevolenza le si era stampato e forgiato sulla mente e sulla pelle,senza possibilità di disfacersi.
    Incrociò le gambe.Ora era veramente certa che fra tutti quei soldati,generali e comandanti,quella ragazzina era davvero il tasso più importante.E lei doveva riuscire ad avere un contatto o la sua possibilità di poter scoprire davvero le sue origini si sarebbe dissolta da lì a poche ore.Prese l'aliante,lo sradicò da dove l'aveva conficcato aiutò se stessa ad issarsi.Guardò il panorama che le si prostrava di fronte.La sera era calata,il fumo si andava mescolando con le nubi del cielo,facendo delineare un'inquietante simbiosi di potere e distruzione.*Deve per forza trovarsi ancora in città...* Dèsefa abbassò gli occhi.Si trovava proprio sul tetto della Locanda di Terfo,che era diventata pressòchè irriconoscibile.Vuota e desolata.La ragazza ebbe un guizzo negli occhi.
    *Ma certo,le locande e i luoghi non colpiti!* pensò rimettendosi dritta e in posizione di lancio.Il combattimento arduo e pesante avrebbe spossato anche lei,dopotutto.Doveva sbrigarsi se voleva trovarla prima che fosse notte fonda.
    Spiccò in volo in direzione dei centri che ancora potevano chiamarsi abitati,riuscendo a scorgere delle persone che ancora potevano vantarsi di avere una vita:tante,tantissime famiglie radunate per le strade:voglia di partire,di lasciarsi la guerra alle spalle,di non soffrire più come in passato.Il mondo sembrava ormai posseduto da un'eterna spirale di guerra,morte pace e poi ancora guerra.
    Dèsefa si facva strada per i tetti,e saltellava fra questi come se fossero stati sassi sull'asfalto.
    Voltava il viso ovunque,come se fosse stato comandato da voleri superiori:cercava,scrutava,guardava,e cercava ancora:un viso che le era rimasto fin troppo impresso in mente,dannatamente famigliare per poterselo scordare.E nel momento in cui guardava dentro la finestra di un'ennesima abitazione,posò svogliatamente lo sguardo su un vicolo,ma dovette indietreggiare e guardare meglio:
    Per i corridoi di un'edificio semi-stabile,a passo tranquillo e posato camminavano a fianco a fianco una donna dal portamento lieve e regale,puro e pacifico.Dèsefa pensò si trattasse di un'ambasciatrice o qualcosa del genere,vista la pacifità che emergeva dalla sua figura.L'unica cosa che non riusciva a concepire era cosa ci facesse con i suo obiettivo,che le sembrava esattamente l'opposto,sicchè nel guardarla Dèsefa dovette assottigliare lo sguardo per notarne i particolari:
    Nonostante l'ingente stanchezza che l'attanagliava sicuramente,aveva un portamento che non lasciava spazio a trattative e compromessi:il busto fin troppo eretto,i pugni delle mani strettamente chiusi,il mento in altro e lo sguardo dritto,davanti a se,imbronciata in un'espressione di stanchezza,forza e determinazione.In un'adolesciente che non aveva neanche raggiunto la maggiore età.
    Dèsefa rimase nascosta fra le macerie aspettando il momento propizio:non le sembrava il momento di trattare.Doveva agire subito e drasticamente,perchè altrimenti non ne avrebbe avuto più alcuna possibilità.Si pose l'aliante dietro la schiena e decise che quella volta la sua unica forza sarebbero state le colonne e i suoi arti.Iniziò ad arrampicarsi,passò di colnna in colonna,sfruttando tutte le costruzione che ancora erano in piedi,in modo da confondersi nel fumo e nei detriti che si erano inevitabilmente creati.
    Arrivò sul tetto dell'edificio prestabilito.Era un peccato non riuscire ad ascoltare i loro discorsi,in qualche modo,sperava le sarebbero stati utili.Una volta posati i piedi sulle tegole,si piegò su sàè stessa,e ponendo un'orecchio sulle tegole stesse,tentò non di ascoltare i loro discorsi,ma i loro passi:riuscì a dedurre,che si trovavano esattamente sotto di lei.
    Non ci pensò due volte Dèsefa,s'agganciò per bene con i piedi sulla sporgenza del tetto e si lasciò cadere con tutto il peso all'ingiù,apparendo imrpvvisamente nel campo visivo delle due.Non fece in tempo a sentire se si fossero spaventate o meno.
    "Non me ne vogliate,è una questione di pochi minuti"disse aprendo le braccia e parlando come se apparire dal nulla dall'alto, e per giunta sottosopra,fosse una delle cose più normali del mondo.Si sporse davanti alla ragazza e le mise un capuccio bizzarro,arancione con un'omino sorridente stampato,uno di quelli che le aveva regalato Terfo,che le disse di indossare da piccola,quando la pioggia in città era proprio incessante.
    Non l'aveva mai usato.Questo era un momento propizio.
    Agguantò la ragazza senza troppe riverenze,davvero non ne era il momento.Non appena la ebbe fra le mani,riuscì davvero a stento a tenerla per la forza con cui riusciva a dimenarsi.
    *O adesso o mai più.*
    Dopo aver fatto uno pseudo occhiolino alla donna che era rimasta assolutamente sbigottita dall'accaduto sguainò l'aliante e prese il volo.
    Dèsefa atterrò il più lontano possibile,in un posto poco conosciuto di Ba Sing Se,verso Nord,dove i bombardamenti non avevano creato ingenti danni,ma le zone erano comuqnue disabitate.La ragazza non si fermava,continuava a ribellarsi in una manieta animalesca.
    Ancora non sapeva perchè non l'avesse già fatta fuori.Forse dentro le bruciava un senso di curiosità?
    Non appena atterrò,le levò il cappuccio e non riuscì ad usare mezzi termini.Fu glaciale:
    "Di grazia,sapete dirmi qualcosa riguardo la famiglia Reale del Fuoco?"

    Edited by PalarinaDolsifuria - 21/6/2009, 21:56
     
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    GIORNO 15, POST 20, sera-> notte

    "Perché avete garantito per me? Per quanto ne sapete potrei essere qui per uccidervi" chiese Iris, sdraiandosi su uno dei pagliericci nella grande stanza comune. "Perché ci hai aiutati contro i soldati della Nazione del Fuoco, e perché tutti meritiamo una possibilità" sussurrò la donna, andando a sdraiarsi su un pagliericcio poco più in là. Tuttavia Iris non era dell'idea di andare a dormire. Si rotolò, mettendosi a pancia in giù e incrociò le braccia sotto al mento, fissando la donna "e l'uomo che ho fermato? Anche lui merita una possibilità?" chiese, in tono provocatorio. La donna sorrise gentilmente "è già stato rilasciato" rispose, senza nemmeno alzare lo sguardo su Iris. "E la FireLord? Che mi dici di lei? Non avete organizzato questa banda per fermarla?" chiese mettendosi a sedere a gambe incrociate sul pagliericcio. Un sussurro di protesta si levò dalla stanza "ssht! C'è gente che vuole dormire!". Iris sbuffò, aspettando la risposta della donna, ma non arrivò. Guardò meglio e si accorse che si era addormentata. "Vecchia megera!" pensò, tornando a sdraiarsi. Si rigirò diverse volte, cercando di addormentarsi a sua volta, ma nonostante la stanchezza il sonno non voleva arrivare.

    Si mise cautamente a sedere e, facendo meno rumore possibile, uscì dalla stanza e iniziò a passeggiare avanti e indietro per l'accampamento. Una della guardie la notò, ma subito la ignorò, passando oltre. "Questi sono matti" si disse, scioccata di tanta generosità nei confronti di una sconosciuta. La mente le ritornò istintivamente al Capo Leon e si sentì improvvisamente in colpa per averlo abbandonato, dopo avergli promesso il suo aiuto. "Non posso starmene qui con le mani in mano mentre al Polo... chissà cosa succede" si disse, muovendosi in direzione di un gruppo di guardie, decisa a scoprire quanto più possibile dalla Gilda e poi partire rapidamente verso nord. Significava dover tradire la fiducia di quella donna tanto generosa, ma in quel momento non aveva molte alternative... forse avrebbe potuto ripagarla in seguito, in qualche maniera. Scosse la testa, rendendosi conto che era impossibile.

    "Posso parlare con chi comanda qui?" chiese stancamente, mentre raggiungeva gli uomini della ronda. Una guardia sbadigliò "ci hai parlato poco fa: Lady Teana, la donna che ha garantito per te" rispose prontamente la guardia. Iris si morse un labbro con rabbia "fantastico" pensò, infastidita. "Perché devo uccidere l'unica persona non del tutto sgradevole dell'intera città? Non è giusto!" protestò mentalmente, camminando con fare nervoso in giro per l'accampamento. Continuò a camminare e sbuffare per alcuni minuti, poi sospirò, decidendosi a rientrare nella grande stanza comune. Ormai le candele erano quasi completamente bruciate, lasciando la stanza nella semi-oscurità, tuttavia filtrava abbastanza luce dall'esterno per accorgersi che nessuno si muoveva, probabilmente perché erano tutti addormentati. Respiri lenti e profondi le confermarono che avrebbe potuto agire indisturbata, eppure ancora non era del tutto sicura di volerlo fare. Portò la mano al pugnale che aveva sotto la tunica "per papà" si disse, sfiorando l'elsa dell'arma.

    Raggiunse il pagliericcio su cui era adagiata la donna, e si accucciò al suo fianco. Strinse saldamente l'impugnatura del suo pugnale, poi lo lasciò andare, incerta. "Lady Teana" sussurrò, cercando di svegliarla. "Lady Teana!" ripeté un po' più forte, scuotendola con una mano. La donna non si mosse, ma alla luce delle candele Iris riuscì a scorgere un bagliore nei suoi occhi. "Devo parlarvi... adesso... in privato... è importante" la supplicò Iris. Lei non disse niente, ma si alzò, facendosi forza sulla spalla della ragazza per mettersi in piedi. "Vieni con me" disse, incamminandosi all'esterno, in direzione di quello che rimaneva della cucina dell'abitazione. Iris le trotterellò dietro, osservandola accendere una candela e appoggiarla in mezzo a un tavolo provvisorio creato grazie all'uso del dominio. "Cosa ti turba?" chiese, dando le spalle a Iris per raggiungere il rubinetto della cisterna, e riempire d'acqua una teiera. Iris trasalì, sapendo che quello era il momento perfetto per aggredirla, portò di scatto la mano al pugnale, ma esitò qualche secondo di troppo, e la donna tornò a voltarsi verso di lei. Iris lasciò andare il pugnale, ancora nascosto sotto la tunica, e dissimulò il gesto stiracchiandosi. Si appoggiò al tavolo, aspettando che la donna si voltasse di nuovo, ma non lo fece. Continuò invece a fissare Iris, in attesa di ciò che aveva da dirle.

    "Mi sono cacciata in un brutto guaio" ammise, incrociando le braccia. La donna non disse niente, limitandosi ad osservare la ragazza con aria tranquilla. Iris si sentì terribilmente a disagio, ma continuò "mio padre è stato ucciso in circostanze poco chiare. Degli amici sospettano che il colpevole sia un'associazione criminale che ha sede qui a Ba sing Se... per questo sono venuta a indagare" disse, guardando nervosamente la donna. Lei prese due tazze e vi versò un infuso offrendone una a Iris.

    Iris prese la tazza poi continuò "mi sono infiltrata in questa associazione, sperando di trovare delle prove della loro colpevolezza... o delle motivazioni... ma..." si bloccò. Annusò il contenuto della tazza con aria sospettosa, poi ci infilò cautamente la punta della lingua, assaporando l'intruglio, infine prese un sorso. La donna attese pazientemente che Iris continuasse il suo racconto "per entrare a fare parte ufficialmente del loro gruppo, e poter ottenere le informazioni che cerco, mi hanno assegnato un compito da portare a termine" disse, imbarazzata. Fissò la donna, sperando che intuisse il seguito, evitando di costringerla a spiegare, ma Teana rimase in attesa. Iris sbuffò, resa spavalda dall'ansia che provava all'idea di tradire quella donna "ho l'ordine di uccidervi, e state sicura che ci riuscirò!" esclamò, frantumando a terra la tazza. Teana rimase immobile, come se non avesse colto una sola parola di tutto il discorso, con il solo risultato di innervosire Iris ancora di più "Vi sfido a un combattimento all'ultimo sangue!" esclamò, stringendo i pugni e fissandola con un'ostinata determinazione. La donna rimase in silenzio ancora per qualche istante, assaporando il suo infuso con aria pensierosa "accetto, ma a una condizione: nel caso in cui sia tu a vincere, una volta ottenute le informazioni che cerchi, chiedo che ti impegni a portare avanti, con altrettanta determinazione, la nostra causa" disse, appoggiando la tazza e incamminandosi lungo i corridoi dell'edificio. Iris la seguì stancamente "perché non mi ha fatto arrestare?" si chiese, incredula. "Spiegatemi meglio qual è la vostra causa" si informò, valutando la proposta.

    All'improvviso un'airbender si intromise nella conversazione "Non me ne vogliate, è una questione di pochi minuti" esclamò e, prima ancora che Iris riuscisse a focalizzare la sua presenza, le coprì la testa con un cappuccio. Sentendosi presa in trappola Iris cominciò a scalciare e dimenarsi "come osa?" si chiese, cercando di liberarsi del cappuccio. Ma prima che ci riuscisse l'airbender l'abbracciò, bloccandole le mani. Iris prese un profondo respiro, determinata a togliersi quell'affare dal viso bruciandolo via, a costo di far saltare la sua copertura e rischiando di farsi male, ma sentì il respiro venirle meno nell'istante esatto in cui i suoi piedi si staccarono da terra. Terrorizzata, smise di cercare di liberarsi e scalciò nel vuoto nel tentativo di avvicinarsi all'airbender e aggrapparsi a qualcosa di solido, senza tuttavia riuscire nel suo intento.

    Non avrebbe saputo dire quanto fosse durato quel volo infernale, ma fu felice, come mai in vita sua, di sentire nuovamente la terra sotto ai piedi. "Di grazia,ne sapete qualcosa voi della famiglia reale del Fuoco?" chiese l'airbender, liberandola all'improvviso. Un centinaio di risposte diverse si affollarono nella mente di Iris, la maggior parte delle quali erano insulti diretti alla ragazza. Scattò all'indietro, estraendo uno dei coltelli e mettendosi in posizione di guardia, ansimando ancora spaventata da quanto successo. Impiegò diversi secondi per mettere a fuoco dei pensieri coerenti "perché questa domanda proprio a me?" si chiese, certa di essere stata scoperta. Si guardò intorno, tenendo sempre sotto controllo la ragazza con la coda dell'occhio: l'area era quasi completamente intatta, ma le porte aperte lungo la strada palesavano che le case erano state abbandonate. Iris si rilassò un poco non notando alcun pericolo nei paraggi. Tornò a concentrarsi sull'airbender: per quanto il suo comportamento fosse strano, non aveva niente di minaccioso. Iris si raddrizzò, regolarizzando lentamente il respiro ma continuando a fissare la ragazza con aria sospettosa. "E tu, di grazia, ne sai qualcosa delle buone maniere?" chiese, rinfoderando il coltello con un gesto rapido e incrociando le braccia con fare irritato. "Chi sei? Dove mi hai portata? Perché ti sei data tanta pena per farmi una domanda alla quale avrebbe potuto risponderti benissimo qualsiasi abitante di Ba Sing Se?" incalzò Iris, ostentando sicurezza nonostante la stanchezza cominciasse ormai ad avere la meglio.
     
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  3. PalarinaDolsifuria
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    Giorno 15,post 18,sera.

    Ok,si aspettava sicuramente di peggio.A dire la sincera verità,si vedeva morta e non sepolta già da parecchi minuti.Evidentemente aveva davvero qualche buona stella che da qualche parte la teneva legata al mondo dei meno.
    Era bizzarro però di quanto l'attenzione di Dèsefa non ricadde sul pugnale che indubbiamente era rivolto alla sua gola,bensì sull'espressione che la ragazza davanti a lei aveva assunto.Evidentemente non se ne era resa conto,ma stava facendo trapelare qualche emozione di troppo.Era sicura,che se non l'avesse presa di soppiatto in quel modo,avrebbe senz'altro saputo controllare di più l'espressione del suo viso,che in quel momento stava prendendo una piega de andava tutta a favore dalla parte della dominatrice.
    Però,quello che aveva a pochi centimetri di distanza,era sempre un pugnale.E anche ben affilato.
    E i pugnali,feriscono,e se vogliamo puntualizzare,uccidono anche.Era meglio mettere subito le cose in chiaro se desiderava ottenere le risposte che cercava.Indietreggiò lentamente,gattonando all'indietro e piantando saldamente mani e piedi per terra.
    Si alzò,lentamente,sul posto.Aprì le braccia e alzò il mento con un'espressione di completa tranquillità.
    La tranquillità di Dèsefa era a dir poco snervante.
    "Sono TOTALMENTE disarmata.E questo non mi serve poi a molto"disse indicando l'aliante che aveva radicato nel terreno a pochi passi da lei."Ok,l'idea del cappuccio è stata terrificante,lo ammetto" disse,mentre con una giravolta si metteva a sedere a gambe incrociate.Pose poi tranquillamente i gomiti sulle ginocchia e le mani sul mento."Ma davvero,sono l'ultima persona che desidera farti del male in questo momento"sorrise.
    Poi,si fece improvvisamente seria.
    "Ma ti ho vista oggi,lì nella piazza." disse guardandola "Tu devi assolutamente avere qualche legame con i piani alti della nazione del Fuoco" abbassò lo sguardo. "Altrimenti,quello che è successo con quel Generale,non si spiegherebbe..." Alzò le palpebre: "In alcun modo."
    Si aggrappò all'aliante per risalire in piedi e nel mentre,Dèsefa pensava.
    Stava ancora per svelare un segreto ad una sconosciuta:purtroppo per scoprire cose nascoste,se ne devono sempre rivelare di proprie.Attese una sua qualsiasi reazione,per capire come avrebbe dovuto affrontare la situazione.
    Chiunque quella ragazza fosse,che c'entrasse in qualche modo o meno con ciò che voleva scoprire,bisognava dimostrare cautela.
    Avrebbe potuto ucciderla,da un momento all'altro.
     
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    passa a notte anche tu XD

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    GIORNO 15, POST 21, notte

    Iris ascoltò con attenzione le parole della dominatrice dell'aria, non che avesse bisogno di sentirle dire che non era una minaccia, perché quella era una cosa che aveva già stabilito da sola. Rimase però infastidita dal modo in cui la ragazza aveva del tutto ignorato le sue domande, partendo a fare ragionamenti senza un minimo di correlazione logica. "E' pazza" si disse, scuotendo la testa con aria di sufficienza e decidendo di ignorarla a sua volta.

    Iris sbadigliò, guardandosi intorno, poi fissò di nuovo la nomade seduta a terra. "Se e quando avrai deciso di uscirtene con una risposta coerente alle mie domande, chiamami, altrimenti dormi bene e sogni d'oro" rispose Iris, avviandosi in direzione di una delle case vicine. Non sembrava un quartiere particolarmente ricco, probabilmente erano case di periferia. Gli edifici sembravano essere stati abbandonati in tutta fretta, nonostante non ci fossero segni evidenti degli attacchi da parte delle sue truppe. "Chissà cosa li ha spinti a fuggire così" si chiese per una frazione di secondo. Ma subito se ne dimenticò, ignorando il problema: difficilmente esisteva qualcosa lì intorno che poteva costituire una seria minaccia per lei e in quel momento era talmente stanca che si sarebbe addormentata anche in mezzo alla strada, l'ultima cosa che aveva voglia di fare era perdersi in congetture. Si infilò nell'abitazione più vicina, raggiunse il primo letto che si trovò davanti e crollò in un sonno profondo.
     
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  5. PalarinaDolsifuria
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    Giorno 15,post 19.sera LV 5 ----- 6

    "Se e quando avrai deciso di uscirtene con una risposta coerente alle mie domande, chiamami, altrimenti dormi bene e sogni d'oro."
    Oh,nossignore,tutto ma non questo.
    Si sarebbe aspettata che l'avesse frantumata,sbudellata o ancor peggio,e allora ne avrebbe avuto conferma,bruciata e polverizzata.
    Ma non poteva assolutamente pretendere di essere ignorata,non in una situazione di tale delicatezza.
    Almeno per quanto riguarda lei.Perchè quella ragazza,non sembrava capirne l'importanza.
    Sempre se non stesse bluffando.
    Adesso poteva davvero aspettarsi di tutto.Ed aveva davvero iniziato a stancarsi.
    Si fece spinta con l'aliante per saltare,e usandolo come asta,tentò un salto in lungo.Riuscì a raggiungerla e sorpassarla,e con una grande folata lievitò fino a terra.Fece scattare l'aliante e chiuso,glielo puntò contro:"Va bene allora."socchiuse gli occhi,glieli puntò contro."Pensavo di poter affrontare la cosa con calma.Evidentemente non è così." Ritrasse l'aliante,si avvicinò e scandì le parole sussurrando.Era inquietante.Si indicò,portando le mani al petto.
    "Sono una mezzosangue.Sono una dominatrice dell'aria,ma per legame materno nelle mie vene scorre anche sangue reale,sangue di Nazione del Fuoco..."arretrò di qualche passo,mutando la sua espressione.Ancora una volta di era sentita di nuovo la sensazione di doversi portar via un pezzo di se stessa.
    Con Zuccherino era stato diverso, perchè da lui non cercava e non voleva nulla.Gli aveva rivelato tutte quelle cose senza un motivo ben preciso.Invece adesso doveva usare,sfruttare,usufruire di quelle che erano le sue origini per risalire ad una sua ipotetica famiglia.E adesso non sapeva neanche perchè stava rivelando quelle cose alla giovane di fonte a sè,nè perchè tenesse lo sguardo basso nè perchè le gambe le stavano cedendo.
    "Sono la sorellastra del FireLord Iris," disse continuando, "e sono sicura che adesso si trova quì a Ba Sing Se." la guardò,con uno sguardo perso,da cui trafilava qualche segno di determinazione.
    Quella guerra la stava in qulache modo risvegliando.
     
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    GIORNO 15, POST 22, notte

    Iris si accorse solo all'ultimo istante che la ragazza le era volata davanti, ma i suoi riflessi furono abbastanza pronti da consentirle di non prendersi il bastone dritto nello stomaco. Sospirò, avendo a malapena la forza di stare in piedi, figurarsi quella di combattere. Con un gesto scomposto della mano spinse via il bastone, arrivando a pochi passi dalla nomade. "Sono una mezzosangue" iniziò, arretrando di alcuni passi. Iris sbuffò, notando che si stava mettendo esattamente in mezzo a dove voleva arrivare. "Sono la sorellastra del FireLord Iris, e sono sicura che adesso si trova quì a Ba Sing Se" disse.

    "La FireLord in città? Davvero!? L'hai capito da sola o te l'hanno suggerito i soldati della Nazione del Fuoco che stanno distruggendo tutto qui intorno?" chiese Iris, domandandosi se qualcuno *non* sapeva che lei si trovava in città. Poi si bloccò, realizzando improvvisamente cosa aveva detto subito prima "sorellastra?" si chiese, perplessa. "Impossibile!" decise, scrutando la ragazza dall'alto in basso "è pazza" pensò di nuovo, ormai completamente sveglia. Eppure... "per legame materno nelle mie vene scorre anche sangue reale". Iris sbuffò, infastidita. Avrebbe preferito non scoprirlo: se quella ragazza non stava mentendo tutto quello che aveva sempre pensato su sua madre era vero.

    "Se non sta mentendo" si ripetè, cominciando di nuovo ad avvertire il sonno. Iris sospirò "senti, non so cosa hai fatto tu, ma per me è stata una giornata impegnativa, sono sicura che la FireLord adesso sta dormendo nel suo bel letto al Palazzo Reale, perché non vai a cercarla lì?" chiese, ripensando al letto al quale aveva rinunciato per imbarcarsi in quella folle ricerca della Gilda. "Io mi accontento di dormire in quel bel letto dietro di te" disse, indicando un materasso che si intravedeva attraverso la porta alle spalle di Désefa, riluttante ad intraprendere una conversazione del genere mentre non era nel pieno delle sue facoltà mentali.
     
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  7. PalarinaDolsifuria
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    Giorno 15,post 20,notte.

    Vuoto totale.Tabula rasa.Zero assoluto.Niente di niente.
    Dèsefa cercava di ascoltare ogni sua singola sillaba e parola nel tentativo di carpirvi qualcosa che la portasse in vantaggio su quell'individua che adesso era diventata un mistero totale.
    S'accucciò di nuovo su se stessa,portandosi un dito alle labbra dirignando i denti,per riflettere.
    Eppure era sicura che quelle rivelazioni non le fossero rimaste del tutto indifferenti.In qualche modo,le suscitavano un dubbio.
    Un dubbio che però quella ragazza si ostentava a non approfondire.E soprattutto,si ostentava a non dirle niente.
    Perchè a quel punto Dèsefa era certa che quella guerriera sapesse davvero qualcosa che la riguardava.Ma in quel momento non sapeva davvero più come estorcerle informazioni.
    "Io mi accontento di dormire in quel bel letto dietro di te"..Ok,davvero in questo momento ogni causa era persa.
    Non poteva assolutamente continuare un discorso in cui l'altro interlocutore la considerava meno di zero.
    Decise di andarsene,era l'unica cosa sensata da fare in quel momento.
    Avrebbe trovato un'altro modo di certo,ma non poteva perderla d'occhio.Non Ora che aveva fondato dei sospetti su di lei.
    Scattò in piedi facendosi di nuovo leva sull'aliante.Vi si pose sopra,in equilibrio."Va bene,ti lascio perdere,nonc redo ricaverò molto da una conversazione adesso,neanche volendo..."saltò dal suo bastone e le si pose davanti:"Solo una cosa...posso sapere come ti chiami?" disse ponendosi l'aliante dietro le spalle.
    Almeno avrebbe avuto un nome.
     
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    [EXP IRIS (#ff007f) EXP IRIS 18.217] [DENARO: 82 mo RdT, DEPOSITATO: 5500 mo NdF, 4118 mo TdA ] [EV: 1.250, ABILITA': fuoco blu, ARMATURA: no, ARMI: pugnale, coltelli x3]
    GIORNO 15, POST 23, notte

    Iris si buttò sul letto. "Solo una cosa... posso sapere come ti chiami?" le gridò dietro l'airbender. Iris afferrò il cuscino, lanciando stancamente un'occhiata fuori dalla porta. "Ilah" borbottò, trovando inutile una presentazione appropriata con una persona che non si era nemmeno degnata di dirle il suo nome. "Le manca qualche rotella" pensò, rigirandosi nel letto e addormentandosi rapidamente.

    GIORNO 16, POST 1, mattina

    Iris si svegliò che era ormai mattino inoltrato, sbadigliò, stiracchiandosi soddisfatta della dormita. Aprì gli occhi, guardandosi intorno con aria confusa: i raggi di sole filtravano dalla finestra della stanza dove si era addormentata e un fastidioso odore di cibo in decomposizione le riempiva le narici. Una mosca ronzò, atterrandole su un braccio. Con uno scatto rapido e preciso Iris la schiacciò, alzandosi a sedere.

    Per una frazione di secondo ebbe la sensazione di essere osservata; si guardò intorno, cercando di capirne il motivo. Un gruppo di mosche si alzò improvvisamente in volo, come se qualcosa le avesse disturbate, e Iris portò istintivamente la mano al pugnale, ma si accorse che non era più nel fodero fissato sotto alla tunica. "Non posso averlo perso" pensò, balzando in piedi e cercando di riordinare i pensieri del giorno precedente per capire dove potesse essere finito. "Cerchi questo?" chiese una voce alla sue spalle. Iris si voltò si scatto, notando Tarion che giocava a tenere il suo pugnale in equilibrio sulla punta di un dito. Iris lo fulminò con lo sguardo, cercando di capire cosa volesse. Di sicuro non era intenzionato ad ucciderla, perché avrebbe avuto tempo e modo di farlo mentre dormiva. Iris allungò un braccio, aspettando che l'uomo le riconsegnasse l'arma. "Cosa vuoi?" chiese sbuffando, imbarazzata per essersi lasciata cogliere di sorpresa.

    Lui sorrise, ridacchiando della reazione della ragazza "ho l'ordine di riportarti dagli Anziani, vogliono delle spiegazioni su quando è successo ieri" disse, sventolandole il pugnale davanti al naso. Iris gi strappò il pugnale di mano "prima porto a termine la mia missione, poi andiamo a parlare con gli anziani" rispose, rinfoderando l'arma e raccogliendo i capelli in una coda di cavallo. Lo stomaco di Iris protestò "anzi... prima faccio colazione" si corresse, raggiungendo la cucina. Sul tavolo erano stati abbandonati i piatti ancora pieni di quello che poteva benissimo essere un pranzo o una cena: brodo e un po' di pane. Iris prese il pane e ci affondò i denti, ma subito si tolse la pagnotta di bocca con aria delusa: era più dura di un mattone "probabilmente usano il dominio della terra anche per fare il pane" si disse, fracassando la pagnotta su un tavolo e mettendosi in bocca alcune briciole. "Gli ordini degli anziani non si discutono, se loro dicono subito, è subito" disse Tarion, schioccando le dita. Iris si voltò verso di lui, in tempo per vedere altri due membri della Gilda raggiungerlo.

    Iris sospirò, scuotendo la testa: non aveva voglia di combattere appena alzata, e senza aver fatto colazione, ma l'espressione dei tre non lasciava spazio all'immaginazione: avevano una missione ed erano decisi a portarla a termine. Senza perdere inutilmente tempo in chiacchiere estrasse rapidamente due coltelli scagliandoli in sequenza verso il più vicino dei due.
    (A.Atk *lancio ombra* atk=389 vel=***)
    EV assassino 1: -89

    L'uomo non riuscì nemmeno a rendersi conto di essere stato attaccato, e cadde a terra, contemporaneamente Tarion e l'altro uomo estrassero i loro pugnali, avventandosi contro Iris, uno da un lato, l'altro dall'altro.
    (A.Atk *affondo c* atk=770 vel=270)
    (A.Evs vel=300>270)

    Iris saltò all'indietro, schivando senza difficoltà i loro colpi, poi scivolò alle spalle dell'assassino che non conosceva e gli piantò un coltello in mezzo alla schiena, estraendo rapidamente la lama.
    (A.Atk *estrazione* atk=369 vel=***)
    EV assassino 2: -69

    Poi puntò il pugnale insanguinato contro Tarion "lasciami fare il mio lavoro come dico io" ordinò in tono perentorio. Tarion annuì, guardando i due uomini a terra, e Iris lo lasciò andare. Recuperò velocemente i due coltelli che aveva lanciato contro il primo assassino, ripulendoli tra le lenzuola, poi rinfoderò le armi e tornò in cucina a pulirsi le mani. "Qui non c'è niente di commestibile" disse, uscendo mentre si asciugava le mani con un vecchio panno. Notò che la sua tunica si era macchiata di sangue e bagnò lo straccio, tentando di ripulirla prima che si rapprendesse. "Per prima cosa direi di andare a cercare una locanda o un mercato" continuò, riemergendo nuovamente dalla cucina, questa volta con la tunica completamente fradicia. Tarion non disse niente. "Su, animo!" lo incitò Iris, uscendo dall'abitazione mentre lui la seguiva a ruota. "Immagino tu sappia dove siamo: riportami al campo dei ribelli" ordinò, aspettando che lui si muovesse.

    Ci vollero diversi minuti per uscire dalla zona abbandonata, e cominciare a trovare un po' di vita. Un uomo tagliò loro la strada, trascinando un carretto pieno di cavoli. Iris lo fissò, incerta se adattarsi a un cavolo per colazione. In quell'esatto istante il carretto centrò una buca, rovesciando per la strada tutto il suo contenuto, tra le proteste del venditore. "Problema risolto" si disse Iris, proseguendo oltre. In una casa semidistrutta una donna si era seduta a vender frutta. "Due di quelle!" ordinò Iris, indicando delle grosse mele rosse (-2 mo). Tarion osservava distrattamente la scena, concentrato su un passante che si era fermato a un banco di carne, poco più avanti. "Che c'è?" chiese Iris mordicchiando soddisfatta la sua mela, notando l'espressione corrucciata dell'uomo. "E' lui che mi ha rilasciato, ieri sera". Iris annuì "Bene, mi porterà da Lady Teana" rispose, continuando a sbocconcellare con gusto la sua colazione.
     
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    [EXP IRIS (#ff007f) EXP IRIS 18.217] [DENARO: 82 mo RdT, DEPOSITATO: 5500 mo NdF, 4118 mo TdA ] [EV: 1.250, ABILITA': fuoco blu, ARMATURA: no, ARMI: pugnale, coltelli x3]
    GIORNO 16, POST 2, mattina

    "Ci porterà" la corresse Tarion. Iris scosse la testa "non ti faranno mai entrare, mi saresti solo d'intralcio!" protestò, raggiungendo l'uomo che le era stato indicato. Lui si voltò perplesso, notando di essere seguito, ma subito riconobbe Iris e continuò per la sua strada senza dire parola. Dal canto suo nemmeno Iris era in vena di fare conversazione: continuava a pensare e ripensare a Lady Teana, cercando una scappatoia per ottenere il suo scopo senza doverla uccidere "perché non può essere una persona disgustosa come tutti gli abitanti del Regno della Terra?" si lamentò, lanciando un'occhiata al suo accompagnatore, che proprio in quel momento stava annusando i suoi acquisti con aria soddisfatta.

    Piano, piano uscirono dalla zona trafficata, intorno a loro c'erano sempre più macerie e sempre meno edifici e finalmente Iris riconobbe il luogo in cui si trovava la sera prima. Avanzò a fianco dell'uomo nell'accampamento nemico, squadrando chiunque incrociassero mentre pensava a cosa dire a Lady Teana, non appena l'avesse incontrata.
     
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  10. Ukka94
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    GIORNO 16, POST 1, mattina

    Kastien era stancamente appoggiato ad una parete ormai quasi crollata e parlava controvoglia con un uomo sulla sessantina su ciò che stavano progettando contro il Firelord dalla sera prima.
    L'uomo era incredibilmente noioso e Kastien già sperava che arrivasse qualche contrattrempo che interrompesse la loro discussione.
    La luce del sole lo colpiva negli occhi e lo costringeva a tenerli socchiusi mentre a stento riusciva a intravedere i tratti sfocati dell'uomo di fronte a lui.
    Si mise la mano sulla fronte e si guardò intorno. Le rovine di quelle che una volta erano state abitazioni si stagliavano come fantasmi addormentati sul terreno e quella città morta aveva messo i brividi a Kastien dal momento in cui l'aveva vista.
    In quel momento si girò e la vide.
    Una ragazza camminava con passo sicuro affiancata da un uomo, la veste gialla che volteggiava luminosa alla luce del sole. Stentò a crederci. Imperterrita, Iris, la Firelord, camminava per le rovine guardandosi intorno, accompagnata da un uomo che Kastien aveva visto da quelle parti e che, a dirla tutta, conosceva già.
    Senza avvertire l'uomo davanti a lui, si staccò dal muro e camminò a passo svelto verso di loro.
    Si avvicinò all'accompagnatore della ragazza e sorrise benevolo.
    "Puoi lasciarci soli un momento?"
    L'uomo si allontanò e Kastien si rivolse a Iris. Stette attento, naturalmente, a non pronunciare il suo nome.
    "Che cosa ci fai qui? Che hai intenzione di fare?
    Era piuttosto sorpreso. Si era aspettato di incontrare chiunque in quel posto ma non lei... La guardò negli occhi e si accorse di aver assunto un'espressione più che stupita.
     
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    GIORNO 16, POST 3, mattina

    Iris vide un uomo avvicinarsi a lei e al suo accompagnatore, impiegò diversi secondi per rendersi conto che er una persona che conosceva bene "Kastien!?" si chiese, preoccupata: una delle poche persone che potevano mandare a monte il suo piano, e metterla in serio pericolo, era a non più di un paio di passi da lei. Si guardò rapidamente intorno in cerca di una via di fuga, ma ormai erano nel bel mezzo dell'accampamento, e non sarebbe riuscita a scappare così facilmente. Sapeva che Kastien l'aveva riconosciuta, e lo guardò avvicinarsi con ansia crescente preparandosi anche a combattere, se necessario.

    Lo fissò dritto negli occhi mentre faceva allontanare l'uomo che l'aveva accompagnata fino al campo: non sembrava avesse intenzione di smascherarla, quindi Iris decise di aspettare per vedere cosa aveva in mente l'uomo. "Che cosa ci fai qui? Che hai intenzione di fare?" chiese più sorpreso che arrabbiato. Iris si guardò intorno, temendo che da un istante all'altro arrivassero i soldati del Regno della Terra ad aggredirla. Esitò un istante... certo non poteva dirgli che era lì per uccidere il loro capo. "E' una storia lunga" disse, cercando di sviare il discorso. "Invece... sono diversi giorni che non ho notizie da parte del Capo Leon, sei ancora in contatto con lui?" chiese, sinceramente preoccupata per la situazione al Polo.
     
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  12. Ukka94
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    [EXP KASTIEN (#7171FF) EXP KASTIEN 160] [DENARO: 1000 mo TdA, DEPOSITATO: 0 mo TdA] [EV: 300, ABILITA': nessuna, ARMATURA: no, ARMI: nessuna]

    GIORNO 16, POST 2, mattina

    La ragazza era esitante e si guardava attorno nervosa. Kastien si chiese perchè e sperò che non avesse in mente niente di troppo pericoloso, come era suo solito.
    La guardò sospettoso negli occhi mentre gli parlava.
    "Invece... sono diversi giorni che non ho notizie da parte del Capo Leon, sei ancora in contatto con lui?", chiese la ragazza, ansiosa.
    Kastien si rilassò. "No, in effetti non lo vedo da un po'..." rispose.
    Poi si riscosse. "Non cambiare argomento!" disse a bassa voce, cercando di non farsi notare troppo da quelli che passavano loro accanto. "Mi spieghi perchè l'hai fatto? Perchè hai fatto questo a questa città?!? Cosa avevi in testa?"
    Ora era arrabbiato e aveva alzato la voce. Si guardò intorno con circospezione e si rivolse a Iris, più pacato.
    "Vieni"disse,"Non possiamo parlare qui".
    Cercò un posto più riparato e, dopo aver trovato un angolo isolato adatto, le fece cenno di seguirlo.
     
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    GIORNO 16, POST 4, mattina

    La risposta di Kastien preoccupò Iris ancora di più, se perfino l'ambasciatore aveva perso tutti i contatti con il Polo doveva trattarsi di qualcosa di davvero grave "speriamo che Zheng non abbia fatto niente di irreparabile" si disse, perdendosi nei suoi pensieri. Kastien la riportò alla realtà "Non cambiare argomento!" esclamò, cominciando ad alzare la voce mentre la interrogava sui motivi dell'attacco alla città. Iris si guardò di nuovo intorno, temendo che qualcuno potesse essere in ascolto e cominciasse a sospettare qualcosa sul suo conto. Ormai Kastien era chiaramente arrabbiato e poteva significare una cosa sola: guai.

    L'ambasciatore sembrò calmarsi un po' "Vieni" disse, accompagnando Iris, volente o nolente, in un angolo di un edificio isolato, dove nessuno sembrava interessato a recarsi. "Non puoi capire!" protestò Iris, per niente intenzionata a giustificare le proprie azioni.
     
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  14. Ukka94
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    GIORNO 16, POST 3, mattina

    "Non puoi capire!".
    Kastien guardò la ragazza meravigliato. Stava sicuramente nascondendo qualcosa e quel qualcosa non avrebbe portato niente di buono, come accadeva sempre quando Iris si metteva in testa una delle sue folli idee.
    In fondo, però, era sua amica, e preoccuparla con quell'atteggiamento non l'avrebbe certo portata a spiegare per quale motivo si trovasse lì.
    Non doveva avere cattive intenzioni, soprattutto dopo quello che aveva già combinato, ma non poteva esserne del tutto sicuro.
    Ed era per questo che doveva sapere cosa voleva ancora da quel posto.
    Sorrise. "So che non vuoi che si sappia che sei qui, tranquillizzati." disse, mostrandosi più calmo di quanto in realtà non fosse. "Voglio solo sapere che cosa stai facendo e prometto che non lo dirò a nessuno... in fondo è strano trovarti qui, non credi?", rise, poi continuò a guardarla intensamente negli occhi e attese una risposta.
    Era davvero curioso e sperava che Iris parlasse subito senza fare troppe storie...
     
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    GIORNO 16, POST 5, mattina

    Iris ricambiò lo sguardo di Kastien, mordicchiandosi nervosamente le labbra. Sembrava sincero, ma quello che davvero Iris temeva era la sua reazione: nonostante la loro amicizia non era sicura che gliel'avrebbe lasciata passare liscia, rischiava che la facesse arrestare per proteggere il capo della rivolta... ma in fondo gli doveva una spiegazione. Sospirò, cercando di riordinare tutti i suoi pensieri, poi si guardò attorno un'ennesima volta.

    "Dopo che ho lasciato la festa sono tornata..." esitò, pensando che pronunciare "Nazione del Fuoco" non fosse una grande idea "...a casa. Ho parlato con i Saggi, e mi hanno detto che mio padre è morto, ma nessuno di loro ha saputo dirmi come nè perché" disse, fissando Kastien, sperando che non si arrabbiasse di nuovo. "Gli unici indizi che ho portano a un'associazione segreta, che ha sede da qualche parte qui nella città ed è chiamata 'la Gilda'" continuò. Abbassò lo sguardo per qualche istante, poi tornò a fissare Kastien, e riprese "sono riuscita a trovare un contatto all'interno di quest'associazione, ma per entrare a farne parte mi hanno chiesto di..." strinse i denti, sapendo che Kastien non avrebbe approvato... ma in fondo era un amico, e non se la sentiva di mentirgli. "di uccidere Lady Teana... non ho scelta, Kastien! Se non lo faccio non saprò mai perché è morto mio padre... e perché tentano continuamente di uccidere me!" esclamò, odiando profondamente quello che era andata lì a fare.
     
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