Se una notte di tempesta una nomade...

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  1. @Les
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    MESE 3, GIORNO 2, POST 7 (ago), sera

    [(#DC143C) EXP 2.760 (30r100x2)][DENARO: 55 mo RdT+ ABBIGLIAMENTO: tunica verde chiaro, larga e lunga fino ai piedi, grembiule giallo, pantaloni color senape e sandali ai piedi. Capelli fermati da una fascia verde come la tunica][EV: 300, ABILITA': // ARMATURA: //, ARMI: coltello (on)]



    ”Sono un soldato della Nazione del Fuoco, e ben addestrato. Non mi serve la tua protezione” esclamò la nomade. Haika l'avrebbe disintegrata volentieri: più cose scopriva, meglio conosceva quella nomade, più riusciva a capire perché il Signore del Fuoco ce l'avesse tanto con loro. Certo... forse sterminare un'intera razza era un po' eccessivo, ma i nobili erano sempre stati eccentrici, in qualunque nazione fossero nati: avevano tutto il denaro che volevano e lo usavano per assecondare ogni proprio desiderio... il che, per la verità, non era molto diverso da quello che faceva lei se non fosse stato per la quantità del denaro a disposizione. Chi era per mettersi a moralizzare?

    "Stanno tutti nelle tende, vicino alla costa"
    rispose l'altra... ed ecco che le cose cominciavano a farsi interessanti. Proprio quello che aveva bisogno di sentire: si trattenne dal sorridere, ma dentro di sé stava sogghignando. Essendo un'isola c'era costa dappertutto, ma sapeva che si trovavano dall'altra parte. Le navi della Nazione del Fuoco erano di acciaio, roba pesante, che aveva bisogno di una buona fonda per ancoraree e di posti come quello ce n'era uno solo dall'altra parte dell'isola, ampio abbastanza da accogliere un intero plotone. Non potevno essere che lì, probabilmente li avrebbe trovati nel raggio di qualche centinaio di metri, un'approssimazione sufficiente a ritenere superfluo ogni altro aiuto da parte della nomade.

    Incespicò nel fango. La ragazzina era decisamente veloce. Era solo una sensazione o aveva aumentato la velocità? "Aspetta!" esclamò "non riesco a starti dietro!" insistette. Niente. L'altra continuava ad aumentare il passo. Provò a correrle dietro, ma alla fine dovette arrendersi. L'aveva persa di vista, maledizione! Si fermò un istante a riprendere fiato... come aveva potuto farsela sfuggire a quel modo, come una principiante? Stupida! Calciò seccata per terra, alzando un pugno di fango che andò a spiaccicarsi contro la corteccia di un albero vicino. Strinse i pugni. Non restava da fare altro che tornare indietro... a saperlo prima avrebbe evitato di infradiciarsi. Già... così avrebbe imparato per la prossima volta. Ancora non riusciva a credere di aver perso tutto così: la sua ricompensa, la possibilità di trovare gli altri nomadi... Un colpo di vento la investì all'improvviso, facendole volare via il cappuccio; barcollò all'indietro, confusa, e per poco non finì lunga distesa nel fango... ma aveva un buon equilibrio, riusciva a rimanere in piedi con il rollio delle navi... niente sulla terraferma sarebbe riuscito a farla inciampare. E poi la vide. Era la nomade e sembrava anche parecchio divertita. Si tirò nuovamente il cappuccio in testa, squadrando la mocciosa con sguardo assassino: "ma che problemi hai!?" sbottò, infastidita.

    Ormai avevano raggiunto il villaggio vicino: il terreno fangoso era sostituito da grossi ciottoli che attraversavano le vie. L'acqua martellava sulle grondaie, schizzando loro addosso. L'insegna penzolante di un'armeria le tagliava la strada e Haika la sollevò per proteggersi dal getto d'acqua che cadeva dal tetto: "abbiamo bisogno di un mezzo di trasporto" spiegò alla nomade "so dove possiamo procurarci dei cavalli-struzzo" disse, infilandosi in una stradina laterale. In fondo si trovava una baracca di legno e l'odore che emanava era inconfondibile nonostante la pioggia: una stalla. Si guardò rapidamente attorno, anche se non era necessario, nessuno sarebbe uscito con un tempo come quello.

    A chiudere la porta formata da vecchie assi di legno male accostate c'era solo un chiavistello: la donna si calò per bene il cappuccio sul volto, poi infilò la mano tra due delle assi e con una leggera torsione del polso aprire la porta fu un gioco da bambini: non doveva nemmeno preoccuparsi che non scricchiolasse... con tutta quell'acqua chi mai l'avrebbe sentita? "Vuoi aspettarmi qui?" chiese, infilandosi all'interno della baracca.
     
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