Di pirati, aspiranti detective e un bisonte volante

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  1. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 1, POST 9, tardo pomeriggio
    Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
    [22.717 Liang (#0000FB): n° exp (25r80x2)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi, mantello rosso] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

    Stats PG:

    Atk= 1050
    Def= 1.350
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall



    Liang lanciò un’occhiataccia al tipo grasso e stupido: lei non era tipo da cercare risse - anche se capitava fin troppo spesso che le risse cercassero lei, e la trovassero, anche – ma se ci fosse stato da picchiare qualcuno non le sarebbe dispiaciuto se Botte fosse stato il primo “Pazienza, Liang. Non è così che risolverai il problema.” si impose con forza. Maeko invece… chi diavolo era? Sembrava un nome della Nazione del Fuoco, ma non significava nulla: di quei tempi i nomi della Nazione andavano di moda. Lanciò un’occhiata interrogativa a Kao: forse lui conosceva il nome? A giudicare dai soggetti era probabile che si trattasse di un qualche capobanda, ma poteva anche essere un politico che si affidava a quella gentaglia per i lavori sporchi. Pareva fosse una dinamica comune in molte grandi città, anche nella Capitale. “State tranquilli, non mi sento proprio in vena di fare scherzi. E mi spiace deluderti, ma il nome Maeko non mi dice un accidente di niente.” disse più bruscamente di quanto volesse. Capoccia le lanciò un’occhiata severa per il tono e Liang si morse la lingua: incredibile, il solo pensiero di poter finire rinchiusa da qualche parte era sufficiente a farle perdere le staffe! Ma davvero non avrebbe fatto nulla, a meno che la situazione non fosse peggiorata di molto: potevano stare bluffando quando dicevano di poterla fermare, ma anche no, e i colpi di testa non erano nel suo stile. Per calmare il nervosismo cominciò a studiare uno per uno Capoccia, Botte e i loro compagni, senza trascurare di tenere d’occhio il tragitto che stavano percorrendo: non si sarebbe fatta sfuggire un'occasione di fuga se le si fosse presentata. Quanti di loro potevano essere dominatori? Da così vicino poteva notare che alcuni di loro portavano addosso pugnali e coltelli visibili, e già quello era un male: era stupido supporre che non fossero pericolosi solo perché non erano dominatori, ma nessuno di loro sembrava un esperto guerriero. Solo Botte, Capo e un tale alto e magro dalla carnagione scura non avevano armi. Ma potevano essere nascoste. D'altra parte, se c'erano armi... “Gli altri devono essere non-dominatori.” decise Liang: se lo fossero stati non avrebbero avuto necessità di tenere armi a portata di mano, rivelando così non poter esercitare il dominio. Le possibilità erano comunque contro di loro.
    Il gruppo si fermò e Liang si immobilizzò, sorpresa: erano già arrivati? La porta davanti a cui si erano fermati sembrava il retro di un qualche locale o bottega. Liang tese l’orecchio e poté udire musica e risate dall’interno. Probabilmente si trattava di una bettola o qualcosa del genere. Non le piaceva: se si fosse giunti alle maniere forti poteva rimanere coinvolta della gente innocente. Oppure all’interno erano tutti complici di quei delinquenti, e in questo caso la situazione era anche peggio. “Prima le signore.” disse con un mezzo ghigno Capo. “Ma no… prima i bambini, poi le signore.” si corresse guardando Kao, mentre gli altri sogghignavano a loro volta. Liang strinse le labbra: sapevano che finché Kao fosse stato in pericolo lei non avrebbe fatto nulla… e ne approfittavano.
     
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28 replies since 29/4/2013, 23:00   389 views
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