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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, mattina, POST 15
    Un lemure volante non fa primavera!
    [Exp 790 Phresia Jamila (#550080): n° exp (26r80)x2] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 500/500, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

    Stats PG:

    Atk= 600
    Def= 600
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:


    E Galesh accettò. Ancora stordita per la visione, Phresia si accodò alla processione di persone che iniziò a muoversi. Liang era con lei, questo lo percepiva, ma era come un'immagine di sottofondo, sapeva che c'era ma non sapeva dov'era. Come un automa seguì quella misteriosa gente; si accorse che dopo un po' erano rimaste solo lei, la nomade e l'uomo, ma non si chiese il perché. Piano piano stava tornando in sé e non voleva distrazioni a interrompere il processo. Intuì che erano ancora nella sua zona... quanto tempo avevano camminato? Jamila non sapeva dirlo, però notò che il sole era rimasto praticamente fermo... si era mosso di poco, quindi non avevano camminato oltre le due ore circa. "Quello che ho visto... è successo davvero?" si chiese a un certo punto. Era la domanda che voleva farsi dall'apparizione ma che aveva troppa paura per chiedersi. Verità o finzione? Aveva avuto un'allucinazione o il grande spirito Hei Bai aveva davvero deciso di manifestarsi a lei? Le pareva incredibile di meritare tale privilegio, le pareva assurdo, eppure... quella sensazione al petto era reale. Impossibile fingere, il suo corpo aveva risposto a un enorme stimolo esterno, a una forza sovrumana. "Era davvero lui" sentenziò. La cosa la spaventava e la riempiva di orgoglio allo stesso tempo. Doveva essere qualcosa di importante perché Hei Bai si scomodasse. "Quindi d'ora in poi dovrò stare attenta ad ogni cosa ed essere sempre presente a me stessa" decise, imponendosi di tornare alla realtà. Solo un dubbio le rimaneva: era la nomade o l'uomo ad avere la benedizione dello spirito? O entrambi? "Dovrò aspettare per conoscere la risposta". Quando Jamila posò gli occhi - ora collegati al cervello - su ciò che la circondava, si sorprese di conoscere quel luogo, o almeno di averne un vago ricordo: non le era del tutto ignoto. Era una zona periferica della sua area, dove sorgeva una casa semplice e spartana. Se la ricordava perché da piccola ci andava spesso, all'epoca era abbandonata: la usavano come prova di coraggio, poiché aveva un vialetto brullo e le stanze vuote e impolverate. Le aveva fatto sempre un po' di paura, ma con il suo gruppo era entrata qualche volta nella prima stanza per poi scappare a gambe levate al primo rumore o fruscio. Entrarono dentro la casa e Phresia si sorprese nel constatare che la prima stanza era praticamente uguale anche se pulita. Il resto dell'edificio, però, non lo conosceva. In un certo senso, era più tranquilla lì: sebbene fosse un luogo inaspettato, era comunque un posto della sua infanzia e questo la tranquillizò un poco. Una giovane donna li accolse e Galesh le chiese di chiamare una persona: apparve un vecchio piccoletto che chiese a Liang di seguirla per controllare la ferita. Jamila automaticamente fece un passo in avanti per seguire la sua nuova amica dentro la casa.

    Exp: 950
     
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  2. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, POST 8, mattina
    Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
    [24.707 Liang (#0000FB): n° exp (18r50)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

    Stats PG:

    Atk= 1.050
    Def= 1.350
    Vel= 300 + 15

    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall



    Il dottor Ran era un uomo di poche parole o forse gli era stato ordinato di non dire nulla. Fatto sta che la medicò in silenzio. Liang ogni tanto lanciava occhiate a Jam che l'aveva seguita, ma quel silenzio le toglieva ogni voglia di fare conversazione. Non era solo il dottore ad essere silenzioso come un ombra: il resto della casa sembrava addormentato. Niente grattare di sedie o passi dal piano di sopra, non un sussurro che lei riuscisse a udire dalle stanze accanto. Per questo era lieta della presenza di Jam. Per questo, e ovviamente perché essere totalmente sola nel covo di un'organizzazione che l'aveva praticamente presa in custodia non era proprio la situazione ideale. Per distrarsi dall'atmosfera vagamente inquietante e dal bruciore dei medicamenti sulla ferita studiò a lungo la stanza, ma c'era ben poco da guardare. Pareti spoglie, a terra solo il tappeto su ci erano inginocchiati lei e il dottore, un tavolo con sopra una bacinella d'acqua e l'attrezzatura medica. Nessuna finestra, era una stanza interna. Due porte in tutto.
    Quando il dottor Ran ebbe finito di medicarla le indicò garbatamente la porta da cui erano entrati, aggiungendo che Galesh la stava aspettando, poi andò a lavarsi le mani nella bacinella. Liang capì che erano state congedate e fece un gesto a Jam prima di incamminarsi. Nubi, se bruciava quel cataplasma!
    Mentre camminavano Liang si schiarì la voce. "Ti ringrazio di essere venuta con me." disse con l'accenno di un sorriso a Jam "Credo che per te sarebbe stato meglio andartene, ma mi dà un grande conforto avere almeno una persona amica qui dentro. Nessuno di questi signori sembra troppo simpatico." cercò di scherzare, ma tornò subito seria. "Sappi che se dovesse succedere qualcosa di brutto farò di tutto perché tu te la cavi. Anche a mio discapito." ricordando il modo in cui la ragazza era rimasta nella radura durante l'attacco nonostante le sue insistenze, aggiunse in fretta. "Questa è una promessa, e non è trattabile."
     
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, mattina, POST 16
    Un lemure volante non fa primavera!
    [Exp 950 Phresia Jamila (#550080): n° exp (12r20)] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 500/500, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

    Stats PG:

    Atk= 600
    Def= 600
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:


    Nessuno la fermò, quindi Phresia seguì il medico e la sua nuova amica nella stanza; il post era spoglio e semplice... spartano. La cosa non dispiaceva alla ragazza, poiché si addiceva al ricordo di "casa abbandonata" che lei aveva di quel luogo; per di più Jamila non era mai stata abituata a troppe comodità, sia a casa propria che durante i campeggi nella foresta. Insomma, era tutto molto naturale per lei e il silenziò che regnava permetteva si sentire, in lontananza i rumori della natura: il fruscio delle foglie, il canto degli uccelli... Phresia sospirò sommessamente, rilassando i muscoli e aspettando che il Dottore finisse di medicare Liang. Dopodiché, tornarono nella stanza di prima, dove li attendeva Galesh; nel breve percorso, Liang le parlò, dicendole che la ringraziava di esserle stata vicina e che, in caso, avrebbe fatto di tutto pur di aiutarla in una brutta situazione. Phresia ridacchiò e disse con la sua voce bassa e musicale: *Stare in tua compagnia è un piacere ma per ora sei tu quella che se la deve cavare, non io. Quindi apprezzo il tuo intento, ma credimi se ti dico che sarà difficile farmi levare le tende. Non abbandonerò te e seguirò quell'uomo... devo*. "Soprattutto perché Hei Bai me l'ha detto" pensò. *Niente preoccupazioni, donna, lasciamo che sia* aggiunse, sorridendo alla nomade. "Niente programmi, voglio solo seguire il corso degli eventi".

    Exp: 970
     
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  4. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, POST 9, mattina
    Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
    [24.787 Liang (#0000FB): n° exp (25r80)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

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    Atk= 1.050
    Def= 1.350
    Vel= 300 + 15

    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall



    "Lasciamo che sia." Liang sorrise di rimando: le sembrava di sentir parlare della Via della Foglia. Lei non era mai stata una fervida seguace di quella teoria: le piaceva programmare tutto in anticipo, pianificare il meglio e aspettarsi il peggio, lottare con tutte le forze contro le circostanze avverse. Era la sua Via, stare ferma era troppo difficile. Però a volte era necessario. A volte bisognava essere la foglia e lasciarsi trasportare. "Sei mai stata tra i Nomadi dell'Aria, Jam? Credo che ti troveresti a tuo agio." Già. La sua nuova amica sembrava molto più brava di lei a seguire il corso degli eventi. Forse anche il suo comportamento nella radura aveva a che fare con questa sua filosofia di vita? Pensò di affrontare l'argomento, ma nel frattempo erano arrivate all'ingresso e lì c'era uno degli uomini di Galesh ad attenderle. "Da questa parte, per favore." Liang fece un cenno per indicare che aveva capito, ma fu un gesto breve e secco. Era arcistufa di farsi condurre di qua e di là come un bel cane-orso addestrato. Se Hangin era uno dei loro capi, perché non insegnava loro un po' di educazione? Nei Templi nessuno trattava gli ospiti in quel modo. "Vedi, Jam? E' per questo che non amo la gente troppo formale. Non capisci mai se ti stanno ricoprendo di onori o portando al guinzaglio come una scimmia-leone da circo. In ogni caso il risultato è lo stesso." Che si offendesse pure, la loro guardia d'onore. E che riferisse le sue offese a Galesh.
    La destinazione si rivelò essere una specie di salone. Non troppo grande, sobrio. L'arredamento non era molto meno essenziale di quello delle altre stanze: solo un lungo tavolo basso con dei cuscini per sedersi, e dei paraventi a tinte chiare. Almeno qui c'erano delle stampe a inchiostro alle pareti e, sulla parete ovest, una finestra circolare senza grate. "Spiriti, vi ringrazio." pensò Liang tirando un sospiro si sollievo. Cominciava a temere che la casa non avesse finestre. Un incubo diventato realtà.
    Galesh era seduto davanti al tavolino, esattamente di fronte alla porta da cui stavano entrando. Si alzò per dare loro il benvenuto e invitarle a sedersi all'altro capo del tavolo, quindi tornò a sedersi. Sul tavolo c'erano una teiera fumante e tre tazze, che l'uomo riempì prima di offrirne una a lei e una a Jam. Sedendosi, la monaca accettò la tazza ma non mancò di rivolgergli una decisa alzata di sopracciglio. Il tè era sempre una bella cosa, ma ce n'erano ancora molti di quei convenevoli? L'uomo sorrise, del tipo di sorriso che si sarebbe trasformato in una risata in una persona più espressiva. "Mi dica, Jamila - è Jamila, giusto? - cosa sa dell'Ordine del Loto Bianco?" Liang si trovò ad alzare di nuovo il sopracciglio, stavolta di stupore. Aveva davvero intenzione di sbandierare il suo grande segreto? Cos'aveva in mente?
     
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, mattina, POST 17
    Un lemure volante non fa primavera!
    [Exp 970 Phresia Jamila (#550080): n° exp (22r50)] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 500/500, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

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    Atk= 600
    Def= 600
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:


    Jamila ridacchiò alle parole di Liang: *No, non mi sono mai allontanata dalla mia città... però da quanto ho visto, hai ragione tu. Mi piace come ragionate e come vivete. Magari anche tu ti troveresti a tuo agio qui a Senlin* disse, pensando a come sarebbe stato vivere in uno dei templi dei Nomadi. "Bello, deve esserlo... e i tatuaggi sono davvero magnifici! Però non mi taglierei per nulla al mondo i miei capelli" pensò, ricordandosi dell'usanza di quella popolazione. "E poi dubito che accetterebbero una non dominatrice. Insomma, loro sono tutti quanti dominatori, io sarei di troppo". Quell'ultima riflessione l'intristì un poco: l'avrebbero rifiutata, se si fosse fatta avanti? Eppure, proprio loro - così pacifici e in cerca di uguaglianza ed equilibrio - non potevano non accettarla per qualcosa che non aveva scelto lei. "Dovrò chiedere a Liang che cosa ne pensa" decise, annotandolo mentalmente. In quel momento arrivarono nella stanza, dove li attendeva un'altra persona: Liang commentò a voce alta con un pensiero che Phresia condivideva appieno, anche se in quell'occasione non le dava fastidio: Hei Bai si era mostrato, quindi formalità o meno, Jamila avrebbe seguito Galesh. Fu comunque sopresa dalla quantità di gente che si trovava in quella casa conosciuta come disabitata: insomma, lui, i soldati, la guardia, il dottore... qualcun altro? Soffocò il pensiero e la risata che stavano nascenso alle parole dell'amica, cercò di tornare seria - giusto per il momento - e s'incamminò per entrare in un salone arredato in modo leggeremente meno spartano del solito. "Certo che è così diverso da casa mia", si disse, pensando a tutte le cianfrusaglie e gli strafanti che i suoi genitori avevano collocato per dentro le mura. Lì le aspetteva Galesh, che le fece accomodare, offrendo loro una tazza fumante di the, che Jamila prese con riconoscenza: il the va sempre bene. L'uomo prese la parola e parlò a Phresia - che decisamente non se l'aspettava e dovette tirare il naso fuori dalla tazza, che emanava un odorino squisito. *Mi chiamo Phresia Jamila, per la verità. Può usare entrambi i nomi, ecco* disse, pensando che 'Jam' fosse troppo informale per lui. Poi continuò: *Riguardo a questo Loto Bianco...*, si grattò il naso e socchiuse gli occhi, come a ricordare qualcosa di lontano, *non so. E' qualcosa che mi suona familiare, ma non so dove l'abbia sentito. Tipo un mito o una favola per bambini. Fa forse parte dei Racconti della Fontana di Ghiaccio del Deserto?* chiese.

    Exp: 1020
     
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  6. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, POST 10, mattina
    Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
    [24.887 Liang (#0000FB): n° exp (30r100)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

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    Atk= 1.050
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    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall



    Una fontana di ghiaccio nel deserto era certamente una storia da ascoltare. Peccato non c'entrasse nulla. Liang non poté trattenersi dal ridacchiare, guadagnandosi un'occhiata da Galesh. "Non esattamente." disse l'uomo con la sua solita calma, portandosi la tazza alle labbra. "Chissà cosa gli fa perdere le staffe." pensò la Nomade.
    "Molto bene allora." riprese Galesh posando la tazza sul tavolo e raddrizzandosi. Liang fu colpita nel notare che il suo aspetto era passato in un lampo da dignitoso a solenne, e da fiducioso ad autoritario. Aveva davanti a sé un vero leader, realizzò la donna, della stessa tempra di Hangin. Uno di quelli che sanno farsi ascoltare da una folla in tumulto senza alzare la voce, che vedono eseguiti i propri ordini senza bisogno di minacciare o infuriarsi. Improvvisamente si sentì molto stupida e infantile per aver desiderato di farlo innervosire. Notevole: era raro che qualcuno la facesse sentire a disagio con se stessa semplicemente respirando.
    "Il Loto Bianco è una società. Una società segreta, in quanto ufficialmente bandita dall'Impero." disse Galesh. Il tono era colloquiale, ma lo sguardo, che rivolgeva alternativamente a Liang e Jam, era quello di chi sta rivelando una grande verità. La Nomade si ritrovò a protendersi verso di lui, nonostante conoscesse già quella storia. "Storicamente l'Ordine del Loto Bianco nacque come una sorta di circolo filosofico, dedito alla ricerca della bellezza e della verità. Riuniva le menti più brillanti di tutto il globo, tra studiosi, artisti, esperti di dominio e delle arti marziali... chiunque avesse come obiettivo la ricerca e la condivisione della conoscenza, vecchia e nuova, era ed è tuttora il benvenuto." Galesh fece una pausa d'effetto. Era un buon oratore, come c'era da aspettarsi. "In breve, era un cenacolo di idealisti." disse quindi l'uomo con un sorriso, non si capiva se di condiscendenza o di... rimpianto, forse? "Purtroppo, in questo nostro mondo le idee non bastano. In molte situazioni il Loto Bianco ha dovuto confrontarsi con una realtà tutt'altro che ideale. E combattere per cambiarla." Nuova pausa per l'ultimo sorso del suo tè. "Circa sedici anni fa il Loto è ancora una volta uscito dall'anonimato, abbandonando la filosofia e l'arte, per affrontare un nemico che rischiava di distruggere il mondo che conoscevamo." "Iris." si lasciò sfuggire Liang. Hangin le aveva parlato dei tentativi infruttuosi del Loto nel tenere a bada l'allora principessa della Nazione del Fuoco. Galesh annuì. "Sì. All'epoca era già chiaro cosa le idee di Iris avrebbero portato: guerra, fame e morte, oppressione delle libertà individuali, in cambio di una finta pace retta dal terrore." Liang si trovò ad annuire. Aveva avuto più di un'occasione di toccare con mano le conseguenze dell'operato di Iris. "Come potete rendervi conto da sole, allora il Loto ha fallito. L'unico risultato immediato è stata la persecuzione dell'Ordine." Di questo Liang non sapeva molto, ma poteva immaginare come doveva essere andata. "Non per questo gli adepti si sono dati per vinti. La lotta continua, anche se in modo più sotterraneo." Detto questo tacque, limitandosi a fissare le sue interlocutrici. Liang sbatté le palpebre, sorpresa. Non si era aspettata una conclusione così brusca. E adesso l'uomo aspettava un loro intervento, a giudicare dal suo sguardo. Cosa voleva che dicessero?
     
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    Un lemure volante non fa primavera!
    [Exp 1020 Phresia Jamila (#550080): n° exp (19r50)x2] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 600/600, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

    Stats PG:

    Atk= 600
    Def= 600
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:


    Phresia, che si aspettava una favola o un racconto di eroi - ingenua, forse, ma candidamente ingenua - restò abbastanza stupita quando Galesh iniziò a parlare. L'inizio, poi, era una promessa: una socità segreta bandita dall'Impero per... per che cosa? Idee sovversive di ribellione? Voglia di ritrovare la propria libertà? O solo uno stile di vita e ideali troppo pacifici e policentrici secondo la visione di Iris? "Iris" pensò Jamila... quel nome, ovviamente, lo conosceva, ma per lei era sempre stato un eco lontano, non una presenza vera e costante. le propaggini dell'Impero erano arrivate a malapena nella sua Senlin: vuoi per la protezione garantita dal grande Hei Bai, vuoi per il fatto che la sua città non era mai stata un centro turistico ed economico, Senlin era stata messa nel dimenticatoio. Non che Phresia se ne lamentasse, per carità. La sua vita, ne era certa, sarebbe stata molto meno gioiosa, libera e appagante se avesse avuto a che fare costantemente con l'esercito dell'imperatrice. La colpì però l'idea egoistica: non aveva mai pensato veramente a cosa succedeva al di fuori della sua area. Com'era la vita? La gente? Le idee che circolavano? jamila pensava tutto questo mentre ascoltava il discorso di Galesh, notando che anche Liang pareva pendere dalla labbra di quell'oratore formidabile. "Quell'uomo potrebbe rendere interessante un trattato sulla coltivazione delle rape-carote" pensò Phresia. Comunque, il senso del discorso era chiaro - soprattutto la parte della lotta sotterranea, che spiegava come avessero fatto a far fuori una Pupilla in due mosse pulite -, meno chiaro era, però, lo scopo. La storia si interruppe bruscamente, quando Jam ormai si era abituata ad alternare sorsate di the caldo e occhiate al narratore... si sentì delusa da quel termine improvviso, tanto che per un attimo le venne da dire "Eh, no, ora il finale me lo dici!". Ma si trattenne... circa: *Quindi? Ce lo dice perché...?* chiese, mordendosi subito dopo la lingua per non essere riuscita a controllarsi.
    Alzò un paio di occhi da cane bastonato in direzione di Galesh.

    Exp: 1120
     
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  8. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, POST 11, mattina
    Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
    [24.927 Liang (#0000FB): n° exp (12r20x2)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

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    Atk= 1.050
    Def= 1.350
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    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall



    Galesh sorrise alla reazione di Jam e aprì la bocca per rispondere, ma poi cambiò espressione, guardando oltre le spalle di Liang. La Nomade si girò e vide uno degli attendenti di Galesh che attendeva sulla soglia. “Chiedo scusa per l’interruzione, ma si è svegliata.” Galesh annuì con aria seria, alzandosi. “Mi dispiace dover interrompere di nuovo la nostra conversazione, ma temo di dovervi lasciare. Mi farò perdonare più tardi, se me lo permetterete.” disse con un mezzo inchino alle due donne. La monaca si alzò a sua volta. “Parlate della Pupilla, non è vero?” chiese “Volete interrogarla? Cosa… che metodo userete?” chiese esitante. Non l’avrebbero torturata, vero?
    Galesh incontrò il suo sguardo, impassibile. Dai suoi occhi Liang non riusciva a capire quale potesse essere la risposta. “Ora non ho proprio tempo, monaca Liang. Parleremo ancora più tardi, se lo desiderate.” disse l’uomo e dopo un cenno di saluto si diresse verso la porta. Si fermò a metà strada, sembrò esitare. Senza voltarsi riprese a parlare “Gli ideali sono le ramificazioni dei nostri sogni, monaca Liang. Ma a volte è necessario svegliarsi. Allora bisogna scegliere una strada, e percorrerla fino in fondo.” Senza darle tempo di reagire uscì dalla stanza e scomparve alla sua vista.
    “Folgori!” imprecò Liang. Quell’uomo le aveva davvero letto nel cuore, colpendo in poche parole il punto più critico. “Jam, che ne diresti di uscire?” borbottò, furiosa più che altro con se stessa “Credo di aver bisogno di aria.”
     
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, mattina, POST 19
    Un lemure volante non fa primavera!
    [Exp 1120 Phresia Jamila (#550080): n° exp (18r50)x2] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 600/600, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

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    Def= 600
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:


    Phresia si tranquillizò un poco quando vide che Galesh non pareva arrabbiato dalla sua infelice uscita; l'uomo stava per rispondere quando sulla soglia comparve una persona che si rivolse al maestro, dicendogli che 'una' si era svegliata. Galesh cambiò espressione - tornò serio come suo solito - e chiese di poter lasciarci per poi riprendere la conversazione; Liang parve colpita dalla frase dell'attendente "Ma che diamine sta..." si chiese Jamila, che evidentemente era l'unica a non aver capito lo scambio di battute e cercava di cavare un pipistrello-ragno dal buco alterando lo sguardo tra l'uomo e la monaca. Capì chi fosse la persona grazie alle parole di Liang, che la identificarono come la Pupilla che le aveva attaccate prima, nella Foresta. "Cosa le vorranno fare?" si chiese a sua volta Phresia. "Di sicuro non la tortureranno, insomma... da quel che ho capito, questi usano la violenza solo se strettamente necessario". Che poi, doveva davvero preoccuparsi per la vita di una che aveva attaccato lei e una sua amica - più la seconda che la prima, in effetti - senza provare un minimo di vergogna? Decise di sì, ma subito chiuse la questione decidendo che no, non l'avrebbero torturata. Col cuore in pace, sentì il secondo enigmatico scambio di battute tra i due. "Per mille spiriti!" pensò stizzita e al contempo divertita, "mi fanno sentire come una bambina in fasce. Parlano solo con metafore e linguaggi segreti? Probabilmente anche per ordinare una buona ciotola di riso si inventano parafrasi sui chicchi bianchi come le stelle nel cielo più blu e il cibo come nutrimento dell'anima e della vita dell'armonia cosmica". Sbuffò e annuì in direzione di Liang, che le aveva proposto di uscire un po'. *Per me va benissimo, forse fuori riuscirò a capire se sono stupida io o se siete voi che vi divertite a rendere incomprensibili anche le cose più semplici*. Finì con un lungo sorso il suo the e si alzò in piedi, pronta per sgranchirsi le gambe.

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  10. Hachiky"myfairytales
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    Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
    [24.927 Liang (#0000FB): n° exp (12r20x2)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

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    Liang lanciò un'occhiata a Jam mentre si avviava fuori. Si era innervosita? "Intendi quell'ultimo scambio? Non era un codice, né sei tu ad essere stupida. E' solo che... bé, voleva darmi una specie di lezione, ma probabilmente temeva di essere sgarbato a dirmelo chiaro e tondo. E' pur sempre uno sconosciuto, e neppure troppo più vecchio di me." Sbuffò, poi continuò "In pratica mi ha detto che le buone intenzioni nella vita reale non servono a molto. E tanto piacere, non sono una stupida." sbuffò di nuovo, e senza accorgersene accelerò l'andatura. La strada ormai l'aveva imparata, e si diresse dritta verso l'entrata della villa. Intravide la cameriera che li aveva accolti all'ingresso, ma non si fermò a parlarle. Ben presto fu fuori, ma quasi non se ne accorse. Invece si fermò sugli scalini, riflettendo ad alta voce. "So che i compromessi sono necessari, molti miei confratelli direbbero che li accetto con troppa facilità. Ma io ho dei principi, non posso passarci sopra solo perché la situazione lo richiede. Galesh a quanto pare crede che dovrei." Si riscosse, rendendosi conto che aveva appena scaricato sulla sua nuova amica la sua crisi esistenziale. "Scusa, Jam. Quando non so cosa fare parlo troppo." le sorrise, sedendosi sugli scalini. Folgori, quanto era stanca. Non se n'era accorta prima. "Credi che io mi stia facendo troppi problemi inutili?"
     
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    [Exp 1220 Phresia Jamila (#550080): n° exp (15r50)x2] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 600/600, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

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    La nomade pareva nervosa - forse frustrata - dalla facilità con cui l'uomo aveva capito i suoi problemi e il fatto che il consiglio fosse praticamente inutilizzabile - almeno così pareva a Jam, e per questo capiva la sua nuova amica - non aiutava affatto. Phresia non poté trattenersi dal ridacchiare... erano tutti così umani, alla fine. Vulnerabili e confusi, così simili a lei, nonostante le frasi misteriose e le cose non dette. La seguì fin fuori l'abitazione e sui gradini. *No, Liang. Non ti stai facendo problemi inutili. Questa sei tu e ogni cosa che ti riguarda, soprattutto a un livello così profondo, è utile* disse. *Anch'io ho delle... diciamo 'fisse' che sono importanti solo per me e gli altri non capiscono. E queste cose sono i miei principi e non mi importa chi dica cosa, ma io seguirò i miei princìpi* spiegò, cercando di capire se aveva centrato l'argomento o meno: anche quando da sola, la nomade parlava in modo strano. *Io so solo che senza i miei princìpi, i miei punti cardine, non saprei cosa fare in certe situazioni. Se poi siano giusti o sbagliati, non sta a me deciderlo ma a un esterno. Ma credo che avere qualcosa che ti spinge ad agire - nel bene o nel male - invece che stare in stallo, indeciso, sia la cosa più importante. Non puoi passare il tempo a lambiccarti su cosa dovresti fare, altrimenti passerai una vita vuota. Agisci e se, guardando indietro, vedrai di aver sbagliato, avrai imparato dal tuoi errori e correggerai il tiro delle direttrici della tua vita. E se non si fosse capito, anch'io parlo molto. Anche quando so cosa fare* aggiunse, facendole un sorrisone.

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  12. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, POST 13, mattina
    Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
    [24.927 Liang (#0000FB): n° exp (12r20x2)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

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    Liang tacque, guardando in alto. Il cielo. Quanto avrebbe voluto volare via con Kombo, lontano da tutto. Questo la sorprese: non era da lei fuggire dai problemi. Tornò a rivolgere la sua attenzione a Jam. "Ma tu sei sempre così gentile con tutti?" chiese con un sorriso. "Perché tu sei davvero gentile, una delle persone più gentili che abbia mai incontrato." Rifletté un attimo "E questo mi ricorda che se ti trovi coinvolta in tutto questo è soprattutto colpa mia. Penso di doverti almeno una spiegazione." Si chiese se fosse davvero il caso di continuare. Ma in fondo che le importava? La ragazza era sveglia, non avrebbe parlato a sproposito. E comunque non aveva preso obblighi con nessuno a riguardo. Raccontò tutto, di come aveva incontrato 'Matt' e di come questi si era rivelato essere Antkantos, Signore del Fuoco. Di come aveva incontrato Iris travestita, e sua figlia, e di come l'Imperatrice l'aveva attaccata. Raccontò della sua fuga disperata al Tempio del Sud per mettere i Nomadi in allerta. Di Hangin che le aveva raccontato del Loto Bianco, del loro tentativo di convincere i Nomadi a fuggire, e dell'attacco che non era mai arrivato. Dei dubbi che la conversazione con la Guru aveva alimentato, del suo viaggio fin lì per capire qualcosa, e quindi della visione che aveva avuto tutti quegli anni prima. Questa non l'aveva mai raccontata a nessuno. Esitò per un attimo sulla questione dell'Avatar: lei sapeva che il ragazzo era sotto la custodia del Loto, ma non riteneva prudente ammetterlo lì dove poteva essere ascoltata dai diretti interessati. Decise di tacere per il momento.
    Alla fine tirò un sospiro di sollievo: aveva la sensazione di essersi liberata di un peso enorme. "Ti ho raccontato tutto questo perché credo che l'attacco nella foresta sia collegato agli avvenimenti di questi mesi. Non mi viene in mente nient'altro che potrebbe avermi messa sulla lista nera delle Pupille, e penso che Galesh sia dello stesso parere."
     
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