Incontro col Loto.

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    Nonno Happa

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    Continua Da: "Vertice dei Nomadi

    MESE 2, GIORNO 19, POST 1, Pomeriggio.

    [EXP (orange) 17.183 (19r50)][DENARO: 10.000 mo NdA, DEPOSITATO: no ABBIGLIAMENTO: tunica Monaci Anziani pesante][EV: 700, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: no, ARMI: Aliante]



    Senlin dopotutto non era molto lontano dalla cittadina di Makapu, e in groppa ai bisonti non ci misero più che un paio di giorni per giunger a destinazione, nell'aria dove era stato accordato l'incontro con Hangin, ossia la zona desertica nel senso civile della foresta.

    Quel giorno a Senlin piovigginava , raramente nel regno della terra andava la natura ad annaffiar ciò che aveva creato con grand'impegno e che la nazione del fuoco centinaia d'anni fà aveva sterminato, ma nonostante tutti gli accadimenti avvenuti, ed il torrido caldo che incessantemente nel regno nella terra faceva quasi tutto l'anno, riusciva a nutrir i vegetali dando quindi alimento anche agli onniveri e carniveri presenti nel luogo.
    Andarono a ripararsi i Due monaci accompagnati dai bisonti, nella foresta sperando di trovar riparo da quella condizione, e nella fortuna che la Monaca Hangin l'avesse visti o perlomeno avrebbe notato le traccie e l'avrebbe raggiunti.
    Giunsero dopo qualche minuto di viaggio in una raduna pianeggiante priva d'alberi all'interno, ma con un tetto natural creato dai lunghi e selvaggi rami degli alberi, che nella loro compattezza non permettevano all'acqua della pioggia di penetrar all'interno, andarono quindi ad appostarsi all'interno di questa silenti in attesa dell'imminente e sospetto arrivo della consorella.

    L'anziano Elrohir dopo qualche minuto di sosta nella raduna andò a rivolger lo sguardo sull'altro anziano alla quale gentilmente lo ringraziò di tutto ciò che aveva fatto. *Schiazu. Grazie di tutto quello che hai fatto e stai facendo per me.. Te ne sono veramente grato. Sei non solo un ottimo Monaco Anziano, ma anche un vero Amico.*Disse il monaco nel pieno della propria crisi interiore per ciò che era avvenuto e tutto per causa del suo stupido amore per la nipote.
     
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    (47r200)
    MESE 2, GIORNO 19, POST 1, Pomeriggio.
    Dopo la presa dei templi, Hangin era ritornata al quartier generale dell'Ordine del Loto Bianco. Chiamarlo "quartier generale" in effetti era un po' azzardato: si trattava di un gruppo di tende, organizzate in un piccolo accampamento nel bel mezzo del deserto di Si Wong: nemmeno la FireLord avrebbe potuto rintracciarli nel bel mezzo del nulla, se non impegnando allo scopo l'intero esercito. Hangin dubitava seriamente che fosse tanto pazza.

    I pochi contatti che il Loto teneva con il resto del mondo erano i costanti aggiornamenti che i maestri ricevevano da parte dei membri dell'Ordine. Hangin aveva ricevuto la lettera di Schiazu mentre riposava nella sua tenda, chiedendosi se avesse fatto abbastanza per proteggere la sua gente. Si era infuriata quando aveva letto che Elrohir, dopo quello che aveva fatto, chiedesse udienza al Loto. Ne aveva parlato con i maestri, avevano discusso di tutte le possibilità di una simile richiesta, e infine avevano deciso di ascoltarlo, e valutare la sua proposta. Hangin aveva deciso di incontrarlo di persona, e se non si fosse dimostrato degno di fiducia sarebbe stato il primo ad assaggiare quello che avevano in serbo per sua nipote.

    Il viaggio non era stato particolarmente difficile, e il luogo dell'incontro era stato scelto apposta da Hangin, in una delle zone meno presidiate del Regno della Terra, abbastanza riparata perché fosse difficile da raggiungere con i dirigibili, abbastanza vicino al mare per una fuga, nel caso si trattasse di una trappola ordita dal Signore del Fuoco e da Elrohir in cui erano riusciti a coinvolgere Schiazu. Dalaj aveva insistito per venire, sostenendo che avrebbe avuto bisogno del suo supporto, ma Hangin ci teneva ad assumersi da sola i rischi derivanti dalle proprie azioni, e niente di quello che la donna le aveva detto era bastato a convincerla.

    Hangin era arrivata per prima: non c'era nessuno e la pioggia ticchettava debolmente sulle foglie dei rami più alti della foresta, di Elrohir, Schiazu, e dei soldati della Nazione del Fuoco non c'era alcuna traccia. Forse Elrohir era davvero rinsavito come dichiarava. Camminò lungo il sentiero nascosto tra gli alberi, fino a raggiungere una parete rocciosa. Lì una sporgenza creava un piccolo riparo dall'acqua, e Hangin ne approfittò, mentre aspettava l'arrivo dei monaci. Era pomeriggio inoltrato quando qualcosa iniziò a muoversi tra il fogliame. Hangin tese lo sguardo, cercando di distinguere cosa fosse quello che si stava avvicinando nella sua direzione. Era chiaro che non si era ancora accorto della sua presenza, e rimase immobile, attenta a non fare il minimo rumore.

    Poi scorse i colori familiari delle tuniche dei monaci, e si rilassò. Pochi istanti dopo tra le fronde comparve Elrohir, seguito da Schiazu. Si fermarono un istante nella radura, ed Elrohir, con tono stanco ma cortese, approfittò della sosta per ringraziare Schiazu del suo aiuto. La scena di per sè era toccante, ma Hangin sapeva a cosa potesse portare la disperazione, e non le bastò per convincersi del tutto della buona fede del vecchio. Senza nemmeno aspettare che i due finissero il loro discorso uscì dal suo nascondiglio tra le rocce, palesandosi ai monaci.

    "Mi auguro che il nostro popolo sia al sicuro, nonostante abbiate deciso fosse più prudente non trasferirli qui, Monaco Anziano"
    disse, rivolgendosi a Schiazu. Non poteva, e non riusciva a considerare Elrohir con la stessa qualifica. "Non preoccupatevi Hangin, ho lasciato la guida a Basir, è giovane, ma saggio" rispose Schiazu, salutando con un rispettoso inchino la donna, Grande Loto dell'Ordine. Hangin ricambiò il saluto, poi, finalmente, sembrò accorgersi di Elrohir. Era infuriata per quello che era successo ai templi, soprattutto perché i suoi avvertimenti erano stati ignorati, e lei stessa allontanata in malo modo.

    "Elrohir" disse, salutando il monaco con un inchino meno profondo di quello che aveva riservato al confratello, "l'Anziano Schiazu mi ha riferito che siete disposto ad aiutarci, e i membri dell'Ordine hanno generosamente deciso di concedervi una possibilità. Potreste esserci di grande aiuto visto il rapporto che vi lega al Signore del Fuoco... ma non sperate nel nostro perdono: quello che avete fatto non è degno di un monaco, e non può essere giustificato in alcun modo. Non verrete messo al corrente dei nostri piani se non per la parte che vi riguarda, e non verrete in contatto con i membri dell'ordine se non strettamente necessario. Siete disposto a collaborare con noi, nonostante le premesse?" chiese, scrutando il monaco con aria severa. Non le era mai piaciuto, e gli avvenimenti recenti non avevano fatto che peggiorare l'opinione che aveva di lui.
     
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    Nonno Happa

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    MESE 2, GIORNO 19, POST 2, Pomeriggio.

    [EXP (orange) 17.313 (25r120)][DENARO: 10.000 mo NdA, DEPOSITATO: no ABBIGLIAMENTO: tunica Monaci Anziani pesante][EV: 700, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: no, ARMI: Aliante]



    Poche e deboli sono le gocce che riescono ad oltrepassar la folta flora che sovrasta i capi dei due e crea un accogliente riparo durante l'attesa di Hangin che sembrava attardar all'incontro.
    Non ci volle molto prima che alla tua presenza e a quella del tuo amico si presentasse quella della consorella che sembrava mantener quel suo tono deciso ed autorevole che tu, nella tua pazienza e benevolenza non riuscivi a sopportar ma cercavi d'apprezzar comunque.

    Fai si che la tua persona si mostri presentabile a quella di lei, sempre precisa e ordinata anche nelle situazioni più critiche, attendi che questa ti rivolga il suo verbio seppur avresti preferito non ti si fosse rivolto mai più, e una volta giunto alle tue orecchie, il tuo pensier di odio andò in te ad accrescer notevolmente più di quanto non lo fosse già nei suoi confronti..
    Ma purtroppo la vita dei tuoi templi e del tuo popolo erano legati a lei, che nel suo piccolo poteva far nascer cose grandi, e senza contraddire o commentare, con dispiacer e con quel tocco d'odio silente, vai ad annuir con decisione al suo dire. Come t'aspettavi ti si veniva rivolto contro tutto ciò che avevi fatto sopratutto da lei che più di altri non riuscivi a sopportar, ma a cui dovevi sottostare e non potevi che acconsentir alle sue scelte, che nonostante dovessero rappresentar il bene, sembrava che rappresentassero tutt'altro. *Che fosse questo il bene? Allora dovrei comportarmi così!* realizzò il monaco mentre cessi il tuo movimento del capo per approvar le di lei scelte, mentre le tue iridi vai a muovere con dispiacere e colpa verso Schiazu, mentre ti fai coraggio ad andar a romper quel tuo voto cercando di proferir qualcosa di sensato d'innanzi a colei che in quei momenti reggeva la vita di molte persone e dei templi dei monaci. *Sto ai vostri ordini. Vi prego soltanto di ridar ciò che di diritto appartiene al nostro popolo, Non vi chiedo altro. Di Iris, me ne occuperò io a giorni, non dovrete preoccuparvi.
    E non accetto che qualcuno si intrometta tra me e mia nipote, o dovrà vedersela con me.. Questo è l'unico punto che voglio che non venga violato da nessuno.
    * vai a proferir cercando di adottare quel tuo tono deciso che da tempo oramai avevi perso in quel tuo voto di silenzio e solitudine all'inizio del viaggio intrapreso.

    Edited by Happa - 3/1/2010, 12:51
     
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    (27r160)MESE 2, GIORNO 19, POST 2, Pomeriggio.
    "Vi allontanate dalla saggezza nella misura in cui siete legato a lei, Elrohir" ribatté Hangin. Elrohir voleva fare di testa sua come al solito, ma era lei a comandare questa volta, e non aveva intenzione di permettergli di rovinare tutto, di nuovo. Quella mocciosetta arrogante era riuscita a causare già fin troppi danni e andava fermata prima che ne facesse altri, anche se bisognava ammettere che difficilmente sarebbe riuscita a combinarne di peggiori.

    "Possiamo restituire ai nostri confratelli i Sacri Templi, se è questo che intendete, ma non possiamo restituire la vita a coloro che vostra nipote ha massacrato senza pietà alcuna"
    chiarì la donna. Non si poteva tornare indietro, e voleva che Elrohir lo capisse... magari lo shock per quello che era successo al suo popolo sarebbe riuscito a farlo rinsavire, a fargli capire da che parte stava la ragione, ma le bastò un'occhiata allo sguardo dell'anziano per capire che non era così. Nonostante tutto quello che il neoeletto Signore del Fuoco aveva fatto, sembrava non essere ancora abbastanza per convincere il monaco a fidarsi del Loto e della sua guida.

    Doveva mettere le cose in chiaro, e subito, o avrebbero perso inutilmente tempo prezioso "non siete in grado di affrontarla, Elrohir. Anche se foste al suo livello in combattimento, mentalmente non siete abbastanza forte per ucciderla" disse, fissando l'anziano con aria severa "lei al contrario non esiterà a liberarsi di chiunque minacci il suo potere" aggiunse, con una freddezza tale che avrebbe potuto, per chi non avesse colto le sue parole, essere impegnata in un discorso sul tempo. "L'ho già affrontata, fidati di quello che ti dico" lo ammonì, passando istintivamente a un registro informale "Se non si fosse esposta per proteggere un suo infiltrato nell'Ordine non saremmo mai riusciti a ferirla, e quello scontro avrebbe avuto un esito ben diverso" fece una pausa per riprendere fiato.

    Non era facile per una dominatrice esperta ammettere quanto seguiva, ma lei era una monaca e aveva lavorato tutta la vita per liberarsi di quelle sciocche fragilità emotive "nonostante i nostri attacchi combinati è riuscita a sfuggirci senza difficoltà" riferì all'anziano, mentre un misto tra paura e ammirazione la prendeva nel ripensare a quello che era successo a Ba Sing Se. Si vergognò. Si vergognò profondamente di essersi lasciata coinvolgere a quel modo e cercò di non darlo a vedere, pronunciando con ancora più asprezza le parole che seguivano. "Non possiamo lasciarcela sfuggire di nuovo: ci serve il tuo aiuto per avvicinarla in modo che non sospetti niente. Te la senti, o no?"
     
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    Nonno Happa

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    [EXP (orange) 17.433 (15r50)][DENARO: 10.000 mo NdA, DEPOSITATO: no ABBIGLIAMENTO: tunica Monaci Anziani pesante][EV: 700, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: no, ARMI: Aliante]



    *Vi allontanate dalla saggezza nella misura in cui siete legato a lei, Elrohir* Ti vien rivolto verbio mentre tu vai a calar il capo sì da non posar le tue iridi su quella che ancor una volta aveva ragione, e tu con la tua testardaggine cercavi qualche altra via d'uscita per non fargliela passar liscia, intanto in altro loco v'era uno scontro che non riuscivi a controllar *Dovrei essere il più saggio quì. E invece sono l'unico che non riesce a dir qualcosa che abbia un senso.* questo era lo scontro che nella tua mente andava a crearsi, mentre le tue iridi vanno ad alzarsi e posarsi infine sul volto di lei, che intanto continuava il suo dire, che con fatica cercavi di apprender perlomeno in concetto data la confusione che nella mente andava a dilagarsi.

    Conclude dopo qualche minuto a proferir la consorella, e tu povero ed oramai innocuo anziano non puoi che sottometterti al suo volere rinunciando a qualunque forma di opposizione, andando a rivolger il tuo verbio ai due *D'accordo. Vi aiuterò. Comunque non riuscirete mai a sconfiggerla. E' troppo potente, per qualsiasi dominatore e guerriero. Credo che soltanto io sarò in grado di ferirla.* dici cercando di mantener il tuo tono deciso, non vantandoti per niente del potere che in te scorreva, e dell'agilità che riuscivi ad avere in un combattimento seppur l'anziana età, e non appena il tuo verbio vien concluso rivolgi con precisione lo sguardo dritto nelle iridi nella consorella, mentre aspetti un suo finale responso.
     
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    (18r100)
    MESE 2, GIORNO 19, POST 3, Pomeriggio
    Hangin fu sollevata nel sentire le parole del monaco, sembrava essere improvvisamente rinsavito, e forse aveva davvero compreso che liberarsi della ragazzina era l'unico modo sicuro per riportare la pace tra le nazioni. "Di questo non dovete preoccuparvi" rispose in tono conciliante "non vi lasceremo solo a combattere contro di lei, sappiamo che solo uniti avremo qualche possibilità" disse, accomodandosi su una roccia che affiorava dal terreno. Sarebbe stata una lunga chiacchierata. Fece cenno a Schiasu e Elrohir di sedersi e subito Schiazu colse l'invito.

    La pioggia batteva ora meno insistente, e il tempo sembrava intenzionato a migliorare. Hangin lo prese per un buon segno, che la incitava a continuare con quello che stava facendo. "Vogliamo evitare uno scontro diretto con il suo esercito. Dobbiamo riuscire ad allontanarla da palazzo, possibilmente senza la sua scorta" disse, fissando Elrohir per assicurarsi che la stesse ascoltando. L'aveva visto pensieroso, mentre era importante che prestasse la massima attenzione.

    "E' una dominatrice del fuoco: se riuscissimo a combattere contro di lei di notte sarebbe un grande vantaggio per noi, perché i suoi poteri sono più deboli quando non può sfruttare l'energia del sole" chiarì. Erano piccoli accorgimenti dei quali tutti erano al corrente, ma che avrebbero davvero potuto fare la differenza tra una vittoria e una vergognosa sconfitta. "Devi trovare una scusa per farla uscire da palazzo, da sola. Poi trattenerla finché non sarà buio, credi di poterci riuscire?" chiese, fissando il monaco con sguardo attento.

    Quella parte era fondamentale, senza l'aiuto di Elrohir avrebbero dovuto pensare a qualcos'altro e difficilmente sarebbe stato altrettanto sicuro per loro e per chi vi avrebbe partecipato.
     
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    Nonno Happa

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    MESE 2, GIORNO 19, POST 3, Pomeriggio.

    [EXP (orange) 17.583 (17r50)][DENARO: 10.000 mo NdA, DEPOSITATO: no ABBIGLIAMENTO: tunica Monaci Anziani pesante][EV: 700, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: no, ARMI: Aliante]



    La osservi nei suoi movimenti, andrai a posar il tuo anziano corpo su di un sasso posto poco più in là di Hangin i di Shiazu, che prima di te aveva colpo l'invito ed era andato ad accomodarsi.
    Ascolti ora con più attenzione le proposte di lei, che andavano a farsi più tecniche e strategiche se si paragonavano alle precedenti, che invece erano molto più decise e autorevoli, segno che voleva far cedere al primo colpo la tua volontà.
    Fin lì sembrava che la tua ragione consentisse a provar quel piano, ma dentro di te sapevi cosa avrebbero fatto a tua nipote se avessi acconsentito oralmente a quelle proposte, e con poca convinzione il tuo proferir dopo qualche minuto di pausa per concentrarsi, andò a sprigionarsi dalle tue lisce labbra. *Devo pensarci. Ora che ci penso. Non posso far una cosa simile a lei. E' pur sempre mia nipote.* la tua mente intanto andava a sorvolar la ragione, cercando di riuscir a trovare una soluzione a quell'enigma che ora confondeva i tuoi pensieri, mentre il tuo sguardo porti sul tuo amico sperando che dalle sue labbra fuoriesca qualche consiglio che l'avrebbe aiutato nella sua decisione.

    Lo sguardo mantieni per qualche minuto su lui, non riuscendo a capir ancora quale fosse la giusta decisione, ma dalle tue labbra, come Hangin sperava non andò a uscir l'approvazione alla sua richiesta, ma bensì l'aiuto rivolto all'amico, usando quel suo tono quasi di supplica. *Schiazu. So che puoi capirmi. Consigliami cosa devo fare. Non so più prendere le giuste decisioni e lo sapete. Mi serve il tuo aiuto.* il tuo verbio si fa sempre più triste e silenzioso tanto che le ultime parole quasi erano impercettibili, e con stanchezza le palpebre andrai a calar per poi attender un suo dire.
     
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    (25r160)
    MESE 2, GIORNO 19, POST 4, Pomeriggio
    Hangin era molto ottimista riguardo a quell'incontro. Troppo ottimista. Elrohir era sembrato pronto a collaborare, ma non appena chiarì quale fosse il piano che avevano architettato sembrò volersene tirare fuori: avrebbe dovuto immaginarselo, era troppo legato alla ragazzina. Era incerto, confuso, ma forse poteva aiutarlo a rimanere sulla via della ragione. "E a tua figlia, Elrohir, non pensi?" chiese la monaca. Sapeva di essere stata brutale, ma era un male necessario se volevano liberare il mondo dall'ira sanguinaria del Signore del Fuoco.

    "A tutte le persone che sono morte a Ba Sing Se, a tutti i nonni che non potranno mai più riabbracciare i nipoti a causa sua... ai nostri templi e al nostro popolo!" esclamò, elencando lentamente tutto ciò che i capricci di Iris avevano causato. "97 monaci sopravvissuti al Tempio del Nord, solo 24 monache al Tempio dell'Est, cinque al Tempio del Sud!" elencò, mostrandogli la mano aperta ad indicare la cifra. Schiazu era combattuto: vedeva Elrohir soffrire, e per quanto anche lui lo ritenesse colpevole per quanto era successo non aveva il rigore morale di Hangin, e faticava a ferire volontariamente, seppur con un nobile scopo, un vecchio amico.

    "Schiazu. So che puoi capirmi. Consigliami cosa devo fare" pregò Elrohir. Schiazu fu commosso da tanta fiducia, e avrebbe voluto poter confortare il monaco, ma il suo pensiero non era mutato, c'era una sola cosa da fare, per quanto spiacevole, e tutti lì a parte Elrohir se ne rendevano conto. "Elrohir..." iniziò Schiazu, cercando di essere il meno brutale possibile. "Il Signore del Fuoco è troppo pericoloso" disse, sperando che non nominare la nipote per nome aiutasse l'amico a vedere le cose con più distacco.

    "Credi che esista una prigione abbastanza solida da trattenerla? E cosa faranno i suoi sostenitori sapendo che è ancora viva?" disse, cercando di esprimere tutte le ragioni che avevano portato a quella decisione. L'alternativa era lasciarla a piede libero, permettendo che continuasse a comportarsi come aveva fatto fino a quel momento. "E' difficile prendere una decisione del genere, te lo riconosciamo, e sappiamo che ti stiamo chiedendo più di quanto dovremmo osare; ma non lo faremmo se non fossimo convinti che è l'unica soluzione possibile" lo pregò Schiazu, sinceramente convinto delle proprie parole: non osava nemmeno immaginare che cosa stesse passando Elrohir in quel momento, ma sperava che decidesse di aiutarli. Sarebbe stato meno doloroso per tutti.
     
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    Con disperazione ed angoscia attendi il dire dell'amico, con la speranza che questo ti sia d'aiuto nella scelta che prima o poi dovrai prendere, ma tu anziano ed incompreso Monaco cerchi di aggirarlo cercando di guadagnar tempo, chiedendo aiuto a chi più di te ne chiedeva. Alle tue orecchie prima del proferir dell'interpellato giunge quello della consorella alla quale cerchi di dar poca importanza, data la durezza con la quale andava a ricordarti ciò che cercavi di dimenticare con tanta fatica e tristezza. Uno sguardo quasi crudele a lei rivolgi infastidito da quel dire, nessuno sarebbe riuscito con così tanta superficialità e facilità a rinfacciar tutti quegli sbagli con così poche parole, dove non riuscivi a trovar qualche parola di conforto, e trattenendo la tua rabbia dentro, riporti il tuo sguardo ancor infuriato da quel dire, sull'amico che intanto aveva cominciato a colmar, sperando di essere il meno bruto e diretto possibile, quei tuoi dubbi che nella mente andavano ad affollarsi, facendo diminuir quel tuo buon senso che se ancor provocato, sarebbe crollato come un castello di sabbia al passar dell'onda.

    Entrambi sembravano proporre chi con facilità e superficialità, chi invece usando un tono più calmo, la stessa opzione, che intanto la tua mente, facendo spazio tra gli innumerevoli pensieri che la occupavano, cercava di valutar nuovamente quella proposta, che sempre più di prima trovavi inadatta per te, ma perlomeno raggiungibile se la tua persona sarebbe stata al servizio di colei che ora così brutalmente ti incolpava dei tuoi sbagli: *Non potrò mai far una cosa simile a Iris. E' tutto quello che mi è rimasto.* realizzi, mentre il tuo sguardo vai a posar prima su Hangin e successivamente sul tuo porto sicuro: Schiazu.

    Fortunatamente tu riuscivi a guardar oltre ciò che gli altri volevano che tu guardassi, e che con facilità approvassi, e con un po' di impegno, sperando che proprio che in quel momento la tua memoria non ti avrebbe abbandonato, vai mentalmente a ricontrollar tutti i tuoi studi, cercando una seconda soluzione più pacifica e meno bruta, di quella vendicativa proposta da Hangin e approvata dall'amico di cui più ti fidavi.
    Dopo alcuni minuti in cui fingi di pensar ad una risposta da dar ai due, trovi una seconda soluzione, che con furbizia non andrai ad esporre a nessuno dei due presenti, mantenendo quindi l'anonimato della cosa, continuando a finger di pensar, per poi esporre con una cerca decisione *Non posso. Iris è tutto per me. Scusa se ti ho fatto convocare Hangin, ma proprio non posso.* Andrai a proferir cercando di mantenere un tono quasi deluso e delicato, mentre nella tua mente, già andava a crearsi un nuovo piano per giungere da tua nipote, sapendo anche che Hangin tra pochi secondi avrebbe reagito di conseguenza alla decisione presa, data la rilevanza dell'anziano nel suo brutale piano per deporre Iris dal trono della nazione del fuoco..
     
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    dalla terra delle Melinda

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    Elrohir si stava comportando come al solito: testardo e infantile, non c'era da meravigliarsi se aveva sposato una donna della Nazione del Fuoco, e se adesso si sentiva tanto vicino al Signore del Fuoco. "Non posso. Iris è tutto per me. Scusa se ti ho fatto convocare Hangin, ma proprio non posso" esclamò il vecchio. Se Hangin non fosse stata temprata da anni di rigoroso studio e meditazione sarebbe esplosa a quell'affermazione: non solo il monaco non era più disposto ad aiutarli, ma aveva fatto perdere loro del tempo prezioso, oltre al fatto che sembrava essersi completamente dimenticato del suo popolo per i capricci di una mocciosa.

    Hangin era disposta a concedergli ancora una possibilità, ma non di più. L'aiuto di Elrohir era indispensabile al suo piano, ma non intendeva supplicarlo. "Elrohir, in che modo intendi giustificare questa insensatezza? Sei un Monaco Anziano" ammise, anche se le pesava riconoscergli quel titolo "il tuo titolo ti impone il dovere di proteggere il tuo popolo, non una ragazzina che ispira a dimostrarsi la degna discendente di Sozin!" si stava davvero innervosendo, e fu costretta a mordersi un labbro per non perdere il controllo. Era fiato sprecato, era tutto fiato sprecato. Lanciò al vecchio un'occhiata severa. era la sua ultima possibilità per ricredersi, se non l'avesse fatto... peggio per lui.

    C'era solo una cosa che poteva danneggiare l'Ordine più del rifiuto di Elrohir di aiutarli, ed era Elrohir alleato con il Signore del Fuoco. Se per la prima non poteva fare molto, era intenzionata ad evitare che si avverasse la seconda, anche a costo di trattenere Elrohir con la forza. Una volta che si fossero liberati della ragazzina era certa che il vecchio se la sarebbe fatta passare, e sarebbe tornato ai suoi doveri, seppur comportandosi in modo indegno.

    Schiazu intuì quello che stava passando per la mente di Hangin, dietro al suo sguardo preoccupato: sapeva che se Elrohir avesse rifiutato anche quella volta avrebbero dovuto fermarlo, e preferiva evitare di arrivare a uno scontro diretto. "Elrohir, abbiamo già fatto tutto il possibile, è l'unica soluzione!" lo ammonì, in tono supplichevole "per favore, non prendere decisioni di cui ti potrai pentire!" lo pregò ancora, sperando che non voltasse loro le spalle. "Fallo per Désefa!" azzardò.

    Hangin si intromise in quell'appello accorato. "E' la tua ultima possibilità di collaborare con noi" lo avvertì, fissandolo con aria minacciosa. Alcuni membri del Loto erano nascosti tra gli alberi, pronti ad uscire e intervenire in supporto di Hangin nel caso in cui Elrohir avesse creato problemi. "Sicuro di voler voltare le spalle al tuo popolo?" chiese, lasciando trapelare parte del profondo risentimento che provava nei confronti del Signore del Fuoco.
     
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  11. Lightswarrior
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    La tensione nell’aria era palpabile, un momento cruciale si stava delineando all’orizzonte: il o il no dell’anziano monaco avrebbero potuto decidere il destino stesso del mondo. Che fare? Essere d’appoggio all’Ordine, sì da tendere una trappola alla nipote? Oppure lasciare che ancora una volta i sentimenti prendessero il sopravvento, impedendogli di fare la scelta epocale?
    L’aria era calma, quasi che gli alberi stessero trattenendo il respiro nella spasmodica attesa del responso; la quiete in quel breve istante fu inizialmente rotta solo dal respiro flebile dei presenti, anch’esso ai minimi termini, quasi che espirare con forza potesse rovinare quella sorta di incanto.

    Ma a trarre il dado vi pensò il fato stesso: un abbaiare di cani in lontananza, poi sempre più vicino ed accompagnato da urla e clangori, segnò la fase successiva dell’incontro.


    «I segugi hanno fiutato la pista: presto, acciuffiamoli!»


    Erano soldati della Nazione del Fuoco: un capitano di pattuglia, quasi per caso, aveva notato Elrohir in volo con il bisonte; seguendolo, era giunto alla conclusione che doveva essere laggiù per incontrare qualcuno, e nutrendo dei sospetti aveva deciso d’intervenire in forze. Adesso un consistente numero di truppe scelte si stava dirigendo lì, con l’obiettivo di catturarli tutti.

    Fortuna volle che uno dei membri del Loto conoscesse un sentiero sicuro, per il quale si affrettarono tutti, sfuggendo per un pelo all’arresto, o peggio. Il vecchio poté così raggiungere nuovamente la sua bestia volante e andarsene via: un nulla di fatto alla fine fu la decisione unanime.



    RUOLATA CHIUSA

     
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