Il salvataggio

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    :rolleyes: non ho censurato per la descrizione, ma per la violenza gratuita e spersonalizzata.


    MESE 11, GIORNO 10, POST 4 (gen), prima dell'alba

    [(#FF007F) EXP 160.400 (30r100)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4650 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: semplice tunica rosso scuro, stivali in pelle, capelli raccolti in una coda alta][EV: 1.550, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (on), ARMI: pugnale (on)]



    "Non sarà piacevole" doveva essere un eufemismo, perché il volto di Antk esprimeva dettagliatamente ogni sfumatura di quell'affermazione... ed era tutta colpa sua. Iris distolse lo sguardo, allontanandosi per non essere costretta ad osservare la scena. Sentì il pugnale umido di sangue nella sua mano e usò delle bende per ripulirlo, poi lentamente si pulì le mani, controllando metodicamente che non vi fossero macchie e quando ebbe finito... ricominciò da capo. La vista di Antk era troppo penosa e non riusciva a togliersi dalla testa che era lei la causa di tutto questo. Sfregò con decisione il punto in cui la lama si innestava nell'impugnatura, decisa a togliere all'arma ogni minima traccia di quanto era accaduto quella notte. Anzi! Avrebbe preso un pugnale nuovo... ce n'erano decine come quello, dati in dotazione a qualunque ufficiale dell'esercito.

    Il medico continuò il suo lavoro minuzioso: lavorava rapido e preciso, lanciando di tanto in tanto qualche fugace occhiata in direzione della ragazza. Non gli era sfuggito come si fosse ripresa il pugnale che aveva ferito a morte uno di quegli uomini, come non gli erano sfuggiti i segni lasciati dal dominio sul corpo degli altri. Avevano combattuto tra loro, non c'era alcun dubbio, ma gli riusciva difficile considerare il generale un traditore almeno quanto lo era pensare che quegli uomini avessero attaccato il loro generale in um nomento tanto difficile. Quanto alla ragazza... non era sicuro. Forse si era lasciato andare un po' troppo a torbide fantasie... non era possibile che fosse il Signore del Fuoco: dov'era la sua scorta? Il suo esercito? Quale dominatore combatterebbe con un pugnale? Tornò ad osservare il corpo del suo paziente: forse la sua unica colpa era avere pessimi gusti in fatto di donne. Diede un ultimo strappo, deciso... ma non poteva fare altrimenti.

    Il grido di Antk fu straziante, impossibile da ignorare. Iris lasciò cadere a terra il pugnale e nascose il volto tra le mani, singhiozzando sommessamente... se solo avesse aspettato ad attaccare! Se solo fosse stata più prudente...! Un rumore metallico attirò la sua attenzione, la porta dell'infermeria si aprì di scatto: "Antk!" esclamò Longwei, lanciando un'occhiata al corpo martoriato e privo di sensi del ragazzo. Poi notò i corpi dei suoi uomini disposti attorno a lui, le macchie di sangue sul pavimento, una ragazza nell'angolo che... Iris? Cercò di trovare un senso a tutto ciò che vedeva. Probabilmente non erano mai venuti a svegliarlo di soprassalto, probabilmente era ancora nella sua branda, prigioniero di un brutto incubo. "Cos'è successo?" chiese confuso, in direzione della veccia amica. "E' colpa mia. E' tutta colpa mia!" singhiozzò la ragazza, incapace di pensare ad altro. Longwei scosse la testa, intenerito. Non era il momento... e nemmeno il luogo per parlare: si chinò a raccogliere il pugnale, lo osservò distrattamente e lo consegnò a Iris, reggendolo dalla parte della lama: "vieni con me, dobbiamo chiarire questa faccenda prima che degeneri oltre" le disse, sperando che quel gesto fosse sufficiente a farle capire che non aveva cattive intenzioni. Non ne aveva mai avute: tutto questo lo stava facendo per lei, perché capisse che era nel popolo, non nei capricci della nobiltà la vera forza della sua gente... gli Spiriti sembravano aver deciso di donargli una seconda occasione per convincerla a fermare quella guerra prima che qualcuno si facesse male sul serio; forse adesso lo avrebbe ascoltato.

    Iris riprese la propria arma, infilandola nuovamente nel fodero celato sotto alla sua tunica. "Non vado da nessuna parte finché Antk non starà bene!" ribattè minacciosa... non le importava niente di essere stata scoperta, non le interessava quello che sarebbe successo, purché Antk stesse bene. Se questo avesse significato dover combattere contro Weiwei... era pronta! Un tonfo alle sue spalle attirò l'attenzione della ragazza. Il medico si stava occupando ora degli altri pazienti e Antk sembrava aver ripreso conoscenza: "Antk!" esclamò preoccupata, notando che stava tentando di rialzarsi. Rapida corse da lui e infilata una mano sotto alla testa del ragazzo cercò di sorreggerlo "fai piano" si raccomandò. "Aspetta, ti aiuto" si intromise Longwei, mettendosi dall'altro lato del lettino.
     
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  2. Silian
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    MESE 11 GIORNO 10, POST 5, notte

    Sente qualcosa sostenerle il capo, si volta quel poco che bastava per intercettare il viso di Ris. La osserva spaurito, cercando di capire se stesse bene. Sembra di si…il sollievo scioglie la tensione che gli lega i muscoli e lo lascia libero di indugiare su quei tratti tanto amati. Gli occhi…gli occhi sono gonfi e lucidi, come se avesse appena pianto. Il ragazzo si morde un labbro ed aggrotta le sopracciglia: qualunque cosa sia all’origine di quelle lacrime, vuole eliminarla ad ogni costo! Sta quasi per aprire bocca e mormorare qualcosa per consolarla, ma qualcun altro lo sta aiutando ad alzarsi. Non crede ai suoi occhi quando si vede accanto Longwei in persona. Confuso, guarda prima l’uno e poi l’altra alternativamente, quasi si aspettasse di vederli ingaggiare un Agni Kai all’improvviso, in piena infermeria. Ma entrambi sembrano essere concentratissimi su di lui, preoccupati per la sua salute. È come se fossero tornati indietro nel tempo, lontano, ad Ember…quando non si parlava ancora di troni, insurrezioni, potere, eserciti ed altre porcherie simili. Gli verrebbe da sorridere felice a quella vista, se solo non fosse per il pericolo mortale che pendeva sulla testa di Iris.

    Preso da un impeto improvviso si alza a sedere sulla branda ed afferra saldamente Wei per il bavero, tirandoselo a poco più di due dita dal viso. “Wei…qualunque cosa accada, prometti che a lei non accada nulla! Giuralo!” ringhia con voce strozzata, senza preoccuparsi del fatto che la ragazza sia a poco meno di un metro da lui…e che probabilmente riesca a sentire tutto. Aspetta qualche secondo, cerca di leggere negli occhi ambra dell’amico tracce di eventuale paura, menzogna o qualsiasi cosa che possa segnare il destino della ragazza. Poi si lascia ricadere sul materassino sottile con un grugnito di fatica. Sente i tipici rumori prodotti dal medico che prende e poggia la sua attrezzatura sui tavolini. Il soldato colpito dal pugnale è coperto totalmente da un lenzuolo bianco con una enorme chiazza di sangue al centro. Gli altri sono fasciati ma ancora privi di sensi…torna a guardare Iris, senza sapere cosa dire. Lui è ferito e non può essere più utile di un cavallo struzzo zoppo, lei è stata scoperta ed è nel bel mezzo di una nave nemica. E si stanno avvicinando a velocità impressionante ad un blocco navale tra i più letali mai organizzati dalla Nazione del Fuoco.

    Longwei. Lui potrebbe essere la soluzione ai loro problemi. Fissa l’amico ignaro del tradimento perpetrato ai suoi danni. Se ancora non ha dato l’ordine di imprigionare lei, probabilmente non vuole che le vanga fatto del male. Forse…forse, se glie lo chiedesse in nome della loro vecchia amicizia la lascerebbe andare. Ma sarebbe perito miseramente durante l’assalto del giorno seguente. Una fitta di rimorso e tristezza lo assale. Devono andarsene tutti. Tutti e tre, non potrebbe mai vivere con la consapevolezza di aver lasciato il suo migliore amico morire come un ratto chiuso in un barile. Chissà se avrebbe mai accettato di abbandonare i suoi uomini…”Wei, devo parlarti…” esala, con un’espressione terribilmente grave sul viso.

    Edited by Silian - 8/2/2012, 15:56
     
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    MESE 11, GIORNO 10, POST 5 (gen), prima dell'alba

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    Iris strinse i denti, aiutando Antk ad alzarsi; sentì su di sé il suo sguardo indagatore: "non volevo farti male" borbottò mortificata. Non osava nemmeno immaginare cosa stava passando il ragazzo in quel momento, ma era stata ferita tante di quelle volte da sapere che non era un'esperienza affatto piacevole... ed era tutta colpa sua! Avrebbe voluto prendersi a schiaffi... a cosa serviva aver avuto il migliore maestro di dominio della Nazione, se poi non riusciva nemmeno a controllare i suoi poteri abbastanza da non ferire i suoi amici?

    Antk sembrava distratto e, all'improvviso, scattò, sfuggendo alla sua presa. "Prometti che a lei non accada nulla! Giuralo!” gridò scagliandosi contro Longwei. L'altro fu preso alla sprovvista e, spaventato, tentò di afferrare le braccia dell'amico per allontanarsi un poco: non l'aveva mai visto in quello stato e il suo sguardo non prometteva niente di buono, sembrava quasi intendesse incenerirlo senza usare il suo dominio. Fu Iris a intervenire per prima "Antk! Lascialo!" ordinò severa "smettila di cercare di aiutarmi, ti fai solo male!" insistette. Fu felice di vedere che le sue parole avevano avuto qualche effetto, una volta tanto, perché il ragazzo era tornato a sdraiarsi sul lettino.

    Longwei si risistemò la tunica, senza staccare gli occhi dall'amico: "non ho intenzione di fare del male a nessuno... io" disse lanciando un'occhiata elonquente in direzione di Iris. La ragazza sbuffò seccata: "siete due idioti" rispose, incrociando le braccia e raddrizzando la schiena, assumendo così quella postura composta che le consentiva di guardarli dall'alto in basso, nonostante fosse di un bel pezzo più bassa di entrambi. Longwei intuì che in quel modo non sarebbero andati da nessuna parte e si voltò in direzione del medico: "come stanno?" chiese, accennando in direzione degli uomini ancora stesi nei lettini. "Shang è morto, gli altri è presto per dirlo... li ho curati al meglio, ma sapremo solo domani mattina se le medicine hanno avuto effetto" rispose impassibile. Longwei annuì: "grazie per tutto quello che hai fatto. Puoi lasciarci?" chiese con sguardo pensieroso, mentre cercava di capire cosa fosse successo. Il medico annuì e, prese le sue cose, li lasciò soli nella stanza. La porta si richiuse alle spalle dell'uomo con un sordo rumore metallico... e all'improvviso Iris si sentì in trappola.

    ”Wei, devo parlarti…” disse Antk, sofferente. Iris prese delicatamente la mano del ragazzo tra le sue: "shht, tu riposa, me ne occupo io" disse con un sorriso... ma la sua espressione cambiò all'improvviso, mentre lo sguardo tornava a posarsi su Longwei "Weiwei non si merita la tua fiducia. Gli avevo chiesto un solo favore, in nome della nostra amicizia, ma è evidente che non la tiene in grande considerazione". Longwei reagì, offeso: "E' ridicolo! Potrei farvi arrestare entrambi, ma non lo farò! E sapete perché? Perché tengo alla nostra amicizia..." e avrebbe continuato volentieri quel suo bel discorso, ma Iris non era disposta ad ascoltare oltre: "e immagino sia sempre questa la ragione per cui hai deciso di mettermi contro la mia nazione! Ti avevo affidato un compito di grande importanza, avevi denaro, eri stimato e rispettato... e tu che hai fatto? Non solo hai sputato sopra al mio generoso gesto, ti sei messo a complottare contro di me! Da quattro mesi a questa parte non hai fatto altro che raccontarmi frottole! Risparmiati la tua storia e arriva subito al punto: cosa vuoi?" sibilò inferocita.

    Longwei si costrinse a mantenere la calma... possibile che quella ragazza fosse tanto cocciuta? "Aiutarti" rispose laconico. Iris scosse la testa amareggiata. "Avete bruciato la mia villa, qualunque cosa dirai non cambierà i fatti. Ora... voglio che Antk se ne vada da questa nave prima di domani mattina: sei riuscito a farmi venire qui, non ti serve più il suo aiuto" disse decisa... e se anche Antk avesse avuto qualcosa da ridire non era certo nelle condizioni per rifiutarsi, almeno per una volta: le sue navi lo avrebbero raccolto, poteva mandare un falco a Elanor e se ne sarebbe occupata personalmente. Quanto a lei non aveva paura: qualunque cosa Weiwei avesse in mente entro qualche ora la sua flotta sarebbe stata a distanza di tiro. Con la confusione dei combattimenti sarebbe stato un gioco da ragazzi lasciare la nave... ma Antk doveva andarsene subito!
     
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  4. Silian
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    [EXP ANTK (darkred) 23.985 (15r50)][DENARO: 300 NdF, DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: casacca rossa, mantello, stivali neri][EV: 310, ABILITA': Dominio elettrico ARMATURA: Si , ARMI: Sciabole Gemelle e Kukri]

    MESE 11 GIORNO 10, POST 6, prima dell'alba

    Antk è seriamente tentato di darle ascolto, una volta tanto. Se ancora non si sono messi a litigare può anche essere che riescano a mettersi d’accordo. L’idea gli piace…abbassa le palpebre per un istante e cerca di rilassarsi, convinto che le cose stiano girando per il verso giusto: Wei lascerà andare Ris di sicuro, non ha dubbi…e lo convincerà ad abbandonare la nave l’indomani mattina presto. Stringe di rimando la mano della ragazza: non è mai stato un’aquila nel capire certe cose, ma se ha visto giusto lei non ha ancora capito cosa davvero provi in quel momento, nel rivederla, anche se ora gli sorride e gli prende la mano. Qualcosa nelle sue parole glie lo ha suggerito. Più tardi, appena le acque si fossero calmate, le avrebbe parlato. Sperando che non ce l’avesse ancora con lui per quella stupida storia del veleno…

    Peccato che la pace duri poco, anzi, pochissimo. Con una smorfia di disappunto riapre gli occhi, sposta lo sguardo dall’uno all’altra mano a mano che si scambiano battute tese. Parlano – anche di lui, tra l’altro – come se non ci fosse. Soprattutto Ris…ma a lei perdonerebbe qualsiasi cosa. Le stringe di nuovo la mano e poi cerca di sfilare le dita dalla sua presa delicata. Si punta di nuovo contro i lati del letto e si tira su con un’altra smorfia. Non sa che fare: sa benissimo che se provasse a dire loro di smetterla, farebbe solo infuriare Ris, e non ne ha affatto voglia. Wei non sa niente del suo tradimento, e per il momento non gli dispiace affatto. Alzarsi è l’unica maniera di attirare l’attenzione, dato che non ha voglia di parlare: gli esce una voce schifosa e non vuole farsi sentire in quelle condizioni da lei. Una ferita è diversa, è onorevole e va mostrata con orgoglio, ma una voce gracchiante no, le farebbe solo pena. E lui non vuole farsi commiserare proprio da Iris.

    Edited by Silian - 8/2/2012, 15:56
     
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    MESE 11, GIORNO 10, POST 6 (gen), prima dell'alba

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    "Ris, dove vuoi che vada in queste condizioni? Non gli faremo alcun male e non ho intenzione di prenderti in ostaggio. Vogliamo pari diritti e la nazione ha solo da guadagnarci, lo sai bene: chi è che tenta ripetutamente di ucciderti? I nobili, non noi!" rispose Longwei, deciso "solo perché non ne avete la possibilità. Ne ho abbastanza dei nobili, non intendo dare a voi e alle vostre crisi di isteria generale la possibilità di influire sul governo della nazione" sbottò Iris, altrettanto determinata. Su una cosa, tuttavia, Longwei aveva ragione. Antk non era nelle condizioni di guidare da solo una delle scialuppe. Qualcuno doveva per forza andare con lui. "Cerca di ragionare, maledizione! Nessuno di noi vuole una guerra, ma combatteremo se ci costringerai a farlo". Iris scosse la testa "peggio per voi" rispose amareggiata "... in ogni caso sarebbe troppo tardi" confessò. Antk si tirò faticosamente a sedere, stava meglio: Iris registrò l'informazione senza degnarlo di ulteriore considerazione. Dovevano andarsene subito, ma non poteva semplicemente mettere Antk su una barca e se Wei non era disposto a lasciarli andare... "perdonami Weiwei" disse e, prima ancora che lui arrivasse ad afferrare il senso di quella frase, la ragazza sfilò il pugnale dal fodero e si portò alle spalle del ragazzo. Con un gesto fulmineo si tirò in punta di piedi e con la destra tappò la bocca del giovane comandante, mentre con la sinistra affondò l'arma nella gamba dell'amico: non aveva intenzione di ucciderlo, ma era in pericolo la vita di Antk, e se doveva scegliere tra loro e proteggere uno dei due non aveva alcun dubbio...

    (A.Atk *attacco fulmineo* atk=549+20=569 vel=***)
    EV Wei: -49


    Il ragazzo collassò a terra con un grido soffocato e Iris cercò di accompagnarlo perché non si facesse troppo male. Rinfoderò l'arma e tornò rapida al fianco di Antk: "appoggiati a me. Presto! Dobbiamo andarcene di qui!" esclamò cercando di afferrare il suo braccio e tirarselo attorno al collo, per velocizzare la cosa. Longwei era piegato in due dal dolore, troppo confuso per chiamare aiuto o anche solo dire alcunché. Non se lo sarebbe aspettato. Non da Iris, non dopo tutto quello che avevano passato insieme.
     
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  6. Silian
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    MESE 11 GIORNO 10, POST 7, prima dell’alba

    “WEI!!” grida Antk, e nella sua voce c’è più angoscia di quanta pensa di poterne avere in corpo. Non per il colpo. Si vede lontano un miglio per un soldato esperto come lui che non è mortale. Ma è vedere il suo migliore amico di sempre cadere ferito, per mano della donna di cui è innamorato, che gli leva il fiato. Quasi neanche vede il braccio che gli porge iris. “Non sarebbe dovuta finire così…” geme alla volta dell’ufficiale ferito e si inginocchia vacillando di fronte a lui. Il dolore dell’anima è più forte di quello della ferita. L’amico è piegato in due dal dolore, neanche riesce a parlare: non ha il coraggio di toccarlo, rivolgergli la parola…ma deve farlo, potrebbe essere l’ultima volta che lo farà in vita sua, e qualsiasi cosa abbia in serbo il sole che sorge non vuole che restino cose non dette tra loro. Non sa se prova vergogna o senso di colpa di fronte a lui, sta di fatto che ogni decisione ha le sue conseguenze, e lo ha sempre saputo, in cuor suo, che avrebbe dovuto salutare (forse per sempre) uno dei due…che sia Ris o lui, l’addio è comunque così doloroso...

    “Amico mio, mi dispiace…” gli parla con voce rotta “Ho fatto la mia scelta. Sai che ogni volta che scegli c’è qualcosa che perdi per sempre. Non ti biasimerò se mi porterai rancore.” Detto questo si sporge in avanti rapido, come se temesse di venire spintonato via dal ragazzo e cerca di abbracciarlo, con un’energia sproporzionata…deve bloccarlo se si divincola, bisogna assolutamente che ascolti le sue parole…avvicina la bocca all’orecchio di Longwei e rapido sussurra “Vattene di qui subito, lascia la nave o sarà la fine”, in modo che nemmeno Ris possa sentirlo. Scioglie all’improvviso quello che potrebbe sembrare un abbraccio di addio, prima che duri troppo. Poggia un ginocchio a terra e fa leva a fatica sugli arti per tirarsi su: gli si oscura la vista, si poggia alle ginocchia ansimando per qualche secondo prima di essere in grado di tirarsi su.

    Rivolge un’occhiata colpevole a Ris. Doveva salutarlo, spera che lei possa capire…”Sono pronto, vengo con te” le promette con voce roca, e subito dopo “Addio, amico mio”, al ragazzo a terra. Allunga un braccio in direzione di lei, perché possa prenderlo come aveva intenzione di fare prima dell’addio a Wei. Sarà lei d’ora in avanti il centro della sua vita, o almeno è quello che spera il ragazzo; se no tutto quel dolore sarà stato inutile.

    Edited by Silian - 8/2/2012, 15:58
     
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    Vide Antk rifiutare il suo aiuto, scendere dal lettino per abbracciare Wei... come poteva non capire? Non c'era tempo per quelle cose! Weiwei aveva fatto la sua scelta, sbagliando. Se avesse potuto proteggerlo lo avrebbe fatto, ma non era disposta a mettere in pericolo la vita di Antk per riuscirci. Rapida raggiunse la porta, dall'esterno non proveniva alcun rumore, ma non c'era alcuna garanzia che questo consentisse loro di uscire indisturbati e raggiungere una delle scialuppe. La ragazza socchiuse la porta, infilando la porta all'esterno: le luci di emergenza illuminavano di rosso il corridoio deserto. Richiuse la porta, tornando a fissare Antk "lo so, ma non avevamo altra scelta. Sbrigati!" disse, interpretando a modo suo lo sguardo del ragazzo. Ora il giovane sembrava reggersi in piedi, il medico di Wei sapeva evidentemente il fatto suo. ”Sono pronto, vengo con te” decise infine. Parte della tensione che Iris stava accumulando sembrò sciogliersi a quelle parole: la ragazza gli fece cenno di affrettarsi, scivolando all'esterno; lanciò una rapida occhiata alla sua sinistra, poi a destra, poi aprì la porta abbastanza da permettere ad Antk di raggiungerla. Era di vitale importanza che facessero silenzio, questa volta. Afferrò il braccio del ragazzo, sorreggendolo al meglio delle sue possibilità... piuttosto scarse, a dire il vero...

    Attraversarono il corridoio senza incontrare anima viva. Probabilmente il medico aveva detto a tutta la gente che era accorsa che Longwei aveva chiesto di rimanese solo con Antkantos e non desideravano disturbare i loro comandanti. O forse... "Ferma!" intimò la voce di un uomo, sbarrando la strada a Iris. Uno solo. Poteva metterlo fuori combattimento facilmente. Senza nemmeno lasciare andare il ragazzo accese una palla di fuoco nella propria mano. "Non lo farei se fossi in te!" esclamò una seconda voce alle loro spalle. Iris cercò di voltarsi, ma non fece in tempo a vedere in faccia l'impudente che osava parlarle in quel modo che si accorse di essere circondata. Quattro, cinque... otto. Non sarebbe stato un problema, se avesse dovuto affrontarli da sola, ma non con Antk. E soprattutto non con Antk in quello stato. Lanciò un'occhiata disperata in direzione dell'uscita. Mancavano pochi metri... decisamente troppi. E in ogni caso non sarebbe riuscita ad arrivare alle scialuppe, né a calarne una in mare prima che quei pazzi la raggiungessero. La palla di fuoco che stringeva tra le dita si dissolse mentre continuava a guardarsi intorno, senza sapere cosa fare.
     
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  8. Silian
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    MESE 11 GIORNO 10, POST 8, prima dell’alba

    Non prova nemmeno a scaricare il proprio peso completamente su Iris: col dominio è la più forte che conosca, ma è così piccola e fragile…almeno rispetto a lui. Ma non glie l’avrebbe mai fatto notare. Il vederla decisa ad aiutarlo a camminare lo riempie di una enorme tenerezza e riesce a dargli la spinta giusta a mettere un piede davanti all’altro, con sicurezza sempre maggiore nonostante il dolore aumenti rapidamente da quando si è rimesso in piedi. Quando aveva affrontato Wen era stato ridotto anche peggio: può farcela anche stavolta, è questione di poche decine di metri in fondo. Arrendersi per così poco sarebbe stato disonorevole per un ex Generale come lui, non avrebbe potuto più guardarsi allo specchio! Stringe i denti e con tutte le forse si impegna a tenere il passo frettoloso di Ris. Neanche essere la causa della sua cattura è un’idea che potrebbe tollerare.

    Non c’è un cane in giro. Strano, si sarebbe aspettato un andirivieni disordinato di soldati alla ricerca dell’attentatore…“Ferma!” Non ci sono parole adatte a descrivere lo sguardo omicida che il ragazzo rivolge a quell’idiota che si è parato loro davanti. Stringe la mano sulla spalla della ragazza: deve sapere che è con lei, che non deve avere paura, perché la farà uscire di lì ad ogni costo…ma è complicato dire tutte queste cose senza aprire bocca. Conosce perfettamente gli schemi di difesa di quella marmaglia, li ha ideati lui stesso: per ognuno che vedi sbarrarti la strada, ce ne sono altri quattro che ti pugnalano alle spalle. I rumori ovattati di passi non fanno che confermare la sua ipotesi: ne conta tre, quattro…no…di più. Sente il cuore accelerare i battiti. Non era previsto…che abbiano agito di loro spontanea iniziativa in seguito all’attacco? Questo li renderebbe infinitamente più pericolosi del previsto. MALEDIZIONE! Anche lei spegne la sua palla di fuoco. Povera, dolce Ris…è soltanto un peso per lei in quelle condizioni, e lei è testarda come un mulo. Non si schioderà di lì senza di lui, anche se li ammazzasse uno ad uno per aprirle la via. Deve inventarsi qualcosa, e subito! ……Cosa farebbe quel vecchio idiota di Ozun al posto suo? Se Ris lo stima tanto, deve esserci un motivo…anche se lui lo disprezza profondamente perché non fa altro che…

    Mentire. Recitare. Fingere. Quello che i politici sanno fare meglio in effetti, quello che ha sempre fatto schifare Wei e mandato in bestia egli stesso. Suo padre glie l'aveva spiegato come funziona al Palazzo e pure Ris forse...ma non ci aveva mai capito un tubo, salvo poi accorgersi che i nobili lo prendevano in giro senza che lui se ne accorgesse. Maledetti bastardi...se ce la fanno loro, può farcela anche lui. Si raddrizza di scatto ed abbandona delicatamente l’appoggio sulla spalla della ragazza, ignorando la fitta sotto le bende. “SOLDATO!” abbaia fingendo una rabbia tremenda. In realtà non glie ne frega niente, non è arrabbiato, ma la paura di perdere Iris è talmente grande che il risultato è abbastanza convincente: la voce è ferma, decisa, l’espressione del viso ombrosa al punto giusto. C’è solo da sperare che quelli la bevano. “Potrei farti giustiziare…potrei FARVI giustiziare tutti, per questa assurda insubordinazione!! Chi è l’idiota che vi ha dato l’ordine di perdere tempo qui?!” abbaia con aria truce, mentre le ben note scintille scoppiettanti iniziano ad arrampicarsi verso l’alto, lungo gli avambracci del ragazzo approfondendone le ombre del viso. Sa benissimo che gli uomini si cagano sotto quando vedono i suoi fulmini. Peggio per loro. “Ho appena subito un attentato…UN ATTENTATO…da qualcuno che è ANCORA LIBERO, su questa stupida barca! Non è cosa che possa tollerare, non finché QUI comando IO! Siamo alla vigilia della battaglia finale, non posso accettare traditori sulla MIA nave. Andate IMMEDIATAMENTE a raggiungere le squadre di ricerca, e se non ne sono state ancora istituite fatelo subito. È UN ORDINE! Voglio che questa bagnarola sia setacciata palmo a palmo…e per ogni ratto che non scovate giuro che vi beccate dieci frustate, mi sono spiegato?” continua a latrare, talmente immerso nella sua recita da convincersi -quasi- che ciò che sta dicendo abbia il benché minimo valore. “e voi due…” ringhia puntando il dito verso le due guardie alla loro destra, senza dare il tempo di ribattere a nessuno dei due “scortateci all’ esterno e copriteci le spalle. Voglio perquisire il ponte posteriore di persona: non siete stati addestrati a riconoscere certe tracce, è un lavoro che devo fare io, voi inquinereste soltanto le prove” conclude severamente, e si prepara a marciare dritto come un militare del suo rango verso la porta…l’accesso alla libertà…ormai li hanno beccati e non potrebbero fuggire, anche se urla ed attira l’attenzione di mezzo equipaggio non fa nulla. Deve funzionare, e subito!

    Edited by Silian - 8/2/2012, 15:59
     
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    com'è che siamo in due giornate diverse? xP


    MESE 11, GIORNO 10, POST 8 (gen), prima dell'alba

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    "Ma pensavamo... il dottore..."
    balbettò in risposta l'uomo prima di incrociare lo sguardo di Antk e decidere che non era il caso di discutere oltre "sissignore" si corresse, facendosi di lato per permettere ai due di proseguire verso l'esterno. Iris lanciò un'occhiata assassina in direzione dell'uomo: da un lato era felice che avesse finalmente deciso di lasciarli passare, senza costringerli a combattere. Dall'altro non poteva fare a meno di essere infastidita dalla piega che aveva preso la situazione, da quei due uomini che li scortavano, dal fatto di aver perso il controllo e che era Antk, ora, ad occuparsi di metterli in salvo entrambi. Forse era proprio questo che le dava sui nervi più di ogni altra cosa: il Signore del Fuoco aveva fallito lì dove un qualunque cittadino di Ember era in grado di fare di meglio. Strinse i denti, lottando contro il proprio orgoglio per resistere alla tentazione di incenerirli tutti. Non era la prima volta che Antk la umiliava a quel modo... eppure, per qualche ragione, il pensiero di sfidarlo a un Agni Kai la terrorizzava. Ripensò alla ferita che gli aveva appena provocato... e un fastidioso senso di colpa si impadronì di lei.

    Avevano finalmente raggiunto il ponte e non restava da fare altro che liberarsi della scorta per poter prendere una delle scialuppe e allontanarsi indisturbati, quando qualcuno corse verso di loro, gridando: "Generale! Generale!" con un'espressione di disgusto dipinta sul volto. Si fermò di fronte a loro, fece un disinvolto saluto militare e senza attendere l'autorizzazione a parlare si rivolse ad Antkantos: "il generale Longwei è stato aggredito ora nell'infermeria. L'hanno attaccato alle spalle, dice che non ha visto chi è stato, ma che aveva una presa salda... forse un uomo. Poi ha perso conoscenza." riferì. "Che facciamo?". Iris era incredula. L'aveva vista benissimo... che lo avesse colpito alla testa, senza rendersene conto? O stava davvero cercando di aiutarla? Allontanò quel pensiero: salvare Antk, questa era la cosa più importante. Al resto avrebbe pensato più tardi: "cercate l'aggressore, se ci avesse seguiti lo avremmo visto, quindi probabilmente è ancora all'interno della nave" ordinò la ragazza, prima che Antk avesse il tempo di aprire bocca. L'uomo le lanciò un'occhiata seccata, riluttante a prendere ordini da una sconosciuta.
     
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  10. Silian
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    Boh? .-. mo correggo…


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    MESE 11 GIORNO 10, POST 9, prima dell’alba

    Annuisce seccamente e fa cenno ai due soldati di precederlo fuori, lo scalpiccio frettoloso degli altri sei si perde nei corridoi della nave. Deve voltare la testa per nascondere un ghigno di trionfo ad un’eventuale occhiata dei due uomini. Non ci crede…ha funzionato! Evita accuratamente di soffermarsi troppo sul pensiero che domani moriranno tutti: ha mentito loro, ma ha funzionato perché si fidano di lui ciecamente. Prova molto orgoglio per quella fedeltà che sta per calpestare senza pietà. Ora: aspetterà di arrivare alla scialuppa dove si è svolto lo scontro e poi li attaccherà alle spalle, con due scariche elettriche delle sue, a meno ché Ris non avesse qualcos’altro in mente. L’adrenalina che spesso ha provato vicino al raggiungimento dell’obiettivo già gli si è propagata in ogni fibra, se solo non fosse per quello stupido dolore potrebbe muoversi mille volte più in fretta…e più incerto, visto che gli tremano le mani.

    No, ancora…si volta verso l’ennesimo soldato, pronto a dare ordini. Se ha funzionato una volta, funzionerà anche ora. Ris gli leva la parola di bocca. Si morde la lingua: lo secca più di quanto non credesse dover accettare che lei dia ordini al posto suo, ma adesso non può permettersi il lusso di puntare i piedi. “Fai come dice” ordina seccamente al soldato “e voi due andate con lui: stanno cercando di sabotarci serve ogni singolo uomo per catturare quella feccia, o cercherà di uccidere ogni singolo ufficiale della nave. Andate!” dice alla scorta, con un cenno brusco della mano. Se non fanno storie non sarà nemmeno costretto ad usare la sua elettricità e risparmierà energie preziose. Wei ha coperto la loro fuga mentendo sul suo aggressore, non lo dimenticherà mai. Può solo sperare che ce la faccia a fuggire prima dell’attacco, o avrà perso il migliore amico che abbia mai avuto in vita.

    Edited by Silian - 8/2/2012, 15:59
     
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    scusa se non ho aspettato le risposte, ma ho pensato di accelerare un po' le cose. Come proseguiamo? Ris è sempre dell'idea di tenere Antk a distanza, almeno quando si ricorda di tutti quei suoi zukkosi ragionamenti. Wei direi di farlo salvare, così possiamo farlo schizzare e diventare il giustiziere mascherato, magari con l'appoggio di Riku. Vuoi che Antk approfitti del viaggio di ritorno per chiarire con Ris o saltiamo all'attacco? In caso direi di inserirci sul thread del combattimento tra eserciti. Muovi pure Iris per farle calare la scialuppa, una volta che sono entrambi a bordo.



    MESE 11, GIORNO 10, POST 9 (gen), alba

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    "Fai come dice" furono le magiche parole in grado di far scattare l'uomo, con grande disappunto da parte di Iris. Non le piaceva vedere Antk che comandava a quel modo i suoi uomini, le ricordava troppo quello che era successo al fronte sud, tutti quei pazzi che erano pronti a rinnegare la loro nazione e la loro sovrana, pur di proteggerlo: il suo trono non aveva mai avuto solide fondamenta, tra i litigi con suo padre e le incomprensioni con la sua gente... toccare con mano quanto fosse fragile la sua fortuna le lasciava ogni volta un senso di smarrimento, che l'educazione ricevuta non la rendeva in grado di accettare. Osservò i due uomini allontanarsi, ubbidienti. "Sembra che tu sia simpatico a tutti" commentò con una punta d'invidia in direzione del ragazzo: nonostante tutto quello che aveva fatto per il suo popolo continuavano ad odiarla... mentre Antk era riuscito a farsi benvolere dal suo esercito, dai ribelli, dal popolo... e perfino da lei. Non le piaceva doverlo condividere con tutta quella gente... e poi era pericoloso!

    Cercò di accompagnarlo a raggiungere il parapetto della nave: "ce la fai a stare in piedi da solo?" chiese, aiutandolo ad appoggiarsi. Non appena fu libera dal suo peso raggiunse una delle scialuppe e, azionato il sistema di leve che la teneva sollevata sul ponte, la fece calare in basso, in modo che salire fosse più agevole. Il ponte era nuovamente silenzioso, tutti gli uomini impiegati all'interno della nave in una caccia all'uomo, destinata a concludersi in tragedia. All'orizzonte il sole cominciava ormai a sorgere, si intravedeva l'isola Codadibalena e il tempo loro disposizione era sempre meno. Iris sapeva che oltre quegli scogli erano nascoste le sue navi e che con le prima luco del giorno avrebbe intravisto a poppa l'esercito al loro inseguimento. Mentre trafficava con i cavi non poté fare a meno di ripensare a Longwei, a Ember, a quel tempo in cui giocavano a costruire palazzi di sabbia e con quei pensieri arrivò la consapevolezza che doveva fare qualcosa. "Vieni" disse in direzione di Antk, invitandolo a prendere posto sulla scialuppa. Non poteva tornare indietro a recuperarlo... avrebbe messo Antk in pericolo. Esitò, tornando a voltarsi verso la scala di accesso al piano inferiore. Ce l'avevano quasi fatta. Dovevano solo calare in acqua la scialuppa e allontanarsi verso la sua flotta. Allora sarebbero stati in salvo. "Credi... che Weiwei ce la farà?" borbottò con voce sommessa, vergognandosi di quella domanda.
     
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  12. Silian
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    No problem, se no ci stavamo i secoli…
    Ok per Weiwei che mi ci sono affezionata :xd:
    Per i chiarimenti non saprei: bisogna farli se no Antino dà di matto, ma forse aspettare che la battaglia venga vinta potrebbe essere un momento più opportuno? Sa com’è, l’euforia della vittoria e cavoli vari…Rissy potrebbe dimenticarsi le sue zukkaggini ed al nostro idiota preferito potrebbe andare meglio (?).


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    MESE 11 GIORNO 10, POST 10, alba

    “Aspetta solo che si accorgano di quello che ho fatto. Poi non penso che sarò loro più tanto simpatico” bofonchia lui sovrappensiero “Ce la faccio, grazie” mormora poggiandosi pesantemente al parapetto. Sente il rumore metallico degli ingranaggi calare la piccola imbarcazione al suo livello. Tutte le volte che aveva visto svolgere quell’operazione gli erano sembrati rapidi, adesso sembravano impiegare delle ore. Se fosse arrivato qualcun altro di quei guastafeste che lo cercano per la nave non avrebbe potuto non insospettirsi. Ma i secondi passano e non sembra arrivare nessuno…il mare si è tinto già da un po’ di una lieve sfumatura indaco nel punto in cui si incontra col cielo, ad est, e le stelle hanno iniziato a spegnersi vicino a dove il sole sta per sorgere. Il profilo di quell’isola maledetta emerge dalla notte, più vicino di quanto avrebbe creduto. Antk si sente scuotere da un brivido: forse è lo stesso che provano i soldati dell’esercito che sta per soccombere davanti alla potenza dei nemici, forse è la stessa cosa che sentiranno i suoi uomini quando la flotta reale si schiererà con tutte le sue forze. Decide di non pensarci. Come ha detto prima a Wei, ha fatto la sua scelta e non è possibile tornare indietro.

    La voce di lei lo distrae dai suoi pensieri. È strano come, quando si è feriti ed incapaci di muoversi, si abbia così tanto tempo per riflettere: non ci è abituato ancora. Scavalca goffamente il bordo della scialuppa, attento a non urtare con la parte fasciata il bordo di legno, e si accovaccia dal lato opposto a quello da cui è salito per lasciare spazio a Ris. La guarda con occhi carichi di tristezza. “Ris, non lo so…non posso saperlo. Spero solo che mi abbia ascoltato. E che gli Spiriti lo proteggano...” risponde, alludendo alla rivelazione che gli ha fatto poco prima di fuggire con lei. L’aria del mattino è freddissima, si avvolge nel mantello con accuratezza per non sentire troppo freddo. Si guarda le punte degli stivali mentre un cigolio e qualche scossone leggero lo informano che anche lei è salita a bordo. Di nuovo l’argano si mette in moto, la scialuppa ondeggia in modo inconsueto mentre viene calata oltre il parapetto della nave da guerra ma senza mai urtarne la fiancata; dopo quasi un minuto tocca la superficie del mare sciabordante, e l’ondeggiare nel vuoto si trasforma nel noto solito di tutte le imbarcazioni di questo mondo.

    Sembrano passati secoli dall’ultima volta che sono stati soli in uno spazio così ristretto, e per come si erano lasciati non avrebbe mai creduto possibile che accadesse di nuovo. La possibilità di non vedere più Longwei lo fa sentire come se fosse in parte morto dentro, mentre la parte ancora viva non vorrebbe fare altro che fissare la ragazza alla guida della stupida barchetta. Si sente spaccato in due, come un albero colpito da un fulmine. E la parte viva protesta con vivacità estenuante: cosa aspetta a parlarle? Sono soli, non ci sono soldati ad interromperli, nessuno davanti a cui perdere la faccia se lei si arrabbiasse per le sue parole…se dovesse decidere di nuovo di mandarlo via, lontano da lei. Eppure Wei - per gli Spiriti…non lo dimenticherà mai! – aveva detto che ancora c’era speranza. È venuta fin là per salvarlo…ha visto che ha messo la testa a posto, che è un buon comandante e che gli uomini lo stimano – e questo lo ha detto anche lei! Ma per qualche ragione sente che non proferirà parola ancora per un bel pezzo, a meno che non sia lei a parlarne. Forse perderà un’occasione unica in questo modo.

    Edited by Silian - 8/2/2012, 16:01
     
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    MESE 11, GIORNO 10, POST 10 (gen), alba

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    "Che ti abbia ascoltato?" chiese Iris perplessa, mentre raggiungeva il ragazzo a bordo dell'imbarcazione. Dubitava seriamente che un qualsiasi consiglio dato da un amico potesse salvarlo dal fuoco incrociato del suo esercito. L'unica cosa che avrebbe potuto metterlo al sicuro era fuggire con loro, in quell'esatto istante... nelle condizioni in cui si trovava Weiwei era un'impresa a dir poco impossibile. Azionò il meccanismo che le consentiva di calare l'imbarcazione, scrutando all'orizzonte. Si scorgevano già una serie di macchie scure, non potevano essere che le sue navi. Sul mare le distanze sembravano accorciarsi ma sapeva bene che, pur navigando in direzioni opposte, sarebbero servite ore prima di raggiungere i suoi uomini. Vide Antk stringersi nel proprio mantello e rabbrividì. Aveva lasciato il suo nell'imbarcazione che aveva usato per raggiungere la nave. In quel momento la scialuppa toccò la superficie delle onde, con un leggero scossone. Le corde vennero strattonate con violenza, ma resistettero. Non era progettata per essere calata con la nave in movimento... e a dire la verità non era nemmeno del tutto sicura che fosse in grado di reggere. Con una palla di fuoco liberò la scialuppa dai ganci... tanto non l'avrebbero più utilizzata. Non dopo quello che aveva preparato per quella nave e i suoi passeggeri.

    Sfiorò il motore con una mano, generando una palla di fuoco che innescò il sistema d'avvio e un ronzio, prima sommesso, poi sempre più insistente, annunciò che era riuscita nel suo scopo. Armeggiando goffamente con il timone cercò di indirizzare la scialuppa verso il motoscafo che aveva usato per raggiungere i ribelli: con quello avrebbero fatto molto prima... ma le onde, che si accentuavano nei pressi dello scafo, rendevano più complessa l'intera operazione. La ragazza sbuffò. Ogni volta che riusciva ad afvvicinarsi al suo motoscafo abbastanza da azzardarsi a sporgersi verso di esso, subito un'altra onda la spingeva lontano. Dannate macchine! Se solo imparare a usarli a dovere fosse stato parte del suo addestramento... ma a che sarebbe potuto servire a un Signore del Fuoco, che aveva decine di soldati pronti a svolgere quel compito al posto suo? Aggeggi infernali...! Era sul punto di perdere la pazienza per davvero!
     
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  14. Silian
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    MESE 11 GIORNO 10, POST 11, alba

    Il motore prende vita, toccato dalle fiamme di Ris, e la piccola imbarcazione si stacca con andamento incerto dal fianco della nave. Non è facile navigare con una nave da guerra a meno di dieci metri: lo spostamento di acqua provocato dal suo passaggio fa ondeggiare la scialuppa in modo fastidioso, quasi preoccupante. Avanzano non senza difficoltà in una direzione non ben precisata, Ris sembra avere le idee chiare e regge la barra del timone con aria risoluta. Non ricordava che avesse mai fatto un corso di guida per quegli affari, devono essere cambiate tante cose da quando se ne è andato. Fa un freddo della malora, e se riesce a non pensare che il suo migliore amico sta per lasciare la pelle su quella nave della malora forse può anche riuscire a riposare un poso. Ma come potrebbe non pensare a lui? Sospira e si rannicchia sotto il parapetto, appoggiando la testa su una gomena arrotolata ed umidiccia. In quella posizione riesce ad evitare che il vento freddo lo aggredisca in pieno...e quasi riesce a chiudere gli occhi...

    Un sobbalzo ed una sbandata improvvisa gli fanno sbattere la testa con discreta violenza contro il legno della scialuppa, sente uno spruzzo di acqua gelida inzuppargli i vestiti: impreca tra i denti ,ora è di nuovo completamente sveglio. La barchetta sobbalza come un rinoceronte di Komodo che ha appena bevuto un barile di succo di cactus, ed un dito di acqua ha invaso il fondo della barchetta oscillante. Antk si aggrappa con decisione al parapetto e si tira su: la pelle dell'addome tira e brucia per l'acqua salata che inzuppa le bende; Il ragazzo fa una smorfia...se le strapperebbe via, se solo non rischiasse di riaprire la ferita con qualche movimento inconsulto. Ris ha lo sguardo fisso verso la meta, posta a breve distanza: un'altra barca, sempre piuttosto piccola ma dall'aria più solida. Ad Ember non hanno modelli così ben equipaggiati, deve essere una di quelle che adoperano ai piani alti - lui è nato e cresciuto su un'isola, queste cose le capisce a colpo d'occhio.

    Lei deve essere arrivata con quel motoscafo, allora...si massaggia la testa dove ha sbattuto con la mano libera, accorgendosi - un po' per caso - dall'espressione di Ris che qualcosa la innervosisce. Si avvicinano alla sua barca, lei si sporge pericolosamente dal parapetto e cerca di agguantare a mani nude il bordo di legno, sempre più seccata. Se non si trattasse di lei (e se non rischiasse sul serio di finire ammollo) sarebbe già scoppiato a ridere. Come poteva pretendere di abbordare in quel modo un'altra barca senza rischiare di finire in acqua? Deve pensarci lui, prima che Ris decida di ripetere il tentativo una volta di troppo. Agguanta la gomena su cui era sdraiato ed intreccia con rapidità un nodo scorsoio, di quelli che gli aveva insegnato suo padre quando uscivano in mare, tanti anni prima. "Ris, aspetta...lascia che ti aiuti, tu mantieni il timone" la chiama, e lancia con discreta precisione il lazo verso la barra del timone dell'altra barca. E' piuttosto grande e riesce a centrarla...inizia quindi a tirare delicatamente la corda per avvicinare la barchetta fuggitiva.

    Non è una grande idea agganciarsi proprio al timone, ma avrebbe rischiato di mancare un bersaglio più piccolo di quello: non ha il polso molto fermo al momento, anche se odia ammetterlo...e non vuole nemmeno far girare l'altra barca di colpo, o potrebbe colpire la loro scialuppa e farli finire in acqua. Dopo un minuto circa che armeggia con la fune e che si avvicina con cautela riesce a mettere una mano sul parapetto del suo obiettivo: le fiancate urtano con un tonfo sonoro quando un'onda le manda a sbattere l'una contro l'altra; lui continua a tener fermo il motoscafo legando la gomena ad uno dei ganci a bordo. "Ris...ora puoi saltare di là, io ti seguo subito" annuncia con aria stanca ma soddisfatta.

    Edited by Silian - 8/2/2012, 16:02
     
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    Normalmente Iris si sarebbe arrabbiata e avrebbe continuato a insistere finché Antk non si fosse deciso a rispondere alla sua domanda... ma governare quell'affare richiedeva tutta la sua concentrazione... e perfino di più! La scialuppa ondeggiò pericolosamente, riempiendosi d'acqua. Iris si appollaiò nella sua postazione, infastidita all'idea di bagnarsi. "Ris, aspetta...lascia che ti aiuti, tu mantieni il timone" ordinò il ragazzo. Le servì qualche secondo per rendersi conto di cosa aveva detto: "No! Lascia stare! Faccio io!" protestò, lasciando andare il timone. Fu una pessima scelta. La piccola imbarcazione ondeggiò di nuovo, minacciando di farli finire entrambi nell'acqua gelida: con una mano afferrò nuovamente il timone, mentre con l'altra tentò di raggiungere la tunica di Antk, per fermarlo... ma lui si era già sporto oltre lo scafo e con la corda tentava di raggiungere l'altra imbarcazione.

    "Antk, ti fai male!" si lamentò, avvinghiandosi al timone per controllare al meglio la nave e assicurarsi che non facesse movimenti inconsulti, mentre la sua mente lavorava frenetica alla ricerca di un'argomentazione abbastanza convincente da fermare il ragazzo... ma con Antk niente era sufficientemente convincente, quando si metteva in testa una cosa. Probabilmente si divertiva anche a cacciarsi nei guai a quel modo. Poi la corda raggiunse il suo motoscafo, attaccandosi al timone. Iris sbuffò: "non reggerà mai!" esclamò, strappando la corda dalle mani di Antk per cercare di fermarla attorno ad uno dei ganci, prima di accorgersi che il ragazzo era già riuscito nello stesso intento fermandone l'estremità. Un senso di fastidio si impadronì di lei: "se io dico una cosa si fa e basta. Nessuno in tutta la nazione osa contraddirmi e tu non sei diverso dagli altri... non posso continuare a proteggerti per sempre! Possibile che non te ne renda conto!? Metti in pericolo l'intera nazione facendo così! Se non avessi assecondato Weiwei non ci troveremmo nemmeno qui!" sbottò frustrata. Con entrambe le mani afferrò lo scafo della propria imbarcazione e trascinatala verso di sé si mise a cavalcioni tra i due motoscafi, poi porse una mano a Antk: "vieni, ti aiuto" disse, trattenendo a fatica la rabbia che provava in quel momento.
     
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