Sabbia, sabbia e ancora sabbia!

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  1. Hachiky"myfairytales
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    MESE 8, GIORNO 15, POST 4, tardo pomeriggio

    (#0000FB) EXP 7690 (40r100)][DENARO: 300m ABBIGLIAMENTO: tonaca arancione lunga fino ai piedi con inserti gialli, fascia gialla in vita e maniche lunghe e ampie, mantella da viaggio gialla, capelli legati in basso una coda morbida][EV: 800, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante]


    Liang guardò un po' stupita Yao: cosa intendeva dire? Aveva forse pensato che se ne sarebbe andata per i fatti suoi, lasciando lui e Tharis nel deserto? "Ma è ovvio, che senso avrebbe arrivare fin qui tutti insieme per poi separarci? Per una ragione tanto stupida poi!". Raccolse sia l'aliante che la mappa e li ripose con cura all'interno della borsa. "L'unica cosa che mi chiedo è se ci lascerà entrare in tre con solo due doni. Non credo che il loro valore abbia importanza..." "Non è detto che io entri con voi." la interruppe Tharis "Ciò che a me interessa è la biblioteca in sé, mi incuriosice sapere che aspetto abbia e se si sia conservata sotto la sabbia per tutto questo tempo. I libri potete tenerveli, voi e quel gufo gigante! Perché lui è un gufo, no?" Liang rise "Così dicono le leggende. In effetti non ho mai capito perché gli spiriti assumono la forma di animali." Vuotò i resti di kumcha nella sabbia e posò la tazza, poi si alzò in piedi, spolverandosi la tonaca. "Io vado a vedere cosa combina Kombo, odia stare con gli altri animali. Voi due potete cominciare a prendere un po' d'acqua e magari dare un'occhiata a quei frutti? Potrebbero essere commestibili." disse poi indicando dei frutti di colore marroncino che pendevano dalle palme. Sarebbe stato l'ideale, non mangiava frutta o verdura fresca almeno da due giorni e siccome la sua dieta si componeva quasi esclusivamente di quelle... Durante il viaggio aveva anche provato, contro la sua inclinazione, ad assaggiare delle uova di rettile che Tharis aveva scovato sotto un cactus, ma ne aveva ricavato solo un gran pal di pancia.
    Scoprì che l'eremita era intento a tenere una specie di lezione di buona educazione a Kombo e Kur. La cosa più stupefacente era proprio l'atteggiamento di quest'ultimo, che si era accovacciato sulle rive del laghetto e lo stava guardando fisso con il lungo collo leggermente reclinato verso un lato, come se stesse cercando di aascoltare meglio. Kombo invece dava loro le spalle, con la testa apparentemente piegata verso il basso. Liang corse in avanti, colpita da un sospetto che si rivelò fondato: il bisonte stava abbuffandosi con le larghe foglie di alcuni cespugli dall'aspetto insolito che crescevano lì vicino, e il cui colore arancione prometteva tutt'altro che bene. "Kombo, cosa fai?!" gemette la ragazzina, aggrappandoglisi al collo per cercare di staccarlo dai cespugli, invano: quando Kombo mangiava non dava retta più a nulla. "Kombo, ti prego! Non sappiamo cosa sia, potrebbe farti male!" "Oh, non preoccuparti." disse l'eremita, interrompendo la sua tiritera e posandole una mano sulla spalla. "Non è un'erba dannosa, sai? A volte anch'io la mangio, assieme alle uova di lucertola cornuta, è una vera prelibatezza." "Se lo dice lei..." si tranquillizzò la nomade. "L'importante è che non mangi quelle." continuò l'uomo indicando degli arbusti alti che spuntavano dalla sabbia. "E' così che è morto il papà di Kur." Liang lo fissò orripilata: la prendeva in giro o erano davvero erbe velenose quelle? "Anche quelle non sono molto salutari, sai? Neanche quelle altre. E quei cespugli, in realtà non ne sono sicuro, ma..." La monaca non ascoltò la fine del discorso: per lei la decisione era già presa. "Sarà meglio andare." disse rivolta ai suoi amici, tirandosi dietro per le redini Kombo, che aveva terminato i cespugli e stava ora esaminando con occhio goloso il resto della vegetazione. "Questo scemo manca di istinto di sopravvivenza e a quanto pare qui è pieno di erbe velenose: meglio partire subito, prima che si faccia male." Poi si girò verso l'eremita. "La ringraziamo infinitamente per l'aiuto. Magari ci rivedremo di ritorno dalla biblioteca." "Oh, non credo, io sono sempre in giro, sapete." le rispose l'altro in tono svagato. "Però se vedete l'uomo-cicatrice salutatelo da parte mia e di Kur!" "Uomo cicatrice?" chiese Tharis avvicinandosi con una decina di frutti delle palme tra le braccia. "E' il guardiano della biblioteca. le spiegò sorridendo "Lo chiamo così perché non mi ha mai detto il suo nome. Quelli..." fece alludendo ai frutti che la ragazzina aveva raccolto "...sono molto buoni. E poi la buccia lascia quella polvere marrone così fine, alcuni dominatori della sabbia la usano per tingere i vestiti, visto che non va via neppure con l'acqua." Tharis lasciò cadere bruscamente tutti i frutti, imprecando sonoramente, ma l'eremita non ne parve disturbato. Liang tirò fuori dalla borsa il panno in cui fino al giorno prima teneva i cachi-ciliegia e, raccogliendoli con la punta delle dita, ve li depose. Kombo si avvicinò, sporgendo la lingua speranzoso, ma la ragazza cacciò immediatamente l'involto in borsa, lanciandogli un'occhiataccia. "Non ti sei già abbuffato a sufficienza? Come farai a volare con la pancia così piena?" Ma lo sguardo supplichevole del bisonte non le lasciava scampo. "E va bene. Yao, recupera un altro po' di quei frutti, per favore: glieli daremo alla prossima tappa." si girò nuovamente verso l'animale. "Contento ora?" prese Tharis per un braccio e saltò insieme a lei sulla schiena di Kombo, nuovamente di buon umore al pensiero che avrebbe presto fatto una scorpacciata di frutta.
     
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15 replies since 5/5/2011, 13:26   341 views
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