Sabbia, sabbia e ancora sabbia!

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  1. Hachiky"myfairytales
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    Continuiamo: tra non molto dovrebbe farsi vivo il custode della biblioteca (PGM)



    MESE 8, GIORNO 15, POST 5, tardo pomeriggio

    (#0000FB) EXP 8090 (34r100)][DENARO: 300m ABBIGLIAMENTO: tonaca arancione lunga fino ai piedi con inserti gialli, fascia gialla in vita e maniche lunghe e ampie, mantella da viaggio gialla, capelli legati in basso una coda morbida][EV: 800, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante]



    Liang ormai conosceva abbastanza bene il suo bisonte per sapere che, più che ore di sonno, a lui servivano montagne di cibo per sentirsi in forma: come volevasi dimostrare, dopo solo qualche minuto di pausa e qualche grosso cespuglio dell'oasi Kombo sembrava molto più volenteroso nel riprendere il volo e caldo e fatica non sembravano più riguardarlo. La monaca gli accarezzò la testa divertita mentre guardava con attenzione il deserto che sfilava sotto di loro: l'eremita aveva detto che per trovare l'entrata alla biblioteca nascosta bisognava cercare le volpi di Wan Shi Tong e, per quanto fosse una traccia estremamente labile e approssimativa (era assai improbabile che le assistenti dello spirito percorressero quelle dune di continuo) valeva la pena di tenerla in considerazione. Tharis, che non poteva aiutarla nell'osservazione, scaricava la sua frustrazione con ripetute e impazienti domande: “Allora, ci sono queste volpi, sì o no?!" A Liang non rimaneva che invitarla alla pazienza, per quanto anche lei si sentisse a disagio: davvero non c'era altro modo per trovare la biblioteca? In pochi minuti raggiunsero il punto del deserto che la mappa di Liang indicava come il loro punto d'arrivo ma lì, come le volte precedenti, non c'era neppure l'ombra del leggendario edificio né delle famose volpi. Per la prima volta da quando quell’avventura folle era iniziata Liang si sentì veramente scoraggiata: a quanto pareva aveva davvero trascinato il suo bisonte e la sua giovane amica in una ricerca inconcludente e insensata! Rimase in silenzio con lo sguardo perso nel vuoto mentre Kombo volava in tondo sopra quella zona, attendendo indicazioni per una nuova rotta di volo. Tharis dovette percepire in qualche modo la negatività di quell’atmosfera e, muovendosi con cautela, sempre aggrappata al pelo del bisonte, scese lungo la schiena fino al corto collo per raggiungere l’amica seduta sulla testa dell’animale. “Liang, tutto bene?” La monaca si girò a guardarla, ma non rispose: andava tutto bene? Bé non proprio…ma neppure andava male, a pensarci bene: fino a quel momento avevano corso pochi pericoli, non si erano trovati a corto di cibo e acqua per più di qualche ora e avevano anche trovato un posto dove tornare a rifocillarsi nel caso in cui non avessero trovato nulla. Quindi non c’era motivo di scoraggiarsi. “Che ne dite di scendere? Non credo che in questo modo troveremo nulla e Kombo rischia di stancarsi inutilmente. Se le volpi arriveranno credo che le vedremo anche da terra, in fondo la zona dev’essere questa.” Tharis si strinse nelle spalle. “Fa come vuoi, il bestione è il tuo. Senza offesa amico.” disse dando dei colpetti alla testa dell’animale. La dominatrice dell’aria tirò le redini verso di sé e subito il bisonte obbedì al comando, scendendo rapidamente verso il suolo. Una volta a terra Tharis insistette per saltare giù da sola, almeno quella volta, e mentre lei saltava allegramente nel cumulo di sabbia più vicino la monaca si fermò a dare una mano a Yao; si sedette nella sabbia e rimase in silenzio a guardare l’amica che si rotolava nella sabbia, cercando di dominarla come di solito faceva con le rocce: la consistenza fine e impalpabile della sabbia non le facilitava l’impresa, ma dopo giorni passati nel deserto cominciava a migliorare. Ad un tratto Kombo emise un muggito profondo in direzione di alcune dune non troppo lontane. Liang si girò incuriosita verso quella direzione ma qualsiasi cosa il bisonte avesse visto o sentito era già scomparsa tra la sabbia. “Kombo, che c’è?” chiese, ma mentre parlava una figura fece capolino tra le dune. La nomade si alzò subito in piedi afferrando l’aliante ma non si avvicinò: rimase a guardare, aspettando che la figura, ancora indistinta a causa della polvere sollevata dal vento e dal movimento dell’aria calda, si facesse avanti per prima.
     
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15 replies since 5/5/2011, 13:26   341 views
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