Sabbia, sabbia e ancora sabbia!

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  1. grievas
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    MESE 8, GIORNO 15, POST 7, tardo pomeriggio

    [EXP YAO (#A46D00): n° exp 1860 (39r100)] [DENARO: 1000 monete RdT DEPOSITATO: 500 ABBIGLIAMENTO: un paio di pantaloni ocra lunghi fino alla metà del polpaccio/una tunica corta, verde scuro/una cintura ocra, calzature nere, un cappello in vimini/una tunica lunga marrone] [EV: 300, ABILITA': //, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    Vedere Liang che si avvicendava dietro il misterioso figuro che, voltatosi, aveva iniziato a sparire dietro la sommità della duna su cui, poc’anzi, se ne stava ritto in piedi, Yao mosse dietro di lei, non prima d’aver dato un colpetto alla spalla di Tharis, onde informarla che era di nuovo tempo di mettersi in cammino… e per mettersi in cammino intendeva proprio il significato più letterale dell’espressione, poiché avrebbero dovuto usare i piedi stavolta e lasciare andare la comodità del megabisonte peloso.
    Il tizio aveva blaterato di antiche leggi e della loro presunta conoscenza da parte loro. Yao realizzò immediatamente che di tali antiche regole non sapeva un bel niente ma l’espressione riguardanti gli spiriti puri, l’aveva non poco incoraggiato: anche lui era un amatore degli ‘spiriti puri’ e Yao già presagiva che con questo Wa Shi Rong… Long… Pong… o come cavolo si chiamava, si sarebbero capiti ben presto: tra di loro c’era un’affinità elettiva!!!
    Uno sbuffo esprimente una dose non proprio trascurabile di una certa miscela che doveva vedere, tra i suoi ingredienti principali irritazione, seccatura e frustrazione. E quello sbuffo proveniva senza ragionevoli dubbi, dalla piccolo dominatrice della terra cieca.
    Che c’è?” – fece Yao rivolgendosi verso di lei, a guardarla da sopra la sua spalla destra.
    Uffa!” – fece quella – “E' questa stupida sabbia! Non riesco ancora a dominarla a pieno e non capisco dove diavolo sto andando…” – aggiunse con un sonoro sbuffo finale.
    Per la piccola dominatrice della terra, infatti, quella non doveva essere una bella sensazione, si ritrovò a pensare Yao. Una sensazione che non aveva dovuto abbandonarla mai da che era entrata nel deserto del Si Wong, oppure da quando i suoi piedi si erano poggiati sul quel suole formato da quel materiale così sfuggente. Da allora, doveva essersi ritrovata immersa nel buio più totale, nelle tenebre più fitte come nemmeno lei doveva più ricordare da molto tempo, abile com’era divenuta a ridisegnare l’ambiente che la circondava secondo le sensazioni che riusciva a percepire attraverso l’udito, il tatto e chissà cos’altro. Tharis, si ritrovò a pensare l’anziano dominatore della terra, doveva essere una persona molto forte, o almeno una destinata a divenirlo molto presto: mai una volta aveva colto in lei una seppur minima traccia di disperazione che pure poteva cogliere chi si ritrovi in una situazione tanto difficoltosa, per così tanto tempo e con così poche possibilità di miglioramenti, almeno a breve termine.
    Tieni! Attaccati qui!” – fece prendendole una mano e mettendovi sul palmo un lembo della sua mantella da viaggio che, in quel momento stava indossando assieme al largo cappello di paglia, nella foggia tradizionale del Regno della Terra e chiudendole la mano a pugno.
    La piccola dominatrice della terra borbottò sommessamente qualcosa che Yao non riuscì assolutamente a capire ma che assomigliava in maniera impressionante a qualche forma confusa di ringraziamento. Poi, entrambi, l’anziano davanti e la bambina dietro, s’incamminarono dietro Liang e la loro misteriosa guida che, detto per inciso, non è che risplendesse di simpatia. Secondo Yao, non doveva essere nemmeno tutto a posto con la testa, al pari del loro ‘amico’ eremita ma, forse, non altrettanto innocuo: l’anziano dominatore della terra aveva appena deciso che gli sarebbe ben convenuto non affogarlo di chiacchiere onde cercare d’irritarlo il meno possibile. Solo, i suoi pensieri avevano preso la fastidiosa abitudine, risolto l’apparente problema di Tharis, di rimandare alle parole dello sconosciuto, specialmente quelle che riferivano abbastanza misteriosamente a quelle misteriose leggi. Di che diavolo di leggi si trattava? Probabilemente il suo consigliere di palazzo Tien Po, all’Isola Coda di Balena, gliene aveva parlato ma lui era sicuramente era intento a fare qualcos’altro mentre quello chiacchierava: avrebbe dovuto parlare con Tien Po e ricordargli quali inestimabili tesori fossero il dono del tempismo e quello della sintesi. Insomma! Non era possibile che quello sceglieva sempre momenti in cui Yao stesso era indaffarato in qualche altre attività per rivelargli particolari importanti, con un numero sorprendentemente esorbitante di parole e numeri, la cui ignoranza, poi, poteva mettere in seria discussione la riuscita di una qualche impresa che si era prefissato, o peggio, compromettere la sua identità fisica. Si! Doveva farglielo quel discorsetto a Tien Po.
    “'mbeh? Manca ancora molto?” – fece alla volta del misterioso figuro che sembrava li stesse guidando verso la biblioteca.
     
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15 replies since 5/5/2011, 13:26   341 views
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