un nuovo interesse

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  1. Hachiky"myfairytales
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    ANNO -7, MESE 7, GIORNO 7, POST 1, primo pomeriggio

    (#0000FB) EXP 10.530 (44r100)][DENARO: 300m ABBIGLIAMENTO: tunica gialla al ginocchio, fascia in vita e mantellina arancione, calzature alte di stoffa marrone, capelli alle spalle rasati per metà testa][EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: //]


    La monaca Jenna rimase per qualche minuto a fissare con aria corrucciata le rovine. Liang continuò a giocare con i sassolini che aveva trovato a terra, cercando di non mostrare la sua esultanza mentre li faceva ruotare a qualche centimetro dal suo palmo: aveva solo nove anni ma sapeva benissimo che un'adulta non avrebbe mai corso il rischio di portare una piccola peste come lei tra i resti pericolanti di Taku; e lì non c'era nessun altro a cui poter essere affidati. La monaca si girò verso di lei con estrema riluttanza, conscia di dover scegliere l'alternativa meno disastrosa. “Liang... ora ascoltami bene.” la bambina lasciò cadere i sassi e guardò l'insegnante con un'espressione (falsamente) perplessa. “Sì, maestra?” cinguettò amabilmente lei, mentre le andava incontro. “Ascoltami bene. ripeté l'anziana monaca con aria severa. “Ora io scenderò tra le rovine. Tu resta qui e non muoverti per nessun motivo al mondo, capito? “Fossi matta!” pensò la bambina, ma annuì seria. “Sì, maestra.” “Non sto scherzando, Liang. Comportati bene e rimani qui. Yon ti terrà compagnia.” Anche stavolta la piccola dominatrice dell'aria annuì, ma fece fatica a non lasciarsi sfuggire una smorfia scettica che avrebbe rovinato la sua recita perfetta: Yon era il bisonte volante della maestra Jenna, era vecchio almeno quanto lei e non molto più interessante. Tra l'altro in quel momento stava dormendo della grossa e a giudicare da come aveva arrotolato la coda attorno al fianco sinistro non si sarebbe svegliato molto presto. La maestra non aggiunse altro; si allontanò lentamente, voltandosi spesso a lanciare occhiate sospettose a Liang. La bambina rimase ferma a guardarla fino a quando non scomparve tra le rovine. Poi si sedette a terra e riprese a giocare con i sassolini, fissando con aria guardinga il punto in cui la donna era scomparsa: c’era il rischio che decidesse di tornare all’improvviso per controllarla. Una decina di minuti dopo (Liang era convinta di aver lasciato passare almeno mezz’ora) decise che poteva ritenersi al sicuro. Si alzò da terra e saltò allegramente con tutta la forza che riuscì a trovare nelle gambe. Finalmente sola! Ora poteva fare tutto quello che voleva! Si fermò un attimo: una simile libertà la poneva di fronte a un dilemma esistenziale: era meglio utilizzare quel tempo prezioso per esplorare le rovine o per fare un po’ di pratica con il dominio dell’aria con quelli che le insegnanti definivano ‘giochi pericolosi’. Si stiracchiò al sole forte del primo pomeriggio, lasciandosi riempire gradualmente da un'irrefrenabile euforia. Sorrise tra sé e sé socchiudendo gli occhi per proteggersi dal riverbero, pensando che tutto sommato non avrebbe avuto alcun problema a fare entrambe le cose. "Beeene! In posizione!" disse allegra guardando nella direzione opposta a quella presa dalla sua maestra. In lontananza si scorgeva ancora il grosso edificio in rovina che l'aveva colpita al suo arrivo: visto che Jenna non aveva voluto fermarsi a mostrargliela... "Vediamo se riesco ad arrivarci in cinque minuti! La giovane monaca contò mentalmente fino a cinque poi corse in avanti. In pochi secondi il dominio dell'aria le permise di acquisire abbastanza velocità da poter stare dietro a un lemure volante, ma Liang non era ancora contenta. "Più veloce, ancora di più..." concentrata com'era a cercare di correre più rapida si accorse solo all'ultimo momento che quell'edificio terminava lì: per passare al successivo bisognava colmare un vuoto di parecchi metri. Sarebbe servito un aliante per volare fin lì ma Jenna le aveva sequestrato il suo. "Nessun problema! Basterà un salto solo!" pensò però la ragazza e in uno slancio di ottimismo si lanciò in avanti. Per un breve istante credette di farcela e sorrise felice mentre il vento le scompigliava i capelli. Un secondo dopo stava precipitando verso il suolo. "Ops" fu l'unica cosa che ebbe il tempo di pensare mentre cadeva. All'improvviso, mentre guardava giù al punto in cui presumibilmente sarebbe atterrata, notò la sagoma di una persona. "Attenzione di sotto!" urlò con quanto fiato aveva in gola prima di cadere a peso morto sulla malcapitata, in un groviglio di teste, bracce e gambe. Quando fu nuovamente in grado di rendersi conto di ciò che succedeva si accorse di trovarsi a testa in giù in un cespuglio profumato. Si divincolò per uscirne e cadde lunga distesa a terra. Si rialzò piano, la testa che doleva (doveva aver urtato quando era caduta addosso all'altra persona), le mani piene di graffi e i vestiti strappati in più punti. Cercando di portarsi la mano destra alla testa per massaggiarla avvertì una fitta al braccio. Guardando scoprì che non solo la manica della tunica era lacerata, ma dal polso al gomito aveva un lungo taglio sanguinante, a occhio piuttosto profondo. Il cespuglio in cui era caduta doveva avere delle spine, si disse mentre, senza pensare toccava con un dito la ferita. Il dolore fu quasi immediato. "Ahia!" "Non c'è che dire, proprio un bel lavoro." pensò imbronciata. "E mi sono anche rovinata la tunica. Ora chi la sente la maestra..."
     
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26 replies since 26/6/2011, 09:58   326 views
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