Il salvataggio

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  1. Silian
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    [EXP ANTK (darkred) 23.375 (30r100)][DENARO: 300 NdF, DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: casacca rossa, mantello, stivali neri][EV: 210, ABILITA': Dominio elettrico ARMATURA: Si , ARMI: Sciabole Gemelle e Kukri]

    MESE 10 GIORNO 9, POST 1 (Gen), mattina

    Non fa nessun tentativo per liberarsi dalla stretta di Iris, anzi, in condizioni normali non si sarebbe fatto problemi ad avvicinarsi ancora di più a lei, approfittando del frangente. Ma la situazione è terribilmente precaria…Antk si aspetta da un momento all’altro di sentire i tonfi dei passi dei soldati di guardia che si avvicinano di corsa, ed ogni secondo che passa può essere quello di troppo. Non possono certo buttarsi fuori bordo! Lui lo avrebbe fatto volentieri, se fosse servito a qualcosa. Ma non sarebbe servito a nulla! Finalmente un barlume di logica si fa strada nella mente del ragazzo: se Iris è lì, sarà pur arrivata in qualche maniera….e come è arrivata se ne può anche andare. Sta per aprire la bocca per chiederle informazioni al riguardo quando è lei a prendere la parola. E inizia a rimproverarlo. Come al solito. Un vago senso di fastidio si fa sempre più forte ad ogni parola. Porta di nuovo gli occhi all’altezza del viso di Iris, aggrottando le sopracciglia. La sua prima uscita non gli era piaciuta affatto. Risentito, non può fare a meno di protestare, alzando la voce più di quanto sarebbe stato opportuno in una situazione di emergenza come quella. “Ma quale pianificazione?! Non serve quella roba! Io qui sono il capo, nessuno OSA andare a frugare nelle MIE missive, perché sanno benissimo quello che potrebbe capitare loro!” brontola a denti stretti. Possibile che non contasse nulla? Era riuscito ad infiltrarsi tra i ribelli, ne aveva preso il comando addirittura, li stava portando dritti dritti tra le braccia dell’esercito e tutto questo lo faceva per lei! Possibile che non arrivasse a capirlo? Che non ne fosse orgogliosa nemmeno un pochino? Il pensiero che davvero non le importasse nulla lo feriva, anche se non lo avrebbe mai dato a vedere.

    Si morde la lingua, quando lei passa ai discorsi tecnici. Fenomenale. Tra incudine e martello. Se non li avessero scoperti a bordo, sarebbero finiti comunque sotto il fuoco incrociato della flotta reale. Una vena inizia a pulsare sulla tempia del ragazzo, perfettamente sincronica al dorore pulsante che sente al ventre. Troppe cose da pensare tutte insieme, accidenti! Perché le cose non possono andare per il verso giusto e basta?! Stupida ferita, non lo aiuta certo a concentrarsi…Si accorge all’improvviso che lo sguardo di Iris puntato alla sua ustione e con un gesto nervoso richiude il mantello sul ventre ferito, alzandosi in piedi di scatto. Brutta mossa. Una fitta da togliere il fiato, fa un paio di passetti per riprendere l’equilibrio e si appoggia pesantemente al bordo della scialuppa, nell’attesa che le luci che gli danzano davanti agli occhi lo lascino di nuovo vedere con chiarezza. “Sto bene!” sbotta con voce strozzata, orgoglioso. “Non mi serve uno stupido medico.” Non fa neanche in tempo a finire la frase, che dei rumori inequivocabili iniziano a rimbombare sul ponte. Una pattuglia…quattro uomini, ad occhio e croce. Le lingue di fuoco ancora distanti proiettano luci rossastre sul metallo, e il rumore di passi frettolosi si avvicina. Antkantos sgrana gli occhi, per un istante lo sguardo della bestia in trappola balugina nelle iridi dorate. Si tuffa di nuovo al riparo della scialuppa, rischiando di nuovo di finire per terra a causa delle gambe malferme e del dolore sordo e pulsante dell’ustione. Una smorfia, poi un sorrisetto malsano si fa strada sul suo viso: poveri scemi…se solo fossero minimamente addestrati non si sarebbero mai fatti scoprire in quel modo idiota. Questo gioca a loro vantaggio, ma il tempo è comunque contro di loro. “Ris…non c’è tempo! Come sei venuta qui? Hai una barca, una mongolfiera…o cosa? Prendila e vattene, dirò loro che mi è esploso un fulmine in faccia, ci crederanno, sono troppo stupidi” ansima con un sorriso che sembra più un ringhio. Sente le forze andare e venire. Se la seguisse non sarebbe altro che un peso. Se la sarebbe cavata comunque, ne è sicuro: lui è il grande Antkantos, non ha certo paura di una manica di contadini come quelli. “Appena tornano a dormire prendo una di queste bagnarole e lascio la nave” conclude. Non sarebbe certo rimasto a farsi massacrare dai soldati di Ris, su quello non c’è dubbio.

    Edited by Silian - 8/2/2012, 15:47
     
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63 replies since 18/12/2011, 23:09   587 views
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