I want you for the Jade's Fang

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    [EXP MUSHU: 7180 (#00A400): n° exp (30r100x2)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche coperta da una veste lunga verde scuro con le bordature gialle, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 600, ABILITA’: Dancing dragon, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 28 (Feb), Primo pomeriggio

    Giornataccia nel vero senso della parola anche se ancora ne era passata solo metà di quella che si preannunciava una vera odissea. Mushu era pressoché furibondo, non si poteva perdere il lavoro in maniera tanto idiota per colpa di persone ancora più stupide della situazione che s’era venuta a creare quella mattina alla locanda del signor Garu. I soliti giovinastri attaccabrighe e maleducati che si divertivano ad allungare le mani alla prima gonnella di passaggio, gente così non era tollerata da Mushu e quest’ultimo aveva solo la malaugurata sventura di essere troppo etico ed attaccato alla morale per non dare la giusta lezione a quel branco di pipistrelli-lupo da strapazzo. Quasi si era pentito, viste le conseguenze, di non averli arrostiti come anatre-tartaruga infilate in uno spiedo. No, questo pensiero non poteva farlo, aveva imparato dai monaci che ci si batte solo per difendersi e voleva mantenere questa ideologia come strada da percorrere verso il miglioramento personale di carattere e spirito. Con più di un diavolo per capello e visibilmente crucciato in viso per la delusione il ragazzo fece ritorno al suo alloggio per raccogliere e preparare le proprie cose e lasciare quella città, oramai non vi erano più ragioni per restarvi, chissà, magari Yao aveva bisogno di un aiutante per le sue esplorazioni archeologiche. Yao era lo spione della festa che si era tenuta parecchio tempo prima per un matrimonio. Ah quante ne erano successe in quei giorni, quanti visi nuovi conosciuti e quante vicende vissute. Quella sera i due non avevano avuto opportunità di parlare appropriatamente tra loro ma dal giorno dopo iniziarono a conoscersi e si legarono di una solida amicizia e ripeto “amicizia”. Lui si occupava di reperti archeologici, un vero e proprio appassionato di sassi strampalati e luoghi misteriosi o semplicemente belli alla vista e dagli innumerevoli anni di vita. Finito di riporre nella borsa i propri oggetti il giovane dominatore del fuoco si buttò su la veste lunga e messa a tracolla la borsa si apprestò ad abbandonare la stanzetta che per tutto quel tempo era stato il suo alloggio, gentilmente offerto dal datore di lavoro con ovvia detrazione dalla paga.

    Passo lungo e ben disteso come stesse camminando in montagna (La differenza tra Omashu ed una montagna era assai infima) il ragazzo percorse velocemente le intricate strade della città ed i suoi continui Sali scendi di gradinate, velocemente si nonostante fosse strano visto la usuale calca che albergava in quelle strade ma data l’ora, quella del pranzo e lo stomaco di Mushu lo sapeva che era quell’ora, il flusso di gente si attenuava notevolmente permettendo una camminata più sciolta ed agile. Mushu si stava dirigendo all’albergo dove Yao alloggiava, l’impiastro di dominatore della terra s’era trovato un bel alberghetto in cima alla città e dato che Mushu stava, fino a quel momento, alla base del paese le scarpinante erano considerevoli. Guardiamo il lato positivo però, fare le scale sia in salita che in discesa è un ottimo esercizio per le caviglie e le ginocchia, alla fine nella malasorte c’è sempre un qualcosa di positivo basta saperlo cogliere. Lungo la via cominciò a risuonare della musica, strano vista l’ora che ci fosse qualcuno intento in tal opera forse era qualche artista di strada che non temeva la calura del sole di mezzogiorno e che continuava ad esibirsi per racimolare i soldi per il pranzo o la cena. Giunto alla fonte del melodioso suono Mushu vide dei saltimbanchi suonare e fare numeri da circo ad un piccolo pubblico di bambini. Uno degli artisti teneva tra le mani un pacco enorme di fogli e li distribuiva cercando di rifilarne uno anche al ragazzo. ”Prego a lei signore. Venga a vederci.” Disse la persona sorridente. Non si capì se era un uomo o una donna a causa dell’abito molto largo e dei quintali di cerone che aveva sulla faccia. Mushu ringraziò e tirò avanti per la sua strada dando una letta al volantino. Erano proprio un circo e si erano stanziati poco fuori le mura di Omashu con il loro tendone. “Chissà, magari mi farebbe bene svagarmi un po’ e andare a vedere che fanno di simpatico. Magari anche a piedone la roccia farebbe piacere farci una salto.” Pensò alludendo all’amico che aveva l’abitudine di camminare scalzo. Anche se era un po’ a corto di denaro Mushu era comunque intenzionato ad andare allo spettacolo quella sera quindi intanto riprese la strada per raggiungere Yao e sentire la sua opinione a proposito.
     
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    [exp 620, Yao, #008000, nExp (30r100x2)][DENARO: 1000 Monete] [ABBIGLIAMENTO: casacca verde con bordi marroni, pantaloni verdi] [EV: 500, ARMATURA: //, ARMI: //]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 7, Primo pomeriggio (post dedicato al lavoro)

    Era stata una mattinata molto fruttuosa per Yao, aveva concluso un affare molto importante per una famiglia nobile di Omashu e ora stava per concluderne un altro altrettanto importante, infatti stava esaminando un reperto molto antico che un nobile gli aveva portato di persona nell’albergo dove Yao si era trasferito quando il giro di affari si era intensificato. Omashu, come gli aveva detto il suo commilitone, era la città, dopo Ba Sing Se, ad essere il centro commerciale del Regno della Terra, soprattutto vi era una vasta quantità di reperti che circolavano fra le sue strade.
    Yao era stato abile, aveva approfittato della sua fama in questo campo, che ormai aveva fatto il giro di tutta Omashu e dintorni, e neanche se lo immaginava fin dove era arrivata, per ottenere dall’enorme albergo dove si trovava, una stanza non molto grande, ma decisamente elegante e raffinata, nella quale accoglieva i suoi clienti, in modo da fargli un’ottima impressione e incrementare ancora di più le voci positive, che giravano tra i nobili del paese, sul suo conto. Ma tornando alle questioni presenti, Yao aveva fra le mani una collana molto antica, sicuramente da una prima analisi, poteva tranquillamente affermare che aveva più o meno 200 anni, risalente forse addirittura all’epoca del grande Avatar Aang. Il nobile, che lo stava osservando preoccupato per la sua preziosa collana, gli aveva fatto richiesta di controllare l’autenticità di tale reperto, che, a quanto diceva, era riuscito a recuperare da un suo “amico”, che l’aveva a sua volta rinvenuto in un importante sito archeologico, situato a qualche kilometro da Omashu. Però, per quanto amici fossero, il nobile Sao Zeng non si fidava del tutto della veridicità delle parole dell’amico e quindi prima di fornirgli l’intera somma pattuita, volle informarsi sull’autenticità di tale oggetto. Ovviamente era andato dal migliore in circolazione nella sua città. Gli aveva fatto richiesta di essere il più attento possibile, vista l’enormità della somma che avrebbe sborsato per quel vaso. In ogni caso, a Yao non interessava minimamente l’ammontare della somma che quel riccone avrebbe sborsato, gli interessava solamente poter studiare con più calma la bellissima collana che aveva fra le mani. Era una collana molto preziosa, la struttura principale della collana era di finissimo oro, ad intervalli regolari, vi erano incastonati dei diamanti di varie misure, intagliati a regola d’arte.
    Yao appoggiò la collana sul tavolo da lavoro, situato fra i due e andò a recuperare gli attrezzi che gli servivano per l’analisi delle collana. Il nobile guardava incuriosito il giovane che maneggiava con molta cura la collana e iniziava ad esaminarla. Per prima cosa Yao, iniziò osservando i diamanti con una speciale lente di ingrandimento che si appoggiava all’occhio e permetteva al Yao di esaminare le pietre con più precisione e più approfonditamente. Poi con tutta la calma del mondo e sempre con la solita espressione impassibile, passò ad esaminare la struttura in oro della collana, con una serie di piccoli strumenti, tra i quali, l’ultimo che usò, un piccolo raschietto con il quale controllo se l’oro di cui era fatta la collana era vero o solo un piccolo e insignificante strato posto sopra del banalissimo ferro, come molte volte succedeva, infatti quello era un trucco molto usato da chi voleva truffare la gente.
    Dopo l’attento controllo a cui fu sottoposta la collana, Yao potè rilassarsi e andò a recuperare un piccolo oggetto che posò sul tavolo assieme agli altri, ma più vicino a se. Poi finalmente prese parola rivolgendosi al suo cliente, rompendo così il silenzio che si era venuto a creare nella piccola stanza.


    Sono giunto ad una conclusione. Lei caro Sao Zeng, sa che i diamanti sono praticamente indistruttibili vero?

    Il nobile guardò Yao con curiosità e stupore per la domanda fatagli.
    Certo, sono tra i materiali più resistenti al mondo. Ma con questo cosa vuole dire?

    Infatti, come giustamente lei ha detto sono tra i materiali più resistenti, quindi è difficilissimo romperli.

    Yao prese l’ultimo oggetto che aveva recuperato poco prima e con un movimento veloce del polso calò il piccolo martello sulla collana, mandandola in mille pezzi. La faccia che fece il nobile passo dal terrore per il gesto, allo stupore per la facilità con cui i diamanti andarono in pezzi, era letteralmente sconcertato per quello che era successo.

    Questa collana è un falso, questo è vetro.

    M…ma c... com’è possibile??

    Yao spiegò velocemente il perchè di tutto quello. Alla fine il nobile era furibondo col suo amico, tanto che giurò di ucciderlo. Si alzò e se ne andò via di corsa, lasciando Yao da solo nella stanza, ignorandolo bellamente. Yao non vi badò più di tanto che se ne fosse andato senza pagare, tanto gli avrebbe comunque mandato la sua parcella, cosa che Yao faceva spesso ora che era importante. Quando il nobile se ne fu andato, Yao scoppiò in una sonora risata che riecheggiò in tutta la stanza. Era stato tutto veramente comico, anche se gli dispiaceva che la collana fosse un falso, ma non poteva farci niente, quindi si rimboccò le maniche e rimise tutto apposto, lasciando però la collana sul tavolo.
     
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    [EXP MUSHU: 7380 (#00A400): n° exp (30r100x2)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche coperta da una veste lunga verde scuro con le bordature gialle, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 600, ABILITA’: Dancing dragon, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 29 (Feb), Primo pomeriggio

    Man mano che i due ragazzi approfondivano la loro conoscenza, il giovane del Regno della Terra si faceva un nome come esperto nel campo minerale ed archeologico. Intanto che lui faceva il soldoni sbriciolando qualche pietruzza tarocca davanti alle facce incredule di chi gli commissionava i lavori, Mushu sino a quel momento doveva gironzolare tra i tavoli della locanda e avere a che fare con i generi peggiori di persone. Certo lui non pagava ne vitto ne alloggio, o meglio erano compresi nella paga mentre Yao alquanto megalomane stava in un albergo di discreto lusso per fare una buona impressione con la clientela. Chi può dire se ne valesse davvero la pena e che non si finisse per andare in perdita ma finché c’era lavoro il problema si poteva accantonare almeno sino ad un certo punto. Mushu invece si era ridotto a doversi cercare un nuovo impiego, non certo per colpa sua e la cosa lo seccava parecchio. Avrebbe avuto molti meno problemi se fosse stato nella sua nazione magari in una grande città dove un apprendista o garzone facevano sempre comodo ma non poteva, non dopo quello che era successo tra lui e la sua famiglia e non prima di aver mantenuto la parola data al padre ed ai cittadini. Forse si era lasciato prendere un po’ troppo la mano dalle dispute personali credendo l’intera Nazione del Fuoco una patria di mostri sanguinari e prepotenti avendo per campione solo pochi elementi. Altri problemi mentali i quali sarebbero dovuti essere evitati ma che invece andarono solo ad intensificare il dissapore per la marmaglia e l’amaro che portava in bocca il giovane Mushu. In cuor suo onestamente sperava di poter tornare nella sua terra natale ma non voleva ammetterlo almeno finché non sarebbe stato assolutamente certo che le cose sarebbero andate in maniera diversa da quando se ne era andato. Quant’era passato da allora? Più di un anno di sicuro, forse anche due ma non importava come non sfiorava la sua anticamera del cervello il solo pensiero di porsi la domanda su come stessero i suoi familiari.

    Però il ritorno a Juan Hui era scartato a priori, se proprio sarebbe dovuto tornare in patria sarebbe andato in una città diversa, il suo villaggio conservava troppi brutti ricordi. Il sole stava davvero cucinandogli il cervello come un uovo su di una pietra rovente, aveva quasi il mal di testa a rimembrare tutte quelle brutte vicende s’era fatto ora più che mai il momento di ricominciare per l’ennesima volta. Tornare dai monaci era un’altra cosa priva di senso, gli aveva lasciati per trovare la sua strada da solo ed un ritorno sarebbe stato come ammettere di non essere in grado di provvedere da solo a se stesso, cosa che Mushu per nessun motivo avrebbe accettato. Yao era un tipo di mondo e viaggiava, non si sarebbe fatto troppi problemi a portarsi dietro l’amico, almeno Mushu lo sperava anche perché era giunto al punto di averne piene le tasche di girare da solo, l’aveva fatto per tutta la fanciullezza quindi adesso basta. Una volta per tutte. La strada in salita, il terreno rovente illuminato dal sole il cui calore oltrepassava il cuoio delle calzature del ragazzo, il sudore che stava pian piano bagnando ogni centimetro del suo corpo ma possibile che Yao non potesse trovarsi un maledetto alloggio un poco più in basso? Bella domanda. Per fortuna ormai era giunto a destinazione, ecco li davanti l’albergo dove s’era rintanato. Entrò a prendersi il fresco e senza nemmeno chiedere nulla all’inserviente filò al piano giusto e camera giusta senza indugio sapendo perfettamente dove doveva andare. ”Ehi Yao. Ci sei?” Disse bussando alla porta. ” Sono io, Mushu. Aprimi per favore dovrei parlarti.” Seguitò attendendo la risposta.

    A prescindere che ancora il taglio dei diamanti era un taboo fammi pure entrare così scrivi un po' di più
     
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    [exp 820, Yao, #008000, nExp (30r100x2)][DENARO: 1000 Monete] [ABBIGLIAMENTO: casacca verde con bordi marroni, pantaloni verdi] [EV: 500, ARMATURA: //, ARMI: //]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 8, Primo pomeriggio

    Erano passati diversi minuti da quando il cliente se n’era andato, Yao se ne stava tranquillamente seduto sulla sedia ne sul “ufficio”, sorseggiando una bibita fresca che si era fatto portare da un inserviente dell’albergo, l’aria si era fatta molto calda e una bella bevuta era quello che ci voleva, visto che la fatica e il caldo si facevano sempre più sentire purtroppo. Eh si, quella di oggi era proprio una giornata torrida, anche se Omashu era stata costruita su una montagna, quel poco di vento che c’era non poteva far altro che trasportare l’enorme caldo che la pietra della città trasudava. Si avvicinò alla finestra che dal quella stanza dava sulla strada principale di Omashu, non invidiava minimamente quelle persone che se ne stavano la fuori per la strada, soprattutto i commercianti che con le loro bancarelle dovevano stare per forza di cose sotto quel sole cocente. In fin dei conti era stato fortunato, quella stanza era molto fresca, perché costruita in modo da rendere ai cliente dell’albergo un soggiorno più rilassante, non c’è che dire, valeva ognuna delle sonante monete che Yao doveva sborsare per poter vivere li, ma il gioco valeva la candela.

    Chissà fra quanto arriverà il prossimo cliente, mi sto decisamente annoiando.

    Non fece a tempo neanche a finire la frase che bussarono alla porta, rompendo il miscuglio di pensieri che invadevano la mente turbinante di Yao, che già stava immaginando quali favolosi tesori e oggetti rari gli avrebbero portato di li a poco, fantasticando come un bambino che scarta il suo regalo di compleanno e pensa già a cosa potrebbe essere. Una voce fece capolino da dietro la porta anticipando la risposta alla domanda che l’archeologo stava per porre, ma che rimase celata nella sua mente. Era Mushu, un giovane ragazzo che Yao aveva incontrato tempo addietro ad una festa per un matrimonio. Chissà che ci faceva li a quell’ora, non doveva trovarsi al lavoro? La cosa incuriosì assai Yao, che si affrettò a rispondere invitando il suo amico ad entrare.

    Si entra pure… Come mai sei qui? Ci sono problemi? Non è normale che ti faccia vivo a quest’ora, non dovresti essere a lavoro? E’ successo qualcosa li al locale?

    Era strano che Mushu venisse a trovarlo a quell’ora, normalmente sapeva che Yao lavorava e che col suo lavoro trattava con gente importante e quindi sapeva che non voleva essere disturbato, ma non vi erano mai stati problemi in quell’ambito, visto che Mushu lavorava fino a tardi nella locanda di Garu e quindi non veniva mai a trovare l’amico il pomeriggio. Yao capì che c’era stato qualche problema, sennò lui non si sarebbe trovato li, mentre il suo amico entrava nella stanza, si avvicinò al tavolo e appoggiò il bicchiere, lanciando uno sguardo verso il suo amico nella speranza di capire subito, com’era sua abitudine, lo stato d’animo di Mushu e quindi di comprendere, o meglio dedurre quanto gli fosse accaduto.
    Nel tempo che era passato da quella festa, Yao era riuscito a capire la personalità di Mushu ed era venuto a conoscenza di tutto il travagliato passato che aveva avuto. Non era stato difficile per Yao capire come si sentisse dopo tutto quello che aveva passato, infatti per quanto la sua vita fosse stata molto più tranquilla della sua, si poteva dire che su alcuni aspetti erano state simili, anche per quello era riuscito a legare molto con quel ragazzo, tanto che fra i due era nata un’ottima amicizia e praticamente passavano i momenti liberi assieme, visto che non avevano altri amici in tutta Omashu. Infatti la loro unica conoscenza era Saki, una ragazzina che viveva libera nella foresta, che però si faceva vedere di rado da quelle parti.
    Insomma Yao era sempre più curioso di sapere il motivo di quella visita e era notevolmente preoccupato, quindi aspettò che l’amico entrasse e gli spiegasse tutto.
     
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    [EXP MUSHU: 7580 (#00A400): n° exp (30r100x2)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche coperta da una veste lunga verde scuro con le bordature gialle, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 700, ABILITA’: Dancing dragon, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 30 (Feb), Primo pomeriggio

    Ricevuto il permesso di entrare nella stanza Mushu spalancò la porta e la richiuse dietro le sue spalle con fare irritato. Sospirò sonoramente tre o quattro volte straziato dalla temperatura esterna e dalla fatica fatta per giungere sino a li sotto quella infernale palla di fiamme che volteggiava gialla e brillante nel cielo azzurro e sgombro da nuvole di Omashu. L’aria nella stanza era decisamente più fresca e il dominatore del fuoco, posta a terra la borsa dovette vampeggiare un po’ con il dominio al fine di asciugarsi dal sudore per non prendersi un accidenti a causa dello sbalzo di temperatura tra il forno eterno e la ghiacciaia interna. Ghiacciaia solo perché arrivando da fuori dove il caldo era torrido a Mushu l’impatto col clima della camera sembrò di essere entrato in un frigorifero, neanche fosse stato nella prigione di Boiling Rock. ” Come mai sei qui? Ci sono problemi? Non è normale che ti faccia vivo a quest’ora, non dovresti essere a lavoro? E’ successo qualcosa li al locale?” Chiese incuriosito Yao levandosi dalla sedia. La risposta di Mushu fu lesta anche se un po’ contorta e difficile da comprendere. ”Quei pezzi mangia bambù imboscati dannazione. Mi sono piovuti teppisti a nastro in taverna stamane, giusto oggi che ero riuscito a riprendermi il turno della mattina. Hanno piantato una confusione della malora con altri clienti ed io ho dovuto buttarli fuori tutti a sacrosanti calci nel fondoschiena. Solo che i geni cos’hanno fatto? Mi hanno citato alle guardie per aggressione e nonostante l’appoggio del mio titolare, il signor Garu, sono stato accusato di difesa inappropriata alla situazione e mi hanno fatto perdere il lavoro, quei maledetti disgraziati figli di chi so io e non lo dico che se no mi partono fiammate dalla bocca quant’è volgare il termine.” Una vera e propria sfuriata che durò meno di quanto si potesse pensare. Il danno era ad ogni modo compiuto e non si poteva tornare indietro ora l’importante era rialzarsi e riprendere il cammino in avanti senza voltarsi e ripensare all’accaduto.

    ”Io non ci voglio più stare in questa città. Tu per quanto ne hai ancora in questo posto?” Chiese con tono che lasciava capire la sua correttezza di lasciar chiudere gli affari all’amico ma al medesimo tempo la frenesia di voler partire all’avventura verso chissà dove come una vera squadra. ”Piuttosto.” Disse il ragazzo avvicinandosi al tavolo con il volantino del circo. ”Parlando di cose meno drammatiche guarda qui.” Esclamò puntando il volantino in faccia all’amico. ”Lo spettacolo è stasera ma non ho neanche un po’ di voglia di andarci da solo, mi fa comodo distrarmi per questa brutta avventura ma pensavo potesse interessare anche a te.” Concluse come in attesa di una risposta. Ambientatosi al clima della stanza, Mushu aveva ripreso a respirare normalmente, senza più affanno, poteva finalmente godersi anche lui l’arietta lieve e fresca che passava dalle finestre e roteava come una ballerina dentro quelle quattro barriere di pietra che facevano da muri. D’un tratto, però, uno sbuffo d’aria più forte scappare il volantino dalle mani di Mushu. Il foglio di carta andò a schiantarsi contro il bicchiere che stava sulla scrivania, rovesciandolo e inzuppandosi nel suo contenuto. ”Arrgh disastro.” Disse Mushu mortificato prima di scorgere l’arcano segreto che si celava in quel foglio di carta. Bagnandosi le scritte del volantino scomparvero lasciando posto a nuove parole ed a un disegno alquanto singolare. Un omino stilizzato con un cappello in testa che indicava il lettore e sotto di esso le seguenti parole: < I voglio te per la Zanna di Giada! Se hai scoperto questo messaggio vuol dire che sei in gamba e ci sai fare. Sei stanco dei soprusi e della tirannia dei nobili corrotti? Unisciti a noi.> Sembrava essere una specie di banda rivoluzionaria o qualcosa del genere, probabilmente affiliata al circo visto che si faceva pubblicità sui suoi volantini. Il mistero aveva stuzzicato Mushu ancora più motivato ad andare allo spettacolo per approfondire la cosa ed era sicuro che l’evento inaspettato avesse convinto anche il compagno di merende.
     
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    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 9, Primo pomeriggio

    L’amico entrò nella stanza con notevole affanno, dovuto sicuramente dal caldo torrido all’esterno dell’albergo, subito Yao gli diede un’occhiata generale per vedere in che stato era Mushu. Sembrava fosse arrivato da una maratona di 5000 kilometri, era completamente fradicio di sudore. Che facesse così caldo fuori? Sinceramente a Yao non sembrava così caldo, almeno a guardando fuori, anche se doveva ammettere che dalla pietra, con cui era costruita in pratica quasi tutta la città, venivano su vampate di calore, come su una lastra d’ardesia su un fuoco su cui si sta per cucinare la carne. Un'altra cosa che colpì Yao, fu che oltre alla maratona, Mushu sembrava star per partire in guerra, tanto era carico di roba. A una prima occhiata sembrava che si fosse portato dietro tutta la sua poca roba che aveva stipato nel buco di appartamento messogli a disposizione del titolare della locanda in cui lavorava, anche se a dirla tutta non era proprio a disposizione, visto che gli veniva detratto dalla paga l’affitto di quel buco di mondo, non che anche tutto il cibo. Tutta questa serie di considerazioni diedero a Yao molti elementi su cui riflettere. Sicuramente era successo qualcosa all’amico, anche se non sapeva ancora cosa, poteva tranquillamente dedurlo dallo zaino che si portava sulle spalle. L’unica cosa che gli venne in mente era che, portandosi dietro la sua intera casa, Mushu doveva aver lasciato l’appartamento, questa cosa poteva solo dire che il padrone della locanda lo aveva lasciato letteralmente a piedi e questo poteva significare solamente che all’amico era stato dato il ben servito, l’unica cosa che mancava ora era capire il perché di tale gesto, visto che Mushu era un ottimo lavoratore. La risposta gli venne subito fornita dall’amico che con tono serio e tutto d’un fiato racconto cosa gli era accaduto in giornata. Più che tono serio, bisognerebbe dire che Mushu per poco non dava fuoco all’intera stanza da quanto era furibondo, ma con immenso sollievo di Yao non lo fece. Insomma non era una situazione semplice per Mushu, gli si era chiusa una porta davanti e ora voleva addirittura lasciare Omashu, infatti chiese all’amico in maniera alquanto esplicita se anche lui voleva lasciar tutto e vagabondare per il mondo assieme a lui. Cosa che lasciò spiazzato Yao, non se lo aspettava, non sapeva minimamente cosa rispondergli. Cercò in tutti i modi di far mente locale sull’intera faccenda e di trovare un modo per calmare l’amico e farlo ragionare, visto che dopo tutta la fatica che aveva fatto Yao per arrivare dov’era, non poteva di punto in bianco mollar tutto per andare in contro al nulla e a morte certa. Per sua immensa fortuna, l’amico decise di cambiare discorso e gli porse un volantino, insomma, porse, praticamente glielo stampo in faccia, tanto che Yao fece fatica a leggere quello che vi era scritto, ma comunque potè capire che in serata vi sarebbe stata uno spettacolo di un circo, esattamente fuori le mura di Omashu. Da quello che poteva vedere, Mushu era molto interessato a quello spettacolo, visto che, dopo gli avvenimenti della mattinata, aveva assolutamente bisogno di rilassarsi e dimenticare almeno per quella sera l’accaduto. Beh, sembra interessante, va bene amico mio, stasera circo, così ti distrai un pò e non pensi più al lavoro. Una folata improvvisa di vento entrò dalla finestra aperta della stanza, facendo scivolare di mano il foglio a Mushu. Il foglio venne spinto contro il bicchiere di Yao, che sfortunatamente era ancora pieno, anche se solamente per un quarto. Colpito dal foglio, il bicchiere cadde e rovesciò il suo contenuto sul tavolo, imbrattando tutto, anche il foglio stesso. Yao e Mushu cercarono subito di porre rimedio a quel danno, ma mentre stavano asciugando, notarono che il volantino del circo si stava schiarendo. L’immagine e le scritte che vi erano prima sparirono lasciando spazio a un nuovo volantino segreto, questa volta però non parlava di uno spettacolo, ma puntava ad arruolare nuove persone per una specie di banda segreta contro i soprusi dei nobili corrotti. Queste erano le parole che apparirono sul foglio sotto l’immagine di un uomo con un buffo cappello: < I voglio te per la Zanna di Giada! Se hai scoperto questo messaggio vuol dire che sei in gamba e ci sai fare. Sei stanco dei soprusi e della tirannia dei nobili corrotti? Unisciti a noi.> . Yao guardò il suo compare e notò che anche lui era stupito quanto lui, ma nei suoi occhi lesse il suo interesse per quella cosa. Mushu, cosa intendi fare? Non vorrai andare a questa cosa qui??
     
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    [EXP MUSHU: 7780 (#00A400): n° exp (15r50x2)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche coperta da una veste lunga verde scuro con le bordature gialle, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 700, ABILITA’: Dancing dragon, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 31 (Feb), Primo pomeriggio

    Lo stupore dell'amico quasi stupì il giovane Mushu, i cui occhi brillavano di una vivida e maliziosa luce. Ecco la soluzione ai suoi problemi, la nuova via nella quale incamminarsi per sopravvivere e compiere qualcosa di davvero utile per qualcuno. Ovviamente prima con le dovute precauzioni. "Cosa c'è amico mio?" Domandò con tono sarcastico e carico di diabolicità. "Non eri tu quello che amava i misteri? Eccone uno particolarmente ghiotto. Non sei curioso di scoprire qualcosa in più? Ovviamente non dobbiamo buttarci a capofitto nella cosa." Il tono di voce e l'espressione stampata sul viso sembravano però smentire le parole del giovane. L'intenzione comunque era più che chiara ed evidente. Andare allo spettacolo del circo per farsi un'idea della gente e magari raccogliere qualche informazione, carpirla più che raccoglierla per poi decidere il da farsi. Per quel poco che ne sapevano lo slogan poteva anche essere una farsa e la banda essere solo una cozzaglia di malviventi ed in tal caso venirne fuori in un futuro sarebbe potuto essere molto complicato. Provare però non avrebbe guastato. Mushu era in una situazione critica, senza un lavoro ne una strada da seguire inoltre avrebbe avuto occasione, probabilmente, di avere a che fare con qualche suo connazionale. Una vera e propria speranza quella del ragazzo che da qualche secondo a quella parte non desiderava altro che poter infilare i bastoni tra le ruote del Signore del Fuoco Iris, la quale spadroneggiava nelle quattro nazioni, un bersaglio ghiotto e motivante per tutti. Da come Yao aveva parlato della Nazione del Fuoco a quella festa dove si erano conosciuti poteva intuirsi il suo dissapore con essa, forse anche lui l'avrebbe vista da un diverso punto di vista se l'avessero messa in quei termini.
     
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    [exp 1220, Yao, #008000, nExp (30r100x2)][DENARO: 1000 Monete] [ABBIGLIAMENTO: casacca verde con bordi marroni, pantaloni verdi] [EV: 500, ARMATURA: //, ARMI: //]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 10, Primo pomeriggio

    Era chiaro, dalla risposta del suo compagno, a seguito della sua domanda, che era intenzionato a partecipare a quella cosa. Mushu voleva buttarsi a capofitto, questo Yao lo intuì subito, visto il tono che il suo amico usò nel rivolgersi a lui, ma soprattutto l’espressione che gli si era stampata in volto, diceva molto più di quanto il ragazzo probabilmente volesse far intendere, oppure no. Mushu non si fermò alla prima semplice risposta, ma incalzò puntando sul punto debole di Yao, il mistero, purtroppo come ben sapeva quest’ultimo era appassionato di tutto quello che era misterioso, lo attraeva come una calamita, era più forte di lui, non poteva farci niente, quindi quel tentativo di Mushu andò decisamente a segno, sciogliendo ogni dubbio dalla contorta mente dell’archeologo. Yao non aveva pensato alla cosa sotto questo punto di vista, infatti Mushu con quelle semplici ma efficaci parole, aveva risvegliato in Yao tutta la sua curiosità, che mista alla vena di pazzia che assopita, lo colpiva quando meno se lo aspettava. Yao prese in mano il foglietto ancora zuppo e con la speciale delicatezza, che riservava solo agli oggetti preziosi, iniziò ad analizzarlo, per carpirne tutti i velati misteri che poteva ancora contenere. Sotto gli occhi dell’amico lo appoggiò su un ripiano asciutto, dove vi erano tutti i suoi strumenti, con i quali potè iniziare la sua attenta analisi. Passarono i minuti, ma per quanto ci provasse, Yao non riuscì a trovare nessun altro indizio che potesse fornirgli qualche informazione in più su quel foglietto, se non le stupide cose basilari sulla provenienza di quella carta e del tipo di inchiostro, ovviamente capì come avevano fatto a nascondere quel falso indizio, ma era sicuro che non ve ne fossero altri di messaggi segreti. Portò le braccia sopra la testa e afferrato il polso destro con la mano sinistra, si stiracchio, scrollandosi così di dosso tutta la stanchezza che quella mezza giornata gli aveva accumulato fin dentro alle ossa. Si voltò a guardare il suo amico, che ancora lo stava fissando, nei suoi occhi si leggeva una certa e mal nascosta curiosità, voleva sapere quanto il suo compare aveva scoperto su quel foglio. Yao scosse la testa in un chiaro segno di sconforto. Niente, non sono riuscito a cavarne una pietra da un buco. Questo foglietto non ci fornirà altre informazioni, mi sa che se vogliamo svelare il mistero non ci resta che andare a quello spettacolo e li, tenendo gli occhi aperti, cercare di carpire più informazioni possibili. Si voltò a guardare nuovamente il foglietto, poi però si rivoltò verso Mushu. Sappi che per ora sei riuscito a convincermi, ma come ben sai io sono una roccia, se non ho una valida motivazione che mi fa muovere, resto fermo dove sono e non mi schiodo da qui, ho costruito questo mio impero con fatica, se… come dici tu di solito?... ah si.. se il gioco non vale la palla di fuoco, io non mi ci scotto. Capito?... Bene, non perdiamo altro tempo allora, il mistero ci attende! Yao iniziò a muoversi rapidamente per la stanza, raccogliendo e riordinando le sue cose. Finì di asciugare la pozza sopra il tavolo e quando ebbe terminato di riordinare le sue cose, tirò fuori carta e penna, iniziando a scrivere una breve ma concisa lettera, che chiuse e andò a consegnarla ad un membro del personale dell’albergo, che se ne stava al bancone dell’ingresso col compito di ricevere i clienti dell’hotel, ovviamente conosceva molto bene Yao e non gli rifiutò il favore di far recapitare quella lettera ad un nobile della città, che di li a qualche ora aveva appuntamento con Yao per l’ennesima analisi di un reperto antico. Yao aveva scritto a questo nobile spiegandogli che, per sopravvenute incombenze, non poteva essere presente quel pomeriggio nel suo ufficio e quindi non avrebbe potuto riceverlo come da accordi presi precedentemente, ma sarebbe passato lui stesso il giorno seguente per rimediare a quel “torto”, ovviamente incentivandolo con un piccolo sconto sulla parcella. Sperando di non incombere nell’ira del nobile e quindi macchiare così la sua fama in quella città, si ridiresse verso la stanza. Quando fu dentro, chiuse la porta a chiave, per evitare che arrivasse gente ad interrompere i due, poi si sedette sulla sedia e guardò il suo amico con uno sguardo molto penetrante e pensoso. Come ci muoviamo?
     
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  9. shoryuken
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    [EXP MUSHU: 7980 (#00A400): n° exp (25r80x2)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche coperta da una veste lunga verde scuro con le bordature gialle, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 700, ABILITA’: Dancing dragon, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 2 (Mar), Primo pomeriggio

    Yao nel pieno delle sue passate esperienze prese ad esaminare minuziosamente il pregno volantino nella speranza di concepirne qualche informazione ulteriore a quelle già ricevute. Mushu non fiatò per tutta la durata dell’operazione. Fremeva all’idea di scoprire qualcosa di più ma non era il tipo da tartassare di “allora?” un lavoratore intento ai suoi mestieri e poi sapeva che Yao non amava sentirsi con il fiato sul collo per cui si mise in silenzio ad osservare l’amico all’opera senza fiatare, limitandosi ad attendere il suo responso dopo l’analisi del manoscritto. I minuti passarono lenti ed interminabili, la calma di Mushu fu messa a dura prova dalla sua stessa frenesia di scoperta, come vi fosse un’epica battaglia tra le due sensazioni dentro l’animo del ragazzo. Nonostante tutto Mushu riuscì a contenersi ed alla fine, quando Yao ripose sulla tavola il suo ultimo attrezzo, apprese con profonda delusione la totale assenza di novità. Peccato, ciò stava a significare che i due ragazzi avrebbero dovuto scoprire tutte le informazioni direttamente sul campo e di persona. Magari era una specie di test attitudinale per testare più a fondo le capacità di coloro che riuscivano a scoprire il mistero del volantino. La mente di Mushu era ormai partita con le fantasticherie nella maniera più sfrenata. Yao enunciò il suo personale pensiero con una serietà non consona ai suoi usuali modi di fare ma Mushu comprese a pieno ciò che il dominatore della terra voleva fargli capire, era molto esplicito e non poteva biasimarlo del non voler rischiare quanto aveva faticosamente costruito per una cosa così simile ad un gioco, non ci stava ed aveva pure ragione. Mushu non gli dava minimamente torto.

    ”Non temere. Tu farai ciò che riterrai più giusto per te. Io non ho intenzione di obbligarti a far nulla che vada contro i tuoi principi o gusti. Mi conosci.” Disse deciso il ragazzo della Nazione per rassicurare il compagno. ”Ad ogni modo io direi di fare un sopralluogo nel pomeriggio. I circhi che io sappia prima degli spettacoli sono aperti al pubblico a modello di zoo per mostrare gli animali. Potremmo partire da li per poi andare a vedere lo spettacolo alla sera. Cerchiamo di raccogliere la maggior quantità possibile di informazioni senza dare troppo nell’occhio ne menzionando il volantino. Poi vedremo il da farsi man mano che scopriamo le cose. Almeno questo è il mio pensiero.” Finì con una leggera sospensione per vedere se Yao volesse ribattere qualcosa. Il piano di Mushu aveva la sua logica e le giuste prevenzioni, non temeva altro che eventuali sgradevoli sorprese. Mentre la curiosità seguitava ad attanagliargli l’animo, il ragazzo attese pazientemente che l’altro ponderasse sulle sue parole per poi dargli una risposta. In ogni caso era però certo che sino alla sera prossima ventura avrebbero lavorato assieme al quel mistero, degna chiusura della loro vicinanza nel caso i due si fossero infine separati.
     
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    [exp 1420, Yao, #008000, nExp (30r100)][DENARO: 1000 Monete] [ABBIGLIAMENTO: casacca verde con bordi marroni, pantaloni verdi] [EV: 500, ARMATURA: //, ARMI: //]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 1 (Marzo), Primo pomeriggio

    Yao aveva pronunciato quelle parole con tutta la calma che poteva, ma era certo che l’amico capiva perfettamente tutta la sua preoccupazione nel lasciare tutto, forse, per un semplice pugno di mosche. Yao sapeva che Mushu era abbastanza sveglio da capirlo, quindi si tranquillizzò e accennò un sorriso quando l’amico rispose confermando il pensiero dell’archeologo. Non era semplice per Yao lasciare tutto, non un’altra volta, ora che aveva finalmente dato un senso alla sua vita, ora che aveva dato vita, finalmente, alla sua vocazione, dopo anni di reclusioni e privazioni, imposte dai suoi genitori. I suoi genitori, chissà come stavano in quel momento, sicuramente la fuga di Yao doveva avergli causato un durissimo colpo, soprattutto a sua madre. Per quanto Yao odiasse i suoi genitori, per via degli anni difficili che gli avevano fatto passare, tra obblighi e costrizioni, comandi e ordini, però, infondo erano la sua famiglia, doveva ammettere che in parte gli mancavano. Yao guardò Mushu che, con una naturalezza immane, gli stava esponendo il suo piano, semplice, ma efficace. Yao si passò una mano fra i capelli, come per scacciare via la stanchezza che gli stava attanagliando il corpo. In fin dei conti, Mushu non aveva tutti i torni, infatti i circhi, per quanto ne sapeva anche Yao, oltre che lo spettacolo, offrivano anche la possibilità alle persone di visitarne una parte prima di dare il via alle danze, ma, purtroppo, normalmente la parte che aprivano al pubblico era limitata solamente ad un piccolo settore del circo, di norma quello che riguardava gli animali, così che i più piccoli potevano andare a vederli e a divertirsi prima dello spettacolo. Quindi dovevano modificare in parte il piano proposto da Mushu e, a Yao era giustamente venuta in mente una possibile soluzione, che propose senza indugi all’amico. Potremo fare così… andiamo adesso a fare un piccolo sopraluogo come hai proposto tu, poi dopo durante lo spettacolo, ci sediamo in fondo alla sala e mentre la gente assiste e le persone del circo sono impegnate, sgattaioliamo fuori senza farci vedere, così è più facile per noi muoverci per il circo e carpire quante più informazioni possiamo. Che ne dici? Può essere un buon piano? Mentre parlava Yao, andò a cambiarsi d’abito, perché quelle vesti erano troppo belle e troppo scomode per potersi muovere con tranquillità, soprattutto in vista di guai che potevano sorgere nel mentre della missione, poi quando si fu cambiato, raccolse il volantino e, piegatolo più volte, se lo mise in una tasca interna della casacca, così da poterselo portare dietro senza perderlo, nell’eventualità che gli potesse servire come prova per entrare eventualmente in quella banda. L’idea di poter svelare quel mistero affascinava tantissimo il giovane Yao, il solo pensarci gli faceva scorrere lungo la schiena un brivido, che gli dava ad ogni scossa, una nuova carica di euforia. Sperava solo che la cosa non fosse una bufalata, ma non ne era sicuro, visto il messaggio nascosto nel volantino. Si, doveva essere reale la cosa, ma la preoccupazione, per quante certezze gli dava la cosa, rimaneva purtroppo. Yao non voleva lasciare tutto, ma l’idea che quella banda potesse fornirgli maggiori possibilità, rispetto a quel lavoro, di venir a contatto con persone aventi oggetti rari e di valore, si stava facendo sempre più strada nella mente di Yao, poi a lui non piacevano le persone della Nazione del Fuoco, ovviamente tutte tranne Mushu, che si era rivelato un’ottima persona, questa banda gli forniva la possibilità di mettere il suo dominio a servizio del mondo, contro l’odiata Nazione, ma soprattutto ridare il regno della terra al suo legittimo possessore, il suo popolo. Yao guardò il suo compagno con uno sguardo che da solo diceva già tutto, sicuro che Mushu capisse quello che lui pensava e provava in quel momento. Si avviò verso la porta e quando vi fu di fronte, senza voltarsi, rivolse la parola all’amico. Speriamo vada tutto bene, comunque andiamo! Aprì la porta e varcata la soglia si diresse verso l’uscita dell’albergo, aspettando che il compagno lo raggiungesse, per poi andare a reperire l’ubicazione del circo e andar poi a fargli visita.
     
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  11. shoryuken
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    [EXP MUSHU: 8140 (#00A400): n° exp (21r50)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche coperta da una veste lunga verde scuro con le bordature gialle, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 700, ABILITA’: Dancing dragon, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 3 (Mar), Pomeriggio

    Le parole dell’amico archeologo erano sempre meticolose e calibrate come la sua mano quando operava sui reperti. Le giuste osservazioni sulla messa in pratica del piano avanzate da Yao fecero intendere a Mushu che l’interesse stava ribollendo nelle sue vene come una minestra in un calderone. Ricordò per un secondo il primo minestrone preparato da Toma, una vera e propria brodaglia al senso della vista, ricordava vagamente il magma di un vulcano. Ma lasciamo perdere i flashback e torniamo ai due giovani dominatori aspiranti… Aspiranti non si sa cosa, l’avrebbero scoperto lungo la strada che li avrebbe condotti alla scoperta di quanto stava celato sotto i teloni colorati di quel circo, ammesso che quest’ultimo centrasse davvero qualcosa anche se era abbastanza evidente ma non deve dare mai nulla per scontato. ”E tu vorresti farmi spendere i soldi del biglietto per poi non vedere neanche un minuto di spettacolo? Tu sei suonato! Mi piace.” Esclamò con un malefico sorriso, il giovane sputa fiamme, dopo aver ascoltato attentamente le idee del compagno. Intanto che parlavano, Yao ripose le vesti eleganti nel suo armadio, non vi era ragione di rischiarsele in un lavoro sporco e poi non erano il massimo della comodità nel caso si fosse dovuti passare all’azione bellica. Mushu approvò e condivise la decisione, infatti lui stesso si rimosse di dosso la veste lunga ponendola in un angolo della stanza dove non avrebbe recato fastidio insieme alla propria borsa, in modo tale da viaggiare leggero solo con lo stretto indispensabile. Pronti a partire dunque. Yao fu il primo a muoversi varcando la soglia della sua stanza in senso d’uscita aspettando l’amico. Mushu lo seguì a ruota sino fuori dall’albergo. Il cocente sole del mezzogiorno aveva finalmente allentato la sua morsa sulle povere anime di quella città, il lastricato delle strade ancora fumava ma la temperatura dell’aria era calata abbastanza e si stava sicuramente meglio di prima. ”Bene. Intanto dirigiamo verso i cancelli di Omashu. Se abbiamo fortuna potremmo ritrovare gli artisti che mi hanno dato il volantino e farcene dare un altro per avere le indicazioni stradali su come arrivare al loro circo.” Esclamò sicuro e dopo aver lanciato un’occhiata d’intesa a Yao, Mushu s’incamminò percorrendo alla rovescia la strada fatta all’andata.

    Portali pure sino alle porte di Omashu ^^
     
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    [exp 1620, Yao, #008000, nExp (30r100x2)][DENARO: 1000 Monete] [ABBIGLIAMENTO: casacca verde con bordi marroni, pantaloni verdi] [EV: 500, ARMATURA: //, ARMI: //]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 3 (Marzo), Primo pomeriggio

    Eccola li. La vena di taccagneria di Mushu si era fatta sentire, non era da lui spendere soldi per niente, ma l’idea di Yao lo attirò comunque, cosa che lo fece sorridere, finalmente un mistero da risolvere, si era decisamente rotto di quella monotonia, infatti per quanto volesse tenerlo nascosto, agli occhi della gente, nella sua anima si celava una vena di follia. Quella follia veniva alimentata dal mistero e quell’occasione non faceva eccezione. Quando i due uscirono dall’albergo, un caldo torrido investì in pieno Yao, che uscendo da una stanza fredda, sentì quel caldo centuplicato, infatti, dovette fermarsi e gradualmente abituarsi a quell’intenso calore che lo attanagliava. Nel frattempo Mushu aveva elaborato un’altra parte del piano, quella iniziale, che serviva a loro in quel momento. Infatti, proponeva di dirigersi verso i cancelli, alla ricerca del gruppo di circensi, che gli avevano dato il volantino, cosa alquanto facile, visto che si ricordava benissimo dove si trovavano se, ovviamente, nel frattempo non si era spostati. Yao finalmente si riprese e valutò l’idea del compagno, doveva ammettere che, seppur semplice, era l’unica cosa sensata da fare, visto che il volantino originale non era più utilizzabile, dopo l’apparizione del messaggio segreto. Senza quel volantino non sapeva dov’era ubicato il circo e quindi la cosa più sensata da fare era quella di informarsi, tramite un nuovo volantino, oppure semplicemente chiedendo ai circensi stessi l’ubicazione del tendone. Yao si tirò su e, tratto un profondo respiro, si ristabilì del tutto. Bastò uno sguardo di intesa con Mushu e i due si capirono subito. Si diressero senza proferire parola lungo la strada che, dall’albergo portava giù, verso le porte di Omashu. Infatti la città era ubicata su di una montagna, cosa che la rendeva alquanto faticosa per la gente non del Regno, come Mushu, infatti le persone del Regno della Terra, erano di natura abituate a quelle scarpinate, visto che il loro fisico era caratterizzato da una buona resistenza, che gli permetteva di muoversi con tutta tranquillità su per i pendii delle montagne come quella di Omashu. Yao pensò alla fatica che Mushu, in tutti quei mesi, doveva aver fatto per venire a trovarlo ogni volta su all’albergo. Rise tra se e se, non curante che l’amico sentisse, visto che non aveva idea che stava ridendo di lui. Comunque non ci volle molto tempo per raggiungere il luogo dove, secondo Mushu, stavano i circensi che gli avevano consegnato il foglio. Infatti la discesa, come sempre, è più veloce della salita. Arrivati sul posto ebbero molta fortuna, infatti la compagnia che, fino a qualche secondo prima, stava intrattenendo il pubblico con alcuni giochi acrobatici e di prestigio, ora stava raccogliendo le loro cose, per spostarsi in una zona più alta della città, visto che stavano venendo in contro a Yao e Mushu. I due prontamente, li fermarono, parandosi davanti a loro. Fu Yao che prese la parola, per spiegare quel gesto, che poteva benissimo essere frainteso. Salve lor signori, vi chiediamo scusa per il disturbo, ma ci interessava avere un volantino del vostro spettacolo, visto che quello che il mio amico aveva ricevuto da voi l’ha perso. Il gruppo di circensi scoppiò a ridere, non con cattiveria, anzi, era divertito, Yao rimase tranquillo, sperando che Mushu capisse la situazione e non desse di matto come al suo solito, intanto un di loro estrasse un volantino da una sacca e lo porse gentilmente a Yao, questo lo prese e salutandoli con cordialità si diresse tranquillamente verso le porte di Omashu. Grazie della gentilezza! Dopo qualche minuto di cammino, nei quali Yao cercava di evitare di guardare Mushu, per evitare che gli urlasse dietro, visto che l’aveva appena ridicolizzato davanti al gruppo di circensi e quei pochi passanti. Però, quando furono davanti alle porte di Omashu, si fermò, non ce la faceva più, non riusciva più a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata, mentre, col mal di pancia dal ridere, attraversava le porte per uscire dalla città.
     
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  13. shoryuken
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    [EXP MUSHU: 8190 (#00A400): n° exp (30r100)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche coperta da una veste lunga verde scuro con le bordature gialle, pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 700, ABILITA’: Dancing dragon, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 4 (Mar), Pomeriggio

    Ormai i polpacci di Mushu non si contraevano più per la pendenza e le scale di quella città montana, i continui tragitti fatti in salita e poi in discesa, prima per su poi per giù avevano temprato le gambe e la schiena del ragazzo già parzialmente allenate dalla vita di tempio fatta nel suo soggiorno dai monaci dell’aria. La discesa era assai più rapida da percorrere ed dagli stolti considerata la via più semplice della montagna. Appunto, gli stolti credevano in tale corbelleria, chiunque con un po’ di pratica sapeva che le strade in discesa saranno pur state meno faticose da percorrere ma in fatto di pericolosità ed insidiosità esse sono nettamente superiori alle salite. A passo spedito ma non incurante i due ragazzi scesero per la strada che Mushu aveva percorso all’andata per raggiungere l’albergo dove alloggiava l’amico archeologo, sperando inoltre di incrociare nuovamente il gruppetto di artisti che aveva fornito il primo volantino a Mushu. Ed infatti eccoli la, presi giusto per un soffio. Essi stavano appunto per cambiare zona ed i due giovani arrivarono giusti giusti per reperire un nuovo volantino. Neanche da scommetterci sopra Yao se ne approfittò per schernire un po’ il compagno, Mushu non emise ne fiati ne altro, si limitò solo a grattarsi la nuca sorridendo per reggere il gioco al compagno. Certo poteva inventarsene una di migliore alla facciaccia del pensatore che era o meglio credeva di essere. “Fatta anche questa.” Pensò il dominatore del fuoco, riprendendo la marcia senza pensare troppo alla figura, per rimanere in tema circo, da clown cui gli era stata appena fatta fare. Passarono pochi minuti ancora prima che il duo raggiunse l’enorme portale che consentiva l’ingresso alla città di Omashu. Appena varcata la porta Yao si concesse la licenza di una fragorosa risata per quello che pochi minuti prima aveva combinato a Mushu.

    ”Ridi ridi, che ti si allunga la vita o ti si stronca all’istante.” Ribatté con un ghigno Mushu che nonostante avesse la faccia di uno che sapeva stare agli scherzi non amava perdere anche l’ultima parola nei discorsi di scherno. Lesto soffiò di mano il volantino a Yao cominciando ad osservare la microscopica piantina disegnata in basso di esso. [00A400]“Piuttosto dai qua. Vediamo.”[/color] Scrutò profondamente il foglio di carta e poi l’orizzonte, del tendone colorato non si vedeva traccia. Poi un lampo nella testa del giovane ed un ricordo triste ma rivelatore. Riguardò il volantino e concepì, i circo era situato pressappoco dove mesi prima Mushu stava accampato insieme a Toma, Kaisha e Milyng. Per un attimo i suoi occhi si velarono di tristezza, tristezza che subito cedette il posto alla decisione. ”Ho capito, conosco quel posto, non è distante anche se è un po’ nascosto. Seguimi.” Infatti quale motivo poteva avere un circo di stanziarsi in luogo semi nascosto? La cosa puzzava e la risposta poteva sembrare ovvia ma Mushu non era tipo da dare cose per scontate. I due ragazzi percorsero la via tracciata dalla mappa, Mushu davanti con fare molto deciso e sicuro apriva la strada. Non passò molto che finalmente in uno spiazzo appena fuori della foresta li vicino si ergeva il tendone colorato. La bizzarra disposizione degl’alberi in quella zona faceva si che da Omashu non fosse visibile ma non era neanche tanto inoltrata nel bosco. Ora l’operazione aveva ufficialmente inizio. Mushu era inquieto ma al medesimo tempo emozionato, non sapeva cosa aspettarsi. Che genere di gente avrebbe incontrato? Chissà se c'erano altri dominatori o suoi connazionali all'interno. Tutte domande che presto avrebbero trovato risposta.
     
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    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 4 (Marzo), Pomeriggio

    La reazione di Mushu alla risata di Yao, fu esattamente quella che l’archeologo si aspettava, ormai lo conosceva troppo bene, sapeva che avrebbe reagito così, troppa era la voglia di avere sempre l’ultima parola, soprattutto in situazioni come quella. Yao smise di ridere, ma rimase comunque contento, avere Mushu come amico gli permetteva di non pensare alla dura vita che aveva passato fin li, e sentirsi libero come mai. L’idea di andarsene per il mondo dandosi alla macchia, da buia che sembrava all’inizio, si stava schiarendo sempre di più nella mente del giovane dominatore, soprattutto sapendo che al suo fianco avrebbe avuto un alleato forte come Mushu, cosa che gli dava una certa sicurezza. Poi avrebbe potuto sicuramente trovare reperti rari e antichi, molto più facilmente così che standosene fermo su un unico posto, anche se doveva ammettere che ad Omashu il lavoro non mancava, però non era esattamente come se lo aspettava, sperava di trovare molta più roba interessante, ma purtroppo si era dovuto accontentare visto che gli affari gli stavano andando decisamente bene. Però ora vedeva in quel circo un’opportunità diversa, che la sua testardaggine non gli aveva permesso di vedere, fino a quel momento. Mushu, nel frattempo, sfilò di mano il volantino a Yao, come al solito doveva essere lui a condurre il gruppo, si sentiva, nel suo piccolo, un grande leader, anche se aveva ancora molto da imparare. Yao lo lasciò fare, come sempre, visto che se avesse aperto bocca, sicuramente con la linguaccia che si trovava, Mushu avrebbe avuto da ridire, poi per quante volte Yao avesse fatto delle passeggiate fuori Omashu, doveva ammettere che Mushu conosceva meglio di lui i dintorni della città. L’amico iniziò a analizzare il volantino, soprattutto la cartina, così da estrapolarne l’ubicazione del circo. A dirla tutta, Yao avrebbe preferito chiedere direttamente al gruppo di circensi dove si trovava il circo, ma poi non sarebbe stata più la stessa cosa, avrebbe trasformato la loro avventura in una semplice scampagnata, cosa che non si sarebbe mai permesso di fare, visto che così avrebbe tolto ad essa il brivido della ricerca. Yao osservò il suo amico Mushu, nell’intento di capire cosa gli passasse per la testa, però, notò che il suo volto si era fatto molto triste, mentre guardava in una direzione ben precisa, Yao seguì il suo sguardo per capire cosa lo avesse condotto in quello stato, quando all’improvviso capì. Nella direzione in cui Mushu guardava, vi era una piccola foresta, dove appena all’interno, vi era una radura abbastanza grande da ospitare tranquillamente un tendone da circo, ma questo non era importante al momento, infatti in quella radura Yao vi era stato tempo fa, assieme all’amico, che in una loro passeggiata, gli aveva raccontato che, quando si era incontrati la prima volta, lui, toma, il suo maestro e le 2 ragazze di cui Yao non ricordava più il nome, si erano accampati li, quindi Yao potè capire il perché di quella tristezza che attanagliava il cuore dell’amico, la stessa tristezza che vide negli occhi quel giorno, in cui si erano recati in quella pianura. All’improvviso, come per scacciare quei ricordi, l’espressione di Mushu cambiò improvvisamente, passando dalla profonda tristezza, ad una cieca determinazione, cosa che fece comprendere a Yao l’intenzione dell’amico di andare fino in fondo alla questione. Determinazione che trasmise anche a Yao, visto che ora si era convinto più che mai del voler intraprendere fino in fondo quell’avventura. Si avvicino all’amico e mollandoli un sonoro pugno sulla spalla, si scambiarono uno sguardo deciso di intesa, tra i due ormai non servivano più parole per capirsi, cosa che segnalava ancora di più il loro forte legame che in quei mesi si era instaurato. Entrambi si diressero a passo spedito verso la radura, Yao lasciò che Mushu facesse da guida, anche se sapeva benissimo arrivarci, ma sentiva tutta la determinazione dell’amico e quindi volle dargli tutto lo spazio che gli serviva, questo secondo lui era il miglio modo di muoversi in quel momento, visto che quando Mushu si metteva in testa qualcosa niente e nessuno poteva fermarlo. In pochissimi minuti, i due arrivarono nei pressi della radura, che si aprì come d’incanto davanti ai loro occhi, lasciandoli un attimo abbagliati dal sole che improvvisamente li colpì al volto. Quando gli occhi si riabituarono alla luce, cosa che non fu difficile, questione di un paio di secondi, davanti a loro si parò l’imponente figura del tendone di un circo, era enorme, tutt’intorno vi erano alcune decine di carovane e gabbie, sembrava una enorme città. Yao guardò stupito Mushu e si avviò verso l’ingresso per pervenire delle informazioni sull’eventuale possibilità di fare un giro in quel meraviglioso posto.
     
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  15. shoryuken
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    [EXP MUSHU: 8490 (#00A400): n° exp (25r80x2)] [DENARO: 220 monete ABBIGLIAMENTO: tunica verde prato corta senza maniche coperta da una veste lunga verde scuro con le bordature gialle (off), pantaloni verde smeraldo scuro, cintola marrone.] [EV: 700, ABILITA’: Dancing dragon, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    ANNO 2, MESE 1, GIORNO 7, post 6 (Mar), Pomeriggio

    Non appena videro il circo i due ragazzi furono immersi in un mondo di colori e di novità. Tutt’intorno al tendone erano appostate diversi carrozzoni, i mezzi con i quali si spostavano e che facevano da casa agli artisti chiaramente, facilmente distinguibili tra quelli da trasporto persone, quelli per il trasporto degli animali che erano delle gabbie con le ruote e per ultimi quelli per il trasporto dei materiali riconoscibili dalla forma e dall’essere mezzi smontati. Mushu ricordava vagamente un circo della Nazione del Fuoco al quale era stato portato con i fratelli quand’era piccolo ma era tutta un’altra storia rispetto a quello che si parava davanti ai suoi occhi in quel momento. Certo i circhi della Nazione del Fuoco sono decisamente più grandi, questo era una via di mezzo in quanto a dimensioni ma come si sa non conta la quantità ma la qualità, prima sarebbe stato bene vedere gli artisti per avanzare un giudizio a riguardo. Fu un’altra caduta nei tristi ricordi quella di Mushu, costretto dagli eventi a ripensare a ciò che aveva vissuto e che con fatica cercava ogni volta di sotterrare nella propria memoria. Una sofferenza molto accentuata con la magra consolazione di sapere che anche l’amico Yao aveva vissuto una situazione molto simile alla sua ma come già detto era una consolazione assai misera. Il dominatore del fuoco si tirò due schiaffi per svegliarsi da quell’incubo di ricordo e tornare al presente, a quello che era lo scopo suo e di Yao, la Zanna di Giada banda la quale cercava nuove leve per una lotta contro la tirannia, la corruzione ed i soprusi della nobiltà o di quella parte di essa che ne faceva uso proprio. Tutto sempre a livello ipotetico poiché i due ancora non sapevano praticamente nulla se non il nome. Il cuore e la mente di Mushu stavano cominciando a far fatica a sopportare sia la pressione del mistero che quella dei ricordi turbando la lucidità del ragazzo che quasi camminava storto da quanto la sua mente era altrove.

    Mentre Yao allungava il passo per avere informazioni sulle modalità di visita del circo fuori dagl’orari di spettacolo, Mushu rimase indietro qualche metro lasciando al compagno l’onere di ed il merito di aver scoperto qualcosa di nuovo, perché la sua testa era talmente affollata che era meglio il giovane si fermasse un attimo e non parlasse e ne approfittasse per dare una bella pulita recuperando la concentrazione su quanto stavano andando per fare. Si sedette su di un ceppo di legno e cominciò a respirare profondamente per recuperare la lucidità nell’attesa che Yao facesse quanto doveva e tornasse a riferire gli ultimi sviluppi. Elaborare od aggiornare il piano in quel luogo non era cosa da farsi quindi avrebbero dovuto procedere come stabilito ancora in albergo in città. Magari sapere anche gli orari degli spettacoli per vedere di riuscire a vederne uno e giocare come da piano su quello successivo. Insomma prendere due piccioni con una fava. Intanto l’importante era svuotare la mente e raggiungere un grado di tranquillità mentale tale da non far fare stupidate o errori sciocchi al ragazzo. Per questo motivo la soluzione migliore era attendere pazientemente e riportare la testa al giusto equilibrio. Ci andava di mezzo la loro missione e non era il caso di far assurde papere.
     
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