Il Silenzio della Fame

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    Continua da: Lo Sbarco

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    [EXP 3455 - Kyorikou - LIV 9 - (Teal) - cod. PNG (#00FFFF;#F08080); : n° exp (30r100)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: maglietta a maniche lunghe blu, abito lungo aperto lungo i fianchi a maniche corte azzurro con bordi bianchi, pantaloni blu, stivali grigi, collana di ossa piatte di pesce] [EV: 800, ABILITA': -- ARMATURA: -- ARMI: --]


    Anno 2, Mese 9, Giorno 2 - Post 6 - Mattina

    Il gruppo di Kyorikou era in viaggio da ormai quasi un mese. Avevano già oltrepassato la metà del viaggio senza eventi degni di nota. Si erano fermati alcune volte per fare rifornimento di scorte e provviste per il viaggio, si erano fermati in alcune osterie per permettere a Dèsefa di compiere il suo viaggio eno-turistico, e non solo "eno", ma soprattutto "birro"-turistico...
    Degli altri gruppi di fuggitivi che erano partiti con loro non avevano più saputo nulla, ne in bene ne in male, per cui dovevano essere riusciti a proseguire il viaggio come avevano fatto loro, senza dare troppo nell'occhio.
    Avevano oltrepassato immense pianure, superato fitte foreste, aggirato burroni, riposato. Poi erano ripartiti valicando montagne, attraversando i fiumi, scalando colline rocciose, poi si erano riposati di nuovo.
    Il viaggio durava ormai da ventinove giorni da quando era avvenuto lo sbarco e il tempo pareva essere passato in un lampo. Durante tutto quel tempo il gruppo di viaggiatori si era scambiato informazioni sul dominio e si era prodigato per allenarsi al meglio. Kyorikou aveva ormai imparato perfettamente da Kaima e Kilada l'arte della guarigione. Certo, non era ancora ai livelli delle ragazze che lo facevano da quando erano bambine, ma si era dimostrato piuttosto portato.
    Nel contempo aveva imparato anche alcune nuove mosse di dominio che aveva brevettato durante gli allenamenti insieme a Kenk e Korn. I suoi due compagni di allenamento si erano dimostrati molto portati, specialmente il silenzioso Korn, che concentrato e preciso sferrava degli ottimi colpi di dominio. Kenk era bravo, ma molto più furbo che bravo. Riusciva a sfruttare l'ambiente circostante a suo vantaggio e distraendo i suoi avversari riusciva a sferrare degli ottimi colpi a sorpresa. Era stato proprio Kenk, che nel tentativo di sferrare un colpo con dell'acqua che gli era caduta a terra, era riuscito a prenderla dai fili d'erba dove si trovava, facendo scoprire ai giovani dominatori dell'acqua la possibilità di attingere acqua anche da elementi che la contenevano in altre forme.
    Avevano passato le ultime settimane di viaggio ad aggirare una profonda insenatura e si erano diretti verso la grande città di Omashu senza altri rallentamenti.
    "Facciamo attenzione, Omashu è una grande città, non è come i piccoli villaggi che abbiamo visto finora, probabilmente la sorveglianza della Nazione del Fuoco sarà più presente..." disse Kyorikou agli altri membri del gruppo una volta arrivato davanti al ponte che portava al cancello della città.
    Durante il viaggio si era mostrato nuovamente per le sue qualità di ottima guida, sia per il viaggio che sulle decisioni, e l'essere circondato da ragazzi che comunque non lo consideravano meno delle scarpe lacerate che avevano ai piedi, lo aveva di certo aiutato a prendere più coraggio e iniziativa.
    "Prendiamo le provviste di cui abbiamo bisogno e ripartiamo per la Grande Palude" disse poi dirigendosi verso le guardie che c'erano alle porte della città.

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 16:30
     
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  2. Silian
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    "Non bisogna mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa!"
    [ exp 18.250 DÉSEFA #0082C3 (15r50)][ DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica e mantello ocra, cintura rossa][EV: 800, ABILITA': Schivata veloce ARMATURA: // ARMI: bastone-aliante]


    ANNO 2, MESE 9, GIORNO 2, POST 4 (Mag), mattina

    Era da quando erano arrivati ad Omashu che Dés aveva praticamente perso di vista il gruppo. Aveva biascicato qualcosa di poco comprensibile alle ragazze che le avevano chiesto dove accidenti stesse andando…ma le aveva sentite? Forse, comunque non aveva risposto. Era una sensazione bellissima sentire le tegole ruvide sotto i piedi, mentre saltava da un tetto all’altro. Poteva evitare tutte le guardie da cui i Ghiaccioli erano costretti a guardarsi preoccupati semplicemente passando sopra le loro teste indisturbata. Accelerava nei vicoli sollevando nuvole di polvere che i passanti osservavano sorpresi, senza minimamente rendersi conto che c’era una Nomade in città. Poi aveva visto l’osteria. Era piccola, ma l’insegna aveva un bel disegno sopra. La porta anche era piccola e sembrava abbastanza vecchia. Sopra c’era un cartello: “Cercasi personale”. Però, interessante…Dès attese che nessuno passasse nella via per saltare giù dal tetto dove si era acquattata ed atterrò davanti all’ingresso, spingendo il battente ben oliato e portandosi via la pergamena con l’annuncio. Dentro sapeva di legno lucidato, vino e fumo di camino. Delle lampade a muro diffondevano una luce verde e soffusa. L’oste stava lucidando alcuni grossi boccali con un panno bianco e pulito, che posò sul bancone quando vide Dés farsi strada nel locale. La Nomade sventolò il foglio mentre si avvicinava. “Cercate ancora personale, signore?” cinguettò con aria divertita per aver usato una parola così formale. Dietro al bancone scorse, ordinatamente disposte su rastrelliere di legno, diverse botti dall’indubbio contenuto. Forse era capitata nel posto giusto…perché se serviva un assaggiatore probabilmente lei era la migliore di tutto il Regno, se non del mondo intero!
     
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  3. Kurarissa
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    [EXP Thess (#93dd00): exp (38r100)/ 650] [DENARO: 100, DEPOSITATO: Conto ABBIGLIAMENTO:pantaloni di pelle giallo-marroncino; casacca comoda ma un po’larga di un colore tra il verde chiaro e il giallo sopra la quale indossa un'altra casacca di un verde più scuro, senza maniche e stretta in vita da una cintura; stivali alti di cuoio morbido ma assai resistenti.] [EV: 700, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

    Anno 2, Mese 9, Giorno 2, post 4, mattina

    Thess camminava guardandosi intorno un po' disorientata. Quella città le sembrava immensa. E adesso aveva pure perso di vista gli altri. Accidenti! Esitante ma curiosa di guardare la città, la ragazza incominciò a camminare lungo le strade affollate. Era tutto nuovo per lei, così che le sembrava strano pensare che forse era nata in una città simile, se non proprio lì. Il pensiero le fece acquistare un po'di scioltezza in più e così la ragazza assunse un'andatura disinvolta, come se conoscesse da sempre la città. Il punto è che così non era. Ovviamente Thess era troppo impagnata a guardarsi intorno per badare a dove metteva i piedi, e quindi non potè impedirsi di inciampare trascinando a terra con se una donna."Mi scusi signora!" Esclamò Thess rimettendosi in piedi. "Non sa quanto mi dispiace... Si è fatta male? Oh, le ho fatto cadere questo carico, che imbranata che sono, mi scuso ancora, vuole che l'aiuti a raccogliere... Signora?" Thess, già china e intenta a raccattare i pacchetti che aveva fatto cadere alla donna, fissò quest'ultima a bocca aperta. Anche la donna, del resto, la fissava con gli occhi sgranati, come se la conoscesse. E, cosa strana ma vera, le assomigliava molto... Non nella faccia, certo, questa donna aveva dei tratti molto più fini di quelli di Thess, però il colore dei capelli era lo stesso, e anche gli occhi... Thess provò la strana sensazione di aver giò visto la donna, in un passato molto, molto lontano... Anche gli occhi della signora sembravano persi in quanche ricordo. Poi si riscosse, continuando a fissarla come una strana creatura. "Non preoccuparti, cara... Dai, faccio io..." La donna si chino affianco a lei e raccolse i pacchi sistemandoli in un canestro. Non smise un istante di lanciarle strane occhiate, al che Thess si sentì in imbarazzo e, ancora un po'dispiaciuta per averla fatta cadere, disse un po'timidamente "Se... se vuole posso portarglielo io." Indicando la cesta. La donna la osservò ancora più attentamente. "Ti ringrazio, cara. Ecco, tieni, spero non ti pesi troppo. Non è molto lontano, comunque." Disse, porgendole con un sorriso di ringraziamento il cesto, che Thess prese allegramente "Oh, io sono forte, non si preoccupi! E poi è giusto, dopotutto l'ho fatta cadere, devo farmi perdonare in qualche modo... Ah, non mi ha detto se si è fatta male...?" Disse Thess caracollando al fianco della donna col grande cesto tra le braccia. "No, cara, non mi sono fatta male, non ti preoccupare." Disse la signora. Rassicurata, Thess continuò a camminare. "Spe...spero che non sia tanto lontano... Io inciampo sempre e poi i miei amici mi aspettano..." "E' qui." Disse la donna, avvicinandosi a quella che sembrava una locanda, e imboccando un vicoletto stretto che portava sul retro. Aprì una porticina di legno, e salì qualche gradino. "Attenta ai gradini, cara, potresti inciampare in quelli e poi dovrei essere io a ripagarti il danno." Tenendosi a mala pena in equilibrio, Thess riuscì a salire le scale e ad entrare nella stanza che la donna teneva aperta. Thess appoggiò il carico su un tavolo e ci si appoggiò. "Forse era un po' troppo pesante per me... Mi dia solo un attimo per respirare, per favore..." Disse Thess affannata. La donna chiuse la porta. "Non mi sono presentata. Il mio nome è Sameena. Posso offrirti qualcosa da mangiare... Del formaggio?" Le chiese frugando in una specie di angoliera e traendone un piatto con del pane e formaggio e offrendoglielo. "Ah, grazie...Sameena. Io mi chiamo Thess." Sameena si voltò di scatto e la fissò ancora, questo volta ancora più intensamente, gli occhi spalancati e le labbra tremanti. Thess aprì la bocca allarmata, quando Sameena le strinse forte un polso guardandola negli occhi. "Qua...quanti anni hai... Thess?" "Non lo so... diciassette, credo, ma cosa..." "Da dove vieni?" Dal Tempio dell'Aria dell'Ovest, sono cresiuta lì... Ma chi è lei? Perchè mi fa queste domande? Cosa..." Thess non riuscì a finire di parlare che si trovò stretta tra le braccia di Sameena. "Oh...Oh...Io lo sapevo, l'ho sentito appena ti ho vista... Thess, io... Sono tua madre. Oh, che giorno felice è questo!" Thess sgranò gli occhi. "Mia madre !? E'uno scherzo!" Però... Thess sentì le sue braccia stringere automaticamente la donna, mentre le lacrime rompevano gli argini e nel suo cuore sentiva le verità. "Mamma..." Bisbigliò un po' scossa.
     
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    [EXP 3755 - Kyorikou - LIV 10 - (Teal) - cod. PNG (#00FFFF;#F08080); : n° exp (54r100)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: maglietta a maniche lunghe blu, abito lungo aperto lungo i fianchi a maniche corte azzurro con bordi bianchi, pantaloni blu, stivali grigi, collana di ossa piatte di pesce] [EV: 800, ABILITA': -- ARMATURA: -- ARMI: --]


    Anno 2, Mese 9, Giorno 2 - Post 8 - Mattina

    Il gruppo di Kyorikou aveva superato le guardie del Regno della Terra all'esterno delle mura senza difficoltà e, fortunatamente, anche quelle della Nazione del Fuoco all'interno.
    Kyorikou avanzò qualche passo, poi si girò verso il resto del gruppo. Era dentro la città da nemmeno un minuto e aveva già perso Dèsefa e Thess!
    "Va beh..." pensò, "Dèsefa sarà corsa all'osteria più vicina... Ma Thess!?"
    Già, dov'era finita Thess? Per fortuna prima di entrare in città si erano messi d'accordo per trovarsi davanti all'entrata della città entro mezzogiorno, per cui avrebbe saputo dove ritrovarle.
    Avanzarono ancora un poco e rimasero incredibilmente stupiti davanti alla complessa rete di canali che percorreva la città in ogni suo punto. Grandi casse di roccia venivano trasportate lungo la città e indirizzate verso le loro diverse destinazioni dai dominatori della terra.
    "Wow...! Vi immaginate se li riempissero d'acqua che spasso a scendere per quegli scivoli?" aveva detto Kenk con gli occhi sognanti.
    Il resto dei dominatori dell'acqua del gruppo non era ancora sparito: Kaima e Kilada avevano deciso di andare a visitare la città, cioè, tradotto ai ragazzi, a vedere i negozi d'abiti.
    Kenk ritenne che sarebbe stato più interessante guardare qualcos'altro e anche Korn lo seguì.
    Kyorikou stava per fare lo stesso, ma venne attirato di più da qualcosa che c'era lungo la via dei negozi di Omashu: file e file di tavolate imbandite con cibi tradizionali del Regno della Terra.
    Non ci volle molto perchè diventasse un sostenitore accanito degli "assaggini omaggio"...
    In onore di qualche festività della città, ristoratori e venditori di alimentari avevano allestito queste grandi tavolate per far assaggiare le loro pietanze ai visitatori e magari convincerli a comprare qualcosa da portare a casa.
    Kaima e Kilada andavano per quella stessa strada e portavano con se Kyorikou, che tra un abito e un altro fuggiva quatto quatto verso un tavolo per una "breve degustazione".
    Kyorikou iniziava a sentirsi pieno già prima del pranzo, per cui diede senso alle aspettative dei produttori: mise in borsa tutti gli assaggini omaggio che ancora gli spettavano per portarseli via.
    Solamente una volta rimase in un negozio: l'unico in cui i venditori permettevano di provare gli abiti. Kyorikou vide la sua Kaima in mille fogge e colori diversi e con sempre un grande sorriso ad ogni cambio d'abito. Sarebbe potuto rimanere a guardarla per ore... e poi c'era Kilada, certo… vide anche Kilada provare abiti eleganti...
    Per le ragazze era stato stupendo: a casa per avere un abito elegante bisognava farselo da se o farlo fare da una sarta, invece qui, non solo erano già pronti, ma ti permettevano addirittura di indossarli! Viste le guardie anti-furto del negozio, era anche piuttosto plausibile...
    Intanto Kenk e Korn erano andati a vedere il palazzo della città ma nel vedere il telo con l'emblema della Nazione del Fuoco coprire quello del Regno della Terra avevano preferito andarsene. Erano andati nella biblioteca, che "...sembrava il tuo ambiente naturale Korn." aveva detto Kenk una volta usciti, riuscendo a strappare al silenzioso amico un sorriso.
    Poi erano andati a vedere dove partivano tutte le casse dei canali. Kenk si era fatto coraggio ed era entrato dentro ad una di esse di nascosto. Korn si era reso conto che il suo amico non c'era e aveva intuito cosa avesse avuto in mente di fare, ma lo vide venire brancato per la collottola dell'abito che aveva indosso da uno dei dominatori della terra. Sul momento si rilassò, ma si accorse presto che Kenk stava per correre un bel guaio quando il dominatore aveva sollevato un macigno su di lui. Basso com'era, il “clandestino delle casse”, quasi spariva sotto alla grossa roccia, ma all'improvviso la vide ricadere verso il basso.
    Korn aveva silenziosamente dominato l'acqua della sua borraccia facendo cadere il dominatore della terra attaccandolo alle spalle e tirandolo per i piedi e ora aveva preso l’amico per un braccio strattonandolo giù per le scale della città.
    Il dominatore della terra non li inseguì, probabilmente non si era accorto di cos'era successo: la precisione di Korn era strabiliante.
    Mezzogiorno non tardò ad arrivare e, con una certa precisione, arrivarono davanti all’entrata di Omashu in tempo. Solo Dèsefa e Thess tardavano ad arrivare. I dominatori dell’acqua si erano raccontati le poche ore passate in città, ma anche una volta finito di raccontarsi tutto, le due ragazze non arrivavano.
    "Ragazze, io, Kenk e Korn andremo a cercare Dèsefa all’osteria più vicina, voi rimanete qui ad aspettare nel caso arrivasse Thess. Se quando torneremo non ci sarà ancora, andremo a cercarla." disse allora Kyorikou.
    Seguito da Kenk e Korn, si diresse verso la piccola porta sulla quale si trovava un'insegna raffigurante l'immagine di un boccale di birra piuttosto curata e il nome dell'osteria.
    Dèsefa era girata di schiena verso il bancone, ma non si poteva non riconoscerla. Kyorikou le si avvicinò e disse: "Dèsefa, è passato mezzogiorno! Dobbiamo andare! Non troviamo più nemmeno Thess..."

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:31
     
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  5. Silian
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    "Non bisogna mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa!"
    [ exp 18.350 DÉSEFA #0082C3 (15r50x2)][ DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica e mantello ocra, cintura rossa e grembiule verde][EV: 800, ABILITA': Schivata veloce ARMATURA: // ARMI: bastone-aliante]


    ANNO , MESE , GIORNO , POST 5 (Mag), mattina

    Tempo dieci minuti e Dés era seduta sul bancone, con le gambe penzoloni –che faceva dondolare avanti ed indietro. L’oste gli aveva portato un bel grembiule verde foresta con i fiocchi dietro: il colore contrastava parecchio con la tunica ocra, ma non era tanto quello il problema: con decine di soldati della Nazione del Fuoco non era prudente andare vestiti alla maniera dei Nomadi anche se –come aveva assicurato la ragazza- lei con quei mandriani di bisonti da strapazzo non c’entrava nulla, aveva solo preso il primo abito che aveva trovato vicino alle rovine di un Tempio…infatti era anche da uomo. Convinto a sufficienza della buona fede di Ling (così la ragazza aveva affermato di chiamarsi) era andato al piano di sopra a procurarsi uno degli abiti di sua moglie quando era ragazza: le sarebbero andati un po’corti ma tutto sommato erano accettabili. Il problema è che con tutti i soldati in giro c’erano grosse probabilità che qualcuno si ubriacasse, e per una ragazza non era certo l’ideale lavorare in un’osteria in quelle condizioni. Ma questo sembrava non intimidire affatto Ling..beh, aveva bisogno urgente di un bel bagno e l’uomo avrebbe scommesso che era scappata di casa, ma non erano affari suoi: le avrebbe dato un posto per dormire se le serviva, basta che gli avesse dato una mano col locale. Lasciò alla nuova cameriera un bel boccale di birra per rinfrescarsi –e potete star certi che lei non mancò di riempirlo uno o due volte mentre l’oste trafficava di sopra. La birra di Omashu era un po’ asprigna e torbida, ma da brava Nomade la ragazza avrebbe saputo apprezzare la varietà di questo mondo…e Kyorikou ed i ghiaccioli? A dire il vero erano stati relegati in un angolino buio e polveroso della mente della ragazza, troppo impegnata a contemplare le bollicine nel boccale che a pensare di avvisarli del cambiamento di programma appena effettuato.
     
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  6. Kurarissa
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    [EXP Thess (#93dd00): exp (25r80)/ 730] [DENARO: 100, DEPOSITATO: Conto ABBIGLIAMENTO:pantaloni di pelle giallo-marroncino; casacca comoda ma un po’larga di un colore tra il verde chiaro e il giallo sopra la quale indossa un'altra casacca di un verde più scuro, senza maniche e stretta in vita da una cintura; stivali alti di cuoio morbido ma assai resistenti.] [EV: 700, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

    Anno 2, Mese 9, Giorno 2, post 5, mattina

    Per Thess era accaduto tutto così rapidamente che si sentiva ancora scombussolata. E a suo favore bisogna dire che non è cosa di tutti i giorni ritrovare la propria madre dopo diciotto anni passati con la convinzione di essere orfana. Che fosse davvero sua madre ne era più che sicura: oltre alla straordinaria somiglianza fisica Thess avvertiva anche un particolare legame con Sameena, che aveva avvertito anche prima della rivelazione, quindi non poteva essere autosuggestione. Si era quasi dimenticata dei compagni di viaggio, presa da ciò che le era appena accaduto. "Per... Perchè mi hai abbandonata?" Balbettò alla fine. Sameena si sciolse dall'abbraccio e fissò con sguardo triste e serio la figlia. "Ero sola e senza un soldo, Thess. Tu avevi solo poche settimane. Tuo... Tuo padre era morto." Proseguì con un tremito nella voce. "Tenerti con me, che non avevo un posto dove andare o denaro per comprare da mengiare, significava condannarti a morte certa. Non credere che per me sia stato facile lasciarti. Avevo una vecchia amica tra le monache, ed ero certa che ti avrebbero tenuta, anche se non sapevano chi eri. Non essere arrabbiata con me per ciò che ho fatto, perchè l'ho fatto soltanto per amor tuo." Thess sentì una lacrima scorrerle lungo la guancia. "Papà..." Disse a bassa voce. "Com'era papà? Com'è... morto?" Sameena sospirò. "Si chiamava Seung. Ti assomigliava molto, sai? La tua faccia ha esattamente la stessa forma. E'... Lui è stato condannato a morte per omicidio." Thess rabbrividì. Sameena lo notò e si affrettò ad aggiungere "Lo ha fatto per proteggerci. C'erano alcuni uomini, ecco... Credo fossero ubriachi, quando li abbiamo incontrati. Hanno cominciato a spintonarmi e a ridere, dicevano cose orribili... E io avevo te in braccio, che piangevi... Quando è arrivato, tuo padre è andato fuori di testa. A sangue freddo non avrebbe fatto mai nulla del genere, ne sono sicura. Ha accoltellato uno di quelli, e l'ha ucciso. E io..." La donna non riuscì a proseguire, nascose il viso nelle mani e scoppiò a piangere disperatamente. Anche Thess aveva le guance bagnate. Tornò ad abbracciare la madre, tentando di consolarla. Ad un tratto si sbattè una mano sulla fronte. "Oh, accidenti, gli altri! Me ne ero dimenticata!" Fece per dirigersi quasi automaticamente verso la porta, poi tornò a voltarsi verso la madre. "Mamma, ci sono dei miei amici che mi aspettano... Io stavo viaggiando con loro, andiamo alla Grande Palude e... Io vado con loro, ma tu...? Vuoi venire, con noi?" Sameena fissò la figlia. Lei aveva un lavoro lì, però... Però era prontissima a lasciarlo, se si trattava di andare con sua figlia. Sorrise alla sua bambina. "Verrò, se tu mi vuoi. Solo, devo parlare col proprietario della locanda. Non posso andare via senza comunicargli nulla." Si diresse verso le scale. "Tu aspettami qui, d'accordo? Oh, già che ci sei comincia a prendere le mie cose dall'armadio, non ci metterò molto."
     
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    Anno 2, Mese 9, Giorno 2 - Post 8 - Mezzogiorno

    Da quando Kyorikou era entrato non era successo niente. Nessuno gli aveva dato attenzione, nessuno gli aveva chiesto chi cercasse o chi fosse questa "Dèsefa" e nemmeno la stessa dominatrice dell'aria sembrava essersi accorta del suo arrivo.
    Si avvicinò alla giovane e vide che aveva indosso un grembiule verde.
    "Avrà rubato di nuovo un grembiule per poter prendere le birre che i camerieri dovrebbero portare ai tavoli..." pensò.
    "Dèsefa, è passato mezzogiorno, dobbiamo andare! Non troviamo più nemmeno Thess..." le ripetè andandole più vicino.
    "Ah, ok...buona caccia allora" rispose noncurante la nomade, ricominciando a sorseggiare dal boccale che aveva davanti, come se avesse roba mille volte più importante da fare.
    Kyorikou era rimasto piuttosto perplesso: "Come?!"
    "Ho detto buona caccia" rispose Dèsefa facendo spallucce.
    "Forza Dès, devi venire con noi!" disse il giovane con più decisione
    "Devo? E chi lo dice?"
    "Io lo dico! Si può sapere cos'hai? Hai bevuto troppa birra, non è vero?" le chiese con aria più di rassegnazione che di rimprovero.
    "No..semmai troppo poca. È una cannonata! Non ricordavo fosse così buona" gli rispose Dèsefa leccandosi le labbra.
    "Bene, sono felice per te, ma al momento dovremmo cercare Thess, la birra può aspettare" le disse allora Kyorikou veramente spazientito. Allungò una mano e cercò di strattonare via la nomade dal posto dov'era seduta, ma prima ancora che potesse tirarle il braccio era caduto a terra colpito dal boccale mezzo pieno di Dèsefa.
    "Che vuoi da me?" chiese a quel punto la nomade irritata, sempre sorseggiando dal suo boccale.
    Ancora dolorante Kyorikou guardava in alto la sua aggreditrice che dondolava avanti e indietro i piedi dall'alto sgabello dov'era, come una bambina seduta su un tavolo.
    "Ma si può sapere che ti succede? Dobbiamo andare via! E dobbiamo cercare Theeesss, hai capito Theeess, non so se hai più presente..." le disse il giovane massaggiandosi la testa.
    "Thess chi?" gli chiese con fare molto più serio di quanto non dovesse essere.
    La ragazza coi capelli rossi che ci ha seguito finora... Quella che inciampa spesso e che tu non volevi quando siamo partiti! Ma si può sapere cos'hai?"
    "Io non volevo cosa? Non ricordo mica... Comunque non capisco perché tanta fretta..."
    "Non possiamo fermarci qui troppo, ci sono guardie della Nazione del Fuoco ovunque! le rispose Kyorikou abbassando la voce.
    "Ah si?" gli disse allora Dèsefa con aria vaga.
    Noooo... le rispose sarcastico "La gente in divisa rossa è solo vestita male... Dai!
    "Mi spieghi perché dovrei uscire? Ho da bere, da mangiare, il trippone mi da pure il lavoro... Chi me lo fa fare?
    A queste parole Kyorikou rimase di sasso. La notizia lo sconcertava. Come poteva Dèsefa aver trovato lavoro senza avvertire a nessuno? Anzi, come poteva anche solo aver trovato lavoro! Certo, era nel suo stile fare liberamente quello che voleva senza dire niente a nessuno, ma erano in mezzo ad un viaggio: possibile che non si fosse curata nemmeno un pochino di chi aveva passato ormai un mese con lei?

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:31
     
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  8. Silian
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    [ exp 18.550 DÉSEFA #0082C3 (30r100x2)][ DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica e mantello ocra, cintura rossa e grembiule verde][EV: 800, ABILITA': Schivata veloce ARMATURA: // ARMI: bastone-aliante]


    ANNO , MESE , GIORNO , POST 6 (Mag), mattina

    Ghiacciolino sembrava un po’lento a recepire. Cioè, più lento del solito…“trippone? lavoro?!” ripeté con aria stordita. Quanta pazienza che ci vuole…”l'oste! Certo che sei lento, eh?” lo apostrofò di nuovo lei, accennando con la testa al piano superiore da cui veniva il suono attutito dei passi di un uomo piuttosto pesante. “Come?!” Dés roteò gli occhi. Certo che a furia di mangiare certe porcate ti si inceppa il cervello. “Hai preso un lavoro senza dire niente a nessuno?!” continuò a lagnarsi quello. “Perché non avrei dovuto?” lo rimbeccò lei. Fino a prova contraria Désefa era perfettamente libera di decidere quello che preferiva…”Pensavo che mia mamma fosse morta...non che si fosse reincarnata in te. Mondo cane...” brontolò più cinica che mai, con un’aria annoiata stampata sulla faccia che le sarebbe valsa una pedata da chiunque. “Hai dato tu l'idea di andare la Palude, ergo, credevo ci saresti venuta anche tu”. “Ah si?” chiese di rimando lei con aria sorpresa: beh, ricordava vagamente di aver parlato di paludi ma mica si ricordava che avessero deciso di andarci per davvero. Si grattò la testa dubbiosa, e nel mentre Kyo tornò alla carica “Vorresti dirci addio così?” chiese indicando gli altri due ragazzi con lui. Toh, mica li aveva visti. Comunque, a parte tutto quello là aveva un’aria davvero dispiaciuta. Davvero gli importava di lei? Non glie ne era fregato mai niente a nessuno di Dés, solo Terfo le voleva bene. Sua soerella l’aveva quasi carbonizzata. “Va beeene, se proprio insisti” si decise a rispondergli dopo qualche istante di esitazione. Saltò dal bancone con un tuffo ammortizzato e in mezzo secondo coprì la distanza che la separava dai tre, accelerata grazie al Dominio come una cometa. E li stritolò per benino. Una tosse strozzata provenne da qualche parte nel mucchio umano che stava abbrancando. “Eh.. eh.. eh...”. Quando fu stufa li lasciò andare. E respirare. “Allora questo è davvero il nostro addio...” tossicchiò lui. Ma era scemo o cosa? Era quello che stava dicendo da mezz’ora! “Perché, non ti va bene?” Brontolò lei, un po’ansiosa di tornare alla sua birra a dire il vero. Ed il Ghiacciolino aveva gli occhi lucidi “no, no...” rispose lui. Era una lacrima quella? Uff, che lagna. Però era la prima volta che qualcuno faceva tutto quel macello perché lei decideva di andarsene. “Mi mancherai Dèsefa”. Ancora?! No, no, se ne stavano passando…era allergica alla gente che frigna! “Eh? via,via, che fai inacidire la birra se frigni!” sbottò sfacciatamente, ridacchiando per alleggerire l’atmosfera che, ad essere sinceri, le stava un pochetto sfuggendo di mano. Per fortuna anche lui ridacchiò. Sospiro di sollievo. Beh, alla fine era un bravo ghiacciolino. Salute! E gli mollò un’altra botta di boccale in testa “Ahi! E questo per cos'era?!” protestò lui. Fu ignorato. “Vi verrò a trovare..quando finirà tutta la birra di Omashu” promise lei con un ghigno, ottenendo un “va beh” perplesso per la sua mancata risposta. “Saremo felici di rivederti Dès”. “Ciaociao” li salutò lei sventolando la manina. “Passa quando vorrai”. “Contaci..che passo quando voglio. se non voglio mica passo...”. Aveva finito? Forse. Si voltò e camminò verso l’uscita del locale. Si fermò. Si voltò di nuovo. Che voleva ancora? Lei risucchiò rumorosamente la birra dal boccale per rompere quel silenzio. “Addio Dèsefa, a presto”. Se ne andava o no? Lei si pulì i baffi di birra con la manica. “Ciao Ghiacciolino” lo salutò di nuovo con tono condiscendente. “Non mangiare troppe prugne che ti puzza l'alito di pesce e la tua amica scappa!” ghignò alludendo all’amichetta del Ghiacciolo, quella che lo faceva sempre arrossire. Ed infatti lui diventò rosso come un’aragosta. “D’a..d'accordo” balbettò. “Ciaociao Prugnottolo” lo salutò di nuovo agitando la mano. La porta si aprì e poi si richiuse. E quando fu chiusa nella stanza c’era rimasta solo lei col suo boccale. Ed un amico che si allontanava.

    Un rumore di passi la avvisò del ritorno dell’oste. “Con chi parlavi, ragazza?” gli chiese l’ingombrante uomo, posandole accanto una pila di abiti puliti. “Niente, uno che cercava la strada di casa…”
     
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    [EXP 4455 - Kyorikou - LIV Master - (Teal) - cod. PNG (#00FFFF;#F08080); : n° exp (50r100)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: maglietta a maniche lunghe blu, abito lungo aperto lungo i fianchi a maniche corte azzurro con bordi bianchi, pantaloni blu, stivali grigi, collana di ossa piatte di pesce] [EV: 800, ABILITA': -- ARMATURA: -- ARMI: --]


    Anno 2, Mese 9, Giorno 2 - Post 1 - Mezzogiorno

    Kyorikoiu si stava allontanando con Kenk e Korn dalla locanda dove aveva lasciato Dèsefa quando all'improvviso si sentì venire brancato per una spalla. Si girò e vide che chi lo aveva fermato era una donna dai capelli rossi folti e ondulati.
    "Scusa, non ho potuto fare a meno di sentire che stavi parlando di una certa Thess con la ragazza al bancone. Io sono sua madre. Siete diretti alla Grande Palude per caso?" gli disse.
    "Come?!" chiese Kyorikou un po' confuso ma più che altro spaventato.
    "Siete diretti alla Grande Palude" disse a questo punto la donna con sicurezza
    "No, signora. Si sta sbagliando, probabilmente ha capito male" le rispose Kyorikou. Non si poteva fidare di quella donna apparsa dal nulla. Thess gli aveva raccontato di essere stata cresciuta dalle monache, che non aveva mai visto sua madre e che probabilmente questa era morta. Poteva essere una spia della Nazione del Fuoco che aveva rapito Thess e ora cercava di incastrare anceh loro. Ciò nonostante doveva ammettere che la somiglianza era abbastanza evidente con Thess, ma i lineamenti della sua amica erano ben diversi da quelli della donna.
    "Non mentire ragazzo, non sei molto bravo. Capisco la tua diffidenza, comunque vi prego: credetemi, anche voi altri. So che mia figlia vi ha detto di essere cresciuta tra le monache dell'aria, ma ci siamo finalmente incontrate di nuovo. Mi ha detto che siete diretti alla Grande Palude e mi ha chiesto di venire con lei. E quindi con voi. Ho dovuto abbandonare mia figlia una volta, non separatemi da lei di nuovo" la donna sembrò decisamente convincente, si riusciva a leggerle negli occhi la sincerità e Kyorikou non potè non abbassare la guardia. Inoltre la somiglianza lo aveva convinto del tutto ormai.
    "Lei è la madre di Thess..." ripetè per convincersene ulteriormente
    "Già. Sono prorprio io, il mio nome è Sameena"
    "È incredibile! Piacere, io sono Kyorikou e loro sono Kenk e Korn, le nostre amiche Kaima e Kilada ci stanno aspettando all'ingresso della città" le disse il ragazzo ormai del tutto convinto.
    "Ma... Non posso andarmene con Thess. Signora, sua figlia era partita con noi per imparare qualcosa di più sul suo dominio e sulla sua terra d'origine, nella speranza di sapere qualcosa di più sulla sua famiglia. A questo punto, credo sia più giusto che resti qui con lei. Almeno per un po' di tempo. Avrete molto da dirvi e molto da condividere. Non è detto che non ci rivedremo più, ma credo che per il momento, Thess debba separarsi da noi" le spiegò Kyorikou commosso per la sua amica.
    La donna sembrava un po' perplessa:
    "Ma Thess ha avuto come primo pensiero quello di ritrovarvi, siete sicuri che questo sia il meglio per lei?
    "Io credo di si. Se io potessi tornare a casa, nemmeno una balena-squalo mi potrebbe separare dal grembo di mia madre. Sono stato spesso lontano da lei per alcuni viaggi, ma l'idea di essere lontano da casa perchè costretto da una brutta condizione, mi fa sentire enormemente la mancanza dei miei genitori. Credo che questo valga a maggior ragione per Thess, che non vi ha praticamente neanche mai conosciuta"
    Davanti a tali parole Sameena non potè trattenere le lacrime, abbracciò il ragazzo e si diresse difilata verso casa.
    Anche Thess non sarebbe uscita da Omashu insieme a loro...
    Ci volle un po' per raccontare tutto alle ragazze e dopo un loro breve piagnisteo uscirono dalla grande città.
    Oltre i cancelli e oltre i ponti vi era una grande foresta.
    Vi passarano con calma, parlando di come Thess sarebbe probabilmente inciampata tra le radici e di come Dèsefa sarebbe già sparita nel centro della foresta facendoli disperare. L'abbandono di Omashu aveva lasciato dei buchi nel loro viaggio. Buchi che Kyorikou riempiva rabando una volta ogni tanto dalla sua borsa gli assaggini omaggio che aveva portato via dalla fiera della città.
    Camminarono per circa un'ora, dopodichè chi non si era sfamato con gli assaggini omaggio, aveva iniziato a sentire i morsi della fame.
    "Appena raggiungiamo un spiazzo nella foresta ci fermeremo a mangiare"
    "Certo, facile per te parlare "Tracagnotto", tu ti sei sbafato tutti quegli assaggini omaggio..." lo aveva rimbeccato Kenk.
    "Non sono un "Tracagnotto"..." aveva detto un po' offeso Kyorikou.
    Intanto in lontanza si sentivano degli ucceli partire per il volo all'improvviso. Forse qualcuno o qualcosa si stava avvicinando? I ragazzi non ci pensarono, dopotutto una foresta tanto grande doveva essere abitata da un grande numero di animali, vuoi che non ci fosse in giro qualche cacciatore?

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:32
     
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    ANNO 2, MESE 9, GIORNO, 2 Post 1, Mezzogiorno
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    [EXP Shu Rio (#00C300): n° exp (37r100)]
    [DENARO:0 DEPOSITATO: link
    ABBIGLIAMENTO:tunica marrone corta strappata in fondo, pantaloni corti verdi ma piuttosto stinti, piedi parzialmente fasciati]
    [EV: 500, ABILITA': Nessuna ARMATURA: Nessuna, ARMI: Pugnale]



    La vista dall'albero su cui si era arrampicata era davvero grandiosa, non c'era che dire. O almeno, pensò Shu, lo sarebbe stata se lei avesse avuto i requisiti adatti per godersela: una pancia piena e le estremità inferiori libere dalle schegge di legno che ci si erano infilate quando era salita lì sopra. Davvero grandioso: la giornata era cominciata nel migliore dei modi. Aveva avuto la splendida idea di arrampicarsi notando un traffico sospetto di scoiattoli-pulce intorno a quell'albero, il che poteva indicare la presenza delle loro tane. E, se gli anni che aveva passato a vivere lì come un animale valevano qualcosa, tane nella tarda estate significano cibo accumulato per l'inverno. L'idea era buona, e il suo stomaco aveva approvato con un gorgoglio soddisfatto. Peccato che di tane lì sopra non ce n'era nemmeno l'ombra. Niente. Seduta su un ramo sufficientemente largo per sostenere il suo peso, Shu diede un colpo con la testa all'indietro, sfogando la sua frustrazione con una testata al povero albero...ovviamente non troppo forte, non era interessata a farsi più male del dovuto. Con rassegnazione prese a togliersi dai piedi qualche scheggia, operazione che, a dire il vero, avrebbe richiesto strumenti un po' più accurati delle sue dita. Che strazio. Stizzita dagli scarsi risultati ottenuti alzò il capo, mettendosi a guardare il panorama tanto per passare il tempo. Era sufficientemente in alto per vedere oltre la fitta coltre degli alberi, consentendole di vedere Omashu piuttosto nitidamente. Dopo qualche minuto passato a fissare gli stendardi rossi che da un po' di tempo adornavano le mura della città...già, gli stendardi rossi. Un giorno si era allontanata un po' di più, sperando di cacciare qualcosa di buono, e quando era tornata, alcuni giorni dopo, c'erano quegli affari appesi lì. Non aveva capito molto bene che diavolo stavano a significare, ma tutto sommato non avevano cambiato la sua vita, quindi poteva permettersi anche di ignorarli bellamente. A parte in quei momenti in cui non aveva nulla da fare, in quei casi poteva anche guardarli, il rosso le piaceva molto come colore. Era il colore di certe bacche deliziose che a volte si trovavano nella foresta, ed era il colore della cintura di...
    Non fece in tempo a finire il pensiero, che la sua attenzione fu attirata da un suono di voci in lontananza. Voci vuol dire persone, che in una foresta si traduce automaticamente in viaggiatori. Viaggiatori vuol dire provviste. Provviste vuol dire niente fame per quel giorno. Va bene, l'idea di rubare non le era mai piaciuta...troppo rischioso, in genere si perdeva più di quello che si guadagnava, ma al momento era troppo affamata per pensare ad altre alternative. Avrebbe dato un'occhiata...se la comitiva non era troppo agguerrita o non aveva un'aria troppo pericolosa ci avrebbe provato. Approfittando della posizione sopraelevata in cui si trovava, cercò con lo sguardo la fonte del rumore. Ecco là! Non sembravano in troppi (e non erano nemmeno troppo lontani, doppi punti), valeva la pena di dare un'occhiata più da vicino. Scese dall'albero, badando a fare più in fretta che poteva e ignorando bellamente le schegge che si infilavano dappertutto, poi, una volta a terra, estrasse il pugnale dal suo solito luogo. Iniziò a strisciare nella direzione del gruppo, badando stavolta, oltre alla velocità, anche al silenzio. Purtroppo per lei, gli uccelli intorno l'avevano vista eccome e svolazzavano di qua e di là, trillando allegramente come a dire "Ehi! E' qui! E' qui!". La comitiva, però, non sembrò dare segni di curarsene. Se erano così distratti, tanto valeva approfittarne, no? Poi non sembravano troppo pericolosi, qualcuno di loro, a giudicare dal loro stato, era messo abbastanza maluccio. Lei, però, era messa ancora peggio di loro. Ormai era solo a una decina di metri di distanza davanti a loro, coperta da un cespuglio stranamente messo al posto giusto nel momento giusto. I suoi occhi si fermarono sulla borsa di uno dei tizi, da cui prendeva del...Alla vista del contenuto della borsa, Shu si trovò la bocca piena di saliva. Cibo. Una cavolo di borsa piena di cibo. Era il suo giorno fortunato! Strinse il suo pugnale, portandosi in una posizione accovacciata, pronta a scattare non appena la comitiva si sarebbe portata in una posizione adatta per il suo agguato, rimanendo comunque nascosta. Il suo obbiettivo: quella borsa.
     
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    Anno 2, Mese 9, Giorno 2 - Post 2 - Primo Pomeriggio

    I ragazzi continuavano a camminare per la foresta senza trovare segno di luce o di qualsiasi altro elemento che rimandasse ad uno spiazzo dove poter mangiare.
    Kyorikou camminava tranquillamente a differenza degli altri che sembravano morti di fame. Dopo essere stato chiamato "Tracagnotto" aveva cercato di offrire qualcosa agli amici ma, quasi più per scherzo che per orgoglio, avevano rifiutato malamente la sua offerta. Le ragazze, invece avevano accettato di più buon grado, ma solo un assaggino degli assaggini. Kyorikou non capiva perchè rifiutare in quel momento le sue offerte di cibo, ma non insistette troppo e continuò a camminare.
    La foresta era come una grande stanza adibita alle esibizioni di un'orchestra. Gli strumenti, i versi degli animali, erano forti e a volte si coprivano l'un l'altro, ma non erano sgradevoli, anzi, davano un'atmosfera molto selvatica all'intero viaggio.
    La strada era coperta di foglie e non si distingueva dal resto del sottobosco se non per il fatto che era la via più accessibile per camminare in mezzo alle rocce che si ergevano tra una pianta e l'altra e in mezzo ai cespugli che crescevano folti e spesso anche spinosi.
    Kyorikou ad un certo punto iniziò a camminare più lentamente rimanendo in fondo al gruppo. Era consapevole che i suoi amici erano affamati diecimila volte più di lui, per cui gli permetteva di prendere tutti i frutti di bosco che potevano, ma nel momento in cui si fossero dimenticati di qualcosa, ci sarebbe stato lui a non rendere vana l'esistenza di more-noci, fragole ricciolate, mirtilli-acini o bacche stravaganti che fossero...
    Viaggiando con Thess e Dèsefa avevano imparato a riconoscere quelle piccole prelibatezze e a combattere per appropiarsene lungo il tragitto del loro viaggio.
    Il brutto era che questi frutti di bosco nascevano quasi tutti in cespugli spinosi, ma per loro non era un problema strapparli con i piccoli tentacoli d'acqua che avevano imparato a dominare con grande maestria.
    Per cui il viaggio continuava tra un cespuglio e l'altro senza strane sorprese, solo qualche volta era interrotto dal borbottio dello stomaco di qualche giovane dominatore dell'acqua affamato.

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:32
     
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    [EXP Shu Rio (#00C300): n° exp (25r80)]
    [DENARO:0 DEPOSITATO: link
    ABBIGLIAMENTO:tunica marrone corta strappata in fondo, pantaloni corti verdi ma piuttosto stinti, piedi parzialmente fasciati]
    [EV: 500, ABILITA': Nessuna ARMATURA: Nessuna, ARMI: Pugnale]



    Shu spostò il peso sul piede sinistro, notando un fastidioso formicolio all'altro, mentre con la mano maneggiava distrattamente l'elsa del pugnale. Posò la mano sinistra a terra, poi si sporse leggermente in avanti, cercando una visuale migliore sulla sua pred...ahem, voleva dire, sulla borsa. Una volta data un'occhiata, e aver constatato che la borsa e la comitiva non erano scomparse nel nulla come una visione derivata dalla fame, si ritirò indietro, ritornando nell'area in cui la visuale era coperta dal cespuglio.
    Della breve occhiata aveva conservato un paio di constatazioni: uno, il tizio che portava la borsa si era spostato in fondo al gruppo. Sarebbe stato ancora più facile prendere il bottino e scappare, con un po' di fortuna metà del gruppo non si sarebbe nemmeno accorto di quello che era successo. In ogni caso, sarebbero stati troppo lontani per reagire. La seconda era un po' meno buona: il tizio stava guardando insistentemente nei cespugli a lui vicino. Cosa diavolo stava cercando? Che si fosse accorto della sua presenza e stesse cercando il pericolo? Nah, non sembrava avere l'aria di chi cerca un pericolo nascosto. Magari gli piacevano i cespugli, o magari cercava qualche bacca fuori stagione. Illuso: quello che c'era era già stato accuratamente spolverato da lei e dagli abitanti del bosco, a parte ovviamente le bacche velenose e quelle lassative. Ora che notava, qualcuno davanti nel gruppo stava mangiucchiando delle bacche...meglio per loro che fossero quelle velenose, in fondo in quella quantità non avrebbero ucciso nessuno. Quelle lassative, invece, avevano una potenza straordinaria per un frutto così piccolo. Ma stava divagando.
    Riportò lo sguardo sul tizio della borsa, ormai solo ad un paio di metri di distanza. Non sembrava molto forte...doveva calibrare bene il colpo se non voleva farlo fuori. Va bene ferirlo e scappare, ma ucciderlo avrebbe portato solo problemi...i suoi amici non avrebbero protestato per il livido che stava per fargli e per un po' di provviste sparite, ma se ci scappava il morto avrebbe avuto presto un sacco di guardie lì intorno desiderose di abbatterla come un cane rognoso. No, meglio una semplice botta ben piazzata e via.
    Ormai il tizio era a portata dell'attacco, praticamente di fronte al suo cespuglio: doveva agire subito, prima che venisse notata. Prese un respiro profondo, poi scattò di lato, in modo da sbucare di fronte al tizio, bloccandogli la strada. Doveva agire in fretta, adesso! Corse in avanti, cercando di assestare una gomitata nello stomaco del tizio, utilizzando lo stesso braccio del pugnale, con tutta la forza che poteva.

    (A.Fur *super gomitata Shu* atk=[300+0])

    Con la mano libera cercò di strappare la borsa dalle mani del tizio, preparandosi comunque a correre via qualsiasi fosse stato l'esito dell'imboscata.

    Shu Rio
    LV: 7
    Atk D. 0
    Def D. 0
    Atk 800
    Def 600
    Vel 300
    EV 500
     
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    Anno 2, Mese 9, Giorno 2 - Post 3 - Primo Pomeriggio

    Kyorikou camminava curiosando tra i cespugli ignaro di quello che stava per succedere. Una frazione di secondo e una gomitata in piena pancia lo fece piegare su se stesso dal dolore colpendolo con l'intensità di uno tsunami.

    (A.Fur *super gomitata Shu* atk=[300+0])

    EV: 800 - 300 = 500 EV rimasti

    L'ombra che lo aveva colpito aveva allungato la mano verso la sua borsa contenente gli assaggini omaggio e sembrava volesse portarsela via.
    Kyorikou non se ne era nemmeno accorto, ma preso dalla foga e dall'adrenalina e decisamente dalla paura che quell'agguato gli aveva dato, rispose con la prima mossa che gli venne in mente, o meglio, alla mano:

    (A.Atk *Getto d'acqua A* atk=900+40=940 vel=300+30=330)

    Il getto d'acqua che produsse con quell'abozzo di movimento circolare delle mani era riuscito perfettamente grazie alle emozioni con cui il ragazzo lo aveva scagliato. Forse la tecnica era poco ortodossa, ma l'intensità compensava il tutto.
    Quell'ombra femminile venne scagliata contro il tronco di un albero vicino, ma aveva già agganciato una salda presa alla sua borsa e con quel getto Kyorikou l'aveva scagliata lontano insieme a tutto il resto.
    Se l'aveva attaccato per rubargli da mangiare, quella bandita stava già per scappare con la sua borsa. Ma là dentro aveva tra i manicaretti anche tutte le altre provviste per il viaggio e alcuni strumenti utili per raggiungere la Grande Palude e poi, era affezionato a quella borsa! La aveva fatta con la madre con le pelli degli animali presi nella sua prima battuta di caccia con il padre e la aveva rattoppata con alcuni pezzi di stoffa datogli da Dèsefa e Thess con l'aiuto di Kaima. Il giro di parole che legava quella borsa a Kyorikou poteva essere la storia di metà della sua vita e solo questo bastava per portarlo a considerare inevitabile combattere fino all'ultimo con quella figura misteriosa per la sua vita.

    Kyorikou
    LV: Master
    Atk D. 900
    Def D. 500
    Atk 50
    Def 50
    Vel 300
    EV 800

    Aggiungi il numero di post del mese e la data del GdR, che fino ad ora ho visto che non hai messo


    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:38
     
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    No, li ho sempre messi. Sono in cima alla pagina invece che prima del testo. Attento con il prossimo attacco, se puoi non uccidermela XD


    ANNO 2, MESE 9, GIORNO, 2 Post 3, primo pomeriggio
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    [EXP Shu Rio (#00C300): n° exp (19r50)]
    [DENARO:0 DEPOSITATO: link
    ABBIGLIAMENTO:tunica marrone corta strappata in fondo, pantaloni corti verdi ma piuttosto stinti, piedi parzialmente fasciati]
    [EV: 295, ABILITA': Nessuna ARMATURA: Nessuna, ARMI: Pugnale]



    Il colpo era andato perfettamente a segno: il tizio non si aspettava sicuramente un attacco e non aveva fatto in tempo a difendersi. Shu aveva già la mano sinistra già saldamente stretta intorno alla borsa, e si preparava a correre via con tutta la velocità che le sue gambe le consentivano...quando una quantità di acqua spuntata da chissà dove la colpì con indicibile violenza, sbattendola contro un albero poco distante. Fece appena in tempo ad alzare il braccio destro, e quindi parare con il pugnale parte del colpo, ma sfido chiunque a fermare un cavolo di fiume in piena come quello con una semplice lama, figuriamoci poi una lama corta come quella del suo pugnale.

    (A.Def *Parata di piatto A* def= 645 vel= 365) EV: 940-645 = 295)

    Non le era ben chiaro il fenomeno fisico che aveva permesso a dell'innocua acqua di avere vita propria e di sbatterla qua e là (e faceva anche un gran cavolo di male, oltre ad averla inzuppata fino alle ossa), ma decise sul momento che non era interessata a scoprirlo. Il colpo l'aveva sbattuta molto più in là, distanziandola dal tizio. Forse era stato lui a farla attaccare da quell'acqua, come altre persone erano in grado di muovere la terra e le rocce? In effetti lo aveva visto muoversi prima di essere colpita, ma non sapeva dire con certezza se quei movimenti fossero stati una semplice reazione all'attacco oppure un controattacco vero e proprio. Ancora grondante si spinse via dall'albero, riprendendo a correre, cercando di tenere stretta la borsa con una sola mano...l'altra le serviva nel caso qualcuno avesse deciso di tirarle qualcos'altro. Era leggermente vulnerabile in quella posizione, in quanto stava offrendo buona parte della schiena ad un possibile attacco, ma era la via più sicura per allontanarsi velocemente.

    (FugT)

    Va bene, ma ciò non le impediva di sentirsi parecchio in pericolo...ogni tanto dava delle rapide occhiate all'indietro, pronta a sfruttare la distanza per schivare quello che le sarebbe piovuto contro. Ma allora perchè aveva la brutta sensazione che anche essendo pronta non ce l'avrebbe fatta? No, non poteva permettersi di pensare cose come quella. Dette un'occhiata rapidissima in basso, rincuorandosi con la vista del cibo contenuto nella borsa. Sì: avrebbe fatto di tutto per uscirne viva!
     
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    [EXP 4655 - Kyorikou - LIV Master - (Teal) - cod. PNG (#00FFFF;#F08080); : n° exp (24r50)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: maglietta a maniche lunghe blu, abito lungo aperto lungo i fianchi a maniche corte azzurro con bordi bianchi, pantaloni blu, stivali grigi, collana di ossa piatte di pesce] [EV: 800, ABILITA': -- ARMATURA: -- ARMI: --]


    Anno 2, Mese 9, Giorno 2 - Post 4 - Primo Pomeriggio

    Dopo il volo contro il tronco, la figura che aveva colpito Kyorikou per rubargli la borsa, sembrava un po' intontita. Si alzò, guardò per mezzo secondo il ragazzo e si rimise a correre con la borsa in mano.
    Il ragazzo si lanciò subito all'inseguimento, passando per cespugli e sterpi, graffiandosi malamente, senza arrestare però la sua corsa.
    Kyorikou l'aveva osservata abbastanza per capire che era una donna, ma niente di più. Si era accorto che quando aveva sbattuto contro il tronco non aveva emesso un fiato, era caduta e si era rialzata con uno sbuffo di affannamento, ma non aveva fatto sentire la sua voce.
    Il ragazzo era troppo preso dall'inseguimento per farsi impressionare da quello che aveva visto in poche frazioni di secondo e quindi continuò a correre, correre, correre... e a graffiarsi!
    Ad un certo punto iniziò a vedere una strana luce passare tra le fitte fronde degli alberi: uno spiazzo! E la sua rapinatrice ci stava andando incontro!
    In quel punto non sarebbe potuta saltare sugli alberi perchè erano troppo lontani. Era il punto perfetto per provare quella nuova mossa che aveva imparato allenandosi durante il viaggio.

    (A.Atk *Vortice di Acqua e Ghiaccio* atk=0 vel=***)

    Raccolse tutta l'acqua che riuscì ad assorbire dalle piante grasse del sottobosco e produsse una grande onda. Questa si avvicinò inesorabile alla sua avversaria e, una volta raggiunta, iniziò a circondarla prendendo la forma di un grosso anello che le vorticava intorno.
    I movimenti che producevano questa mossa erano piuttosto complicati, ma Kyorikou ne aveva preso piena padronanza e mantenendo il vortice di acqua intorno alla giovane ladra, si avvicinò dicendo: "Lanciami la borsa fuori dal vortice se non vuoi che lo congeli e ti faccia cadere addosso blocchi di ghiaccio belli grossi. Se mi ridai la borsa allora lo dissiperò!
    Quella mossa gli aveva dato davvero molta sicurezza, e anche la determinazione per riprendersi la sua amata borsa lo aveva aiutato.
    Adesso aspettava che quella là dentro gliela lanciasse. Ma se non l'avesse fatto? Non sapeva se sarebbe stato in grado di colpirla davvero... Sapeva come completare la mossa, ma ne avrebbe avuto il coraggio?

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:39
     
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