Una visita di cortesia

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  1. Silian
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    Antefatto: Ris ha rintracciato la donna con cui è andato Antk, si è accorta che è sua sorella e che vive al Palazzo di Riku sotto la protezione di Eiren. Decide di vendicarsi e parte col marito per una non ben definita visita a suo padre, a seguire il famoso pranzo in cui si scoprono gli altarini e Dés se la dà a gambe.



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    ANNO 17, MESE 12, GIORNO 14, POST 48, metà pomeriggio
    "Il bacio colpisce come la folgore, l'amore passa come un temporale"
    [39.525 Antkantos (darkred): n° exp (15r50x2)] [DENARO: 300 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: giacca da viaggio bordeaux, pantaloni neri, soprabito in lana di bisonte volante marrone scuro, sciarpa nera] [EV: 1000, ABILITA': Dominio elettrico, ARMATURA: //, ARMI: sciabole gemelle(off), kukri(off)]

    Stats PG:

    Atk= 1500
    Def= 1200
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola: Colonna di fuoco; Fuoco del giudizio; Scoppio; Elettrizzazione; Fulmine Globulare; Barriera Elettrostatica; Controllo del calore; Anello di fuoco; Bloccare le fiamme; Scudo di Fuoco; Propulsione; Fruste elettriche


    La vibrazione dei motori si propagava lungo le pareti della cabina passeggeri, era come stare seduti con la schiena di un enorme gatto-gufo che fa le fusa; poteva essere anche gradevole se non fosse stato per il rombo monotono dei motori che tenevano in aria l’apparecchio da diverse ore. Si erano imbarcati la mattina presto, Iris era stata piuttosto evasiva sul motivo di una visita a Ba Sing Se…in pieno inverno! Lei odiava quella città, lui avrebbe volentieri fatto a meno di tornarci, sarebbero stati ospiti di Riku in persona e per di più in un posto dove d’inverno FA UN FREDDO CANE! Doveva rassegnarsi all’idea che avrebbe avuto una decina delle guardie-falco di sua moglie alle calcagna per tutto il tempo, onde evitare recidive, come se fosse stato un donnaiolo impenitente. E la sua ranocchietta era stata spedita in una scuola per ragazze neanche due settimane prima. Poteva esserci un momento peggiore? Sospirò rigirandosi tra le dita un braccialetto di pratoline ormai secco che gli aveva donato la bimba prima di partire e lo rimise tra le pagine della sua agenda rilegata in pelle: il rombo dei motori stava cambiando.

    La voce del pilota li avvertì di allacciare le cinture: avevano appena sorvolato il Passo del Serpente, l’atterraggio era imminente. Aveva viaggiato parecchio in aereo ma ogni volta vedere il paesaggio che da vago ed indistinto si faceva sempre più nitido con case, fattorie, alberi, campi ed anche persone era una specie di magia che lo teneva incollato al finestrino come un bimbetto di strada davanti alla vetrina di una pasticceria. Una parte dei giardini del Palazzo Reale era stata riadattata a pista di atterraggio per i velivoli privati ed è lì che l’aereo privato atterrò senza scossoni, lasciando che i reali passeggeri posassero i piedi sulla solida terra. Il portello venne aperto ed Antk si strinse nel pesante cappotto, avvolgendosi nella sciarpa fin sopra al naso con un’espressione sofferente: quello spiffero d’aria era micidiale. Lui era nato in un’isola dove era sempre estate e si poteva fare il bagno tredici mesi all’anno, non poteva sopravvivere in un postaccio della malora come quello per più di un nanosecondo. Ma chi glie lo aveva fatto fare a venire lì? Ah, si. Era stata sua moglie.

    Edited by Silian - 3/1/2013, 23:06
     
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 14, P. 1 ~ metà pomeriggio

    ~ colore dialoghi: #FF007F
    ~ exp: 182.260 (30r100)
    ~ denaro: 1500 mo (gioielli) + 4000 mo NdF +
    ~ abbigliamento: abito lungo rosso scuro e oro con i tre coprispalle tradizionali, cintura dorata, capelli raccolti nell'acconciatura tradizionale, trucco pesante nero e rosso scuro.
    ~ armatura: D1 (off)
    ~ armi: pugnale (on)
    ~ abilità: fiamme blu, controllo dell'attacco B
    ~ mosse: scudo di fuoco, attacco combinato, schivata veloce, pioggia di fuoco, bastione di fuoco, scatto, inversione di potenza, resistenza, colonna di fuoco, rigenerazione, attacco a sorpresa.
    ~ stats:
    Atk D. 1.800+50% (fiamme blu) = 2.700
    Def D. 2.001+1/10 (armatura) = 2.201
    Atk 549
    Def 400+1/10 (armatura) = 440
    Vel 390
    EV 1.550/1.550





    Iris odiava viaggiare in aereo. Fosse stato per lei l'intero esercito sarebbe stato dotato solo di aeronavi: più imponenti, aggraziate, non davano l'idea di poter collassare da un momento all'altro e...

    Il pilota diede il segnale di allacciarsi le cinture e Iris cominciò a sentirsi male, come se già il viaggio non fosse stato abbastanza traumatico. Il ritorno lo avrebbero fatto in nave, che ad Antk piacesse o meno. Purtroppo, al momento, la rapidità era essenziale; chiuse gli occhi un istante, pregando che quando li avesse riaperti quella tortura sarebbe stata ormai finita. Non era stato un viaggio piacevole sotto nessun punto di vista: non avevano spiccicato una parola per l'intero volo. Non che avessero molto da dirsi, in ogni caso. Ultimamente le loro conversazioni erano unicamente dedicate a questioni di lavoro e andava bene così. Non aveva voglia di discutere. Ed ecco che la discesa era cominciata. Iris si aggrappò al suo sedile, nervosa come la prima volta che aveva messo piede su uno di quegli aggeggi volanti, e mentre l'aereo planava un ultimo pensiero andò a Sozin. Chissà come stava: non lo aveva mai lasciato solo tanto a lungo. Solo a palazzo. Gli aveva messo di scorta le migliori tra le sue guardie, ma ancora non si sentiva sicura, poteva succedere qualunque cosa in sua assenza! Aveva preso la decisione giusta, quando aveva deciso di lasciarlo a casa? Avrebbe dovuto sistemare quella questione con suo padre il più rapidamente possibile e fare ritorno da lui. Per un istante si chiese se non sarebbe stato più al sicuro lì con lei... ma ormai l'aereo aveva toccato terra, era tardi per i ripensamenti.

    Quella tortura era finita, finalmente! Svelta slacciò la cintura, piombandosi letteralmente verso la scaletta; un'aria gelida la investì all'improvviso, ma non era mai stata tanto felice di sentire quel vento, di respirare nuovamente a pieni polmoni. Già si sentiva meglio! Si accorse a malapena della presenza di Antk alle sue spalle, che si stringeva in un pesante cappotto; più sotto, all'ingresso del palazzo, suo padre la attendeva in compagnia dei suoi uomini. Iris drizzò la schiena per bene, cercando di sfruttare al meglio la sua altezza per apparire più imponente.

    "Benvenuta a Ba Sing Se, Altezza" la salutò l'uomo con un inchino gioviale, camuffando abilmente un sorriso divertito. Iris ricambiò con un'occhiata più fredda del vento che soffiava sulla pista di atterraggio: "E' un piacere" rispose senza entusiasmo, entrando nel palazzo prima ancora che suo padre potesse invitarla a farlo. Si guardò intorno. Suo padre sembrava aver risistemato la tappezzeria dall'ultima volta che era stata lì. Senza che lei volesse quelle stanze rievocarono vecchi ricordi ai quali non pensava più da tempo. Era in quel palazzo che aveva conosciuto Elrohir. Riconobbe la fattura tipicamente nomade di uno degli artifatti su un piedistallo e il suo sguardo si indurì. Lui e la sua maledetta nomade... "Come sta tua figlia?" si informò. "Hai saputo che la mia Ilah ha già manifestato il dominio?" si vantò, perfettamente consapevole di averglielo già detto e ricordato in ogni singola missiva da quando lo aveva scoperto.

    Edited by @Les - 11/1/2013, 20:08
     
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  3. Silian
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    ANNO 17, MESE 12, GIORNO 14, POST 49, metà pomeriggio
    "Il bacio colpisce come la folgore, l'amore passa come un temporale"
    [39.625 Antkantos (darkred): n° exp (15r50x2)] [DENARO: 300 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: giacca da viaggio bordeaux, pantaloni neri, soprabito in lana di bisonte volante marrone scuro, sciarpa nera] [EV: 1000, ABILITA': Dominio elettrico, ARMATURA: //, ARMI: sciabole gemelle(off), kukri(off)]

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    Seguì a ruota sua moglie fuori dal velivolo fermo, stringendosi nella giacca conl'aria di uno che se ne sarebbe restato volentieri altrove; di mala voglia richiamò il chi dallo stomaco fino alle mani e le strofinò rapidamente al calore di una piccola fiamma che saettava dalle labbra socchiuse. Non era un buon metodo per riscaldarsi, sprecare energia in quel modo poteva essere letale se non si disponeva di abbondanti fonti di cibo e ci si trovava in ambiente osti...seh, ostile. Siamo a Ba Singe, non al Polo circondati da pirati -ricordò a sé stesso, scacciando via dalla mente le dozzine di consigli che gli propinava quotidianamente il vecchio Huizong. "Buongiorno Riku, ti trovo bene!" salutò il suo suocero con un leggero inchino, in modo decisamente più amichevole di Iris. A quanto pareva i diplomatici non erano mai troppi, in quella famiglia. Al contrario di sua moglie attese che fosse il padrone di casa a fargli strada, incamminandosi senza troppa fretta dietro di lui.

    Nel Palazzo si stava decisamente meglio: Antk rabbrividì per scacciare la sensazione di freddo che sentiva fin dentro le ossa e si tenne il cappotto, deciso a scaldarsi per bene prima di cederlo al servitore addetto. C'era una bella atmosfera lì, le luci gialle elettriche donavano all'ambiente più calore delle tradizionali lanterne verdi. "Hai saputo che la mia Ilah ha già manifestato il dominio?" E sai anche che Iris si è presa il lusso di impedirle di esercitarlo a dovere? -aggiunse lui mentalmente, trattenendosi come al solito dal dare voce ai pensieri scomodi. Di colpo quel posto perse ogni attrattiva: la sua piccola chiusa in un istituto a mezzo mondo di distanza...come se fosse un'orfana. E Sozin da solo a casa, ma meglio soli che in un Palazzo di pietra, circondati da dominatori della Terra in vena di ribellioni. Quello si, che era un postaccio. "Lana di bisonte, vero?" chiese a Riku, avvicinandosi ad un vivace arazzo giallo e arancio. "Molto calda e morbida, era ora che i Templi iniziassero ad esportare questi pezzi. Prima si rendono autosufficienti e meglio è. Mezza Capitale vi avrà copiati nel giro di un mese, dico bene? Il Palazzo Reale fa sempre tendenza" commentò ostentando una cordiale disinvoltura che non aveva, deciso a trovare argomenti di conversazione abbastanza inconsistenti da non provocare incidenti diplomatici.
     
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 14, P. 2 ~ metà pomeriggio

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    ~ mosse: scudo di fuoco, attacco combinato, schivata veloce, pioggia di fuoco, bastione di fuoco, scatto, inversione di potenza, resistenza, colonna di fuoco, rigenerazione, attacco a sorpresa.
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    "Credo che tu me l'abbia accennato, sì" rispose Riku, senza mostrare il minimo segno di fastidio. Iris non fu felice di quella risposta, ma non si scompose: sapeva che a suo padre quella cosa dava fastidio, anche se non lo dimostrava. A qualunque genitore della Nazione del Fuoco avrebbe dato fastidio... anche se negli ultimi tempi le cose sembravano essere cambiate. Non riuscì ad aggiungere altro, perché Antk e Riku si erano persi in una discussione su quei maledetti nomadi e i loro prodotti di artigianato... se Antk sperava di portare uno di quegli affari nel *suo* palazzo si sbagliava di grosso.

    "Molto interessante" li interruppe "... ma vorrei passare alla questione per cui siamo venuti: ai nostri ispettori risulta che i costi per il risanamento delle infrastrutture cittadine siano stati gonfiati. Fammi vedere questo innovativo e costosissimo macchinario che volete costruire e di cui sembrate avere assoluto bisogno se vuoi che rivaluti la tua richiesta" disse a suo padre. L'uomo accennò un cenno di scusa in direzione di Antkantos per raggiungere la figlia "non pensavo che avresti davvero affrontato il viaggio dalla Capitale per accontentare i capricci di un povero vecchio... ma mi fa piacere rivederti dopo tutti questi anni" ammise, facendole strada all'interno dei corridoi del palazzo. Iris stiracchiò un sorriso di cortesia, senza sforzarsi per renderlo credibile: non intendeva concedergli di più. Non dopo tutto quello che le aveva fatto. Perfino un'altra sorella! Come se non ne avesse già avuto abbastanza di una! Mezza nomade, tra l'altro!

    Riku si fermò, esitando un attimo, come se stesse cercando le parole per dar voce ai propri pensieri: "Iris, so che non sono stato il miglior padre in circolazione, ma non credi che queste ostilità siano durate fin troppo a lungo?"
    "no" rispose la donna, fermandosi a sua volta "negli ultimi anni hai tentato di estorcermi denaro, di mettermi contro l'intero Consiglio, di attentare al mio trono... smettere con le ostilità significherebbe solo rendere la tua vita più facile ed è un favore che non intendo concederti" dichiarò. Riku annuì in silenzio, riprendendo a camminare in direzione del garage dove teneva le sue autovetture. Con una di quelle intendeva scortarli fino alla fabbrica dove stavano progettando l'innovativo mezzo di costruzione e posa dei binari. Di una cosa, però era sicuro: sua figlia non era lì per vedere macchine.
     
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  5. Silian
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    Ricambiò il gesto di Riku e proseguì nel cammino con lo sguardo fisso a terra. Quella donna era diventata un'estranea, e non solo per suo padre. Ed un pessimo Capo di Stato. Come poteva pretendere che la gente rigasse dritto se trattava in quel modo anche suo padre? Riku sarà stato un piantagrane, ma la storia che avesse attentato al trono era decisamente esagerata...come se avere una figlia fosse un atto di lesa maestà. E se c'era una cosa sicura, era che lui e quella Nomade insieme dovevano stare proprio bene. Scosse leggermente la testa perso nei suoi pensieri, aleno finché non si trovò al cospetto del parco macchine di Riku.

    Gli scappò il sorriso che può venire ad un ragazzino davanti ad un nuovo giocattolo ed andò ad accarezzare affettuosamente il cofano di una elegante satomobile sportiva a due posti. "Non mi dire che te ne vai in giro con questa roba, che non ci credo...a quanto va?" si informò decisamente divertito. Purtroppo arrivavano delle folate d'aria gelida e si vide costretto a stringersi nuovamente il soprabito addosso: la porta del garage era aperta e davanti c'era una grossa autovettura nera ad attenderli, col motore già avviato e l'autista pronto a partire. Il modello era decisamente sorpassato per lui, anche se tutto il resto del mondo lo trovava classico e decisamente chic; aveva anche le bandierine dell'Impero sul cofano. Insopportabile, oltre che inutilmente costosa. Le lanciò un'occhiata rassegnata "Ci tocca la lumaca di rappresentanza, vero?" chiese a Riku "E neanche posso guidare io...facciamo così, appena c'è tempo mi presti il tuo giocattolo lì dietro e mi fai fare un giro nel parco per lavare via il disonore, affare fatto?" rise stampando un'amichevole pacca slle spalle del suocero.

    E in tutto quel lasso di tempo non si preoccupò granché di controllare l'espressione di Iris...perché già sapeva perfettamente cosa si sarebbe trovato davanti e non voleva rovnarsi il divertimento. Per qualche ragione inspiegabile trovava piacevole poter scambiare quattro chiacchiere col vecchio, forse perché era l'unico membro della famiglia che non ce l'avesse a morte con lui o che non avesse il divieto di vedere. In uno slancio di buonumore andò ad aprire la porta dell'auto al posto del servitore in livrea (che lo guardava basito, senza sapere che fare) e porse la mano a sua moglie per aiutarla a salire. Ecco un'altra cosa inspiegabile...come faceva a muoversi con tutti quei chili di stoffa addosso senza inciampare un passo ogni due...
     
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 14, P. 3 ~ metà pomeriggio

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    Atk D. 1.800+50% (fiamme blu) = 2.700
    Def D. 2.001+1/10 (armatura) = 2.201
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    Antk sembrava un bambino in un parco giochi... e forse era proprio così che doveva trattarlo. Come Sozin. Chiuderlo in un ufficio e costringerlo a concentrarsi su cose serie invece che ridacchiare alle sue spalle e fraternizzare con il nemico. Gli uomini erano tutti uguali, lo aveva imparato da tempo... e per questa ragione non ne aveva più nemmeno uno tra le sue guardie. Nascoste dietro le preziose maschere dalle fattezze di falco c'erano le migliori guerriere delle quattro nazioni, le uniche di cui poteva veramente fidarsi. Guardò suo padre e Antk entusiasmersi alla vista di quegli inutili trabiccoli e sentì la mancanza di Qiang: quella lucertola era più rapida di un'automobile e più utile di un vetro oscurato, contro potenziali aggressori.

    Poi, Antk, fece un'altra delle sue idiozie: allontanò il servitore incaricato di aprirle la portiera per occuparsene personalmente, con uno sguardo ebete stampato sul volto. Rifiutò la sua mano e si infilò nella vettura, senza dare alcun segno di averlo notato. Prese posto su uno dei sedili, allargando la lunga gonna per evitare che si sgualcisse. "Perché devi comportarti come un bambino capriccioso? Lo sai che ci sono delle regole di buona educazione. Rispettale" lo rimproverò, per poi rivolgersi all'autista "possiamo partire" annunciò. Riku aggiunse qualche indicazione in direzione del ragazzo alla guida, poi tornò ad osservare i suoi ospiti: Antk sembrava cresciuto e non solo in altezza, quanto a sua figlia sembrava aver accentuato quanto di peggio aveva dimostrato nei primi anni del suo regno. Era sorprendente che nessuno si fosse ancora ribellato a una simile sovrana... ma forse il trucco stava in quelle serpicorvo che si portava dietro al posto delle guardie. Avevano qualcosa di inquietante, riuscivano a sbucare fuori dal nulla, come spiriti della notte. Non era stato lui a insegnarle a terrorizzare il suo popolo a quel modo. La colpa doveva essere di quel generale paraplegico e paranoico che si teneva appresso. Il giorno che gli sarebbe capitato tra le mani...

    se vuoi puoi riassumere in due righe la visita e saltare a cena.
     
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  7. Silian
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    ANNO 17, MESE 12, GIORNO 14, POST 51, sera
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    [39.885 Antkantos (darkred): n° exp (30r100)] [DENARO: 300 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: giacca color porpora con ricami dorati lungo i risvolti, pantaloni bianchi] [EV: 1000, ABILITA': Dominio elettrico, ARMATURA: //, ARMI: sciabole gemelle(off), kukri(off)]

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    Antk diede l'ultima sistemata ai risvolti della giacca, scrutandosi nello specchio dell'anticamera alla sala da pranzo con aria critica. Non vedeva sua moglie da quando erano rientrati dalla visita alle fabbriche di Riku ma tutto sommato, dato il tenore dei suoi commenti e l'aria acida che aveva mantenuto durante tutto il pomeriggio, era meglio così. L'apparecchio che si erano inventati gli ingegneri di Riku era una delle cose più geniali che avesse mai visto, il problema erano i costi. Un investimento del genere avrebbe permesso di risparmiarne in futuro, ma...l'ultima parola non spettava a lui. Aveva appena abbassato le braccia che vide dal riflesso dello specchio la porta alle sue spalle aprirsi ed una bambinetta entrare correndo. Aveva la stessa età di Ilah, due vivaci occhi grigi, i capelli più scuri di quelli di Iris ed un comportamento che avrebbe fatto saltare i nervi a sua moglie, se l'avesse vista in quel preciso momento. Era fortunata ad abitare in quel palazzo invece che a casa loro. “Ma guarda un po' chi c'è!” esclamò voltandosi con un sorriso affettuoso per acciuffare la marmocchia e darle un paio di energici buffetti sulle guance. “Zio, uffa, lasciami!” strillò Raya con una vocina acutissima mentre si divincolava, scoprendo un largo buco al posto degli incisivi superiori. Niente da fare, adorava strapazzare sua nipote. Scoppiò a ridere ma non fece in tempo a tirare fuori una delle sue battute sui denti mancanti che entrarono Riku e subito dietro di lui sua moglie Eiren: quella donna cercava in tutti i modi di apparire energica e poco socievole, ma da come la guardava Riku si poteva intuire facilmente che quella non era la realtà delle cose. E sinceramente non riusciva a non invidiarlo...

    La porta si aprì di nuovo. “Signora, la vostra stola”. Eiren prese una larga sciarpa verde pallido dalle mani di una delle sue ancelle e se la sistemò intorno alle spalle; l'ultima arrivata era alta quasi come lui: attraente, una presenza che difficilmente sarebbe passata inosservata, e per di più aveva qualcosa di familia... -in quel momento incrociò il suo sguardo e si vide rivolgere un sorriso fugace e beffardo- ..re. Oh, ma porca...

    Era LEI. Iniziò a sentire caldo e freddo nello stesso tempo e distolse lo sguardo di scatto da quella donna, tentando disperatamente di mantenere un'aria disinvolta. Gli girava la testa. Sentiva il battito del cuore correre fuori controllo. No, no, non poteva essere...era scappata, aveva ammazzato il marito e si era data alla macchia...che ci faceva a casa di Riku? “Serve altro, Signora?” “Per ora no, grazie Sona...”. Quello...quello non era il nome che conosceva lui. Però la voce si, la riconosceva, e lo faceva rabbrividire ogni volta che la udiva risuonare in quella stanza. Si sentiva talmente stordito da non riuscire nemmeno a formulare delle imprecazioni decenti. E poi...Iris. Non...non poteva sapere davvero di chi si trattava, impossibile, era una paranoia pura...e se invece avesse saputo? Oppure se fosse riuscita a capire qualcosa dal suo atteggiamento? No, no, non poteva, lo specchio non sembrava restituirgli l'immagine di un traditore beccato con le mani nel sacco. Però...come faceva ad esserne sicuro? No, no, accidenti, ci mancava solo questa! Dopo tutti i suoi sforzi -inutili- per rimettere le cose a posto con Iris, cosa poteva demolirle meglio di...questo? Se qualcosa fosse andato storto...se per caso quella donna avesse cercato di contattarlo, o peggio di raggiungerlo nelle sue stanze... con tutte le Pupille che sua moglie si era portato dietro...Deglutì a vuoto, continuando ad evitare lo sguardo di Seouyn o Sona che fosse, tanto distratto da accorgersi a mala pena di sua nipote che lo tirava per un polso per portarlo nella sala da pranzo: era rimasto solo lui nell'anticamera. “Zio, forza, che dormi? ...Iiiih ma che schifo, hai le mani tutte sudate!

    Edited by Silian - 23/1/2013, 03:03
     
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    ~ mosse: scudo di fuoco, attacco combinato, schivata veloce, pioggia di fuoco, bastione di fuoco, scatto, inversione di potenza, resistenza, colonna di fuoco, rigenerazione, attacco a sorpresa.
    ~ stats:
    Atk D. 1.800+50% (fiamme blu) = 2.700
    Def D. 2.001+1/10 (armatura) = 2.201
    Atk 549
    Def 400+1/10 (armatura) = 440
    Vel 390
    EV 1.550/1.550





    Come al solito suo padre aveva puntato nella direzione giusta... ma mancando di chilometri l'obiettivo. La tecnologia che rendeva possibile il macchinario che avevano visto quel pomeriggio era strabiliante, ma usarla per costruire ponti e ferrovie era uno spreco. Se solo fosse riuscita a far ottenere quel brevetto al suo genio militare... ma aveva un'idea. Avrebbe autorizzato la costruzione, ovviamente. Suo padre non disponeva del denaro necessario, a meno che non avesse deciso di investire tutti i suoi risparmi. Lei sì. Avrebbe costruito quel trabiccolo per lui, si sarebbe fatta passare tutti gli schemi tecnici... quella visita a Ba Sing Se si stava rivelando più interessante del previsto! Puntò lo sguardo dritto negli occhi di una delle sue Pupille, scrutandola come se la maschera d'oro non esistesse: conosceva e riconosceva ognuna di loro, anche se non le chiamava mai per nome. "Stanno arrivando" la informò la donna con un rispettoso inchino. Iris annuì: "conoscete il piano" disse, muovendo a malapena un cenno e le sagome nere si dileguarono nelle ombre del palazzo.

    Quando suo padre la raggiunse Iris lo accolse con un sorriso insolitamente allegro: "ho deciso di considerare la tua proposta" lo informò, facendogli strada per la sala da pranzo. "Ciao! Tu sei la mia sorellona?" squittì una marmocchietta che dimostrava più o meno l'età di Ilah, senza avere nemmeno la metà della sua buona educazione. Iris la degnò appena di uno sguardo, squadrò Eiren che se ne stava lì impettita al suo fianco, tanto da sembrare quasi una vera dama... ma un nomade rimane sempre un nomade. Riservò la stessa occhiata all'ancella che la accompagnava e poi spostò lo sguardo su Antk. Lo conosceva abbastanza da sapere che, nonostante si sforzasse di apparire tranquillo, era maledettamente nervoso. Doveva averla riconosciuta anche lui. Bene. Finalmente dimostrava un po' di buonsenso anche lui... eppure una vocina nella testa le sussurrava maliziosa che forse non era senso di colpa quello che il marito provava in quel momento. Forse era solo paura di quello che poteva fare a lui... a lei. L'idea che potesse amarla sul serio le fece passare la fame. Sentì un senso di disgusto stringerle lo stomaco; era solo una sudicia nomade! Perché erano tutti così ossessionati dalle nomadi? Come potevano non accorgersi dei loro inganni? Ma avrebbe aperto loro gli occhi... nel modo più divertente ed efficace. Avrebbe sbattuto loro in faccia la realtà.

    "Voi dovete essere la Regina Eiren. Mio padre mi ha parlato molto di voi" disse accennando un inchino, in un'inutile ostentazione delle sue buone maniere. Tutti lì sapevano fin troppo bene come la pensava riguardo ai nomadi per poter essere ingannati da quelle cortesie. "Sì, sono io. E' un onore avervi nostra ospite, Imperatrice Iris" rispose la donna con altrettanta cortesia. "Permettetemi di presentarvi la mia ancella, Sona" disse, indicando la donna al suo fianco. Iris concesse all'ancella un lungo sguardo. Sapeva perfettamente chi era, quello che aveva fatto, quello che avrebbero fatto a lei se qualcuno l'avesse scoperta... e silenziosamente le promise che l'avrebbero scoperta. Non solo suo padre e Antk, ma il mondo intero. Finse un'occhiata sorpresa in direzione di suo padre: "e così alla fine l'hai perdonata!" esclamò, ottenendo un'occhiata interrogativa in risposta "...mia madre, per averti tradito" disse, sottolineando l'ultima parola con un'occhiata severa in direzione di Antk. Riku sbuffò, evidentemente seccato da quell'argomento di conversazione "non vedo come questo abbia a che fare..." iniziò, ma Iris lo interruppe di nuovo: "Oh, forse non lo sapevi. Pensavo che visto che vi amate tanto e vi raccontate tutto tua moglie te l'avesse detto. Ah, beh, fai come se non avessi aperto bocca" lo punzecchiò, godendosi l'occhiata terrorizzata sul volto di Eiren. Eccola, la gran dama! Non si sarebbe sorpresa di vederla tagliare la corda senza una parola.
     
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  9. Silian
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    Mosse caratteristiche-di scuola: Colonna di fuoco; Fuoco del giudizio; Scoppio; Elettrizzazione; Fulmine Globulare; Barriera Elettrostatica; Controllo del calore; Anello di fuoco; Bloccare le fiamme; Scudo di Fuoco; Propulsione; Fruste elettriche


    Non gli sfuggì il sarcasmo con cui Iris si rivolse alla moglie di Riku. Per un attimo si sentì in imbarazzo per quel comportamento, ma poi decise che semplicemente non erano affari suoi: non era suo padre, se quella donna decideva di comportarsi come faceva non poteva farci niente. Lui la sua parte l'aveva sempre fatta per mantenere i rapporti distesi. E poi aveva altro a cui pensare: la situazione si faceva sempre più spinosa, con Eiren che senza rendersene conto stava presentando quella donna a sua moglie...che la fissòper un tempo che sembrò non finire mai. Antk deglutì a vuoto, concentrandosi sulle decorazioni floreali della tappezzeria finché Iris non se ne uscì con un "e così alla fine l'hai perdonata!". Antk girò la testa di scatto. Un'atmosfera gelida era piombata nella stanza, mentre sua moglie continuava imperterrita a parlare di cose che non avrebbe mai dovuto tirare fuori, e che di solito lei stessa teneva accuratamente per sé...fino a quel momento, anche quando aveva udito la parola tradimento , aveva creduto che volesse metterlo alla berlina proprio lì, davanti a Riku ed alla sua famiglia...quando Iris incrociò il suo sguardo e lui sentì di nuovo un forte giramento di testa, restando col fiato corto. Ma...ma di che accidenti stava parlando? Ma...ma allora sapeva? Però non stava parlando con lui, ma con il padre...COSA sapeva, esattamente? Che c'entrava Seoyun con Eiren e con Riku? Riku tentò debolmente di interromperla, ma ormai era fatta: Eiren aveva l'aria di una con le spalle al muro mentre l'espressione di Riku non tradiva nient'altro che una leggera irritazione. Antk non ci stava capendo più niente, anche se sembrava ormai evidente che c'era qualcosa che sia Iris che Eiren sapevano, e che Riku avrebbe dovuto sapere. E che Seoyun era coinvolta. Piccola serpecorvo! Stava cercando di far litigare suo padre con la moglie! E visto che c'era ci avrebbe messo di mezzo anche lui, se lo sentiva. Ma...ma perché!? Ce n'era bisogno? Se tra loro andava male non voleva dire che anche Riku dovesse subire lo stesso destino! Era così profondamente ingiusto...

    "Che succede? Perché non si mangia ancora?" pigolò Raya, che non aveva seguito una parola del discorso e adesso non capiva perché tutti avessero smesso di parlare. Povera bimba..."Passerotto, perché non vai in camera tua a prendere la bambola nuova? Scommetto che muore di fame anche lei" le suggerì Antk con l'aria più incoraggiante che poté simulare, centrando il noto punto debole della principessina: lei scappò felicissima fuori dalla sala da pranzo per recuperare la bambola che gli aveva portato lo stesso zio dalla Capitale. Agni, se non ci metti le mani tu...si disse senza sapere che fare. Avrebbe tanto voluto fare una battuta abbastanza stupida da costringerli a cambiare argomento subito, ma l'orrenda sensazione che aveva gli faceva temere che se avesse aperto bocca sarebbe arrivato anche il suo turno. Il loro turno, suo e della sua vecchia amante. Alla sensazione di panico si aggiunse un senso di colpa ancora più pesante, stavolta verso il suo suocero: dopo tutto quello che aveva fatto per sposarla, aveva finito per tradire sua figlia...cosa avrebbe pensato Riku di lui? Che aveva avuto sempre ragione, che era un poco di buono...ma non poteva sapere, non poteva capire come Iris gli aveva reso la vita... e dall'altro lato del tavolo Seoyun non sembrava minimamente toccata dal dramma che si stava svolgendo a tavola, fingendo come fanno tutte le damigelle che non le importasse niente...ed una domanda sorse nella mente del Singnore del Fuoco: che ci faceva la moglie di un nobile ucciso in circostanze poco chiare al palazzo Reale, e per di più a fare da serva a qualcun altro?

    Edited by Silian - 23/1/2013, 03:02
     
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    Riku tamburellò le dita sul tavolo, riprendendo immediatamente il suo autocontrollo. L'espressione di sua moglie era inequivocabile, ma non avrebbe dato a sua figlia quella soddisfazione: "Iris, per quanto ti riesca difficile crederlo amo mia moglie e se mi ha tenuto nascosto qualcosa sono certo che l'ha fatto nel nostro migliore interesse. Se non hai altro da aggiungere farei servire la cena" disse, guadagnandosi un'occhiata seccata da parte dell'Imperatrice. Iris artigliò la tovaglia, trattenendo l'impulso di tirare una palla di fuoco dritta contro quel volto così tranquillo. Non si sentiva così male da anni: come poteva suo padre amare tanto ciecamente una traditrice? Come poteva ritenerla più degna di lei? Perfino Antk sembrava disprezzarla, adesso! Iris prese un respiro profondo, cercando di recuperare la calma. Quello che pensavano gli altri non aveva importanza, non era la prima volta che si trovava da sola contro tutti quanti, ma lei era nel giusto e avrebbe trionfato.

    "D'accordo" disse, alzando le mani in segno di resa "Gioco anch'io: fingiamo di essere un'allegra famigliola felice" disse, muovendo un cenno in direzione dei servitori perché portassero loro la cena. Si riempì il piatto e torturò per qualche istante i suoi ravioli con la punta della forchetta prima di riprendere il discorso: "Allora, sorellina, raccontaci. Cosa hai fatto di bello oggi?" chiese in direzione dell'ancella di Eiren, con il sorriso più innocente che riuscì a fingere. Riku per poco non si soffocò con ciò che aveva in bocca e lanciò un'occhiata sorpresa in direzione della moglie, poi verso la sua ancella, come se l'avesse vista in quel momento per la prima volta. Era un pessimo scherzo di sua figlia. Non poteva essere altrimenti. Eppure quella donna aveva davvero qualcosa di familiare, qualcosa della sua Eliana...

    "Siamo arrivate!" annunciò la piccola di casa, rientrando in quel momento in compagnia della sua bambola nuova.

    Nell'ambientazione nuova avevo chiamato la bimba Raya, le mettiamo 2 nomi?
     
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    Non so perché avessi in mente quel nome, edito...

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    Quella cena gli sarebbe rimasta sullo stomaco per i vent'anni successivi. Dentro di sé faceva il tifo per Riku, che di fatto tirò fuori un'ottima difesa: avrebbe aiutato Iris vedere che quando una donna ama davvero suo marito le cose possono funzionare, nel bene e nel male. Sua moglie non sembrava prenderla bene, ma era sicuro che ci avrebbe ripensato su ed avrebbe potuto aiutarla ad aprire gli occhi. Si rilassò leggermente sulla sedia, soddisfatto di aver risparmiato una scenata alla bambina e si ficcò in bocca un raviolo, curandosi di masticarlo a dovere per non farselo andare per traverso. "Allora, sorellina, raccontaci. Cosa hai fatto di bello oggi?". Antk lanciò un'occhiata in tralice verso il posto di Raya, sorpreso dal tono quasi amichevole...ma la bimba non era ancora tornata. Ma a chi stava...seguì lo sguardo della moglie finché non incontrò niente meno che il viso di Seoyun, che in quel momento sosteneva con tranquillità impassibile quello di sua moglie. Che c'entrava quella donna con lei? Gli cadde poi lo sguardo su Riku, sugli sguardi stessi dell'uomo che sembravano vagare tra tutte le donne della tavolata alla ricerca di una risposta nascosta da qualche parte.

    Iris doveva essere fuori di sé per chiamare sorellina un'ancella: l'unica vera sorella che aveva lì era Raya, che lei non degnava di uno sguardo in quanto mezza Nomade. Mezza Nomade...mezza Nomade...non era la prima volta che sentiva di sorelle Nomadi. Non era una Nomade, la sorella che Ris gli aveva confessato di avere prima che si fidanzassero? Era una storia così vecchia che nemmeno la ricordava bene. Ed era anche matta. La figlia che la prima moglie di Riku aveva avuto con un tizio sconosciuto, no? Antk si accorse forse con lentezza eccessiva dello sguardo inquisitore che era apparso negli occhi del suocero: come se cercasse di leggere qualcosa nel viso dell'ancella...e sentì il sangue defluirgli dal viso. No. NO. NON POTEVA ESSERE. Senza rendersene conto si trovò a scrutare con ansia crescente il viso della donna..."Siamo arrivate!" trillò la vocina di sua nipote, facendolo sobbalzare come per una scarica elettrica. Si trovò a studiare anche il viso di Raya, e si sorprese a pensare che non assomigliava affatto alle altre due. Ma allora...

    Désefa piantò i gomiti sul tavolo e poggiò il viso sui pugni chiusi, scrutando Iris con aria sorniona. "Ma che tesoro che sei, non mi avevi mai chiamata così prima. Non è un tesoro?" ripetè ammiccando in direzione di Antk, che era preda di un serio attacco di nausea e si era aggrappato alla tovaglia talmente forte da farsi sbiancare le nocche. "Dunque, stamattina ho perso un sacco di tempo a scegliere il vestito migliore per venire a cena con voi due. Sai, quando non vedi per così tanto tempo le persone a cui tieni è normale farlo. La mia sorellona, un vecchio amico...non è una cosa meravigliosa?" miagolò con un sorriso estasiato che non si estendeva minimamente agli occhi cerulei socchiusi. Dopodiché si ficcò un paio di ravioli in bocca, masticò e mandò giù il boccone con due sorsi di vino scuro...prima di attaccare una risata che da sommessa e trattenuta crebbe di intensità fino a far riecheggiare sguaiatamene tutta la sala da pranzo. "No, non è vero: metto sempre quello che capita. Ma coraggio, se aspettate ancora il primo si raffredda!" li esortò con un'aria premurosa falsa come il suo sorriso. Antk si chiese cosa ancora lo trattenesse dal collassare sul tavolo e restarci, possibilmente morto. Era stato con la sorella di Iris...sua sorella...

    Edited by Silian - 23/1/2013, 03:01
     
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    Iris sostenne lo sguardo della sorella, sorprendendosi di non provare rabbia, ma un senso di sollievo. Era esattamente quello che voleva: che tutti la vedessero per la persona rivoltante che era e se conosceva un po' suo marito era certa che dopo quell'uscita non avrebbe mai più preso in considerazione l'idea di tradirla con quella sudicia nomade. "...non mi avevi mai chiamata così prima", "da quel che ricordo dei nostri precedenti incontri eri troppo impegnata a scappare per ascoltare le mie parole. E tanto perché tu lo sappia... le mie Pupille sono appostate fuori da questa stanza, questa volta non andrai lontano" ribatté gongolando. Questa volta ce l'aveva in pugno e anche se fosse fuggita... oh, doveva solo provarci! Aveva abbastanza materiale su di lei da rovinarla dovunque fosse andata, chiunque avesse cercato di irretire avrebbe saputo perfettamente chi era. Solo quando si riferì ad Antk come ad un "vecchio amico" l'autocontrollo dell'Imperatrice vacillò per un istante, ma l'espressione sul volto di suo padre fu sufficiente a farle dimenticare la vergogna e la rabbia di essere stata tradita.

    "Fuori di qui! Via! Fuori!" sbottò fuori di sé il Re della Terra. Raya spaventata si aggrappò alla sua bambola e si nascose sotto al tavolo, mentre Eiren sembrava cercare le parole per dire qualcosa. Riku era paonazzo. Questa volta lo aveva fatto arrabbiare sul serio. Bene, forse finalmente avrebbe aperto gli occhi! Ridacchiò sotto ai baffi, cercando lo sguardo del marito, ma lui sembrava troppo sconvolto da quella rivelazione per accorgersi di lei. Quella scena era molto meglio di come se la fosse immaginata nelle ore passate a pianificare tutto quanto. Era esattamente quello che voleva. Avrebbe dovuto essere felice... ma non riusciva ad essere felice come avrebbe voluto. Vedere finalmente suo padre perdere quella calma irritante, quel pallore cadaverico sul volto di Antk... e pensare che c'era stato un tempo in cui avrebbe dato la vita pur di non vederlo giù di morale.

    "Ma che sto facendo?"
    si chiese, rendendosi conto all'improvvisto che vedere Antk in quello stato non era divertente. Faceva male. Si riempì il calice di vino scuro; aveva appena dimostrato di avere ragione su tutta la linea... un brindisi, ecco cosa ci voleva!
     
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  13. Silian
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    Désefa (Sona o Seoyun che fosse) non si fece troppi problemi a prendere in scarsa considerazione le minacce di sua sorella. LEI era una dominatrice dell'aria ed Iris NO. LEI sapeva VOLARE, e le sue guardie NO. Le avrebbe fatto ingoiare un altro grosso, viscido rospo. "Ma che maniere...credevo che alla fine avreste imparato che se bistrattate i vostri cari poi quelli scappano. Sorte crudele degli insegnanti, nessuno li ascolta mai" sospirò con aria teatrale, alludendo senza troppi problemi sia ad Eliana che ad Antk. Già, due piccioni permalosi con una fava. Era da tempo che non le capitava un'occasione tanto ghiotta per divertirsi! Peccato solo per quella piromane assetata di sangue di sua sorella: sarebbe rimasta volentieri ad insultarli un altro po', se non avesse avuto ben presenti le sue palle di fuoco. I più divertenti della comitiva erano Eiren e quell'idiota di suo cognato. Ci avrebbe messo un po' a capire che era stata sua precisa intenzione usarlo per arrivare ad Iris, ma per ora poteva accotentarsi del pensiero di quando ci sarebbe arrivato. Bell'affare che aveva fatto l'Imperatrice, a prendersi uno come quello. Se non altro era carino. E la Regina...le importava di lei esattamente come le importava di sua madre. Cioè non le importava NIENTE. Il grido di Riku non le aveva scucito un baffo. Se quello lì aveva fatto una cretina come Iris e poi era stato mollato da quella donnetta di sua madre doveva essere un tipo pietoso. "Urla quanto vuoi, vecchio...non è che ti fa passare le corna" lo provocò senza remore mentre si alzava in piedi con una tranquillità disarmante e si lisciava le pieghe dell'abito "..e non le fa passare nemmeno a te" sbeffeggiò apertamente Iris prima di spiccare un salto rapidissimo verso il davanzale della finestra più vicina. Poteva già sentire il calore del fuoco, ancora prima che le venisse scagliato addosso, ma era tentata lo stesso di non lasciare la stanza prima che fossero i suoi abitanti a fare qualcosa di concreto per cacciarla via. Pazienza...vada per il finale col botto. "Addio, zuccherino, è stato bello finché è durato" salutò sfacciatamente Antk sventolando il tovagliolo del pranzo, un secondo prima che una scarica elettrica attraversasse lo spazio che la separava dalla tavola.

    (A.Atk *fulmine globulare* atk=1650 vel***)
    (A.Def *Ali d'aria* def*** Vel***) EV invariati

    A.Fug T

    Quando sei addestrato a lottare contro un dominatore del fuoco tuo pari è una storia, ma con un Nomade non può esserci confronto se sei lento e pesante. Un atimo prima quella bastarda maledetta era lì, l'istante dopo c'era solo una finestra esplosa. "Sei un IDIOTA!!!" Urlò la voce della Nomade, mentre si lanciava nel bel mezzo della cascata di vetri rotti della finestra esplosa. Toh, era stato Zuccherino a fare la prima mossa. E dire che credeva di essergli piaciuta. Ci era rimasta male? Ma anche NO! Esplose in una risata acuta mentre precipitava al suolo. LA DEA DEL CAOS E' TORNATA!!! Non servì a nulla correrle dietro con entrambe le mani cariche di elettricità, quello che c'era sotto la finestra era solo un grande giardino pieno di alberi, cespugli e fiori. Le prime guardie già accorrevano per braccare l'intruso potenziale in mezzo al verde. Poteva precipitarsi anche lui di sotto e stanarla con le sue mani...o poteva restare lì ed aspettare che venisse allo scoperto per colpirla dall'alto. Lo aveva insultato. Ed aveva insultato Iris. Era convinto che ormai sua moglie gli fosse estranea, ma quel bruciore che sentiva tanto forte era una sua vecchia conoscenza. Avrebbe avuto le mani di quella donna infilzate su una picca. Forse allora avrebbe smesso di sentirsi così orribilmente sporco. Caricò immediatamente altre due scariche, tenendo le dita unite sospese sopra la testa, in silenziosa attesa...

    Edited by Silian - 21/1/2013, 16:55
     
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    Iris sbatté sul tavolo il calice vuoto e scattò in piedi, riservando alla sorella uno sguardo più letale del suo dominio: "spero che scappare ti piaccia davvero come sembra, perché ti prometto che è tutto quello che farai per il resto della tua vita. So che sei abile a far perdere le tue tracce, ma fermati un attimo e sarà la tua fine. Ti ho rintracciata come Seoyun, ti ho rintracciata come Sona, e ti rintraccerò ancora e ancora e ancora... renderò la tua vita un inferno, fosse l'ultima cosa che faccio!" sibilò, accendendo una palla di fuoco blu tra le sua dita... ma prima che riuscisse a scagliarla contro la sorella Riku e Antk erano balzati contemporaneamente verso la nomade, anticipando la sua mossa. Iris si bloccò, sorpresa. Possibile? Ad Antk importava ancora qualcosa di lei? Inclinò la testa, squadrandolo incuriosita. E suo padre! Non lo aveva mai visto tanto infuriato in tutta la sua vita... nemmeno quando gli aveva inveito contro con i peggiori insulti che era riuscita a concepire. Lo osservò correre verso la finestra in frantumi, raggiungere Antk, pronto a scagliarsi di sotto pur di acchiappare la donna. In un'altra situazione Iris l'avrebbe trovata una scena divertente, ma al momento non sapeva bene cosa provare. Era...? Affetto. Era strano, ma in quel momento si sentiva disposta a perdonare Antk. Perfino a chiedere scusa a suo padre. Tornò a sedersi, pensierosa, mentre suo padre chiamava a raccolta tutte le sue guardie giù nel giardino, minacciandole di morte se non avessero giustiziato all'istante quella donna.

    Un ricordo riaffiorò nella mente di Iris, un ricordo che risaliva a quando era ancora una bambina. Sua madre era sempre stata un argomento tabù, non si era mai resa conto prima di quanto fosse riuscita a ferire suo padre, ma all'improvviso molti degli atteggiamenti del vecchio parvero avere un senso. Si era comportata con Antk esattamente nello stesso modo. Spostò lo sguardo sul marito. Aveva appena dato il peggio di se stessa... e non solo a quella cena. "Papà..." iniziò, con l'intenzione di chiedergli scusa, senza sapere bene da dove cominciare. "E tu fai silenzio una buona volta! Avrei dovuto mandarti a vivere con tua madre, così avrebbe avuto quello che meritava!" sbottò il Re della Terra. A quelle parole le buone intenzioni di Iris svanirono all'istante "puoi scordarti il mio denaro!" sbottò per ripicca, incamminandosi in direzione della porta. Tanto le era passata la fame. "Antk, ce ne andiamo" annunciò, facendo cenno all'uomo di seguirla.
     
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  15. Silian
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    ANNO 17, MESE 12, GIORNO 14, POST 54, sera
    "Il bacio colpisce come la folgore, l'amore passa come un temporale"
    [40.645 Antkantos (darkred): n° exp (25r80x2)] [DENARO: 300 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: giacca color porpora con ricami dorati lungo i risvolti, pantaloni bianchi] [EV: 1000, ABILITA': Dominio elettrico, ARMATURA: //, ARMI: sciabole gemelle(off), kukri(off)]

    Stats PG:

    Atk= 1500
    Def= 1200
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola: Colonna di fuoco; Fuoco del giudizio; Scoppio; Elettrizzazione; Fulmine Globulare; Barriera Elettrostatica; Controllo del calore; Anello di fuoco; Bloccare le fiamme; Scudo di Fuoco; Propulsione; Fruste elettriche


    Continuò a scrutare i cespugli con intensità assassina; lo scambio di battute animose tra Iris e suo padre nemmeno lo percepì, tanto era in armonia col tumulto che si sentiva dentro. Reggere la scarica elettrica senza liberarla per tutto quel tempo stava diventando difficoltoso: le dita formicolavano e sentiva una brutta sensazione di spasmo allo stomaco. A malincuore abbassò le braccia e cercò di riassorbire il chi senza farei del male da solo, sfregandosi le dita tra di loro. Sarebbe scappata. Ci sarebbe riuscita, una come quella la spunta sempre, anche con le guardie di Iris. Non aveva creduto nemmeno per un secondo che lo amasse, figuriamoci: sarebbe dovuta essere per lei solo l'avventura di una moglie troppo giovane, sposata con un vecchio repellente. Si erano quasi fatti un favore a vicenda, o almeno era questo che aveva creduto...ma adesso che conosceva la verità tutto aveva un sapore più amaro di quanto non fosse disposto a sopportare. Non aveva tenuto conto che sua moglie potesse scoprire il suo cedimento, invece ci era riuscita: avrebbe potuto sentirsi braccato per questo, ma la consapevolezza di aver mancato ad un giuramento lo tormentava...e con la sua imprudenza aveva ferito Iris più di quanto non avrebbe mai voluto, nonostante i rapporti fossero compromessi. Probabilmente non c'era donna al mondo che odiasse più di quella. E se poi quella donna avesse voluto ucciderlo mentre era lì tra le sue braccia, inerme, distratto...ci sarebbe riuscita. Se era vivo lo doveva ad una sua concessione -o alla sua volontà perversa. Senza un figlio maschio Iris si sarebbe cercata un altro marito, avrebbe avuto quello che voleva, lei ottiene sempre quello che vuole. Ilah avrebbe avuto un altro padre: forse migliore di lui, ma cosa sarebbe potuto capitarle se avesse avuto solo sorelle? La sua bambina da sola con un patrigno nobile che vuole solo affermare la sua linea di sangue. Antk stava sprofondando lentamente nella sensazione di gelo che gli davano quei pensieri, finché la voce di sua moglie non lo riportò alla realtà. Si voltò di scatto, sentendosi come uno che si sveglia da un brutto incubo: era ancora vivo, sua moglie era ancora sua moglie ed Ilah era al sicuro, così come Sozin. La Nomade aveva voluto distruggere la vita ad Iris? Beh, lasciandolo in vita aveva fallito miseramente. Sua moglie lo aveva ferito profondamente quel giorno, ma non si sarebbe arreso finché non fosse stata lei in persona a dirgli che fosse finita. Si staccò dalla finestra lanciando a Riku un'occhiata che valeva come mille parole: non sarebbe stato il solo a ricordare quella cena per gli anni avvenire; gli strinse rapidamente la spalla con una mano e seguì subito Iris fuori dalla sala da pranzo. Il rumore dei loro passi rimbombava contro le volte altissime dei corridoi del palazzo di pietra; ci volle un po' prima che Antk si ricordasse come si parla: "Sei sicura di voler fare subito un'altra traversata in aereo? Lo so che odi questo posto, ma non ti negheranno di dormire qui se lo chiedi" le suggerì senza convinzione sentendo la propria voce come lontana, stanca e senza vita, quasi appartenente ad un estraneo.
     
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