lezioni tra le rovine

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  1. yana96
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    [QUOTE=yana96,5/1/2013, 17:25 ?t=53399946&st=0#entry372119992]
    ANNO 1, MESE 12, GIORNO 5, POST 64, tardo pomeriggio
    [36.840 Huriya arancio: n° exp 1270 (38r80)] [DENARO: 100 NdA DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: tunica di lana avorio fermata in vita da una fascia marrone, al collo porta un ciondolo di legno bianco con un topazio incastonato, ai piedi calza un paio di scarpe basse nere[EV: 500, ABILITA': ARMATURA: //, ARMI: ]

    Stats PG:

    Atk= 600
    Def= 600
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:




    Shouta mi guardo incuriosito, forse ero stata un po’ troppo esplicita sulla mia voglia di imparare qualcosa in più,chissà cosa avrebbe fatto ora. Lo guardai cercando di capire cosa gli passasse per la mente, dentro di me speravo che avrebbe accolto la mia proposta silenziosa ero veramente ansiosa di esercitare il dominio. Magari avrei davvero imparato qualche nuova mossa e, nella mia situazione, era sempre meglio essere pronta ad ogni evenienza. “Shouta, visto che siamo qui ed il poto è perfetto, ti andrebbe di sgranchirci un po’ insieme a me ed Anisa” lo vidi un po’ perplesso per questa proposta forse il fatto di allenarsi con delle ragazze poteva sembrargli strano avendolo sempre fatto con i suoi compagni maschi. Dopo qualche secondo mi rispose con un leggero sorriso “perchè no! da dove vogliamo cominciare?” il viso mi si aprì in un sorriso, non solo avevo la possibilità di allenarmi di nuovo, ma con un ragazzo che poteva insegnarmi delle nuove mosse. “potrei farti vedere la mossa che padroneggio meglio e insegnartela nel caso ci fossero delle varianti che non conosci, e poi potresti fare lo stesso tu” Shouta annuì così iniziammo a fare degli esercizi veloci di respirazione e dopo poco cominciai a illustrargli la mia miglior mossa.
    “essendo noi monache fisicamente svantaggiate rispetto a voi uomini” iniziai “ cerchiamo di utilizzare al massimo ogni singolo movimento d’aria al massimo” cominciai a disegnare un cerchio tenendo la guardia “questa tecnica usa gli spostamenti d’aria per destabilizzare e volendo sollevare l’avversario a nostro piacimento” divaricai le gambe e le piegai, subito dopo creai un semicerchio con le braccia generando un flusso d’aria che scagliai di fronte a me subito seguito da un secondo “ questi flussi possono colpire, ma se li dirigi verso i piedi del tuo avversario puoi anche sollevarlo” Disegnai un arco sopra la mia testa con il braccio che aveva appena scagliato il colpo trasportando molta aria davanti a me, feci un passo indietro e feci poggiare il gomito sul ginocchio leggermente flesso subito dopo feci un movimento circolare con il braccio enfatizzato dal ginocchio che si alzò contemporaneamente per poi ricadere con un colpo al terreno quando la mano ebbe finito il suo giro,di seguito feci un piccolo paso in avanti portando la mano in alto davanti il mio viso con un movimento deciso che venne accompagnato da un saltello sul piede corrispondente. Ripetei la sequenza altre volte affinché Shouta la comprendesse appieno, per poi ripeterla un ultima volta insieme.
    Dopo una piccola pausa avevamo ripreso l’allenamento. Shouta avanzò nello spiazzo, “questa è la mia tecnica preferita; la puoi usare quando hai molti bersagli”. Avanzo di due passi disegnando un ampio cerchio con le braccia, si fermò e con una piccola rotazione del busto caricò un colpo, che sprigionò un potente getto d’aria. Rimanendo nella sua posizione si girò indietro e fece partire due lame d’aria, tenendo le braccia piegate ed incrociando le mani davanti a se, subito dopo si voltò di nuovo e lanciò un semicerchio d’aria, tenendo gli avambracci pieganti davanti a lui. Fece un rapido giro su se stesso tenendo le braccia larghe facendo innescare un piccolo tornado, con un movimento repentino si fermò e si mise in guardia, diradando la coltre di polvere che gli si era creata attorno. Ripetemmo la tecnica per molte volte finche non mi riuscì in modo soddisfacente e riuscì a ripeterla insieme a lui ad una velocità notevole.
    “Fantastico!” esclamai “sono sicura che trarremo entrambi vantaggio da questo allenamento” sorrisi, ero felice di aver imparato quella mossa e anche di averne insegnata una a Shouta, il cielo cominciava a prendere dei toni di arancione così tornammo indietro, all’accampamento dove montammo le nostre tende. Ci fermammo tra le rovine per un paio di giorni, rivivendo l’atmosfera che si respira nei templi dell’aria ed allenandoci insieme. Poi io ed Anisa riprendemmo il viaggio verso la nostra meta lasciandoci alle spalle l’accampamento dei nomadi.
     
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9 replies since 5/1/2013, 17:25   122 views
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