L'Avatar è tornato

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    Siamo a ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29; tutti i PG che giocano con la nuova ambientazione e sono nei pressi di Kyoshi Island in questa data sono invitati ad unirsi a noi. Quello che succede in questa role è ufficiale, quindi se perdete una gamba rimarrete senza U_u

    (15r50) +50
    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29, post 1

    L'anziana Hangin fece atterrare il suo bisonte nei pressi di un piccolo villaggio dimenticato dal mondo, sulla costa dell'isola di Kyoshi: nemmeno lei, che tanto aveva viaggiato nella sua vita, era mai stata lì prima di allora. Accarezzò delicatamente il suo compagno peloso e scese a terra, con una grazia ed eleganza insolite per la sua età. Ripensò al tempo in cui aveva lottato contro l'istituzione dell'esercito dei nomadi, al dolore e alla delusione provata quando quello stesso esercito era entrato in guerra. Lei, probabilmente, era una dei pochi che potevano dire di aver conosciuto personalmente l'Imperatrice, averla contestata, ed essere ancora vivi per raccontarlo. Eppure niente di tutto questo poteva nemmeno lontanamente essere paragonato a ciò che stava per succedere. Molte speranze erano riposte in quel giorno, ma anche molti dubbi e grosse incertezze ed i primi a nutrirle erano proprio i membri della sua stessa organizzazione. L'Imperatrice negli anni aveva raccolto sempre più consensi; molti ormai erano convinti che quella donna fosse davvero la salvatrice dell'umanità intera e mentre il suo potere cresceva e la gente viveva nel mito della sua immagine, Hangin e il suo ordine non avevano potuto fare altro che rimanere ad osservare, nascondendosi dalle guardie falco in attesa di tempi migliori.

    Tempi che potevano essere arrivati quel giorno... o non arrivare mai. Hangin si fece aiutare da una giovane monaca a sistemare la lunga veste blu con le insegne del Loto Bianco. Solo i membri, pochi amici e l'Imperatrice erano a conoscenza dell'ordine, ma le persone che ne conoscevano a fondo i segreti si contavano sulle dita di una mano. L'anziana Hangin era tra questi: Gran Loto, supremo capo dell'ordine. "Grazie" disse, posando una mano rugosa sulla spalla della ragazza che si inchinò più per il profondo rispetto che nutriva per quella donna che per dovere. Attraversò il villaggio senza curarsi delle occhiate dei presenti, poco abituati ad avere visitatori, ancora meno a vederne di tanto particolari; la sua meta era una casetta al limitare del villaggio. Raggiunse l'abitazione, bussò alla porta e attese pazientemante che le venisse aperto. "Il mio nome è Hangin, guru dei Nomadi dell'Aria, Maestra dell'antico Ordine del Loto Bianco. Sono venuta fin qui per conoscere il giovane Sho-Sho e porgergli i miei sinceri auguri di felice compleanno" si presentò con il sorriso sereno di una donna che nella sua vita aveva già visto troppo.
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 1


    [50 Sho-Sho (#3A0057): n° exp (17r50)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    Sho-Sho quella mattina si alzò presto. Aveva dormito poco, ma non si sentiva affatto stanco. Era troppo emozionato dalla festa che si sarebbe tenuta nel pomeriggio a casa sua, con tutti i suoi amici. Scese dal letto e corse in bagno, facendo tintinnare con la mano come ogni mattina il campanellino appeso alla sua finestra. Lo scampanellio lo accompagnò durante le sue abluzioni mattutine fino alla cucina, dove si accorse che la madre non era ancora lì a preparargli la solita spremuta di arance. Si fermò un attimo, per poi accorgersi che fuori dalla finestra il sole non era ancora sorto. "Oooh, ma quanto è presto!" Esclamò, sghignazzando. Fece passare il tempo in attesa della colazione nel giardino di casa, dove si era costruito una pista di biglie tutta sua grazie al dominio. Era impegnato a modificare il percorso per far sì che la biglia lanciata troppo forte tornasse in carreggiata quando sua madre lo chiamò dalla finestra. "Vieni, Sho-Sho! È pronta la tua spremuta, e oggi doppia dose!" Corse in cucina, dove si sedette facendo sbattere la sedia sul pavimento. La madre lo guardò male per un attimo, ma le sue labbra si distesero in un sorriso nel giro di un secondo. Il ragazzino non aveva ancora avuto tempo di portare il bicchiere alla bocca quando si sentirono dei colpi alla porta. "Vado io ad aprire, tu finisci il tuo succo." La madre usci dalla cucina, ma Sho-Sho non fece di nuovo in tempo a bere che lei lo chiamò. "Hey, tesoro, vieni! È per te!"
    Si alzò lentamente, chiedendosi chi potesse essere. D'altronde era ancora presto per i suoi amici, li avrebbe visti solo mezz'ora dopo, a scuola.
    Non si aspettava di certo un'anziana signora. Sho-Sho rimase interdetto sulla soglia. Non l'aveva mai vista e sicuramente non era lì per la faccenda del furetto di fuoco introdotto nei bagni della scuola. Lui non c'entrava nulla, erano stati i suoi compagni! La guardò timidamente e disse 'salve' con la voce più adulta che riuscisse a tirar fuori.
     
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29, post 2, mattina

    "Salve" rispose la donna in tono gentile. "Il mio nome è Hangin, guru dei Nomadi dell'Aria e maestra dell'Ordine del Loto Bianco. Ho sentito molto parlare di te, giovane Sho-Sho" continuò, studiandolo con occhi vivaci, e prima che l'altro avesse il tempo di aggiungere alcunché precisò: "mi hanno detto che hai un certo talento per la musica... e per il dominio. Sto per farti una richiesta che probabilmente ti sembrerà strana, ma ti prego di accontentarmi" e detto questo annuì gravemente in direzione della giovane che era al suo fianco; un'altra nomade: i tatuaggi e l'abbigliamento non lasciavano adito a dubbi. Quella si piegò goffamente e frugando alla rinfusa nella borsa che portava in spalla ne estrasse un oggetto piuttosto comune, tanto che si sarebbe detto una qualunque ciotola di metallo e nemmeno particolarmente pregiata... ma il rispetto con cui si avvicinò prima ad Hangin e poi a Sho-sho, per posare a terra la ciotola, lasciava intuire che non fossero lì per offrirgli una gustosa colazione di buon compleanno.

    "Adesso riempirò questa ciotola di sabbia. Ti chiedo di chiudere gli occhi, concentrarti sul recipiente e usare il tuo dominio per dominare la sabbia che si trova al suo interno. Dominare la sabbia non è come dominare la terra... non metterci forza, accompagna granello per granello con un movimento fluido" suggerì, invitando il giovane a chiudere gli occhi. Non appena Sho-Sho avesse esaudito la sua richiesta, e solo in quel caso, avrebbe fatto segno alla sua allieva di riempire la ciotola d'acqua.
     
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  4. Silian
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    Scusate il ritardo u.u


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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29, post 1

    Mai-Sang indugiò per qualche minuto sulla sella del secondo bisonte della piccola delegazione, mordicchiandosi l'interno del labbro inferiore ed osservando dall'alto la vecchia Hangin che si preparava ad incontrarLo. Non aveva voglia di scendere; non aveva voglia di essere lì né di indossare quei ridicoli abiti celesti e di assomigliare ad una margherita semovente come gli altri. Hangin poteva risparmiarsi di tirarla in ballo e lasciarla ai propri affari. Che poi questi affari, a pensarci bene, non fossero di così grande importanza a Mai non interessava: sempre meglio che le supposizioni infondate di un branco di vecchietti fissati. Quando ormai Hangin e i suoi tirapiedi furono ad una cinquantina di metri di distanza la donna sentì come qualcosa pungerla dentro: sbuffò infastidita agitandosi sulla sella dell'animale, sperando di sentirsi meglio nel giro di pochi istanti... tuttavia consapevole che non sarebbe stata tranquilla finché non Lo avesse visto. E infatti eccola lì, che balzava a terra e bruciava in poco tempo la distanza che si era creata tra il Grande Loto e lei con grandi passi rigidi.

    Si mantenne sempre ad una igienica distanza da Hangin, anche quando la porta si aprì la prima volta: sentì il cuore perdere un paio di colpi... era una donna. Doveva essere la madre. Un'altra persona a cui rovinare qualche anno di vita, visto che l'andazzo era quello- si sorprese a pensare con amarezza. Per fortuna non poteva vedere la faccia della vecchia Nomade: di sicuro aveva sfoderato uno di quei sorrisi melensi che facevano abbandonare ogni precauzione a chiunque non la conoscesse abbastanza bene. La donna scomparve dalla porta, Mai sentì la sua voce chiamare qualcuno all'interno della casa. I battiti del suo cuore accelerarono. Non. Voleva. Cedere. Non voleva cedere alla tentazione di andare a vedere il ragazzo. Aveva già avuto abbastanza seccature per quella storia, il Loto in sé era una gran cosa ma per la storia dell'avatar in particolare negli ultimi anni aveva solo fatto ac...

    Eccolo.
    E Mai non ce la fece: mantenendo il solito contegno distaccato ed ombroso avvicinò Hangin dalle spalle, studiando con attenzione dalla testa ai piedi il ragazzo. E dopo neanche due secondi aveva formulato il suo giudizio. Deglutì a vuoto. "Hangin, lascia perdere prima di fare altri danni. Non è qui quello che cerchi" sillabò seccamente prima di incrociare le braccia sul petto e rivolgere la sua attenzione alle piantine che crescevano tra le pietre del selciato. Quel tipino delicato... ma figuriamoci! Hyun ad otto anni aveva un'aria decisaente più autorevole di lui, oltre ad essere più alto e robusto. Seriamente Hangin credeva di poter riporre le speranze del mondo in quello scricciolo pelle ed ossa?
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 2


    [100 Sho-Sho (#3A0057): n° exp (17r50)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    Il ragazzo non credeva ai suoi occhi. Apprezzava di certo gli auguri di quella gente sconosciuta, ma proprio non capiva che senso potesse avere la ciotola di sabbia che gli avevano messo davanti. Di sicuro non si poteva mangiare, e quella era la priorità per Sho-Sho in quel momento. Nonostante la stranezza della situazione il piccolo dominatore fece un cenno col capo all'anziana monaca. "Dominare la sabbia? Perché mai? " Si sedette quindi davanti alla ciotola e vi stese le mani sopra. Guardò imbarazzato la strana donna e l'assistente che le aveva passato il recipiente, senza sapere esattamente cosa fare. Chiuse gli occhi e si concentrò, muovendo verso l'alto le mani con un gesto che a lui sembrava fluido. Sentì qualcosa che si muoveva e guardò verso il basso, emozionato, per scoprire che il gradino sul quale era seduto aveva ora un bozzo, proprio sotto la ciotola. Sussurrò un poco convinto 'ops!' e ci riprovò, stavolta con una mano sola e molto più lentamente. Mosse la mano col palmo rivolto verso il basso portandosela in grembo, tenendo gli occhi chiusi per tutta l'operazione. La sua concentrazione era tutta rivolta alla punta delle dita. Quello sforzo di prima mattina gli costava una certa fatica e sentì il sudore che, nonostante il periodo invernale, cominciava a colargli lungo una tempia. "Ma quanto è difficile?" Improvvisamente sentì qualcosa che gli solleticava le gambe e per riflesso aprì gli occhi. La manciata di sabbia che galleggiava a pochi centimetri dal palmo della sua mano cadde sui suoi pantaloni e i suoi occhi scattarono verso le donne di fronte a lui, incredulo. Che aveva appena fatto? Suo padre non gli aveva mai parlato del dominio della sabbia e non si capacitava di come fosse riuscito così, al primo -beh, secondo- tentativo. Incapace di dire qualsiasi cosa aspettò in silenzio la reazione della monaca vestita di blu.
     
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    Ella, se ci sei batti un colpo!
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29, post 3, mattina

    Hangin non si voltò nemmeno: conosceva quella voce e quel temperamento, che un tempo apparteneva anche a lei. "Ne abbiamo discusso Mai-Sang. Le nostre opinioni non contano, saranno i fatti a rivelarci la via" rispose con tono pacato, annuendo in direzione del ragazzo perché non si lasciasse intimorire dalla nuova arrivata. Mai-Sang poteva mettere soggezione, a volte e il ragazzo aveva bisogno di concentrazione. Al primo tentativo non fu la sabbia ad uscire dalla ciotola, si sollevò solo parte del terreno su cui il recipiente era posato. Hangin non aveva certo bisogno di voltarsi verso Mai-Sang per intuire il suo sogghigno. Il ragazzo tornò a chiudere gli occhi ed allora la nomade fece cenno alla sua allieva di aggiungere l'acqua. Fece più fatica, questa volta, ma nessuno si aspettava che ci riuscisse al primo colpo... quando però riuscì a svuotare la ciotola non ne uscì solo la sabbia, ma anche l'acqua.

    "E' solo acqua"
    si affrettò a tranquillizzarlo Hangin, prima ancora che lui riuscisse a realizzare quello che aveva fatto. "Svuota di nuovo la ciotola, il movimento corretto è questo, questa volta sarà molto più facile" disse, mostrandogli uno dei movimenti elementari di dominio dell'acqua, mentre la giovane allieva che la accompagnava versava dell'altro liquido nel contenitore.
     
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  7. Silian
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    (3r20) +70
    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29, post 2

    Mai roteò gli occhi, seccata; tipica risposta da vecchia Nomade. "Bah.." Neanche si preoccupò di nascondere le sue palesi opinioni ai presenti, la conoscevano tutti abbastanza da sapere che se l'avessero contraddetta si sarebbero rotti le corna prima di riuscire a venirne fuori. Neanche la piccola vittoria del ragazzo la smosse dalle sue incrollabili certezze: la sabbia era impregnata d'acqua, era logico che riuscisse a tirare fuori entrambe dalla ciotola. Fece qualche passo sul posto, come farebbe una persona annoiata... o una abbastanza agitata da non poter stare ferma troppo tempo e scoccò un'occhiata critica alla Nomade che versava l'acqua nella ciotola, spostando poi lo sguardo sul ragazzino. Scosse di nuovo la testa. No, no e no... impossibile.
     
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  8. Ellaena
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    Ho scritto un po' poco, ma non sono pratica di spiriti e non so se quello che ho fatto vada bene... Spero di sì ^^" Colgo l'occasione per ricordare a tutti che sono uno spirito e solo Sho-Sho può vedermi/sentirmi, fate finta che io non esista! XP

    (3r20) +20
    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29, post 1, mattina

    Hana osservava Sho-Sho dal modo degli spiriti, le uniche cose che la accomunavano con quell'Avatar erano il suo primo dominio e dove viveva, ma le stava già simpatico. Lo aveva osservato per giorni prima che arrivasse il Loto e le era sembrato un ragazzo in gamba, poi adorava come suonava il flauto! Con lui avrebbe parlato quella notte, mentre dormiva, oppure se fosse andato nel Tempio dedicato a Kyoshi, era vissuta troppo poco per averne uno in suo onore, quindi se Sho-Sho voleva avvicinarsi agli Avatar precedenti doveva andare per forza lì…
    La monaca aveva appena versato dell'acqua nella ciotola e gli aveva mostrato uno dei movimenti base del dominio dell'acqua. Non riuscì a resistere: doveva aiutarlo e voleva assolutamente ridere un po', poi l'acqua era l'unico elemento che era riuscita a dominare, non contando il dominio della terra… Si avvicinò al ragazzo e creò un piccolo collegamento tra i due mondi, in modo di potergli dare qualche suggerimento senza che nessun altro la sentisse. *Devi essere fluido come l'acqua nei tuoi movimenti, non usare la forza, sii morbido!* gli suggerì mimando a sua volta ciò che Sho-Sho doveva fare. Sapeva benissimo che non poteva vederla e che parlargli senza presentarsi l'avrebbe spavento, ma immaginandosi la faccia di Sho-Sho non aveva potuto fare a meno di parlargli… Poi gli aveva dato pure un suggerimento non l'aveva fatto solo per ridere…
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 3


    [150 Sho-Sho (#3A0057): n° exp (17r50)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    Sho-Sho, ancora seduto sul gradino, guardò stranito la monaca che versava dell'acqua nella ciotola. Rimase interdetto quando lei le mostrò il gesto da fare con le mani. "Mi scusi, penso che se ne sia accorta pure lei, ma qua siamo a Kyoshi. Regno della Terra. È un po' fuori rotta per la Tribù dell'acqua..." cercò di essere gentile. Non riusciva a capire. Perché erano venute da lui quelle persone? Che stavano facendo? Gli occhi di Sho-Sho correvano dalla Maestra del Loto Bianco alla sua assistente per poi andare a sua mamma, nei cui occhi si leggeva la stessa incredulità che provava lui.
    Stava per dire qualcos'altro quando sentì una sorta di sussurro alla sua sinistra. Ma alla sua sinistra non c'era nessuno.
    "Devi esser fluido come l'acqua..." sembrava dire la voce. Facendo più attenzione non proveniva esattamente dalla sua sinistra, quasi permeava l'aria intorno a lui, quel suono. Stava per chiedere a Hangin se per caso avesse detto qualcos'altro, ma dal suo sguardo capì che nessun altro dei presenti aveva sentito quella voce. Stavano osservando tutti lui, in attesa che facesse qualcosa.
    "Certo che oggi è una giornata ben strana..." Sempre più confuso si decise a fare quello che la monaca gli aveva chiesto, dato che non sembravano esserci alternative.
    Chiuse ancora gli occhi, con uno sbuffo. Allungò le mani unite verso il recipiente, alzandole pian piano e inarcandone il dorso, come gli aveva mostrato Hangin poco prima. Era tentato di far tutto di fretta per potersi alzare e tornare in casa, ma qualcosa dentro di lui gli diceva di rimanere e provare. Lentamente e con calma spostò le mani alla sua sinistra, poi aprì gli occhi.
    La bolla d'acqua cadde con un sonoro splash sulla pietra del gradino.
    Sho-Sho si alzò di scatto con un gridolino guardandosi intorno. Che scherzo era mai questo?
     
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    (3r20) +110
    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29, post 4, mattina

    Avevano tenuto d'occhio diversi ragazzi in quegli ultimi 16 anni, ma alla fine la rosa dei potenziali Avatar si era ridotta a due. Il dubbio aveva creato qualche divergenza tra i maestri dell'Ordine, ma ora nemmeno Mai-Sang poteva negare ciò che aveva visto. Un tempo Hangin avrebbe sfoderato un sorriso vittorioso e probabilmente le avrebbe rinfacciato per settimane ciò che entrambe avevano visto, ma una rigorosa e costante pratica della meditazione l'aveva portata a trascendere l'umano piacere della vittoria... o almeno così credeva, perché nel momento in cui il giovane riuscì a muovere l'acqua gli occhi della donna si illuminarono come non succedeva da anni.

    "Permettimi..."
    disse in direzione di Sho-Sho, congiungendo il palmo della mano con l'altra chiusa a pugno. Chiuse gli occhi un istante e una folata di vento caldo avvolse il ragazzo per una frazione di secondo, asciugando i suoi abiti. "E' un onore conoscerti, Avatar Sho-Sho" aggiunse, e con un cenno chiese una mano alla sua allieva che la aiutò ad inginocchiarsi rispettosamente al cospetto del ragazzo.
     
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  11. Silian
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    Ruffi, noto ora: hai lo stesso, identico codice colore dei dialoghi di Elanor. Già ho Yat che mi si allaccia abusivamente ai neuroni, non ti ci mettere pure tu! D:


    (15r50) +120
    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29, post 3

    "Mi scusi, penso che se ne sia accorta pure lei, ma qua siamo a Kyoshi. Regno della Terra. È un po' fuori rotta per la Tribù dell'acqua..." a Mai-Sang scappò un sorriso, subito dissimulato in una leggera tosse. Se non altro non era un tonto a tempo perso; iniziava anche lui a guardarsi intorno, a farsi delle domande sulla situazione assurda in cui lo stavano mettendo. Come facesse Hangin a recitare la sua parte tanto bene e senza avere un minimo di vergogna doveva essere un'arte segreta che si tramandano tra Nomadi! Il ragazzo aveva un'aria sempre più interdetta. Chudeva gli occhi prima di esercitare il Dominio. Poverino, faceva quasi tenerezza... quando la bolla d'acqua si sollevò dalla ciotola Mai dapprima credette di vederci male: scosse la testa ed aggrottò le sopracciglia, poi si guardò intorno alla ricerca del buontempone che stava dominando l'acqua del ragazzo, decisamente irritata: ah si, giocava a nascondino? Peggio per lui. Batté un tallone a terra con delicatezza per non farsi sentire da Hangin, mentre con un occhio teneva d'occhio la monaca e con l'altro il ragazzo, ma a parte loro e la famiglia di Sho Sho non c'era anima viva nel raggio di venti metri. E quando l'acqua cadde sulle gambe del nuovo, esterrefatto Avatar Mai smise di respirare per diversi secondi. Intorno a lei tutti si inginocchiavano. Lei no. Non... non riusciva a capire come sentirsi. Cosa avrebbe dovuto provare? Sentiva i suoi sentimenti come congelati dall'incredulità. Probabilmente si stava immaginando tutto, ecco la spiegzione.
     
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  12. Ellaena
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    (3r20) +40
    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29, post 2, mattina

    *Bravo, sapevo che ci saresti riuscito! Ci vediamo sta notte, o al tempio di Kyoshi, fai tu…* esclamò deliziata senza dare altre spiegazioni al nuovo Avatar. Ci era rimasta un po' male nel vedere che la faccia del ragazzo non era troppo stupita dalla sua voce, ma quando dominò l'acqua non ebbe una sola faccia sorpresa: tutti i presenti - tranne la monaca che teneva la ciotola - avevano una faccia davvero esilarante. Scoppiò a ridere, ma si fermò quando si accorse dell'unica persona che era rimasta in piedi, non le sembrava molto felice, probabilmente non le sembrava l'Avatar adatto… Sì ricordò del collegamento che richiuse in fretta per non distrarre l'Avatar. Era curiosa di sapere come si sarebbe comportato Sho-Sho, lei appena era venuta a sapere di essere il nuovo Avatar era scoppiata a ridere pensando che fosse uno scherzo organizzato molto bene da Kwan per il suo compleanno…
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 4


    [200 Sho-Sho (#5500FF ): n° exp (16r50)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    Tutti si stavano inginocchiando davanti a lui. Solo perché aveva rovesciato dell'acqua.
    Sì, rovesciata, non poteva essere successo altrimenti. Non poteva averla dominata. Ma la monaca di fronte a lui l'aveva chiamato Avatar Sho-Sho. Lui sapeva che l'Avatar Lein era morto sedici anni prima, l'avevano studiato a scuola. Ma mai il sospetto di essere il nuovo Avatar gli era passato per la mente. Era un normalissimo ragazzo con una normalissima vita e un ancor più normale dominio! Voleva replicare, dire che c'era un errore, che aveva urtato la ciotola per sbaglio, quando sentì di nuovo la voce misteriosa che gli aveva suggerito il movimento per dominare l'acqua. "Bravo, sapevo che ci saresti riuscito! Ci vediamo stanotte, o al tempio di Kyoshi, fai tu…" A queste parole un'improvvisa calma scese su di lui. Conosceva quella voce. Non l'aveva mai sentita, ma sapeva di conoscerla. Era la stessa voce che sentiva quando si registrava col fonografo di suo padre e poi si riascoltava, ma al contempo diversa. Non sapeva ancora esattamente cosa stava succedendo, ma qualcosa dentro di sé gli diceva di ascoltare quelle persone. Dopo un tempo che gli sembrò lunghissimo si rivolse alla donna vestita di blu di fronte a lui, ancora inginocchiata, e riuscì a chiederle: "Io le credo. Non capisco quello che mi sta dicendo, ma so che mi devo fidare di lei. Me l'ha detto... qualcuno. Oooh, ho così tante cose da chiederle! Perché io? Come è venuta da me? E se ci fosse un errore? Ne è davvero sicura? Di chi è la voce nella mia testa? Ma quindi..." La voce morì nella gola di Sho-Sho. Troppi pensieri si stavano affollando nella sua piccola testolina e il gomitolo che formavano non riusciva a sciogliersi in un discorso sensato. Guardò sua madre, in piedi con le lacrime agli occhi e un sorriso di gioia stampato sul viso.

    Ho cambiato il colore, non avevo pensato a controllare. Silly me!
     
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29, post 5, mattina

    Hangin raddrizzò la testa: "un tempo gli spiriti dominavano i quattro elementi, ma con il passare dei secoli hanno compiuto delle scelte che li hanno portati a perdere questa facoltà. Tutti tranne l'Avatar, lui è l'unico in grado di dominare i quattro elementi ed accedere a piani dell'esistenza che agli altri sono interdetti... ma avrai tempo e modo di approfondire questa storia nel corso della tua istruzione. Per ora ti basti sapere che nessun essere umano può dominare più di un elemento, ad eccezione della reincarnazione dell'Avatar. Hai dominato la terra e poi l'acqua sotto ai nostri occhi. Non c'è nessun errore, sei il nuovo Avatar" annunciò, posando le mani a terra; generò una folata d'aria, concentrandola sotto di sé e la usò per tirarsi nuovamente in piedi. La polvere che aveva smosso continuò a rotearle attorno per qualche istante, prima di tornare a depositarsi. "Risponderò volentieri a queste e a tutte le domande che ti verranno in mente, ma sarà un discorso lungo e la scuola inizia tra poco. Fai colazione, raggiungi i tuoi amici, parleremo quando farai ritorno" disse, facendo cenno alla sua allieva di avvicinarsi, si fece consegnare una scatola di legno dalla forma rettangolare, intagliata con cura con i simboli dei nomadi "come ho detto siamo venuti ad augurarti un felice compleanno: abbiamo un regalo per te. Questo apparteneva all'Avatar Niyati, che come saprai è stata la prima ad ottenere il dominio sul suono. Pochi sanno che, oltre ad una grande studiosa delle varie forme di dominio, è stata anche un'abile musicista" disse, porgendo al ragazzo la scatola contenente un vecchio flauto di Pan.
     
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  15. Silian
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29, post 4

    Se fosse stato un sogno avrebbe dovuto svegliarsi a quel punto: invece Hangin era sempre lì davanti a lei. Afferrava le parole della donna ad intermittenza, la mente che ancora rifiutava di riconoscere l'accaduto, ma il cuore percepiva distintamente la solennità dell'evento di cui era parte. La madre del ragazzo sorrideva tra le lacrime... Mai sentì un brivido e la pelle d'oca salirle fino al collo. Sapeva cosa c'era nella scatola che la Nomade aveva donato al ragazzo... all'Avatar: era una delle cose da cui si staccava meno volentieri, soprattutto dopo averla salvata da distruzioni ed incendi ripetuti. Era... era un gesto carino da parte sua. La sentì congedare il ragazzo. Si era sbagliata. Forse. Incrociò le braccia sul petto e le strinse con ostinazione, decisa a non far trapelare nemmeno un briciolo dei sentimenti che la stavano scuotendo dentro: che le parlassero pure alle spalle, potevano anche aver trovato la persona giusta ma la strada sarebbe stata solo in salita da qual momento in avanti!
     
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