Kyoshi in festa per Sho-Sho

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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 1, pomeriggio inoltrato

    Quella era un'occasione speciale e Hangin aveva deciso di coinvolgere tutto il villaggio. Il fatto che il nuovo Avatar fosse nato a Kyoshi Island era una coincidenza straordinaria, un segno lasciato per chi era in grado di coglierlo, come l'anziana Hangin. Significava speranza, ma anche che l'eredità che gli Avatar del passato avevano lasciato al giovane Sho-Sho sarebbe stata un fardello più gravoso di quello che avevano portato i suoi predecessori. E a ben pensare mai prima di allora la situazione politica era stata tanto complessa. Per questo, forse, Hangin si era data tanto da fare, nonostante non amasse particolarmente le feste: l'intera piazza principale del piccolo paesino era stata decorata, le antiche statue dell'Avatar Kyoshi restaurate, le strade ripulite ed addobbate a festa. Qualche anziano era riuscito a far comparire da chissà dove qualche fuoco d'artificio risalenti ai tempi in cui l'Impero del Fuoco era una misera nazione circondata dal mare.

    I ragazzi rientrati da scuola avevano già iniziato a curiosare in giro, scherzando e chiacchierando. Per le strade si sentiva un profumo di fritto e dolci preparati per l'occasione, qualcuno portava panche e tavoli, discutendo di come avrebbero mangiato, bevuto, ballato e cantato per tutta la notte. Probabilmente l'intero villaggio si era riversato in quella piazza... mancava solo una persona: l'Avatar. Eppure era sembrato così ansioso di conoscere tutta la storia, di capire cosa tutto questo avrebbe significato per lui.
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 11


    [450 Sho-Sho (#3A0057): n° exp (10r20)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    Sho-Sho arrivò nella piazza centrale e si chiese se fosse ancora nella sua isola. Non aveva mai visto il suo villaggio addobbato così, nemmeno nelle feste più importanti. Le vecchie statue di legno dell'Avatar Kyoshi svettavano imponenti, gettando uno sguardo ammonitore alla folla che cresceva a vista d'occhio. Alcuni suoi compagni di classe gironzolavano con aria sospetta intorno ai banchetti sui quali cominciava a comparire qualche torta, mentre gli adulti si davano da fare per trovare posto a sedere per tutti i presenti.
    Il ragazzo camminava lentamente in mezzo alla calca, cercando di vedere il volto di Hangin, ma le teste che gli si paravano davanti gli ostruivano la visuale.
    Riuscì a scorgerla solo dopo essersi arrampicato su un lampione. Era sul lato destro della piazza, seminascosta da un grosso omone che probabilmente le stava chiedendo come meglio sistemare una panca che teneva sulla spalla destra, la quale doveva reggere almeno una decina di persone, a giudicare dalle dimensioni. Sho-Sho si fece largo in mezzo alla gente per raggiungerla e, una volta lì, si inginocchio e le chiese: "Ma questo è davvero tutto per me?"
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 2, pomeriggio inoltrato

    Una voce alle sue spalle attirò l'attenzione di Hangin, che si preparò mentalmente a rispondere con una cortesia che era più tradizionale per i nomadi, che per lei, a domande a proposito dei colori delle decorazioni o dimensioni della torta. Fu sinceramente sollevata nel vedere che si trattava di Sho-Sho: finalmente poteva pensare alle questioni veramente importanti! Rivolse un sorriso al ragazzo, invitandolo a rialzarsi. "Siamo noi a doverci inchinare di fronte a te, giovane Avatar, non il contrario" cinguettò allegra, poi il suo sguardo si fece più serio. "Sì e no: oggi è il tuo compleanno, ma tutto questo non è solo per te. E' per Hana, per Kyoshi e per tutti gli Avatar che vi hanno preceduto. Essere Avatar è un grande onore, ti porterà a scoprire cose che molti non arriveranno mai a conoscere, ma ti lascia anche un'eredità che a volte è difficile comprendere e sopportare. Per questo noi membri del Loto Bianco siamo qui, oggi... nella speranza che la nostra conoscenza possa esserti utile. Ma cerca di divertirti questa sera. Domani inizieremo ad organizzarci per la tua partenza e al più presto inizierai il tuo addestramento in compagnia di un maestro di dominio del fuoco e scoprirai che il mondo è molto più grande e complesso di questo villaggio" continuò, perdendosi un istante nei propri pensieri.
     
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29 POST 1 // Pomeriggio inoltrato
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    Colore dialoghi: #0093DD
    Exp: 2090 (30x100)x2
    Denaro: 198 DEPOSITATO: *Click*+
    Abbigliamento: indossa una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.:

    Stats:
    exp: 940
    LV: 5
    Atk D. 700
    Def D. 500
    Atk //
    Def //
    Vel 300
    EV 500

    Mosse dominio:

    - Getto d'acqua C
    Il dominatore fa eseguire all'acqua un incerto movimento circolare e la scaglia contro l'avversario
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 15

    - Lama d'acqua B (mossa a stretta distanza)
    il dominatore colpisce l'avversario con una porzione d'acqua resa tagliente come una lama
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 30

    - Punte di ghiaccio
    Il dominatore lancia contro l'avversario una raffica di piccole punte ghiacciate
    Attacco: 5 / Difesa: 0 / Velocità: 40

    - Guarigione C
    Il dominatore cura se stesso o un compagno grazie all'arte medica del dominio dell'acqua
    Attacco: 0 / Difesa : 0 / Velocità : 0
    EFFETTO: I tuoi PV o quelli di un compagno vengono ripristinati di 100 unità / Puoi usare questa mossa solo 3 volte per combattimento

    - Frusta d'acqua A ( elimina l'apprendimento di : Frusta d'acqua B e Frusta d'acqua C )
    Il dominatore crea una potente frusta d'acqua e la usa per attaccare l'avversario
    Attacco: 40 / Difesa: 0 / Velocità: 20





    Il viaggio con Saki, questa volta era andato molto meglio rispetto il primo che avevano fatto assieme. Una volta affrontati i parenti della ragazzina al Polo, gli facevano ancora male alcuni punti in cui era stato colpito durante lo scontro, non avevano avuto bisogno di nascondersi in stive sudice e avevano potuto godersi tranquillamente il viaggio sovraccoperta. Se c’era una cosa che piaceva a Sigurd era stare su una nave in movimento, poteva sentire tutta l’energia del mare sotto di sé e si lasciava cullare felicemente dal rumore delle onde infrante contro la carena dell’imbarcazione. Potendo avrebbe vissuto in quel attimo per tutta la sua vita. Ma la vita non è fatta solo attimi. Sbarcarono sull’isoletta di Kyoshi nella mattinata e iniziarono ad andare insieme a zonzo decisi a restare quanto bastasse per scegliere la loro prossima meta. Gli si apriva davanti un’altra immensità di possibilità e Sigurd ne era inebriato, contrariamente alla sua solita aria accigliata e distaccata. Dopo gli ultimi avvenimenti aveva iniziato a cambiare, forse pure grazie a quella ragazzina tanto vitale che aveva preso con sè anche se difficilmente le dimostrava quello che pensava in modo chiaro. Era la prima volta che si trovava in quella località del Regno della Terra anche se aveva sentito delle mirabolanti avventure delle guerriere che venivano allenate proprio lì e che sempre da quel posto prendevano il nome. Sua madre aveva preso l’abitudine, quando lui era ancora piccolo, di raccontare delle storie di queste per inculcare nelle facilmente impressionabili menti delle sue giovani figlie dei pensieri che nella Tribù del Nord, luogo di cui era nativa e che si era lasciata alle spalle oramai da anni, sarebbero stati considerati come minimo inopportuni, per non dire sbagliati. Sigurd aveva ancora un bernoccolo sul capo come eterna memoria dell’impeto di Vilde, la sorella più piccola, che volendo imitare le mosse delle guerriere lo aveva colpito con un ramo nodoso con tutta la forza che aveva, provocando le risate della famiglia e la rabbia del giovane. Si massaggiò il punto ferito ripensando a questa situazione e si incamminò, insieme a Saki, verso il centro dell’isola osservando la statua dell’Avatar in cui onore era stata ribattezzata l’isola dopo la sua morte. Sebbene l’abito e l’espressione fiera stampatale sul volto le dessero un aspetto mascolino e pieno di forza, in virtù anche della sua natura superiore, trasparivano comunque le sembianze di una bella donna in cui sensualità ed energia creavano uno strano ma affascinante connubio. Avvicinandosi si accorse che la cittadina sembrava essere dotata di una innaturale attività e di come l’isola fosse al centro di una qualche celebrazione.. Che Sigurd ricordasse in quel periodo non era successo nulla di importante, non da animare un’intera isola, da far recuperare vecchie statue di Kyoshi e addobbare tutto a festa. “Non è strano?” disse alla ragazzina che aveva accanto “Hai per caso idea di cosa stia succedendo qui?”. Si fermò e guardò Saki con una espressione interrogativa e vagamente scocciata: più restavano lì e più gente si avvicinava e, di conseguenza, ricominciava quella sgradevole sensazione di fastidio che lo assaliva ogni volta che era in mezzo alla ressa. “Scopriamo cosa succede e, in caso, allontaniamoci” aggiunse sempre più accigliato.
     
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    Anno 17 - Mese 1 - Giorno 29, pomeriggio inoltrato || POST 1
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    Saki
    ~Codice colore: #802B00
    ~Exp: 1600 (41r100)
    ~Denaro: banca
    ~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    ~Abilità: /
    ~Armatura: /
    ~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Livello 7
    Atk 450
    Def 450
    Vel 300
    EV 585

    Da distribuire: 200 P

    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
    -
    -




    Il viaggio in mare questa volta era riuscita a sopportarlo e a goderselo grazie all'aria mite a cui stavano andando incontro. Finalmente quel terribile gelo polare che le aveva fatto tanto dannare le ossa in quegli ultimi mesi stava del tutto scomparendo e il sole alto e cocente riprendeva a penetrarla fino in fondo all'anima. Il suo umore tuttavia non era dei migliori. Quello scontro violento con il padre e con il gemello Jùlio l'aveva emotivamente distrutta, scoppiando più volte in pianti silenziosi, cosa del tutto innaturale per lei, sensazioni che non aveva mai provato e che non era ancora pronta ad affrontare. Non volle comunque far stare in pensiero Sigurd, con il quale negli ultimi tempi era riuscita ad instaurare un rapporto d'amicizia. Durante il tragitto aveva deciso di ritornare ai suoi vecchi vestiti, che nel frattempo si erano misteriosamente accorciati o forse, più semplicemente, stava cominciando a svilupparsi lei. Prima di sbarcare controllò di avere tutto a portata di mano e di non essersi dimenticata niente in mezzo ai ghiacci o all'interno della nave: meno tracce lasciava di sè, meglio era. Non era in vena di rivedere la sua famiglia dopo l'affronto che le avevano fatto. Comprendeva la loro preoccupazione, ma non accettava il fatto che avevano provato a fare del male a Sigurd e addirittura a lei. Scrollò la testa per rimuovere quegli odiosi pensieri, si schiaffeggiò la faccia schiacciando le guance con entrambe le mani e sfoggiò un grande sorriso. La nave si fermò definitivamente e i passeggeri scesero uno ad uno. Saki era tra gli ultimi, ma non ci mise molto a superare maleducatamente le persone in fila per essere una delle prime a mettere piede a Kyoshi Island. Con le sue vecchie scarpe cominciò a pestare la nuda terra, così dura e scura, così diversa dalla neve e così familiare. Per tutta la mattina, in compagnia di Sigurd aveva camminato a zonzo, fissando la sua cartina intenzionata a capire in che punto segnato su essa si trovavano. La esaminò attentamente e formulò molteplici percorsi da affrontare, ma indecisa sul da farsi, la rimise frettolosamente dentro lo zaino. Visitarono quindi il villaggio del Regno della Terra, che agli occhi della ragazzina fece molto più che una bella impressione: era infatti molto simile alla sua terra natia, Ember Island. Di certo però, rimase stupita vedendo quell'imponente statua di una donna con il volto dipinto di bianco e delle strane linee rosso bordò sulle palpebre. Indossava un'armatura piuttosto strana e all'apparenza davvero molto antica e non comprendeva in alcun modo la presenza di quei ventagli. Provò a rifletterci, ma l'unica cosa che ne uscì fu una smorfia alquanto strana e buffa che avrebbe dovuto esprimere i suoi dubbi. Quando si era ormai stancata di fissare quella donna affascinante e al contempo misteriosa cominciò a guardare Sigurd, che aveva l'aria di essere davvero preso dall'opera che gli si poneva innanzi e del tutto consapevole di chi si trattasse. Continuarono a camminare e a gironzolare per il centro, finchè non giunse il pomeriggio. Quel luogo sconosciuto sembrava straripante di vita, tanto erano attivi in quel momento i suoi abitanti, intenti ad addobbare la città e a preparare panche e tavoli nel bel mezzo della città. Probabilmente, pensava la ragazzina, era tradizione ritrovarsi la sera a cenare insieme, raccontandosi storie di paura e d'avventura. No, in realtà non ne aveva la più pallida idea, ma poco le importava, perchè se ci fosse stata una festa lei avrebbe comunque partecipato, schiamazzando e mangiando a volontà. Gente da ogni abitazione cominciava a radunarsi in piazza, dove si sarebbe svolto l'evento. Il suo compagno di viaggio le pose delle domande a cui rispose facendo spallucce e con un tono divertito: "Io ne so quanto te, ma se hai intenzone di perdere tempo e non approffitarne fallo pure! Io mi ci fiondo!" E detto questo si diresse verso la mischia in cerca di un posto strategico su cui sedersi. Guardò a destra e a manca e fu catturata improvvisamente da un ragazzo dai capelli neri lunghi fino alle spalle che si arrampicava su una lampione, evidentamente alla ricerca di qualcuno o qualcosa. Curiosa si precipitò nella sua direzione, rallentata dalla gente ammassata che la schiacciava e soffocava. Liberatasi da quella rissa notò che stava parlando con un'altra persona. Si avvicinò furtivamente e si intromise tra i due troncando il loro discorso. "C'è una festa qui non è vero? Voi sapete cosa si festeggia?" Con sfacciataggine si dimenticò di chiedere scusa.
     
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    [500 Sho-Sho (#3A0057): n° exp (16r50)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    "Domani inizieremo ad organizzarci per la tua partenza" Sho-Sho guardò la monaca con espressione stralunata. Come domani? Di già? stava per esprimerle i propri dubbi quando venne interrotto da una ragazzina -una bambina, quasi- che si intromise nel loro discorso, chiedendo di che festa si trattasse. I capelli rossi le svolazzavano intorno, scoprendo a sprazzi il viso delicato ancora giovane. Sho-Sho riconobbe nel colore degli occhi i tratti distintivi della Nazione del Fuoco. Un po' infastidito dalla brusca domanda il giovane lanciò un'occhiata ad Hangin, per poi rispondere in tono vago: "Stasera verrà presentato alla popolazione il nuovo Avatar, la festa è quindi in suo onore e in onore di tutti gli Avatar prima di lui. Ma dove sono i tuoi genitori? Saranno preoccupati, c'è tanta gente ed il rischio di perdersi è alto... Ora vai, su!"
    Congedò la ragazzina con un gesto della mano, rivolgendosi di nuovo alla monaca. Il suo problema principale era il tempo. Come poteva decidere dove andare e a chi dare ascolto? Non si fidava ancora a raccontare dell'accaduto al tempio ad Hangin, ma allo stesso modo non poteva decidere di seguire la strada della sedicente messaggera dell'Imperatrice. "Già domani? E come farò con la scuola e i miei amici? Vorrei avere un po' di tempo per pensare, ma immagino che non potrà essere così..." Si girò verso la folla e aggiunse, con un sospiro: "Come si svolgerà la serata? Vorrei almeno potermi preparare nel caso dovessi dire qualcosa." I suoi occhi scrutarono le facce presenti. Sicuramente la ragazza del tempio era lì, ma Sho-Sho aveva intuito le sue doti mimetiche ed era sicuro di non poterla riconoscere finché non si fosse fatta avanti lei.
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 3, pomeriggio inoltrato

    Hangin sorrise alla ragazzina che tanto bruscamente si era intromessa nel suo discorso rendendosi conto con dispiacere che quell'interruzione le aveva dato più fastidio di quanto fosse disposta ad ammettere: un tempo non avrebbe esistato a rimetterla in riga all'istante... ma non era stata forse la sua irruenza a recare tutti quei danni al suo popolo? Stava ancora riflettendo sulle proprie sensazioni quando il giovane Avatar rispose al posto suo. "Già domani? E come farò con la scuola e i miei amici?" riprese Sho-Sho. "Sappiamo di chiederti molto, ma lo riteniamo indispensabile per la tua sicurezza. Ora devi imparare a dominare gli altri tre elementi; nei prossimi giorni arriverà qui gente da ogni dove. Alcuni solo per conoscerti, altri per chiederti favori, altri ancora per ucciderti: i maestri del Loto sono abili guerrieri, ma non possiamo combattere un esercito intero per proteggerti" rispose, paventando sciagure di ogni genere. In realtà non erano in molti a possedere squadriglie armate in grado di metterli in seria difficoltà e tutte quelle persone non avrebbero mai mosso un dito senza il consenso dell'Imperatrice... ma era proprio la reazione della donna che Hangin temeva. "Lein, l'Avatar che ti ha preceduto, aveva solo 20 anni quando l'Imperatrice lo ha fatto uccidere... e non sarebbe il primo Avatar scomparso prematuramente. Se rimani qui metterai in pericolo te stesso, la tua famiglia e i tuoi amici. Abbiamo stimato che in caso lo ritenga necessario l'Imperatrice è in grado di mobilitare il suo esercito nel giro di una manciata di minuti e abbiamo perso il conto dei signorotti locali interessati al tuo ritorno solo ed esclusivamente per il proprio tornaconto. Non sei pronto ad affrontare nessuno di loro" rispose in tono comprensivo, ma perentorio.
     
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29 POST 2// Pomeriggio inoltrato
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    Saki, tanto per cambiare, dopo aver ascoltato le domande di Sigurd, era partita in quarta. Perché doveva sempre essere così entusiasta di tutto e di tutti? Non aveva considerato minimamente la possibilità di starsene tranquilla al suo posto aspettando di venir a conoscenza della situazione in modo indiretto e aveva invece preferito tuffarsi fra la folla. Sigurd, dal canto suo, non era assolutamente intenzionato ad addentrarsi in quella che diventava sempre di più una informe massa di braccia e di corpi palpitanti che si spostavano incomprensibilmente da un lato all’altro.
    Le feste di paese erano sempre state un problema per lui proprio per questo motivo… Già non sopportava dover entrare a contatto con la gente ma starci esattamente in mezzo era qualcosa che lo nauseava. Saki, intanto, si era oramai persa tra le teste dei compaesani ma, fortunatamente, la sua zazzera rossa era un segno distintivo che avrebbe aiutato Sigurd a rintracciarla.
    Il dominatore sospirò come suo solito e, trattenendo il fiato, si immise tra la folla. Sembrava quasi stesse facendo una lunga immersione per quanto fosse rosso in volto..
    Si mise a girare tra le persone accuratamente evitate sia fisicamente sia con sguardo che, se per sbaglio incrociato con quello altrui, si spostava immediatamente verso il terreno. Non era la prima volta che la ragazzina si comportava in questa maniera e ancora Sigurd non era riuscito proprio ad abituarsi nonostante avesse imparato in quei mesi a sopportare molte delle cose che lo mandavano fuori di testa quando ancora viveva con i suoi.
    Finalmente la vide che si avvicinava eccitata verso un rachitico ragazzino e una anziana signora. “Non lo fare, Saki non lo fare.” pensò sempre più spazientito. Erano appena riusciti a trovare un momento di pace, avevano appena affrontato suo padre e lei che faceva? Si metteva in mezzo ai discorsi tra due persone interrompendole come se ci fosse solo lei degna di attenzione.
    Scuotendo il capo, Sigurd si avvicinò scansando velocemente chiunque gli si parasse davanti.
    Giunto davanti a quelli che aveva quasi automaticamente identificò come nonna e nipote considerò per un attimo la possibilità di scusarsi per il comportamento della compagna ma, notando come questa era stata azzittita da un secco movimento del ragazzo che aveva ripreso a parlare con la nonna, preferì tacere. Probabilmente quei due non erano stati molto contenti dell’interruzione e l’avevano liquidata senza manco prestarle troppo conto. Sigurd arrivò alle spalle di Saki e le sussurrò " Contenta? Spero tu abbia risolto tutti i tuoi dubbi.. Pronta ad andare, ora?”. Conoscendola, la ragazzina avrebbe potuto anche rispondere male e iniziare qualche battibecco il che avrebbe ulteriormente fatto saltare i nervi a Sigurd. Alzò una mano sulla spalla destra di questa quasi a volerla toccare ma decise di trattenersi e la fece tornare parallela al suo corpo. . “Su, andiamo, troviamo un posto migliore dove fermarci.. Lo vuoi qualche dolcetto? Eh?” disse, sperando di poterla convincere a spostarsi da lì. Oramai i due avevano ripreso a parlare estraniandosi dagli altri, sarebbe stato solo controproducente restargli davanti a fare le belle statuine.
    Poi la sentì parlare: non voleva origliare, fosse stato un centimetro più distante la voce della donna sarebbe stata coperta dal trambusto della folla, ma, nel tentativo di interporsi tra Saki e i due, aveva percepito alcune parti del discorso che l’anziana aveva fatto. Non aveva capito quasi nulla ma quando quella disse: “l’Avatar che ti ha preceduto”, lui ebbe un sussulto. Non poteva essere che quel bambino fosse davvero il potente Avatar. Le sue conoscenze in materia erano davvero misere ma l’immagine che aveva di quella figura non aveva il ben che minimo riscontro in lui. Un ragazzino che avrebbe tranquillamente potuto scagliare a pochi metri senza troppa fatica rappresentava i quattro domini in un solo corpo. Sigurd si girò per osservarlo meglio e lo fissò negli occhi verdi che vedeva scorciati. Fisicamente non era davvero nulla di speciale. Solitamente avrebbe evitato di intromettersi ma, capendo l’occasione a cui si trovava davanti decise di agire. “Scusatemi se vi interrompo, mi presento, sono Sigurd della Tribù dell’Acqua. Volevo solo porgervi le mie scuse per il comportamento di Saki.. Non ha ancora capito come ci si comporta fra persone adulte e il suo entusiasmo per la vita tende a farla sembrare un po'... Rude..” concluse cercando di sembrare il più indulgente possibile nei confronti della ragazzina e le diete un colpetto con un braccio invitandola ad aggiungere le sue scuse a quelle appena fatte.
    Era arrivato là per errore e si trovava davanti una delle occasioni migliori possibili, forse proprio la migliore, non poteva lasciarsela sfuggire così, doveva almeno tentare la fortuna.
     
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    ~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Livello 7
    Atk 450
    Def 450
    Vel 300
    EV 585

    Da distribuire: 200 P

    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
    -
    -




    *verrà presentato alla popolazione il nuovo Avatar* Il nuovo Avatar? Saki si fermò a queste parole. Aveva solo dodici anni e discussioni riguardanti il famoso Avatar ne aveva ascoltate parecchie, ma aveva captato informazioni molto vaghe. Non aveva ben capito se si trattasse di un normale essere umano o di qualche semi-dio dato che la sua capacità trattava il dominio di tutti e quattro gli elementi. Se davvero erano reali le parole che aveva sentito allora quel ragazzo aveva ragione. Non riusciva a crederci: era giunta a Kyoshi Island quasi per caso ed era capitata nel bel mezzo di una festa in suo onore. Trovava tutto ciò estremamente entusiasmanti e strabiliante. Avrebbe voluto conoscere quel dominatore definito da lei supremo e già il suo volto dimostrava che stava entrando in uno stato di trance in cui immaginava un uomo giovane pieno di muscoli che, con un movimento ipnotico delle mani e dei piedi rompeva la terra, tagliava l'aria, faceva fluire l'acqua e agitava il fuoco contemporaneamente. Si risvegliò quando quel ragazzo mingherlino, che non aveva niente di più che un'altezza superiore rispetto a lei, le fece cenno di andarsene. Saki si offese a quel gesto che seppur maleducato, ben sapeva che se lo meritava per il suo comportamento invadente. Tuttavia le dava fastidio. A bloccarla in tempo da un possibile litigio in cui probabilmente sarebbe scoppiata una rissa fu Sigurd che stranamente era riuscita a trovarla. Come al solito lui cercò di farla ragionare pur di non finire nei guai e cercò di trascinarla nuovamente in mezzo a quella folla per un dolcetto. Sicuramente amava mangiare, i dolci poi li venerava, ma non voleva andarsene prima di non aver chiarito le cose con quel ragazzo. E aspettando con le sopracciglia aggrottate e le braccia incrociate che i due sconosciuti lì presenti finissero di parlare notò il suo compagno cambiare subito idea: aveva letto dal suo comportamento che qualcosa aveva catturato la sua attenzione, ma non aveva ancora ben capito cosa. Decise di ascoltare la conversazione. Fece in tempo ad ascoltare delle parole che la turbarono violentemente*aveva solo 20 anni quando l'Imperatrice lo ha fatto uccidere* Le si bloccò il respiro e restò immobile fino alla fine del discorso. Perchè l'Imperatrice avrebbe dovuto uccidere l'Avatar? Dal poco che aveva sentito da bambina non sembrava parlassero di lui in modo malvagio. Saki era convinta al cento per cento che la Nazione del Fuoco fosse la più bella e la più giusta fra tutte e quattro quelle esistenti, non l'aveva mai messo in dubbio. La conquista di tutti quei territori nel mondo aveva portato solo miglioramenti: senza l'introduzione delle navi della Nazione lei e Sigurd non avrebbero raggiunto il Polo Sud. La Naziona era forte ed imbattibile, questa non era di certo la prima volta che lo dimostrava: spesso suo padre a tavola esaltava la sua famigla e i cittadini di quello stato ricordando il passato anche se non andava nei dettagli. Nella mente di Saki si creò solo una grande confusione, di una sola cosa era certa, ovvero che quel ragazzo di corporatura così simile alla sua era il nuovo Avatar. Con un misto di delusione e stupore indicandolo con la mano destra urlò "EEEH?" Dopodichè balbettò qualcosa di incomprensibile e solo dopo vani tentativi riuscì a formulare una frase coerente. Si presentò dunque anche lei mostrando un minimo di rispetto, anche se in modo piuttosto impacciato. "Sono Saki della Nazione del Fuoco, è un... Onore conoscerti!" Fece un veloce inchino con gli occhi sbarrati e una profonda vergogna per aver pronunciato onore a quello che prima aveva provato ad allontanarla. Infine, più rispettosamente, fece un inchino anche alla signora di fronte a lui, che ancora bene non aveva inquadrato, ma che sembrava meravigliosamente saggia.


    EDIT: avevo dimenticato il colore nel secondo discorso diretto di Saki.


    Edited by MajesticScarlet - 26/3/2013, 18:14
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 13


    [520 Sho-Sho (#3A0057): n° exp (13r20)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    Le informazioni che Hangin gli stava dando lo preoccupavano sempre di più. Avatar uccisi prematuramente... tutto ciò non gli piaceva, ma riconosceva che la monaca aveva ragione. Non poteva rimanere lì ancora per molto, soprattutto dopo l'annuncio di quella sera. Non voleva mettere in pericolo inutilmente chi gli era vicino ed effettivamente il modo migliore per farlo era andarsene al più presto. Inconsapevolmente stava già scegliendo chi seguire per il suo viaggio. I modi affabili e concilianti dell'ordine del Loto erano sicuramente più efficaci su di lui che non l'approccio burbero della messaggera della Nazione del Fuoco.
    Non fece in tempo a rispondere che venne interrotto per la seconda volta nella serata da un giovane uomo, che a giudicare dal suo abbigliamento doveva essere della Tribù dell'Acqua. Doveva essere una sorta di tutore per la bambina che li aveva interrotti prima, perché si scusò per il suo comportamento maleducato con Sho-Sho e Hangin.
    Stava per dirgli che non c'era bisogno che si scusasse, è normale per i ragazzini di quell'età essere un po' irruenti, quando la piccola palla rosso fuoco si rivolse per la seconda volta a lui. "è un... Onore conoscerti!"
    Il giovane Avatar rimase interdetto per un secondo. Cosa aveva sentito e, soprattutto, cosa aveva capito quella bambina di ciò che gli aveva detto Hangin? Non sapeva che dirle, mentre lei si esibiva in un goffo ma rispettoso inchino a lui e alla monaca.
     
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29 POST 3// Pomeriggio inoltrato
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    Colore dialoghi: #0093DD
    Exp: 2290 (30x100)
    Denaro: 200 DEPOSITATO: *Click*+
    Abbigliamento: indossa una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.:

    Stats:
    exp: 940
    LV: 5
    Atk D. 700
    Def D. 500
    Atk //
    Def //
    Vel 300
    EV 500

    Mosse dominio:

    - Getto d'acqua C
    Il dominatore fa eseguire all'acqua un incerto movimento circolare e la scaglia contro l'avversario
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 15

    - Lama d'acqua B (mossa a stretta distanza)
    il dominatore colpisce l'avversario con una porzione d'acqua resa tagliente come una lama
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 30

    - Punte di ghiaccio
    Il dominatore lancia contro l'avversario una raffica di piccole punte ghiacciate
    Attacco: 5 / Difesa: 0 / Velocità: 40

    - Guarigione C
    Il dominatore cura se stesso o un compagno grazie all'arte medica del dominio dell'acqua
    Attacco: 0 / Difesa : 0 / Velocità : 0
    EFFETTO: I tuoi PV o quelli di un compagno vengono ripristinati di 100 unità / Puoi usare questa mossa solo 3 volte per combattimento

    - Frusta d'acqua A ( elimina l'apprendimento di : Frusta d'acqua B e Frusta d'acqua C )
    Il dominatore crea una potente frusta d'acqua e la usa per attaccare l'avversario
    Attacco: 40 / Difesa: 0 / Velocità: 20





    Sigurd guardò bieco la piccola Saki che era ancora abbassata nel suo impacciato e fuor di luogo inchino. Non si aspettava di certo che anche lei potesse percepire quel dialogo avvenuto a bassa voce tra il ragazzino e l’anziana signora a cui si trovavano davanti e restò per un attimo piuttosto perplesso.
    Era sicuro che oramai tutti si fossero resi conto di come il segreto sull’identità dell’Avatar fosse oramai a conoscenza dei quattro. Di questo doveva solamente ringraziare la ragazzina che, a causa della sua innocenza, non era riuscita minimamente a celare il suo stupore. Quelle quattro parole che aveva pronunciato, infatti, “è un... Onore conoscerti!”, che risuonavano ancora nelle orecchie di Sigurd, erano state più che una maldestra autoaccusa.
    Sigurd capì che avrebbe dovuto insegnare a Saki come contenersi di più: in quella situazione, alla fine, sarebbe bastato improvvisare e fingere che nulla fosse accaduto ma, in un contesto diverso, quell’incapacità di apparire ieratici sarebbe davvero potuta essere fatale.
    Dissimulò l’espressione contrita che aveva rivolto alla sua compagna e, girandosi, assunse nuovamente la faccia allegra di chi ha appena fatto conoscenza di un nuovo amico e non lo vuole mollare facilmente.
    Osservò l’anziana che non sembrava voler proferire alcuna parola e il piccolo Avatar, di cui ancora non riusciva a capacitarsi, e che sembrava sentirsi smarrito. “Vi trovate a vostro agio tra tutta questa confusione? A me inizia a dare fastidio, ho bisogno di un po’ di aria fresca” – disse accompagnando il gesto con cui tirò un po’ il bavaro della sua giacca, prendendo fiato silenziosamente – “Che ne direste se vi offrissimo una bevanda calda come scusa per la nostra ineducata intromissione?”. Sigurd fece un attimo di pausa per guardare negli occhi i due e poi continuò: “Immagino che vogliate sicuramente riprendere i vostri discorsi quanto prima ma questa è una serata di festa, non ho ancora capito cosa si stia festeggiando, ma non mi sembra voi siate nello spirito giusto. Forza, venite con noi!” e rivolgendosi all'anziana donna nel tono più convincente riuscisse a fare continuò : “Ovviamente è invitata pure lei, non mi potrei mai perdonare di averla separata dal suo nipotino, né, tanto meno, di aver lasciato una donna come lei da sola!”.
    Il ragazzo si contrariò del suo stesso comportamento ma non vedeva davvero altre alternative. Difficilmente avrebbe elargito un complimento, tanto meno in pubblico e verso una donna che vedeva per la prima volta nella sua vita. Ma, d'altronde, che poteva fare? Se avesse preso di petto il discorso avrebbe potuto solo incorrere in problemi, il ragazzo sarebbe scappato e la donna avrebbe persino potuto affrontarlo direttamente. Se non avesse fatto nulla avrebbe perso l’occasione che gli si prospettava. Pensò nuovamente all'inopportunità di Saki. Anche se doveva ringraziarla per aver individuato tra tutta quella ressa elementi così importanti, aveva rovinato tutto con appena quattro parole. Sigurd, per carattere, cercava di avere sempre tutto controllo e l’idea che ci potesse essere sempre lei a girare le carte in tavola seppur con qualche piccolo veniale errore, era qualcosa che lo innervosiva oltre misura. “Non ci direte di no, vero? Avete facce troppo serie per un’occasione come questa!” cercò di dire per coinvolgerli e sperando di ricevere una risposta positiva.
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 4, pomeriggio inoltrato

    "EEEH?" gridò una vocetta acuta alle spalle di Hangin, la donna si voltò, osservando con sguardo severo la ragazzina che si inchinava davanti al nuovo Avatar. L'anziana non amava venire interrotta a quel modo, ma sapeva che scene del genere si sarebbero ripetute ancora e ancora, nei mesi seguenti, ogni volta che l'Avatar fosse stato riconosciuto. Rimase così ad osservare la scena in silenzio, lasciando che fosse il ragazzo a decidere come comportarsi. Non passò molto prima che il tutore della ragazzina tornasse a riprenderla... o, meglio, a prendere l'Avatar. "Ovviamente è invitata pure lei, non mi potrei mai perdonare di averla separata dal suo nipotino" offrì il ragazzo. Hangin si limitò ad accennare un sorriso di cortesia: "la festa di oggi è stata organizzata in occasione del sedicesimo compleanno del nuovo Avatar, Sho-sho" disse, indicando il giovane "il mio nome è Hangin dell'Ovest, guru dei Nomadi dell'Aria" si presentò, sorvolando sulla sua affiliazione al Loto Bianco: meno persone erano a conoscenza del loro ritorno, più difficile sarebbe stato per l'Imperatrice rintracciarli. "E il ragazzo non è mio nipote" precisò, senza però allontanarsi. Non aveva l'aria di essere un emissario dell'Imperatrice, ma qualcosa, nel modo in cui si era avvicinato a loro, non le era piaciuto. Probabilmente era solo infastidita dal fatto di essere stata interrotta tanto bruscamente, ma preferiva esserne sicura che lasciare l'Avatar in pericolo. Se Sho-sho avesse deciso di accettare l'invito lo avrebbe seguito.
     
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    Anno 17 - Mese 1 - Giorno 29, pomeriggio inoltrato || POST 3
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    Saki
    ~Codice colore: #802B00
    ~Exp: 1800 (30r100)
    ~Denaro: banca
    ~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    ~Abilità: /
    ~Armatura: /
    ~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

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    Saki si rialzò dal suo buffo e impacciato inchino, con il ripensamento di aver pronunciato la parola onore a colui che poco prima l'aveva scacciata con un gesto della mano. Era però pur sempre, almeno di questo era convinta, l'Avatar e i suoi genitori di fronte a persone importanti le avevano insegnato a rivolgersi col massimo del rispetto. Poco aveva imparato di quell'arte che esibiva maldestramente. Si accorse di essere osservata da tutti e tre i presenti non capendone il motivo, non le sembrava di aver fatto nulla di male. Sigurd inoltre si comportò in una tal maniera che lei si spaventò, non avendo mai visto quel lato del suo carattere: con parole ricercate e un viso allegro piuttosto strano cercava di avvicinarsi al ragazzo invitandolo ad allontanarsi e a prendere qualcosa da bere. Avrebbe addirittura offerto lui. La ragazzina lo guardò con una faccia interrogativa, sperando le spiegasse cosa gli stesse passando per l'anticamera del cervello. Era evidente che il suo compagno di viaggio nutriva un certe interesse per quel giovane Avatar, ma lei non ne comprendeva il motivo. Prima di conoscerne l'identità avrebbe giurato non avesse nulla di straordinario. Il fatto che fosse lui il prescelto dominatore di tutti e quattro gli elementi lo rendeva misterioso e al contempo pericoloso agli occhi di Saki. Forse proprio per questo Sigurd voleva ottenere la sua amicizia. Ovviamente per educazione aveva invitato pure la signora che aveva dedotto pure lei potesse trattarsi solo ed esclusivamente della nonna del ragazzo. La signora saggia spiegò il motivo di quella festa e, anche se questo doveva apparire scontato, ne rimase stupita, come per il fatto che in realtà lui non fosse suo nipote. Ora che ne era a conoscenza si chiedeva come avesse potuto credere che i due fossero parenti, infatti non si assomigliavano per niente. Si avvicinò all'Avatar e con una piccola pacca sulla spalla cercò di catturare la sua attenzione "Auguri! Allora avevo ragione, non sei tanto più grande di me! E' incredibile... Quindi sai dominare tutti e quattro gli elementi?" Detto questo imitò strani movimenti assurdi e patetici appositamente per provare a far sorridere i presenti, ma non si aspettava risultati. Lei era felice ed entusiasta di quella scoperta e avrebbe voluto sbandierarlo ai quattro venti, ma non c'era ombra di dubbio che tutti i presenti dell'isola erano già a conoscenza della sua esistenza. "Mi fai vedere qualche mossa, non è vero?" Le luccicarono gli occhi e cominciò a saltellare sul posto e in tondo per l'emozione: aveva già visto il dominio del fuoco e pure quello dell'acqua grazie a Sigurd, ma non del dominio della terra nè di quello dell'aria. A proposito di quest'ultimo si ricordò della signora che si era presentata come nomade e per questo si rivolse pure a lei. "Sicuramente sarai una grande esperta! Non è che mi faresti vedere qualche giochetto?" Sembrava una persona seria e altezzosa, ma anche comprensiva, perciò si aspettava con aria sognatrice che almeno lei le dimostrasse qualcosa. Nel frattempo si era dimenticata totalmente della proprosta di Sigurd, ma presto il suo stomaco gliel'avrebbe fatto ricordare. Finite le sue infantili richieste in un attimo in cui le sembrava fosse piombato il più assoluto silenzio la pancia reclamò cibo e lei arrossì leggermente per la vergogna guardando tutti con occhi innocenti.
     
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  14. TheMadHeadsprod
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    [EXP Tayo (#00F000): n° exp (16r50*)] [DENARO: 100 m DEPOSITATO: 350 m. RdT ABBIGLIAMENTO: Veste verde foresta, con tasche sulla parte superiore, gli arriva fino alle ginocchia, per via della stoffa che chiude a punta. Tunica in tinta, calzoni del medesimo colore ma più scuri, che finiscono a mezza gamba. Calzettoni che partono dal ginocchio, verdi con rifiniture color oro, corredate di sandali con la punta verso l'alto e disegni ricamati.
    [EV:400, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

    Stats PG:
    Atk=800
    Def=500
    Vel=300

    Mosse caratteristiche-di scuola:




    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 1, pomeriggio inoltrato

    Seguiva le feste del paese il vecchio, dopo aver cominciato il suo viaggio. Pensò bene di lasciarsi andare ad un giorno di frivolezza.
    Bella però Kyoshi! Non me la ricordavo così... Lì c'era un banco di cavoli una volta, e poi là una bottega di stoffe... ah quante cose sono cambiate in 30 anni!
    Aveva deciso di tartassare un povero vecchietto, che come lui, era desideroso di attenzioni. Quindi passeggiavano a braccetto verso la strada principale. Tayo, per via della sua altezza, si ritrovava a fare, quasi letteralmente, da "bastone" per il suo compare, di gran lunga più debole e anziano di lui.
    Senti vegliardo mio, tutto bello eh per carità, belle le statue dell'avatar, belli i festoni, bella la gente i festa, buoni i dolcetti e tutto... ma perché stiamo festeggiando?
    Alla risposta subito trema appena eccitato.
    Eh, e me lo dici così? Ma lo sai che se proprio un tipetto? Che mattacchione! Perché non bofonchi prima certe cose?
    E' vero che chi va con lo zoppo impara a zoppicare, e Tayo, che comunque ha soli cinquantadue anni, appresso a quel suo compare si sente mentalmente un ottantenne. Si voltò s'istinto a cercare l'avatar, o almeno tracce di esso, e caso volle che osservò Saki rialzarsi dall'inchino.
    Senti stallone, è stato bello, ma sono uno spirito libero, stammi bene.
    Disse quindi levandosi dalla morsa del vecchio delicatamente e sorridendogli prese a camminare verso il gruppo. Osservò uno ad uno i volti dei presenti in quel gruppo, passando più volte su quello della dominatrice dell'aria, ritenendola più interessante. Dopo un po' mise le mani dietro la schiena e si avvicinò ancor di più. Dalle parole di Saki comprese l'identità di Sho-Sho
    Scusatemi signori...
    Disse camminando più lentamente verso l'Avatar.
    Sei tu l'avatar, non è così?
    Si fece un po' più serio, rendendo lo sguardo arcigno e indagatore. La fronte si ornò di rughe profonde e dure, accompagnate dalle zampe di gallina. Alzò un sopracciglio, poi diede spazio all'altro, così per due volte, per poi distendere il volto in una espressione rasserenata e solare. Sorrise ampiamente per poi annuire.
    Sembri un bravo ragazzo.

    Edited by TheMadHeadsprod - 30/3/2013, 11:02
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 14, pomeriggio inoltrato


    [540 Sho-Sho (#3A0057): n° exp (14r20)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    Sho-Sho si sentì accerchiato. A causa del suo essere il musicista più rinomato nel villaggio non si era mai sentito carente di attenzioni, ma ultimamente stavano davvero diventando troppe. Incrociò le braccia, chiuse gli occhi e si strinse con le dita l'attaccatura del naso, un gesto che da sempre lo aiutava a rilassarsi.
    Ascoltò con pazienza il ragazzo, presentatosi come Sigurd della Tribù dell'Acqua e sorrise ai goffi tentativi di dominio della piccola Saki. Nonostante il suo freddo approccio di poco prima stava guardando con occhi diversi la bambina. "Non preoccuparti, ti farò vedere qualcosina dopo!" Sussurrò, strizzando l'occhio in sua direzione. Rivolgendosi di nuovo a Sigurd disse: "Beh, per quanto mi riguarda non mi trovo esattamente a mio agio in mezzo a questa folla. Conosco un posticino carino dietro l'angolo dove fanno un ottimo tè, ideale per questa fredda serata!"
    Sho-Sho non era mai stato un tipo refrattario alle nuove conoscenze, soprattutto se si trattava di gente esterna al Regno della Terra. Lanciò un'occhiata ad Hangin in cerca della sua approvazione e stava per girare le spalle al gruppetto aprendo la strada quando una voce sicura lo fermò. "Sei tu l'avatar, non è così?"
    Un vecchietto magrolino era di fronte a lui, osservandolo. Sembri un bravo ragazzo.
    Ma quante persone hanno sentito la nostra conversazione? Cercando di raccapezzarsi dentro a tutto quello che gli stava succedendo attorno, disse allo strano signore: "Grazie mille, davvero!. Cerchi di divertirsi, alla festa!"
     
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