Kyoshi in festa per Sho-Sho

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    no problem per l'inserimento, questa è una role libera, non seguiamo turni, può entrare e uscire chi vuole.

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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 12, pomeriggio inoltrato

    Non fu facile, per Hangin, rimanere in silenzio ad ascoltare il discorso del giovane Sigurd; ad oggi parola quell'impulso che l'aveva portata ad abbandonare la via dei nomadi per entrare nell'Ordine del Loto Bianco tentava di riemergere, offuscando il suo giudizio... ma non era più la donna di un tempo. Aveva imparato a controllare quegli impulsi, aveva scoperto il valore della prudenza e, a quel giovane, aveva già rivelato fin troppo, meglio riportare la conversazione su un terreno meno spinoso: "è successo più di tre secoli fa. All'epoca governava il Signore del Fuoco Sozin, un uomo ambizioso, amico d'infanzia dell'Avatar Roku. Ha provato ad usare quel legame di amicizia per portare l'Avatar dalla sua parte, ha tentato di convincerlo che a motivarlo era unicamente il benessere del mondo intero, ma l'Avatar non si è lasciato ingannare e i due sono arrivati allo scontro. Nessuno può competere con i poteri di un Avatar bene addestrato e per trent'anni Roku è riuscito a tenere sotto scacco la Nazione del Fuoco... ma Sozin era un uomo paziente quanto determinato, ha aspettato la sua occasione e appena ha potuto ha pugnalato alle spalle il suo vecchio amico. Sapeva, come tutti, che l'Avatar successivo sarebbe nato tra i Nomadi dell'Aria e, per assicurarsi che non interferisse nuovamente con i suoi piani di conquista, ha sterminato la mia gente prima che il giovane Aang fosse pronto ad assumere il suo ruolo. Cambiano i volti, ma a quanto pare la storia ama ripetersi... non credo sia un caso che, tra tutti i nomi dei suoi antenati, Iris abbia scelto di chiamare Sozin il suo primo figlio maschio. E penso con altrettanta convinzione che dobbiamo fare l'impossibile per tenere Sho-Sho lontano dalle grinfie dell'Imperatrice." concluse con una forza e una determinazione insolite per una nomade.

    Avevano ormai raggiunto il palco quando Hangin si accorse di una presenza nervosa accanto a sè. "...dovrei parlarle velocemente da soli, se possibile. Prima del discorso" disse l'Avatar. Al nome dell'Imperatrice la donna sussultò. Possibile? Sapeva già tutto? Studiò la folla circostante, sentendosi come un toporagno in trappola. "Scusateci un momento" disse, accennando un inchino di saluto in direzione del resto della compagnia, per prendere il braccio del ragazzo e lasciarsi aiutare a raggiungere il vicolo: "come ti ha contattato? Quando? Mi serve ogni dettaglio che puoi darmi, per quanto ti sembri insignificante" si informò, appena fu certa che nessuno potesse sentirli.
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 18, pomeriggio inoltrato


    [760 Sho-Sho (#3A0057): n° exp (20r50)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    Sho-Sho si diresse insieme ad Hangin nel vicolo buio dietro al palco. L'odore non era particolarmente gradevole, ma era l'unico posto dove era sicuro che potessero parlare indisturbati. Si girò verso la monaca e snocciolò le parole velocemente, incespicando tra una frase e l'altra. "Stamattina, quando sono andato a pregare al tempio, mi ha avvicinato una di quelle protettrici dell'Imperatrice... Sapeva chi sono, non so come abbia potuto scoprirlo... mi ha detto che quello che si definisce Loto Bianco in realtà non lo è, si tratterebbe di un complotto per spodestare l'Imperatrice. Quindi mi ha proposto di seguirla subito per andare da lei nella Nazione del Fuoco a cominciare il mio addestramento da Avatar, sotto la sua protezione. Inizialmente ero tentato di accettare la proposta e le ho chiesto di seguirmi durante la giornata."
    Sho-Sho prese fiato, rendendosi conto in quel momento che forse avrebbe dovuto già da subito lasciar perdere quell'idea, ma ormai era troppo tardi.
    "Solo che dopo aver ascoltato i discorsi tra lei e Sigurd ho capito cos'era la spiacevole sensazione che ho provato parlando all'emissaria di Iris. Non ho bisogno di diventare un soldato, non voglio essere il mezzo di qualcuno che vuole tutto per sé." Il giovane Avatar guardò la monaca negli occhi, sentendosi rinfrancato dall'antica saggezza che vi percepiva. "Ora so che la scelta giusta è seguire lei e il suo ordine. Voglio imparare ad essere un punto di riferimento per chi ha bisogno, per i deboli e per gli oppressi."
    Il ragazzo si erse, immaginandosi diventare un condottiero come quelli di cui viene narrato nei libri di storia.. per poi sgonfiarsi subito, chiedendosi da dove avesse tirato fuori quei discorsi così triti e ritriti. Oh beh, ora abbiamo altre cose di cui preoccuparci... Prima di tutto: la ragazza ci ha seguiti fin dentro alla locanda ed ora è sicuramente nella folla che mi tiene d'occhio. Devo andare a parlarle e dirle che declino l'offerta? Lei che consiglia? Come seconda cosa, invece: che dobbiamo dire, adesso?"
    Sho-Sho rivolse uno sguardo al retro del palco, luminoso nel crepuscolo che stava abbracciando la piazza.
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 13, pomeriggio inoltrato

    Hangin ascoltò le parole del giovane Avatar con una crescente sensazione di fastidio. Come aveva potuto? Come aveva fatto a permettere ad una di quelle viperecorvo di avvicinarsi all'Avatar? Erano lì per proteggerlo e poche ore dopo averlo trovato già rischiavano di perderlo! Il suo sguardo si fece severo: aveva sottovalutato l'Imperatrice! "Hai detto di essere stato avvicinato da una delle protettrici dell'Imperatrice, questo è un bene per noi... ma dove ce n'è una presto ne arrivano altre: abbiamo meno tempo di quanto pensassimo. Se lo sanno da questa mattina è probabile che tutte quelle fanatiche si stiano radunando qui; dobbiamo andarcene, discretamente, ma in fretta. Parlare con loro è inutile" disse, guardandosi attorno con aria preoccupata. Che li stesse osservando anche in quel momento? Con gli anni le loro avversarie diventavano sempre più abili, erano quasi riuscite a scoprire la loro base non più di qualche mese prima. Senza l'Avatar il Loto non sarebbe durato ancora a lungo.

    "Sho-sho, ora devo chiederti di fare la prima di una lunga serie di scelte difficili: fidati di me. Vai all'entrata nord del villaggio, lì troverai di guardia Mai-Sang, la donna che era con me questa mattina. Dille che l'Imperatrice sa tutto e di procedere come programmato. Io ti coprirò le spalle e vi raggiungerò più tardi, quando anche la tua famiglia sarà al sicuro. Scegli stradine secondarie e sii rapido: i servi dell'Imperatrice non temono di aprire il fuoco in mezzo alla folla, quando vogliono ottenere qualcosa" spiegò la donna "cercherò di distrarli con un bel discorso, ma tu fai in fretta. Che il vento di primavera ti accompagni" augurò, piegandosi in un inchino di saluto prima di avviarsi verso il palco.

    Ayana si guardò intorno seccata: la scelta di vestirsi da guerriera Kyoshi si era rivelata corretta per nascondere la sua identità, come prescriveva il Codice, un po' meno per quanto riguardava il non farsi notare. Aveva stretto i pugni quando aveva visto l'Avatar infilarsi in uno stretto vicolo in compagnia della vecchia megera. Se non fosse stato tanto importante per l'Imperatrice in persona lo avrebbe preso a schiaffi! Lo aveva avvertito che quella gente era pericolosa... e lui che faceva? Le sfuggiva per offrirsi a loro su un piatto d'argento! Non sarebbe durato a lungo questo Avatar, se lo sentiva. D'altra parte il mondo non aveva bisogno di lui, ormai. Sua Altezza l'Imperatrice riusciva benissimo a mantenere la pace con un solo dominio! Ma appena fosse ricomparso gli si sarebbe avvicinata, in fondo aveva degli ordini che non aveva la minima intenzione di discutere...
     
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  4. ¬Gimodef™
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    ANNO 17, MESE 1, GIORNO 29 POST 12// Pomeriggio inoltrato
    2l9046b
    Colore dialoghi: #0093DD
    Exp: 4260 (30r100)
    Denaro: 200 DEPOSITATO: *Click*+
    Abbigliamento: indossa una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.:

    Stats:
    exp: 940
    LV: 5
    Atk D. 700
    Def D. 500
    Atk //
    Def //
    Vel 300
    EV 500

    Mosse dominio:

    - Getto d'acqua C
    Il dominatore fa eseguire all'acqua un incerto movimento circolare e la scaglia contro l'avversario
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 15

    - Lama d'acqua B (mossa a stretta distanza)
    il dominatore colpisce l'avversario con una porzione d'acqua resa tagliente come una lama
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 30

    - Punte di ghiaccio
    Il dominatore lancia contro l'avversario una raffica di piccole punte ghiacciate
    Attacco: 5 / Difesa: 0 / Velocità: 40

    - Guarigione C
    Il dominatore cura se stesso o un compagno grazie all'arte medica del dominio dell'acqua
    Attacco: 0 / Difesa : 0 / Velocità : 0
    EFFETTO: I tuoi PV o quelli di un compagno vengono ripristinati di 100 unità / Puoi usare questa mossa solo 3 volte per combattimento

    - Frusta d'acqua A ( elimina l'apprendimento di : Frusta d'acqua B e Frusta d'acqua C )
    Il dominatore crea una potente frusta d'acqua e la usa per attaccare l'avversario
    Attacco: 40 / Difesa: 0 / Velocità: 20





    Il giovane uomo ascoltò assorto le parole dell’anziana donna che, sebbene avesse raccontato un po’ della storia passata, riportando alla mente del giovane nomi e fatti di cui aveva ormai solo una vaga reminiscenza, aveva comunque eluso la sua domanda finale. Sigurd si sentiva vagamente vittorioso perché si era reso conto che Hangin non era in grado di rispondergli e aveva continuato a dimostrare il suo senso di risentimento nei confronti dell’Imperatrice. La felicità provata non era tanto legata alla soddisfazione di aver difeso la donna – che restava comunque indifferente al dominatore del tutto interessato alla politica mondiale – ma tanto al fatto di essere riuscito a trovare una breccia che era stata evitata dalla Nomade. In realtà, non era davvero sicuro del fatto che la donna avesse sorvolato su quella questione coscientemente ma il fatto di essere arrivati a un punto tale era comunque un motivo di contentezza per il ragazzo che aveva ormai preso la situazione come una mezza disputa retorica in cui avrebbe vinto la persona che sapeva come meglio giocare con le parole e fargli assumere il significato e il valore che volevano conferirgli per i loro scopi.
    Decise di non replicare per il momento ad Hangin che aveva, d’altro canto, preferito attendere alla richiesta di Sho - Sho, seguendolo in disparte in modo da poter parlare prima dell’annuncio del ritorno ufficiale dell’Avatar e il conseguente inizio della festa. Sigurd li seguì con lo sguardo finchè gli fu possibile, rassegnandosi, pian piano, alla situazione. Si guardò intorno leggermente irritato per il modo in cui aveva finito per evolversi la situazione e cercò la piccola Saki che aveva, invece, finito per tralasciare. Osservò l’insolito vecchietto che era oramai rimasto in silenzio, smettendola con quei discorsi che lo facevano assomigliare tanto alla ragazzina, e disse ad alta voce per sovrastare il vociare della folla: “Saki, forse è meglio che ci avviamo pure noi. Ti dispiacerebbe seguirmi? Mi scusi signore, ci vediamo appena possibile o, in caso, arrivederci! Che gli Spiriti possano avere cura di lei!” e si allontanò, ormai congedato, aspettando che la ragazzina dai capelli rosso brillante gli fosse dietro.
    Si infilò in un vicolo lontano dalla confusione e, respirando sollevato dal fatto di ritrovarsi da solo con la ragazzina disse: "Ho come l'impressione che abbiamo definitivamente perso l'Avatar, oltre una bella occasione per goderci qualche avventura, sfortunatamente.. Forse avremmo dovuto giocare meglio le nostre carte magari essere un minimo più insistenti.. In ogni caso complimenti, alla fine, ti sei comportata bene.. Lui, invece, avrebbe almeno potuto rispondere alla mia offerta di insegnargli qualcosa. Un diniego sarebbe pure potuto bastare. Tutti quei discorsi sull'educazione erano forse rivolti alla persona sbagliata!" concluse seccatamente e vagamente ferito assumendo anche un'espressione imbronciata che, in realtà, lo faceva apparire piuttosto divertente. La felicità che aveva provato prima era oramai completamente scomparsa ed era stata sostituita da un senso di irritazione non indifferente. "Cosa facciamo ora? Cerca di evitare la folla, per oggi, di contatti con la gente, ne ho avuto abbastanza! Voglia di vedere qualche posto oppure possiamo andare ad accamparci?".
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 19, pomeriggio inoltrato


    [840 Sho-Sho (#3A0057): n° exp (28r80)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    Sho-Sho si inchinò di rimando ad Hangin prima che lei salisse sul palco per intrattenere la folla. Ripensò alle parole della monaca, mentre il suo cervello cominciò a vorticare furiosamente. Doveva trovare un modo per arrivare a nord senza farsi notare. Fortunatamente il vicolo dove si erano riparati non era cieco, l'altra estremità portava direttamente al porto est. A quell'ora non doveva esserci nessuno, anche perché immaginava che la maggior parte della gente fosse in attesa della sua comparsa sotto al palco.
    Mentre sbucava nel grande piazzale di pietra che costituiva il piano di scarico delle navi mercantili continuava a guardarsi intorno, seguito dalla sgradevole sensazione di essere osservato. Come aveva previsto, le uniche persone in vista erano le due guardie che facevano la ronda da un capo all'altro del porto, avanti e indietro. Non avevano l'aria di divertirsi molto.
    Sho-Sho li conosceva: uno di loro era un ragazzo di qualche anno più grande di lui che sognava di entrare nella marina del Regno della Terra ma che per il momento era relegato a occupazioni che le guardie più anziane evitavano, noiose e affaticanti. L'altra persona era invece un vecchio soldato che a causa di una ferita di guerra era stato rispedito a casa e si guadagnava da vivere facendo la guardia portuale a tempo pieno. Aveva preso in grande simpatia il ragazzo e li si sentiva spesso raccontarsi storie di guerre e viaggi.
    Il giovane Avatar sperò con tutto il cuore che la gente di quel villaggio non venisse coinvolta nelle faccende tra lui e l'Imperatrice, non avrebbe potuto sopportare il dolore.
    Si diresse verso nord costeggiando il villaggio, rimanendo nascosto nell'ombra degli alberi, spogli e inquietanti in quel periodo dell'anno, che crescevano lungo la costa rocciosa dell'isola. Aveva l'impressione che il suo respiro potesse essere sentito a chilometri di distanza e che le foglie morte sotto i suoi piedi stessero crepitando "Sono qui, sono qui!"
    Senza cedere alla tentazione di mettersi a correre raggiunse finalmente l'arco in pietra nuda che delimitava l'estremità nord del piccolo villaggio. Nel momento i cui vide i grandi bisonti volanti accampati lì accanto si rese conto di quanto il suo cuore stesse battendo forte.
    Riconobbe nella figura che stava spazzolando una delle due creature la ragione per cui si era recato là, Mai-Sang.
    Si avvicinò a lei, cercando di calmarsi un po' e richiamò la sua attenzione esibendosi nel tradizionale inchino di saluto.
    "Buonasera, giovane monaca. Mi manda la Maestra Hangin. So che lei non si fida ancora di me, ma questa volta mi deve ascoltare." Non le lasciò nemmeno il tempo di replicare, cominciando a parlare come una macchinetta. "Mi ha detto di dirle che l'Imperatrice sa già tutto, le sue protettrici sono sulle mie tracce. Non ci metteranno molto a scoprire che me ne sono andato dalla piazza, perciò bisogna agire subito. 'Procedere come programmato,' mi ha chiesto di riferire."
    Sho-Sho finalmente si lasciò andare in un lungo sbuffo che esprimeva la pressione alla quale era sottoposto, chiedendo poi in tono apprensivo: "Esattamente, com'è stato programmato?"
     
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  6. Silian
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    (30r100)-> Elanor post 80 exp 37.980

    Se non fosse stato per la luce che lentamente diventava più fioca e le stelle che facevano capolino ad una ad una nel cielo, Mai avrebbe potuto pensare che in quel posto il tempo non scorresse affatto: i bisonti ruminavano da ore senza nemmeno muoversi dal posto in cui si erano sdraiati, ed il mormorio della brezza tra le foglie era tanto incostante quanto, dopo tutto quel tempo, monotono. A cavalcioni sul ramo di un'imponente querciasalice lasciava vagare lo sguardo sui tetti di paglia del villaggio, senza realmente guardare nulla... finché un basso grugnito di uno degli animali ruppe la quiete della radura. Il bisnte smise di ruminare, agitò le orecchie lanose e puntò il grosso muso in direzione dell'arco di pietra che delimitava uno degli accessi al centro abitato, annusando l'aria. Mai aguzzò inutilmente lo sguardo: era troppo buio ormai per vederci qualcosa. Toccava scendere... si lasciò scivolare lungo il tronco dell'albero, lungo il quale la raccolse una comoda passerella di terra e prese a lisciare il pelo del bestione con aria noncurante, finché il visitatore non decise di attirare la sua attenzione.

    Giovane Monaca? Che fa, sfotte? ringhiò per prima cosa tra sé Mai, mentre omaggiava il giovane Avatar con una delle sue migliori occhiate incendiarie. "Non sono una monaca" sibilò seccamente entre quello continuava a parlare. C'era una nota di urgenza nella sua voce. E quello che diceva non era per niente, ma neanche lontanamente rassicurante... "muovi le chiappe" lo apostrofò senza troppi complimenti, accennando con la testa alla groppa del bisonte poi, dato che le sembrava che ci stesse già mettendo troppo tempo, mollò un pestone in terra. Una colonna squadrata di roccia si sollevò dal suolo esattamente dove Sho-Sho teneva i piedi, schizzando in aria come un tappo di bottiglia. Così almeno non perdiamo tempo a farlo salire trovò il tempo di pensare la donna, caustica. "Maruwa, hip hip!!" schioccò seccamente dando uno strattone nervoso alle briglie di corda; il bisonte si impennò con un muggito, seccato dal'irruenza con cui la sua guida aveva impartito l'ordine, e si lanciò in aria guadagnando rapidamente quota con potenti colpi di coda. Il dorso della bestia era quasi in verticale durante il decollo... ma la dominatrice della Terra non se ne curò più di tanto - in ogni caso, se non fosse stato abbastanza sveglio da sopravvivere ad una cavalcata a dorso di bisonte difficilmente avrebbe potuto sperare di cavarsela con iris!

    "Funziona che ti nascondiamo dove non possono trovarti" gli spiegò laconica solo quando la costa dell'isoladi Kyoshi fu alle loro spalle "Nascondiamo anche i tuoi, ma non nello stesso posto. E poi aspettiamo..." precisò, tornando subito a scrutare il cielo notturno davanti a loro. Per qualche assurdo motivo solo in quel momento si accorse di quanto la tensione le avesse attanagliato lo stomaco. Scosse la testa, respirò a fondo e lasciò sfuggire l'aria con lentezza attraverso le labbra per rilassare i muscoli irrigiditi. Stupida Imperatrice, stupida Hangin e stupido Avatar!
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 20, pomeriggio inoltrato


    [860 Sho-Sho (#3A0057): n° exp (12r20)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    Sho-Sho si chiese cosa avesse fatto per meritarsi di essere trattato così. Non era uno di quei ragazzi che si lamentava ad ogni piè sospinto, ma la reazione di Mai-Sang l'aveva lasciato di stucco. Certo, poteva essere contrariata dal fatto che fosse lui il nuovo Avatar, ma di questo sicuramente Sho-Sho non aveva colpa!
    Tutti questi pensieri gli vorticavano per la testa una volta che lui si ritrovò sulla groppa del grande bisonte volante dopo che era stato sbalzato violentemente da terra dal dominio dell'apprendista. Ops... forse ho fatto una piccola gaffe riferendomi a lei come monaca...
    "Funziona che ti nascondiamo dove non possono trovarti" Il ragazzo udì queste parole al di sopra del forte sibilo del vento che imperversava nelle sue orecchie. Era la prima volta che volava e non era sicuro se gli piacesse o meno. Si godette a malapena lo spettacolo della sua isola tutta puntinata di luci artificiali, come se improvvisamente il cielo e la terra si fossero scambiati di posto. I suoi occhi vagarono sull'oceano che circondava Kyoshi, che da là sopra pareva ancora più sterminato di quello che aveva sempre notato stando a terra. Nel momento esatto in cui però volse lo sguardo sopra di sé gli venne un tal capogiro che si dovette aggrappare al parapetto della spaziosa sella per non rischiare di cadere di sotto.
    Chiuse gli occhi e, dopo diversi respiri profondi, sembrò riprendersi lievemente, almeno abbastanza da chiedere a mezza voce: "Posso almeno sapere dove siamo diretti?"
     
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  8. Silian
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, sera

    (15r50)-> Elanor post 84 exp 38.180

    E adesso che era quel tono da moribondo? Mai roteò gli occhi, aspettando qualche secondo prima di voltarsi: non aveva la minima intenzione di far pensare a quella pappamolla di poter fare affidamento su di lei, come fosse la sua mammina. Figuriamoci. Qundo lo individuò, abbarbicato in un angolino, non sapeva se ridere o piangere... come avrebbe mai fatto il Loto a tirare fuori da quello là un Avatar decente? "Tempio della Terra" rispose laconica. Tanto le probabilità che ci fossero Pupille abbastanza vicine da sentirla erano prossime allo zero. Ma non era detto che non li stessero seguendo: ragion per cui prima di portarlo dritto nella loro casa avrebbe aspettato il via libera degli Accoliti che monitoravano la situazione attorno a loro. "Resteremo lì finché non saremo sicuri di non avere metà del corpo di guardia di Iris alle calcagna, e ti assicuro che non sarà una cosa facile. Poi ti trasferiremo al sicuro. Nel frattempo mantieni un basso profilo. Niente giochini con i quattro elementi, nemmeno gli stallieri dovranno sapere chi sei... visto che lavorerai con loro" -si, quell'idea le era venuta a braccio, ma suonava benissimo. Cosa c'era di meglio di un bel po' di sano lavoro fisico per ritemprare quel cosino tremebondo? Represse un sorrisetto sardonico che le saliva alle labbra mentre riprendeva a parlare "... e nel frattempo il tuo addestramento è affidato a me. Quindi mettiti comodo e dormi, farai meglio ad avere i riflessi pronti domani mattina" gli consigliò mentre tornava a scrutare le stelle che trapuntavano il cielo blu petrolio. Sarebbe stato un luuuungo viaggio...
     
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    Anno 17, Mese 1, Giorno 29, post 21, sera


    [880 Sho-Sho (#3A0057): n° exp (8r20)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: lunga tunica a maniche corte verde scuro con una striscia gialla ai bordi, legata in vita da una fascia marrone. All’estremità pendente della fascia è ricamata in modo molto geometrico la sua iniziale, “S”. Porta dei pantaloni verdi e larghi, infilati in un paio di stivali marroni alti fino al ginocchio. L’avambraccio sinistro è coperto da un bracciale cucitogli da sua madre.] [EV: 250, ABILITA': --, ARMATURA: --, ARMI: --] Stats PG: Atk D= 700; Def D= 750; Vel= 300




    "Ma... ma io non ho mai avuto a che fare con gli animali! Non saprei nemmeno da che parte iniziare!" Sho-Sho si raddrizzò sulla scomoda sella, per un momento sconcertato. Si riprese subito dopo: "Mi scusi, non volevo sembrare offensivo. Non sono spaventato dal lavoro manuale, ho sempre aiutato mio papà nella sua bottega. È solo che pensavo che l'addestramento da Avatar fosse più... "mistico", mi capisce?" Mentre aspettava una risposta accolse con entusiasmo il suo consiglio di riposarsi, accomodandosi come meglio poteva sul pianale di legno rivestito di cuoio. Quel giorno era stato un lungo giorno, la stanchezza cominciava a farsi sentire. Pupille, Imperatrice, quattro elementi... intanto che Sho-Sho osservava il cielo sopra di lui sembrava tutto così lontano. I pensieri continuarono ad ingarbugliarglisi mentre scivolava in un sonno tranquillo, a dispetto della scomodità della sella.
     
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  10. Silian
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