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  1. Silian
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    Continua da: Un gioco percoloso

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    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 14, POST 73, primo mattino
    E se la freccia è ben scoccata non vi è mai fine
    [37.490 Elanor (#3a0057): n° exp (30r100)] [DENARO: 485 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: abito verde tenero con orli verdone, stivali in pelle di cavallostruzzo marrone, mantella con cappuccio da viaggio marrone scuro che nasconde l'involucro della balestra sulla schiena, capelli raccolti in una treccia e cappello comico in paglia] [EV: 900, ABILITA': Chi blocking, ARMATURA: //, ARMI: balestra, arco (off) stiletti (16)]

    Stats PG:

    Atk= 1100
    Def= 100
    Vel= 390

    Mosse caratteristiche-di scuola: Burning chi dart, Emergency shot, Raffica agli Tsubo, Deviare armi da lancio, Sgambetto.


    L’ isola emerse dalla nebbia del mattino come il carapace di una gigantesca tartaruga marina coperta di alberi. Il vapore acqueo si attorcigliava intorno alle pale dell’elicottero prima di essere dissolto dal forte spostamento d’aria, mentre il velivolo perdeva rapidamente quota: si abbassò su un vecchio pontile in disuso, verde di muschio, e tre figure incappucciate discesero con agilità dalla scaletta di corda che era stata gettata dal fianco del loro mezzo. I loro mantelli erano neri, e le maschere dalle sembianze di falco non lasciavano adito a dubbi sulla loro identità… tuttavia sparirono tutti nelle borse da viaggio delle donne, che sbucarono sul sentiero cinquecento metri più a monte vestite di tutto punto come comuni viaggiatrici dell’antico Regno della Terra. Non avevano proferito neanche una parola dal momento dello sbarco, ed i loro passi erano altrettanto silenziosi. Silenziosi e rapidi: le Pupille non hanno tempo da perdere quando l’Imperatrice chiama.

    Al piano terra del motel faceva un bel calduccio: i garzoni avevano appena ravvivato il fuoco dormiente sotto le ceneri e dei grossi ceppi umidi iniziavano già a fumare sui resti del falò del giorno precedente. Il profumo penetrante di resina ed aghi di pino bruciati saturava l’aria. Ecco la porta principale aprirsi, ed il laconico trio fare il suo ingresso: presero posto lontano dal camino, nonostante i mantelli intrisi di guazza, e mentre due ordinavano un tè nero bollente la terza andò a cercare il bagno. Almeno in teoria. Perché sparì nel nulla appena incrociò quel gruppo di viaggiatori assonnati che scendevano dal piano di sopra. Pochi istanti dopo la stessa donna si avvicinò silenziosa alla porta che le era stata indicata e la colpì ripetutamente, secondo il segnale convenuto, e prese a studiare il corridoio con rapide occhiate in ogni direzione.

    La stanza era immersa nella penombra, la candela praticamente esaurita poggiata su uno dei comodini dava i suoi ultimi barlumi di vita. C’era odore di chiuso misto a polvere ed abiti poco puliti, e non si trattava degli abiti di Iris… Elanor si piegò brevemente in un inchino di saluto ed abbracciò con un’occhiata allenata l’intera stanza con volto inespressivo, soffermandosi solo brevemente sulla piccola forma umana ancora avvolta nelle coperte bigie e quasi ignorando l’uomo profondamente addormentato sul letto matrimoniale. Non era per loro che era venuta. Tutto sommato la stanza sembrava essere sicura, gli scuri erano chiusi e non c’era modo per un casuale osservatore esterno di vedere all’interno. Già, poteva anche sembrare sicura. Ma abbassare la guardia in un momento del genere poteva essere un errore imperdonabile, soprattutto se i loro avversari erano riusciti a penetrare nel Palazzo Reale e sterminare mezzo corpo di guardia prima di sparire nel nulla. Per quanto la riguardava l’idea che potessero esserci criminali nascosti in cima agli alberi si faceva meno assurda di minuto in minuto: dovevano darsi una mossa. Lanciò ad Iris un’occhiata interrogativa, aspettando istruzioni.
     
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    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 15, P. 23 ~ notte ~ alba

    ~ colore dialoghi: #FF007F
    ~ exp: 187.270 (15r50x2)
    ~ denaro: 1500 mo (gioielli) + 3700 mo NdF +
    ~ abbigliamento: Pantaloni di cotone grezzo rosso scuro, maglia aderente rosa, capelli corti e spettinati.
    ~ armatura: D1 (off)
    ~ armi: pugnale (on)
    ~ abilità: fiamme blu, controllo dell'attacco B
    ~ mosse: scudo di fuoco, attacco combinato, schivata veloce, pioggia di fuoco, bastione di fuoco, scatto, inversione di potenza, resistenza, colonna di fuoco, rigenerazione, attacco a sorpresa.
    ~ stats:
    Atk D. 1.800+50% (fiamme blu) = 2.700
    Def D. 2.001+1/10 (armatura) = 2.201
    Atk 549
    Def 400+1/10 (armatura) = 440
    Vel 390
    EV 1.550/1.550





    Un rumore di passi. Iris drizzò le orecchie, pronta a scattare. Due persone. "Tre", si corresse, mentre passavano oltre. Tornò a rilassarsi solo quando le sentì arrivare in fondo al corridoio... eppure c'era qualcosa di sbagliato, fuori posto...
    Tre colpi leggeri sulla porta. Iris sussultò, mentre i colpi continuavano in una sequenza che conosceva bene: non aveva sentito quella persona avvicinarsi. Che ora era? Che fosse già l'alba? Potevano essere le sue Pupille? O uno dei suoi avversari aveva scoperto il codice ed era venuto a finire il suo lavoro? Lanciò un'occhiata veloce prima ad Antk, poi ad Ilah, prendendo a colpo d'occhio le misure per essere in grado di alzare un muro di fuoco efficace. Scivolò a lato della porta, dalla stessa parte in cui si trovava a maniglia, e vi diede un colpetto con il piede, in modo che si aprisse lentamente da sola: se quello era un attacco a sorpresa... il primo colpo sarebbe stato il suo. "Metti dentro il naso..." incoraggiò mentalmente l'intruso, mentre allungava un braccio per prepararsi a creare una palla di fuoco. Scorse una sagoma avvicinarsi; era più alta di lei, non avevrebbe avuto alcuna possibilità in uno scontro corpo a corpo, era...lei! Iris uscì dal suo nascondiglio, sollevata. Oltrepassò la nuova arrivata, chiudendo velocemente la porta alle sue spalle. "Grazie Agni!" sussurrò, accennando un sorriso. L'altra si inchinò, segno che fuori era tutto tranquillo e Iris annuì gravemente in segno di risposta. Non aveva bisogno di chiederle dove fossero le altre, sapeva che erano di sotto, come da protocollo, a tenere d'occhio l'entrata. Per la seconda volta, in quelle ultime settimane, Iris sentì di poter finalmente tirare un sospiro di sollievo. Erano al sicuro, davvero al sicuro, almeno per ora. Quanto sarebbe durato? Sentì su di sé lo sguardo indagatore dell'altra donna. Probabilmente era già durato fin troppo, non poteva permettersi altri ritardi. "Il mio elicottero è arrivato a palazzo senza incidenti? Avete notato movimenti provenienti dal Tempio del Sud?" si informò, parlando a bassa voce sia per non farsi sentire dall'esterno che per non svegliare Ilah e Antk.
     
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  3. Silian
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    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 14, POST 74, primo mattino
    E se la freccia è ben scoccata non vi è mai fine
    [37.510 Elanor (#3a0057): n° exp (3r20)] [DENARO: 485 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: abito verde tenero con orli verdone, stivali in pelle di cavallostruzzo marrone, mantella con cappuccio da viaggio marrone scuro che nasconde l'involucro della balestra sulla schiena, capelli raccolti in una treccia e cappello comico in paglia] [EV: 900, ABILITA': Chi blocking, ARMATURA: //, ARMI: balestra, arco (off) stiletti (16)]

    Stats PG:

    Atk= 1100
    Def= 100
    Vel= 390

    Mosse caratteristiche-di scuola: Burning chi dart, Emergency shot, Raffica agli Tsubo, Deviare armi da lancio, Sgambetto.


    "Nessun movimento dai Templi né incidenti. Tutto tranquillo" confermò Elanor a bassa voce, con un breve cenno di diniego del capo. "Fin troppo tranquillo" riprese, con un'ombra di sospetto negli occhi scuri. "Suggerisco di abbandonare l'area in fretta. Tutti" specificò accennando col capo verso le due sagome addormentate nella penombra della stanza. Come facesse il cosiddetto Firelord a dormire in quel modo era una cosa a lei oscura. Seriamente Iris pensava che sua figlia sarebbe stata più al sicuro con quel morto di sonno? Il primo topo di appartamento gli avrebbe tagliato la gola nel giro di una settimana, senza loro a proteggerlo. Ma discutere gli ordini non era nelle sue competenze.
     
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    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 15, P. 24 ~ alba

    ~ colore dialoghi: #FF007F
    ~ exp: 187.370 (15r50x2)
    ~ denaro: 1500 mo (gioielli) + 3700 mo NdF +
    ~ abbigliamento: Pantaloni di cotone grezzo rosso scuro, maglia aderente rosa, capelli corti e spettinati.
    ~ armatura: D1 (off)
    ~ armi: pugnale (on)
    ~ abilità: fiamme blu, controllo dell'attacco B
    ~ mosse: scudo di fuoco, attacco combinato, schivata veloce, pioggia di fuoco, bastione di fuoco, scatto, inversione di potenza, resistenza, colonna di fuoco, rigenerazione, attacco a sorpresa.
    ~ stats:
    Atk D. 1.800+50% (fiamme blu) = 2.700
    Def D. 2.001+1/10 (armatura) = 2.201
    Atk 549
    Def 400+1/10 (armatura) = 440
    Vel 390
    EV 1.550/1.550





    Iris rispose a quelle parole con un'occhiata sospettosa: non capiva. Niente incidenti... ma allora che avevano in mente di fare i nomadi, ora che li avevano scoperti? Possibile che avessero rinunciato. "I nomadi devono avere intuito lo scambio" decise "se non ci hanno ancora attaccati è perché aspettano che usciamo allo scoperto, dove il loro dominio è più potente. Abbiamo ancora uno o due di quei sommergibili che abbiamo sottratto durante l'ultimo attacco alle Tribù... è un pezzo da museo, ma l'avevo fatto risistemare per le emergenze. Direi che è arrivato il momento di tirarlo fuori da quel bunker" annunciò, guardando Elanor con occhi determinati. "Ci divideremo in due gruppi: i falchi scorteranno loro due fino alla costa delle colonie nel Regno, tu verrai con me e faremo loro da copertura. Lì ci raggiungerà il sommergibile e io potrò recuperare Qiang" decise. Anche se i nomadi avessero intercettato la sua comunicazione con la Capitale non avrebbero potuto fare nulla per fermare il sommergibile. Indico Antk e Ilah con un cenno della testa, meglio non fare nomi: "loro due e i falchi partiranno appena la piccola avrà fatto colazione, poi sarà il mio turno. Il tuo compito sarà assicurarti che nessuno ci segua, a proteggerli ci penseremo io e le altre" ordinò, poi tornò a sedersi sul vecchio sgabello di legno che aveva lasciato in mezzo alla stanza. "La parte difficile verrà dopo. Ho chiesto che venisse la squadra migliore che ho a disposizione, ma voglio che sappiate che il rischio che corriamo è molto alto. Ho una traccia, finalmente! Ma, se il responsabile è chi penso che sia, ci sta prendendo in giro da anni... è sempre rimasto almeno un passo avanti a noi... e potrebbe aver previsto tutto questo" disse, indicando scoraggiata la stanza attorno a sé. "Molto probabilmente è una trappola, ma c'è una sola persona che può avere un'infinitesimale possibilità di vittoria e quella sono io" disse all'amica, sapendo che nei giorni seguenti non avrebbero avuto tempo né modo di fermarsi a parlare tanto a lungo.
     
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  5. Silian
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    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 14, POST 74, primo mattino
    E se la freccia è ben scoccata non vi è mai fine
    [37.560 Elanor (#3a0057): n° exp (15r50)] [DENARO: 485 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: abito verde tenero con orli verdone, stivali in pelle di cavallostruzzo marrone, mantella con cappuccio da viaggio marrone scuro che nasconde l'involucro della balestra sulla schiena, capelli raccolti in una treccia e cappello comico in paglia] [EV: 900, ABILITA': Chi blocking, ARMATURA: //, ARMI: balestra, arco (off) stiletti (16)]

    Stats PG:

    Atk= 1100
    Def= 100
    Vel= 390

    Mosse caratteristiche-di scuola: Burning chi dart, Emergency shot, Raffica agli Tsubo, Deviare armi da lancio, Sgambetto.


    Elanor annuì senza cambiare espressione, mentre le dita frugavano nella tasca della tunica in cui aveva infilato la piccola trasmittente metallica in dotazione. Dirigibili, elicotteri, aeronavi, zattere, non le importava: era addestrata a servirsi di qualunque mezzo. L'unica cosa che non aveva previsto erano le ultime affermazioni di Iris: aggrottò le sopracciglia, mentre seguiva con i polpastrelli delle dita le scanalature del metallo freddo dell'apparecchio che teneva in mano. Non era stata informata dei nuovi indizi né tanto meno messa a parte delle congetture che ne conseguivano. Nonostante il viso mantenesse quell'impassibilità costruita che lo caratterizzava, Elanor si sentì mordere lo stomaco ferocemente... era perché avevano fallito! Non erano riuscite a proteggere il principe Sozin, e pagare con la vita per quelle che erano cadute era stato il minimo sindacale... la fiducia di Iris non è cosa che si ottiene con facilità, e se adesso l'aveva persa anche lei non aveva che da cercare gli errori commessi e rimediare, anche se avessero dovuto pagare con la vita quel tentativo. "Il nostro onore di Pupille è stato compromesso, Iris. L'unico modo per riscattarci è che tuo figlio torni a casa, costasse la vita a ciascuna di noi" le rispose con un breve e rigido inchino. "Torno al mio posto, vi aspettiamo" la informò con un sussurro prima di indietreggiare verso la porta e socchiuderla, controllando che il corridoio fosse sgombro. Non c'era un'anima. Un gattogufo avrebbe fatto più rumore, trotterellando sul tappeto di foglie della foresta, che una delle Pupille ben addestrata. Dopo qualche minuto le viaggiatrici erano di nuovo tre, e sorseggiavano tè nero sedute allo stesso tavolino. Elanor appoggiò la testa sulle nocche di una mano, mentre il movimento appena accennato delle labbra veniva dissimulato dalle dita. strette a pugno. Il rigonfiamento appena percettibile all'altezza del polso indicava il punto in cui era stata occultata la trasmittente, che ora convogliava gli ultimi ordini dell'Imperatrice alle unità in attesa. Era stridente il modo in cui quella stupida, pigra atmosfera da motel potesse avvolgere l'attesa nervosa dei suoi occupanti.
     
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    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 15, P. 25 ~ mattina

    ~ colore dialoghi: #FF007F
    ~ exp: 187.470 (15r50x2)
    ~ denaro: 1500 mo (gioielli) + 3700 mo NdF +
    ~ abbigliamento: Pantaloni di cotone grezzo rosso scuro, maglia aderente rosa, capelli corti e spettinati.
    ~ armatura: D1 (off)
    ~ armi: pugnale (on)
    ~ abilità: fiamme blu, controllo dell'attacco B
    ~ mosse: scudo di fuoco, attacco combinato, schivata veloce, pioggia di fuoco, bastione di fuoco, scatto, inversione di potenza, resistenza, colonna di fuoco, rigenerazione, attacco a sorpresa.
    ~ stats:
    Atk D. 1.800+50% (fiamme blu) = 2.700
    Def D. 2.001+1/10 (armatura) = 2.201
    Atk 549
    Def 400+1/10 (armatura) = 440
    Vel 390
    EV 1.550/1.550





    "...che tuo figlio torni a casa, costasse la vita a ciascuna di noi". Iris si fermò un istante nell'udire quelle parole, come se solo in quel momento si fosse resa conto della ragione che l'aveva portata ad essere lì. Sozin non c'era più... e una cosa era pensarlo, dirlo, ma sentirselo ricordare faceva molto più male. Mentre Elanor si chinava rispettosamente si voltò ad osservare Ilah, sapendo che molto probabilmente in quel momento il proprio volto era ben lontano dalla maschera inespressiva che si sforzava di tenere. Annuì appena in direzione della Pupilla, quando lei uscì, e solo quando la porta fu ben richiusa Iris tornò a sedersi sul vecchio sgabello di legno.

    Ilah si svegliò quasi un'ora dopo: ormai nel corridoio il viavai di gente si era fatto quasi fastidioso, Iris non riusciva a seguire un solo pensiero che, ecco! Arrivava qualcuno ad interromperlo. "Togliti quella cosa sporca" ordinò Iris alla bambina, socchiudendo le imposte per permettere ai raggi di sole di filtrare all'interno della stanza, poi svuotò il contenuto di una grossa brocca nel lavabo. Posò una mano sulla superficie dell'acqua ed usò il proprio dominio per portarla ad una temperatura accettabile. "Vieni qui" ordinò alla bambina, mentre già inzuppava una spugna nell'acqua: sì, dovevano passare per dei pezzenti, ma sua figlia era pur sempre una principessa, non avrebbe permesso che girasse conciata come la più sudicia dei contadini. Per quanto riguardava lei, Iris non osava nemmeno pensare alla sua vasca da bagno, con le fontane a forma di testa di drago e gli oli profumati. Sapeva che quella era la punizione che meritava, per aver permesso a quella gentaglia di prendersi Sozin. Sfregò vigorosamente la spugna sul collo della bambina "è troppo calda?" si informò.
     
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  7. Silian
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    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 14, POST 76, primo mattino
    E se la freccia è ben scoccata non vi è mai fine
    [37.680 Elanor (#3a0057): n° exp (15r50x2)] [DENARO: 485 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: abito verde tenero con orli verdone, stivali in pelle di cavallostruzzo marrone, mantella con cappuccio da viaggio marrone scuro che nasconde l'involucro della balestra sulla schiena, capelli raccolti in una treccia e cappello comico in paglia] [EV: 900, ABILITA': Chi blocking, ARMATURA: //, ARMI: balestra, arco (off) stiletti (16)]

    Stats PG:

    Atk= 1100
    Def= 100
    Vel= 390

    Mosse caratteristiche-di scuola: Burning chi dart, Emergency shot, Raffica agli Tsubo, Deviare armi da lancio, Sgambetto.


    La luce che filtrava dalle imposte socchiuse gli ferì gli occhi da sotto le palpebre ancora pesanti di sonno. I primi rumori della mattina gli arrivarono alle orecchie, sembrava acqua... acqua e una voce femminile. Ci volle qualche istante perché la sua mente recepisse quelle informazioni tanto da collegarle alla persona giusta. Iris... era ancora lì. Aprì gli occhi cerchiati di stanchezza a fatica, sforzandosi di mettersi a sedere sul letto. C'era anche troppa luce per i suoi gusti, e continuò a stropicciarsi le palpebre per un pezzo mentre metteva i piedi giù, sulle assi di legno grezzo del pavimento. "Scusa, ho dormito troppo..." biascicò con la voce ancora impastata mentre si riparava dal sole fastidioso con un avambraccio. "E'... tutto in ordine?"

    Al piano di sotto una delle tre viaggiatrici era ancora impegnata a scrutare con aria assorta la grossa cartina che, spiegata, copriva l'intero tavolino; la seconda era seduta al bancone e giocherellava col manico di un boccale piuttosto che essere impegnata a berne il contenuto e la terza passeggiava sotto il sole mattutino, a prima vista intenzionata a far asciugare il pesante mantello bagnato di rugiada. Elanor osservava furtivamente la sala da pranzo ormai piena di avventori insonnoliti -vecchio trucco, quello della cartina, ma funzionava sempre- e ad ogni nuovo ciocco di legno che i garzoni infilavano nel camino ruggente si sentiva sempre più impaziente e nervosa. Una forte sensazione di bruciore iniziò a salirle dalla bocca dello stomaco, mentre tormentava con le dita il bordo della vecchia pergamena. Cosa aspettavano? Le aveva detto che dovevano andarsene di lì subito! E non importava che non ci fossero chiari segni di presenze ostili, ma quella era una ragione in più per stare sul chi vive. Era proprio per un eccesso di sicurezza da parte loro che quei cani bastardi erano riusciti a far breccia nella sicurezza, ed Elanor non fa mai lo stesso errore due volte.
     
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    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 15, P. 26 ~ mattina

    ~ colore dialoghi: #FF007F
    ~ exp: 187.630 (25r80x2)
    ~ denaro: 1500 mo (gioielli) + 3700 mo NdF +
    ~ abbigliamento: Pantaloni di cotone grezzo rosso scuro, maglia aderente rosa, capelli corti e spettinati.
    ~ armatura: D1 (off)
    ~ armi: pugnale (on)
    ~ abilità: fiamme blu, controllo dell'attacco B
    ~ mosse: scudo di fuoco, attacco combinato, schivata veloce, pioggia di fuoco, bastione di fuoco, scatto, inversione di potenza, resistenza, colonna di fuoco, rigenerazione, attacco a sorpresa.
    ~ stats:
    Atk D. 1.800+50% (fiamme blu) = 2.700
    Def D. 2.001+1/10 (armatura) = 2.201
    Atk 549
    Def 400+1/10 (armatura) = 440
    Vel 390
    EV 1.550/1.550





    Iris avvolse la bimba nella coperta ed iniziò a sfregarla tanto vigorosamente, nel tentativo di asciugarla, che Ilah riusciva a malapena a reggersi in piedi, barcollando in que e in là senza osare dire una sola parola; sapeva che una brava principessa non si lamenta mai. "Scusa, ho dormito troppo...". Iris si fermò un istante, alzando la testa verso il letto sull'altro lato della stanza e Ilah ne approfittò per sgattaiolare via. "No. Appena finito con lei ti avrei svegliato" disse, accennando con la testa in direzione di Ilah. "E'... tutto in ordine?" chiese l'uomo. Iris annuì, raccogliendo i vestiti di Ilah; si avvicinò alla bambina e la aiutò ad infilarseli, anche se era perfettamente in grado di farlo da sola. "Fin troppo" ammise, con l'aria di chi sa che a quella calma sarebbe seguita una delle peggiori tempeste della sua vita. "I miei falchi sono in posizione" annunciò, cercando di mantenere il tono più neutro possibile, come se stesse parlando del programma di un'escursione pomeridiana. Non li avrebbe mai più rivisti, se lo sentiva... allontanò quel pensiero, cercando di concentrarsi sulle informazioni che doveva dare loro.

    "E' arrivato il momento di separarci. I nomadi non hanno abboccato alla falsa pista, probabilmente ci stanno tenendo d'occhio, aspettando che usciamo di qui per attaccare. Ho continuato a pensarci e alla fine ho capito: non vogliono attaccarci mentre ci sono dei civili con noi... e noi sfrutteremo questa debolezza. I falchi vi scorteranno fino alla costa, lì prenderete una nave di linea che vi traghetterà fino alle colonie della costa ovest. A quel punto..." si interruppe, disfando e rifacendo per la seconda volta la pettinatura di Ilah: non intendeva certo farla girare conciata come una contadinella del Regno! Sbuffò frustrata. Sistemare i capelli a qualcun altro era molto più difficile che pettinare i propri!

    "C'è una cosa che dovresti sapere..." annunciò, evitando lo sguardo del marito. "Alcuni anni fa abbiamo scoperto una banda di ribelli delle Tribù. Sono quasi arrivati alla Capitale prima di essere fermati dalle Pupille". Iris puntò gli occhi dorati sul marito "sommergibili. Avevano queste macchine in grado di viaggiare sott'acqua per miglia e miglia senza dover mai risalire. Ce ne siamo impossessati. I miei ingegneri li hanno studiati... e siamo riusciti metterne in funzione uno, senza bisogno di ricorrere a dominatori dell'acqua. Verrà a prendervi appena giunti alle colonie. Non vi farei salire su quell'affare se non fosse strettamente necessario" si giustificò. "Ma è l'unico modo che avete di giungere a destinazione senza dovervi preoccupare dei nomadi... e avrete i falchi con voi." cercò di rassicurarlo o, forse, di rassicurare se stessa.

    "Puoi guardare nel corridoio se la via è libera? Adesso devo andare" annunciò. Sapeva che quella era la sua ultima occasione di dargli un bacio d'addio... ma era troppo stanca. Accarezzò a malapena la testolina di Ilah. "Tieni d'occhio papà finché non torno" si raccomandò. Nemmeno lei sapeva bene cosa volesse dire.
     
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  9. Silian
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    Atk= 1100
    Def= 100
    Vel= 390

    Mosse caratteristiche-di scuola: Burning chi dart, Emergency shot, Raffica agli Tsubo, Deviare armi da lancio, Sgambetto.


    Antk sedette sul letto poggiando i gomiti sulle ginocchia; la quantitò di informazioni che sua moglie gli stava propinando di primo mattino minacciava di essere superiore a quanto il suo cervello potesse effettivamente recepire... si sforzò di rispondere ogni tanto con un grugnito, almeno per dar segno di aver capito tutto. Il succo della faccenda era che avrebbero dovuto seguire le sue amichette pazzoidi fino a casa, punto. Fuggire da una banda di pirati delle Tribù a bordo di un sommergibile... cioè totalmente immersi sotto metri e metri cubi d'acqua... beh, non è che fosse l'idea dell'anno. Fece una smorfia, poco convinto: avrebbe preferito affrontare uno stormo intero di Nomadi che rischiare l'annegamento, ma Iris non faceva che ripetere da anni che disponeva delle migliori risorse del pianeta. Si strofinò la fronte, non del tutto convinto, mentre si alzava ed apriva cautamente la porta: si mise di traverso in modo da occuparne tutto il vano e il tizio barbuto che passava in quel momento gli lanciò un'occhiata a mezzo tra l' incuriosito e l'assonnato. Che aveva tanto da guardare? Nonostante la stanchezza, una sensazione di fastidio serpeggiante lo punzecchiava già sulla schiena; dopo qualche secondo di riflessione giunse alla conclusione che non si trattava di un pericoloso attentatore, e che poteva evitare di fulminarlo lì -certo che si diventa paranoici, con una come Iris appiccicata per tutti quegli anni! "'ngiorno" gli grugnì con un cenno della mano, poggiandosi col gomito sull'infisso della porta con aria noncurante nell'attesa che si levasse di torno.

    Il corridoio rimase vuoto e silenzioso. Antk guardò per bene in tutte le direzioni prima di ritrarsi e socchiudere di nuovo la porta. "A posto" sussurrò alla donna, facendosi da parte per farla uscire... ma non riuscì a trattenere l'impulso di stringerla ancora tra le braccia quando gli passò accanto. "Ti prego, torna presto..." mormorò, e di voglia di lasciarla andare via ne aveva sempre di meno! Era davvero necessaria quella follia? Sospirò accorato, mentre al piano di sotto Elanor tamburellava nervosamente sul legno consunto del tavolino. Una seconda tazza di tè nero fumava davanti a lei, ancora piena, e la cartina giaceva lì accanto, piegata. L'altra Pupilla giocava al solitario con le carte, ostentando un profondo interesse per la sua occupazione mentre teneva d'occhio l'uscita delle scale. Doveva essere colpa di quell'imbecille che si era tirata dietro! Sicuramente le stava piantando qualche grana, magari si metteva anche a lanciare fulmini, visto che c'era... non sembrava saper fare altro...
     
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    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 15, P. 26 ~ mattina

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    ~ exp: 187.730 (15r50x2)
    ~ denaro: 1500 mo (gioielli) + 3700 mo NdF +
    ~ abbigliamento: Pantaloni di cotone grezzo rosso scuro, maglia aderente rosa, capelli corti e spettinati.
    ~ armatura: D1 (off)
    ~ armi: pugnale (on)
    ~ abilità: fiamme blu, controllo dell'attacco B
    ~ mosse: scudo di fuoco, attacco combinato, schivata veloce, pioggia di fuoco, bastione di fuoco, scatto, inversione di potenza, resistenza, colonna di fuoco, rigenerazione, attacco a sorpresa.
    ~ stats:
    Atk D. 1.800+50% (fiamme blu) = 2.700
    Def D. 2.001+1/10 (armatura) = 2.201
    Atk 549
    Def 400+1/10 (armatura) = 440
    Vel 390
    EV 1.550/1.550





    "A posto". Iris lasciò andare Ilah ed annuì, infilandosi nello stretto spazio tra la porta e la sua cornice, ma proprio mentre stava per mettere piede nel corridoio si sentì trattenere. Alzò lo sguardo sul marito, confusa. Non è che quel gesto le desse del tutto fastidio, ma allo stesso tempo non era sicura di apprezzarlo. Non avevano tempo per quei giochetti! E poi... perché si ostinava tanto a compiacerla? Probabilmente non sarebbe mai tornata da quella missione... pensava davvero che avesse bisogno di quell'abbraccio? Iris lanciò un'occhiata preoccupata al corridoio e scosse gravemente la testa. E se fosse stato sincero? Sembrava troppo assurdo per essere vero. Come poteva amarla ancora, dopo tutto quello che era successo? No. Decisamente non aveva tempo per quelle complicazioni. Cercò di accarezzare il volto del marito con il dorso della mano, a volte riusciva ancora a riconoscere il ragazzo del quale si era innamorata tra quel cumulo di menzogne, ma al momento non era sicura di cosa stesse guardando. "Se tornerò troveremo un modo per risolvere tutto quello che è successo negli ultimi dieci anni" promise con uno sguardo sardonico: sapeva bene che le probabilità che potesse tornare erano talmente scarse che avrebbe potuto promettere ai nomadi il dominio del suo impero. Poi si sentì in colpa per quella promessa: parte di lei voleva credergli davvero. Si divincolò dalla stretta del marito "mi mancherai" sussurrò, scivolando rapida e silenziosa verso la sua stanza. Richiuse la porta alle proprie spalle e tirò un sospiro. Troppe emozioni. Più di quelle che poteva permettersi un'imperatrice.

    Iris scosse la testa, cercando di recuperare la calma necessaria a portare avanti il resto della missione. Stare finalmente da sola, a contatto delle sue Pupille, l'avrebbe certamente aiutata a ritrovare la lucidità di cui aveva bisogno. Antk era un incosciente e non era del tutto sicura che amasse la piccola, ma era certa che non le avrebbe mai fatto del male di proposito e altrettanto certa che l'avrebbe protetta al meglio delle sue possibilità, che unite all'aiuto delle Pupille era quanto di meglio potesse ottenere. Tra poche ore avrebbe potuto dimenticarsi della bimba e concentrarsi solo sui suoi avversari... e allora avrebbero assaggiato di che pasta era fatta!

    Ris lascia che Antk e Ilah scendano a fare colazione, lei scende quando sono usciti, prende qualcosa per il viaggio e inizia a seguirli tenendo d'occhio entrambi più le Pupille in compagnia di Lannie.
     
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  11. Silian
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    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 14, POST 78, primo mattino
    E se la freccia è ben scoccata non vi è mai fine
    [37.830 Elanor (#3a0057): n° exp (30r100)] [DENARO: 485 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: abito verde tenero con orli verdone, stivali in pelle di cavallostruzzo marrone, mantella con cappuccio da viaggio marrone scuro che nasconde l'involucro della balestra sulla schiena, capelli raccolti in una treccia e cappello comico in paglia] [EV: 900, ABILITA': Chi blocking, ARMATURA: //, ARMI: balestra, arco (off) stiletti (16)]

    Stats PG:

    Atk= 1100
    Def= 100
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    Mosse caratteristiche-di scuola: Burning chi dart, Emergency shot, Raffica agli Tsubo, Deviare armi da lancio, Sgambetto.


    Antk riaccompagnò il battente della porta con una mano, lentamente, fino a chiuderla senza far rumore. Restò appoggiato al legno irregolare per qualche secondo, lasciandosi sfuggire un lungo sospiro, finché non sentì lo sguardo della bimbetta pizzicargli la nuca: si era seduta sullo sgabello della sera prima e dondolava le gambe avanti e indietro, guardandolo con aria curiosa. Lui forzò un sorriso in sua direzione; "Tra poco andiamo a casa" la rassicurò, cercando con lo sguardo la maglietta sudicia del giorno prima. Era ancora lì nell'angolo, e la permanenza a terra non l'aveva esattamente resa più pulita. La raccolse e la infilò nella bagnarola dove si era lavata Ilah, dandole una strofinata grossolana. Non si lavava da solo un vestito da quando aveva lasciato i ribelli nelle foreste del Regno della Terra.... sollevò l'indumento fradicio, lo strizzò per bene e se lo infilò ancora bagnato; l'acqua iniziò ad evaporare grazie al dominio mentre lui sistemava le ultime cose rimaste in giro per la stanza, anatratartaruga di pezza inclusa.

    Ilah si bevve una bella tazza di latte col cioccolato mentre lui sorseggiava con poca convinzione un tè abbastanza annacquato, ma almeno caldo. La cosa che lo irritava maggiormente di quella situazione era la consapevolezza di avere puntati sulla schiena gli occhi di due delle tirapiedi di sua moglie: saranno anche state pronte a dare la vita per difendere la bambina, ma non era sicuro di gradire il fatto che riferissero ogni sua mossa ad Iris. Sbuffò frustrato, rendendosi conto che senza uniforme quelle serpimangusta erano praticamente indistinguibili dai comuni avventori... tranne lei. Lei la conosceva. Elanor lo fulminò con lo sguardo, intimandogli tacitamente di andare a guardare da un'altra parte mentre gli saliva un incredibile senso di irritazione al pensiero che quell'immenso imbecille potesse mandare tutto a monte. E con una facilità estrema, per di più.

    Fantastico, ci mancava solo la fanatica-capo! Quando se l'era incontrata sulla Ammiraglia di Iris non sembrava così spostata, ma il tempo aveva rivelato la sua vera natura. Si sentì i suoi occhi addosso anche quando salì sulla enorme nave che li avrebbe condotti al famoso sommergibile. Non se la sentì di fare cenno alla bambina al riguardo. Non era mai salito su uno di quei cosi, e nemmeno lui a dire il vero: sperava solo che non si sarebbe spaventata.

    Elanor osservò dalla cima del folto albero costiero le sue sottoposte scortare con discrezione i due Reali a bordo. Annuì in silenzio: sembrava stessero facendo bene il loro lavoro, una volta tanto. In teoria, il rischio che subissero attentati ora che erano in pubblico diminuiva drasticamente... sempre che si parlasse di Nomadi. Peccato che i Nomadi fossero solo il problema collaterale. il Capitano abbandonò la sua postazione solo quando padre e figlia furono saliti a bordo, virtualmente indistinguibili dal resto della popolazione civile: ora tutto restava tra le mani del cosiddetto Firelord. Sentì una stretta allo stomaco al solo pensiero. Si lasciò scivolare giù dal tronco e raggiunse Iris silenziosamente, dietro dei foltissimi cespugli di ginepromora. "Tutto tranquillo, a quanto pare" la informò, scuotendo la testa -senza sapere bene nemmeno lei il motivo. "Proseguiamo come previsto?" chiese, tornando a sbirciare attraverso le fronde il grande traghetto che si staccava con lentezza dalla banchina.
     
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    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 15, P. 27 ~ mattina

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    Iris fu l'ultima a scendere. Aveva atteso nella sua stanza finché aveva sentito i passi di Antk e Ilah nel corridoio e poi aveva atteso ancora, per non scendere insieme a loro: nessuno doveva sapere che si conoscevano, che erano assieme. Dopo alcuni minuti si era tirata lo zaino in spalla e non aveva avuto particolari difficolt a fingere uno sguardo assonnato, mentre lentamente si trascinava al piano di sotto. Abbracciò con uno sguardo l'intera sala, fingendo di scegliere un tavolo su cui lasciarsi cadere. Conosceva tutte le sue Pupille. Era in grado di riconoscerle con le loro maschere, ma le bastò un colpo d'occhio per notarle tra gli avventori. Raggiunse il banco e ordinò che le portassero un latte al cioccolato, per poi andare a posizionarsi nell'angolo accanto alla porta, quello più lontano al punto in cui si erano posizionate le sue guardie, quello in cui era più facile venire colti di sopresa, ma anche quello da cui, con dei riflessi pronti come i suoi, avrebbe potuto scagliare il primo colpo ad eventuali aggressori.

    Evitò accuratamente di incrociare lo sguardo con gli altri presenti nella sala, fingendosi troppo interessata dalle venature del tavolo per poter notare altro. Non alzò la testa nemmeno quando notò la piccola osservarla, prima di uscire. Probabilmente non l'avrebbe più rivista. Sentì il cuore stringersi a quel pensiero e dovette ricordare nuovamente a se stessa perché lo faceva, perché stava mettendo a rischio l'esistenza del suo intero impero. Era giusto mettere a rischio la vita di tutte quelle persone, per cercare un figlio che probabilmente non aveva più? Sarebbe riuscito Antk, da solo, a reggere il peso del suo impero? Cercò lo sguardo di Elanor, ma subito tornò a concentrarsi sulle venature del tavolo: non potevano farsi scoprire così!

    Se l'Impero fosse caduto... il sacrificio di tutti i soldati che avevano combattuto per costruirlo sarebbe stato vano. Stava rischiando tutto, senza avere alcuna certezza. La porta si richiuse, ma Iris non si mosse, aspettando che tutte le sue Pupille fossero uscite da un po' prima di decidersi a seguirle. Percorse il sentiero per un lungo tratto e solo quando era ormai all'interno del boschetto si infilò tra gli alti arbusti, dileguandosi.

    "Tutto tranquillo, a quanto pare" annunciò la voce di Elanor, mentre la donna balzava al suo fianco. Iris annuì in risposta; il sole era alto nel cielo, lo sentiva nitidamente mentre le infondeva la sua forza. "Elanor, rispondimi onestamente: credi che tutto questo abbia un senso?" chiese, lanciando alla donna uno sguardo interrogativo "... voglio dire... se mio figlio è vivo so che posso trovarlo e darò a quei vili rapitori quello che si meritano, costi quel che costi. Ma non hanno nemmeno provato a contattarci... e se... se non ci fosse più? Mettendo in pericolo la mia vita metto in pericolo il mio Impero, tutto quello in cui migliaia di giovani soldati hanno creduto e per cui sono morti. Sono pazza a rischiare tanto?" la interrogò, evitando il suo sguardo.
     
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  13. Silian
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    Elanor sedette sull'erba umida, mordicchiandosi il labbro inferiore senza sapere cosa dire esattamente. Quello non era il genere di domande a cui era abituata a rispondere. Iris non chiedeva mai opinioni a nessuno, in nessun caso: lei ordinava e basta. Di solito, almeno. Provò a studiare la sua espressione per capire cosa esattamente volesse in quel momento: niente, non lo sapeva nemmeno lei. Normalmente era facile capirla, soprattutto se faceva domande retoriche. All'improvviso, quando ormai disperava di trovare un'idea intelligente in tempi accettabili, le saltarono fuori le parole magiche: "Iris, sei l'Imperatrice. Se decidi che qualcosa ha un senso, quella cosa ce l'avrà, che lei lo voglia o no". Si, quando le venivano in mente cose che sentiva appropriate riusciva a sentirsi soddisfatta, anche se per poco tempo. E poi, a pensarci meglio... "Quelli sono criminali comuni, non fanatici o separatisti. Non fanno mai nulla senza un tornaconto. Non si disturberebbero ad eludere la sicurezza per puro sfregio, e anche se fossero pagati per farlo proverebbero a sfruttare al massimo la situazione" espose con fredda sicurezza, sollevando una mano perpoggiargliela sulla spalla. "Non c'è motivo per cui il principe Sozin non debba essere vivo. Da vivo vale molto di più. Le spalle te le copro io, per quello che può fare una come me... e non che tu ne abbia realmente bisogno, ovviamente" continuò alludendo alla sua mancanza di Dominio "Adesso però credo sia meglio andare. Stare ferme nello stesso posto per troppo tempo sarebbe imprudente, abbiamo parecchia strada da fare..." le suggerì prima di abbandonare la spalla e rimettersi a sbirciare attraverso le foglioline verdi del cespuglio primaverile. Ripensandoci aveva totalmente sorvolato sull'ultima domanda: era davvero giusto mettere a repentaglio un intero Impero per un poppante? Perché di quello si parlava, anche se era figlio di Iris. Elanor sperò che non le venisse chiesta di nuovo un'opinione al riguardo, perché in sincerità non avrebbe saputo cosa rispondere.
     
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    ~ stats:
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    Def D. 2.001+1/10 (armatura) = 2.201
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    Gli occhi di Iris si strinsero fino a diventare due sottilissime fessure mentre valutava la risposta di Elanor. Davvero essere Imperatrice rendeva giusta qualunque decisione prendesse? O era quello che negli ultimi anni aveva tentato di far credere al suo popolo? Se non si fosse trattato di Sozin... non sarebbe mai partita. Avrebbe mandato una lettera dispiaciuta ai genitori del bambino, ricordando loro quanto erano stati coraggiosi a permettere quel sacrificio nel nome dell'Impero. Forse avrebbe dovuto fare lo stesso. Tornare a Palazzo, insieme ad Antk e Ilah, rendere pubblica la notizia e fare di Sozin un piccolo eroe. Sentì Elanor sfiorarle la spalla e abbassò lo sguardo, confusa. Era la decisione più razionale. Tornare a Palazzo. Mettere fine a quella folle ricerca. Era sporca, trasandata... "Non c'è motivo per cui il principe Sozin non debba essere vivo. Da vivo vale molto di più.". Sozin. Vivo. Il suo Sozin... se aveva visto giusto sarebbe diventato il più grande dominatore della storia: aveva davanti a sé un futuro più luminoso del suo ed era ancora tutto da scrivere. Poteva negarglielo?

    "Adesso però credo sia meglio andare"
    la interruppe Elanor. Iris alzò nuovamente lo sguardo, scrutando il cielo: nessun nomade in vista. "Abbiamo lasciato l'imbarcazione vicino alla scogliera. Per prima cosa voglio recuperare Qiang... non è mai stato da solo per tutto questo tempo e appena si riprenderà inizierà a provocare danni. Meglio non dargli modo di farsi notare troppo" disse. Sarebbero state le ultime parole che avrebbe detto per diverse ore. Uscì dal suo nascondiglio, passando di cespuglio in cespuglio. La sua corporatura minuta rendeva più semplice nascondersi e più agili i suoi movimenti. Giunta alla scogliera fece cenno ad Elanor di andare a recuperare la barca. L'avrebbe coperta, nel caso qualcuno avesse deciso di attaccarle proprio nel momento in cui scendevano tra le rocce appuntite. Non appena la barca fosse stata in mare vi avrebbe preso posto anche lei.

    io direi di saltare avanti di due giorni, il tempo necessario ad arrivare sulla costa. A quel punto recuperiamo la lucertola e iniziamo a chiedere informazioni in giro, per cercare di capire se uno dei pirati è sopravvissuto e dove può essere finito. Sarebbe da decidere che copertura utilizziamo
     
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