All'inseguimento

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  1. Silian
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    CITAZIONE
    Continua da: Un gioco percoloso

    png
    ANNO 17, MESE 4, GIORNO 14, POST 73, primo mattino
    E se la freccia è ben scoccata non vi è mai fine
    [37.490 Elanor (#3a0057): n° exp (30r100)] [DENARO: 485 NdF DEPOSITATO: conto, ABBIGLIAMENTO: abito verde tenero con orli verdone, stivali in pelle di cavallostruzzo marrone, mantella con cappuccio da viaggio marrone scuro che nasconde l'involucro della balestra sulla schiena, capelli raccolti in una treccia e cappello comico in paglia] [EV: 900, ABILITA': Chi blocking, ARMATURA: //, ARMI: balestra, arco (off) stiletti (16)]

    Stats PG:

    Atk= 1100
    Def= 100
    Vel= 390

    Mosse caratteristiche-di scuola: Burning chi dart, Emergency shot, Raffica agli Tsubo, Deviare armi da lancio, Sgambetto.


    L’ isola emerse dalla nebbia del mattino come il carapace di una gigantesca tartaruga marina coperta di alberi. Il vapore acqueo si attorcigliava intorno alle pale dell’elicottero prima di essere dissolto dal forte spostamento d’aria, mentre il velivolo perdeva rapidamente quota: si abbassò su un vecchio pontile in disuso, verde di muschio, e tre figure incappucciate discesero con agilità dalla scaletta di corda che era stata gettata dal fianco del loro mezzo. I loro mantelli erano neri, e le maschere dalle sembianze di falco non lasciavano adito a dubbi sulla loro identità… tuttavia sparirono tutti nelle borse da viaggio delle donne, che sbucarono sul sentiero cinquecento metri più a monte vestite di tutto punto come comuni viaggiatrici dell’antico Regno della Terra. Non avevano proferito neanche una parola dal momento dello sbarco, ed i loro passi erano altrettanto silenziosi. Silenziosi e rapidi: le Pupille non hanno tempo da perdere quando l’Imperatrice chiama.

    Al piano terra del motel faceva un bel calduccio: i garzoni avevano appena ravvivato il fuoco dormiente sotto le ceneri e dei grossi ceppi umidi iniziavano già a fumare sui resti del falò del giorno precedente. Il profumo penetrante di resina ed aghi di pino bruciati saturava l’aria. Ecco la porta principale aprirsi, ed il laconico trio fare il suo ingresso: presero posto lontano dal camino, nonostante i mantelli intrisi di guazza, e mentre due ordinavano un tè nero bollente la terza andò a cercare il bagno. Almeno in teoria. Perché sparì nel nulla appena incrociò quel gruppo di viaggiatori assonnati che scendevano dal piano di sopra. Pochi istanti dopo la stessa donna si avvicinò silenziosa alla porta che le era stata indicata e la colpì ripetutamente, secondo il segnale convenuto, e prese a studiare il corridoio con rapide occhiate in ogni direzione.

    La stanza era immersa nella penombra, la candela praticamente esaurita poggiata su uno dei comodini dava i suoi ultimi barlumi di vita. C’era odore di chiuso misto a polvere ed abiti poco puliti, e non si trattava degli abiti di Iris… Elanor si piegò brevemente in un inchino di saluto ed abbracciò con un’occhiata allenata l’intera stanza con volto inespressivo, soffermandosi solo brevemente sulla piccola forma umana ancora avvolta nelle coperte bigie e quasi ignorando l’uomo profondamente addormentato sul letto matrimoniale. Non era per loro che era venuta. Tutto sommato la stanza sembrava essere sicura, gli scuri erano chiusi e non c’era modo per un casuale osservatore esterno di vedere all’interno. Già, poteva anche sembrare sicura. Ma abbassare la guardia in un momento del genere poteva essere un errore imperdonabile, soprattutto se i loro avversari erano riusciti a penetrare nel Palazzo Reale e sterminare mezzo corpo di guardia prima di sparire nel nulla. Per quanto la riguardava l’idea che potessero esserci criminali nascosti in cima agli alberi si faceva meno assurda di minuto in minuto: dovevano darsi una mossa. Lanciò ad Iris un’occhiata interrogativa, aspettando istruzioni.
     
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13 replies since 2/4/2013, 15:39   151 views
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