L'Inganno

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    [EXP 22550 - Kyorikou - (20r100 (50x2)]
    [Kum Fuei - PGM - LIV Legend - (green) [EV: 800, Atk.D. 1300, Def.D. 1200, Vel. 300 - ABILITA': Metalbending - Sfere Metalliche - ARMATURA: -- ARMI: --]

    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 12 - Mattina

    Due settimane di viaggio e Kum Fuei aveva tentato di insegnare qualcosa alla ragazza: non sapeva bene se lo avesse ascoltato, avesse assimilato ed imparato o lo avesse ignorato completamente. Ciò nonostante aveva condiviso con lei diversi insegnamenti: l'essere sempre all'erta, l'importanza del silenzio e della pazienza, la capacità di non farsi mettere limiti di tempo dalle circostanze, la necessità di applicare il proprio ingegno e le proprie capacità (fossero proprie della persona o del dominio) ad ogni materia e situazione, l'attenzione a soppesare ogni decisione potenzialmente rischiosa, come riconoscere le intenzioni altrui dai movimenti sottili e impercettibili del corpo e del volto... E molto altro ancora.
    Lui aveva parlato a lungo e aveva descritto nel particolare il ladro che doveva aver preceduto Mai Lee. Tratti distintivi: dominatore della terra e del metallo; sfregiato in volto, coperto nella zona della fronte e della guancia destra da una placca in metallo da lui creata; piuttosto alto; sfuggevole e silenzioso nonostante la stazza; grande conoscitore e percorritore di foreste (il motivo per cui le era scappato seppure lo avesse inseguito) e diversi altri dettagli.
    Non doveva saperne il nome, sarebbe stato piuttosto sospetto...
    Kum Fuei aveva assicurato che fosse uno dei suoi principali rivali, ora stava solo a Mei Lee farlo credere a "La Bilancia".
    "Eccoci, dopo tanto tempo" disse arrivati alle porte dell'oasi del deserto di Si Wong.
    "Siamo alla fine dell'anno, quasi... La Bilancia sarà già rabbonito da tutti i banchetti di queste giornate in preparazione a domani. Ma è oggi il giorno più propizio per il tuo annuncio. Incredibile quanto faccia caldo in questo posto, fino a ieri eravamo tra la neve... hmpf! Ora va, il nostro amico sarà al suo solito posto" concluse indicando il saloon.
     
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  2. MeiLee
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    Una domanda: io all'altra role non ho risposto, quindi tu il 12 post l'hai fatto mentre io no. Quindi io faccio bene a scrivere 11 giusto?
    Un'altra domanda: in questo caso, quando si cambia ambientazione e la trama della role precedente è compiuta del tutto (almeno quello su cui ci eravamo messi d'accordo), bisogna creare un'altra scaletta o no?


    [EXP: 840 Mai Lee (#FFB31C): 46r100] [DENARO: 200 DEPOSITATO: x ABBIGLIAMENTO: Tunica color verde, scarpe marroni e dǒu li per la copertura / Coprispalle nero e oro, tunica rossa, guanti di pelle nera e scarpe marroni.] [EV: 100, Atk D. 800, Def D. 800, Vel 300 ABILITA': -- ARMATURA: -- ARMI: --]

    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 12 - Mattina

    In quelle due settimane di viaggio, Mai Lee aveva seguito gli insegnamenti di Kum Fuei, cercando di imparare il più possibile. Non le importava fare bella figura davanti a lui, ma contando che a farle da maestro era un ladro del suo grado, i suoi insegnamenti sarebbero stati sicuramente di grande aiuto nei suoi furti futuri.
    Ora si trovavano nel Deserto di Si Wong, arida e calda distesa di sabbia, mentre cercavano la sede de la Bilancia, che sicuramente si stava godendo il riposo dopo essersi ingozzato a colazione. Tre cose faceva, il grasso uomo che le aveva fatto da ricettatore: dormire, mangiare e mandare in missione giovani (o meno) ladri come lei.
    Comunque, col passare dei giorni, Mai Lee dovette ammettere che gli insegnamenti di Kum Fuei le iniziavano ad essere d'aiuto: viaggiare con un gioiello di tale portata nel deserto non era così pericoloso, soprattutto dato che viaggiavano a piedi; ma quando si imbattevano nei dominatori della sabbia, il rischio che scoprissero il furto la teneva sull'attenti. Non aveva mai avuto problemi a nascondere le emozioni e il ladro, più esperto di lei, le aveva dato dritte abbastanza efficaci. Ovvio,che se li avessero beccati, lei avrebbe potuto benissimo dire che non sapeva nulla del gioiello, d'altronde, lo teneva lui, e lei sarebbe risultata innocente. Non avrebbero dovuto esserci mandati d'arresto per Mai Lee o taglie nei suoi confronti, quindi la sua posizione era sicura quasi al 100%.
    Kum Fei le aveva spiegato come agire con La Bilancia e come descrivere il ladro che l'aveva preceduta. Alto, veloce e silenzioso, coperto in viso da una placca in metallo, cicatrice in volto; dominava la terra e il metallo e conosceva eccellentemente le foreste (per questo le era sfuggito). Il nome non lo sapeva e non lo aveva chiesto: probabilmente a La Bilancia non sarebbe importato; lui non agiva personalmente, troppo pigro e ricco come era. Con tutti gli scagnozzi che aveva, bastava descrivere il ladro e lo avrebbe fatto cercare a qualcun altro, se il gioiello gli interessava così tanto.
    "Eccoci, dopo tanto tempo" disse Kum Fuei, in vista dell'oasi dove aveva sede il ricettatore.
    "Quel vecchio ciccione", pensò Mai Lee, "si tratta proprio bene".
    "Siamo alla fine dell'anno, quasi... La Bilancia sarà già rabbonito da tutti i banchetti di queste giornate in preparazione a domani. al pensiero di Kum Fuei, Mai Lee annuì. *Penso che sia già mezzo addormentato dal caldo e dalla corposa colazione che sicuramente ha già fatto.* disse arricciando le labbra: aveva assistito a uno dei pasti de La Bilancia e si era promessa di non farlo mai più. Il ricettatore si ingozzava di cibo tutto il giorno, questo era vero, ma durante le ore in cui le persone normali avevano dei pasti normali.. lui inghiottiva tavoli interi di frutta, carne, dolci vari; una volta, la ladra temé che lui stesse per scoppiare.
    Il ladro esclamò qualcosa su quanto caldo facesse e la incitò ad entrare nel saloon, dove lei si avviò.
    Quello era il deserto più caldo al mondo e l'unica fonte di refrigerio era il centro dell'Oasi. Una piccola sorgente ghiacciata. Mai Lee si chiese come sotto quel sole ardente potesse ancora esistere del ghiaccio e entrò nel locale.
    L'interno del Saloon era meno caldo dell'esterno; grossi uomini e dominatori della sabbia si rinfrescavano con dei succhi di frutta ghiacciati. Mai Lee andò sul retro, dove La Bilancia sedeva, rilassato e sudato dopo la scorpacciata mattutina.
    Il ricettatore doveva essere in riunione, perché due grossi, alti, muscolosi uomini con la testa rasata e numerose grosse cicatrici sulle braccia, stavano al suo cospetto. Quando la sentirono arrivare, gli occhi di La Bilancia si illuminarono, forse pensando che lei avesse il bottino. Era così tentata di spifferare che il gioiello stava là fuori, a pochi metri. Mica per La Bilancia, per la ricompensa.
    Ma primo: Kum Fuei si sarebbe dileguato nel nulla, era furbo e veloce. Come lo aveva sottratto a lei, poteva sottrarlo a tutti, pensò, con poca modestia. Seconda cosa: aveva appreso tante cose dal ladro e era sicura che tante ne avrebbe imparate, se fosse rimasta con lui.
    Il ricettatore dileguò i due rivolgendosi a lei: *Ce l'hai?* chiese.
    Mai Lee scosse la testa. *Un ladro mi ha preceduto di qualche secondo. Non ho potuto raggiungerlo in alcun modo.* spiegò. *Non so se lo conosci. Alto, piuttosto veloce.. è sfregiato in volto e ha una placca di metallo su metà faccia... passo felpato piuttosto sviluppato.. un dominatore della terra. E del metallo.* Si fermò, lasciando che il ciccione assimilasse le informazioni. Poi riprese: *Presumo conosca profondamente boschi e foreste, visto come si è dileguato nel momento in cui si è accorto di me.*
    La Bilancia assottigliò lo sguardo, distogliendolo da lei e puntandolo sul pavimento: ragionava. La descrizione che Kum Fuei le aveva dato doveva ricordargli qualcuno. La bocca del ricettatore, quasi nascosta dalle guance eccessivamente paffute e rosse, si socchiuse appena mimando qualcosa che lei non ebbe modo di tradurre: il nome del ladro.
    "Kum Fuei, ricordami di dirti che sei un genio."

    Mi fermo qui, perché appunto non so se dobbiamo creare un'altra scaletta o no.
     
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    Non ho parole per descrivere il mio ritardo: ti chiedo umilmente scusa.
    PS: a fine del post troverai la mia proposta per la nuova scaletta


    [EXP 22650 - Kyorikou - (27r50 (18 effettive)]
    [Kum Fuei - PGM - LIV Legend - (green) [EV: 800, Atk.D. 1300, Def.D. 1200, Vel. 300 - ABILITA': Metalbending - Sfere Metalliche - ARMATURA: -- ARMI: --]

    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 13 - Mattina

    Kum Fuei entrò nel saloon.
    Sul volto una maschera di metallo come quella che aveva descritto a Mai Lee e il braccio leggermente proteso reggeva il Cristallo Oscuro.
    "Kum Fuei!" proruppe il grasso ricettatore riconoscendolo "Quello è il mio cristallo?!" continuò più sospettoso.
    "Non ti scaldare, sono qui per fare il tuo interesse del resto..."
    "La verità: che cosa stai architettando?"
    "Bel modo di ringraziare chi ti ha portato un "pacchetto" (come chiamavi le refurtive) e una traditrice nello stesso momento. Hai capito bene: la ragazzina qui presente pensava di farti fesso. L'unica cosa vera che ha detto è che qualcun altro l'ha preceduta: io. Voleva tenersi il cristallo mettendosi in combutta con me. L'ho ingannata e te l'ho portata, ora, per questa mia fedeltà insperata, a quanto ammonta l'interesse sul prezzo di vendita del mio articolo...?"
    "Se è quello vero, anche del 50% in più" rispose calmo "La Bilancia" facendo un cenno ai suoi scagnozzi perchè bloccassero il passaggio.
    "Ti chiamano "La Bilancia" perché sai riconoscere quando un falso non pesa come un'originale, no?"
    Kum Fuei porse il cristallo, il ricettatore lo esaminò per bene e, estraendo il denaro, lo porse al ladro.
    "Ben fatto" gli disse "Era da un po' che non lavoravo con un esperto del mestiere come te..."
    Kum Fuei sorrise, si volse, si tolse la maschera col dominio del metallo passando in fianco a Mei Lee e puntò il dito a terra, ai piedi della ragazzina.
    Con il dominio aveva velocemente scritto nella polvere: Adesso voglio vedere!
    Dopodiché fu lasciato passare dagli omoni del ricettatore e uscì dal saloon.
    "Adesso, ragazzina, si fanno i conti" disse "La Bilancia" con voce mellifua dando il segnale.
    Due gorilla si avventarono sulla ragazzina con il pugnale in mano, un terzo, da vicino al ricettatore, si mise in posizione per il dominio della terra.
    Nel frattempo Kum Fuei aveva fatto il giro del locale e, puntando il piede a terra, si godeva lo spettacolo attraverso le sensazioni che riusciva a provare, grazie al suo dominio.

    La tua battaglia contro gli scagnozzi de "La Bilancia" non può, purtroppo, essere fatta con le formule (non potrai ricavarne esperienza) ma puoi sfruttare l'occasione per dar vita ad un'intensa lotta narrativa in cui sei libera di muovere il tuo PG e tutti i PNG che vuoi e come vuoi. Suggerisco di "Far vedere" a Kum quello che vorrebbe vedere, ossia i suoi insegnamenti applicati: strumenti, astuzie e uso razionale del dominio.
    Se ti va di seguire la seguente scaletta, mi sa che ti conviene far su un bel casino!
    - Mai Lee lotta finché non decide di intervenire all'ultimo anche la Bilancia
    - Kum Fuei, che si trova al di fuori, si accorge dell'intervento del ricettatore e col dominio si riprende il cristallo approfittando della confusione
    - Mai Lee se ne accorge e riesce a fuggire mettendosi sulle tracce del suo ex-maestro
    - Kum Fuei inizia il suo viaggio-fuga assicurandosi che Mai Lee non perda le sue tracce (ho in mente anche altro...)

    Con questo concludo lo spoiler e il messaggio: se hai delle altre idee, completamente diverse, non esitare a consigliarle! Sarei felice di adeguarmi io per una volta... Non ho ancora trovato nessuno che si prendesse la briga di organizzare le scalette e la cosa mi fa sentire come se cercassi di impormi, per cui, non esitare a smontare la mia proposta! Se, invece, va bene così, proseguiamo con questo lavoro già fatto

    Aspetto la tua risposta e scusa ancora per il ritardo
     
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  4. MeiLee
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    Scusa tu per il ritardo, ero in vacanza e non c'era molta connessione <.< comunque la scaletta mi piace, non c'è nulla che non vada. Ora cerco di commentare secondo quanto ho capito, se vedi che ho capito male avvertimi. Ripeto, ancora tantissime scuse per il ritardo! D'ora in poi cercherò di commentare più spesso, promesso!
    ....comunque, il tuo commento mi ha lasciata quasi spiazzata all'inizio. Poi ho iniziato a ridere. Mi piace. Molto! E' il primo colpo di scena nella vita di Mai Lee, capiscimi.


    [EXP: 940 Mai Lee (#FFB31C): 73r100] [DENARO: 200 DEPOSITATO: x ABBIGLIAMENTO: Tunica color verde, scarpe marroni e dǒu li per la copertura / Coprispalle nero e oro, tunica rossa, guanti di pelle nera e scarpe marroni.] [EV: 100, Atk D. 800, Def D. 800, Vel 300 ABILITA': -- ARMATURA: -- ARMI: --]
    Stats PG:
    Atk= 800
    Def= 800
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:
    - Fiammata C:scaglia contro l'avversario una fiammata a corto raggio
    Attacco: 25 / Difesa: 0 / Velocità: 5*


    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 13 - Mattina

    Kum Fuei era entrato nell'ufficio di La Bilancia con una placca di metallo su metà viso e il gioiello. Mai Lee sgranò gli occhi. La stanza si stava scaldando e non poco. Mai Lee assemblò i pezzi del puzzle, l'uno dopo l'altro: un ladro ti precede, ti dà asilo tra i suoi insegnamenti, ti istruisce su come farla in barba al tuo ricettatore... diamine, pensò la ladra, avrebbe dovuto capirlo. Era tutta una montatura, Kum Fei non se lo voleva tenere per sé, evidentemente lavorava anche lui per La Bilancia e ora si stava prendendo la sua ricompensa, di Mai Lee. O forse era un'architettura anche quella, una messa in scena per vedere quanto Mai Lee avesse davvero imparato stando con lui.
    La ragazza deglutì, seguendo il discorso tra ladro e ricettatore. Seguì i movimenti di Kum Fuei che passava accanto a lei e buttò un occhio dove lui aveva puntato il piede: il messaggio era piuttosto chiaro; voleva metterla alla prova e con la scusa s'era fatto pagare al posto suo. Diamine, se era furbo. Si sentiva dannatamente stupida, s'era fatta fregare, ci era cascata con tutte le scarpe.
    Ma comunque, quella stanza era piena di gioielli e bastava conoscere i punti giusti: si sarebbe ripresa la sua ricompensa.
    *Adesso, ragazzina, si fanno i conti* disse il ricettatore.
    Sentì i passi di due grossi omoni dietro di lei sbarrarle il passaggio, mentre un dominatore della terra si metteva in posizione d'attacco. Erano tre contro una, se La Bilancia non si fosse messo in mezzo.. ma era troppo grasso e lento, non si sarebbe buttato nella mischia, o almeno sperava.
    Mai Lee iniziò a regolare il respiro, ripensando a tutti gli insegnamenti che il suo vecchio maestro Jin le aveva dato. Il respiro regolare, profondo, iniziò ad accendere il potere in lei, come vento che alimenta una fiamma. Si mise in posizione di difesa, tenendo sotto controllo i tre scagnozzi e girando su se stessa per capire chi di loro avrebbe attaccato per primo. Come sospettava, i due giganteschi uomini alle sue spalle attaccarono sotto l'ordine del ricettatore, avventando su di lei i pugnali. Lei era disarmata; ma sapeva che il ruggito di una fiamma è molto più potente di un pugnale, per quanto questo possa essere affilato e per quanto chi lo brandisce possa essere fulmineo, come quei due sicuramente erano. "Ladri" pensò Mai Lee.
    Non li fece avvicinare e con un calcio rotante sferrò una fiammata mirata dritta ai volti dei due; se non li avesse colpiti, li avrebbe sicuramente accecati per qualche secondo o ustionati lievemente. Mentre la fiamma lambiva l'aria, ardendo rumorosamente, gli scagnozzi si ripararono il volto con le braccia. Uno ululò appena; cento punti per Mai Lee.
    Intanto lei, scattante si era girata e portando i pugni al volto e i gomiti alle costole, in posizione di difesa, aveva sferrato due fiammate per contrastare l'attacco del dominatore della terra: le rocce si spezzarono arrivando a lei in polvere o sassi più piccolini. Intanto, però, gli altri due, ancora armati di pugnali, si erano ripresi dalla sorpresa e dal calore e ripresero ad attaccarla avvicinandosi. La ladra sferrò dei colpi sparando fuoco dai pugni; ma in questo modo esponeva anche le braccia alle lame, e anche se il combattimento era iniziato da poco, gli scagnozzi, tenendo in maniera ferrea l'elsa delle loro armi, l'avevano graffiata in qualche punto.
    "Sicuramente, meglio le braccia che altro" pensò.
    Il dominatore della terra approfittò della sua distrazione nel contrastare i giganti e le bloccò le braccia dietro la schiena, prima con le sue mani, poi con delle rocce, spingendola a terra con l'intenzione di fermare anche le gambe e bloccarle il dominio.
    *Sei in trappola. C'è poco che tu possa fare, ragazzina.* sghignazzò La Bilancia.
    Mai Lee rise: *L'importante è esserne convinti!* Roteò le gambe, sferrando ancora un'altra fiammata che spingeva verso l'esterno e spinse a terra i quattro uomini, questo le diede il tempo di passarsi le braccia sotto la schiena e poi sotto le gambe; era piuttosto snodata, quindi anche se ora era ancora legata, almeno le braccia le aveva davanti. Il suo dominio era limitato: sferrare fiammate con i calci era più stancante che tirare pugni e il respiro del drago non poteva effettuarlo in continuazione. Voleva evitare di rendere la stanza un inferno: avrebbe attirato l'attenzione. E lei era una ladra. Una ladra che aveva tradito La Bilancia, il re di quel ''regno''. Sarebbe stata una mossa stupida, ma la tentazione di dare fuoco a tutto era irresistibile.
    Fece pressione con le braccia, cercando di spezzare la roccia che la bloccava. Spingeva, ma la roccia è dura, è pesante. Cercò di focalizzare il suo dominio sulle mani, ma c'era poco tempo, quei tre si stavano rialzando (erano passati pochissimi secondi dal suo attacco).
    Proprio mentre la roccia iniziava a scaldarsi e ad ammorbidirsi (diventando incredibilmente calda, tanto che Mai Lee trasalì), uno degli scagnozzi lanciò il suo coltello in direzione del suo viso. La ladra se ne accorse all'ultimo momento e si spostò appena in tempo, ma la lama la sfiorò: iniziò a sanguinare da un occhio o sotto l'occhio, non capiva.
    Ma il coltello ora era incastrato nel muro davanti a lei. Lo prese, con i polsi ancora incastrati nella roccia e iniziò a scaldare la lama, tenendola in mano. Il metallo divenne rosso.
    Lei guardò l'uomo che l'aveva ferita dritta negli occhi e poi ghignò. Lanciò il coltello, per quanto le riuscisse bloccata a quel modo e la lama bollente lo colpì alla gola. La ferita fumava per il calore e il sangue schizzava. Il gigante cadde a terra, mentre una pozza rossa si allargava attorno a lui.
    L'amico e il dominatore della terra si avventarono di nuovo su lei. Il dominatore scagliò una roccia verso di lei, che prontamente si riparò con le mani: sorrise, vedendo che l'impatto tra le rocce frantumò la sua prigionia; ora poteva dominare il fuoco usando le sue braccia.
    Tirò un doppio attacco con due pugni e carbonizzò il volto del dominatore della terra che gridò e cadde in ginocchio tra gli spasmi, tenendosi il volto tra le mani: non era morto, solo gravemente bruciato; i capelli erano completamente andati, così come sopracciglia e barba.
    *Io ti ammazzo!* ringhiò, puntandole gli occhi lucidi in quel viso rosso (la scena faceva senso, Mai Lee doveva ammetterlo) poi si alzò, prese il pugnale dalle mani dell'altro gigante che intanto era andato a verificare se l'altro fosse ancora vivo "...Un pugnale in gola.. e ti chiedi se è vivo? Sei furbissimo" pensò la ragazzina.
    Il dominatore della terra, barcollando, si avventò su di lei e tentò di pugnalarla. Mai Lee lo spinse con un calcio contro il muro alle sue spalle.
    Disarmato, il gigante ancora in vita non aveva speranze contro Mai Lee, che era una dominatrice del fuoco. Lei gli sorrise e lanciò su di lui una fiammata che lo carbonizzò all'istante. Restava La Bilancia, ma Mai Lee era ancora dell'idea che non avrebbe attaccato e il dominatore carbonizzato in volto, che proprio ora si stava alzando.
    La Bilancia mosse un passo dietro l'altro, lentissimo, verso di lei. Ora le tornava tutto chiaro: il suo ufficio era abbastanza ricco di pietre. Il ricettatore era un dominatore della terra. Mai Lee si sentì potente, lo sospettava, ma in questo momento era piuttosto nei guai.
    Mezzo volto era coperto di sangue, dall'occhio in giù, aveva le vesti bruciate e ammaccate lì dove le rocce l'avevano colpita. Il dominatore della Terra si stava avvicinando e La Bilancia stava per attaccare ("in mossa di difesa?", penso Mai Lee "devi ripassarti un po' di cose").
    E tutto questo per colpa di Kum Fei "ricordami di ammazzarti, appena esco da qua" pensò.

    Dio, ho scritto una cosa chilometrica.. ma se ho capito bene era questo tipo di combattimento che dovevo fare: niente formule solo narrazione.. no? Dimmi se ho sbagliato qualcosa, che altrimenti cambio.


    Edited by MeiLee - 15/8/2013, 16:47
     
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    Ottimo, allora proseguiamo. Muoverò "la Bilancia" nel combattimento finale, così lavoriamo con un po' di post... Non ne ricaveremo EXP dal combattimento, ma dai post sì ^^


    [EXP 22900 - Kyorikou - (33r100)]
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    Quello che stava percependo tramite il suo dominio, in parte lo deluse, in parte lo divertì.
    La ragazzina, come suo solito, stava lasciandosi piegare dalla sua natura irruente...
    Un limite che aveva tentato con gran difficoltà di farle superare: a quanto pareva c'era ancora da lavorare.
    E fin qui si era divertito. Era stato il botto della caduta di un omone a non averlo convinto.
    "Io ti ammazzo!" urlava nel frattempo il grasso ricettatore.
    Kum Fuei iniziò a sfregarsi le mani: "Molto bene panzone, buttati nella mischia..."
    Sapeva che nel trambusto non si sarebbe accorto di una pietra che dalla tasca gli fosse scivolata per terra "quasi per magia". Né tanto meno che il terreno l'avrebbe inghiottita verso l'ignoto (chiamato anche: Kum Fuei)
    Piano semplice e discreto, come tutti i suoi migliori piani. L'unica cosa che gli dispiaceva era non poter usare qualcuna delle sue invenzioni. E gli dispiaceva anche che la ragazza non usasse quelle che, con il suo aiuto, lei aveva fatto per sé.
    "Avermi sgozzato l'aiutante sarà l'ultima cosa che avrai fatto nella vita! Pezzente!"
    Kum Fuei spalancò gli occhi esterrefatto! E lì rimase deluso...
    Discrezione! Era alla base di tutti gli insegnamenti che le aveva dato!
    Era una ladra! Non un'assassina! Che cavolo le era passato per la testa?! Capiva che la sua irruenza naturale la portasse a combattere in campo aperto, ma addirittura ammazzare un uomo! Questo la poneva sopra le righe. Sopra tutte le righe! Anche quelle del limite!
    Aveva fatto bene a liberarsene... Una così non poteva che procurare guai. Guai e l'attenzione di tutti! Una cosa che un ladro non apprezza.
    Partì il primo colpo de "la Bilancia". Kum Fuei lo sentì: una scarica di sassi diretti in faccia. Mossa della lapidazione. Si era quasi dimenticato che esistesse. Quella era vecchia scuola! Roba da duello.
    Si rese conto che, così com'erano le cose, uno dei due non sarebbe uscito vivo da lì: se la ragazza si rendeva conto di quello che era successo o per lo shock non sarebbe stata in grado di difendersi (e anche quel rammollito del ricettatore sarebbe riuscito ad ammazzarla) o per una nuova sete mai provata (quella di sangue), si sarebbe avventata come un mastino sul ciccione. Oppure non si sarebbe resa conto a causa dell'adrenalina e avrebbe reagito per istinto, come suo solito; e anche in tal caso "la Bilancia" era nei guai.
    Urgeva intervenire... E in fretta! ...Per salvare la pelle ad entrambi...
    Molto probabilmente, "la Bilancia" si sarebbe ritrovato a sferrare colpi e contrattacchi molto più potenti del solito. Dopotutto lui era un esperto nell'arte della discrezione: nessuno si sarebbe accorto di nulla. Nemmeno di quello che effettivamente doveva essere il suo intervento: far scivolare sottoterra il Cristallo Oscuro fino a fuori dal locale dritto dritto nelle sue mani.
    Lasciò che il colpo raggiungesse la ragazza. Davanti alla reazione che sarebbe seguita, avrebbe deciso se aiutare il ricettatore a difendersi, o la sua "allieva" a fuggire.
     
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  6. MeiLee
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    ...quindi il combattimento continua narrato, giusto?


    [EXP: 1040 Mai Lee (#FFB31C): 25r80] [DENARO: 200 DEPOSITATO: x ABBIGLIAMENTO: Tunica color verde, scarpe marroni e dǒu li per la copertura / Coprispalle nero e oro, tunica rossa, guanti di pelle nera e scarpe marroni.] [EV: 100, Atk D. 800, Def D. 800, Vel 300 ABILITA': -- ARMATURA: -- ARMI: --]

    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 14 - Mattina

    Anche La Bilancia era intervenuto, probabilmente spinto dal fatto che Mai Lee aveva appena ucciso uno dei suoi scagnozzi. "Avermi sgozzato l'aiutante sarà l'ultima cosa che avrai fatto nella vita! Pezzente!" Mai Lee in realtà si era anche scordata di aver appena ucciso un uomo e queste parole la portarono alla realtà. No, non si stava deprimendo, ripetendosi quanto in basso fosse caduta, uccidere una persona, ma come aveva potuto? Era sempre stata preparata a evenienze del genere e non le era mai importato porre fine a una vita, se lei rischiava la sua.
    L'attacco che ne seguì, da parte di La Bilancia, era una mossa che Mai Lee non aveva mai visto praticare a un dominatore della terra e ne dedusse fosse di un vecchio ordine o qualcosa del genere. Si riparò come meglio poteva, senza grandissimi risultati e tornò all'attacco.
    Questa volta, però, voleva ripagare il ricettatore con la sua stessa moneta. Si concentrò visualizzando ogni oggetto di pietra che fosse avvolto in materiali combustibili - o direttamente rocce piriche- indirizzò le pietre infuocate (ovviamente dominando il fuoco) addosso al ciccione. Non aveva mai provato una mossa del genere e prese ispirazione dall'attacco appena subito. Il fuoco comunque, ammaccò le vesti del ricettatore; per quanto riguardasse le pietre, non importava molto: conosceva bene quel luogo e sapeva dove La Bilancia teneva oggetti di maggiore valore: addosso a se stesso. Rocce e pietre negli scaffali erano più per bellezza e per distrarre occhi inesperti: tutti sanno che non sempre quel che brilla è oro, ma ogni ladro sa che non sempre ciò che è bello ha valore. Talvolta, oggetti più preziosi avevano un aspetto meno invitante che un gioiello finto, per esempio. L'ultimo scagnozzo rimasto, invece, era ancora a terra, respirava ma non poteva di certo combattere, ustionato come era.
    Subito dopo aver colpito La Bilancia, non aspettò una mossa da parte sua, ma tornò subito all'attacco: indirizzò una fiammata verso il braccio sinistro del ricettatore, una manica in fiamme avrebbe dovuto distrarlo; gli girò intorno, velocemente (era ovviamente più svelta e agile di quel grasso, vecchio mangione) e scaldò in un millisecondo un lembo della catena d'oro che portava al collo, sopra la maglia per poi sfilarla senza che se ne accorgesse (e anche se ne fosse accorto, pensò Mai Lee, avrebbe potuto fare poco: lei si stava riprendendo la sua ricompensa, dopodiché se ne sarebbe andata da lì).
    Con una mossa repentina, nascose il gioiello nella manica, e ogni traccia di essa si perse ad occhi altrui.
     
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    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 15 - Mattina

    "Non si è resa conto... Tipico..." pensò Kum Fuei.
    Da fuori lo spettacolo sembrava scaldarsi. Che mossa folle: lanciare pietre contro un dominatore della terra. Per quanto avvolte dalle fiamme, erano ancora dominabili. Non volle intervenire. E "La Bilancia" si lasciò colpire. Nulla di grave, era una mossa campata per aria, nulla di preoccupante. Di certo non come la fiammata che mandò in fiamme la manica del grasso ricettatore: "Ahia!!!" urlò.
    Kum Fuei era un dominatore del metallo esperto: gli parve strano, ma gli sembrò di percepire un movimento sospetto attorno al collo del suo "protetto".
    "Che cosa hai in mente ragazzina?" si chiese il dominatore della terra mentre sentiva la collana scivolare in soffio sotto alla manica dell'abito della ragazza.
    Era abbastanza lucida per rubare durante la lotta. Si stava rendendo perfettamente conto di cosa stava succedendo.
    A quanto pareva l'analisi di Kum Fuei si era rivelata sbagliata.
    "Indifferenza. Indifferenza! Questa proprio non me l'aspettavo. Non davanti alla morte... Che cosa hai visto ragazzina per avere a questa età un tale pelo sullo stomaco?"
    Ma c'era poco da pensare, "La Bilancia" andava a fuoco e si era strappato la manica della camicia di panno.
    Con un grugnito il grasso ricettatore si preparò per un nuovo attacco. Il suo protettore, dall'esterno, lo imitò, seguì i suoi movimenti e aggiunse la sua forza alla mossa di partenza, opportunamente per il suo scopo.
    "La Bilancia" voleva alzare una tavola di pietra obliqua dal terreno per colpire in faccia la dominatrice. Kum Fuei fece di quella tavola una parete, larga quanto la stanza. Dato che il colpo lasciava la tavola attaccata al terreno, avrebbe, anche se schivata, tolto la visuale alla ragazza una volta alzata.
    A questo punto, Kum Fuei fece la sua mossa. Nel frattempo che il ricettatore si meravigliava della sua stessa grande capacità, il ladro fece scivolare dalla tasca dei suoi larghi pantaloni il Cristallo Oscuro.
    Come dopo un temporale una goccia di pioggia cade dalla foglia nello stagno e viene "inghiottita" dello specchio d'acqua, così il cristallo si conglomerò con il terreno.
    Scivolò senza lasciare ombra del suo passaggio sotto al pavimento fino all'esterno del saloon, dritto dritto nelle mani di Kum Fuei. Come da programma. Un altro colpo messo abilmente a segno...
    Nel frattempo, si aspettava la nuova reazione della giovane.
    "Se non sei troppo folle, approfitterai della parete come ostacolo per "la Bilancia" e te la svignerai..." ma nemmeno lo stesso Kum Fuei credeva in quello che stava pensando.
    Mai Lee si era già dimostrata, più di una volta in quel duello, imprevedibile.
    Il ladro, per quanto non fosse molto sicuro sul metodo poco ortodosso della giovane, iniziava ad apprezzare quel suo agire inaspettatamente.
     
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  8. MeiLee
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    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 15 - Mattina

    Come Mai Lee aveva sperato, il ciccione non si accorse del furto. La ragazza si chiese come un ricettatore del suo grado, famoso in tutto il Regno della Terra come minimo, che lavorava con ladri di tutto il mondo tutti i giorni, non si fosse accorto che gli mancava una collana di quel peso dal collo.
    Imprevedibile (ma piuttosto palesemente), il fuoco aveva iniziato a bruciare sulla manica del ricettatore, infiammandola. Quindi, La Bilancia l'aveva strappata per evitare di prendere fuoco, ma Mai Lee riuscì comunque a sentire il tipico odore di pelle bruciata.
    Sorrise mentre il ricettatore faceva la sua mossa: una parete larga quanto la stanza spuntò davanti a Mai Lee, salendo dal pavimento; lei indietreggiò per evitare di venire colpita, ma temeva che questa potesse spingerla contro il muro dietro di lei e soffocarla, se non schiacciarla. Quindi girò su se stessa e con un calcio spaccò le vetrine di un mobile alla sua destra. Non voleva spendere troppo tempo in quel furto, non ce ne era proprio, perciò prese solo due anelli e una collana d'oro con un ciondolo di diamante. Infilò anche quelle in una manica e fece per trovare una via d'uscita (solo un quarto della finestra non era stato coperto dalla parete.. con un po' di fatica ci sarebbe passata), ma effettivamente darla vinta a La Bilancia le bruciava troppo.
    Si voltò verso la parete, ancora in piedi davanti a lei. Prese un profondo respiro e con un calcio rotante sprigionò una fiammata sciogliendo la parete nell'arco in cui la sua gamba era arrivata; passò nel varco si avvicinò al ricettatore e lo spinse a terra con un ulteriore fiammata. *Ci vediamo!*
    Passare dalla porta principale con un occhio sanguinante, i vestiti bruciati o strappati avrebbe attirato troppo l'attenzione. Quindi passò per la finestra, situata a un metro e mezzo d'altezza.
    Il deserto, fuori, era cocente quanto l'ambiente di un istante prima: riusciva a sentire il calore della sabbia nonostante le suole fossero spesse. Fece scivolare la catena d'oro di La Bilancia dalla manica, rigirandosela in una mano e sogghignando. Kum Fuei se l'era data a gambe con la sua ricompensa, ma non importava: lei aveva ottenuto la sua a peso d'oro.

    Edited by MeiLee - 15/8/2013, 16:46
     
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    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 16 - Mattina

    Questa volta aveva fatto una mossa prevedibile. Qualcosa di sensato e comune. Ma probabilmente si era solo stufata di combattere per il niente...
    Quando finì tutto quanto, solo quando la ragazza fu fuori dal locale, Kum Fuei abbassò la guardia.
    Il ladro iniziava ad essere più allerta dopo le rivelazioni del combattimento: iniziava a pensare che quella fosse tanto folle da tornare dentro per finire il lavoro. Onestamente sperava non lo facesse. E lo sperava per lei...
    Però sembrava che la ragazza non sapesse esattamente cosa fare, era dunque ora di darle uno scopo di qualche genere, pensò Kum Fuei "Prima che le vengano in mente strane idee".
    Il dominatore della terra iniziò ad allontanarsi dall'edificio, quindi, una volta raggiunta una distanza discreta, iniziò a descrivere un arco rispetto al saloon con un raggio pari a quella distanza appena trascorsa.
    Una volta che poté vederla da lontano come un'ombra nera ma comunque abbastanza nitida, estrasse il cristallo che aveva rubato a "la Bilancia".
    Lo fece levitare ad un braccio di distanza dal suo petto tramite il dominio della terra, in modo che la luce lo potesse colpire e lo facesse scintillare di quell'oscuro bagliore violaceo.
    "Abbocca ladruncola... Abbocca. Pensavo di liberarmi di te, ma ti sei dimostrata un elemento molto particolare. Sarà interessante scoprire qualcosa di più sul tuo conto" sussurrò leggermente, in modo che il deserto ascoltasse quelle sue parole e le serbasse tra i suoi granelli di sabbia.
     
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  10. MeiLee
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    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 16 - Mattina

    Quando, incamminandosi, era stata distratta da un bagliore alla sua sinistra, in lontananza, voltò lo sguardo per capirne la fonte e vide, distinto tra le dune, Kum Fuei che rigirava probabilmente col suo dominio, qualcosa di una grandezza di un pugno. Per riflettere così la luce del sole poteva essere uno specchio o.. una pietra di un certo valore.
    Mai Lee alzò un sopracciglio, al pensiero che quella pietra potesse essere il gioiello che aveva avuto in programma di rubare due settimane prima. Si chiese come fosse possibile, Kum Fuei l'aveva dato a La Bilancia davanti ai suoi stessi occhi e il ricettatore se l'era infilato in tasca.. durante il combattimento lo aveva ancora e dopo la mossa della parete non aveva fatto caso se fosse sparito.
    *Sicuramente uno dei tuoi trucchi* sussurrò la giovane ladra.
    Era indecisa se avvicinarsi o no: che ci faceva lui ancora là, proprio non lo capiva.. ma forse la sua teoria era giusta: il suo nuovo maestro voleva metterla alla prova. Da una distanza così però, di certo non aveva visto nulla.. Mai Lee aveva sentito dire di alcuni dominatori della terra e del metallo bravi al punto da poter percepire cosa accadeva attorno a loro a metri e metri di distanza, solo captando le vibrazioni del terreno. Che Kum Fuei fosse uno di loro?
    Se no, allora il fatto che col suo gioiello fosse ancora là, faceva di lui un cretino patentato. Se sì, allora la teoria di Mai Lee poteva essere fondata e il ladro voleva metterla alla prova (e in quel caso la cretina patentata era lei, avendoci pure rischiato la vita).
    Sempre con i nervi all'erta, decise di incamminarsi verso di lui: Kum Fuei le aveva dato abbastanza prove da farle pensare che fosse un tipo sveglio. E un tipo sveglio di certo non si fa notare col gioiello che qualcun'altro avrebbe dovuto rubare, chiamandolo a sé con un gioco di specchi. Ne dedusse che chiamarla era il suo scopo e che secondo lui, lei si sarebbe dovuta avvicinare.
    Mentre l'aria si faceva sempre più calda, il deserto infinito e il sole cocente, Mai Lee si avvicinava al ladro chiedendosi se la sua mossa fosse stupida o meno. Aveva creduto a lui una volta, il ladro l'aveva ingannata (e cosa poteva aspettarsi, da un rivale in lavoro che ora pretendeva da farle da maestro?) e lei ora si stava riavvicinando perché lui l'aveva chiamata.
    "Sono una stupida, ma al primo passo falso, le cicatrici saranno due.. se sei fortunato." pensò.
     
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    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 17 - Mattina

    Con un po' di insicurezza sembrò che Mai Lee avesse deciso di avvicinarsi.
    Le era passata la furia di pura adrenalina e sembrava iniziare a soppesare di più le situazioni.
    Kum Fuei rimase fermo con il cristallo volteggiando davanti al petto. Dopo che la ragazza ebbe fatto qualche passo, si accorse che dietro a lei tre figure le si avvicinavano alle spalle. Una di loro, ad un certo punto, si allontanò, diretta verso un'altra parte, portando in braccio un'altra che dopo essere uscita aggrappandosi alla sua spalla era infine caduta alzando un polverone.
    Il ladro si concentrò, si mise in posizione e riportò sotto ai suoi abiti il suo cristallo scintillante.
    "La Bilancia" era uscito seguito dai suoi scagnozzi ancora vivi che però si erano allontanati. Quello che era caduto era probabilmente troppo ferito dallo scontro precedente per proseguire e il compagno doveva essersi diretto all'ostello in cerca di un guaritore di sorta.
    Mentre la ragazza poteva accorgersi della sua presenza il grasso ricettatore aveva preparato un grosso masso.
    Kum Fuei agì prontamente: "Stupido, avido grassone... Quella ti ammazza non l'hai ancora capito?" sussurrò contrariato mentre in un colpo solo fece sprofondare la ragazza e il ricettatore in due buche separate. Il masso superò entrambe, cadendo nella sabbia con un tonfo.
    Con questa mossa si era guadagnato il tempo necessario per lanciarsi nel bel mezzo del deserto lasciando dietro di sé solo una scia di polvere. Doveva lasciare delle minime tracce, dopotutto. Inoltre in questo modo aveva dato modo a Mai Lee di rendersi conto del pericolo in agguato.
    Gli sarebbe piaciuto rimanere a vedere l'evolversi degli eventi, ma non poteva più perdere tempo.
    Sperava che grazie a quella fuga improvvisa (dando quindi una nuova incombenza alla ragazza) il duello imminente venisse evitato. Sapeva che con due balzi la ragazza sarebbe stata fuori dalla buca, come sapeva che con un colpo di dominio il grasso ricettatore avrebbe riportato il suo buco all'altezza originale.
    Che i loro sguardi si scontrassero era certo. Era più auspicabile che dopo tutti i suoi insegnamenti, Mai Lee riuscisse a trovare un espediente astuto per allontanarsi. Nel bel mezzo del deserto non c'è nulla... Nulla fuorché sabbia. Sabbia a non finire. Questo poteva suggerirle qualcosa...
    Se era abbastanza furba avrebbe avuto in breve l'intuizione necessaria per cavarsela e iniziare l'inseguimento: qual'è il risultato di "sabbia + fuoco"?
    Bastava un vortice scintillante e "la Bilancia" sarebbe rimasto accecato quel tanto che bastava per svignarsela.
    Quello non era un dominatore della terra abbastanza capace da dominare una pietra a più di una ventina di metri di distanza. Distanza che la dominatrice del fuoco poteva fare in breve.
    Nel frattempo Kum Fuei si stava allontanando, seguendo la scia di una barca di dominatori della sabbia che sembrava diretta verso la sua stessa meta.
    Sapeva di una roccia al centro del deserto: sarebbe stato il suo primo punto d'attesa.
     
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  12. MeiLee
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    [EXP: 1220 Mai Lee (#FFB31C): 23r100 (50x2)] [DENARO: 200 DEPOSITATO: x ABBIGLIAMENTO: Tunica color verde, scarpe marroni e dǒu li per la copertura / Coprispalle nero e oro, tunica rossa, guanti di pelle nera e scarpe marroni.] [EV: 100, Atk D. 800, Def D. 800, Vel 300 ABILITA': -- ARMATURA: -- ARMI: --]

    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 17 - Mattina

    A metà strada tra il retro del locale e Kum Fuei, Mai Lee vide il ladro nascondere il gioiello e fare una mossa di dominio. In un millesimo di secondo, si trovò quasi due metri più in basso di prima e si chiese che diamine gli fosse venuto in mente, nello stesso istante in cui un masso di pietra (sicuramente ricavato dalla sabbia.. c'era solo quello lì) si schiantò a due metri oltre la sua fossa.
    Con una spinta, la ladra riuscì a uscire dalla buca e vide che Kum Fuei era sparito, l'unica traccia del suo passaggio era una leggera scia di sabbia che si alzava al vento. Si voltò, in quanto durante l'orbita fino alla sabbia, la roccia che l'avrebbe colpita se non fosse stata per la mossa del ladro era arrivata dalle sue spalle, e vide La Bilancia in posizione di attacco.
    *Ma vuoi morire o cosa? Dillo, perché ti do un aiuto senza problemi!* esclamò, in un verso di scherno. Ma combattere di nuovo non se ne parlava, ora che aveva i suoi gioielli ancora nascosti nelle maniche e finalmente si era tolta dai guai sarebbe stata una mossa stupida. Chi le assicurava che La Bilancia non avrebbe fatto ricorso a dei rinforzi? Era il re di quel posto, gli bastava schioccare un dito e..
    Certo, lei poteva correre. Grasso e lento com'era, dopo due metri sarebbe già stramazzato con la faccia sulla sabbia. Ma non c'era classe in una fuga del genere.
    Mai Lee sorrise e gli fece un inchino, schernendolo di nuovo, nello stupore dell'uomo che evidentemente non riusciva a comprendere il perché di quel gesto.
    Girando su se stessa e tirando un calcio verso il basso, Mai Lee cristallizzò con una fiammata la sabbia e creò uno specchio che rifletté il sole, colpendo in viso il suo vecchio ricettatore. Quello rimase accecato, dal repentino cambiamento di luce: questo le diede la possibilità di iniziare a correre seguendo la leggera traccia di sabbia che Kum Fuei aveva (sicuramente di proposito) lasciato dietro di sé.
    Allontanatasi abbastanza dal luogo critico, Mai Lee smise di correre (non era proprio una cosa carina sotto il sole del deserto) e continuò a seguire le tracce del ladro.. che notò seguivano quelle che sembrava l'orma di una barca di dominatori della sabbia.
     
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    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 18 - Mattina-Pomeriggio

    Secondo i suoi calcoli, se le cose erano andate come aveva previsto, a quell'ora Mai Lee doveva essersi inoltrata sufficientemente nel deserto da essersi trasformata in un puntino all'orizzonte per "la Bilancia".
    Stava sicuramente seguendo la sua scia nella sabbia, era ora di passare al livello di difficoltà successivo.
    Continuò ad avanzare finché non iniziò a vedere all'orizzonte sorgere il grande ammasso roccioso. A quel punto si voltò verso la sua scia e con un paio di movimenti delle braccia produsse come una grande onda di sabbia che fece svanire e disperdere ogni traccia del suo passaggio (o di quello della nave dei dominatori della sabbia) per un considerevole spazio. Abbastanza perché l'inseguitrice non vedesse, una volta raggiunta la fine della scia, il grande masso all'orizzonte.
    Kum Fuei si diresse verso il masso, seguendo sempre la scia dei dominatori della sabbia e cancellando di volta in volta i propri passi.
    In mezzo al deserto, il dominio della ragazza sarebbe servito a ben poco, come se la sarebbe cavata?
    Di usare una spinta con il dominio non se ne parlava: inutile spreco di preziose energie indirizzato solo a sudare di più sotto il già cocente sole del deserto. L'unica via d'uscita era ingegnosa ed emulatrice. Lo sferzante e odioso vento sabbioso del deserto era una fonte per le navi dei dominatori della sabbia che ne aumentavano l'intensità con il proprio dominio, creando piccoli vortici di sabbia proprio davanti alla loro vela. Le serviva una base che potesse scivolare sulla sabbia senza troppa fatica e che sposandosi non imbarcasse la sabbia su cui si spostava. Per il telo che facesse da vela era più che ovvio. Ed anche comodo, con quel caldo nel deserto.
    Nel frattempo il sole era sorto al centro del cielo ed era ora di pranzo. Il ladro aveva con sé i pochi viveri che poteva portare con sé nella sua borsa nascosta, ma potevano bastare per una giornata.
    Usò il suo dominio per compattare la sabbia un masso piuttosto grande: una sorta di semisfera alta come lui. Ma la sabbia, essendosi così inoltrati, era diventata veramente soffice e granulare e l'operazione richiese molto più tempo del previsto.
    Ciò nonostante riuscì a non perdere troppo tempo. Ancora non si vedeva l'ombra della giovane all'orizzonte. Probabilmente si era fermata anche lei per mangiare, oppure era già arrivata al punto in cui finivano le tracce.
    Una volta che finì di compattare la sabbia, ne ricavò un ammasso giallo e granulare ma piuttosto compatto. Scavò al suo interno una modesta cavità in modo che potesse nascondersi alla sua ombra. Sotto quella sorta di "igloo" di sabbia, si mise a mangiare al fresco la frutta ormai calda quanto la sabbia su cui era seduto. Ma comunque era abbastanza dolce e idratata: un toccasana per la gola di qualunque visitatore del deserto.
    Cercò di bere poco, sapeva che l'acqua gli sarebbe risultata molto più utile più tardi, quando anche i viveri sarebbero iniziati a scarseggiare.
    Una volta finito di mangiare, non perse ulteriore tempo e disintegrò il suo rifugio ombreggiato, in modo da non lasciarne traccia.
    Si diresse nuovamente verso la roccia che era più vicina, ma arrivarvi gli avrebbe comunque richiesto delle ore.
    Contava di raggiungerla prima del far della sera. Nel frattempo, alle sue spalle iniziava a spirare un forte, caldo e sabbioso, vento del deserto.
     
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  14. MeiLee
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    [EXP: 1320 Mai Lee (#FFB31C): 62r100] [DENARO: 200 DEPOSITATO: x ABBIGLIAMENTO: Tunica color verde, scarpe marroni e dǒu li per la copertura / Coprispalle nero e oro, tunica rossa, guanti di pelle nera e scarpe marroni.] [EV: 100, Atk D. 800, Def D. 800, Vel 300 ABILITA': -- ARMATURA: -- ARMI: --]

    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 18 - Mattina-Pomeriggio

    All'ora di pranzo precisa, quando ormai il locale alle sue spalle era diventato un tremolante luccichio all'orizzonte, Mai Lee iniziò a perdere le tracce di Kum Fuei. Una folata di vento aveva spazzato via le orme del ladro e della barca davanti a sé, lasciandola disorientata in un posto che non conosceva. Di lì a dove riusciva a vedere, ricordava che direzione avessero preso le orme, ma di lì in poi?
    Il sole era cocente, al massimo della sua altezza e lei era a piedi. Ora quello che contava di più era trovare riparo. Al ladro ci avrebbe pensato dopo. Doveva trovare un modo per spostarsi velocemente; il deserto era enorme, ma era sicura che avrebbe trovato dei villaggi se avesse seguito tracce di acqua (piante, animali).
    Strinse i capelli, che durante la mattinata si erano allentati, nel fermaglio e si sedette a terra. La sabbia era bollente e non poteva appoggiarci le mani, ringraziò di avere i vestiti addosso. Mentre del vapore saliva dalla sabbia, per quanto era calda e l'orizzonte tremolava per il riflesso del sole, Mai Lee si sbottonò la tunica rossa e nera e stendendola a terra, ci si sedette sopra per rendere più ovattato il calore del terreno.
    Mentre il sole le iniziava ad arrossare la pelle bianca, molto pallida di natura e mentre si faceva aria con una mano, cercando un mezzo di trasporto... nel nulla, ripensò a quella giornata. L'occhio aveva smesso di sanguinare già da un pezzo, ma aveva paura di aprirlo: lo teneva chiuso, per paura che il vento che si stava alzando lo colpisse, facendoci entrare della sabbia.
    Nel togliersi la tunica, aveva trasferito i gioielli che aveva rubato a La Bilancia nella sua sacchetta da viaggio, una piccola borsa marrone in cui teneva poche cose; aveva tenuto in mano solo la catena che gli aveva sfilato dal collo, appena sciolta alle due estremità, segno in cui Mai Lee l'aveva scaldata per staccarla più furtivamente, senza strattoni e più velocemente.
    I grossi anelli d'oro che componevano la catena erano ricamati e il ciondolo di diamanti brillava, riflettendo il sole alto sulla testa della ladra.
    Lo specchio.
    Ricordò quando aveva accecato il ricettatore cristallizzando la sabbia, poco tempo prima, e era corsa al seguito del ladro, per poi perderne le tracce.
    Poteva usare la stessa tecnica per spostarsi, ma si chiese come. Portò una mano alla sabbia, iniziando a disegnare con un dito degli schemi. Il vento era già potente e poteva usare la tunica come vela.. era la barca che mancava. Come timone, avrebbe potuto combinare la vela e delle fiammate, indirizzandole dove voleva lei.. avrebbe potuto funzionare. Ma la barca.. girava tutto intorno alla barca.
    Certo, poteva usare di nuovo la tecnica del vetro. Ma una sola lastra era troppo leggera e si sarebbe rotta sotto il suo peso. Avrebbe potuto farne alcune, assemblarle una sopra l'altra e poi fonderle per farle stare insieme, ma non era una dominatrice della sabbia e quindi non avrebbe potuto dare la giusta dinamicità alla base della barca, che quindi probabilmente non si sarebbe mossa da lì, o avrebbe penduto troppo da una parte, o sarebbe stata troppo lenta e quindi sarebbe stata più svelta ad andare a piedi.
    Cercare dei tronchi per costruire una sorta di zattera da terra, le avrebbe richiesto troppo tempo, e sotto quel sole lei non ne aveva.
    L'unico tronco che poteva permettersi di cercare era per creare l'albero della vela, un sostegno che doveva avere la possibilità di girare a centottanta gradi per cambiare direzione.
    Mai Lee coordinò le idee: Doveva creare almeno tre spesse lastre di sabbia cristallizzata, riuscire a assemblarla e fonderle insieme. Poi creare dei supporti più o meno triangolari ai lati, per assicurare una dinamicità minima, ma doveva comunque stare attenta a non appesantire l'imbarcazione, o sarebbe stato tutto inutile. Per non parlare della sabbia che sarebbe entrata a bordo: no, cercare della legna sarebbe stato inutile.
    Mai Lee avrebbe creato una sorta di vasca, larga due metri e mezzo e lunga tre (quantomeno era comoda), munita di ali dinamiche e di bordi che dalla prua si assottigliavano fino a sparire a poppa (aveva deciso di risparmiare almeno sul peso della barca). Al centro della prua, avrebbe fatto un buco per l'albero.
    Si alzò, legò la tunica in vita e iniziò a camminare seguendo quello che ricordava delle tracce della barca dei dominatori della sabbia alla ricerca di un tronco sottile, ma robusto.
    --
    Aveva visto in lontananza un albero da frutto (nel deserto?!) e avrebbe tanto voluto stendersi a quell'ombra così invitante.. ma si limitò a prendere qualche succoso frutto, infilarlo nella borsa e staccare con poca gentilezza nei confronti dell'albero un tronco lungo un metro e mezzo e largo quanto la sua mano chiusa a pugno. Era perfetto per legare la tunica e fabbricare una vela.
    L'aveva trascinato fino a venti metri di distanza, ancora sulle orme inesistenti del ladro e aveva iniziato a bruciare la sabbia per cristallizzarla in un vetro color giallo scuro, poi un altro e un altro ancora. Tra il sole, il deserto arido e il suo fuoco, le sembrava tutto un inferno.
    Le lastre erano venute spesse due centimetri, abbastanza da non spezzarsi nel sollevarle e, con un po' di fatica, riuscì a posizionarle una sopra l'altra. Le fuse, puntando la piccola fiamma ai lati per scioglierli. Col caldo, si solidificarono subito e la sua base era pronta.
    Servivano i bordi che creò con lo stesso principio: unbordo a forma di V alto trenta centimetri nella parte più alta, che si assottigliava per un metro fino a scomparire. Attaccò la V alla prua, assicurandosi che venisse fusa bene e che si solidificasse a dovere.
    Trascinò il tronco a bordo e lì dove aveva creato un foro della giusta lunghezza, piantò quello che avrebbe finto di essere un albero; si sciolse la tunica dalla vita e legò le maniche al palo, per poi incastrarvi l'estremità. La barca era praticamente pronta, ma nonosante fosse munita anche di vela, non partiva: non poteva spostarsi direttamente sulla sabbia, non si sarebbe mai mossa.
    Mai Lee sbuffò, tagliando quattro larghe strisce di stoffa e facendoci una sorta di palla. Le riempì di sabbia, usandoli come cuscini ai tre angoli dell'imbarcazione (li aveva legati con degli elastici bucando l'imbarcazione in alcuni punti per far passare gli elastici), che in questo modo si era sollevata di qualche centimetro dalla sabbia e si sarebbe potuta muovere.
    Il quarto cuscino lo usava per sicurezza, nel caso uno si fosse rotto.
    La barca, un po' lentamente, finalmente riuscì a partire per prendere poi la sua rotta seguendo quella del vento.
    *Quando si dice "vado dove mi porta il vento"..* disse Mai Lee.
     
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    Anno 2 - Mese 12 - Giorno 30 - Post 19 - Tramonto-Sera

    Il pomeriggio era passato caldo e tormentoso, con un continuo vento torrido che spingeva più o meno nella sua stessa direzione folate di sabbia sulla sua schiena e lungo parte del suo fianco.
    Dopo un po' dovette rallentare il suo viaggiare. Sospese il suo dominio della sabbia ai suoi piedi per proseguire più velocemente e lo dispose alla difesa dalle folate sabbiose.
    Per il sopraggiungere del tramonto raggiunse la grande roccia al centro del deserto. Ai suoi piedi due barche di dominatori della sabbia erano poste l'una davanti all'altra e i loro rispettivi "marinai" stavano probabilmente contrattando per qualche genere di scambio illegale.
    "Tipico di questa gente... Una vergogna. Sia per la classe dei ladri che per quella dei dominatori della terra. Questi non sono completamente né l'uno né l'altro..." pensò tra sé e sé.
    Ciò nonostante dovevano avere con sé anche delle provviste, o per meglio dire "merce comune", e lui ne aveva bisogno.
    "Chi sei?" proruppe uno tra quelli con fare un po' minaccioso.
    "Un semplice viaggiatore. Stremato, assetato e affamato."
    "E cosa ci fai qui? Nel bel mezzo del deserto ai piedi di un alveare di Vespe-Avvoltoio Giganti?"
    "Sapevo di una roccia nel deserto. Non che fosse un pericoloso alveare. Essendo un dominatore della terra pensavo di scavarmi un rifugio per la notte e chiudermi dentro. Ma non ho più nulla da mangiare, non potreste darmi qualcosa?" la prima e l'ultima parte erano vere.
    "Perché ti chiuderesti dentro? E cos'hai per pagare il nostro cibo?"
    "Una sola risposta ad entrambe le domande: sono stato derubato da una ladra. Una ragazzina, che ora mi insegue per uccidermi. Ho visto cosa sa fare e non sono un dominatore abbastanza abile per cavarmela da solo, ma so che stasera arriverà. Ha con sé una collana preziosa e i miei soldi. Sbarazzatevi di lei e ciò che le troverete addosso potrete tenerlo (anche se mio) come ricompensa per il cibo e la difesa"
    Nel dire tutto questo era stato convincente: una bugia recitata perfettamente. Aveva supplito alla mancanza di insulti con un timbro impaurito non indifferente.
    "Quanto è preziosa la collana? E quanti anni ha la ragazza?"
    "È nel pieno della giovinezza. E della follia. Parlando della collana: di certo vale di più di qualche frutto e di due bottiglie d'acqua. Mooooolto di più..."
    "Siete con me uomini?" tutti risposero affermativamente all'unisono "Allora si può fare. In dieci non rischiamo di certo la vita. Ma se è tanto preziosa, perché ci cedi la tua collana?"
    "Ci tengo più alla mia vita" rispose prontamente.
    "Babbeo linguacciuto! Smettila di fare domande e dammi quello che ti ho chiesto!" pensò ormai con ira.
    "Tieni fifone. E sarà meglio per te che abbia addosso qualcosa, altrimenti ammazziamo lei e poi ci occupiamo di te appena esci dalla tua grotta!" gli rispose il dominatore della sabbia portando dall'interno della piccola imbarcazione delle pesche sciroppate in barattolo, qualche mela e un grappolo d'uva, mentre un secondo gli porgeva due bottiglie di vetro con dell'acqua.
    "Grazie" rispose e, facendo finta di fare fatica per mantenere l'alibi del dominatore incapace, scavò lentamente una piccola grotta nella roccia. Dispose i suoi nuovi viveri e le bottiglie d'acqua sul "pavimento" roccioso e alzò una parete con cui si chiuse all'interno, lasciando un piccolo spiraglio, dal quale entrava l'aria e gli ultimi raggi del sole al tramonto.
    Prima che arrivasse la sera scavò per tutta l'altezza della roccia (facendo una gran fatica per davvero) e una volta arrivato così di nascosto sull'alto della roccia, preparò un masso rotondo in prossimità dell'entrata principale all'alveare.
    Ridiscese il cunicolo che aveva scavato e mangiò un po' della frutta che si era guadagnato, nella sua "abitazione temporanea" per evitare di stuzzicare l'olfatto delle Vespe-Avvoltoio.
    Una volta finito risalì in cima, nascondendosi perfettamente tra le rocce, in attesa dell'arrivo della ragazza e dell'inizio dello spettacolo a cui lui stesso avrebbe partecipato.
     
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