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  1. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, POST 1, mattina
    Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
    [22.987 Liang (#0000FB): n° exp (23r50)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

    Stats PG:

    Atk= 1050
    Def= 1.350
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall



    Liang si sedette a gambe incrociate al centro della radura, sempre guardandosi intorno in cerca di qualcosa che le fosse familiare. “Strano che cresca dell’erba qui, c’è troppa poca luce.” pensò distrattamente mentre passava le dita tra i fili d’erba. Gli alberi tutt'intorno erano abbastanza vecchi da poter essere chiamati antichi, e le loro chiome abbastanza folte da far sembrare tardo pomeriggio quella che invece era una bella mattinata di sole. I rumori c’erano, ma erano quelli quieti della foresta. Oltre al suo aliante e alla sua sacca da viaggio appoggiati a un tronco non c’erano altre tracce di presenza umana. Non per la prima volta Liang ebbe l’impressione di trovarsi in un Tempio, diverso eppure in qualche modo simile a quelli a cui era abituata.
    La radura in sé sembrava identica a quella in cui aveva trascorso quella strana notte, anni prima; peccato che lo sembrassero anche molte di quelle che aveva già attraversato. Doveva ammetterlo, si era persa. “Ma che sto facendo qui?” borbottò la Nomade. Se anche fosse riuscita a ritrovare quella giusta, cosa sperava di trovarci? Quello che stava facendo era… illogico, a voler essere gentile verso se stessa. Eppure, dove l’avevano portata tutti i suoi ragionamenti logici fino ad allora? Forse era ora di cambiare.
    Liang chiuse gli occhi e inspirò profondamente, lasciandosi andare. Spense la mente, dimenticò i dubbi, i timori, anche il motivo per cui si era messa in viaggio e la risposta che sperava di trovare, tutto. Dopotutto, era così che era andata l’ultima volta.
     
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, mattina, POST 1
    Un lemure volante non fa primavera!
    [Exp 40 Phresia Jamila (#550080): n° exp (17r50)] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 500/500, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

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    Atk= 600
    Def= 600
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:


    Phresia sporse la testa oltre uno dei rami dell'albero su cui si era arrampicata. Era una bella mattina, il tempo era mite, gli alberi verdi. Quel giorno, poi, la foresta era particolarmente attiva, lo sentiva: tutti gli animali erano all'opera - chi per fare scorte di cibo prima che venisse il freddo e il letargo - chi per cacciare, chi per divertirsi a giocare e chi per vivere, semplicemente. Certo, solo chi era abituato a quella foresta poteva cogliere la differenza... a orecchie esterne la foresta sembrava tranquilla. Ma Phresia riusciva quasi a sentire i suoi alberi respirare. Insomma, andava tutto bene, se non fosse stato per una cosa: "Cosa ci fa lì quella nomade?" si chiese, osservando l'aliante poggiato su un tronco e la figura seduta in mezzo alla radura. Saltò già in modo silenzioso, appoggiando i piedi scalzi sul suolo morbido, ricoperto di erba e muschio. *Ehi, tu, che fai? Vedi che la foresta può essere pericolosa, se non la si conosce* disse, muovendosi verso la ragazza. Non le dava fastidio la sua presenza, la foresta era di tutti... ma le pareva una cosa strana: solitamente Senlin era frequentata solo da chi ci abitava ed erano in pochi quelli che si avventuravano nel buio fitto del luogo. La donna si presentava di pelle chiara, con lunghi capelli castani. Phresia poteva intravedere una freccia blu tra la frangia della nomade. Provò un senso di invidia: le piacevano i tatuaggi, un giorno se ne sarebbe fatta uno. "Chissà se a sentito male..." si chiese, sempre avvicinandosi alla ragazza con passo sicuro, senza nascondersi né cercare di non farsi sentire. Ormai Phresia era abituata a quel luogo e sapeva esattamente dove andare per cercare qualcosa; i suoi piedi erano leggerissimi sul sottobosco e i suoi gioielli non producevano rumore, in pratica. Tutto, lì, sembrava coesistere alla perfezione: sembravano sorelle di una vita, lei e la foresta...

    Exp: 90

    Edited by .Abigail. - 13/10/2013, 16:52
     
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  3. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, POST 2, mattina
    Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
    [23.037 Liang (#0000FB): n° exp (15r50)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

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    Atk= 1050
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    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall



    Non ebbe altro avvertimento che un fruscio lieve, quasi impercettibile, prima che la strana donna le si parasse davanti. La monaca si trattenne a stento dal rimanere a bocca aperta come un’ebete: e lei che credeva di essere silenziosa! L’apparizione era stata tanto improvvisa e l’aveva trovata in uno stato d’animo così particolare che per un attimo si chiese se gli spiriti non avessero deciso di acconsentire alla sua muta richiesta. Guardandola meglio Liang si diede della stupida: per quanto insolita nell’aspetto e incredibilmente silenziosa quella persona era decisamente un essere umano. Che ci faceva lì? Aveva letto diversi libri su persone che rifuggivano la società per cercare uno stile di vita più vicino alla natura; quella strana donna poteva certamente appartenere alla categoria, a giudicare dall'abbigliamento arrangiato. Una volta, quando era bambina, in un posto altrettanto sperduto, aveva creduto di averne incontrata un'altra così, che alla fine si era rivelata una giovane fabbra sordomuta. Un’altra persona simpatica e interessante di cui non aveva più saputo nulla.
    La sconosciuta si mosse verso di lei, sempre silenziosa come un soffio, e le parlò; Liang, frastornata com'era, ci mise un attimo a registrare quello che la donna della foresta stava dicendo. Alla fine rispose lentamente. “In effetti credo proprio di essermi persa… in molti sensi.” aggiunse quasi a se stessa, non curandosi nemmeno di nascondere il suo turbamento. Ultimamente le sembrava di vivere in un labirinto, dove qualunque strada scegliesse finiva in un vicolo cieco. Iris, la possibilità di una nuova guerra, l’Avatar, Hangin, il Loto Bianco, ciò che era giusto e ciò che era sbagliato… non ci capiva più niente.
     
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, mattina, POST 2
    Un lemure volante non fa primavera!
    [Exp 90 Phresia Jamila (#550080): n° exp (17r50)] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 500/500, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

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    Mosse caratteristiche-di scuola:


    Phresia fissò per un attimo la donna per poi scoppiare a ridere di gusto. *Be', nomade, non so se fosse una battuta o meno, ma di sicuro sei andata a finire nel posto giusto per perderti. Ma tu guarda* disse, tenendosi la pancia dalle risate e parlando col fiatone - non riusciva a respirare. "Questa qui è fuori, dai" pensò Phresia, "non capisco se è seria perché lo è davvero o se è pazza...". Non era abituata a un comportamento così serioso; né tanto meno aveva mai visto qualcuno con un'aria così spersa e frastornata. Pareva un pipistrello-lupo colpito in pieno da una luce quando meno se lo aspetta. Faceva quasi tenerezza. Ne aveva vista abbastanza di gente che si inoltrava nella foresta e le categorie erano principalmente: i turisti in cerca di 'avventura selvaggia' che si perdevano nel fitto degli alberi e gli eremiti che avevano deciso di dire 'addio a tutti' e starsene per le loro. Dei due, Phresia preferiva di gran lunga i primi: terrorizzati e inesperti, saltavano in aria per ogni rumore che sentivano e quando vedevano apparire Phresia - mandata a recuperarli - ci mettevano sempre un po' prima di convincersi che fosse civile e non uno strano scherzo degli spiriti. Gli eremiti, al contrario, erano arroganti e scostanti e mandavano sempre via chi cercava di aiutarli, sebbene spesso fossero in difficoltà. "Isolati quanto vuoi, ma almeno sappi dove vai" pensava sempre. Finivano per essere dei barboni puzzolenti... va bene vivere in esilio, ma lavarsi e mangiare qualcosa di normale ogni tanto non era mica illegale. Questa donna qui non rientrava in nessuna delle due categorie: fece subito simpatica alla ragazza, che le porse una mano per aiutarla ad alzarsi: *Dai su, qui ti annoi se non sai cosa fare. E io ho fame... ti porto a mangiare qualcosa. Comunque, io sono Phresia, ma chiamami pure Jam* disse, sfoderando un sorrisone.

    Exp: 140
     
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  5. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, POST 3, mattina
    Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
    [23.247 Liang (#0000FB): n° exp (15r50)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

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    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall



    Liang si unì alla risata dell'altra; più per lo sconforto che altro, ma cercò di non darlo a vedere. Davvero, doveva sembrare ridicola. Lei per prima si sarebbe fatta le più matte risate. Se poi avesse raccontato la ragione per cui era lì - e cioè che si era messa a credere a un sogno fatto più di quindici anni prima, magari per delle erbe strane mangiate a cena - probabilmente sarebbe stata presa per matta e portata a un istituto di igiene mentale, più in fretta di quanto ci mettesse un lemure a buttar giù una scodella di noccioline. Già si vedeva che la considerava una povera sprovveduta. Accettò la mano tesa e sorrise. "Mi chiamo Liang." disse alla sconosciuta. "E per principio non rifiuto mai un invito a pranzo. O a colazione, o a cena, se è per questo." Tanto non sarebbe riuscita a ritrovare la concentrazione. Già non riusciva a convincersi di suo... "Tu invece sembri proprio a tuo agio, qui. Sei di queste parti?" chiese. Non era uno spirito, ma quella ragazza sembrava un tipo interessante. Si scrollò di dosso i fili d'erba, poi lanciò un'occhiata al cielo, ma il fogliame era troppo fitto per permetterle di trovare la posizione del sole. Non era il caso di rientrare troppo tardi: i locandieri a cui aveva affidato Kombo sapevano quando e cosa dargli da mangiare, ma non amava lasciare il suo amico da solo troppo a lungo.
    Tra i suoi pensieri e la sua nuova conoscenza Liang era troppo distratta per accorgersi che da qualche minuto un paio di occhi erano puntati su di lei. Qualcuno accuratamente occultato dietro un tronco d'albero aveva estratto una lunga lama affilata nel momento in cui lei si era presentata. Ignara, la Nomade si chinò per raccogliere la sacca e l'aliante. La figura nascosta vide il suo momento e prese la mira, puntando alla schiena...
     
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, mattina, POST 3
    Un lemure volante non fa primavera!
    [Exp 140 Phresia Jamila (#550080): n° exp (15r50)] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 500/500, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

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    Vel= 300

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    "Qualcosa non va": lo sentiva. La foresta comunicava con Preshia e lei capiva. I rumori erano cambiati impercettibilmente, gli animali erano turbati da qualcosa. Un pericolo? Vide un bagliore anomalo tra i rami, qualcosa di affilato e mortale stava per essere lanciato. *ATTENTA!* gridò alla nomade, tentando di buttarla giù. Sfortunatamente proprio in quel momento la donna s'era chinata per prendere le sue cose e Phresia si ritrovò ad abbracciare l'aria e cadere a terra.
    Un agguato, una minaccia. Che cosa stava succedendo nella sua foresta? Era un posto poco frequentato, pericoloso per la potenza della natura e degli animali - i re incontrastati di quel luogo. Ma non era pericoloso a causa di imboscate, assassini e gente poco raccomandabile. Un nemico le voleva attaccare, laggiù, nel folto della foresta che era una casa per Phresia. "Impossibile" si trovò a pensare la ragazza stesa a terra. Vedeva il muschio del suolo a pochi centimetri dal suo viso, vedeva le formiche e gli insetti che vi camminavano sopra, come se nulla fosse... eppure stava succedendo. Cosa volevano? Chi volevano? Lei non aveva nemici a Senlin e non era mai uscita dal territorio; era quindi impossibile che fossero lì per lei. "Sono qui per la nomade... per Liang" ragionò, usando il nome che le era stato detto pochi istanti prima. Ma neanche la sfiorò l'idea che Liang potesse essere cattiva o una minaccia per lei: era brava a capire le persone al primo sguardo e l'aveva trovata onesta, buffa e sincera. Eppure, perché la inseguivano? Aveva fatto qualcosa di male a sua stessa insaputa? Alzò lo sguardo per vedere che stava accadendo, sperando che la donna stesse bene.


    Exp: 190
     
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  7. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, POST 4, mattina
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    [23.587 Liang (#0000FB): n° exp (15r50x2)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

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    Def= 1.350
    Vel= 300 + 15

    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall


    Quando Jam urlò Liang strinse istintivamente l'aliante e si voltò di scatto. Non abbastanza velocemente però: il coltello sfrecciò nell'aria raggiungendola prima che lei potesse capire da che parte arrivava il pericolo e pensare al modo migliore di difendersi.

    (A.Fur *Lancio a sorpresa* atk=[375])

    EV:625

    Lanciò un grido per la sorpresa e il dolore quando la lama colpì la spalla sinistra, conficcandosi a fondo nella carne. La ferita cominciò subito a sanguinare copiosamente, bagnando la tunica. Sforzandosi di ignorare il dolore e di scacciare le lacrime, Liang si mise in posizione di guardia. Doveva reagire, e subito. Tenendo con una mano la veste premuta contro la spalla ferita, nella speranza di limitare almeno di poco l'emorragia, la Nomade valutò approssimativamente il punto della boscaglia da cui poteva essere partito l'attacco e vi spedì rapidamente contro una sfera d'aria, sperando di colpire l'ignoto assalitore. "Spiriti, accompagnatemi."

    (A.Atk *Palla d'Aria A* atk= 1.050 + 40 = 1.090 vel= 315 + 20 = 335)

    "Chi, come e perché?! pensò di sfuggita. Subito le tornò in mente lo scontro con Iris, a cui era sopravvissuta per un soffio. Stava per pagare le conseguenze dell'essersi messa sulla sua strada, magari per mano di una o più delle famigerate Pupille? La cosa peggiore era che in quel modo ci sarebbe andata di mezzo anche Jam, che con quella pazza furiosa non c'entrava assolutamente nulla. "Jam, è me che vogliono! Vai via di qui! " gridò, pentendosi immediatamente di aver usato il soprannome della ragazza. E se non riusciva a fermare l'assassino? Sarebbe tornato a cercare la sua nuova conoscenza? Era questo che si diceva delle Pupille di Iris: che una volta sguinzagliate non guardavano in faccia a nessuno, e punivano chiunque fosse anche vagamente implicato.

    Edited by Hachiky"myfairytales - 4/11/2013, 21:28
     
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, mattina, POST 7
    Un lemure volante non fa primavera!
    [Exp 320 Phresia Jamila (#550080): n° exp (18r50)x2] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 500/500, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

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    Atk= 600
    Def= 600
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:


    Per un attimo Phresia perse la calma che la foresta le infondeva: Liang era stata colpita. Un pugnale era conficcato nella spalla sinistra e la ferita sanguinava abbondantemente. Prima ancora che Jam potesse fare alcunché, la nomade si era ripresa dal colpo - sebbene avesse gridato a causa della ferita - e aveva scagliato un attacco nella direzione da cui era uscito il pugnale. "E' forte" si ritrovò a pensare la ragazza. Forse non era il momento più adatto per quelle constatazioni, ma non poteva non ammirare la precisione e la potenza della sfera d'aria che la donna aveva lanciato nonostante un pezzo di metallo nella spalla. Le parole, però, la riscossero e la fecero tornare colla mente alla situazione. "Ma che dice!?" pensò Phresia, offesa nel suo orgoglio ma anche felice che Liang si preoccupasse per lei. *No, resto qui. Non ti lascio da sola nella mia foresta. Non con una ferita di quel genere* disse con un tono di voce poco al di sopra dell'udibile. Pià che convincere la nomade, stava tentano di farsi coraggio. "Non posso fare molto. Lei è forte, il nemico pure. Io sono totalmente inesperta, ma non permetterò a questa minaccia di farsi ancora maggiore. Non le permetterò di fare del male a una persona buona e innocente e al mio territorio". *GRANDE HEI BAI, AIUTAMI* gridò con forza, prima di lanciarsi in corsa verso il fitto del bosco. *NON FARAI PIU' DEL MALE A NESSUNO* gridò verso l'ignoto nemico. Non poteva fare molto - non poteva fare quasi nulla, per l'esattezza - ma non si sarebbe arresa così. Avrebbe dato del suo meglio; il che significava cercare di prendere di sorpresa e disorientare l'aggressore, sperando di dare un'opportunità di attacco a Liang. "Un miracolo, sì. Hei Bai, mandami un miracolo" pensò mentre correva, rivolgendosi allo spirito protettore della foresta. Hei Bai era sempre stato presente per chi, come lui, amava quel luogo. Era sicura che qualcosa di positivo sarebbe successo. Non sapeva cosa, ma qualcosa.

    Exp: 420
     
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  9. Hachiky"myfairytales
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    Atk= 1.050
    Def= 1.350
    Vel= 300 + 15

    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall



    La Pupilla emise un basso ringhio: aveva sperato di uccidere la Nomade sul colpo, e invece... Non tentò nemmeno di schivare l'attacco, che era stato impreciso ma rapido, ma si piegò in avanti portando le braccia al petto per contrastare il contraccolpo causato dallo spostamento d'aria. Non fu sufficiente: senza nemmeno avere il tempo di accorgersene finì sbalzata in aria e spazzata via, diversi metri più indietro, finché il suo volo non si arrestò contro un grosso tronco d'albero.

    (A.Def *Kao Bung Sai* def= 800 + 80 = 880 vel= 300 + 350) EV: *320*

    Barcollando, la donna vestita di scuro cercò di rialzarsi. La vista era offuscata, forse aveva una lieve commozione cerebrale? La cosa più prudente da fare sarebbe stata ritirarsi per il momento. Solo che lei non poteva. "Vendicherò l'Imperatrice, a ogni costo!" si disse mentre estraeva un lungo pugnale dallo stivale. "Adesso vedrà."
    "Io non credo proprio." disse una voce calma alle sue spalle.

    ----

    Liang si era appoggiata al tronco per prendere fiato: la ferita era seria, e lei non voleva indebolirsi troppo in fretta. Non era così stupida da mettersi a rincorrere l'assalitore in mezzo alla foresta. Preferiva rimanere lì e attendere. Quando vide qualcosa muoversi in mezzo agli alberi si raddrizzò, stringendo l'aliante, pronta a respingere l'attacco. Che però non arrivò. Un uomo di mezza età, di bell'aspetto e dall'aria rassicurante, avanzò nella radura con le mani sollevate in segno di pace. "Va tutto bene. Quella donna non vi attaccherà più. Io sono Galesh."


    Ti ricordi il Guru PGM che avevamo inventato tempo fa nello Sviluppo GdR e che non abbiamo più utilizzato? Se lo riadattassimo per inserirlo nel Loto?
     
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    [Exp 480 Phresia Jamila (#550080): n° exp (22r50)x2] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 500/500, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

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    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:


    "Cosa sta succedendo?". Anche nella foga della sua corsa, Phresia sentì qualche rumore attutito provenire dalle fronde. Rallentò il passo, dubbiosa. Forse era impulsiva, ma di sicuro non era stupida. Lanciarsi alla cieca contro un nemico per dare un'opportunità a un alleato è una cosa, lanciarsi alla cieca verso un luogo in cui la situazione era cambiata drasticamente era un'altra faccenda. Altri avversarsi? Che fossero arrivati i rinforzi del nemico? Jam sperò fortemente di no, altrimenti sarebbero stati guai seri. Lei sicuramente non era all'altezza del combattimento e Liang, per quanto forte, era stata ferita. Si bloccò di colpo, senza neanche essersene resa conto. Lanciò uno sguardo dietro, per controllare le condizione della nomade: si era appoggiata a un albero, probabilmente per riprendersi. "E' messa male", valutò Phresia. Dalla zona davanti a lei non si sentiva più alcun rumore, se non... passi? Era passi, quelli che sentiva! Decisamente, quel suono quasi impercettibile, per lei era noto e ben conosciuto. Qualcuno stava arrivando. Strinse gli occhi, per cercare di aguzzare la vista e vedere chi si muoveva nell'ombra delle frasche, finché un uomo non sbucò fuori. Avanzava lentamente, pienamente padrone di sé e della situazione; nonostante ciò, teneva le mani nel simbolo universale di pace. Il primo pensiero di Jam fu che quell'uomo doveva essere umile e beneducato. Era evidentemente in vantaggio, evidentemente a proprio agio in quella situazione disperata e strana, eppure non si imponeva né esigeva nulla: anzi, si mostrava quasi sottomesso a loro, come un debole che cerca la grazia del più forte. Quel semplice gesto così palesemente sincero riuscì a calmare immensamente la ragazza: un'armonia celeste calò su di lei, si sentì tranquilla e al sicuro. Rilassò i muscoli immediatamente e finalmente la sua mente fu libera, e il pensiero più ovvio le entrò in testa: "Ma chi diamine è, questo qui?". Indietreggiando, Jam si portò a fianco di Liang ma non per paura. Non mostrava le spalle per semplice rispetto e le si mise accanto per un semplice motivo: non sapeva cosa fare né come rispondere alla presentazione dell'uomo, ora noto come Galesh. Il nemico era stato lì per la nomade, non per lei. E quella donna, sicuramente, era più vissuta di Phresia e forse conosceva anche il motivo di quell'attacco... a quel punto non poteva fare altro che stare ad aspettare, vedendo come si sarebbe evoluta la faccenda e affidandosi a Liang.

    Exp: 580

    Non esiste la scheda, il link non porta a nulla. Che famo?
     
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  11. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, POST 5, mattina
    Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
    [24.307 Liang (#0000FB): n° exp (25r80)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

    Stats PG:

    Atk= 1.050
    Def= 1.350
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    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall


    Liang si appoggiò all'indietro con apparente noncuranza. In realtà la ferita le doleva, e molto, e lei non voleva stancarsi troppo. C'era il rischio di un nuovo combattimento. A che gioco giocava l'uomo che si faceva chiamare Galesh? Certo, il suo aspetto e la sua voce ispiravano fiducia... ma l'ultima volta che aveva deciso di fidarsi di un'impressione si era trovata a trasportare il Signore del Fuoco verso quella folle assassina di sua moglie. Tuttavia, perché ingannarla, anziché aiutare la Pupilla a finirla? La Nomade non si curò di nascondere il suo sguardo sospettoso: sperava che il suo atteggiamento spingesse Galesh a fare una mossa che l'aiutasse a decidere. Qualunque cosa sarebbe andata bene: un gesto, un'espressione del viso. Qualunque. Raramente si era sentita così confusa sul da farsi negli ultimi anni.
    L'uomo dovette capire la situazione: "So poco su di te, monaca Liang." disse infatti in tono conciliante, abbassando le braccia e fermandosi dov'era "Ma credo che tu sia una donna intelligente. Sicuramente ti rendi conto che, ferita come sei, non ci vorrebbe molto a finirti. Soprattutto considerando che ho dieci uomini con me." Un fruscio alle sue spalle, e improvvisamente figure umane comparvero dietro gli alberi. Non avanzarono, tuttavia. "Non voglio minacciarvi." continuò Galesh "Voglio solo che tu capisca la situazione. Hai bisogno di cure e di un posto sicuro dove stare finché i miei uomini non saranno certi che non arriveranno altre Pupille." "Perché dovrebbero? Io non ho fatto nulla." lo interruppe bruscamente Liang, volutamente ignorando il resto del discorso insieme alle più comuni regole della cortesia. Quindi era stata davvero una Pupilla ad attaccarla?! "E se l'Imperatrice mi volesse morta avrebbe utilizzato più risorse. Sono pur sempre una dominatrice." L'uomo la studiò per qualche istante prima di riprendere "No, non credo che tu abbia fatto nulla di rilevante. E sono d'accordo con te. Una sola Pupilla contro una maestra di dominio? No, l'ordine non è partito da Iris." "Allora chi mai...?" "Non lo sappiamo. Non sappiamo molto delle cose che stanno avvenendo nella Capitale. Perché stanno avvenendo molte strane cose. Speravamo che tu potessi aiutarci a comprenderle, viste le tue recenti esperienze, ma la Pupilla ti ha trovata prima di noi." Lo sapeva. Anzi, lo sapevano. Quel modo di parlare di sé al plurale le ricordava qualcosa... "Non sarà...?" "Di sicuro mi stai riservando un'accoglienza più amichevole di quella della Pupilla. Verrò con voi." decise. Poteva essere la sua occasione di capirci qualcosa. "Jam però non c'entra, era qui per caso." si affrettò a precisare: se stava facendo la scelta sbagliata non voleva coinvolgerla. Galesh fece un cenno. "La tua amica può andare, ovviamente. Non costringiamo nessuno."
     
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    [Exp 580 Phresia Jamila (#550080): n° exp (21r50)] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 500/500, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

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    Def= 600
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:


    Jam assistette a uno scambio di battute in cui, a quanto pare, lei era l'unica a non capire. Spostò lo sguardo dal signore a Liang, che continuavano a interrompersi con domande e risposte sempre meno chiare. Si ritrovò a fissare un albero a bocca aperta, chiedendosi se il mondo avrebbe ripreso senso di lì a poco. "Speriamo" pensò la ragazza, mentre spostava il peso da un tallone all'altro, a disagio. Lei non era abituata a sentirsi così: solitamente sapeva perfettamente cosa faceva e perché. E dato che non si era mai avventurata troppo lontano, poteva anche dire di essere sempre stata in un territorio che conosceva molto bene. E ora era lì, nella sua foresta, a vedere due sconosciuti che prendevano la situazione in pugno. Doveva essere offesa, arrabbiata, sospettosa o solo frastornata? Non che potesse scegliere lei. Infatti scoprì di essere, oltre che ovviamente un po' disorientata, anche delusa. Delusa da se stessa, beninteso. Cercò di pensare a qualcosa di intelligente da dire, prese fiato e stava per aprire la bocca quando, del tutto inaspettati, fecero capolinea dal folto del bosco altre dieci figure. Questo era troppo per Phresia: *E questi cosa ci fanno nella mia foresta? E LEI cosa ci fa qui?* esplose, alzando un indice accusatore verso Galesh. Fece un passo avanti, dimenticandosi che Liang aveva deciso di seguirli e che la proposta, indirettamente, era stata estesa anche a lei. *Insomma, chi siete? Arrivate dal nulla, fate fuori una Pupilla dell'Imperatrice con facilità* - quando Jam, infatti, aveva capito chi fosse quella donna che le aveva attaccate, ci rimase di stucco. "Una Pupilla, addirittura?" aveva pensato fulminea - *non parlate chiaramente, siete silenziosi e misteriosi. E SIETE NELLA MIA FORESTA! Spero che abbiate la benedizione del grande Hei Bai, perché sarete anche forti, ma uno spirito come lui può farvi a pezzi con un soffio* sbottò. Se fino a poco prima l'uomo le aveva ispirato una naturale fiducia, ora non sapeva cosa pensare. Le dieci figure che si era portato appresso le avevano messo ansia, la scoperta della Pupilla pure; insomma, aveva superato il limite di "cose-strane-in-dieci-minuti". Doveva e voleva sfogarsi. E addio battuta intelligente, ma pazienza. Incrociò le mani sul petto, mandando fulmini minacciosi dagli occhi scuri in attesa di una risposta degna di tale nome.

    Exp: 630
     
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  13. Hachiky"myfairytales
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    ANNO 17, MESE 5, GIORNO 10, POST 6, mattina
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    [24.637 Liang (#0000FB): n° exp (25r80)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

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    Mosse caratteristiche-di scuola: lame di vento, chakra wall



    L'uomo chiamato Galesh alzò nuovamente le mani in segno di pace. Liang cominciava a trovarlo irritante. A braccia conserte fissò anche lei l'uomo, con il più severo degli sguardi del suo repertorio. In realtà il bruciore della ferita la rendeva poco propensa alle conversazioni, ma se Jam voleva risposte... era l'unica di cui sentisse di potersi fidare, era meglio fare fronte comune. Lanciò un'occhiata alla sua compagna di sventura: se lei era disposta a rischiare, allora forse poteva fare altrettanto, se gliene si presentava l'occasione. "Non siamo qui a disturbare gli Spiriti, giovane donna. Al contrario, il nostro obiettivo è la pace." Lanciò un'occhiata alle sue spalle, mentre un'altra figura faceva capolino dagli alberi sostenendo la Pupilla inerte. "All'uso della violenza, purtroppo, siamo costretti da altri." aggiunse l'uomo in tono severo, quasi astioso. Liang osservò la Pupilla con attenzione, e poté vedere che il petto le si alzava e abbassava. "È viva." Questo non se l'era aspettato. La Nomade tornò a guardare Galesh. L'avevano risparmiata? Perché? Forse per interrogarla? "All'uso della violenza siamo costretti da altri." Quelle parole gliene riportavano alla mente altre. "Ricorrere alla forza è sicuramente sbagliato, ma sono disposta a compiere questo sacrificio." Erano passati molti mesi da quella conversazione, ma aveva rincontrato quella persona di recente. "Sono loro." Sarebbe stato imbarazzante sbagliarsi, ma lei era sicura. Quello che facevano, il modo di parlare. La sua vita ultimamente sembrava essersi essere andata in pezzi come uno di quei giochi chiamati puzzle, ma finalmente qualche tassello cominciava a combaciare. Forse, dopotutto, era venuta nel posto giusto. "Hangin mi ha parlato di voi. Cosa vuole da me il Loto Bianco?" Qualcuno dei seguaci di Galesh borbottò, ma l'uomo non sembrò sorpreso; solo, la studiò attentamente. Liang sostenne il suo sguardo, ma a fatica e non per il dolore: quell'uomo sembrava essere uno dei pochi in grado di leggere le persone. Non era una sensazione gradevole. "Quello non è un nome da pronunciarsi così, ad alta voce e all'aperto." la ammonì l'uomo. "Qui non c'è nessuno tranne noi." disse Liang alzando le spalle. Era stato un azzardo violare in quel modo la loro segretezza, ma lei aveva bisogno di qualcosa che la mettesse sul loro stesso piano. Che non la facesse sentire come un pulcino nella stoppa. E citare Hangin era stata una mossa calcolata: la donna non le aveva rivelato molto, ma da quel poco che aveva detto Liang aveva dedotto che occupasse una posizione di rilievo nell'organizzazione. Poteva essere addirittura una dei capi. Galesh le rispose con la sua solita calma. "Vedo che sai più di quanto pensassimo. Questo in un certo senso faciliterà le cose. Vieni con noi, e potremo parlare." Liang lanciò un'occhiata a Jam: cosa volevano fare?

    Per velocizzare: se Jam decide di seguire Galesh Liang va con loro. Possiamo passare direttamente all'arrivo al 'covo'
     
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    [Exp 630 Phresia Jamila (#550080): n° exp (25r80)x2] [DENARO: 1000 RdT DEPOSITATO: 700 + , ABBIGLIAMENTO: pantaloncini giallo chiaro, molto attillati e lunghi fino a metà coscia, con sopra una gonna-perizoma aperta verde chiaro, legata da uno spago grosso. Per coprirsi il petto, usa lo stesso tessuto verde chiaro della gonna, stretto e legato a formare una specie di reggiseno che si chiude sul collo della ragazza. Non porta le scarpe ed ha molti gioielli addosso.] [EV: 500/500, ABILITA': //, ARMATURA: //, ARMI: //]

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    Mosse caratteristiche-di scuola:


    Jam alzò gli occhi al cielo, offesa e arrabbiata. No. Proprio non volevano risponderle. "Cosa sono, stupida? Una bambina? Non hanno il diritto di trattarmi così, soprattutto dopo quella che hanno fatto in questo luogo sacro" pensò, digrignando i denti per la frustrazione. "Ma devo calmarmi" si impose. Respirò profondamente qualche volta, cercando il suo punto zero. Si concentrò per trovare la pace, la serenità e l'armonia dentro di sé... ci riuscì malamente, e con molta fatica. Ovvio, solitamente le veniva molto semplice ma gli ultimi avvenimenti l'avevano turbata più del consueto. Espirò. Le parole di Galesh sulla pace non le fecero effetto, specie dopo che ebbero strascinato il corpo inerme della Pupilla fuori dal bosco. Phresia osservò il tutto in religioso silenzio, imponendosi la calma e aspettando che la situazione di evolvesse... a quanto pare Liang aveva riconosciuto il gruppo e non pareva allarmata, quanto seccata o incuriosita. La cosa tranquillizzò la ragazza, anche se poco: i loro modi così misteriosi - quasi arroganti - la infastidivano. Se non avevano fatto nulla di male, perché nascondersi? Perché non dichiararsi innocenti? Solo i colpevoli fuggono, questo l'aveva appreso durante le sue scorribande... chi era innocente parlava, chi reo cercava sempre di aggirare la domanda o scaricare sugli altri. E poi, quel Loto Bianco cos'era? Il nome l'aveva già sentito, ma le pareva lontano, sfuggevole: era un nome da leggenda. Stufa di quella situazione di stallo e di essere trattata come non meritava, Phresia aprì bocca per rispondere pesantemente, ma una visione la bloccò. Era durata solo un secondo, un lampo bianco e nero, eppure così chiaro e comprensibile; la sua voce si sperse nel nulla ed esalò un respiro come se qualcuno le avesse premuto il petto. Hei Bai.
    Si era manifestato a lei, comparendo per un istante, come un fulmine. Non si sbagliava, non poteva sbagliarsi: quello era il suo spirito, il protettore della foresta e del villaggio che entrambi amavano. Lo conosceva meglio dei propri genitori. Aveva sentito una presenza di una forza tale da risultare opprimente al limite del dolore, quindi il petto le si era compresso e una figura maestosa ed enorme, bianca e nera, con sei zampe, era comparsa alle spalle di Galesh. Aveva guardato dritto negli occhi di Jamila, annuendo una volta, solennemente ma con un fare paterno, poi scomparve. Quando svanì, Jamila si rese conto di non stare respirando. Era immobile eppure tremava leggermente, aveva gli occhi persi e sbarrati, il petto si sollevò una sola volta e Phresia inspirò con un rantolo spezzato. Cadde a terra, in ginocchio, senza forze. Con le braccia tese e la testa inchinata, riuscì a dire con una voce strana: *La prego, mi porti con lei*.

    Exp: 790

    Ecco fatto, passiamo pure al dopo. Scusa, forse mi sono lasciata un po' prendere la mano ma... volevo farlo, era una spiegazione buona per la decisione di Jam ed era troppo in linea col personaggio.
     
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  15. Hachiky"myfairytales
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    [24.637 Liang (#0000FB): n° exp (25r80)] [DENARO: 490 NdA DEPOSITATO: conto , ABBIGLIAMENTO: pantaloni chiari, tunica rossa a maniche lunghe aperta ai fianchi] [EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza, ARMATURA: //, ARMI: aliante, ventagli (non visibili)]

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    Dal momento che il Loto Bianco era una sorta di leggenda per lei, si era aspettata un covo segreto come quello delle storie. Una grotta, un nascondiglio nel folto della foresta o sottoterra... quello che non si aspettava era di tornare al villaggio da cui era partita. Al limitare della foresta il gruppo che le accompagnava si separò: a due o tre presero direzioni differenti, senza mai scambiarsi più di un cenno. Sembravano una squadra ben affiatata, o perlomeno molto disciplinata. Liang e Jam seguirono Galesh mentre gli altri si allontanarono. A quanto sembrava l'uomo voleva fare del suo meglio per non farle sentire in pericolo: la Nomade capiva che i suoi uomini avrebbero voluto accompagnarlo, ma l'uomo rifiutò.
    Dal momento che Liang non era in vena di conversazione e Galesh non sembrava particolarmente ciarliero nessuno dei due cercò scuse per rompere il silenzio e procedettero senza scambiarsi una parola. Invece la monaca si mise a studiare di sottecchi Jam: la donna si era comportata in modo strano nella radura, prima rifiutando veementemente l'offerta di Galesh e poi addirittura pregandolo in ginocchio di poterlo seguire. Cos'era cambiato? Non riusciva a immaginarlo, né voleva affrontare l'argomento davanti ad altri, quindi non rivolse la parola nemmeno a lei.
    Arrivarono a destinazione meno di un'ora dopo il loro incontro, perlomeno secondo Liang. Un semplice edificio a due piani, abbastanza ampio, dallo stile piuttosto vecchio ma ben tenuto, nella periferia del villaggio: non avevano incontrato nessuno per tutto il tragitto. La casa non aveva un vero e proprio giardino: la raggiunsero seguendo un vialetto in mezzo all'erba alta. Intorno non si sentiva un suono. In effetti era il luogo perfetto per un ordine segreto. Di sicuro meno sospetto di una caverna.
    All'ingresso, pulito ma del tutto privo di arredamento, una giovane cameriera li accolse all'ingresso senza dire una parola e Galesh le affidò il suo mantello. "Chiama Ran." disse l'uomo. La donna annuì e si allontanò, per tornare poco dopo con un uomo di mezza età piccolo, magro e quasi del tutto calvo, che fece un cenno a Liang. "Mi permetta di dare un'occhiata alla ferita." disse l'uomo senza preamboli di nessun tipo. "La prego di seguirmi." aggiunse facendo un gesto verso l'interno della casa. Liang lanciò un'occhiata a Jam, poi annuì e si accinse a seguire l'uomo.
     
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