Un risveglio diverso

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    ♦ ANNO 22, MESE 3, GIORNO 6, POST 1 ♦ pomeriggio ♦


    Nel fresco del pavimento dove era stesa, Raya riaprì delicatamente gli occhi, sollecitata anche dal suo inseparabile Panav, che insisteva ormai da buoni 10 minuti a leccarle il volto e le mani. La principessa si concesse ancora qualche minuto prima che la sua mente realizzasse quanto insolito fosse il comportamento del suo amico a quattro zampe, spesso schivo ai momenti di coccola e men che mai volenteroso di leccarle l'intero viso, quasi a volerla svegliare. "Hai fame, eh, Panav?" disse con un filo di voce la principessa, chiedendosi perché si sentisse così stanca...dopotutto era...era...non riusciva proprio a ricordare cosa stesse facendo un attimo prima, probabilmente era per quello che Panav era così insistente nel richiedere del cibo, si era forse distratta troppo nei suoi giochi tralasciando di nutrire il suo fido compagno? Tentò quindi di alzarsi, per la gioia del suo amico peloso che iniziava ora a far le fusa e a strusciarsi con fare amorevole su di lei, provando a scostare le solite lenzuola morbide e profumate di fresco, che questa volta stranamente mancavano al tatto: si rese conto solo in questo frangente che in verità non era nel suo comodo letto bensì sul pavimento della sua stanza, rivolta con le spalle alla porta in direzione del suo armadio, che risultava in parte aperto; guardò quindi il suo gatto quasi a chiedere a lui cosa fosse successo e Panav parve quasi capire lo sguardo interrogativo che la sua padroncina le rivolgeva, miagolando di tutta risposta con fare lagnoso, Raya non trattenne un sorriso, tentando di accarezzare il gatto, ma anche solo quel movimento le risultò debilitante, come dopo uno degli allenamenti con il suo maestro Rainu...
    Le insistenze del gatto però si erano calmate, anzi sembrava voler offrire sostegno alla sua piccola padrona in ogni modo nonostante la sua piccola stazza, Raya dal canto suo, si era quasi del tutto risvegliata ma aveva ancora difficoltà a muoversi, decise quindi di provare a gattonare verso il letto, sperando che il tocco con qualcosa di morbido le potesse dare sollievo.

    Dopo circa una ventina di minuti, la sua missione parve conclusa, si era infatti sistemata sul letto e aveva iniziato a riprendere il controllo del suo corpo. Il gatto continuava a starle intorno e ora anche lei iniziava a sentire il suo stomaco brontolare: per sua fortuna, vicino al suo letto era il telefono e le bastò allungarsi pochissimo per prendere la cornetta che subito si agganciò alla linea del palazzo. "Buon pomeriggio principessa Raya, in cosa possiamo servirla?" fece eco al click una voce maschile. "Ciao Ragi, io e Panav abbiamo fame! Puoi far preparare qualcosa di buono per noi? " Rispose senza troppe formalità la principessa "....hai detto pomeriggio? Questo vuol dire che ho saltato il pranzo...?" aggiunse sorpresa la fanciulla, quasi pensando a uno scherzo.
    "Di questo non posso esserne certo, mia principessa; ma se occorre posso informarmi seduta stante e dissipare ogni suo dubbio!" Rispose con cura Ragi, uno dei soldati destinati di guardia alla principessa stessa, sebbene il turno al centralino non fosse proprio in linea con le sue aspirazioni. Raya ringraziò e chiuse la chiamata. Dopotutto che non fosse a tavola per il pranzo con sua madre non era di certo una novità, anche se questa volta sembrava diversa, come se non avesse scelto lei di saltare il pasto.
     
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    ♦ ANNO 22, MESE 3, GIORNO 6, POST 2 ♦ pomeriggio ♦

    Passarono soltanto cinque minuti dalla sua chiamata e qualcuno bussò alla porta e dopo poco ne entrò un cameriere con un vassoio con latte tiepido per lei e il gatto Panav, acqua calda per tè e alcuni infusi tra i migliori in città, al mirtillo e camomilla, al gelsomini bianco, oltre che le pastine di albicocca, le sue preferite, bignè con crema e meringhe di vari colori e spezie, e in un piattino delle fragranti crocchette per il suo micio. Raya si destò quasi fosse in trance e fece cenno di poggiare tutto sul letto, riempiendosi gli occhi di quelle bontà e pregustando già i delicati sapori e la sensazione di caldo del latte prima e del tè dopo. Aveva fame, davvero tanta fame.
    La delusione si impadronì della fanciulla nel giro di pochi bocconi: ogni morso dato rinnovava il suo sconforto perché quei sapori erano tutti mescolati, perché la pastina all'albicocca le ricordava il pasticcio di anatra, come mai il latte aveva un gusto acidulo di zuppa? Guardò Panav con aria esterrefatta, quasi impanicata, e notò che il suo micio sembrava gradire come sempre quelle leccornie, che tante volte insieme avevano condiviso. Si decise quindi ad aspettare, godendosi la sensazione di caldo e fumi speziati che emanavano dalla teiera dove aveva messo in infusione il gelsomino bianco; nel frattempo la sua mente tornò ad allontanarsi dal suo corpo, come rapita da un ricordo lontano, si ritrovò in un giardino, dai colori sgargianti e luminosi, con un ruscello di fianco, aveva la sensazione di conoscere quel posto, seppur iniziasse a sentir freddo ... Il gatto iniziò a miagolare, riportandola nel comodo e caldo del suo letto, davanti al vassoio pieno di dolcetti mordicchiati qua e là e alla tazza di latte sempre più tiepida ancora nelle sue mani che stavano perdendo la presa. Si decise a bere ancora qualche sorso, sperando che il sapore acido fosse passato, ma niente, quel latte era imbevibile per lei. Si riguardò intorno, nella speranza di cogliere qualche elemento dissonante, magari era solo un sogno e a breve avrebbe potuto riassaporare le pastine all'albicocca!
    Passarono altri minuti, Panav sembrò di nuovo tranquillo e si rimise a bere il suo latte, Raya decise quindi di assaggiare il tè, con uno strano timore. Versò con cura nella apposita tazzina che poi prese con entrambe le mani: inspirò profondamente il caldo e speziato fumo che emanava, riconoscendo in qualche modo il solito odore del gelsomino, speranzosa poggiò le labbra e si scottò. Scuotendo la testa, soffiò sulla tazza, come aveva sempre fatto sua madre quando lei era bambina, riprovò con più delicatezza, appoggiando le labbra piano piano. La sensazione di bruciore era passata, o forse se ne voleva solo convincere lei stessa, troppo fremente di sapere se anche il tè avrebbe avuto un sapore insolito: diede il primo sorso. La sua lingua si prese del tempo per elaborare un verdetto, anzi quasi richiese un ulteriore sorso per meglio appuntarsi l'insieme: quello era tè al gelsomino, fu il primo pensiero di Raya, eppure non il solito tè, erano presenti note stonate anche in quella bevanda, seppur meno preponderanti rispetto al resto dei prodotti che aveva intorno a sè. Come prova ulteriore, porse la tazzina verso Panav, provando a offrirgliene un sorso "Panav, puoi per piacere assaggiare? Non capisco se è buono oppure no!" Aggiunse, come se il gatto la capisse davvero. Il gatto però parve capire, avvicinò il musino alla tazzina, annusò brevemente, miagolò e poi iniziò ad assaggiare tranquillamente.
     
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    ♦ ANNO 22, MESE 3, GIORNO 6, POST 3 ♦ pomeriggio ♦

    La successiva scena davanti ai suoi occhi era costituita da alcune delle sue ancelle che ripulivano il suo letto dai dolcetti morsicati, le tazze in parte semivuote, mentre dalla finestra le ultime luci del giorno raccontavano a Raya che era quasi ora di cena: ma la bambina ricordava ben poco di come avesse poi passato il resto del pomeriggio. Il suo amico Panav non era nei paraggi, ma vista l'ora era forse a in giro per il palazzo a cacciare qualche piccola creatura o direttamente in cucina... L'attenzione della principessa venne richiamata da una delle ancelle, che con un gran sorriso le suggeriva di prepararsi per la cena, e si proponeva per aiutarla a cambiarsi il vestito che si era macchiato di latte.
    Riluttante Raya si alzò, si avvicinò al bagno e iniziò a rinfrescarsi, provando una spiacevole sensazione di freddo a contatto con l'acqua per fortuna breve; tornò in camera, dove l'ancella l'aiutò a togliere i suoi abiti macchiati e con calma scelse il ricambio, optando per un pantalone a palazzo di color verde pastello, una canotta beige e una casacca di un verde in tono scuro riccamente decorata in oro. Si guardò allo specchio e sedendosi sulla comoda poltroncina attese che l'ancella le sistemasse i capelli spettinati e poco adatti a una persona del suo rango. Raya non amava per niente tutte quelle formalità, ma ricordava bene quanto invece la madre, e quelle rare volte in cui era presente il padre, non perdessero mai occasione per sgridarla in proposito anche per una cena in famiglia; la sua mente, quindi, non prestò particolarmente attenzione a quel che succedeva, procedendo quasi con automatismo dal momento in cui aveva ripreso coscienza. Così, allo stesso modo, passo dopo passo si ritrovò nella cucina, evitando per un pelo uno dei camerieri che iniziava le preparazioni per la loro cena. "Dove mi aspetta mia madre, per la cena di stasera?" Chiese senza rivolgere la domanda specificatamente ma contando sul fatto che tra gli astanti, i cuochi e i camerieri, sicuramente le avrebbero risposto. Con un piccolo inchino, uno dei cuochi rispose "Buona sera principessa Raya, per questa sera la cena sarà servita nella sala da pranzo privata, sua madre arriverà a breve" Un piccolo sorriso si affacciò sul volto di Raya in segno di ringraziamento, a cui il cuoco rispose con un ulteriore cenno, tornando sui suoi passi all'attenzione della principessa però non sfuggirono in bella mostra su un tavolino di lato l'uscita alcuni dei dolcetti del pomeriggio e uscendo allungò la mano per prenderne uno in un moto di allegria. Lo guardò poi perplessa, ricordandosi improvvisamente di quanto successo nel pomeriggio, e mentre si avviava alla sala predisposta per la cena, rassegnata diede un morso: dopotutto l'ora di cena si avvicinava e la fame tornava a farsi sentire.

    Edited by OlîverLüna - 13/7/2022, 14:07
     
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    ♦ ANNO 22, MESE 3, GIORNO 6, POST 4 ♦ pomeriggio ♦

    La fanciulla camminava senza troppa fretta lungo il corridoio, guardando distrattamente davanti a sè, concentrata piuttosto sul dolcino che aveva nella mano: diede un primo morso, e poi con un secondo mangiò la restante parte del dolcetto: il sapore era lo stesso delle fragole troppo acerbe per poter essere mangiate, sebbene però non le dispiacque visto che quello era un dolcino al cuor di fragola. Sollevata da questa notizia, svoltò l'angolo e una strana luce la colpì dal lato del corridoio precedente. Si fermò e si affacciò per meglio vedere: nulla, il corridoio era vuoto, le due sole porte erano ben distanti e i quadri erano come sempre immobili. Raya si sentiva stanca e confusa da quella giornata, sentiva ora tutto un peso incredibile nel corpo, anche se aveva passato l'intera giornata in camera, ne era convinta, e soprattutto la sua mente vagava e si alienava dal corpo troppo spesso: fu con questi pensieri che si fermò davanti una delle ricche consolle con specchio che decoravano e offrivano giochi di luce al corridoio. L'immagine che vide nello specchio le raccontava una realtà diversa, quasi irriconoscibile, non era la solita Raya, il suo sguardo era assente, la sua carnagione sembrava ancora più chiara rispetto al solito, quasi luminosa; fu in quel momento che vide un'ombra al suo fianco, luminosa ed evanescente anch'essa, si voltò di scatto, ma senza riuscire a vedere nulla. Dove avrebbe dovuto esserci l'ombra luminosa in verità non c'era nulla di anomalo, il corridoio era il solito e tutto sembrava al suo posto.
    Fece un gran respiro, per quanto spaventata e confusa, dopotutto, era certa di essere al sicuro di casa sua, nel palazzo reale di Ba Sing Se, circondata da guardie pronte a difenderla, da inservienti e ancelle pronti a soddisfare le sue necessità. Riprese a camminare, più velocemente, per evitare di rimanere ancora sola, dopotutto la sala per la cena era proprio dietro quella porta a destra! Vi si avvicinò e cautamente aprì la porta, un fascio di luce la investì, gli ultimi baluginii del sole che tramontava le mostrarono un prato verde altrettanto luminoso, degli alberi a inscrivere una piccola radura e su un lato un piccolo fiume, con alcune rocce a segnare qua e là il percorso.
    Quella non era la sala da pranzo, quello non era forse il paesaggio che aveva sognato prima? Perché chiaramente si trattava di un sogno, che ora forse emergeva nella sua memoria. Un battito di ciglia e lentamente le rocce diventarono sedie, gli alberi trasmutarono in finestre e tende, il prato si irrigidì nell'elaborato pavimento della sala. "Principessa Raya, tutto bene?" Sentì la voce di sua madre riecheggiare in lontananza, finché davanti ai suoi occhi la realtà riprese la sua forma. La madre la guardò con perplessità, fin troppo abituata a quelle piccole scaramucce della figlia pur di attirare la sua attenzione, eppure vestita così elegante e con i capelli raccolti sembrava una principessa ormai adolescente, che aveva imparato a gestire il suo ruolo e le buone maniere...
    La principessa dal canto suo fu presa alla sprovvista da tutta la situazione e con un piccolo inchino in segno di saluto disse "In parte direi di sì, ma ho una strana sensazione da quando mi sono risvegliata....Come se avessi fatto un sogno bellissimo e ora la realtà fosse completamente fuori fase!" disse di un fiato, non controllando pienamente le sue emozioni, mentre si avvicinava al tavolo e si sedeva.
    La madre sospirò, dispiaciuta che fosse durata solo un attimo la visione della sua bambina più matura e responsabile, e non prestò particolare attenzione nemmeno alle parole di sua figlia. "Probabilmente, se passassi meno tempo a dormire e di più a studiare le arti che si addicono a una principessa, non perderesti la testa nei tuoi sogni.." rispose la donna e con un cenno discreto della mano diede ordine di servire la cena.

    Raya si risentì immediatamente del tono scocciato con cui la madre le aveva risposto, a sottolineare ancora una volta quanto fosse inadeguata e pestifera pur nei momenti di intimità. Le sue emozioni erano vorticanti e grosse lacrime si affacciarono ai suoi occhi, per sua fortuna, il cameriere con gesto abile e repentino le aveva posato davanti il primo piatto della cena, distraendola da quel senso di delusione e rifiuto per tutto ciò che aveva.
    La cena proseguì tranquilla, la madre propose pochi altri argomenti, evidentemente non aveva nemmeno lei molta voglia di parlare, o la sua giornata era stata altrettanto pesante. Allo stesso tempo però, Raya si ritrovava spesso in quel prato luminoso e si convinceva sempre di più di averlo sognato, per quanto vivido potesse esserne il ricordo e le sensazioni che mano a mano aggiungevano forza e dettagli.
    Calò di nuovo il silenzio tra le due ma una voce insolita si fece spazio tra i suoi pensieri: farfugliava qualcosa e Raya si lasciò guidare da quella voce che mano mano si faceva più sottile e distinta "Questo non è un giardino...è il Mondo degli Spiriti..." poi il cameriere di nuovo la riscosse dai suoi pensieri servendole il dolce. Guardò la madre sforzandosi di sorridere e si concentrò sul dolce.

    Edited by OlîverLüna - 2/8/2022, 14:53
     
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    ♦ ANNO 22, MESE 3, GIORNO 28, POST 5 ♦ pomeriggio ♦


    Nel giro di qualche settimana, Raya aveva gradualmente ripreso la sua vita quotidiana, con sempre meno frequenti e vividi episodi di viaggio mentali in quello che ormai ne era convinta fosse il Mondo degli Spiriti; anche i suoi sensi, soprattutto il gusto, era tornato ai regolari sapori, non tradendo più le sue conoscenze né le qualità dei vari cibi che aveva ripreso con piacere a mangiare. Ormai la situazione sembrava superata, ma la fanciulla non aveva altro pensiero se non capirci qualcosa di più. Aveva iniziato a seguire più attentamente le sue lezioni, anche se le trovava comunque noiose, per poter cogliere qualche informazione in più dai suoi maestri, in un paio di occasioni aveva anche provato a chiedere apertamente del Mondo degli Spiriti: il suo maestro di storia gli aveva raccontato del Ciclo degli Avatar, del Mondo degli Spiriti, e addirittura una volta si era lasciato prendere dall'argomento raccontando delle gesta degli Avatar Aang e Korra, che Raya aveva sentito nominare diverse volte, cosa che fece molto piacere anche ai suoi compagni di classe.
    Durante il resto della giornata invece, aveva preso l'abitudine di girovagare sempre più per il palazzo, alla ricerca di qualunque indizio la potesse avvicinare alla soluzione. Il problema principale era che ancora non aveva recuperato a pieno la memoria di tutto e ora che i giorni erano diventati settimane sentiva di star perdendo ulteriormente pezzi.
    Quella particolare giornata era diventata oggetto di conversazione anche con alcune delle sue amiche di scuola, fu proprio una di loro a suggerirle con ironia di andare alla Biblioteca dell'Università, dopotutto lei era una principessa e poche porte le erano chiuse.
    Decise così di provare a chiedere aiuto al suo maestro di allenamento, che era tornato dal suo viaggio ormai da una settimana e con cui aveva ripreso ad allenarsi. Il suo maestro aveva notato subito un cambiamento nella sua piccola allieva, confermato ogni giorno sia dai momenti di vuoto in cui lei sembrava perdere l'attenzione senza una precisa regola, sia dalla diversa attenzione che Raya mostrava quando invece parlavano e l'argomento verteva sugli spiriti e sui vari portali che ormai si aprivano in ogni dove.
    Durante l'allenamento consueto del pomeriggio, mentre vorticava i Saif, chiese al maestro "Cosa dovrei fare per andare alla Biblioteca dell'Università? Ne sento ogni tanto parlare e sembra davvero bellissima!" Il maestro si aspettava quasi quella domanda, ma non se la sentiva di indagare ulteriormente, dopotutto la curiosità era una delle caratteristiche della principessa Raya anche se non era del tutto sicuro del motivo di questo improvviso interessamento. "Ma suppongo chiedere a tua madre il permesso e salire nella satomobile reale. Non credi?" Rispose con un sorriso, prendendosi gioco di lei come era solito fare tutte le volte in cui si allenavano e si distraeva.
     
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    ♦ ANNO 22, MESE 3, GIORNO 29, POST 6 ♦ mattina ♦

    Quel giorno non erano previste lezioni per Raya e i suoi compagni di scuola, così ne approfittò per provare a strappare alla madre il permesso di andare alla Biblioteca: la situazione tra le due era sempre molto distaccata, in alcuni momenti diventava piuttosto tesa, ma la madre si era quasi rassegnata al comportamento sempre bizzarro e pestifero della figlia, sebbene lei stesse crescendo e scoprendo da sola i suoi limiti, e questo donava una timida serenità al loro rapporto e alla madre soprattutto. La colazione era stata soddisfacente come tutte le altre volte e Raya non perdeva occasione di rallegrarsene; nessuno però aveva visto la madre né sapeva di eventuali suoi appuntamenti per quella giornata. Pensierosa sul da farsi, la principessa tornò nelle sue stanze, in cerca di ispirazione su come proseguire la sua ricerca.
    I dati che aveva raccolto erano davvero pochi nonostante le tre settimane trascorse da quel risveglio diverso; entrò in camera e si sedette alla scrivania, come sempre in uno stato di disordine a cui nessuna delle sue ancelle provava a porre rimedio, prese un paio di fogli scarabocchiati e se li guardò tra le mani: portavano impressi i suoi vani tentativi di rappresentare l'ombra, sempre la stessa, che le si era presentata nei giorni successivi a quello fatidico, una sorta di spirito malvagio dai riflessi viola scuro che le appariva nei momenti di solitudine e inquietudine di cui aveva iniziato a soffrire ... Li ripose sulla scrivania e cercò invece l'elenco delle informazioni di cui era sicura, una sorta di mappa mentale, una delle poche cose imparate a scuola di cui si era servita: nel centro aveva scritto "Mondo degli spiriti", sulla destra, indicate da una bella freccia erano riportate: "popolato di spiriti buoni e cattivi" "ci si entra e esce tramite portali o attraverso la meditazione (senza corpo)" "esiste una biblioteca enorme ormai perduta" che sostanzialmente erano le informazioni che aveva appreso studiando; a lato sinistro del foglio, invece, aveva scritto quanto man mano riusciva a ricordare da quel sogno, ovvero il viaggio nel mondo degli spiriti: "radura verde con ruscello e alberi, colori brillanti" "spirito cattivo" "tempesta di freddo e brividi" "Avatar" "spirito volante con piume morbide" "voce sottile e distinta" ...
    Si rigirava il foglio, provando a concentrarsi quanto più possibile sulle parole, nella speranza di rievocare qualche altro dettaglio, sapeva di aver tralasciato qualche altra cosa, come di un ulteriore personaggio che però mancava al suo appello: la voce che ogni tanto risuonava nella sua testa, sottile e distinta, le ricordava qualcosa ma non era sicura di sapere a chi potesse appartenere. Ricordava di aver visto l'Avatar, ma ciò che si erano detti rimaneva un mistero e di certo non poteva alzare il telefono e chiederlo; così come sapeva che lo spirito dalle piume morbide era stato di grande aiuto per lei...ma per cosa? Ancora non lo sapeva.
    Posò il foglio e aprì il libro illustrato con le immagini del Mondo degli Spiriti che si era fatta comprare, lo aveva sfogliato molte volte, aveva letto ogni minima didascalia, persino tutti i testi a lato che descrivevano questo o l'altro paesaggio, ma nulla che potesse aiutarla. Rassegnata si alzò e si mise in cerca del suo gatto Panav, che acciambellato sul davanzale della finestra si beava del tiepido sole, decise di non disturbarlo e di appoggiarsi invece sul letto, provando a rilassarsi.
    Di recente il suo maestro si era molto prodigato affinché provasse la meditazione, quasi come se sapesse o avesse visto in lei inquietudine e disagio crescere e diminuire senza controllo; inizialmente diffidente, si era lasciata convincere: non era di certo in grado di chissà quale livello, ma usava quelle tecniche per rilassarsi e prendere sonno, cosa che si era rivelata molto difficile nelle settimane precedenti. Spinta dalla curiosità aveva provato ad approfondire con lo stesso maestro, che di tutta risposta l'aveva rimandata ai libri...una grande delusione per Raya, abituata comunque a ricevere tutte le risposte e le informazioni che richiedeva, a maggior ragione poi se si trattava di dover studiare! Nel mentre meditava su questi pensieri, ricordò di colpo che sua madre poteva avere tutte le risposte relativamente alla meditazione, visto che aveva appreso durante le lezioni a scuola, che era cresciuta in uno dei Templi dell'Aria, e che quindi fosse a tutti gli effetti una monaca: la notizia la sconvolgeva ancora, sebbene non come la prima volta. Ma la madre non c'era, sperava almeno di incontrarla a pranzo.
     
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    ♦ ANNO 22, MESE 3, GIORNO 29, POST 7 ♦ mattina ♦


    Sala studio piccola dell'ala privata

    Il maestro Rainu non era per niente intimorito da quell'incontro, non era la prima volta che si ritrovava nel piccolo studio della regina per un incontro privato con la regina stessa: solitamente l'argomento unico di conversazione era l'unico motivo per cui lui stesso aveva preso a frequentare il palazzo, ovvero la principessa Raya. La regina Eiren aveva riposto grande fiducia e speranza in questo abile combattente non dominatore, che si era dimostrato un ottimo maestro ma anche una persona in grado di penetrare la psiche della principessa e comunicare con lei in maniera del tutto diretta e concreta: Eiren provava quasi invidia in alcuni momenti, quando sentiva di essere davvero lontana dalla sua bambina, per quel rapporto così puro che lei non era in grado di sviluppare. Per questo motivo, di tanto in tanto, si incontravano, in alcuni momenti particolari era stato presente anche il re Riku, per aggiornarsi sulla salute e sui progressi che la bambina faceva, sul modo migliore per instradarla verso questo o l'altro comportamento, per incoraggiarla a rispondere alle necessità del suo rango di principessa.
    Fu lo stesso maestro a inizio mese a chiedere alla regina un incontro, per manifestarle i suoi timori sul comportamento di Raya, che aveva subito un repentino cambiamento: si era incupita senza apparente ragione. La madre aveva ricevuto informazioni allarmate anche da parte dei servitori più vicini alla principessa, ma voleva discutere con il maestro dei progressi eventuali dopo l'introduzione delle tecniche meditative soprattutto, e delle possibili spiegazioni per questo repentino cambio. "Mia regina..." Disse in tono ossequioso, aprendo la porta ed entrando nella stanza; la regina lo aspettava sorseggiando il tè e sfogliando il giornale, che riportava ancora attacchi da parte degli spiriti, problemi di ordine pubblico nei villaggi, e altre notizie di politica.
    "Prego maestro, accomodatevi. Come è andata la settimana? Ci sono novità?" Il tono distaccato della donna era reso incerto dal tremore nella sua voce: la preoccupazione era visibile, così come anche la paura di ricevere cattive notizie.. "Grazie" disse Rainu mentre si accomodava, la sua tazza di tè già preparata sul tavolino che li divideva. "Al momento direi che la situazione stia migliorando, Raya mi sembra molto più tranquilla rispetto a qualche giorno fa, so che sta meditando e che questo la sta aiutando a dormire meglio, non mi sta parlando più di incubi e di strane ombre. Il suo interesse per gli spiriti e il loro Mondo però non è calato, anzi, direi che è cresciuto e ieri mi ha chiesto della Biblioteca dell'Università." Fece una pausa, per dare alla donna il tempo di rallegrarsi di quelle buone notizie, diede un sorso al suo tè e poi riprese il resoconto "Ho parlato anche con gli altri precettori alla scuola, come mi aveva suggerito, la bambina è tornata alla sua solita allegria, sebbene abbiano tutti notato una maggiore attenzione, soprattutto per gli argomenti relativi agli spiriti, appunto. Ogni tanto, mi hanno confermato anche loro, perde completamente il contatto con la realtà, ma ora sempre meno. Una cosa insolita davvero, come se improvvisamente si risvegliasse da un sogno e riprendesse quindi a muoversi ..." Il maestro fissava la donna, ma sostanzialmente stava ragionando a voce alta, fu colto quindi di sorpresa quando la donna si alzò e prese a camminare nella stanza. "Quindi adesso il problema è invisibile? Mi conferma quindi che gli episodi in cui lei si astrae sono sempre meno? E che ha ripreso il pieno controllo del suo corpo..?" Il maestro annuì con la testa, guardandola fermamente.
    La regina dal canto suo, stava ragionando anche lei sulle possibili cause di questo cambiamento, conscia del potere del Mondo degli Spiriti, delle sue meraviglie ma anche dei suoi grandi pericoli: aveva la sensazione che la figlia fosse in qualche modo venuta in contatto, che anzi avesse viaggiato proiettandosi in quel Mondo, dopotutto i Monaci erano in grado di farlo da centinaia di anni e lei stessa, prima di diventare regina e madre, era stata educata in tal senso....ma come poteva essere successo? Ci stavano forse altre spiegazioni che a lei sfuggivano? Per un attimo si sentì preda di ansia, quella stessa ansia che aveva provato anni prima quando Riku, suo marito, le aveva detto che avrebbero governato insieme a Ba Sing Se, con tutto ciò che comportava per la sicurezza mondiale...
    "...Sto pensando a mille diverse motivazioni per questo improvviso interesse, magari è entrata in contatto con un coetaneo a scuola di cui si è invaghita altrettanto affasciato dal mondo degli Spiriti, ormai giornali e videogiornali ne parlano sempre più spesso" si girò verso la sua copia poggiata sulla poltrona "o peggio, qualche infiltrato del Loto Bianco, che abbia catturato la sua attenzione in tal proposito, raccontando chissà quali crudeltà sulla famiglia reale affibbiando la colpa dei mali del mondo... " La donna diede un sospiro, era visibilmente presa dai suoi vorticosi pensieri e Rainu fu rallegrato di vedere tanta preoccupazione per la piccola Raya, ma comunque dispiaciuto dello stato mentale in cui la madre si ritrovava. Eiren si sedette di nuovo, sorseggiò il tè e lasciò cadere nel silenzio le sue speculazioni. Guardò il maestro e si aprì in un sorriso "Se fosse un altro dei suoi scherzi? Magari ben congeniato e piuttosto di cattivo gusto, cosa per niente insolita dopotutto..."

    Edited by OlîverLüna - 22/8/2022, 10:42
     
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    ♦ ANNO 22, MESE 3, GIORNO 29, POST 8 ♦ mattina ♦



    Raya aveva quasi preso sonno a furia di meditare, ma un leggero brontolio risvegliò prima il corpo e subito dopo la sua mente, l'ora di pranzo si avvicinava e un piccolo antipasto, magari una di quelle belle frittelle con la crema erano proprio un buon motivo per alzarsi dal letto; mentre aveva questi pensieri, la fanciulla si era alzata e si era diretta al bagno per darsi una sistemata. Poco dopo era già nei pressi della cucina, dove i profumi deliziosi di carne e stufato si diffondevano, decise quindi di entrare nella sala di fianco, dove solitamente un bel vassoio era sempre pieno di leccornie. Le sue speranze non furono vane, le desiderate frittelle erano proprio in bella mostra: notò subito che ne mancava una, cosa piuttosto insolita, visto che era lei l'unica destinataria di quelle preparazioni fuori orario. "Principessa Raya, sua madre l'attende nel patio, prego faccio strada." disse il cameriere che le porse un piattino e due frittelle.
    La situazione era insolita, Raya si insospettì, dopotutto quella stessa mattina cercava così tanto la madre e ora sentirsi convocare da lei la preoccupò; uscita sul pario vide la madre nella sua tenuta domestica, un lungo abito liscio con una fasciatura sul seno che scendeva sui fianchi, che ricordava vagamente la tunica delle monache dell'aria. La frittella mancante dal vassoio faceva bella mostra di se nel piattino proprio di fianco alla madre. cosa ancora più insolita. "Siediti pure, principessa" disse in tono divertito, nonostante la formalità. "Salve madre, buongiorno a voi..." rispose interdetta Raya, che non riusciva a ricordare un'altra occasione così singolare in sua compagnia.
    "Stamattina ho avuto una bella notizia, sai?" Esordì appena Raya si mise comoda sulla poltroncina in paglia, "Il tuo maestro Rainu è molto soddisfatto dei tuoi progessi, sia nel combattimento con i Saif...che con la meditazione..." Raya dal canto suo rimase con la bocca mezza aperta nel tentativo di dare un altro morso alla fritella, che pericolosamente stava perdendo la sua crema... Il suo sguardo però era rivolto alla madre, la quale invece aggiunse "Sbrigati a dare quel morso, o ti cadrà tutta la deliziosa crema dalla frittella!" Proseguì ritrovando serietà nella sua voce dicendo "So bene che ti possa sembrare strano, ma io, sono tua madre, oltre che la regina, la mia premura più grande sei tu e il tuo benessere. Anche se molto spesso il tuo comportamento non tiene conto né dell'una né dell'altra verità... Ma non credere che i tuoi progressi non siano riconosciuti e apprezzati." Sul suo viso si allargò un sorriso di soddisfazione. "...per questo di recente mi è tornato in mente di quando diversi anni fa provammo ad andare allo Zoo cittadino, che terribile giornata quella! Ho ancora i brividi se ci penso: hai sempre avuto una fortissima fantasia nell'elaborare scherzi di pessimo gusto, soprattutto nei miei confronti." La pausa che prese non fu casuale, sperava che la figlia potesse ricordare distintamente quei momenti, quasi come faceva lei; Raya di contro abbassò lo sguardo, era in silenzio, quasi tratteneva il respiro, in attesa della sicura punizione che concludeva discorsi tanto elaborati e formali. "Ma siccome di tempo ne è passato, e in queste ultime settimane ti abbiamo visto tutti piuttosto provata, ho da proporti una specie di gita, anche se non chissà quanto lontano, vista il problema di sicurezza solito...Che ne pensi?"
    Raya non credeva alle sue orecchie, sostanzialmente la madre le stava facendo i complimenti? Le stava offrendo la possibilità di uscire dal Palazzo e non per andare a scuola? Qualcosa doveva aver smosso, forse anche preoccupato, davvero tanto la regina da arrivare a questa soluzione. Ragionò ulteriormente su quanto aveva appena ascoltato, riguardandosi la seconda frittella in mano, quasi a cercare la risposta alla sua domanda. "Quindi, dove andremo?" chiese Raya titubante: dopotutto se avevano notato che stava male, non potevano di certo andare a divertirsi...
    La madre, chinò lo sguardo, intuendo quanto la figlia stesse pensando riguardo la meta, "Questo mi pare abbastanza scontato, dopotutto. I dottori si erano dimostrati disponibili a raggiungerci qui a palazzo, ma visto che ora la tua condizione è migliorata, ho pensato che potesse essere piacevole e stimolante raggiungerli. Non andremo in ospedale, tranquilla. Anche se ci saremo vicine." Concluse ammiccando la madre. Il cameriere di prima si fece silenziosamente di fianco alla madre, per avvisare che il pranzo le attendeva in sala, la madre fece un cenno e si alzò, chinando la testa verso Raya invitandola a fare lo stesso.

    Edited by OlîverLüna - 16/9/2022, 14:44
     
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    ♦ ANNO 22, MESE 4, GIORNO 4, POST 9 ♦ mattina ♦

    Raya aveva dormito piuttosto bene, forse merito del ritrovato ritmo nell'allenamento con i suoi amati Saif, e della meditazione che la rilassava piuttosto in fretta, o semplicemente i giorni passati tra gli incubi e le notti agitate erano finalmente conclusi; fatto sta che alla solita prima chiamata della sveglia aprì gli occhi pronta a richiuderli come al solito finché non si ricordò che in quella giornata era prevista la visita all'Università di Ba Sing Se. Il pensiero l'attraversò in maniera fulminea, risvegliandola completamente in pochi istanti e dandole la spinta per alzarsi e iniziare a prepararsi per la giornata.

    L'università si trovava nel Cerchio Medio delle mura, quindi per arrivarci fu obbligatorio usare la satomobile reale, che malgrado le richieste di Raya non poté superare i limiti di velocità imposti alla circolazione, poiché la regina aveva dato disposizione di una uscita quanto più informale possibile. La città si era ben integrata rispetto alla sua lunga tradizione, conservando le bellezze e il gusto architettonico che per tanti secoli l'avevano contraddistinta; Raya osservava con ammirazione le strade percorse, costeggiate dai numerosi palazzi storici e da qualche edificio più moderno, finché tutto si diradò improvvisamente lasciando spazio al parco del campus universitario e alle imponenti costruzioni disseminate al suo interno delle varie facoltà. Un ingresso era stato riservato solo a loro due, su una delle strade laterali il parco, quello più vicino alla facoltà di Medicina: una volta scese dall'auto furono poi scortate all'interno dove a un ampio ingresso seguì un corridoio, un paio di svolte, un altro ampio salone, una rampa di scale nobili e poi una lunga fila di porte. Raya osservava tutto estasiata, indecisa su cosa concentrare la sua attenzione, su cosa potesse valere la pena di venir raccontato alle sue amiche, su eventuali punti di riferimento per poter ritornare...L'ultima porta dava su un salottino piuttosto raccolto, dove una manciata di persone erano già in loro attesa: tutti si alzarono e profusero in un rispettoso inchino appena la porta fu richiusa. "Buon giorno a voi, cari professori e professoresse.." Disse accennando un saluto sua madre Eiren, Raya subito si accodò al commiato, accennando come sua madre un saluto. Al centro del salottino erano un paio di divani, sui quali presero posto piano piano tutti, Raya compresa. La fissavano tutti, alcuni erano in camice bianco, come classico dei dottori, un altro paio invece avevano abbigliamenti più casual, di quelli che aveva visto indossare al padre in circostanze informali. "Come ben sapete, vi ho richiesto questo incontro per poter verificare che la salute di mia figlia Raya sia al meglio, avendo notato un forte calo nel recente periodo..."
    Raya deglutì, non aveva idea di quali e quanti esami avrebbe dovuto eseguire prima di poter dichiararsi libera, soprattutto per poter iniziare la sua di ricerca, ma i professori presenti non erano più di cinque, quindi sperava di fare in fretta tutto e sgattaiolare via ugualmente.
    Il primo professore che prese parola, si presentò come Dottor Kemst, dalla Tribù dell'Acqua del Sud, e introdusse anche sua moglie, la dottoressa Lilith, i due lavoravano insieme al dipartimento di medicina generale, sfruttando le proprietà del loro dominio. Le si avvicinarono con cautela, invitandola ad alzarsi: in un istante le loro mani si illuminarono e una strana sensazione di solletico e di calore pervase il corpo della giovane principessa, nel mentre i due parlavano, un paio di giovani rimasti in disparte prendevano appunti, mentre i colleghi seduti osservavano con attenzione le procedure e i riscontri ottenuti. "Non rileviamo nulla di anomalo, mia regina. Il suo fisico non ha subito traumi tali da provocare il calo di cui ci ha parlato, abbiamo riscontrato però una sofferenza residua dei tessuti, come se fosse stata vittima di un avvelenamento, nel cibo o nell'aria, o di una manipolazione nel CHI." Disse l'uomo.
    L'analisi durò precisamente due minuti pieni e Raya quasi dispiaciuta tornò a sedersi, i due dottori si inchinarono alla regina che ringraziò a sua volta.
    A quelle parole, fu una dottoressa ad alzarsi, e Raya notò il cambio repentino sul fondo del salotto, dove erano rimasti in piedi diversi giovani, presumibilmente studenti e studentesse, al seguito di ciascuno dei professori che l'avrebbero visitata.
     
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    ♦ ANNO 22, MESE 4, GIORNO 4, POST 10 ♦ mattina ♦


    La professoressa silenziosamente si avvicinò a Raya, dopo aver fatto un inchino verso sua madre, le prese una mano e con delicatezza le disse "Buongiorno Principessa Raya, io sono Mira, docente qui all'università da diverso tempo. Sono una Monaca e una dominatrice dell'aria e ora eseguirò, con il vostro permesso, alcune analisi sul vostro Chi, così come i miei colleghi, il dottor Kemst e la dottoressa Lilith, hanno suggerito." E fece un ulteriore inchino a Raya. La principessa la osservava rapita, la calma della sua voce e la mano calda le avevano fatto dimenticare tutto il resto e regalatole momenti di serenità coma mai prima di quell'occasione. La professoressa le lasciò la mano e con rapidi movimenti del corpo iniziò le sue analisi: dapprima si concentrò sul respiro, poi sul suo flusso interno, poi di seguito sulla reazione che il corpo ne dava a ogni respiro della principessa, la quale si sentiva immersa in un vortice continuo di aria tiepida, che in parte le smuoveva i vestiti e i capelli, dall'altra pareva sparire improvvisamente.
    Dopo pochi minuti la professoressa si congedò con un ulteriore inchino, si rivolse alla regina che aveva osservato con attenzione anche queste analisi e le disse "Mia regina, ho analizzato brevemente il flusso del chi della principessa Raya, concordo a pieno con i miei colleghi, c'è stato un forte trauma diverse settimane fa che abbia disequilibrato il suo chi e di cui ora si legge una debole traccia. Mio malgrado, non mi è chiaro però se sia dovuto a un evento fisico o psichico."
    La regina a quelle parole sospirò dispiaciuta, visto che fino a quel momento credeva a uno scherzo da parte della sua bambina per attirare l'attenzione, come in molte altre circostanze era capitato. "Grazie, professoressa." le disse accompagnando un cenno del capo. Aggiunse poi ai docenti ancora seduti che si guardavano a vicenda con fare interrogativo. "Pregherei il prossimo di farsi avanti, secondo quelle che ritenete l'urgenza di analisi..."
    Un professore tra di loro si schiarì la voce e si alzò, rompendo gli indugi dei suoi colleghi. "Buongiorno a tutti, mia regina, buongiorno a voi colleghi e colleghe, prendo io in custodia la principessa Raya, con il vostro permesso, per eseguire le mie analisi. Sono il dottor Puohi, esperto in tossine qui all'univesità di Ba Sing Se. Ho necessità di alcuni campioni, per poter escludere la componente fisica dell'evento di cui la collega Mira ha ipotizzato, così da offrire a noi tutti un quadro quanto più completo sulla salute della nostra principessa." Nonostante la voce ferma, Raya notò la corporatura esile, il lungo camice dentro cui il professore quasi si nascondeva, e lo sguardo fisso ai piedi della sedia di sua madre. La stessa regina annuì a quelle parole, guardando preoccupata la sua bambina che era tornata a sedersi.
    Il professor Puohi si avvicinò a Raya e la fece distendere sul lettino, aveva le mani molto fredde seppur delicate, e un sorriso contrito, quasi imbarazzato. Dal fondo della sala arrivò uno studente con uno strano baldacchino da cui estrasse un paio di fiale e una siringa: Raya sbarrò gli occhi, non aveva per niente preso in considerazione sistemi di analisi che non prevedessero il dominio! Guardò sua madre con aria altrettanto preoccupata e interrogativa, nel giro di pochi secondi si ritrovò l'ago nel braccio e vide il suo sangue uscirne pian piano raccolto nelle fiale. Raya si guardò in giro come se non sapesse più dove si trovasse, lentamente si alzò, iniziava a girarle la testa, si sentiva debole e infreddolita...proprio come nel suo sogno di qualche settimana prima: la sensazione di freddo e di stress fu fulminea e altrettanto rapidamente svanì nel momento in cui l'ago fu tolto, ma sul suo volto rimase una espressione angosciata e infreddolita.
    La scena non passò inosservata ai docenti che si guardarono preoccupati: le reazione alla puntura, sebbene comprensibile, sembrava spropositata per la quantità di sangue prelevato, lasciando intuire che ci fosse altro ancora da indagare prima di venire a capo di quello che a detta della regina doveva essere un banale controllo di routine.

    Edited by OlîverLüna - 3/2/2023, 15:42
     
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    ♦ ANNO 22, MESE 4, GIORNO 4, POST 11 ♦ mattina ♦

    L'aria nella stanza si era improvvisamente tesa, come se nessuno dei presenti volesse prendersi la responsabilità di dichiarare apertamente quanto la reazione della principessa potesse significare, la regina osservava con aria interrogativa i volti dei docenti seduti, sperando di ottenere una spiegazione a quanto era accaduto. Fu la principessa Raya a diradare la tensione quando ancora vicino al lettino, guardando la madre disse "Quindi ...ora dove è che mi devo posizionare?"
    La madre subito si voltò verso di lei, alzandosi per aiutarla a stare in piedi, immediatamente aiutata da una delle guardie che non avevano lasciato la stanza. Sul fondo i giovani studenti si stavano scambiando opinioni in bisbigli, cercando di individuare quanti più sintomi a sostegno delle proprie tesi. A schiarirsi la voce fu la dottoressa Mira, invitando a tenere un contegno adeguato, andando incontro alla principessa e facendola sedere nella poltrona centrale, dove prima era seduta la regina. Lo sguardo di Eiren, affranto e preoccupato, osservava ogni centimetro della sua bambina, che piano piano stava riprendendo colore e perdendo quella espressione angosciata. L'ultima docente ad avvicinarsi era una donna mingherlina con molti capelli bianchi e un sorriso piuttosto anomalo, si presentò come Dottoressa Chloe, psicologa di grande fama nella capitale del Regno. "La mia specialità, principessa Raya è l'ipnosi, ho a lungo studiato i meccanismi mentali e il modo di innescarli, ma ho bisogno di tutto il suo supporto per poter procedere in maniera proficua in questa analisi. Ho il suo supporto?"
    Raya annuì, nonostante la tranquillità e la voce ferma, quella donna non le trasmetteva sicurezza e fiducia, anzi era in una sorta di soggezione e timore nei suoi confronti. "Miei cari colleghi, ho bisogno di fare spazio, per poter avere l'ambiente giusto per la mia sessione.. Vi chiedo cortesemente di alzarvi e lasciare il centro della stanza libero, grazie" Disse con fare cordiale ma che non lasciava spazio a obiezioni, mentre lentamente spostava la poltrona dove Raya era seduta e con un cenno chiamava i suoi assistenti sul fondo della stanza. Raya si sentì spostare, spaesata ulteriormente, si ritrovò ancora una volta al centro degli sguardi di tutti e della stanza intorno a lei furono posizionate degli oggetti, che le parevano sassi o candele, o forse entrambe.
    "Allora, la procedura è piuttosto semplice, io sarò qui di fronte a lei, principessa, la cosa importante è che lei respiri con regolarità e guardandomi dritto negli occhi, tutto ciò che accadrà nella sua visione periferica è un contorno, qualcosa di cui non preoccuparsi... ci siamo intese?" Disse in direzione di Raya, aggiungendo un occhiolino nel tentativo di instaurare complicità.

    Vista dall'esterno, quella seduta di analisi, anzi di ipnosi, aveva qualcosa di magico, tutti gli studenti sul fondo si disposero per poter osservare con i propri occhi quando stava accadendo: utilizzando il suo dominio, la professoressa faceva roteare gli oggetti, che altro non erano che cristalli verdi, intorno alla principessa creando scie di luce fluo che catturavano l'attenzione; nello stesso momento la professoressa parlava con la principessa, ponendole domande semplici a cui la principessa rispondeva sempre più automaticamente, finché i suoi occhi non diventarono vitrei, segno che l'ipnosi aveva raggiunto il suo stadio. Contestualmente i cristalli verdi cambiarono schema di volo, muovendosi in maniera lenta dal centro verso l'esterno e viceversa.
    Durò solo pochi secondi, perché subito dopo la principessa si accasciò di lato, quasi addormentata. Al vedere questa reazione Eiren gridò, accorrendo subito vicino la figlia. Le parole di Chloe risuonarono con solennità "Non c'è nulla di cui preoccuparsi, mia regina. La reazione è perfettamente in linea con quanto mi aspettavo: la principessa ha un trauma nascosto, che le ha provocato la variazione di Chi e uno scompenso che i miei colleghi hanno già individuato. Direi che siano necessarie altre sedute di ipnosi per riuscire a sbloccare questo trauma." E con un inchino si congedò.
     
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