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Mordred.+1
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Nuo-Shi | (#005580) | exp (25r80*) | Denaro: 0 | Abbigliamento: abito di servizio grigio e blu con simboli dei Na-Sai, maschera e cappello | EV: 500 | ARMI: //
Atk D= 650 | Def D= 550 | Vel= 300
Anno 21, mese 10, giorno 8
Li vide sorgere nella vallata. Con le barriere di difesa calate in segno di accoglienza sembravano cinque fiori di metallo lucente sbocciati per volontà della montagna. Dai piedi dei suoi clivi, si tendevano verso essa; la torre di Zaofu sfidava con le cime dei monti attorno, pur non incapace raggiungerle. Il treno, sbuffante carbone e stridente sulle rotaie, aveva perso la sua aura di modernità, spazzata via dalla luce del sole riflessa nella liscia perfezione delle forme della città dei dominatori del metallo. Questo minava la sua determinazione, ma giurò che non l'avrebbe spezzata.
Nuo-Shi si sporse al finestrino, verso il suo sbiadito riflesso sulla superficie di vetro, riflesso che scompariva davanti l'arte del Clan del Metallo. Quella città era tutto ciò che la guardia dei Na-Sai era stata addestrata a diventare e, al contempo, era quanto di più lontano vi fosse da lei e dal suo ordine obsoleto, esattamente com'era appena divenuto quel treno al cospetto di Zaofu.
Abbassò lo sguardo nel momento in cui il treno veniva inghiottito dalla grinfie della città lucente. Poteva sbirciare il pavimento attraverso i buchi per gli occhi della maschera di legno. Strinse il suo cimelio tra le mani, concedendosi un sospiro nervoso come ultima debolezza. Raddrizzò la schiena e corazzò la propria determinazione. Ritrovò il proprio equilibrio cullandosi nel credere in una certezza alquanto sciocca, ma utile. Se il Clan del Metallo aveva così tanto potere sul suo elemento, cosa potevano davvero contro chi indossava una maschera ed un cappello di legno e vestiva stoffa blu?
Ignorò che il pensiero potesse essere ritorto contro se stesso, quando, finalmente, oltre i petali d'acciaio di Zaofu, il treno si fermò, esalando al suo arrivo una nuvola bianca dalle rotaie. Ad ampie falcate, Nuo-Shi trovò la sua strada nel corridoio del vagone e scese dal treno con passi lenti e misurati, posando i piedi sul suolo di Zaofu come se si fossero dovuti immergere nell'acqua fredda in una giornata estiva.
Gli occhi della donna, abituati all'entroterra del Regno, provavano quasi dolore, colpiti dal fulgore delle superfici lisce, prodotto degli artigiani elementali. La maschera nascose la sua lieve smorfia fastidio, quando si incamminò sotto l'emblema di Zaofu. Si concesse una seconda debolezza.
Si rese presto conto di non avere idea sul dove iniziare a cercare per scovare il ladro della sua Naginata. Anche se le avessero riferito che il vile si trovasse proprio a Zaofu, come avrebbe potuto scovare il suo nascondiglio, essendo Nuo-Shi ignorante la città e le sue strade? Si risolse, riluttante, nel comprendere d'aver bisogno di aiuto. Si rivolse alla prima persona che le parve degna delle sue richieste, cogliendola nei pressi della stazione; le andò con passo misurato, ma pesante, gli occhi incombevano affilati dalla maschera e la voce era resa roca dalla natura ed ovattata dal legno che celava il viso di Nuo-Shi.
« Necessito di un'informazione.»
Chiese in un tono meccanico che non l'avrebbe fatta sfigurare accanto ai parti più sinistri del progresso - come lei li vedeva.
Edited by Mordred. - 17/4/2018, 16:08
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Anno 21, Mese 10, Giorno 8, Mattina, 25r80(x2)
Lan se ne stava appoggiata, con aria tranquilla, alla palizzata della stazione ferroviaria di Zaofu. Era passato diverso tempo da quando era tornata in città, eppure potersi perdere a rimirarne la magnificenza dell’intrico di strade e viottoli che da quel primo accesso si dipanava in ogni dove, era uno spettacolo che non riusciva a stancarla; specialmente quando, come in quel momento, aveva qualche ora libera. L’arrivo di un treno con la sua lunga fila di vagoni si frappose tra lei e quella visione. Sorrise placidamente. Il fremere quasi impercettibile dei binari le aveva annunciato l’arrivo di quel convoglio ben prima dell’udirne lo sbuffare della motrice. Si perse ad osservare quel vecchio treno: era così che funzionavano le cose fuori da Zaofu, dovevano adattarsi loro all’arretratezza del resto del mondo e non viceversa, malgrado l’imperatrice Iris avesse spinto tanto affinché tutto il suo regno potesse godere dei benefici della modernità. Fece spallucce a quei pensieri, decidendo di non perdercisi troppo dietro: era una bella giornata, una giornata che invitava a goderne appieno. Respirò a pieni polmoni quel sentore di grasso bruciato e fuliggine alzatosi dallo stridere delle ruote sui binari. Quella sua brutta abitudine l’avrebbe uccisa prima o poi, ma era l’odore di casa; le piaceva, che poteva farci?
Bevve un sorso dalla bottiglietta di succo che le si stava riscaldando in mano. Storse le labbra: caldo non rendeva al meglio.
“Pazienza.” Pensò. “Fossero tutti questi i mali della vita.” Se la rise appena, perdendosi nell’osservare quel fiume di persone scorrere verso le uscite e attendendo che quel gigante di metallo scuro, davanti ai suoi occhi, riprendesse il viaggio e la lasciasse libera di rimirare la sua Zaofu.
Piano la stazione cominciò a svuotarsi: qualche faccia nuova si mesceva a quelle già viste seppure mai conosciute. Nella frenesia che caratterizzava la sua città era facile individuare i visitatori e non solo dal loro aspetto e dal loro modo di vestire, ma da quel procedere lento e incerto, dallo sguardo smarrito e sorpreso che riversavano su ogni cosa attorno a loro. Le piaceva osservarli, le piaceva davvero tanto.
Ci avrebbero messo poco ad abituarsi a quella novità, lo sapeva, ma nel frattempo era orgogliosa della meraviglia che la Città del Metallo scatenava in loro.
”Necessito di un'informazione.” Le giunse fredda una voce alla sua destra. Un tono che stonava non poco con quello di suggestione e titubanza che normalmente quel luogo scatenava negli estranei; eppure, nel voltarsi, ne era stata immediatamente certa, quella tizia con il volto coperto non era della zona.
Lan-Chen allargò un sorriso affabile, di gente strana ne aveva vista e difficilmente qualcosa poteva ancora stupirla. “Mi dica, se posso esserle utile, lo farò con piacere.” Rispose alla maschera di legno che le aveva parlato.SPOILER (clicca per visualizzare)Una domandina: hai segnalato tu la giocata? Se no è così, preferisci che lo faccia io?
Ti lascio comunque il Link qui di seguito: http://avatar-laleggendadiaang.forumcommun...net/?t=57606363
Per il resto aspetto che tu scelga la data in modo di poterla aggiungere anche io. Ciao, ciao!
Edited by LanceTheWolf - 17/4/2018, 15:09. -
Mordred.+1 .
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Nuo-Shi | (#005580) | exp (17r50*) | Denaro: 0 | Abbigliamento: abito di servizio grigio e blu con simboli dei Na-Sai, maschera e cappello | EV: 500 | ARMI: //
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Anno 21, mese 10, giorno 8
Lei era diversa. Nuo-Shi si era concessa una terza debolezza, ma se ne accorse quando la giovane le rivolse parola. La guerriera aveva cercato uno sguardo familiare in quel mondo estraneo che incombeva su di lei; questi appariva indeciso nel mostrare la sua ostilità e al contempo aguzzava le sue guglie lucenti come artigli. Nuo-Shi non era certa se il porto sicuro che rappresentava la ragazza a cui si era rivolta fosse utile alla sua missione o un mero e vile desiderio di non perdersi nel dedalo di metallo. Il desiderio di una debole.
« Bene.»
Asserì seccamente la Nobushi con voce roca, esaminando la ragazza profondamente, e si chiuse nel proprio silenzio per qualche istante di troppo, ma non le pesò. La giovane gentile vestiva alla maniera dei popoli dell'entroterra, ma non era come loro, come Nuo-Shi; si muoveva per le vie della stazione come se la considerasse un'amica che conosceva da lungo tempo. La guerriera inclinò appena il capo ed una ciocca corvina scivolò via dal cappello, sfiorando la maschera. Ma, ancora, la guerriera si riservava di non parlare, non prima di aver cercato ciò che desiderava con gli occhi. Lo sguardo si spostò lento verso l'entrata per la città vera e propria, come se cercasse qualcosa o qualcuno, poi si posò nuovamente sull'altra. La Nobushi batté un pugno contro il petto, che sul simbolo della casacca rimase.
« Io sono Nuo-Shi, dell'ordine dei Nobushi, protettori della casa dei Na-Sai, serva dal suo signore e serva del signore sopra di lui che piega il volere del fuoco.»
Parlò in tono marziale, come se dovesse annunciarsi ad all'autorità avvizzita di una nobiltà presso cui ogni nome aggiungeva peso alla propria parte di un'immaginaria bilancia. Il suo saluto era stantio, come i tempi in cui nessuna delle cinque gemme di metallo che formavano Zaoufu era ancora sbocciata nell'ampia valle. Abbassò la mano, ed il braccio tornò lungo i fianchi.
« La mia Naginata è il mio orgoglio di guerriera e mi fu rubata da un vile mentre dormivo. Le mie ricerche mi hanno indirizzato qui, nella città del clan del Metallo.»
Si guardò attorno, dissimulando la confusione con la stizza.
« Ma non è chiaro come dovrei procedere una volta qui.». -
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Anno 21, Mese 10 , Giorno 8, Mattina, 26r80
Lan-Chen chinò la testa di lato, quasi fosse un gatto, mentre attendeva il resto della frase. Quella che aveva davanti era una donna, ne era certa, questo le diceva il tono della sua voce anche se roco e reso cupo dalla maschera che portava indosso.
Chissà poi perché necessitasse di qualcosa che le coprisse il volto, si chiese, ma non sarebbe stato cortese domandare. Infondo saziare quella curiosità le avrebbe concesso solo un piacere effimero e momentaneo, in contrapposizione con il probabile disagio della persona che si trovava davanti. Quindi, no: non era il caso, non ancora almeno.
Sfoderò un sorriso affabile intuendo la difficoltà della donna a parlare. Voleva metterla a suo agio, lei era fatta così.
Quando la donna riconquistò la voce, le parole che disse suonarono in buona parte, per Lan, prive di significato.
Si chiamava Nuo-Shi, questo lo aveva capito e doveva essere al sevizio di un dominatore del fuoco. Almeno questo le parve d'intuire. Provò un senso di disgusto nel sentire tutte quel “serva” e “serva”, ma tentò di non lasciarlo trasparire.
“Naginata.” Ripetè al termine del discorso della donna. “È un’arma, vero?” La guardò un secondo perplessa. “Devo aver letto di questo tipo di armi in un vecchio libro di mia nonna, ma non so davvero come possa tornare utile a un abitante di Zaofu.” Aggiunse alzando lo sguardo al tettuccio della stazione con fare pensieroso, ticchettando l’indice sul mento. Non passarono che un paio di secondi prima che si rivolse nuovamente alla donna, dicendo: “A meno che…” Una pausa mentre l’espressione incerta sul suo viso si faceva più sicura e un guizzo di luce le illuminava lo sguardo riaccendendone la vitalità. “…non si tratti di un oggetto molto antico. In tal caso, ci sono diversi collezionisti in città. Il benessere porta le persone a circondarsi delle cose più strane.” Una pausa nella quale tornò a scrutare la donna. “Nuo-Shi, giusto?” E senza aspettare che le rispondesse, allungando la mano verso di lei, continuò: “Il mio Nome è Lan-Chen. Da quello che ho capito sei nuova del posto e so quanto la città del metallo può confondere i nuovi arrivati, senza contare che qualcuno potrebbe approfittare di questo tuo stato per sfilarti qualche Yuan di troppo. In pratica superato quel cancello è come trovarsi in un altro mondo, credimi.” Un nuovo sorriso. “Qualcosa mi dice che sei arrivata qui senza un piano vero proprio, altrimenti non avresti chiesto alla prima persona che ti capitava davanti e di conseguenza non penso che tu abbia un posto dove dormire, o sappia dove andare a mangiare qualcosa di buono senza essere spennata come l'ultimo dei polli.” Un breve pausa. “Facciamo così: io stavo andando a mangiare qualcosa, tu mi fai compagnia e io ti do qualche dritta sul come muoverti in città. Magari mi racconti bene tutta questa storia, sia mai che riesco davvero a esserti utile.” Terminò facendo spallucce ed esibendo la sua solita aria sbarazzina. Quel suo giorno libero cominciava a rivelarsi più interessante del previsto.SPOILER (clicca per visualizzare)Scusami se può sembrare un po’ sconclusionato, ma non sto molto bene.
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Mordred.+1 .
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Nuo-Shi | (#005580) | exp (25r80*) | Denaro: 0 | Abbigliamento: abito di servizio grigio e blu con simboli dei Na-Sai, maschera e cappello | EV: 500 | ARMI: //
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Anno 21, mese 10, giorno 8
Il corpo di Nuo-Shi fu attraversato un fremito appena percettibile, come il preludio di una risata che non arrivò mai. La vicinanza della maschera mostrò alla giovane dominatrice lo sguardo dell'auto-proclamatasi Nobushi che si affilava, gli occhi assottigliati in un'espressione minacciosa, che accompagnò un sibilo ostile, che non era rivolto verso Lan-Chen, così come le sue parole non si rivolsero a lei.
« Hanno già cercato. Ho sostituito il tintinnio dei miei Yuan con lo scricchiolio delle loro ossa.»
C'era una macabra nota di compiacimento nella voce alterata dal legno che copriva il viso della donna; Lan-Chen non poteva saperlo, ma era una soddisfazione nata da un concetto di giustizia estremo, troppo estremo. Nuo-Shi accettò la stretta di mano, ma anziché toccare il palmo di quella della cortese fanciulla, le afferrò l'avambraccio, come un saluto tra due guerrieri, in cui l'alta donna impresse la propria forza, in un modo piuttosto vetusto e sin troppo virile per accettare le cortesie della nativa verso la straniera. Nella stretta abbassò lo sguardo verso la mano della dominatrice.
« Sono le mani di una donna che lavora, che conosce il vero benessere che viene dall'onestà degli sforzi. Che può capire che un capriccio non vale il disonore di una tradizione.»
Parlò con una voce tinta di riguardo ed ammirazione verso la minuta Lan-Chen; così rapidamente era cambiato il suo tono da farla apparire lunatica. Sciolse dalla presa il braccio dell'altra e portò la mancina contro il palmo della destra inchinandosi.
« Non ho problemi a dormire all'aperto, ma accetto rispettosamente il vostro aiuto; una ciotola di riso ed una fetta di carne è la razione giornaliera nella caserma del mio ordine, tanto mi basterà. Non dovrete preoccuparvi di altro.»
Sollevò il largo busto con un movimento meccanico, rilasciando le braccia lungo i fianchi nei movimenti precisi di una bambola di legno dagli arti snodati. Molte delle movenze di Nuo-Shi avevano una grazie ed una freddezza che in quel luogo la rendevano al contempo ammirevole e pietosa, come un'artista di strada per le vie delle metropoli, che si esibivano per pochi spicci in trucchi dimenticati.
« I Nobushi sono un ordine guerriero che protegge la centenaria casata dei Na-Sai nella villa che è loro: Akarah. Da cento anni esistono solo cento Nobushi e sono cento le Naginata che vengono passate di veterano in recluta, perché continuino ad onorarla. Non si spezzeranno perché una famiglia di forgiatori si occupa di tenerle affilate nelle loro fucine.»
La voce della guerriera si fece orgogliosa, ma suonò come un sentimento distante, che non parlava di lei. L'orgoglio era nelle sue parole, ma quando questi vibravano nell'aria non c'erano emozioni, né trasporto. Non era Nuo-Shi, ma la guerriera orgogliosa della propria arma, in uno strano gioco delle parti, dove la propria personalità svaniva di fronte a ciò che si diventava: soldati.
« Ma non lasciate che vi trattenga oltre, rechiamoci al loco dove si desina.»SPOILER (clicca per visualizzare)Mannò andava benissimo, come vedi mi ha dato molti spunti c:. -
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Anno 21, Mese 10 , Giorno 8, Mezzogiorno, 30r100x2
Lan guardò la sua stessa mano dopo la stretta della donna come a controllare che non ci fosse nulla di strano. Trovandola esattamente come se la ricordava tornò a sorridere alla Nobushi; così aveva capito chiamarsi l'ordine a cui la donna apparteneva e del quale, ovviamente, lei non aveva mai sentito parlare. Quanto diceva quella maschera di legno la incuriosiva: si diete una vistosa grattata tra i capelli prima di annuire schietta alle ultime parole di Nuo-Shi. “Bene, allora seguimi, conosco una caffetteria non troppo lontano dove fanno dei sandwich eccezionali.” Le disse facendo cenno di andarle dietro, riflettendo solo dopo sul fatto che determinati termini potevano risultare estranei alla guerriera, al ché fermò il passo e voltandosi verso l’altra aggiunse: “Panini.” Indicando con le mani la mole della suddetta leccornia. “Panini ripieni di ogni sorta di prelibatezza.” Solo a quel punto tornò a riprendere il suo andare, guidando la Nobushi fuori dalla stazione.
Le strade erano gremite di gente indaffarata che si affaccendava in ogni tipologia di mestiere, d’altro canto era giorno di mercato e anche i più schivi erano scesi nella piazza centrale per vedere cosa offrissero le bancarelle consuete e quelle occasionali. Malgrado questo a Lan sembrava ci fosse troppo clamore rispetto a quanto era abituata, ma pazienza, probabilmente c'era qualche ricorrenza di cui non si rammentava. Non era certo una novità per lei non badare troppo a determinate cose.
“Comunque, con il tuo atteggiamento rischi di non andare troppo lontano qui a Zaofu, lasciatelo dire.” Riprese la ragazza nel fragore della folla. “Non puoi prendere rompere le ossa a chi che sia, anche dovesse meritarselo, se non vuoi incorrere nella giustizia cittadina; e credimi, da dietro le sbarre la vedo dura che tu possa ritrovare la tua arma.” Lan parlava dei fatti intuiti dal dire della donna come se nulla fosse: ne aveva viste a sufficienza in quell'ultimo periodo da non dare per scontato che dietro ogni stranezza si nascondesse qualcosa di malvagio o insensato, tutto stava nel capire chi era che aveva accanto, e al momento Nuo-Shi le sembrava solamente una straniera confusa.
Arrivati nei pressi del Bar le indicò un tavolo all’aperto. Si sedette, facendo cenno anche all’altra di fare lo stesso. Non passò molto che giunse una delle cameriere del locale. Dall'atteggiamento di questa si intuiva che dovesse conoscesse Lan-Chen, quanto meno come una cliente abituale, eppure non mancò di osservare con curiosità la strana donna al tavolo con la ragazza.
“Per me il solito.” Disse Lan con tono cortese alla cameriera che annuì assertiva, porgendo il menù, con le immagini dei loro prodotti per il pranzo, all’altra donna, prima di salutare e andare.
“Scegli con calma, tanto sono tutti buoni.” Esordì poi rivolta a Nuo-Shi prima di guardarsi in torno. L’aria di festa era tangibile in ogni angolo della piazza: vari cartelloni affissi qui e lì parlavano d’eventi che sarebbero avvenuti in quella giornata e in quelle successive. Lan non sapeva di quale festa si trattasse, ma ormai ne era sicura: una festa c'era. Sorrise divertita di sé stessa e della sua brutta abitudine di non dare orecchio agli eventi mondani, quando il manifesto di una casa d’aste, che sembrava mettere in vendita oggetti d’antiquariato per quell'occasione, le attrasse l’attenzione.
"Sia mai." Pensò, prima di tornare a guardare l'altra donna al tavolo.SPOILER (clicca per visualizzare)Menomale, ero preoccupata a dire il vero. Quando non sto bene faccio danni! X-D. -
Mordred.+1 .
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Nuo-Shi | (#005580) | exp (34r100*) | Denaro: 0 | Abbigliamento: abito di servizio grigio e blu con simboli dei Na-Sai, maschera e cappello | EV: 500 | ARMI: //
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Anno 21, mese 10, giorno 8
Un lieve scatto, appena percettibile, mostrò una certa insofferenza dell'alta donna, che non volle abbandonare la sua disciplinata compostezza da militare, come se avesse trattenuto lo scatto nato da uno sdegno, un affronto. Nuo-Shi aveva poche cose in avversione, ma tra queste vi era che qualcuno mettesse in dubbio la disciplina di cui era orgogliosa ed il senso di responsabilità che provava verso il suo signore.
« Io non attacco briga, se nessuno cerca di colpirmi. Non sono un animale.»
Il tono si era appena indurito, in una severità scevra di qualsivoglia ostilità. Non poteva far a meno di esser grata alla giovane Lan-Chen per la sua gentilezza e di certo doveva essere un pilastro della comunità del metallo se si disturbava a ricoprire il ruolo di anfitrione per i pellegrini che giungevano a Zaofu per la prima volta... almeno questo fu il ragionamento di una mente provinciale, che poco avrebbe immaginato oltre l'avvizzito sistema di caste della sua terra natale, in grado di regolare la sua vita più del tempo scandito dalle meridiane.
Ma in quel momento non c'era posto né per lo sdegno dell'orgoglio, né per riflettere.
La maschera era rivolta ai picchi dei palazzi e, benché la bocca rimase silenziosa, gli occhi di Nuo-Shi guizzavano veloci da un palazzo all'altro, da una torre lucente alla statua di una donna dalla corporatura minuta ed i muscoli tesi, intenta a reggere blocchi di metallo e pietra sollevando le braccia. La Nobushi conosceva il suo nome. Le sue gesta avevano raggiunto persino Akarah, grazie a storici e cantastorie. La donna scolpita era la dominatrice della Terra che aveva combattuto a fianco dell'Avatar e reso quella città una realtà, tramite i suoi insegnamenti, che da decenni vivevano attraverso i dominatori del metallo. Nuo-Shi pareva ignorare l'aria di festività che la circondava, sì come i colori vivi che accendevano Zaofu, come se fosse incapace di vederli.
Ciò che faceva era mugugnare qualcosa tra sé e sé, ammirata, ogni volta che l'acciaio riemergeva, imponente, anche tra i colori della festa, finché non giunsero alla porta di quella che apparì come una locanda, ma più pulita e non nel mero senso di priva di sporcizia; era levigata, come ogni cosa nella città dei cinque fiori e guadagnava in ordine ciò che poteva perdere in familiarità. Un cambiamento benvenuto per la Nobushi. La guerriera seguì Lan-Chen, imitando l'altra ed osservando attentamente i suoi movimenti per riprodurli al meglio, finché non si sedettero l'una di fronte all'altra.
Fu allora che, senza proferire parola, portò le mani dietro la nuca ed uno scatto annunciò l'apertura della maschera. Non nascondeva una terribile ferita sotto il legno, né alcuna malformazione o pezzo del capo mancante. La dominatrice vide gli occhi affilati come rasoi e verdi come lo smeraldo incastonati in un volto che era l'ombra di una donna molto bella... se non fosse per l'austerità dell'espressione, imprigionata in un cipiglio marmoreo da cui sembrava non esser mai uscita, tanto bene le induriva il volto.
Quello sguardo scorse con calma il menù, prendendosi il suo tempo, prima di storcere appena le labbra sottili.
« Troppo grasso. Non c'è nulla per il mio regime alimentare. Qual è la cosa meno pesante tra quest...»
Osservò gli occhi dell'altra distogliersi da lei, dal locale e li seguì, fino all'annuncio di un'asta di antiquariato. Lo sguardo di Nuo-Shi si indurì, costernata alla possibilità suggerita dalle circostanze.
« Pensate che la mia Naginata possa essere venduta all'asta?»CITAZIONESono in ritardissimo lo so, purtroppo ho avuto problemi nel ritorno dalle vacanze che mi hanno occupato la settimana :c. -
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Anno 21, Mese 10 , Giorno 8, Mezzogiorno, 9r20x2
“E nessuno qui pensa che tu sia un animale.” Rispose Lan-Chen alla donna, mentre con la mente ancora valutava la locandina appesa poco distante. Tornò a voltarsi solo quando le parole di Nuo-Shi tornarono a chiedere dell’arma. “Tanto vale tentare, non credi?” Disse e solo in quel momento si rese conto che la guerriera si era tolta la maschera. Aveva un bel volto, non l’avrebbe immaginato, ma era così. Le sorrise compiaciuta da quel gesto che certo avrebbe evitato ulteriori sguardi da parte dei curiosi verso la donna e attendendo una risposta aggiunse assumendo un fare divertito: “Ci penso io, non preoccuparti.” Con un gesto della mano richiamò la cameriera al tavolo. “Puoi portare per la mia amica il mio stesso piatto? Te ne sarei grata.” Il tono cortese ben dispose l’altra abitante di Zaofu che dopo aver annuito si allontanò con un sorriso. Lan-Chen non sapeva quanto Nuo-Shi potesse gradire un’enorme insalatona, ricca di ogni ben di dio, ma qualcosa doveva pur mettere, anche lei, sotto i denti, no?SPOILER (clicca per visualizzare)Non preoccuparti, anzi scusa il mio ritardo, ma purtroppo sono oberata d’impegni di ogni tipo in questo periodo.. -
Mordred. .
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Anno 21, mese 10, giorno 8
« Vi ringrazio, Lan-Chen, per la cortesia.»
Il capo di Nuo-Shi si mosse, in un cenno appena percettibile. Gli angoli delle labbra si alzarono lievi, in un primo accenno di un sorriso, che sembrava faticoso per la Nobushi, più faticoso che andare in giro bardata così all'antica, chiusa in simboli antichi, simboli che poco avevano a che fare con Zaofu, ma che lei sembrava determinata a portare con orgogliosa cocciutaggine.
Quell'accenno morì subito dopo esser nato, quando gli occhi del colore dello smeraldo si posarono dalla minuta giovane all'annuncio dell'asta. La guerriera non si preoccupò di celare l'irritazione sul volto già severo; c'era qualcosa, nell'idea della sua Naginata venduta al migliore offerente, che doveva turbarla profondamene... ma non era un mero fatto di possessione. Trovava inconcepibile che l'onore di un guerriero fosse spogliato di qualsiasi cosa che non fosse il suo valore in Yuan. Era questo il progresso verso cui tutti camminavano a testa alta?
« Sì, tanto vale.»
Disse tra sé e sé, mentre il suo anfitrione ordinava anche in sua vece, cosa che non la disturbò, perché aveva già deciso di fidarsi di Lan-Chen, fiducia che sarebbe cresciuta dopo che dalla pesante divisa estrasse due pergamene arrotolate, poggiandole sul tavolo perché l'altra ne prendesse visione. Nuo-Shi, dal canto suo, si sfilò i guanti, poggiandoli con ordine alla sinistra della maschera e del cappello. Se la dominatrice avrebbe srotolato gli oggetti, avrebbe trovato la foto di una Nuo-Shi molto meno muscolosa, ma non meno austera in volto. Gli ideogrammi accanto erano una dichiarazione con termine vetusti ed un po' pacchiani del suo impiego, dove le parole Na-Sai e Nobushi e soprattutto "onorevole", si ripetevano spesso.
« Questi documenti attestano che faccio parte dell'ordine dei Nobushi e l'equipaggiamento di cui mi è garantita la detenzione. Ho denunciato alle autorità il suo furto. Quella è una fotografia sì... e mia madre, quand'ero piccola, mi faceva spesso un sandwich con porro, burro e carne affumicata.»
Calcò bene la parola e gli angoli della bocca si alzarono giusto un altro po', in un altro quasi sorriso, ma mesto. Pian piano, la guerriera sembrava sciogliersi in compagnia di Lan-Chen; piano piano apprezzava la sua compagnia sempre di più.
« Anche se probabilmente vostro nonno non pensava che le macchine fotografiche mangiassero l'anima, come il mio.»CITAZIONENon so se ci sia la fotografia, non ho trovato indicazioni, in caso non vada bene, modifico!. -
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Anno 21, Mese 10 , Giorno 8, Primo pomeriggio, 22r50
Lan-Chen osservo attentamente il fare della donna che aveva dinanzi. Aveva smesso di giudicare da tempo le persone per quello che indossavano e dal loro aspetto. Sapeva che erano i fatti, gli unici, a dire di un individuo chi fosse in realtà.
Sorrise nel vedere Nuo-Shi provare ad aprirsi un poco. La sensazione che la guerriera le dava a pelle non era negativa e se poteva aiutarla, perché non farlo?
Osservò attenta quanto l’altra posò sul tavolino. Era una vita che non vedeva dei documenti battuti in quella forma, se mai ne avesse visti in verità, ma aveva ben intuito le parole della Nobushi.
Fece spallucce. “Non devi darmi spiegazioni, ti credo.” Ancora le sorrise, senza dar cenno di voler verificare quanto questa stava dicendo. “Se non fosse come dici, l’unica a pagarne le conseguenze difronte alle autorità saresti tu. Saresti una sciocca a rischiare tanto, e non mi sembri una sciocca. Strana forse, ma non sciocca.”
Se avesse altro da dire a Nuo-Shi, Lan non fece in tempo, distratta dall’arrivo delle loro ordinazioni.
Gli occhi le si illuminarono a dimostrazione non solo della sua fame, ma anche della sua indubbia golosità.
Poi tra una forchettata e l’altra, saziato appena il suo primo appetito, riprese: “Non ricordo nessuno dei miei nonni, sia quello materno che quello paterno. Se ne sono andati che ero troppo piccola per ricordarmi di loro, ma da quello che mi hanno raccontato le mie nonnine, dovevano essere dei tipi parecchio fuori di testa. Non fanno che dire che gli somiglio.” Rise di gusto alla sua stessa battuta, prima di tornare a dedicarsi al cibo. Terminato quanto aveva nel piatto, tormentando col la forchetta l’ultimo pezzettino di verdura superstite, esordì senza guardare l’altra in viso. “Sai che facciamo…” Il tono era pensieroso, riflessivo. “…Appena finiamo qui, ti porto in un posto carino, ma soprattutto gestito da gente perbene, dove potrai lasciare le tue cose con tranquillità.” Poi alzando il volto finalmente verso la guerriera domandò: "Hai con te abiti meno appariscenti? Ti spiego…” disse immediatamente, senza aspettare che l’altra rispondesse. “…Vorrei andare a vedere cosa offre questo sedicente signor Chao-Chin alla sua asta, e non penso che se fosse davvero in possesso di un arma tanto caratteristica, ne parlerebbe davanti a una persona che mostra l’abbigliamento tipico della casta a cui è stata sottratta. No, almeno, se sapesse cosa si trova tra le mani, ma non penso che ci convenga rischiare, non credi?”SPOILER (clicca per visualizzare)Tranquillo, la fotografia c’è.
Ci sono i moventi e anche i sovrani del mondo fanno sfoggio della loro grandezza attraverso gli schermi.. -
Mordred.+1 .
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Nuo-Shi | (#005580) | exp (>3r20*) | Denaro: 0 | Abbigliamento: abito di servizio grigio e blu con simboli dei Na-Sai, maschera e cappello | EV: 500 | ARMI: //
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Anno 21, mese 10, giorno 8
La ragazza era estremamente intelligente; se la vita aveva suggerito una verità a Nuo-Shi, era che un cuore gentile ed una mente acuta da soli erano una benedizione... in un unico corpo erano un miracolo.
« No, non ho vestiti meno... appariscenti.»
Le mascelle di Nuo-Shi rallentarono, quando fissò con attenzione la sua anfitrione, come se potesse esaminarla fin dentro l'anima. Si prese il suo tempo per rispondere, prendendo un altro boccone della sua insalata, senza distogliere lo sguardo dagli occhioni verdi dell'altra, così speranzosi in una missione che non le apparteneva, così desiderosi di aiutare.
« Saresti una buona Nobushi, anche se odi la violenza.»
Attese un lungo silenzio prima di proferire quella verità, con tono marziale ed importante; traspirava l'orgoglio del far parte di qualcosa che doveva essere più grande di lei e l'onore che, almeno a suo modo di vedere, avrebbe dovuto portare alto il mento di Lan-Chen, nonostante lei non potesse conoscere l'antico ordine, né il suo codice d'onore. Eppure, il suo cuore sincero ed il suo desiderio di aiutare e far giustizia rimanevano encomiabili. Prese un ultimo, grosso boccone della sua insalata, quasi finendola. Poi si sollevò, torreggiando sulla dominatrice; mise le mani dietro la schiena e rimase in attesa, fissando l'altra.
« Attendo che voi finiate, allora.»CITAZIONEScusa per il ritardo :c. -
+1 .
Anno 21, Mese 10 , Giorno 8, Primo pomeriggio, 15r80x2
Lan si sentì passata da parte a parte dallo sguardo di Nuo-Shi. Certo era che quella strana ragazza sapeva essere davvero inquietante quando voleva. Sorrise comunque, compiaciuta alle parole che ne seguirono; non ne aveva capito bene il senso, ma qualcosa le diceva che Nuo-Shi le stesse facendo un complimento, una bella apertura da parte della Nobushi che non si sentì di deludere. Alle sue ultime parole si alzò dal tavolino. Un cenno del capo fu quanto infondo necessitava all’altra per capire che era a sua disposizione. Il tempo di pagare il dovuto alla cameriera e le fece strada.
La portò non troppo distante dal quartiere della stazione e come promesso gli presentò quelli che sapeva essere degli onesti albergatori, amici di suo padre. Cosa che, per Lan-Chen, era una garanzia. Suo padre era un tipo un po’ eccentrico a volte, ma non era un sempliciotto. La stanza che le affidarono era davvero carina, molto semplice tutto sommato, ma non prima del necessario e, cosa più importante, il costo era decisamente contenuto. Tornò a guardare la guerriera che a sua volta sembrava valutare la situazione e le si rivolse dicendo: “Sistemati come credi. Mi allontano per una mezzoretta, il tempo di farti prendere confidenza con l’ambiente e trovare qualcosa della tua taglia.” Le strizzò l’occhio prima di uscire senza attendere risposta.
Tornò dopo quanto detto, spaccando il minuto; d’altro canto si sa, la precisione è il minimo quando si tratta di un ingegnere. Con lei, come promesso, una grossa busta di cartone, con dentro dei vestiti in tutto e per tutto in linea con l’abbigliamento di Zaofu. Le porse il sacchetto e attese una sua reazione.SPOILER (clicca per visualizzare)No problem, mi avevi spiegato la situazione! ^_-
Sto dando per scontate alcune cosine, ma sentiti libero di cambiare il tutto a tuo piacimento dove occorre. Sto semplicemente cercando di dare un via alla storia vera e propria sbrigando velocemente i convenevoli.. -
Mordred.+1 .
User deleted
Nuo-Shi | (#005580) | exp (20r50*) | Denaro: 0 | Abbigliamento: abito di servizio grigio e blu con simboli dei Na-Sai, maschera e cappello | EV: 500 | ARMI: //
Atk D= 650 | Def D= 550 | Vel= 300
Anno 21, mese 10, giorno 8
L'ospitalità era da sempre sacra e Nuo-Shi considerò persone d'onore coloro che le concessero asilo; strinse le loro mani e li salutò con voce forte e chiara... eccedendo talvolta nella marzialità, ma non si preoccupò che la vedessero per ciò che non fosse; alla Nobushi interessava di portare la marzialità in un luogo dove pareva essersi persa sotto l'acciaio ed il progresso. Ma fiori sapevano ancora germogliare ai limiti dell'asfalto: come quella giovane Lan-Chen e le persone a lei care. Loro erano un incontro la cui memoria sarebbe stata serbata cara dalla guerriera.
Quando l'altra se ne andò, lasciandola sola, non si scoraggiò: quelle mura sapevano di familiarità ed il sedile della camera accolse la sua meditazione. Con ordinata disciplina che rasentava la flemma, Nuo-Shi attese che Lan-Chen uscisse dalla camera per slacciare la sua maschera e posare il suo cappello su di una scrivania; poi incrociò le gambe e si sedette al suolo. Attese paziente e non fu delusa. La sua anfitriona giunse in mezz'ora precisa e la Nobushi non aveva bisogno di misurare il tempo con la clessidra o la meridiana.
Salutò con un cenno del capo la ragazza ed attese che lei depositasse lo scatolo, prima di sbirciarci dentro.
Vesti ordinarie, normali, che non avevano alcun onore né significato: erano perfette per ciò che le attendeva. Nuo-Shi sospirò, scuotendo il capo, ma non poteva negare l'importanza della versatilità nella delicata operazione.
Posò le nocche della mancina contro il palmo della destra e si inchinò tanto profondamente quanto fosse la sua gratitudine.
« Ti ringrazio per la premura, Lan-Chen. Non verrà sprecata.»
Detto questo, senza alcun ritegno per la premuta o il pudore, Nuo-Shi procedette a svestirsi. Lan-Chen non vide nulla di scandaloso, ma poté notare la schiena della sua ospite: i dorsali scolpiti erano scorticati in più punti da reti di cicatrici di più d'una natura: alcune erano ferite di armi da punta, altre di armi da taglio... ed alcune, con la precisione degna d'una penitenza, erano segni di frustate.
La pelle di quella donna raccontava molte storie... forse alcune nascondevano storie che esulavano dalla semplice guerriera fedele al suo signore.SPOILER (clicca per visualizzare)Spero domani di rileggere, che sto cascando dal sonno, ma ora sono libero e mi pareva giusto un post :3
Spero di non fare più ritardi simili a quelli di questo mese.. -
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Anno 21, Mese 10 , Giorno 8, Pomeriggio, 30r100
Quando la guerriera prese a vestirsi Lan si voltò di spalle per concederle un minimo d’intimità, anche se l’altra non parve curarsene.
Ripassò mentalmente il piano, sempre se di piano poteva parlarsi, a conti fatti, dopo di che cominciò a esporre con voce ferma: “In questo lasso di tempo in cui mi sono allontanata, Nuo-Shi, ho avuto modo, non solo di procurare quegli abiti, ma anche delle informazioni su orari dell’asta e su Chao-Chin, la persona che organizza l’evento.”
A quel dire si voltò poggiando ai piedi del letto il quotidiano di Zaofu già piegato in maniera tale da mettere in bella mostra l’articolo dell’evento.
Certo, vantarsi di qualcosa che aveva solo letto, dopo aver fatto una puntatina alla prima edicola, mentre andava a casa, non era da lei, ma doveva pur far partire quel discorso; senza contare che fosse sufficientemente sicura che altri al suo posto non avrebbero auto la sua stessa lungimiranza.
Sorrise a quel pensiero: molti dei suoi migliori amici avrebbero preso e assaltato il palazzo sede dell’asta senza prendere la minima informazione al riguardo, neanche se l’edicolante l’avesse loro sbattuta in faccia.
Ahhh, gli mancavano da morire Nokato e Nieve, chissà come se la passavano.
“A quanto pare, sei stata fortunata.” Continuò rivota alla Nobushi. “I primi manufatti verranno messi all’asta stasera e molti vengono definiti, come puoi legere tu stessa, ‘oggetti dalla memoria antica’. Oggetti che raccontano una storia, quindi.” Uno sguardo rapido alla donna per poi riprendere: “C’è la lista dei nomi delle cose messe all’asta, ma, ahimè, la loro altisonanza non aiuta affatto a definirne il vero utilizzo, di conseguenza non ci resta che andare a controllare di persona. Molti altri oggetti, non in vendita, verranno esposti esclusivamente per dare lustro all’ambiente. L’evento durerà solo due giorni, oggi e domani, domenica. Il palazzo dell’asta aprirà le porte alle 21. La parte museale è aperta a tutti, ma per quel che riguarda l’asta vera e propria vi si potrà accedere solo tramite invito. Di Chao-Chin, beh, si sa il necessario: professore di archeologia all’università di Ba Sing Se, rampollo di una delle casate nobiliari di Gaoling; città questa dove è nato e cresciuto. Se non c’entra nulla con la sparizione della tua arma, sicuramente potrebbe darci qualche dritta al riguardo su chi potrebbe esservi interessato, sembra uno che sappia il fatto suo.”
Ancora una pausa, rimarcata dall’incrociare delle braccia di Lan-Chen al seno, prima di aggiungere con tono marziale, troppo abituata ad aver a che fare con delle teste calde, per pensare razionalmente che Nuo-Shi potesse essere diversa: “Fase uno: rimediare un invito. Fase due: andare all’Asta. Fase tre: visionare in prima persona i reperti in mostra e in vendita. Fase quattro: se identificato l’oggetto intervenire in maniera pacifica dove possibile, non perdendo di vista l’eventuale compratore o il luogo dove è custodito. Ultima fase: una volta stimato il tutto adeguatamente pianificare l’intervento di recupero. Il resto lo definiremo in loco a seconda della necessità del momento. Tutto chiaro?” Qualcuno al posto della guerriera avrebbe sicuramente dato segni di indolenza già dal punto due, ma Lan sperava, sinceramente, che a Nuo-Shi la sua Naginata stesse a cuore proprio come diceva, in modo che avesse dato attenzione a tutto quell’abbozzo di piano.
Edited by LanceTheWolf - 13/7/2018, 19:41. -
Mordred. .
User deleted
Nuo-Shi | (#005580) | exp (>3r20*) | Denaro: 0 | Abbigliamento: abito di servizio grigio e blu con simboli dei Na-Sai, maschera e cappello | EV: 500 | ARMI: //
Atk D= 650 | Def D= 550 | Vel= 300
Anno 21, mese 10, giorno 8
La divisa venne piegata con precisione e rigore militari dalla donna guerriera; apparentemente, il discorso della sua guida non la toccava, ma in silenzio, con pazienza e disciplina, ricomponeva il puzzle creato nella mente di Lan-Chen, perché si incidesse nella sua memoria, come ogni bravo soldato dovrebbe fare. Non v'è dubbio che, responsabile ed attenta ai dettagli, quella giovane avrebbe la stoffa per essere più di una semplice cittadina dei fiori di acciaio. La dedizione non le mancava altrettanto nell'adempiere ciò che si prefiggeva di raggiungere.
« Tutto chiaro.»
Furono le uniche due parole che sgorgarono dalle labbra di Nuo-Shi. Non aveva domande, né pensava che la dominatrice avesse bisogno di altro da parte sua, se non la completa adesione ad un piano paziente e ben concepito. Nuo-Shi si voltò, le vesti verdi le aderivano perfettamente... un po' troppo perfettamente. Alzò le braccia ed un sopracciglio nel vedere che le maniche stringevano attorno i bicipiti.
« Qui non è uso che le donne combattano?»
Lasciò cadere la questione, tuttavia. Le dominatrici non avevano bisogno di un corpo scolpito per esercitare la loro arte. Lasciò cadere le braccia lungo i fianchi ed inclinò appena il capo. L'inchinò fu profondo, tanto era il rispetto che provava per quella ragazza, che la stava aiutando forse mettendo a rischio la propria reputazione e la propria sicurezza.
« Tu guida, io seguo.».
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