[Canon] Dai Bassifondi ai Boss Criminali

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  1. Yan Ten
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    [EXP Toph( #93DD00): n° exp 3880 Yukashi (27r80)] [DENARO: ?DEPOSITATO: ? RdT ABBIGLIAMENTO Lunga armatura di metallo, cerchietto verde e grigio, gonna verde chiaro spaccata sul davanti con bordi dorato, pantaloni scuri; stivali senza suola.] [EV:900, ABILITA':, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna] Stats PG: Atk: 900Def: 900 Vel:300
    Giorno1, POST3, mattino presto

    (exp tot 900) Toph

    Toph seguì il poliziotto saltando nel buco. Atterrarono proprio dietro una alta pila di scatoloni e casse. Toph si accovacciò raso terra, decisa a non perdersi neanche un brandello di parola. Nel frattempo, minacciosa tolse la sicura al lancia cavi dell'armatura, con un ghigno. "Yakone, siamo alla resa. Hai finito di giocare a conquista la città. La polizia si è stufata di giocare." Sentiva le gelide parole dell'uomo, le minacce, le suppliche e la disperazione della vittima, quel suo snervante piagnucolare... Ad un tratto cadde il silenzio. Tutti cominciarono a spaventarsi. "Ma che sta succedendo?!" Pensò, mentre sentiva la preoccupazione dei compagni. Toph era cieca, ma Yakone aveva alzato la mano destra. Poi, lentamente anche la sinistra. Non ottenendo risposte lei decise di agire: proprio mentre il cavo scorreva sotto l'armatura, guidato dal suo controllo, Toph sentì i piedi staccarsi improvvisamente dal pavimento freddo del capannone. Capì. Il sangue le si gelò nelle vene, che presero a pulsare. Con orrore sentì il controllo del suo corpo sfuggirle, scivolando via come una sciarpa di seta fra le dita di una mano. Scosso da tremiti e sussulti, il corpo prese a contorcersi, mentre sentiva ogni singola fibra bruciare e dolere. Le ossa scricchiolavano, i muscoli si tendevano oltre ogni limite, il respiro si mozzava. La dolorosissima morsa sembrava non avere la minima intenzione di cedere, Toph voleva solo finirla lì. Tutto finì all'istante, com'era cominciato. La donna scivolò a terra con un pesante tonfo, perdendo conoscenza.

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    Giorno 1, Post 8 - Primo Pomeriggio

    Qualcosa prese a scuoterle piano le spalle. Sbatté le palpebre più volte, e mosse i piedi per riacquistare sensibilità. Dolorante, stanca e scura in volto si rialzò barcollando ed appoggiandosi al muro. Non emise un fiato. Aveva fallito. Miseramente fallito! Yakone era fuggito di nuovo, la vittima era morta ed erano daccapo! Si morse selvaggiamente un labbro. Aang, spronò i due ad abbandonare il capannone. Toph acconsentì, muta, prese a seguirlo assente, troppo presa dalla sua rabbia, strascicando i piedi. Mentre percorrevano con silenzio perfetto le fogne Aang e Baiko si bloccarono all'improvviso. Toph, anche lei si fermò, ma non riuscì a capire il perché di quella sosta. Sentiva confusamente, non riusciva a distinguere e differenziare le persone che le camminavano vicino al di fuori dei compagni. Aang, forse avvertendo il suo disappunto fece, stupefatto: "E' Yakone. E' appena... uscito da un ...ristorante..." Toph sgranò gli occhi, con l'adrenalina in testa. "Presto, andiamo a vedere hanno qualcosa da dirci!" Ringhiò, raggiungendo l'edificio di corsa, purtroppo a slalom e sbagliando strada diverse volte... I suoi piedi erano andati a farsi friggere... grrr... Si infilò nel ristorante, truce. Toph non poteva vedere dove si trovava, ma era un localino abbastanza accogliente. Verrebbe da chiedersi: come mai un pazzo assassino dovrebbe venire qui? I muri bianchi erano foderati in legno, i tavolini rotondi della sala erano coperti da tovaglie a quadri e l'ambiente era illuminato per bene. Non sapeva molto cosa fare, con la "vista confusa" chissà dove andava a finire...
     
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17 replies since 14/9/2012, 22:11   220 views
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