[Canon] Dai Bassifondi ai Boss Criminali

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    facciadiaang

    [EXP (10980 - Kyorikou) 10.000 - Aang - LIV Legend - (#FF4500) - cod. PNG (#006DA4); : n° exp (31r200 *100x2*) [DENARO: -- ABBIGLIAMENTO: maglia gialla piuttosto lunga con le maniche lunghe che arriva sopra alle ginocchia. Pantaloni larghi e rossi infilati negli stivali marroni. Mantella arancio lunga fin sotto il sedere con chiusura a camicia. Fascia a risvolti larghi rossa che passa sopra una spalla e viene legata attorno alla vita con una cintura.] [EV: 700, ABILITA': Dominio dell'Energia ARMATURA: Tunica - ON ARMI: Bastone-Aliante]


    Giorno 1, Post 5 - Alba

    Era riuscito a chiudere occhio solo verso notte fonda. Alla fine il sonno aveva preso il sopravvento sui suoi pensieri.
    Uno degli accoliti dell'aria, a cui toccava il turno di sentinella, lo venne a svegliare all'alba.
    L'avatar fece una colazione veloce con della frutta che mandò giù con del tè calmante al gelsomino zuccherato con il miele.
    Addolcito lo spirito attraverso il corpo, si diresse con passo deciso verso il parco di Repubblic City coperto da una sua tunica nera che lo nascondeva.
    Passò sotto al tratto di mare che separava l'isola dalla città passando sul fondale con in una bolla d'aria mantenuta intorno a lui col dominio dell'acqua ed emerse nascosto dai flutti delle onde che si scontravano con gli scogli vicino al molo.
    Passando innosservato per le poche vie da attraversare, arrivò al parco e messosi sul ponte centrale fingendo di nutrire le anatre-tartaruga mattiniere, aspettò l'arrivo di Toph.
    Il loro piano stava per avere inizio: mostrarsi come avatar, fare il gradasso, estorcere informazioni con le minacce...
    Ortodosso, efficace, ma non era il suo stile. Era lo stile di Toph... E Sokka la seguiva a ruota. Ma lui... Lui non amava quel genere di comportamento.
    Ciò nonostante non aveva altra scelta, agire di soppiatto come avrebbe voluto, non era possibile. Lui e Toph erano due dei personaggi più conosciuti al mondo.
    Non ci volle molto prima che la sagoma nera di Toph si staglliasse alle porte del parco...
    Sagoma, seguita da un'altra sagoma... Cosa stava succedendo?
    La prima era evidentemente Toph, era ormai abbastanza vicina da poterla identificare perfettamente... Ma la seconda?
    Scese a terra dal ponte, dirigendosi verso la poliziotta. Arrivato vicino a loro si accorse che a seguirla era un'altro poliziotto. Non lo conosceva di persona, ma lo aveva visto ancora per le strade di Repubblic City e nella caserma della polizia.
    Ciò nonostante, dovevano essere loro due soli ad agire nella missione, perchè era venuto anche un altro poliziotto?
    Parlò prima ancora che Toph lo potesse salutare e chiamare "piedi rapidi": "Toph! Chi è questo poliziotto e perchè è con te? Avevamo deciso che avremmo agito solo in due. Non possiamo destare troppi sospetti! Già due persone che si incontrano all'alba risulterebbero sospette, ma addirittura tre! Non ti sembra un po' strano? A quest'ora non c'è ancora nessuno per le strade, solo i venditori dei mercati neri.
     
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  2. Yan Ten
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    [EXP Toph( #93DD00): n° exp 3880 Yukashi (33r100)] [DENARO: ?DEPOSITATO: ? RdT ABBIGLIAMENTO Lunga armatura di metallo, cerchietto verde e grigio, gonna verde chiaro spaccata sul davanti con bordi dorato, pantaloni scuri; stivali senza suola.] [EV:900, ABILITA':, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna] Stats PG: Atk: 900Def: 900 Vel:300
    Giorno1, POST3, mattino presto

    (exp tot 690) Toph

    Toph, nonostante i suoi sforzi non era riuscita a dormire. I pensieri l'avevano assalita e perseguitata per tutta la notte, impedendole di calmarsi. Aang arrabbiato, Yakone, il mercato nero... Si alzò più pallida e stanca delle altre volte, con la testa in totale confusione, ciondolante. Fece colazione come un automa, con la mente da tutt'altra parte. Prima di riuscire a mettersi l'armatura per dritto fallì innumerevoli tentativi che la innervosirono incredibilmente! Profondamente irritata aprì di scatto l'armadio. Toccò con la mano vari vestiti, per riconoscerli. Sopra indossò una maglia nera a maniche lunghe, una gonna ampia del medesimo colore e per concludere si infilò una vecchia giacca grigiastra da uomo. Senz'altro quell'abbigliamento era meno appariscente dell'uniforme... Uscendo trasalì: Baiko era proprio davanti alla porta! Se n'era completamente dimenticata. " Maledizione, e a me che sembrava solo un incubo..." Lo salutò con un pigro cenno del capo e si incamminò lungo il marciapiede, assorta. Il cielo era nuvoloso, tutto profumava di pioggia. Ogni tanto si sentiva tuonare il cielo livido in lontananza. Le foglie secche scivolavano fra i piedi della poliziotta, mentre il vento le scuoteva le ciocche corvine sulla fronte. Fra gli alberi ed i cespugli verdeggianti c'erano piccoli laghetti. Il riflesso della donna si proiettò subito sulla superficie dell'acqua. Sembrava una persona qualsiasi. Anche se le persone normali non andavano girando a quell'ora improponibile. Dietro di lei camminava un ammasso di emozioni confuse, Baiko. Era nervoso o tranquillissimo? Determinato o.... eppure capiva in genere come si sentiva la gente. Ad ogni modo disse a mezza bocca: "Rilassati." Era già confusa da sola, lui non faceva che confondere anche i suoi piedi! Quando alzò la testa sentì Aang correrle incontro come una furia, gridando. Toph ringhiò, facendo una smorfia. "Ecco, c'era d'aspettarselo... ovvio..." Sbuffò, rivolta a Baiko. Come aveva immaginato, l'Avatar la sgridò: Chi è questo tipo qui?bla bla...... solo in due! bla bla bla... tre persone all'alba... bla bla.... venditori...bla... Si sorbì insomma, tutta la ramanzina, totalmente disinteressata a quello che l'amico stava blaterando. Tanto quella chiacchierata se l'era sognata tutta la notte, sapeva cosa le stava dicendo... Quando L'Avatar chiuse il becco Toph sbarrò gli occhi. Aang... ti presento Baiko. Baiko.... Aang. " Presentò perentoria, agitando la mano a destra e sinistra. Poi dura, si rivolse ad Aang " Ora ascolta. Chiudi la bocca e apri bene le orecchie... Non dovrebbe essere difficile per te..." Le scappò. Strinse i denti preparandosi ad una risposta e continuò " Scusa. Stavo dicendo: Baiko è fra i poliziotti più efficienti ed affidabili di Republic City. E so, che non farà pasticci." Disse, fulminando Baiko con lo sguardo." Scommetto che comportarti da ragazzo cattivo, fare il gradasso e minacciare non è il sogno della tua vita. E non guardarmi così, perché lo so! O meglio, in qualunque modo mi stai guardando..." Brontolò. " Ad ogni modo Baiko è venuto per aiutarci. Vuole essere lui a raccogliere le informazioni, a me l'idea non dispiace: infondo, non è noto a nessuno. Allora piedi rapidi? Cosa ci vedi di sbagliato? Di lui ci si può fidare." Disse, additando l'uomo alle sue spalle. Poi aggiunse " Allora, se volete dire qualcosa parlate, altrimenti... Muoviamoci!" Detto questo incrociò le braccia al petto e cominciò ad aspettare. Toph sapeva che ormai era troppo tardi: Aang non avrebbe potuto rispedire il suo collega a casa sua quando era perfettamente a conoscenza del piano. Era molto rischioso. Probabilmente avrebbe accettato di malavoglia. Intanto però, di sicuro si sarebbe arrabbiato per quella sua battutina sulle sue orecchie... Bah, pazienza, il danno era fatto. "Prima o poi dovrò imparare a tenere a freno la lingua..." Pensò, scuotendo il capo.

    Edited by Yan Ten - 15/9/2012, 12:04
     
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  3. TayLee
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    Baiko
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    ๑ Exp (Misa): 5150 (30r100x2*)
    ๑ Abbigliamento: divisa dei metalbender: una robusta armatura di metallo ed un casco protettivo. L'armatura arriva fin sopra al ginocchio ed è stretta un vita da una cintura. Nelle gambe indossa dei pantaloni di colore grigio chiaro. Indossa poi degli stivali dello stesso colore dell'armatura.
    ๑ Abilità: //
    ๑ Armatura: metallo
    ๑ Armi: nessuna

    Stats PG:
    Livello: 1
    Atk D: 1000
    Def D: 900
    Vel: 300
    EV: 800

    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
    -
    -


    Giorno 1, Post 4, alba


    La mattina Baiko si svegliò con i primi raggi del sole. Deboli e tenui, poiché era l’alba. Si alzò di scatto, ma non fu una buona idea. Ancora intontito dal sonno, dovette faticare un po’ per mettere a fuoco la situazione. C’era poca luce, ma abbastanza per distinguere nitidamente tutto quello che c’era nella sua stanza. Muovendosi con calma e lentezza, si avvicinò all’armadio. Ancora un po’ assonnato lo aprì. Utilizzando il dominio indossò l’armatura. Aderì velocemente e con precisione, facendo un leggero rumore metallico. Poi prese il cappotto e lo indossò, alzando il colletto fin sopra la bocca. Abbottonò bene il cappotto, per fare in modo che gli avambracci e l’armatura non si vedessero minimamente. Indossò infine gli stivali che aveva preparato la sera prima. Quando fu pronto andò nella mensa, prese un po’ di pane e del latte. Fortunatamente non c’era quasi nessuno in mensa. Solo qualche agente rientrato dal servizio, troppo assonnato per accorgersi di lui. Ingoiò tutto con calma. Non era il caso di ingozzarsi prima della missione. Si allontanò dalla mensa come se stesse andando a fare una passeggiata. Muoversi furtivamente non avrebbe fatto altro che attirare l’attenzione. Arrivato davanti a casa del Capo Bei Fong, aspettò pazientemente fuori dalla porta. Dopo una decina di minuti comparve Toph. Era vestita in modo anonimo e che non avrebbe destato alcun sospetto. Lo salutò con un leggero segno del capo e Baiko rispose con un assonnato buongiorno. Toph cominciò a camminare verso il luogo del appuntamento. Baiko le camminava dietro, perso nei suoi pensieri. Doveva concentrarsi per non commettere alcun errore durante la missione. Toph gli disse di rilassarsi. Stava per dirle che era perfettamente rilassato, ma si accorse di avere i muscoli tesi. Era vero, era in po’ teso, ma non poteva concederselo. Cercò di alleviare la tensione e pensò solo a cosa lo attendeva. Non rispose neanche a Toph, il suo silenzio sarebbe valso come mille parole.
    Finalmente arrivarono al luogo dell’incontro e come Aang si accorse che oltre a Toph c’era qualcun altro, cominciò ad inveire contro Toph. Il Capo Bei Fong fece finta di niente e fece una rapida presentazione. Baiko, mortificato per aver causato quell’intoppo, rispose con voce bassa "E’ un piacere conoscerla, Avatar Aang." Toph spiegò la situazione all’Avatar, dicendogli che Baiko era venuto ad aiutare, era uno dei poliziotti più efficienti ed affidabili e che non avrebbe combinato pasticci. Non appena disse queste parole, lanciò un’occhiataccia al poliziotto. Baiko fece un cenno del capo, come per dire “Non si preoccupi, andrà tutto bene.” Era molto lusingato da quelle parole, non sapeva che Toph lo considerasse un ottimo poliziotto. Toph li esortò ad andare. Baiko guardò negli occhi Aang. Sperava che non lo rimandasse indietro. Preferì non dire niente, anche perché la decisione che lui rimanesse o meno spettava solo ad Aang e Toph. “Se l’Avatar mi rimanderà indietro, comprometterà la missione più di quanto non succederà se io rimanessi. Ma credo che lui lo sappia, non è uno stupido.”

    Yan, il momento della giornata xD
     
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    [EXP (11230 - Kyorikou) 10.000 - Aang - LIV Legend - (#FF4500) - cod. PNG (#006DA4); : n° exp (18r100 *50x2*) [DENARO: -- ABBIGLIAMENTO: maglia gialla piuttosto lunga con le maniche lunghe che arriva sopra alle ginocchia. Pantaloni larghi e rossi infilati negli stivali marroni. Mantella arancio lunga fin sotto il sedere con chiusura a camicia. Fascia a risvolti larghi rossa che passa sopra una spalla e viene legata attorno alla vita con una cintura.] [EV: 700, ABILITA': Dominio dell'Energia ARMATURA: Tunica - ON ARMI: Bastone-Aliante]


    Giorno 1, Post 6 - Alba

    Toph era sempre la solita, non cambiava mai. In quel momento lo aveva fatto sentire come il giorno in cui gli aveva insegnato a dominare la terra per la prima volta.
    Arrabbiato prima (per l'aliante quel giorno e per Baiko ora) e poi felice (per il successo allora e per l'atteggiamento ora).
    Come quel giorno, le tenne testa arrabbiato e poi si dipinse sul suo volto un sorriso immenso.
    "E’ un piacere conoscerla, Avatar Aang."
    "Il piacere è tutto mio Baiko! Grazie mille per esserti offerto di ottenere informazioni al posto nostro, ora sono più tranquillo..." gli rispose allungando la mano verso di lui.
    Il ragazzo fece un gran sorriso e strinse la mano orgoglioso e visibilmente onorato all'Avatar.
    "Molto bene. Dato che ora il piano ha un nuovo partecipante, mettiamolo in pratica. Dirigiamoci ai mercati neri!" disse trionfalmente puntando il dito all'uscita del parco.
    Poi si accorse di non sapere dove fossero e svregandosi la pelata imbarazzato ritirò il braccio. Meno male che Toph era cieca.
    "Dove avete detto che si trovano questi mercati neri delle fogne?"
    Gli indicarono un'altra uscita e si diressero verso di essa.
    Il piano stava iniziando. Aang non poteva fare a meno di chiedersi cosa stesse facendo Yakone in quel momento...
     
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  5. Yan Ten
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    [EXP Toph( #93DD00): n° exp 3880 Yukashi (21r50)] [DENARO: ?DEPOSITATO: ? RdT ABBIGLIAMENTO Lunga armatura di metallo, cerchietto verde e grigio, gonna verde chiaro spaccata sul davanti con bordi dorato, pantaloni scuri; stivali senza suola.] [EV:900, ABILITA':, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna] Stats PG: Atk: 900Def: 900 Vel:300
    Giorno1, POST3, mattino presto

    (exp tot 740) Toph

    Aang dapprima sembrò arrabbiato, ma poi cedette e si calmò. Il ricordo del dodicenne alle prime lezioni di dominio della Terra sfilò leggero nella sua mente. Sorrise, vagamente intenerita: all'inizio non era stato capace di intendere e di volere, poi era cresciuto. "Allora era tutto così semplice..." Pensò con nostalgia.
    L'avatar e Baiko si scambiarono cordiali convenevoli, la situazione si era alleggerita e il ghiaccio era rotto. La poliziotta scosse il capo depressa, dato che a quanto pareva non tutti sapevano da che parte andare... Si incamminarono rapidamente verso l'uscita nord del parco, mentre il pigro sole del mattino sorgeva fra i palazzi e le torri della città. Le anatre tartaruga sguazzavano nei laghetti stridendo allegre, godendosi la quiete prima dell'arrivo della valanga di visitatori schiamazzanti. Dopo qualche minuto di cammino fra le lunghe vie di Republic City raggiunsero la meta: un grande tombino di ferro, robusto e pesante. La prospettiva di entrare lì dentro non era allettante, ma era necessario: era ora di chiuderla, quella partita. Bisognava voltare la pagina di Yakone, fogne o no. Toph, eretta sopra il disco prese un bel respiro. "Ci siamo..." Sbatté il piede destro a terra con decisione ed il tombino volò dall'altra parte della strada, atterrando con un sonoro clang. La piccola e scivolosa scaletta si immergeva nell'oscurità del tubo, che sprofondava verso il basso. Saltò dentro, finendo in piedi su un freddo e sporco pavimento in cemento. Alzò appena i piedi scalzi, forse un po' schifata: la melma le impediva di sentire nitidamente. E poi era viscida... Cercò di togliersi il pensiero dalla mente, non era lì per una passeggiata. Mastodontiche tubature gorgoglianti percorrevano il soffitto, le fognature erano illuminate solo da piccole lampadine verdastre. Nell'insieme il luogo appariva squallido e repellente, ma per fortuna Toph era cieca. Fece qualche passo in diverse direzioni, concentrata. Poi si bloccò: le fognature erano un immenso labirinto di ampi cunicoli. Sentì la presenza di qualcosa dritto davanti a lei, non molto distante. Con un cenno disse ai compagni di seguirla in silenzio. Toph macinava terreno a passo svelto, sicura. Si stavano avvicinando... Gira a destra... poi vai dritto... sinistra...Svoltò a destra, tenendo il capo chino, attenta e sussurrò: Bingo. Erano arrivati.

    Edited by Yan Ten - 17/9/2012, 15:07
     
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  6. TayLee
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    Baiko
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    ๑ Abbigliamento: divisa dei metalbender: una robusta armatura di metallo ed un casco protettivo. L'armatura arriva fin sopra al ginocchio ed è stretta un vita da una cintura. Nelle gambe indossa dei pantaloni di colore grigio chiaro. Indossa poi degli stivali dello stesso colore dell'armatura.
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    Giorno 1, Post 5, alba

    L'Avatar diede l'ordine di dirigersi al mercato nero. Peccato che non sapesse dove fosse. Ma non fu un problema. Di questo se ne occupò Toph, guidando abilmente i due compagni lungo le stradine di Republic City. Baiko cercava di pensare ad un modo per ottenere informazioni. Doveva mantenere un basso profilo, non farsi riconoscere e soprattutto non far scoprire gli altri componenti della missione. "Dovrò essere rapido e attaccar bottone con quei tizi abbastanza in fretta." Il sole stava nascendo e cominciava ad esserci un po' più di luce. Dopo aver percorso diverse stradine il trio arrivò di fronte ad un tombino. "Dunque, siamo arrivati." Toph aprì il tombino con una mossa di dominio e si calò di sotto. L'odore che arrivava alle narici di Baiko non sembrava affatto invitante. Ma d'altronde, che altra scelta aveva? Si calò nel tombino, seguendo la maestra. Il Capo Bei Fong si bloccò e il poliziotto capì perchè. Aveva sentito tutto anche lui, non appena era atterrato sul pavimento delle fogne. Centinaia di cunicoli. Quelle fogne erano un labirinto. Sicuramente Toph aveva avvertito la stessa presenza che aveva sentito Baiko. Infatti si stava dirigendo là. Non appena arrivati, la donna si fermò. Il poliziotto sussurrò "Beh, direi che ci siamo. Proprio di fronte a noi c'è un mercante. Credo che venda armi illegali. Direi che è giunto il mio momento. Con permesso..." Scostò delicatamente Toph per poter passare. Senza fare troppi giri di parole e aspettare inutilmente, si diresse dall'uomo che avevano raggiunto. Era basso, magro, con la barba sfatta ed un odore quasi peggiore di quello delle fogne. "Credo che tu possa aiutarmi. Sto cercando qualcosa di... tagliente." Il mercante guardò Baiko. Dapprima con un'aria sospettosa. Poi però si aprì un ghigno sdentato sulla bocca. "Sei nel posto giusto amico." Si diresse verso un sacco, tolse il nodo che lo richiudeva e lo distese a mo' di telo. Baiko era molto sorpreso, ma non lo diede a vedere. C'erano armi di tutti i tipi, ma soprattutto di piccola taglia: pugnali, coltelli da lancio, piccole balestre con dardi molto appuntiti... "Spero che tu abbia trovato ciò che ti serviva." Ecco, quello era il momento adatto per attaccare con la messa in scena. Non c'era pericolo che arrivasse qualcun'altro o che qualcuno li sentisse. Nel raggio di trecento metri erano soli... A parte Toph ed Aang naturalmente. Il poliziotto scosse il capo insoddisfatto. "No, non c'è quello che cercavo. Mi interessava un'arma più grande, non sono pratico di pugnali. Comunque è della buona roba. Però mi dispiacerebbe andarmene a mani vuote. Chi ti procura questi gioiellini?" L'uomo esitò un attimo prima di rispondere. Baiko intanto pensava. "Se non me lo dirà, sarò costretto o ad andarmene e stare alla larga da qui per un po', o catturarlo e portarlo in caserma. Ma manderebbe a monte tutto il piano, dannazione!" Il mercante si decise. "Sai, di solito non dico a tutti chi mi procura la merce, ma tu mi sei simpatico. Sei andato dritto al punto, non come certi acquirenti che si avvicinano con cautela... Sembra che vogliano catturarmi da un momento all'altro per consegnarmi alla giustizia. Se prendi questo corridoio a destra e cammini sempre dritto arriverai ad una seconda uscita. Una volta uscito da lì, se vai sempre dritto c'è il magazzino con l'ufficio del capo. Fammi indovinare, vendetta personale?" "E' fatta." "Beh, non proprio personale." Con un sorrisetto si allontanò nella direzione indicatagli dall'uomo. "Ehi, un'ultima cosa! Digli che rivoglio indietro i miei soldi capito? Altrimenti non lavorerò più per lui! E vedi di dirglielo, o te ne pentirai!" A debita distanza si preparò a raggingere i due compagni. Sollevò la gamba destra e racchiuse le braccia davanti al petto. Nel momento stesso in cui il piede tocco il suolo, allargò gli arti superiori. Un buco abbastanza grande da contenerlo si aprì nel terreno davanti a lui. Si buttò dentro di esso e a colpi di dominio raggiunse il luogo dove si trovavano Toph ed Aang. Sempre che fossero ancora lì. Appena avvertì la loro presenza, sollevò le braccia verso l'alto, sbucando alle spalle dei due. "Sentito tutto? Direi che è sufficiente no? Se vogliamo prosegure, prego, entrate." Ed indicò il passaggio appena creato. "L'ultimo richiuda il passaggio, mi raccomando." Poi scomparì di nuovo all'interno del buco.

    Va bene così?


    Edited by TayLee - 17/9/2012, 18:55
     
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    [EXP Yakone (#00C3C3): n° exp 12.665 Leda (32r100)x2] [DENARO: // DEPOSITATO: // ABBIGLIAMENTO: Porta dei pantaloni grigi che arrivano fino al ginocchio terminando a sbuffo. Da lì partono delle lunghe calze bianche. Indossa anche una camicia bianca, sopra la quale veste una giacca corta e stretta, sempre grigia con il colletto e gli alamari dorati.] [EV: 1000, ABILITA': dominio del sangue, ARMATURA: //, ARMI: //] [Stats PG: Atk: 1100 Def: 1100 Vel: 300]
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    Il posto era normalissimo da fuori: un grande edificio grigio, con un tetto a botte e grandi finestre ad arco in alto..Yakone e i suoi scagnozzi varcarono la soglia con tutta calma. Non avevano nulla da temere. L'interno ben diverso, però: appena misero piede dentro la stanza, dieci sguardi puntarono su di loro e altrettante persone saltarono in piedi, pronte per attaccare. L'undicesima persona, seduta su una sedia, alzò gli occhi. *Sei arrivato, infine. Ma non sperare di potermi sconfiggere* disse. Aveva una voce stranamente acuta, pur essendo un omone ben piantato, per non dire grasso. Portava capelli corti e scuri, gli occhi erano marroni e la pelle chiara. Era vestito di verde e marrone, e al collo portava una catena d'oro.

    "Povero illuso" pensò Yakone, sorridendo sotto i baffi. *Mi aspettavi, Kihu?* rispose, cercando di fingersi sorpreso, pur non nascondendo una forte dose di sarcasmo. *Non fare lo stupido. Tutti sapevamo che prima o poi saresti venuto anche da me* continuò l'altro, infastidito dalla noncuranza dell'intruso. Yakone fece vagare lo sguardo per l'enorme magazzino. Era pieno di oggetti e mercanzia ottenuti illegalmente. Scaffali pieni di vestiti e libri, pile di vasi e mobili, tappeti polverosi ovunque. In fondo a destra, su uno dei due lati corti della costruzione, si vedeva una seconda porta, che portava alle scale sul tetto.
    Fece per muoversi e subito una guardia di Kihu alzò una mano verso Yakone, e lanciò una palla di fuoco che passò a un soffio dal suo viso.

    Yakone non si ritrasse, ma la furia montò subito. Fuori era calmo e controllato, dentro era un mare di odio e vendetta che ribolliva. *Come hai osato* sibilò, a voce troppo bassa perché fosse udita. Alzò la voce: *Per il tuo bene, Kihu... controlla i tuoi uomini. Non sopporto il loro comportamento da villani* disse, sottolineando la prima parte con un gesto semplice ma che fece comparire il terrore sulla faccia di tutti i presenti. Aveva semplicemente alzato una mano, puntandola contro il capo avversario. A prima vista non sembrava minacciosa, ma tutti sapevano cosa quella mano era capace di fare... o almeno, lo sapevo per sentito dire. Voci, leggende... le poche persone ancora in vita che avevano avuto a che fare con il dominio de sangue, evitavano di parlarne. Il dolore e l'umiliazione erano ancora vivide nei loro ricordi e la paura di una vendetta chiudeva loro la bocca. Però si vociferava di dominio del sangue senza Luna piena. Il solo pensiero di un tale potere era incredibile, nonché spaventoso. Disgustoso, perfino. Ma i fatti parlavano: Yakone si era imposto in pochissimo tempo come nuovo capo criminale di Republic City... un metodo di convinzione doveva pur averlo.

    Piccole goccioline di sudore scesero lungo le guance flaccide di Kihu. *Cosa... cosa vuoi farmi?* disse, con la voce resa ancora più alta dalla paura. *Io? Nulla...* rispose Yakone, contento che finalmente il suo nemico avesse afferrato il concetto e si fosse messo a collaborare, *dipende solo da te. Non voglio farti del male, credimi. Basta che tu sia ragionevole. Non costringermi alle maniere forti* concluse. 'Non voglio farti del male'... "povero illuso" pensò nuovamente Yakone, pregustando l'imminente vittoria.
     
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    [EXP (11600 - Kyorikou) 10.000 - Aang - LIV Legend - (#FF4500) - cod. PNG (#006DA4); : n° exp (31r200 *100x2*) [DENARO: -- ABBIGLIAMENTO: maglia gialla piuttosto lunga con le maniche lunghe che arriva sopra alle ginocchia. Pantaloni larghi e rossi infilati negli stivali marroni. Mantella arancio lunga fin sotto il sedere con chiusura a camicia. Fascia a risvolti larghi rossa che passa sopra una spalla e viene legata attorno alla vita con una cintura.] [EV: 700, ABILITA': Dominio dell'Energia ARMATURA: Tunica - ON ARMI: Bastone-Aliante]


    Giorno 1, Post 7 - Alba

    Baiko era stato fenomenale! Non gli era servito nessuno strano giro di parole, nessuna tattica, nessun sotterfugio!
    Una semplice domanda al momento giusto e alla persona giusta e il gioco era fatto.
    Sbucò da un'apertura scavata tra le pareti della fogna per non farsi vedere dirigersi verso un'altro posto e li condusse verso dove gli era stato indicato si trovasse il loro obiettivo.
    "L'ultimo richiuda il passaggio, mi raccomando"
    Rimase lui per ultimo e richiuse perfettamente il passaggio, mentre si avvicinavano al corridoio principale.
    Pochi passi e furono fuori dalla fogna. Davanti a loro una lunga via nascosta di Repubblic City, deserta. Alla fine si stagliava un grosso magazzino col tetto a botte e ampie vetrate in alto.
    Quando arrivarono in fondo videro, all'angolo della strada, sbucare quattro individui di cui quello in fondo, dietro ai tre che avanzavano come un suo scudo, aveva l'aria di essere il capo.
    Aang fece segno agli altri due di appiattirsi contro l'angolo dell'edificio dove si trovavano. Toph era cieca, non poteva averlo visto, ma c'era Baiko che poteva tirarla verso il muro, non ci pensò nemmeno.
    L'uomo non diede il presentimento che li avesse visti ed entrò calmo nel magazzino.
    Ora non c'erano più dubbi: quello era Yakone!
    L'aspetto non lasciava dubbi, nessuno scagnozzo andava in giro con giacca e camicia e nessuno scagnozzo poteva avere uno sguardo così glaciale e penetrante come quello di quell'uomo.
    "Ragazzi! Siamo arrivati troppo tardi! Yakone è appena entrato nel magazzino! Come possiamo fermarlo? Se entriamo normalmente, rischiamo di trovarcelo davanti, pronto a far fuori noi con tutti i suoi avversari!" disse sconsolato.
    Poi, voltando lo sguardo verso terra, i suoi occhi si posarono sulla manica di Baiko, che, essendosi risvoltata per sbaglio, lasciava intravedere l'armatura. In particolare la parte dell'armatura della mano da cui i dominatori del metallo lanciavano i loro cavi per spostarsi più velocemente e lanciarsi dalle loro areonavi.
    La sua natura di dominatore dell'aria si rivelava un'altra volta. Attaccare da angolazioni diverse, quella giornata, gli ricordava sempre di più la sua prima lezione di dominio della terra, ma questa volta, Toph avrebbe dovuto dar ragione a lui!
    "Dobbiamo calarci dal tetto! Io, come dominatore dell'aria, non ho difficoltà a salirci, voi potete usare i vostri cavi da dominatori del metallo. Se attacchiamo Yakone dall'alto, lui non se lo aspetterà. E cogliendolo alla sprovvista, lo potremo fermare prima che faccia quello che è venuto a fare, ma dobbiamo sbrigarci, tutti d'accordo?"

    Edited by Nesheit - 19/9/2012, 21:51
     
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  9. Yan Ten
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    [EXP Toph( #93DD00): n° exp 3880 Yukashi (21r50)] [DENARO: ?DEPOSITATO: ? RdT ABBIGLIAMENTO Lunga armatura di metallo, cerchietto verde e grigio, gonna verde chiaro spaccata sul davanti con bordi dorato, pantaloni scuri; stivali senza suola.] [EV:900, ABILITA':, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna] Stats PG: Atk: 900Def: 900 Vel:300
    Giorno1, POST3, mattino presto

    (exp tot 820) Toph

    Toph ascoltò compiaciuta Baiko, che ingannava il mercante. Sorrise: già, Baiko ci sapeva fare con quelle cose! Pian piano, con l'abilità di un professionista cavava di bocca le informazioni, estraendole con la pinza... questo era talento! Sogghignò, ripensando all'amico: Solo in due! Già... Quando ebbe finito, Baiko aprì un varco nel muro e lo attraversò seguito a ruota da Toph ed Aang. S'incamminarono lungo una vasta strada dritta e spoglia, che passava di fianco ad un capannone in metallo. Ad un tratto sentì alcune persone girare l'angolo. Sussultò, irrigidendosi. Chi erano... quanto avrebbe voluto vedere chi stava arrivando, maledizione! Le quattro persone entrarono nel magazzino, allora Aang parlò. Non erano tipacci qualsiasi quelli. Erano Yakone e i suoi gorilla. Toph digrignò i denti, mentre il sangue le si gelava nelle vene. Yakone! Resisteva a malapena all'impulso di saltargli addosso e strangolarlo! Era lì, a pochi metri... Fremeva, impaziente, cercando di controllarsi. Strinse furiosamente i pugni, mentre Aang dava con foga rapide istruzioni. Salire sul tetto. Calarsi giù nel magazzino di soppiatto. Si morse un labbro e si voltò verso i compagni annuendo. Fece scivolare un piede in avanti piegando il ginocchio ed allargò le braccia. Evidentemente Aang aveva scoperto che indossavano le armature... chissà come... Subito avvertì la presenza di una parete facile da modellare e scalare... un punto buono, insomma. E poi, facendo qualche passo nella giusta direzione si sarebbero potuti calare senza essere notati. Venite... sussurrò, seria. Raggiunse rapidamente il capannone, gli passò di fianco e si bloccò all'improvviso, davanti ad un mucchio di scatoloni. Si mise in posizione, tirandosi su le maniche del giubbotto. Fece scattare le braccia verso il tetto, facendo partire le lunghe e robuste corde d'acciaio. Una volta incastrate bene con un salto si staccò dal suolo, la lasciandosi trascinare con un sibilo in cima al capannone. Usò il dominio per trovare il punto giusto da cui calarsi, si inginocchiò sul tetto di lamiera e cominciò ad accartocciare il metallo fra le sue dita. Portò a termine l'operazione con lentezza e circospezione, non doveva fare troppo rumore! Spiegazzandosi come carta il metallo si staccò e la poliziotta lo allontanò bruscamente. Si alzò in piedi ed inclinò la testa dalla parte del varco appena ottenuto. "Bene. Via libera. Da qui non ci possono vedere."
     
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  10. TayLee
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    Baiko
    ๑ Codice colore: #FFAAAA
    ๑ Exp (Misa): 5580 (17r50*)
    ๑ Abbigliamento: divisa dei metalbender: una robusta armatura di metallo ed un casco protettivo. L'armatura arriva fin sopra al ginocchio ed è stretta un vita da una cintura. Nelle gambe indossa dei pantaloni di colore grigio chiaro. Indossa poi degli stivali dello stesso colore dell'armatura.
    ๑ Abilità: //
    ๑ Armatura: metallo
    ๑ Armi: nessuna

    Stats PG:
    Livello: 1
    Atk D: 1000
    Def D: 900
    Vel: 300
    EV: 800

    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
    -
    -


    Giorno 1, Post 5, Alba

    Una volta arrivati al magazzino una brutta sorpresa li aspettava. Yakone era appena entrato nel magazzino. Aang propose di calarsi dal tetto, lui con il dominio dell'aria e loro due con il dominio del metallo. "Un momento... Ma come...?" A Baiko cadde l'occhio sulla manica destra e notò che il cappotto si era lievemente piegato, lasciando intravedere l'armatura. "Che stupido!" Con un gesto rapido e che sembrava casuale, mise a posto la manica. Approvata la proposta di Aang, Toph cercò un buon punto per arrampicarsi. Arrivati al capannone il Capo Bei Fong si preparò a salire sul tetto. Baiko fece lo stesso. Puntò le braccia verso l'alto, mirando ad un punto del tetto che gli sembrava abbastanza solido. Portò lievemente le braccia indietro e poi le mosse nuovamente in avanti. Due lunghe funi metalliche partirono dalle sue braccia. Si agganciarono strettamente al tetto. Baiko, per darsi una spinta ulteriore, alzò la gamba e colpiì forte la terra, che come una catapulta lo lanciò abbastanza in alto. Per raggiungere poi il tetto riavvolse il metallo all'interno degli avambracci metallici. Toph stava accartocciando il metallo della lamiera. Era un punto in cui non li avrebbero visti. Baiko guardò Toph e poi Aang. "Io mi calo per primo, ma poi sarà meglio che proseguiate voi. A questo punto non posso fare altro che seguire le vostre direttive. E appoggiarvi nell'eventuale caso che ci sia una battaglia." Detto questo Baiko agganciò il cavo metallico ad una robusta trave del tetto e si calò lentamente e cercando di fare meno rumore possibile. Una volta atterrato ritirò in fretta la fune metallica e si nascose furtivamente dietro diverse scatole. Sentiva delle voci e percepiva la presenza di alcune persone, ma non le vedeva. La pila di scatoloni dietro i quali era noscosto era tropo alta. Da fuori Baiko appariva estremamente calmo e tranquillo. Ma dentro di sè l'agitazione aumentava sempre di più. Yakone non era certo noto per la bontà.
     
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    [EXP Yakone (#00C3C3): n° exp 12.685 Leda (31r100)x2] [DENARO: // DEPOSITATO: // ABBIGLIAMENTO: Porta dei pantaloni grigi che arrivano fino al ginocchio terminando a sbuffo. Da lì partono delle lunghe calze bianche. Indossa anche una camicia bianca, sopra la quale veste una giacca corta e stretta, sempre grigia con il colletto e gli alamari dorati.] [EV: 1000, ABILITA': dominio del sangue, ARMATURA: //, ARMI: //] [Stats PG: Atk: 1100 Def: 1100 Vel: 300]
    Giorno 1, Post 2, alba


    *N-non posso* balbettò Kihu. *Non capisci? Non posso fermare adesso tutta l'organizzazione. Andrei subito in perdita, e tutti i miei alleati mi si rivolterebbero contro. Sarebbe la mia fine!* continuò. "Patetico" pensò Yakone, disgustato da tale prova di bassezza d'animo e vigliaccheria. Quell'uomo non meritava neanche un po' di stima o di rispetto, non che lui avesse intenzione di mostrargliene.

    Fece un passo in avanti, mormorando una parola a bassa voce alle sue guardie: la parola d'ordine. Indicava che tra poco sarebbe passato all'azione. *Non hai capito. La tua fine è iniziata quando sono entrato qui dentro. La tua fine è ora. Non avrai di che preoccuparti... i tuoi alleati non sentiranno la tua mancanza* disse, mentre si gustava l'espressione di orrore e panico che si era impadronita del viso di Kihu, *... perché io non voglio che il tuo glorioso impero finisca con te. No. Io ne prenderò il potere e lo amplierò. Tu, quindi, mi sei solo di ostacolo* concluse. "Un ostacolo da nulla" pensò, alzando di scatto le mani.

    Tutti i presenti, ad eccezione di quelli alle sue spalle, si sollevarono in aria. Le posizioni erano scomposte e forzate, come se qualcosa -o qualcuno- stesse tendendo ogni fibra del loro corpo fino allo spasmo. Le loro facce, nonostante tutto, mostravano chiaramente il dolore che provavano e la paura nei loro cuori. Le mani di Yakone erano pure tese e nervose, sembravano artigli. Le vene pulsavano sugli avambracci e sui palmi e negli occhi dell'uomo di accese una scintilla di pazzia.
    Abbassò di colpo le braccia, e i corpi vennero schiacciati a terra, privi di sensi. *Andiamo* ordinò Yakone, voltando le spalle a quei fantocci inermi come se nulla fosse e dirigendosi verso l'uscita. Per un attimo aveva sentito... qualcos'altro sotto il suo dominio. Ma scacciò subito quel pensiero. Probabilmente la foga del momento gli aveva tirato un brutto scherzo.




    Giorno 1, Post 2, mezzogiorno

    Prese il tovagliolo e si pulì la bocca. Sospirò, soddisfatto. Fece un cenno a un cameriere, che si avvicinò di corsa, lisciandosi il grembiule sulle gambe. *Come posso servirla, signore?* chiese quello, senza osare guardare direttamente quei gelidi occhi. Tutti conoscevano quel cliente, nessuno però ne parlava mai a voce alta. Come al solito, tutto quello che riguardava Yakone era detto a mezza voce, un po' per scaramanzia, un po' per paura. La politica del ristorante, comunque era "serviamo tutti, basta che paghino". Quindi lì dentro quel concentrato di cattiveria era solo un altro borsellino da svuotare.
    *Mi porti un altro bicchiere di questo squisito vino e il conto* rispose lui. Quel posto era il suo preferito. Ci andava da anni, da quando era solo l'ultima ruota del carro del crimine organizzato. Il posto, comunque, era semplice ma non per questo sciatto. La cucina superba, i prezzi giusti -non che avesse problemi di soldi, ma almeno i pranzi fuori doveva pagarli in modo legale- e tutti lo trattavano con la massima deferenza... "com'è giusto che sia" si disse. La notte prima tutto era andato secondo i suoi piani: ora era il padrone incontrastato di Republic City e nulla l'avrebbe più fermato. Il cameriere portò il conto, Yakone diede uno sguardo veloce al prezzo. Fece cadere le monete sul tavolo e si diresse verso la porta, uscendo.


    EXP: 12.885

    Stordimento:
    descrizione: Yakone usa il suo dominio del sangue per stordire gli avversari.
    Stats: Atk: 0 Def: *** Vel: 15
    effetto: i nemici saranno schiacciati a terra e perderanno conoscenza per il turno successivo, permettendo così la fuga assoluta di Yakone.


    Edited by .Abigail. - 28/9/2012, 23:57
     
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    [EXP (12400 - Kyorikou) 10.000 - Aang - LIV Legend - (#FF4500) - cod. PNG (#006DA4); : n° exp (31r200 *100x2*) [DENARO: -- ABBIGLIAMENTO: maglia gialla piuttosto lunga con le maniche lunghe che arriva sopra alle ginocchia. Pantaloni larghi e rossi infilati negli stivali marroni. Mantella arancio lunga fin sotto il sedere con chiusura a camicia. Fascia a risvolti larghi rossa che passa sopra una spalla e viene legata attorno alla vita con una cintura.] [EV: 700, ABILITA': Dominio dell'Energia ARMATURA: Tunica - ON ARMI: Bastone-Aliante]


    Giorno 1, Post 8 - Alba

    Si erano calati dal tetto. Tutto a posto, nessuno si era reso conto del loro ingresso ma, forse, era anche perchè avevano qualcosa di più temibile e pericoloso da guardare e a cui pensare: Yakone aveva la mano alzata!
    Dovevano intervenire al più presto!
    Si erano calati su una passerella sopraelevata rispetto al piano dove si trovava Yakone, dietro a delle grosse casse: il punto perfetto per un attacco a sorpresa.
    Aang aveva già pronto l'aliante per partire e scaraventarsigli addosso, Toph e Baiko dovevano lanciare i loro cavi metallici e avrebbero catturato Yakone in men che non si dica, quando all'improvviso la mano sollevata del criminale si voltò di scatto.
    Le persone più vicine al criminale iniziarono a contorcersi. Voltando gli occhi a destra e sinistra l'uomo vide la reazione aggressiva degli altri e passò alla mossa successiva: la mano voltata, insieme all'altra, si alzò lentamente bloccando in una contorsione dolorosa e levitante tutti i presenti, a parte il suo proprietario e i suoi scagnozzi.
    Anche Aang venne colpito dal dominio del sangue. Non si ricordava di come ci si sentiva. Hama lo aveva usato contro di lui e di Sokka, facendoli combattere tra di loro, prima che Katara li salvasse. Ciò nonostante, non era doloroso come l'orribile tensione a cui la mossa di Yakone lo stava sottoponendo, tirando ogni fibra del suo corpo, contorcendole dolorosamente.
    Il malvivente abbassò di colpo le mani. Tutti caddero a terra, svenuti, i più vicini a Yakone, il capo spacciatore in primis, vennero schiacciati a terra dove ebbe inizio per loro il sonno eterno.
    Non era arrivato in tempo. La sua paura più grande sulle possibili conseguenze degli atti delittuosi di Yakone aveva preso forma proprio sotto i suoi occhi e non essere riuscito a far niente, era per lui la sconfitta più grande.




    Giorno 1, Post 8 - Primo Pomeriggio

    Non era passato da molto mezzogiorno, quando Aang riprese lentamente i sensi.
    A quanto pare era l'unico, o se qualcuno lo aveva precedeuto se ne era già andato, senza vederlo.
    Dietro di lui anche Baiko e Toph erano distesi ancora privi di sensi.
    Si avvicinò a loro e li scosse per farli svegliare dal loro ormai semplice sonno; sul suo volto un indicibile senso di colpa e di rabbia, si mostrava visibilmente nello sguardo che si allontanava dalle persone per guardare il pavimento. Avrebbe voluto urlare, ma non poteva nemmeno farlo, per non rischiare di risvegliare tutta quella gente che probabilmente non sarebbe stata contenta di trovare il proprio capo morto e l'Avatar con la polizia a guardarli dall'alto.
    Appena furono svegli entrambi parlò:"Dobbiamo andare..."
     
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  13. Yan Ten
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    [EXP Toph( #93DD00): n° exp 3880 Yukashi (27r80)] [DENARO: ?DEPOSITATO: ? RdT ABBIGLIAMENTO Lunga armatura di metallo, cerchietto verde e grigio, gonna verde chiaro spaccata sul davanti con bordi dorato, pantaloni scuri; stivali senza suola.] [EV:900, ABILITA':, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna] Stats PG: Atk: 900Def: 900 Vel:300
    Giorno1, POST3, mattino presto

    (exp tot 900) Toph

    Toph seguì il poliziotto saltando nel buco. Atterrarono proprio dietro una alta pila di scatoloni e casse. Toph si accovacciò raso terra, decisa a non perdersi neanche un brandello di parola. Nel frattempo, minacciosa tolse la sicura al lancia cavi dell'armatura, con un ghigno. "Yakone, siamo alla resa. Hai finito di giocare a conquista la città. La polizia si è stufata di giocare." Sentiva le gelide parole dell'uomo, le minacce, le suppliche e la disperazione della vittima, quel suo snervante piagnucolare... Ad un tratto cadde il silenzio. Tutti cominciarono a spaventarsi. "Ma che sta succedendo?!" Pensò, mentre sentiva la preoccupazione dei compagni. Toph era cieca, ma Yakone aveva alzato la mano destra. Poi, lentamente anche la sinistra. Non ottenendo risposte lei decise di agire: proprio mentre il cavo scorreva sotto l'armatura, guidato dal suo controllo, Toph sentì i piedi staccarsi improvvisamente dal pavimento freddo del capannone. Capì. Il sangue le si gelò nelle vene, che presero a pulsare. Con orrore sentì il controllo del suo corpo sfuggirle, scivolando via come una sciarpa di seta fra le dita di una mano. Scosso da tremiti e sussulti, il corpo prese a contorcersi, mentre sentiva ogni singola fibra bruciare e dolere. Le ossa scricchiolavano, i muscoli si tendevano oltre ogni limite, il respiro si mozzava. La dolorosissima morsa sembrava non avere la minima intenzione di cedere, Toph voleva solo finirla lì. Tutto finì all'istante, com'era cominciato. La donna scivolò a terra con un pesante tonfo, perdendo conoscenza.

    ______________________________________________

    Giorno 1, Post 8 - Primo Pomeriggio

    Qualcosa prese a scuoterle piano le spalle. Sbatté le palpebre più volte, e mosse i piedi per riacquistare sensibilità. Dolorante, stanca e scura in volto si rialzò barcollando ed appoggiandosi al muro. Non emise un fiato. Aveva fallito. Miseramente fallito! Yakone era fuggito di nuovo, la vittima era morta ed erano daccapo! Si morse selvaggiamente un labbro. Aang, spronò i due ad abbandonare il capannone. Toph acconsentì, muta, prese a seguirlo assente, troppo presa dalla sua rabbia, strascicando i piedi. Mentre percorrevano con silenzio perfetto le fogne Aang e Baiko si bloccarono all'improvviso. Toph, anche lei si fermò, ma non riuscì a capire il perché di quella sosta. Sentiva confusamente, non riusciva a distinguere e differenziare le persone che le camminavano vicino al di fuori dei compagni. Aang, forse avvertendo il suo disappunto fece, stupefatto: "E' Yakone. E' appena... uscito da un ...ristorante..." Toph sgranò gli occhi, con l'adrenalina in testa. "Presto, andiamo a vedere hanno qualcosa da dirci!" Ringhiò, raggiungendo l'edificio di corsa, purtroppo a slalom e sbagliando strada diverse volte... I suoi piedi erano andati a farsi friggere... grrr... Si infilò nel ristorante, truce. Toph non poteva vedere dove si trovava, ma era un localino abbastanza accogliente. Verrebbe da chiedersi: come mai un pazzo assassino dovrebbe venire qui? I muri bianchi erano foderati in legno, i tavolini rotondi della sala erano coperti da tovaglie a quadri e l'ambiente era illuminato per bene. Non sapeva molto cosa fare, con la "vista confusa" chissà dove andava a finire...
     
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  14. TayLee
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    Baiko
    ๑ Codice colore: #FFAAAA
    ๑ Exp (Misa): 5630 (25r80*)
    ๑ Abbigliamento: divisa dei metalbender: una robusta armatura di metallo ed un casco protettivo. L'armatura arriva fin sopra al ginocchio ed è stretta un vita da una cintura. Nelle gambe indossa dei pantaloni di colore grigio chiaro. Indossa poi degli stivali dello stesso colore dell'armatura.
    ๑ Abilità: //
    ๑ Armatura: metallo
    ๑ Armi: nessuna

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    Giorno 1, Post 6, Alba


    Yakone stava discutendo con le altre persone presenti nella sala. Minacce, minacce di morte uscivano dalla sua bocca. Eppure l'uomo sembrava così calmo e tranquillo, non dava apparenti segni di rimorso o timore per ciò che stava per fare. Un uomo senza scrupoli. La sua sicurezza e la sua determinazione facevano gelare il sangue nelle vane a Baiko. Ad un tratto, come se un burattinaio l'avesse agganciato per le braccia, si sentì sollevare. Strabuzzò gli occhi. Cercò di liberarsi dalla mossa che si era scagliata su di lui, di riprendere il controllo del proprio corpo. Ma era impossibile. Ormai non poteva fare più niente, il suo corpo non gli apparteneva più. Era come un incubo. Sollevato tra cielo e terra, era incapace di controllare il più piccolo muscolo. Poi, il buio. Un tonfo sordo, come un eco, gli fece capire che era atterrato a terra e ci sarebbe voluto un po' per svegliarsi.




    Giorno 1, Post 6, primo pomeriggio

    Dopo un tempo che parve durare un'infinità, qualcuno lo scosse e lo risvegliò. Era Aang. Spronò lui e Toph ad andarsene da quel magazzino. Baiko accettò di buon grado la proposta. Appena usciti dalle fogne, vide qualcosa che gli trasmesse l'irrefrenabile impulso di scappare. Ma era ancora troppo scosso per farlo. Quindi rimase pietrificato a guardare Yakone che usciva da un ristorante. Toph propose di andare dentro e chiedere ai gestori informazioni. Con passo lento e stanco, Baiko entrò nel locale. Si rivolse al primo cameriere che vide. "Salve, sapete dirmi che posto è questo?" L'uomo, con il volto un po' spaesato, gli rispose "E' un ristorante signore. Volete un tavolo?" Baiko, un po' seccato, continuò "No, no grazie. Piuttosto, mi stavo chiedendo chi fosse quell'uomo che è uscito poc'anzi. E' un cliente abituale? Sa, mi è sembrato un caro amico di mio padre, avrei voluto salutarlo, ma non ero certo che fosse lui." Fece la faccia più innocente del mondo e aspettò la risposta del cameriere. Questo deglutì un po' allarmato. "Ehm, non lo so. Sì, cioè, no. Insomma, non posso dirglielo." Baiko, per spronarlo a parlare, fece scattare la lama dall'avambraccio e la fece vedere di striscio all'uomo. "Sa vero, che non è un giocattolo?" Alla fine il cameriere cedette e si decise a parlare. "Viene qui tutti i giorni a mangiare, al tavolo laggiù, quello più appartato. Credo che si chiami Yakone. Non mi ha mai detto il suo nome, lo pronunciavano gli uomini quando si rivolgevano a lui." Baiko sorrise soddisfatto, rinfoderando la lama. "Grazie mille, mi è stato di grande aiuto. Arrivederci." Stanco a causa della lunga giornata, uscì dal ristorante e si appoggiò con la schiena contro il muro. "Chissà, forse ora riusciremo a stanarlo."
     
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    [EXP (12600 - Kyorikou) 10.000 - Aang - LIV Legend - (#FF4500) - cod. PNG (#006DA4); : n° exp (25r80) [DENARO: -- ABBIGLIAMENTO: maglia gialla piuttosto lunga con le maniche lunghe che arriva sopra alle ginocchia. Pantaloni larghi e rossi infilati negli stivali marroni. Mantella arancio lunga fin sotto il sedere con chiusura a camicia. Fascia a risvolti larghi rossa che passa sopra una spalla e viene legata attorno alla vita con una cintura.] [EV: 700, ABILITA': Dominio dell'Energia ARMATURA: Tunica - ON ARMI: Bastone-Aliante]


    Giorno 1, Post 9 - Pomeriggio

    Yakone era davvero uscito da un ristorante! Da fuori sembrava un edificio qualunque, nemmeno uno straccio di cartello o di vetrina: un semplice edificio con una porta in legno.
    Avvicinandosi si vedeva che sulla porta c'era inciso con tocco leggero, appena visibile, "Ristorante Armonia", ma anche passandoci a lato, nessuno lo avrebbe notato.
    Era uno di quei posti che sai che esistono o che potresti morire all'oscuro della loro presenza.
    Era incredibile! Non tanto che il ristorante fosse così nascosto, quanto più il fatto che Sokka avesse ragione!
    Trovare un malvivente al ristorante era una cosa assurda! Si fidava troppo dei gestori, o più probabilmente della sua fama, che lo precedeva assicurandogli terrore e rispetto.
    Entrarono nel ristorante con passo deciso, sempre con le tuniche a nasconderli.
    Il posto, all'interno, era modesto: la luce veniva dalle lampade in alto sulle pareti, mentre le finestre laterali erano oscurate dall'ombra degli edifici vicini. I tavoli erano tondi con delle tovaglie bianche e ce ne erano alcuni periferici, divisi dagli altri da delle tende piuttosto comuni. Aveva anche una specie di secondo piano a terrazzo: seguiva parte del perimetro del ristorante e si trovavano su di esso solo tavoli più piccoli. Vi si accedeva da una scaletta in legno infondo al ristorante.
    Si avvicinarono al cassiere che si trovava all'ingresso e Baiko cominciò con le domande.
    Non ci volle molto, il ragazzo ottenne le informazioni necessarie e l'identità fu confermata.
    "Viene qui tutti i giorni a mangiare, al tavolo laggiù, quello più appartato..."
    Questa era l'informazione più preziosa. Sapere che era un cliente abituale permetteva loro di organizzarsi a dovere per la sua cattura.
    Aang era ancora arrabbiato per avergli permesso di uccidere quell'uomo al magazzino, ma non sarebbe successo un'altra volta. Lo avrebbero fermato. Definitivamente.
    "Molto bene" iniziò grave "Se adesso sappiamo che viene qua tutti i giorni, possiamo organizzare la sua cattura per domani. Adesso è passata poco più di un'ora da mezzogiorno. Se ci presenteremo qui domani per quell'ora, lo prenderemo di sicuro"
     
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