[CANON] Una volta per tutte

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    [EXP (14700 - Kyorikou) 10.000 - Aang - LIV Legend - (#FF4500) - cod. PNG (#006DA4); : n° exp (30r200 *100x2*) [DENARO: -- ABBIGLIAMENTO: maglia gialla piuttosto lunga con le maniche lunghe che arriva sopra alle ginocchia. Pantaloni larghi e rossi infilati negli stivali marroni. Mantella arancio lunga fin sotto il sedere con chiusura a camicia. Fascia a risvolti larghi rossa che passa sopra una spalla e viene legata attorno alla vita con una cintura.] [EV: 700, ABILITA': Dominio dell'Energia ARMATURA: Tunica - ON ARMI: Bastone-Aliante]


    Giorno 2, Post 10 - Mattina - Pomeriggio

    Il giorno prima Toph lo aveva spedito a casa decisamente in malo modo. Aang glielo aveva detto: lui era l'avatar, avrebbe agito insieme anche a lei e ai suoi migliori poliziotti, la sua famiglia aveva poco da preoccuparsi.
    Lei non avrebbe dovuto pensare una cosa del genere: lavorava molto, a casa ci stava poco, ma anche lei aveva una figlia a cui badare, a cui voler bene.
    La mattina seguente, pur avendo passato il resto della giornata precedente con i suoi figli e sua moglie, era della stessa opinione: sarebbe andato anche lui a catturare Yakone.
    A Katara aveva detto tutto la sera precedente e anche lei era d'accordo con lui: Toph era uscita di senno se davvero voleva affrontare un nemico tanto pericoloso da sola. Probabilmente lo faceva per principio, o per orgoglio, ma evitare davvero di offrirle il suo aiuto, l'avrebbe danneggiata molto più che non se l'avesse ascoltata.
    Passò il resto della mattinata ad allenarsi: era da tanto che non provava un'agitazione simile. Dopo l'invasione e lo scontro finale con Ozai, praticamente nessun avversario o circostanza aveva messo tanto alla prova i suoi nervi. Ma era cresciuto e non aveva più incubi ad occhi aperti. Era cosciente del grande potere che possedeva e, soprattutto in occasioni come quella che si preparava ad affrontare, sapeva di poter farci affidamento.
    Si allenò in tutte le arti dei quattro domini e, impegnato com'era, la mattinata gli sembrò concludersi presto. A quel punto Aang, agitato ma con decisione, si incamminò verso la città.
    La sensazione che provava era particolare: il suo viso rifletteva una serietà grave, ma dentro di se provava una forte agitazione che affrontava andando incontro alla fonte di quell'agitazione. Ogni passo era un colpo assestato all'agitazione che, pur accrescendo si indeboliva. Non ci pensava, ma era quello il coraggio che lo faceva grande.
    Arrivato al molo dell'isola, prese una barca insieme agli accoliti dell'aria che si stavano già recando in città per altre commissioni, serio e deciso.
    Una volta sbarcato, si diresse verso la centrale di polizia della città. Seguì le larghe vie polverose della città fino al grosso edificio al cui esterno trovò Toph con alcuni uomini
    Tra questi Baiko era al centro e sembrò essere lui a fare presente alla comandante cieca che l'avatar era arrivato, anche se probabilmente lei, con i suoi piedi, lo aveva già "visto" molto prima. La donna si voltò verso di lui con un'aria strana: un misto tra il seccato, il sollevato, l'agitato e l'impaziente.
    "Sono arrivato Toph. Ora ci sono anch'io"
     
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  2. Yan Ten
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    [EXP Toph( #93DD00): n° exp 3880 Yukashi (38r100)] [DENARO: ?DEPOSITATO: ? RdT ABBIGLIAMENTO Lunga armatura di metallo, cerchietto verde e grigio, gonna verde chiaro spaccata sul davanti con bordi dorato, pantaloni scuri; stivali senza suola.] [EV:900, ABILITA':, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna] Stats PG: Atk: 900Def: 900 Vel:300
    Giorno1, POST4, primo pomeriggio

    (exp tot 1100) Toph


    Lin non scese neanche per la cena, sembrava quasi che non fosse in casa. Toph salì al piano di sopra con un po' di cibo e glielo lasciò sul comodino a fianco al letto. Non stava dormendo, si sentiva dal respiro... e se non voleva parlarle allora avrebbe aspettato, non l'avrebbe tormentata. Inespressiva la donna andò a dormire con mille pensieri per la testa. Si girò su un fianco e sospirò. Sarebbe stata una giornataccia l'indomani, e non era sicura di essere psicologicamente pronta... Mentre cercava disperatamente di prendere sonno pensava a cosa avrebbe dovuto fare in una vasta gamma di situazioni che si sarebbero potute presentare... Sfortunatamente pensare non le piaceva, dal momento che preferiva di gran lunga azione ed istinto! Quindi con uno sbuffò si addormentò.



    Al mattino si alzò strascinando i piedi, a pezzi. C'era un pesante macigno che le pesava dentro, era il rimorso... maledicendosi più volte, e sbadigliando entrò nella camera di Lin e prese a parlare. “Lo so che sei arrabbiata. Lo ero anche io con i miei genitori... so che le mie promesse di sicuro non valgono più per te, ma se oggi andrà bene sarà tutto finito: ti dirò perché non sono stata mai a casa e potrò stare più tempo con te... almeno ci proverò. Tu vuoi imparare il dominio, no? Allora... sappiamo cosa fare a casa. Ed ora smettila di tenere il muso, mi fai innervosire! Lo so già che faccio schifo, pietà e compassione... “ Detto questo si precipitò in camera e si infilò l'armatura, invasa da un improvviso denso di tensione e preoccupazione. Cinque minuti dopo si fiondò alla Centrale, correndo come non aveva mai fatto prima. Trovò già davanti all'imponente edificio alcuni poliziotti, fra cui Baiko. “ Perdonate il ritardo... dovevo sistemare una ...ehm... questione” Lasciando cadere giù le spalle, esausta domandò “ Allora, ci siamo tutti? Se siete pronti, andiamo a prendere a calci nel sedere il buon vecchio Yakone!” Si interruppe sentendo dei passi avvicinarsi.. passi che conosceva benissimo! Toph sogghignò. Lo sapevo... Ovvio...per quale assurdo motivo ho creduto che mi avrebbe dato retta? “Cosa ci fai qui, Aang? Te l'ho detto, ho la situazione sotto controllo.” Aang rispose secco “ In normali circostanze non mi sarei fatto coinvolgere, ma non abbiamo a che fare con un criminale comune” La donna si strinse nelle spalle, cercando di non far trapelare nessuna emozione. “ Bene. Seguimi, Piedi Rapidi.” Sorpresa si sentì davvero sollevata sapendo che ancora una volta il suo amico sarebbe stato al suo fianco. Ad essere sinceri... ( se ne era accorta solo adesso ) Era contenta che fosse venuto, ci aveva sperato fino all'ultimo...! “Toph, ho quarant’anni. Non pensi che potresti smetterla con i nomignoli?” Bofonchiò Aang, irritato. “ Temo di no.” Rispose beffarda: era sempre un piacere farlo uscire dai gangheri!

    Il gruppetto si avviò rapidamente per le strade, scese nella bassa e malfamata Republic City e irruppe nel ristorante all'improvviso; mettendo in allarme i clienti. Toph individuò Yakone, che era proprio seduto ad un tavolo a mangiare. Si piantò ad una certa distanza. “ È finita! Sei in arresto, Yakone.” Esclamò convinta. E così... erano alla resa dei conti! Non un solo passo falso, Toph, non uno, o qui è finita. Si disse, cercando di concentrarsi. “Quanto in basso è caduta Republic City? Una volta si poteva fare pranzo in pace.” Fece Yakone gelido, con un sorriso inquietante. Quella voce spazientì la donna, le si accapponò la pelle. Con un gesto rapido e sicuro fece partire il cavo di metallo che strinse il braccio del criminale. Tirò indietro il polso, muovendo bruscamente il filo e fracassando a terra il tavolino. Il rumore dei bicchieri che si frantumavano a terra fece trasalire i presenti e Yakone domandò acido. “ Cos’è questa grande idea?”
    “Abbiamo dozzine di testimonianze, Yakone, sappiamo cosa sei.” Disse Aang. Toph chiuse la faccenda subito, non aveva intenzione di perdere tempo! “Portatelo via.
     
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  3. TayLee
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    Baiko
    ๑ Codice colore: #FFAAAA
    ๑ Exp (Misa): 5780 (30r100*)
    ๑ Abbigliamento: divisa dei metalbender: una robusta armatura di metallo ed un casco protettivo. L'armatura arriva fin sopra al ginocchio ed è stretta un vita da una cintura. Nelle gambe indossa dei pantaloni di colore grigio chiaro. Indossa poi degli stivali dello stesso colore dell'armatura.
    ๑ Abilità: //
    ๑ Armatura: metallo
    ๑ Armi: nessuna

    Stats PG:
    Livello: 1
    Atk D: 1000
    Def D: 900
    Vel: 300
    EV: 800

    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
    -
    -


    Giorno 1, Post 8, mattina/pomeriggio


    La mattina Toph era arrivata presto alla centrale. Sembrava piuttosto stanca ed afflitta. Baiko però non disse niente. Lui, Toph, Aang (che naturalmente si era unito alla spedizione) e gli altri poliziotti percorsero a passo svelto la strada che portava al ristorante. La gente che ancora era fuori casa li guardava con aria stupita. Molti probabilmente si chiedevano che cosa facevano così tanti poliziotti tutti insieme e così in fretta. Ed era anche lecito, poichè di solito ogni pattuglia era formata da massimo tre o quattro uomini. Finalmente arrivarono al ristorante. Senza appostarsi o altre simili sciocchezze, arrivarono dritti al punto. Toph accusò subito Yakone e lo fece portare via. Intanto Baiko era impietrito. Sapeva quanta forza possedesse quell'uomo e stargli così vicino lo preoccupava. Solo alzando una mano avrebbe potuto stendere tutti i poliziotti, Toph e Avatar compreso. Tuttavia il dominatore dell'acqua non oppose -stranamente- resistenza.

    Dopo qualche ora finalmente ebbe inizio il processo. Non potevano aspettare ancora, era necessario mettere tra le sbarre quel furfante al più presto. Baiko insieme a Toph e gli altri agenti si occupavano della supervisione dell'area del tribunale, mentre Aang si trovava proprio dietro l'imputato. Cominciò il suo discorso l'accusa. Una donna, camminando avanti e indietro ai consiglieri, tra i quali c'era anche Sokka, disse: "Yakone ha controllato un impero criminale per anni. Ha sempre cercato di stare al di fuori della politica, finora. Ascolterete la testimonianza di dozzine di sue vittime e loro vi diranno che Yakone ha mantenuto la sua presa sul mondo dei bassifondi usando un'abilità che è ormai illegale da decenni. Il dominio del sangue." Appena il nome di questa pratica venne nominato, molti presenti in sala sussultarono. Anche Baiko provò un brivido freddo. Subito indirizzò un'occhiata verso Yakone. Stranamente se ne stava seduto tranquillo, con un ghigno stampato in faccia. Appena la donna finì il suo discorso, intervenne la difesa. Un uomo cominciò il suo discorso a favore del criminale. "L’impianto d’accusa dell’intero caso è costruito sul tentativo di far credere che il mio cliente sia in grado di dominare il sangue a volontà, tutti i giorni a tutte le ore. Ricordo al Consiglio che il dominio del sangue è un’abilità incredibilmente rara e può essere praticata solo durante il plenilunio. Tuttavia, i testimoni dichiareranno che il mio cliente ha usato il dominio del sangue in tutte le occasioni eccetto che nel plenilunio. Sarebbe una presa in giro della giustizia condannare un uomo per un crimine che è impossibile da commettere." "Sciocchezze" pensò Baiko. Volevano che andasse lì a dire a tutti come Yakone avesse allegramente utilizzato il dominio del sangue su un gruppo abbastanza consistente di persone in piena mattinata? Eppure il discorso filava. Era davvero incomprensibile. Come faceva ad esercitare il dominio del sangue di giorno e senza luna piena? Doveva di certo aver sviluppato una tecnica quasi perfetta. Il consiglio si ritirò per aggiornarsi e deliberare. Intanto tutti in sala aspettavano con ansia.
     
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    [EXP (17400 - Kyorikou) 10.000 - Aang - LIV Legend - (#FF4500) - cod. PNG (#006DA4); : n° exp (26r160 *80x2*) [DENARO: -- ABBIGLIAMENTO: maglia gialla piuttosto lunga con le maniche lunghe che arriva sopra alle ginocchia. Pantaloni larghi e rossi infilati negli stivali marroni. Mantella arancio lunga fin sotto il sedere con chiusura a camicia. Fascia a risvolti larghi rossa che passa sopra una spalla e viene legata attorno alla vita con una cintura.] [EV: 700, ABILITA': Dominio dell'Energia ARMATURA: Tunica - ON ARMI: Bastone-Aliante]

    Giorno 2, Post 11 - Pomeriggio

    Tutti erano molto tesi e ansiosi di conoscere il verdetto. Sokka era di sicuro dalla giusta parte, ma nessuno sapeva se gli altri membri della giuria fossero dello stesso parere, o peggio ancora fossero stati corrotti.
    Toph aveva catturato sapientemente gran parte dei pesci piccoli he avevano incontrato e che sapevano avessero visto Yakone all'opera.
    Era bastata una promessa di alleggerimento della pena, perchè effettivamente testimoniassero il vero e questo era un altro punto a loro vantaggio, ma fino all'esposizione ufficiale della sentenza, ogni cosa rimaneva in sospeso.
    Aang, seduto proprio dietro a Yakone, osservava grave l'uomo aspettare molto più rilassatamente degli altri la sentenza che avrebbe determinato la sua libertà.
    Ad un tratto un uomo uscì dalla stanza del Consiglio e annunciò: "Il Consigliere Sokka ora leggerà la sentenza"
    Sokka, seguito dagli altri giurati, uscì impettito e calmo. Lasciò che i colleghi si sedessero e quindì iniziò: "Durante la mia vita, ho incontrato persone nate con uniche e rare abilità di dominio. Una volta ho sconfitto col mio fido boomerang un uomo che, addirittura, sapeva dominare il fuoco con la mente" Aang abbozzò un mezzo sorriso e roteò gli occhi "Sokka, non cambierai mai" si disse divertito Inoltre, anche dominare il metallo era considerato impossibile prima che la nostra stimata Comandante della polizia, la Comandante Beifong, sviluppasse da sola questa abilità" Toph, con professionalità, rimase tutta d'un pezzo al suo posto con la sua espressione compiaciuta, finalmente aveva catturato Yakone:"L'incredibile quantità di testimonianze e prove ha convinto questo Consiglio che Yakone sia uno di questi unici dominatori e che abbia sfruttato questa abilità per commettere questi atroci crimini. Noi dichiariamo Yakone colpevole di tutti i crimini e lo condanniamo alla prigione a vita"
    Il tono di Sokka si era fatto d'un tratto grave ed infine imponente e forte, perfetto per una sentenza del genere. Yakone era colpevole e finalmente la giustizia lo aveva confermato, ma non lo aveva ancora sconfitto.
    Venne picchiato il mertelletto e l'avvocato difensore buttò a terra con rabbia il foglio col proprio discorso, ma quello che a quel punto fece più paura, fu il sorriso sul volto di Yakone.
     
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    [EXP Yakone (#00C3C3): n° exp 14.085 Leda (35r100)x2] [DENARO: // DEPOSITATO: // ABBIGLIAMENTO: Porta dei pantaloni grigi che arrivano fino al ginocchio terminando a sbuffo. Da lì partono delle lunghe calze bianche. Indossa anche una camicia bianca, sopra la quale veste una giacca corta e stretta, sempre grigia con il colletto e gli alamari dorati.] [EV: 1000, ABILITA': dominio del sangue, ARMATURA: //, ARMI: //] [Stats PG: Atk: 1100 Def: 1100 Vel: 300]
    Giorno 2, Post 21, pomeriggio


    L'aula era gremita di persone. Stupide, piccole, insignificanti persone. Perfino il famoso Avatar Aang, seduto dietro Yakone, era insignificante rispetto la potenza nelle mani del dominatore dell'acqua. Vennero annunciati i consiglieri, e questo divertì solo l'uomo. "Credete di avere il potere? Non avete la minima idea di cosa sia il vero potere" pensò Yakone, sbuffando. Non era preoccupato, non era impaurito, era solo scocciato per quell'inutile perdita di tempo. Non sarebbe dovuto essere lì, sarebbe dovuto essere nel suo covo a far crescere il suo impero criminale. Invece, per colpa dell'Avatar e del Capo della Polizia, si trovava in quella farsa, in quello spettacolo. Ed era anche uno dei protagonisti. Sokka blaterava cose che non stava a sentire. "Come ha fatto un simile inetto a diventare il consigliere più influente di Republic City? Quando sarò ufficialmente al potere, me ne dovrò sbarazzare".
    *Yakone sia uno di questi unici dominatori*, la frase riecheggiò nella mente dell'interessato. Sorrise, compiaciuto. "Forse non è così inetto. Ha riconosciuto il mio valore. Finalmente. Tutta colpa, però, di quei piccoli traditori che hanno parlato. Le minacce di morte non sono servite a niente, eh? Dovrò sbarazzarmi anche di loro" pensò. Il martelletto dichiarò conclusa la sentenza, e il suo inutile avvocato direttore, nient'altro che un burattino nelle mani di Yakone, se ne andò frustrato. "Colpevole" meditò. Si gustò quella parola, aveva un suono dolce-amaro. Avevano riconosciuto i suoi poteri, le sue capacità straordinarie e fuori dal comune. Speravano davvero di poterlo fermare? Illusi, illusi. Illusi, stupidi. Fuggivano la realtà, perché avevano paura di affrontarla faccia a faccia. Un sorriso cinico e soddisfatto si disegnò sulle labbra di Yakone. "Per il loro bene, dovrò strapparli dal sogno e trasportarli nella realtà" si disse. Si alzò lentamente, gustandosi il momento. Finalmente un po' di vita, quella roba era stata di una noia... mortale.
    Spostò gli occhi su Sokka, che improvvisamente si bloccò. Non era più padrone del proprio corpo. Peccato. Vide che Toph si mosse, per bloccarlo. Spostò gli occhi su di lei, e anche lei venne immobilizzata. "Sono invincibile. Con uno solo sguardo, posso controllare i movimenti di decine di persone". Lo sguardo era folle, velocissimo, gli occhi erano iniettati di sangue. Il sorriso era ancora visibile sul volto del dominatore del sangue.
    Prima che le cose si facessero troppo movimentate, Yakone fermò tutti i presenti nell'aula. Fece levitare Toph a sé, con movimento a scatti e sgraziati, e la costrinse a tirare fuori le chiavi che aprivano le sue manette. "Grazie, gentilissima" pensò.
    Si alzò e si diresse verso l'uscita, concentrandosi su quell'anima, su quel corpo che tentava di ribellarsi, di liberarsi. L'Avatar. *Yakone! Non scapperai così!* disse Aang, con quella poca forza che gli rimaneva. *Republic City è mia, Avatar. Tornerò un giorno a reclamarla* rispose. "Non ci riuscirai. Sono invincibile" pensò, e concentrandosi gli fece perdere i sensi, così come successe a tutte le altre persone presenti in aula.
    Camminava con calma, ma storto. Non riusciva a stare dritto: era ebbro di potere, quel potere da lui scoperto, migliorato e affinato. Si muoveva in modo impacciato, preso dalla brama di ulteriore potere e dalla glorificazione di se stesso.
    Doveva, però, scappare. La situazione lo richiedeva al momento, il posto più sicuro era il suo covo segreto, che solo lui conosceva. Sì, sarebbe andato lì. Iniziò a dirigersi verso il mare, con un'idea fissa: sarebbe tornato. Le parole che aveva detto all'Avatar non erano false, erano una promessa: un giorno, prima o poi, sarebbe tornato a reclamare Republic City con il dominio del sangue.

    Exp: 14.185

    Edited by .Abigail. - 25/11/2012, 22:33
     
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    [EXP (19050 - Kyorikou) 10.000 - Aang - LIV Legend - (#FF4500) - cod. PNG (#006DA4); : n° exp (23r100 *50x2*) [DENARO: -- ABBIGLIAMENTO: maglia gialla piuttosto lunga con le maniche lunghe che arriva sopra alle ginocchia. Pantaloni larghi e rossi infilati negli stivali marroni. Mantella arancio lunga fin sotto il sedere con chiusura a camicia. Fascia a risvolti larghi rossa che passa sopra una spalla e viene legata attorno alla vita con una cintura.] [EV: 700, ABILITA': Dominio dell'Energia ARMATURA: Tunica - ON ARMI: Bastone-Aliante]


    Giorno 2, Post 12 - Mattina - Pomeriggio

    "Republic City è mia, Avatar. Tornerò un giorno a reclamarla"
    Quelle parole lo colpirono più duramente della perdita dei sensi che seguì.
    Nel suo breve stato di incoscienza si rese conto della gravità di quelle parole e della necessità di farle cadere nel vuoto al più presto.
    Un'ombra si avvicinava nel buio del suo torpore, forse uno spirito. Quando gli fu vicino in quella specie di sogno, non riuscì a distinguerla, era troppo luminosa. Sembrava emanare la stessa energia che proveniva un tempo dall'aura dell'Avatar Roku. Era da tanto che non si connetteva con le sue vite passate. In particolare con quella del suo predecessore, dal quale pensava di essersi separato per sempre dal giorno dello scontro a Yu Dao tra Regno della Terra e Nazione del Fuoco.
    Quella misteriosa aura lo toccò e d'un tratto si risvegliò. Si rese conto di essere passato per un momento nello stato dell'Avatar, ma non oltre l'istante in cui si era svegliato.
    Intorno a lui decine di corpi svenuti, tra cui i suoi amici e conscenti. Ma a questo non ci pensò sul momento: si lanciò di corsa verso la porta.
    Uscito dal tribunale vide Yakone in procinto di salire su un carro.
    "Non scapperai così Yakone!" gli urlò nel tentativo di ottenere la sua attenzione, guadagnando il tempo necessario per sferrare il suo primo colpo.

    (A.Atk. *Rotazione* atk=1000+60=1060 vel=300+80=380)

    Fece ruotare il suo aliante vorticosamente, nel tentativo di produrre un piccolo uragano, abbastanza potente da attrarre verso di sè Yakone ma non in grado provocare seri danni a quanto lo circondava.
    La sua idea voleva essere quella di attirarlo vicino a sè stordendolo abbastanza da riuscire a togliergli il dominio senza che si opponesse con troppo vigore.
    Si era ormai reso conto che in quel caso la giustizia legislativa non poteva nulla.
    Quell'uomo, come era successo anche per Ozai, non avrebbe più nociuto a nessuno solo se fosse stato privato del suo mezzo per nuocere: il dominio.
     
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    [EXP Yakone (#00C3C3): n° exp 14.775 Leda (17r50)x2] [DENARO: // DEPOSITATO: // ABBIGLIAMENTO: Porta dei pantaloni grigi che arrivano fino al ginocchio terminando a sbuffo. Da lì partono delle lunghe calze bianche. Indossa anche una camicia bianca, sopra la quale veste una giacca corta e stretta, sempre grigia con il colletto e gli alamari dorati.] [EV: 1000, ABILITA': dominio del sangue, ARMATURA: //, ARMI: //] [Stats PG: Atk: 1100 Def: 1100 Vel: 300]
    Giorno 2, Post 28, pomeriggio


    "E' sveglio?!" pensò Yakone, sorpreso. L'Avatar era in piedi e lo stava inseguendo. Aang aveva creato un vortice d'aria, che si avvicinava sempre di più e tentava con forza di strapparlo da terra. *Ci vuole ben altro per sconfiggermi!* gridò Yakone, chiamando a sé l'acqua del torrente sotterraneo che passava lì di fianco. L'acqua schizzò fuori dalla grata e raggiunse velocissima Yakone. Con un ampio movimento delle mani descrisse una circonferenza parallela a se stesso, poi piegò i palmi delle mani e ne disegnò un'altra perpendicolare. L'acqua seguì i movimenti, creando una sfera di ghiaccio attorno all'uomo, che così era totalmente isolato dal vento, al sicuro come sotto una campana di spesso vetro.
    (A.Def *sfera totale* Def: 1200 Vel: 310)
    "Ora è il mio turno. Sta a vedere, illuso di uno" pensò, prima di aprire all'improvviso le braccia a croce. Il ghiaccio si frantumò in mille pezzetti taglienti, che vennero scagliati in tutte le direzioni con forza straordinaria: Yakone aveva fatto esplodere la propria difesa.
    (A.Atk *esplosione* Atk: 1200 Vel: 310)
    Certo della propria vittoria, si girò senza neanche vedere l'esito dell'attacco, e corse a perdifiato verso la carrozza che aspettava lì vicino. Vi salì con un atletico balzo e frustò i cavallo-struzzi con veemenza, per farli scattare. Gli animali partirono a gran velocità, seguendo i comandi di Yakone. "Ormai è fatta, di sicuro è a terra, svenuto e inoffensivo... come se lo fosse mai stato!" Nessuno poteva ostacolarlo, nessuno. Sarebbe solo stato un suicidio, non se ne rendevano conto?! Il suo potere era superiore a quello di chiunque altro, era invincibile. La situazione richiedeva che scomparisse dalla circolazione per un po', ma poi sarebbe risorto più potente di prima. Più potente che mai.

    Exp: 14.875
     
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    Giorno 2, Post 13 - Mattina - Pomeriggio

    Un blocco di ghiaccio avvolse Yakone e lo bloccò a terra, libero da qualsiasi effetto il suo vortice d'aria potesse avere.
    Nessun problema: avrebbe affrontato il suo avversario in un modo diverso. Certo non si aspettava un colpo così esplosivo da un dominatore dell'acqua!
    Il ghiaccio è freddo e tagliente, aveva visto spesso lame di ghiaccio e simili, ma non aveva mai visto esplodere blocchi di ghiaccio! Erano ingegnosamente potenti.

    (A.Atk *esplosione* Atk: 1200 Vel: 310)
    (A.Def *Piovra* def=1000+0=1000 vel=300+10) EV rimasti=500


    Lo aveva colto alla sprovvista e il primo blocco lo colpì in pieno petto, ma usò l'acqua del blocco di ghiaccio stesso come materiale per la sua piovra.
    In quel modo voleva usarne i tentacoli per allontanare gli altri blocchi che il criminale gli aveva lanciato contro a con inaspettata velocità e notevole ferocia.
    Con grande maestria riuscì a deviare praticamente tutti i blocchi che vennero dopo, ma in quel modo lasciò anche a Yakone il tempo per prendere le redini del suo carro e lanciarsi in una fuga forsennata, a scapito anche dei poveri cavalli-struzzo attaccati alle briglie.
    Doveva inseguirlo e per farlo doveva sapere prima di lui dove volesse andare: doveva inseguirlo dall'alto.
    Per lui non c'era niente di più semplice. Da vero dominatore dell'aria quale era produsse un imponente monopattino d'aria con cui si lanciò all'inseguimento del criminale.
    Si alzò sui tetti e nella sua posizione sopraelevata controllava lo spostamento di Yakone.
    In men che non si dica gli fu accanto e si interpose tra lui e i due animali corridori.

    (A.Atk. *Monopattino d'aria Immenso* atk=1000+0=1000 vel=***)

    Lo fece sbalzare dal poggio dov'era seduto con l'intento di farlo cadere a terra dopo aver fatto alcuni metri di volo incontrollato.
    Il suo monopattino si dissolse e si preparò ad affrontare la reazione seguente di Yakone.
    Sapeva quant'era forte. Una caduta del genere non lo avrebbe di certo messo fuori uso.
    Lo scontro era solo ai suoi inizi...
     
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