Ombre nella notte

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    ANNO 17, MESE 7, GIORNO 25, post 1, (15r50) tarda serata

    La sera scende rinfrescante sulle vie accaldate di Ba Sing Se ed allunga le sue ombra su piazze e porticati; la luce morbida ed aranciata accarezza i muri di pietra arroventati dal sole estivo e poi scivola via con pigra lentezza, mentre nel cielo ad oriente faticano ad apparire le prime stelle. Il selciato delle strade irradia il calore generosamente ricevuto durante il giorno mentre la fresca brezza notturna solleva le tuniche agli ultimi passanti rimasti all'esterno delle proprie abitazioni: scende la notte sull'antica Capitale del Regno della Terra, e dalle finestre illuminate si possono osservare le scene di vita familiare svolgersi col sollievo che segue una giornata di caldo afoso.

    Allo Struzzoceronte si accendono le lampade color giada appese alle pareti e le grandi finestre vengono aperte, consentendo alla brezza di entrare e far ondeggiare i drappi di seta appesi per i saloni; le camelie ai tavoli spargono nell'aria la loro fragranza prima che le sedie vengano occupate e l'aria si riempia degli odori stuzzicanti dei cibi appena cotti. Le tre sottili lanterne di carta bianca si sollevano dalle mani di Terfo quasi con esitazione prima di prendere quota e lanciarsi verso il blu profondo della notte: l'uomo le osserva sollevarsi con attenzione e quando è sicuro che siano alte a sufficienza rientra nell'oscurità fumosa ed affollata delle cucine, controllando l'operato dei suoi sottoposti.

    La sua stanza privata è stata preparata a ricevere ospiti speciali, anche se non può essere sicuro che lei venga così presto: a volte era stato necessario replicare il segnale diverse volte nel corso dei giorni perché la donna si facesse viva. Gli dispiaceva far attendere tanto il ragazzo, ma almeno quello non dipendeva da lui: mandò una cameriera alla mansarda per chiedergli se preferisse mangiare in compagnia o da solo, e nell'attesa si rimise al lavoro con i suoi conti e tabelle. Per fortuna gli affari andavano bene allo Struzzoceronte, e la spesa iniziale per migliorare la qualità del servizio era stata largamente ricompensata. Sicuramente tra i piatti della serata ci sarebbero state alcune specialità prive di carne che il suo giovane ospite avrebbe gradito.
     
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    [Zeisho EXP160 #6DA400: n° exp985 (23r50*)] [DENARO: /DEPOSITATO: /ABBIGLIAMENTO: tunica gialla con strascico arancione agganciato ad una corda legata alla vita e scarpe marroni e nere] [EV:700, ABILITA'/, ARMATURA:/, ARMI: ,aliante]

    Stats PG:
    Atk D.= 500
    De D.f= 500
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:
    -Mosse dominio:
    -Doppio salto.
    il dominatore rivolge le mani a terra e usa una ventata per spingersi in aria saltando per un'altezza doppia rispetto a un normale dominatore
    Attacco: 0 / Difesa: 10 / velocità: 20
    -“Attacco rapido C”)
    il dominatore usa una ventata d'aria per spingersi e attaccare l'avversario più velocemente
    Attacco: 20 / Difesa: 0 / Velocità: 15


    ANNO 17, MESE, GIORNO 25, post 1, sera
    La stanza era buia, l’unica fonte di luce erano tre piccole candele disposte di fronte al ragazzino, seduto in posizione di meditazione. Non volò una mosca, tutto sembrò essere ricoperto da un manto invisibile che attutisse qualsiasi rumore fosse giunto alle orecchie del monaco. La finestra era aperta, la gelida brezza notturna entrò facendolo rabbrividire e muovendo le pagine ancora aperte dei suoi grandi volumi, lasciati aperti sul comodino. L’atmosfera era quasi inquietante. L’oscurità divorò tutto, mentre tre piccole fiammelle danzarono illuminando il volto di Zeisho, concentrato. La sua mente si sforzò di rimanere sgombra, senza pensieri ma fu tutto inutile. L’ansia lo prese all’improvviso, senza un preciso motivo, sentì solamente il cuore battere all’impazzata e una specie di alito gelido sfiorargli la spalla. Aprì di colpo gli occhi, cadde indietro con un tonfo cercando di soffocare un mezzo urlo e … e poi basta, il battito cardiaco ritornò normale, si rese subito conto di dove fosse e che l’oscurità che lo “avvinghiò” poco prima era data solo dal calare della notte. Attacchi di ansia, pensava di averli superati dopo il primo viaggio a Ba Sing Se, quella orribile sensazione che disturbava le sue notti nel caso fosse mancato il suo solito incubo. Si manifestarono poco dopo il suo quattordicesimo compleanno, smisero di esserci il giorno in cui Kunchen e Rishi lo vennero a prendere. Fece un gran sospiro e si avvicinò alla finestra, chiudendola di colpo, guardando poi dietro al vetro le stelle nitide. Si mise sul suo letto e si stese senza però l’intenzione di dormire. Guardò il soffitto, rimase lì a lungo, fino a quando sentì bussare alla porta. “Avanti!”. Dalla soglia entrò una ragazza, vestita in divisa da lavoro, probabilmente una cameriera dello Struzzoceronte. “Salve, il signor Terfo vuole sapere se gradisce mangiare con lui per la cena che sarà per lei ovviamente a base vegetariana” disse. Zeisho si alzò. Pensò che fosse meglio consumare un pasto in compagnia sia per non essere scortese nei confronti di chi lo ospitò, sia per non avere altri attacchi di panico. “Gli dica che sarò pronto in un attimo”. La cameriera se ne andò. Il ragazzino spense le tre candele, ripose i suoi i suoi libri nella sacca, diede una sistemata al letto e caricò il suo orologio di ottone. Si passò una mano sulla testa e si accorse che i suoi capelli castano scuro erano già ricresciuti più lunghi del solito, non se ne preoccupò, anzi, meglio, così non sarebbe stato visto con sospetto dai cittadini della capitale. Si diede una sistemata alla tunica, si infilò i sandali e scese al piano di sotto.
     
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    ANNO 17, MESE 7, GIORNO 25, post 2, (30r100) tarda serata

    Terfo attese l'arrivo del giovane alla base della botola: si stiracchiò la schiena dopo il lungo lavoro seduto "Buonasera ragazzo! Di quà, sarai affamato... si è fatto tardi e nemmeno me ne sono accorto" lo saluto, evitando di menzionare alcunché riguardo al segnale o ad eventuali risposte. Il piccoletto sembrava un tipo poco paziente e la notte era giovane, Sari poteva farsi viva a qualsiasi ora prima dell'alba.
    Guidò Kunchen di nuovo verso il suo salottino privato, dove la teiera in mezzo al tavolo era stata sostituita con un imponente vassoio da portata carico di diversi tipi di verdura, frutta ed altre pietanze accettabili per la dieta di un Nomade; un caldo aroma di pane appena sfornato proveniva da un cestino più piccolo accanto, in cui panini di diverse forme e dimensioni brillavano con la loro crosta dorata. Per una serata Terfo non avrebbe sentito la mancanza di una bella fetta di arrosto: fece cenno a Zeisho di accomodarsi e prese in mano il grosso cucchiaio in dotazione per servire il ragazzo di ciò che avesse desiderato. "Da cosa cominciamo?" gli domandò, prima che un'improvvisa folata di vento dalle sue spalle gli scompigliasse i pochi capelli che gli restavano in testa.

    L'oste restò col cucchiaio a mezz'aria e si voltò di scatto a fissare la sagoma che aveva riempito il vano della porta. "Riempire" a dire il vero era una parola azzardata, vista la statura: un metro e sessanta centimetri risicati, anche col cappuccio. La sagoma sembrò esitare, senza esporsi alla luce dei cristalli verdognoli che brillavano ai muri, mentre gli occhi all'ombra della stoffa studiavano con attenzione la stanza. In sua presenza i suoni sembravano... assurdo a dirsi, come smorzati, come se la piccola figura potesse fagocitarli -o essi stessi evitassero di essere troppo forti per non metterla in fuga. Terfo aprì la bocca sorpreso, poi la richiuse: "Già qui... credevo..." e lasciò la frase a metà quando la testa della sconosciuta annuì da sotto il cappuccio. "Pace ai tuoi giorni" sussurrò una voce femminile dall'ombra, e la donna si fece avanti lasciando cadere all'indietro il misterioso cappuccio: una fascia color ocra tratteneva all'indietro i capelli marroni striati di grigio a ciocche ed il tutto incorniciava un visetto ovale dai tratti minuti, con due occhi allungati grigio chiaro che sfuggivano lo sguardo altrui. Teneva la testa bassa, lanciando rapide occhiate intorno come per essere pronta a schivare ostacoli in movimento e l'ultima impressione che si potesse avere di lei era quella di rilassamento. Tutto sommato sembrava pronta a sparire da un momento all'altro, tanto era sfuggente.

    "Ti prego mia cara, accomodati: stavamo giusto iniziando a cenare" la invitò l'uomo tentando di riappropriarsi del suo ordinario tono gioviale, e ricevendo come tutta risposta una lieve contrazione del labbro inferiore ed un'occhiata indecifrabile da sotto in su. Sari avanzò leggera, chiuse la porta dietro di sé -non senza prima aver dato un'occhiata al corridoio buio- e si portò al fianco di essa, in modo da trovarsi coperta nel caso in cui qualcuno fosse entrato dall'esterno. Teneva le braccia lungo il corpo e le maniche lunghissime nascondevano quasi le piccole mani strette a pugno. "Zeisho, questa è Sa---""Cosa ti serve, Terfo?" lo interruppe la voce flebile ma presente di lei, chiaramente intenzionata ad evitare che il suo nome venisse menzionato. Incredibile, ma nonostante l'aria sfuggente e minuta sembrava avere più forza nella sua voce di un comandante dell'esercito imperiale.
     
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    [Zeisho EXP #6DA400: n° exp1035 (19r50*)] [DENARO: /DEPOSITATO: /ABBIGLIAMENTO: tunica gialla con strascico arancione agganciato ad una corda legata alla vita e scarpe marroni e nere] [EV:700, ABILITA'/, ARMATURA:/, ARMI: ,aliante]

    Stats PG:
    Atk D.= 500
    De D.f= 500
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:
    -Mosse dominio:
    -Doppio salto.
    il dominatore rivolge le mani a terra e usa una ventata per spingersi in aria saltando per un'altezza doppia rispetto a un normale dominatore
    Attacco: 0 / Difesa: 10 / velocità: 20
    -“Attacco rapido C”)
    il dominatore usa una ventata d'aria per spingersi e attaccare l'avversario più velocemente
    Attacco: 20 / Difesa: 0 / Velocità: 15


    ANNO 17, MESE 7, GIORNO 25, post 2, sera
    Il monaco lasciò cadere il pezzo di insalata quando sentì la voce della donna assumere un tono così impetuoso. Era senz’altro una figura singolare, il suo aspetto lasciava traspirare un velo di mistero. Zeisho si stupì non poco per la velocità di quest’ultima nel venire alla locanda dello Struzzoceronte Rampante, Terfo lasciò intendere nelle altre conversazioni che sarebbe dovuta essere una questione molto più lunga in fatti di tempo, meglio così. Da come azzittì il locandiere mentre stette per presentarla al ragazzino, si capì fin troppo bene che il suo nome dovette restare celato. La persona che forse lo avrebbe condotto a Dèsefa era arrivata, la vera ricerca incominciò. Terfo, sotto richiesta della donna, iniziò a spiegare la situazione quando Zeisho lo interruppe. Non per mancanza di rispetto nei riguardi del padrone della locanda che gli fornì alloggio, anzi, più che altro preferì esporre lui la situazione in modo da essere il più chiaro possibile, così evitando malintesi. “Mi scusi, io sono Zeisho, monaco del tempio del sud.” si presentò. “ Mi è stata indicata una persona da un monaco anziano del temio, che potrebbe aiutarmi nella ricerca di una dominatrice. La persona che mi è stata indicata sembra che sia entrata in contatto con lei, signora” continuò con flemma il monaco, tenendo lo sguardo fisso sulla sua insalata per non incrociare lo sguardo degli altri due. [COLOR=#6DA400] “ Per farla breve, ho bisogno che lei mi indichi dove possa trovare Désefa “. Trovò meglio mettere subito le cose in chiaro e non girarci troppo intorno, a prima vista la tecnica del raggiro con quella donna non sarebbe funzionata. Lasciò quasi andare un sospiro di sollievo e si appoggiò allo schienale della sedia dal quale si era staccato. La sua non era stata avventatezza, più che altro freddezza. Sperò di non essere stato troppo scortese con Terfo, gli lanciò un’occhiata veloce per avvisarlo di sapere ciò che faceva. Senza neanche accorgersene, si ritrovò a smanettare ingranaggi tra le sue dita, come se fosse un tic nervoso. Perse tutta la voglia di dire altro, si concentrò sulle rotelle dei suoi orologi aspettando qualsiasi risposta o reazione.

    Edited by kolisch120% - 8/3/2015, 20:18
     
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    ANNO 17, MESE 7, GIORNO 25, post 2, (3r20x2) tarda serata

    D'un tratto gli occhi della donna smisero di rifuggire lo sguardo del ragazzo e si piantarono nei suoi, acuti come due punteruoli; i muscoli del suo viso si tesero e rimase in silenzio per alcuni secondi, ma senza lasciare che i pensieri trasparissero dall'espressione del suo volto. "Perché proprio lei?" domandò seccamente, senza abbandonare il contatto visivo. Terfo sembrò voler aprire la bocca per raccontarle quello che aveva saputo dal ragazzo, ma un'occhiata rapida come un colpo di frusta da parte di lei lo fece desistere all'istante. "È bene che la cesta del cobramangusta resti ben chiusa..." aggiunse enigmaticamente con un sussurro, gli occhi improvvisamente socchiusi "... troppi falchi volano nel cielo". Per quanto poco comprensibili fossero le sue parole, Terfo si irrigidì improvvisamente ed il sano colorito abbandonò il suo viso gioviale. "N-non pensavo... come... come è possibile?" balbettò scioccato, improvvisamente dimentico della presenza di Zeisho.
     
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  6. kolisch120%
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    [Zeisho EXP #6DA400: n° exp1085 (16r50*)] [DENARO: /DEPOSITATO: /ABBIGLIAMENTO: tunica gialla con strascico arancione agganciato ad una corda legata alla vita e scarpe marroni e nere] [EV:700, ABILITA'/, ARMATURA:/, ARMI: ,aliante]

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    il dominatore rivolge le mani a terra e usa una ventata per spingersi in aria saltando per un'altezza doppia rispetto a un normale dominatore
    Attacco: 0 / Difesa: 10 / velocità: 20
    -“Attacco rapido C”)
    il dominatore usa una ventata d'aria per spingersi e attaccare l'avversario più velocemente
    Attacco: 20 / Difesa: 0 / Velocità: 15



    ANNO 17, MESE 7, GIORNO 25, post 3, sera

    Lo sguardo della donna sembrò perforare la testa da un capo all’altro, ma il ragazzo non era intenzionato a mollare per primo il contatto visivo. Cercò di essere il più freddo possibile, ma dovette ammettere che l’agitazione stava prendendo il sopravvento su di lui. "È bene che la cesta del cobramangusta resti ben chiusa...". Zeisho rimase parecchio perplesso di fronte a quella affermazione, non capì se si stesse riferendo a lui o no. Intuì però che doveva essere una specie di codice segreto, guardando la reazione di Terfo. "... troppi falchi volano nel cielo". Il locandiere sembrava agl’occhi del ragazzo parecchio agitato e ansioso, non si sarebbe aspettato una reazione così da lui, la questione doveva essere veramente seria. Non volle intromettersi nel chiedere spiegazioni ma decise comunque di rispondere postagli in precedenza. “Cerco Désefa perché può essere stata a contatto con la dominatrice provenendo da un tempio dell’aria, tutto ciò mi è stato consigliato dal monaco anziano Elohir. Mi può aiutare?”. Gli ingranaggi che maneggiava fecero un piccolo rumore metallico, le dita agili del monaco inserirono qualche rotella qua e là e sistemarono le ultime rifiniture nella parte di ottone del congegno. Tutta l’ansia che percepiva veniva scaricata in quel particolare mondo di calcoli e progetti scientifici che dimorava in qualche parte del suo cervello, ormai la cosa era da definirsi meccanica. Dopo diversi minuti appoggiò sul tavolo vicino al suo piatto un meccanismo a retro carica. Aspettando una reazione da parte della donna, rovistò nelle tasche della tunica per ripescare ancora qualche pezzo montabile. Cercò di non percepire lo sguardo degli altri due e di non rimuginare troppo sul loro messaggio criptato che spiazzò in modo così evidente Terfo.
    Scusa per il ritardo, ho scritto anche poco!
     
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    Non scusarti, tanto sono in perenne ritardo con le risposte...

    ANNO 17, MESE 7, GIORNO 25, post 3, (3r20) tarda serata

    Un leggero incresparsi delle sopracciglia della donna fu l'unico segnale del suo disappunto. Si mosse sul suo cuscino, evidentemente non troppo felice di passare troppo tempo ferma nello stesso posto: "Non è abbastanza. Qualunque Nomade può essere entrata in contatto con una Monaca ospite dei Templi ed avere le risposte che cerchi. Désefa, al contrario, coi Templi ha poco a che fare... sorvolando sui problemi che ci sta causando, ed ho già detto troppo" rispose a denti stretti. A quel punto Terfo non riuscì più a trattenersi: "Cielo, Sari... non posso crederci!" esclamò incredulo, tirandosi nervosamente via dalla fronte ciocche di capelli da lunghi anni caduti "I Falchi di Iris... dietro a Dés?! Cosa diamine è successo, nel nome degli Spiriti!" gemette, con l'unico effetto di far scattare in piedi la donna -che emise un sibilo di rabbia molto simile a quello del cobramangusta che aveva tirato in ballo prima. "Taci, zuccone di un uomo! Anche i tappeti hanno orecchie, e qui ne hai fin troppi!" sbottò e corse ad affacciarsi dalla porta.

    Dopo una rapida occhiata decise che non c'era gente nascosta ad origliare la loro conversazione, e tornò a fronteggiare l'uomo -stavolta senza sedersi sul cuscino, come pronta a fuggire da un momento all'altro. "Per l'ultima volta: o il ragazzo dice chiaramente chi cerca e perché ha bisogno di quella... donna... o la mia collaborazione con voi termina qui" affermò con tono granitico, lasciandosi sfuggire un'inflessione irritata sul termine "donna".
     
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    [Zeisho EXP #6DA400: n° exp1135 (16r50*)] [DENARO: /DEPOSITATO: /ABBIGLIAMENTO: tunica gialla con strascico arancione agganciato ad una corda legata alla vita e scarpe marroni e nere] [EV:700, ABILITA'/, ARMATURA:/, ARMI: ,aliante]

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    De D.f= 500
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    Mosse caratteristiche-di scuola:
    -Mosse dominio:
    -Doppio salto.
    il dominatore rivolge le mani a terra e usa una ventata per spingersi in aria saltando per un'altezza doppia rispetto a un normale dominatore
    Attacco: 0 / Difesa: 10 / velocità: 20
    -“Attacco rapido C”)
    il dominatore usa una ventata d'aria per spingersi e attaccare l'avversario più velocemente
    Attacco: 20 / Difesa: 0 / Velocità: 15


    ANNO 17, MESE 7, GIORNO 25, post 4, sera


    Zeisho lanciò un’occhiata a Terfo dopo l’affermazione che fece. “Falchi di Iris …”, pensò. “Possibile che questa Désefa si sia messa contro perfino l’imperatrice?”. Non capì il nesso che ci poteva essere tra le due ma doveva essere certamente qualcosa non da poco. Cominciò a chiedersi sempre più perché Elohir gli avesse indicato la ragazza che, a quanto pareva, non avesse la fedina penale troppo pulita. Chi era sua sorella per essersi messa nei suoi giri loschi? Incominciò seriamente a preoccuparsi del fatto di aver alzato un polverone a causa della sua ricerca. “Chi mi ha obbligato a venire qui per cercarmi tutti questi guai?!”. Le sue mani interruppero il lavoro con gli ingranaggi e iniziarono a tremare evidentemente. "Per l'ultima volta: o il ragazzo dice chiaramente chi cerca e perché ha bisogno di quella... donna... o la mia collaborazione con voi termina qui" disse infine la donna. Peggio di così non poteva andare per il ragazzino, in quel momento era stato messo al centro dell’attenzione. Deglutì più volte cercando di smorzare l’agitazione. Si girò verso di lei e incominciò a spiegare. “Ho intenzione di trovare una mia parente abbastanza stretta, da fonti sufficientemente attendibili ho scoperto che faceva l’acrobata nelle corti più prestigiose e si era guadagnata una certa fama. Ma qualche tempo fa è scomparsa, qua, a Ba Sing Se. Questo era tutto ciò che avevo fino a qualche giorno fa. Mi è stata mandata una lettera da parte del monaco anziano di Elohir che conosceva la mia situazione, vi era scritto che se volevo trovare qualcosa di più concreto dovevo recarmi alla locanda dello Struzzoceronte Rampante e cercare una conoscente del monaco, ossia Désefa. Adesso, io non la conosco e non la cerco per i suoi affari con Iris, quindi … . Si bloccò facendo intendere il resto.
     
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    ANNO 17, MESE 7, GIORNO 25, post 3, (15r50) tarda serata

    La piccola donna restò in piedi, immobile, finché il ragazzo non ebbe terminato la sua spiegazione: a quel punto un po' della tensione sembrò lasciare il suo corpo, e il suo sguardo si fece meno indagatore. "Acrobata... cameriera, dama di compagnia... cortigiana... difficile trovare una definizione per lei. Anche assassina sarebbe un termine calzante" commentò riprendendo posto sul cuscino che aveva abbandonato pochi istanti prima. Sembrò immersa nei suoi pensieri, fissando un punto imprecisato del tavolo davanti a lei, poi sollevò di nuovo lo sguardo verso Zeisho. "È diventata un problema. Le abbiamo fornito tutto l'appoggio necessario da quando l'abbiamo identificata. Poteva trascorrere una vita tranquilla in incognito. Ma in lei è troppo forte l'istinto di sovversione, semplicemente non può fare a meno di distruggere tutto quello che tocca" spiegò con un tono che si venava pericolosamente di irritazione. Serrò le labbra, abbassò la testa chiudendo gli occhi finché non riuscì a controllarsi di nuovo, e proseguì "Ora è in un luogo sicuro. Non credo che lo apprezzi, ma non godiamo di sufficiente simpatia presso l'Impero da poterle consentire di girare a piede libero".

    Per qualche secondo sembrò studiare il viso di Zeisho, come per cercare tracce di un'eventuale somiglianza con la donna da lui cercata, poi scosse la testa. "La nostra tradizione ci impedisce di conoscere i nostri genitori, e non è raro che fratelli e sorelle si incontrino senza sapere nulla delle reciproche identità. Il Tempio è la nostra casa e gli altri Nomadi i nostri fratelli e sorelle: non c'è niente di simile nel resto del mondo, niente che ci renda più liberi da ogni vincolo terreno. Per quale motivo ti sei messo alla ricerca di quella donna? Perché vuoi riaprire porte che sarebbe meglio tenere chiuse? Ora sai con chi hai a che fare" lo avvisò con tono tetro, giocherellando con i grani del rosario che le pendeva dal collo.
     
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    [Zeisho EXP #6DA400: n° exp1185 (23r50*)] [DENARO: /DEPOSITATO: /ABBIGLIAMENTO: tunica gialla con strascico arancione agganciato ad una corda legata alla vita e scarpe marroni e nere] [EV:700, ABILITA'/, ARMATURA:/, ARMI: ,aliante]

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    De D.f= 500
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    Mosse caratteristiche-di scuola:
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    il dominatore rivolge le mani a terra e usa una ventata per spingersi in aria saltando per un'altezza doppia rispetto a un normale dominatore
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    il dominatore usa una ventata d'aria per spingersi e attaccare l'avversario più velocemente
    Attacco: 20 / Difesa: 0 / Velocità: 15


    ANNO 17, MESE 7, GIORNO 25, post 5, sera
    Zeisho sgranò gli occhi stupito, notò infatti solo in quel momento il rosario che le pendeva dal collo e con cui stava giocherellando. “Non pensavo che anche lei fosse monaca!” si disse piuttosto sorpreso. Probabilmente fu troppo distratto dal suo sguardo intimidatorio che dopo l’ultima affermazione era sensibilmente cambiato, forse in modo un poco più sereno. Per questo il ragazzo si rilassò leggermente e si sistemò sul cuscino girandosi completamente verso di lei. Le mani nel frattempo ripresero il loro consueto lavoro di creazione scaricando così gli ultimi strascichi di ansia nel loro mestiere frenetico. è proprio per questo che cerco questa persona” rispose. “Come ha detto i monaci sono liberi come l’aria, non dipendono da nulla se non da loro stessi. Io invece non sono così. Dal mio quattordicesimo compleanno i miei sogni si tramutarono di colpo in incubi, la mia quiete era sparita così come la mia libertà. La mia esistenza incominciò a girare intorno al proposito di ritrovare qualcosa della mia famiglia di origine”continuò. “Voglio ritornare libero, non sarei un vero monaco se fossi vincolato da qualcosa, voglio chiudere i conti” concluse passandosi una mano sul capo per nulla rasato. Fu una specie di liberazione per Zeisho, a pochi esprimeva ciò che provava e nelle rare volte che lo faceva non sempre veniva del tutto compreso. Un esempio di ciò era il suo ex maestro Zanlen, spesso provò a parlargli di quei suoi strani sprazzi di memoria, ma lui se ne andava con la solita frase “Non farci caso, sono solo sogni”. Inoltre quei ultimi mesi lo avevano messo in profonda crisi, lo avevano allontanato dal tempio, lo avevano coinvolto in una congiura, lo avevano fatto quasi ammazzare. Non si sentiva infondo un vero monaco, non si era mai sentito veramente così. Si era considerato sempre come qualcosa di diverso, un ragazzino a cui piaceva leggere e sperimentare, nient’altro. Un nessuno, non un monaco. Il suo capo si abbassò, poggiando lo sguardo su i suoi ingranaggi. Per un breve istante provò un odio profondo per la sorella, avrebbe preferito non averla mai ricordata, non vederla ogni volta correre con un fagotto in braccio, non conoscerla. Ma avvitando una vite nella corona dell’orologio pensò “Ormai sono qua, ho fatto tutta questa strada, ho messo in pericolo anche Rishi e Kunchen per trovare qualche indizio, non posso fermarmi. Non devo fermarmi”. Rialzò lo sguardo e fissò Sari sorridendole in modo quasi soddisfatto e leggermente beffardo “Inoltre non sono principalmente un monaco, prima di tutto sono uno scienziato e perciò voglio scoprire la verità!”.
     
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    ANNO 17, MESE 7, GIORNO 25, post 3, (3r20) tarda serata

    La donna inarcò un sopracciglio e stette in silenzio per qualche istante, meditando chissà quali considerazioni in silenzio. Poi sospirò quasi con dolore: "... e sia. Ma so già che mi pentirò di questa decisione. Avrei dovuto conferire prima con chi di dovere" ammise, scoccando un'occhiata severa a Zeisho come monito. "Ti avverto, nulla sarà come l'hai sognato, immaginato o desiderato. Potresti essere deluso, o uscirne distrutto nelle tue convinzioni. Se hai il coraggio di andare oltre, domani mattina prima dell'alba Terfo ti guiderà in un luogo sicuro e da lì ti porterò da Désefa" spiegò lanciando un'occhiata carica di significato all'uomo. L'oste doveva sapere già di quale luogo si trattasse, dato che deglutì ed annuì non troppo felice all'idea. "Un'ultima cosa: se il falco piombasse dall'alto sopravviverà solo la lepre che corre più veloce". Terfo sbiancò di nuovo e guardò Zeisho a labbra strette. Era logico che se le Pupille avessero avuto il minimo sentore di cosa stesse accadendo sarebbero piombate loro addosso senza pensarci due volte, ed avrebbero coinvolto nelle indagini chiunque avesse un nesso con lui... Terfo incluso.

    CITAZIONE
    Scusa il micropost, appena rispondi apro la prossima!
     
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  12. kolisch120%
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    [Zeisho EXP #6DA400: n° exp1265 (28r80*)] [DENARO: /DEPOSITATO: /ABBIGLIAMENTO: tunica gialla con strascico arancione agganciato ad una corda legata alla vita e scarpe marroni e nere] [EV:700, ABILITA'/, ARMATURA:/, ARMI: ,aliante]

    Stats PG:
    Atk D.= 500
    De D.f= 500
    Vel= 300

    Mosse caratteristiche-di scuola:
    -Mosse dominio:
    -Doppio salto.
    il dominatore rivolge le mani a terra e usa una ventata per spingersi in aria saltando per un'altezza doppia rispetto a un normale dominatore
    Attacco: 0 / Difesa: 10 / velocità: 20
    -“Attacco rapido C”)
    il dominatore usa una ventata d'aria per spingersi e attaccare l'avversario più velocemente
    Attacco: 20 / Difesa: 0 / Velocità: 15



    ANNO 17, MESE 7, GIORNO 25, post 6, sera
    “La ringrazio molto, penso di avervi occupati fin troppo, vado a dormire. A domani …” disse flebilmente in modo quasi esagerato. Fece il classico inchino a Terfo e a Sari e sistemate le posate uscì dalla camera lasciando dietro di sé un silenzio agghiacciante. Nel percorso di corridoi intricati rifletté sulle parole della donna che lo aveva avvisato su quale potesse essere la vera natura della sorella, ma infondo non importava molto al ragazzo quello, almeno non in quel momento. Anche se avesse decimato popolazioni non era lì per una missione di pace, solo per semplice curiosità e per dormire una notte senza essere disturbato dai suoi frammenti di ricordi. “Certo che non deve essere una persona che possa essere definita normale. Per mettersi contro l’imperatrice deve aver fatto qualcosa di molto grave, inoltre vi è anche quel caso del marito misteriosamente ucciso” pensò. L’unica cosa che preoccupava Zeisho riguardo alla pazzia di Désefa è che essa poteva ucciderlo in breve tempo. La situazione era alquanto strana ma tutto sommato gestibile per il monaco, le cose erano andate bene fino a quel momento. Eppure qualcosa ronzava nella mente del ragazzino, come un presentimento, identico a quello che per poco lo salvò dai Dai Ly giorni prima. “Andrò a cacciarmi in guai più grandi di me” si disse senza però un reale motivo. Raggiunse la sua camera e vi entrò, ripose tutto ciò che aveva nelle tasche sul comodino. Aprì un cassetto e tirò fuori una candela che accese e posizionò davanti alla stuoia. Chiuse la finestra e iniziò a meditare. Il suo sguardo si concentrò sulla luce irradiata dal piccolo fuoco andando in trance, cosa che non succedeva da mesi. Il suo corpo divenne leggero, la mente limpida. Il buio lo circondò, i suoni sparirono come la percezione del pavimento sotto il monaco. Finalmente era riuscito a trovare un po’ di pace. Troppo bello per essere vero. Un rumore di passi lo interruppe, dall’oscurità emerse una figura piuttosto alta, vestita con una tunica da monaci e i tipici sandali malandati. Il volto lentamente si fece più chiaro e l’irripetibile barba a punta del maestro Zanlen fu chiara a Zeisho. Il nomade gli fu a qualche passo di distanza quando chiese “Un bambino?”. Zeisho si guardò intorno, l’oscurità era sparita e al suo posto erano comparse delle forme che pian piano presero colore trasformandosi in una radura brulla, con pochi alberi e di basso fusto. Volava una brezza gelida, il cielo era buio ma era stellato in un modo spettacolare. La visuale del ragazzo si spostò in alto, fornendogli una panoramica, come se fosse un personaggio esterno alla scena alquanto insolita a cui stava assistendo. Il maestro si accovacciò vicino a qualcosa, da lontano pareva un piccolo fagotto bianco. Lo raccolse con delicatezza e scostò un lembo del tessuto. Come Zeisho si aspettò una faccia contorta in una espressione dolorante di bambino sorprese il maestro nomade. “Ma guarda un po’ chi c’è! E tu chi dovresti essere, piccolo?”. Zeisho aprì lentamente le palpebre, si orientò nuovamente grazie alla luce della candela. Sospirò. “Chissà cosa penserebbe di tutta questa storia Zanlen … .
     
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  13. (Master)
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    CITAZIONE
    Continuiamo qui, "Un segreto ben custodito"
     
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12 replies since 3/3/2015, 17:46   124 views
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