EarthKingdom

Posts written by Aivlisaki

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    CITAZIONE
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    Anno 17, Mese 5, Giorno 31, pomeriggio || POST 6
    "Sono piccola, ma feroce"
    2l9046b

    Saki
    Codice colore: #802B00
    Exp: 5.930 (30r100x2)
    Denaro: banca
    Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    Abilità: /
    Armatura: /
    Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Exp 5.000
    Livello Legend
    Atk 900
    Def 700
    Vel 300
    EV 800

    || Mosse d'attacco ||

    Ginocchiata C
    Facendo forza sulla gamba sinistra, il thay boxer si porta in avanti con l' anca e colpisce il nemico con il ginocchio destro.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 10


    Gomitata B
    Il combattente colpisce con una gomitata il volto del nemico
    Atk: 20 / Def: 0 / Vel: 30


    Middle Kick C
    Calcio tirato all' altezza del busto in modo da togliere il respiro al nemico
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 25


    Diretto A
    Colpo che si effettua con il pugno a difesa dello zigomo, è più forte rispetto al jab.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 20


    High Kick B
    Calcio alto che punta alla testa, la forza è impressa dalla rotazione del piede d' appoggio e dal movimento dell' anca.
    Atk: 40 / Def: 0 / Vel: 25


    Low Kick A
    Calcio effetuato abbassandosi con tutto il corpo, portando il peso sulla gamba sinistra e tendendo la gamba destra mentre si effettua una rotazione con l' anca.
    Atk: 55 / Def: 0 / Vel: 45


    Jarake Fad Hang
    Il thay boxer ruota su se stesso per massimizzare la potenza del calcio
    Atk: 90 / Def: 0 / Vel: 60


    Tae Ken Ko
    Il combattente porta in alto il calcio e colpisce il collo del nemico con la tibia
    Atk: 100 / Def: 0 / Vel: 60


    || Mosse difensive ||

    Kao Bung Kua A
    Il guerriero blocca i colpi con tibia per i colpi bassi e medi e con l' avambraccio per quelli alti
    Atk: 0 / Def: 40 / Vel 30


    Kao Bung Sai
    Il thay boxer blocca i colpi incrociando le braccia in modo da ridurre la forza dell' impatto.
    Atk: 0 / Def: 80 / Vel: 50







    Erano trascorsi ben tre giorni. Tre giorni in compagnia di un donna molto giovane e di un bambino piccolissimo dagli occhi dorati, rispettivamente Jin e Shiro. Due nomi che la piccola Saki aveva trovato fin da subito stranissimi. Aveva dunque obbligato Jin a seguire la costa, tirandola lei stessa per una mano, mentre con l'altra teneva sollevato il piccolino che mangiucchiava il pezzetto di legno. La ragazzina non era stata zitta nemmeno per un momento, raccontando le sue avventure e disavventure, non tenendo conto che la sua compagna avrebbe potuto rifiutare di ascoltarla. O forse semplicemente aveva bisogno di parlare, di sfogarsi finalmente con una persona dopo diverso tempo. Il bimbo si era presto stufato del suo giocattolino e aveva ricominciato a piagnucolare. Si erano fermate spesso a tranquilizzarlo e ad accontentarlo, rallentando il passo. Bisognava tener conto però che a Jin doleva la caviglia, ragion per cui quelle soste non erano del tutto inutili come potevano sembrare. Non contenta di raccontare la sua vita, continuava a porre domande frequentemente da piccola impertinente, non ottenendo sempre risposte soddisfacenti. Aveva ancora molti dubbi nei loro confronti e voleva conoscere ogni cosa. Chissà, magari un giorno sarebbero potuto diventare suoi intimi amici proprio come Sigurd!Erano presto finite anche le scorte di cibo e aumentava la necessità di trovare qualche altra buona anima lungo il tragitto.

    Saki, in uno dei suoi rari momenti di più totale silenzio, contemplava le onde infrangersi contro la roccia, tenendo lo sguardo basso e assorto. Camminava lentamente, tenendo a stento l'equilibrio e spesso trovandosi vicina all'orlo. Avrebbe potuto cadere da un momento all'altro, ma c'era il bimbo che le schiacciava lo stomaco che le ricordava che doveva prestare attenzione, altrimenti avrebbe fatto una brutta fine pure lui. "Come mai vi trovavate in mezzo alla foresta? Cosa è successo?" Era una delle tante questioni avvolte nel mistero. Se la donna avesse voluto nascondere qualcosa, aveva finalmente trovato pane per i suoi denti, perchè la ragazzina la metteva a dura prova. Quest'ultima la trovava assai affascinante nel suo modo di fare e negli atteggiamenti. L'aveva praticamente appena incontrata e già si era affezionata, anche se teneva un comportamento freddo. Non era poi così diversa da Sigurd. Distaccati e poco comprensibili. Ridacchiò al solo pensiero.

    Tornò a guardare dritto davanti a sè. Le sembrò di scorgere qualcosa, qualcosa che poteva avere la forma di un'abitazione. Strizzò gli occhi come per potersi avvicinare con lo sguardo e capire cosa poteva essere. Le domande hanno tutte una risposta e lei voleva assolutamente venirne a conoscenza il più velocemente possibile: accelerò in quella direzione focalizzando sempre più l'immagine. Si fermò di colpo e si voltò indietro con il fiatone. Correre con un moccioso in braccio non era così semplice. "E' un'osteria! L'abbiamo trovata!" Gridò esaltata all'idea. Una costruzione non troppo grande rettangolare, con un tetto a punta e una staccionata bassa intorno, due paia di tavoli all'esterno nel piccolo giardino, in uno dei quali sedevano tre omoni che se la passavano tra birra e carte da gioco. Ed era solo pomeriggio! Saki non prestò loro molta attenzione, ma si lanciò verso l'entrata del rifugio che portava il nome di "Dai fratelli elefanti ratto" sull'insegna che dondolava sopra la sua testa, attaccata in alto sul tetto, in posizione centrale, cosicchè tutti potessero notarla. Non aveva la minima idea di cosa volesse significare, ma non si fece scrupoli a varcare la soglia, richiamando nuovamente a gran voce la sua compagna.

    Edited by MajesticScarlet - 6/8/2013, 22:09
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    Anno 17, Mese 5, Giorno 28, mattina presto || POST 5
    "Sono piccola, ma feroce"
    2l9046b

    Saki
    Codice colore: #802B00
    Exp: 5.630 (15r50)
    Denaro: banca
    Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    Abilità: /
    Armatura: /
    Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Exp 5.000
    Livello Legend
    Atk 900
    Def 700
    Vel 300
    EV 800

    || Mosse d'attacco ||

    Ginocchiata C
    Facendo forza sulla gamba sinistra, il thay boxer si porta in avanti con l' anca e colpisce il nemico con il ginocchio destro.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 10


    Gomitata B
    Il combattente colpisce con una gomitata il volto del nemico
    Atk: 20 / Def: 0 / Vel: 30


    Middle Kick C
    Calcio tirato all' altezza del busto in modo da togliere il respiro al nemico
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 25


    Diretto A
    Colpo che si effettua con il pugno a difesa dello zigomo, è più forte rispetto al jab.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 20


    High Kick B
    Calcio alto che punta alla testa, la forza è impressa dalla rotazione del piede d' appoggio e dal movimento dell' anca.
    Atk: 40 / Def: 0 / Vel: 25


    Low Kick A
    Calcio effetuato abbassandosi con tutto il corpo, portando il peso sulla gamba sinistra e tendendo la gamba destra mentre si effettua una rotazione con l' anca.
    Atk: 55 / Def: 0 / Vel: 45


    Jarake Fad Hang
    Il thay boxer ruota su se stesso per massimizzare la potenza del calcio
    Atk: 90 / Def: 0 / Vel: 60


    Tae Ken Ko
    Il combattente porta in alto il calcio e colpisce il collo del nemico con la tibia
    Atk: 100 / Def: 0 / Vel: 60


    || Mosse difensive ||

    Kao Bung Kua A
    Il guerriero blocca i colpi con tibia per i colpi bassi e medi e con l' avambraccio per quelli alti
    Atk: 0 / Def: 40 / Vel 30


    Kao Bung Sai
    Il thay boxer blocca i colpi incrociando le braccia in modo da ridurre la forza dell' impatto.
    Atk: 0 / Def: 80 / Vel: 50







    *Jin e Shiro...* Mostrò la sua felicità di poter viaggiare insieme a qualcuno con un largo sorriso. Non stava più nella pelle, desiderava con tutto il cuore partire e chiedere ancora molte cose sul loro conto, ma subito Jin fermò le sue intenzioni. Prima di tutto le domandò cortesemente la mappa che teneva a portata di mano. Quindi si girò di schiena. "E' nella tasca esterna dello zaino, proprio a destra." Dopo averle indicato dove si trovasse aggiunse un particolare, mentre si prestava a voltarsi per guardarla in viso. "Ehm... La mappa però l'ho presa muta... C'è...." Cercò di ricordare come si chiamava. "E' una carta geografica fisica... Ho aggiunto io con l'inchiostro i nomi delle città che ho visitato..." Fortunatamente, come le spiegò in seguito Jin, tutto ciò che le occorreva era trovare un fiume. No, Saki ancora ne aveva incontrati lungo la sua strada. Del tutto casualmente aveva trovato un torrente stretto, ma niente di più. "E se... Camminiamo lungo la costa? Magari un villaggio o qualche pescatore che ce ne può indicare uno lo troviamo!" Disse con sgurdo innocente, sperando di non proporre l'improponibile. Se davvero provava tanto dolore... Dovevano sbrigarsi. "Non ho intenzione di lasciarvi qui, anche perchè Jin.. Non sembri nella condizione di poter camminare a lungo." Un velo misterioso avvolgeva la storia dei suoi due compagni e le parole della madre di Shiro confermarono questo dubbio. Tuttavia non si sforzò a chiedere altro, sarebbe stato molto più interessante scoprirlo durante il loro viaggio. Saki ridacchiò e cominciò a camminare. "Sarebbe meglio incamminarsi o di questo passo facciamo notte!" Risistemò per bene il bimbo che, almeno per ora, non pareva essere intenzionato a creare problemi.

    Rifletteva attentamente. *Un fiume...* Si ricordò del suo sbarco. "Ah!" Sbattè un palmo sulla fronte. "Dobbiamo andare a Shu Jing! Ci vorrà un pochino, ma lì c'è un fiume e ovviamente c'è anche il villaggio che cerchi!" Portò la stessa mano dietro la nuca. "Scusaaaa, me ne ero completamente dimenticata!" Le fece un pò imbarazzata.
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    Anno 17, Mese 5, Giorno 28, mattina presto || POST 4
    "Sono piccola, ma feroce"
    2l9046b

    Saki
    Codice colore: #802B00
    Exp: 5.580 (25r80)
    Denaro: banca
    Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    Abilità: /
    Armatura: /
    Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Exp 5.000
    Livello Legend
    Atk 900
    Def 700
    Vel 300
    EV 800

    || Mosse d'attacco ||

    Ginocchiata C
    Facendo forza sulla gamba sinistra, il thay boxer si porta in avanti con l' anca e colpisce il nemico con il ginocchio destro.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 10


    Gomitata B
    Il combattente colpisce con una gomitata il volto del nemico
    Atk: 20 / Def: 0 / Vel: 30


    Middle Kick C
    Calcio tirato all' altezza del busto in modo da togliere il respiro al nemico
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 25


    Diretto A
    Colpo che si effettua con il pugno a difesa dello zigomo, è più forte rispetto al jab.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 20


    High Kick B
    Calcio alto che punta alla testa, la forza è impressa dalla rotazione del piede d' appoggio e dal movimento dell' anca.
    Atk: 40 / Def: 0 / Vel: 25


    Low Kick A
    Calcio effetuato abbassandosi con tutto il corpo, portando il peso sulla gamba sinistra e tendendo la gamba destra mentre si effettua una rotazione con l' anca.
    Atk: 55 / Def: 0 / Vel: 45


    Jarake Fad Hang
    Il thay boxer ruota su se stesso per massimizzare la potenza del calcio
    Atk: 90 / Def: 0 / Vel: 60


    Tae Ken Ko
    Il combattente porta in alto il calcio e colpisce il collo del nemico con la tibia
    Atk: 100 / Def: 0 / Vel: 60


    || Mosse difensive ||

    Kao Bung Kua A
    Il guerriero blocca i colpi con tibia per i colpi bassi e medi e con l' avambraccio per quelli alti
    Atk: 0 / Def: 40 / Vel 30


    Kao Bung Sai
    Il thay boxer blocca i colpi incrociando le braccia in modo da ridurre la forza dell' impatto.
    Atk: 0 / Def: 80 / Vel: 50







    Il bimbo non sembrava così entusiasta all'idea di essere trasportato da una ragazzina sconosciuta, ma finchè avesse avuto tra le manine il suo pezzetto di legno sembrava se ne stesse buono. Tuttavia aveva deciso di dondolarsi avanti e indietro come se stesse sopra ad una giostra. Saki cercò di posizionarlo meglio: con la testolina in direzione del suo petto, un braccio che lo teneva fermo da sotto e la mano del braccio opposto, che era pronta ad intervenire per ogni evenienza, gli teneva momentaneamente la piccola schiena. La madre di Shiro sembrava un pò seccata di quel terzo incomodo, tanto che le puntò un dito contro il naso. Lei si mise ritta e guardò in direzione dell'indice rendendo gli occi strabici. Arricciò il naso infastidita e rimase ad ascoltare le sue condizioni. *Sempre la stessa storia, ho dodici anni per niente a quanto pare!* pensò piuttosto seccata. Era più severa di quel che credeva, non si poteva di certo dire che l'essere diventata mamma l'avesse addolcita. Anzi, dai termini che utilizzava sembrava che quel bambino non fosse affatto desiderato da lei. Ciò irritò più del necessario la ragazzina, ma si limitò farle un'occhiataccia, senza pronunciarsi. Avrebbe voluto, perchè già prima di conoscerla l'aveva addirittura giudicata definendola "indisciplinata". Che bella riconoscenza! "Sì, sì, sì! Okay, starò muta e terrò tranquillo anche il tuo moccioso!" Dovevano ricominciare a camminare se volevano raggiungere.... Raggiungere cosa?

    Si era già mossa di un paio di passi, quando si fermò di colpo. "Ehm... Dov'è che dovremmo andare?" Chiese dubbiosa. "Ho guardato ieri la mappa, ma... Di qua andiamo solo verso il mare. C'è qualche nave per caso?" Lo sperava con tutto il cuore, altrimenti sarebbero dovute tornare indietro. Sospirò. Si sentì tirare i capelli e di conseguenza la testa si piegò verso sinistra. "Ahio, Shiro stai fermo!" Era tutto inutile, sembrava si stesse divertendo con la sua chioma rossa. Perchè aveva entrambe le mani libere? Il pezzo di legno gli era caduto. Saki si piegò sulle ginocchia e lo raccolse dopo averlo cercato con l'unica mano libera. "Ecco tieni, fai il bravo, così poi ti diamo la pappa..." Probabilmente non avrebbe funzionato, ma che altro poteva dire a un bambino che si esprimeva a gesti intraducibili? "Allora per dove si va.... Eh? Come ti chiami invece te?" Stranamente, impicciona come era lei, non le aveva ancora domandato quale fosse il suo nome o da dove venisse. Le era passata per la mente anche un'altra curiosità che la lasciò di stucco. ".... Ma... Tu non sei del Regno della Terra? Perchè tuo figlio ha gli occhi dorati?" Ci capiva davvero sempre meno. Giusto un paio di secondi e si arrese. *Ma sì... L'importante è non viaggiare da soli.* Oppure... "Aaaaan... Tuo marito allora è un dominatore del fuoco? E' per questo che Shiro ha quegli occhi!" Le disse convinta con un sorriso.
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    Anno 17, Mese 5, Giorno 28, mattina presto || POST 3
    "Sono piccola, ma feroce"
    2l9046b

    Saki
    Codice colore: #802B00
    Exp: 5.500 (30r100)
    Denaro: banca
    Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    Abilità: /
    Armatura: /
    Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Exp 5.000
    Livello Legend
    Atk 900
    Def 700
    Vel 300
    EV 800

    || Mosse d'attacco ||

    Ginocchiata C
    Facendo forza sulla gamba sinistra, il thay boxer si porta in avanti con l' anca e colpisce il nemico con il ginocchio destro.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 10


    Gomitata B
    Il combattente colpisce con una gomitata il volto del nemico
    Atk: 20 / Def: 0 / Vel: 30


    Middle Kick C
    Calcio tirato all' altezza del busto in modo da togliere il respiro al nemico
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 25


    Diretto A
    Colpo che si effettua con il pugno a difesa dello zigomo, è più forte rispetto al jab.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 20


    High Kick B
    Calcio alto che punta alla testa, la forza è impressa dalla rotazione del piede d' appoggio e dal movimento dell' anca.
    Atk: 40 / Def: 0 / Vel: 25


    Low Kick A
    Calcio effetuato abbassandosi con tutto il corpo, portando il peso sulla gamba sinistra e tendendo la gamba destra mentre si effettua una rotazione con l' anca.
    Atk: 55 / Def: 0 / Vel: 45


    Jarake Fad Hang
    Il thay boxer ruota su se stesso per massimizzare la potenza del calcio
    Atk: 90 / Def: 0 / Vel: 60


    Tae Ken Ko
    Il combattente porta in alto il calcio e colpisce il collo del nemico con la tibia
    Atk: 100 / Def: 0 / Vel: 60


    || Mosse difensive ||

    Kao Bung Kua A
    Il guerriero blocca i colpi con tibia per i colpi bassi e medi e con l' avambraccio per quelli alti
    Atk: 0 / Def: 40 / Vel 30


    Kao Bung Sai
    Il thay boxer blocca i colpi incrociando le braccia in modo da ridurre la forza dell' impatto.
    Atk: 0 / Def: 80 / Vel: 50






    Continuava a sorridere al bambino ora intento a mangiucchiare un pezzo di legno. "Shiro...?" Rimase perplessa e aggrottò le sopracciglia. "E' un nome strano, ma sembra carino." Cercò di essere educata, ma mentì, perchè in realtà quel nome non le piaceva affatto. Sembrava femminile più che maschile e l'avrebbe dato piuttosto ad un animale domestico che a un bambino, per dirla tutta. Tuttavia non espose le proprie opinioni, ma ascoltò ciò quella ragazza aveva da dire. Si volse dalla sua parte, restando comunque inginocchiata di fronte al bimbo. Notò che la sconosciuta nutrisse alcuni dubbi su ciò che le aveva detto riguardo suo fratello e sospirò seccata all'idea di dover spiegare per l'ennesima volta le stesse identiche cose alla gente che non conosceva. Si alzò rispolverandosi i vestiti per poi rivolgerle la parola. "Cosa intendi dire? Siamo fratelli, gemelli..... diversi! Tutto qua." Si illuminò, comprendendo solamente in quel momento ciò che voleva sapere. Ridacchiò agitando le mani e muovendo a destra e a sinistra la testa. "No no, ma va! Vivo... Vivevo ad Ember fino all'anno scorso! Io però non sono una dominatrice del fuoco come lui..." Probabilmente non stava neanche lontanamento immaginando che stava raccontando troppo di sè. Già Sigurd l'aveva avvertita, raccomandadogli di non fidarsi facilmente con gli sconosciuti. Lui però non si fidava nemmeno dei suoi familiari... Insomma, non le importava per niente. Anzi, si permise di aggiungere dell'altro. "Io però non sono da meno!" La sua vanità aumentava notevolmente ogni volta che qualcuno si permetteva di fare paragoni, anche quando era lei stessa a farli. Lei si era presentata, anche fin troppo. Dalla stessa posizione si voltò verso il bimbo che ancora ciucciava il legno. "Scusa Shiro, ma non ti fa schifo?" Come se una creatura così piccola potesse risponderle.

    Nel frattempo la presunta madre la ringraziava, dopo aver applicato ai lati dello stivale le due metà di uno dei pezzi che la ragazzina le aveva portato. "Ah...davvero si può usare anche così?" Puntò l'indice proprio sulla caviglia slogata più che stupita. "Bastava dirlo che servivano per la tua gamba, avrei cercato con più attenzione..." Le disse un pò in colpa. Aveva dovuto dividere il legno con... Con? "Com'è che l'hai diviso?" Mimò con le due mani che si separavano. Mancava una targhetta al puzzle: che utensile aveva dovuto usare? Si guardò intorno, ma niente le sembrava avere la forma di un coltello. Rabbrivdì al ricordo della sua prima esperienza con le lame dei coltelli. La madre di Shiro sfilò a quest'ultimo di bocca il suo giocattolino, facendolo scoppiare in lacrime. *No, non ancora ti prego!* Si colpì in faccia con un palmo. Fortunatamente i lamenti si fermarono poco dopo, restituendo al bambino il suo antistress.

    La ragazza la salutò gentilmente e frettolosamente. "Come?" Saki voleva davvero aggregarsi a lei, anche solo per un pò di compagnia. Si stava già issando in piedi con l'intenzione di partire. Non lasciava intravedere il dolore, ma doveva soffrire per quella slogatura. Saki le piombò addosso prendendole una mano. "Ti prego, ti supplico, posso venire con voi? Giuro che non sarò di disturbo! Starò zitta e buona e seguirò il passo!" Continuò a chiederle la medesima cosa parlando a macchinetta, senza fermarsi, finchè non dovette prendere fiato. Inspirò. Non voleva assolutamente ricevere un rifiuto da parte sua. Le lasciò la mano e corse verso Shiro. Si fermò prima a raccogliere lo zaino issandolo in spalla, era la volta del bimbo. Si accucciò accanto a questo prendendolo delicatamente sotto le ascelle. Lo alzò e se lo portò vicino al petto. Dopodichè si avvicinò nuovamente alla madre. "Mi offro io di portarlo al posto tuo!" Shiro non era così leggero come pensava, ma era l'unica soluzione ragionevole che le era passata per la mente. Aspettò con sguardo serio e preoccupato una risposta positiva.
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    Anno 17, Mese 5, Giorno 28, alba || POST 2
    "Sono piccola, ma feroce"
    2l9046b

    Saki
    Codice colore: #802B00
    Exp: 5.400 (30r100)
    Denaro: banca
    Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    Abilità: /
    Armatura: /
    Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Exp 5.000
    Livello Legend
    Atk 900
    Def 700
    Vel 300
    EV 800

    || Mosse d'attacco ||

    Ginocchiata C
    Facendo forza sulla gamba sinistra, il thay boxer si porta in avanti con l' anca e colpisce il nemico con il ginocchio destro.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 10


    Gomitata B
    Il combattente colpisce con una gomitata il volto del nemico
    Atk: 20 / Def: 0 / Vel: 30


    Middle Kick C
    Calcio tirato all' altezza del busto in modo da togliere il respiro al nemico
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 25


    Diretto A
    Colpo che si effettua con il pugno a difesa dello zigomo, è più forte rispetto al jab.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 20


    High Kick B
    Calcio alto che punta alla testa, la forza è impressa dalla rotazione del piede d' appoggio e dal movimento dell' anca.
    Atk: 40 / Def: 0 / Vel: 25


    Low Kick A
    Calcio effetuato abbassandosi con tutto il corpo, portando il peso sulla gamba sinistra e tendendo la gamba destra mentre si effettua una rotazione con l' anca.
    Atk: 55 / Def: 0 / Vel: 45


    Jarake Fad Hang
    Il thay boxer ruota su se stesso per massimizzare la potenza del calcio
    Atk: 90 / Def: 0 / Vel: 60


    Tae Ken Ko
    Il combattente porta in alto il calcio e colpisce il collo del nemico con la tibia
    Atk: 100 / Def: 0 / Vel: 60


    || Mosse difensive ||

    Kao Bung Kua A
    Il guerriero blocca i colpi con tibia per i colpi bassi e medi e con l' avambraccio per quelli alti
    Atk: 0 / Def: 40 / Vel 30


    Kao Bung Sai
    Il thay boxer blocca i colpi incrociando le braccia in modo da ridurre la forza dell' impatto.
    Atk: 0 / Def: 80 / Vel: 50





    La madre del bimbo accettò l'acqua da lei offerta, mentre dovette rimettere la razione di cibo all'interno della propria borsa. La sconosciuta non sembrò intenzionata a presentarsi o a dare una valida motivazione del perchè si era inoltrata nella foresta fino a quel punto con un figlio così piccolo. Saki accettò di buon grado di aiutarla e non perse tempo a tornare indietro, senza lo zaino, alla ricerca di ramoscelli lunghi quanto la tibia di quella ragazza. "Certo, sarò qui in un baleno!" disse porgendo un sorriso sincero. Si addentrò nella boscaglia correndo non troppo velocemente guardandosi a destra e a manca, per terra e in mezzo ai cespugli. Rallentò fino a camminare.

    Ora che ci pensava... In mezzo a tutte quelle radici dove li aveva trovati probabilmente c'erano diversi pezzi di legno interessanti. Infatti, intorno a lei riusciva a trovare piccoli ramoscelli, perlopiù fini e piuttosto corti. Si era anche dimenticata di chiedere quanto grossi avrebbero dovuto essere... Sbuffò contrariata all'idea di dover tornare indietro per chiederle una cosa del genere. Non si era allontanata molto, ma si sarebbe vergognata a morte. Incrociò le braccia e si imbronciò fissando il terreno, mentre continuava a camminare a zonzo. In fin dei conti la domanda era pure lecita, non aveva la benchè minima idea di cosa potessero servirle tre bastoncini. Si era fiondata nel bosco felice di poter essere finalmente utile a qualcuno, esaltata di aver trovato un pò di compagnia, ma era stata ancora un volta precipitosa e superficiale. Quella ragazza era stata gentile, ma anche un pò fredda. Si bloccò per un attimo: e il padre del bimbo dov'era? Che li avesse abbandonati? *Che strana questa gente* pensò fra sè e sè alzando gli occhi e serrandoli dopo averli fatti scontrare con la luce. Si portò di riflesso un braccio davanti al viso e si girò dalla parte opposta. Riaprendo leggermente gli occhi scorse un albero piuttosto strano: un tronco molto grosso dalla corteccia spessa e una folta chioma verde che quasi toccava terra. Il tronco era terribilmente piegato e il primo pensiero che balenò in mente alla ragazzina fu quello di arrampicarcisi sopra. Ne aveva trovato un molto simile quando era a Kyoshi e si era esageratamente divertita nell'arrivare in cima. Quindi appoggiò mani e piedi sulla corteccia appiccicosa e cominciò a salire a quattro zampe sopra l'albero. Se questo fosse cresciuto dritto come i suoi compagni, non sarebbe stato alto quanto loro, ragione per cui arrivò al ramo più alto in breve tempo.

    Da quella posizione non avrebbe avuto in alcun modo la visuale dell'intero territorio, ma sicuramente, con poco più di 4 metri di altitudine, avrebbe fatto progressi migliori nella ricerca della legna. Guardò attentamente l'area che la circondava, ma niente le sembrava adatto. Sbuffò nuovamente. *Non posso mica tagliare i rami degli alberi e che diamine!* Sarebbe scesa dal suo nuovo compagno di arrampicate, ma prima di abbandonarlo diede bravemente un nuovo sguardo in giro, non con la stessa attenzione di prima. Proprio davanti di lei, qualche metro più in là spiccava un gruppetto di massi e... Spalancò gli occhi per lo stupore quando si accorse che c'era una piccola catasta di legna proprio ai piedi delle pietre. Rapidamente scese dall'albero storto e si precipitò verso il mucchio intravisto. Cominciò letteralmente a scavare per soddisfare la richiesta. Ve ne erano un paio praticamente indentici sia di forma che di lunghezza, probabilmente provenienti dallo stesso ramo. Provò a misurarli con la propria tibia, ma.. Non era uno strumento di misura attendibile data la sua misera altezza. Era cresciuta di ben 4 cm dalla sua partenza con Sigurd verso il Polo e si riteneva già soddisfatta. Sperava di poter finalmente eguagliare le sue coetanee, niente era perduto.
    Con sua grande fortuna dopo essersi sporcata per bene mani e, leggermente, i vestiti, trovò il terzo pezzo. Era poco più lungo degli altri, ma non avrebbe fatto differenza. Abbracciò per bene i suoi trovatelli, ben più pesanti di quello che immaginava e si incamminò goffamente per raggiungere la ragazza, il bimbo e il suo zaino.

    "Sono tornataaaa!" urlò a squarciagola non appena li vide. Cercò di appoggiare al suolo i tre pezzi, ma le scivolarono dalle braccia, provocando un piccolo tonfo un pò irritante dato quel silenzio. Infatti, per fortuna, il piccolo aveva smesso di lagnarsi e stava gustando una specie di succo. Si avvicinò interessata e s'accucciò vicino a lui. Contemplò la tenerezza che esprimeva la sua innocenza. In particolare fu attratta dai suoi occhi. "Sembrano proprio gli occhi di mio fratello!" Si rivolse poi alla madre. "E' così carino! Come si chiama?" Chiese incuriosita.
  7. .

    Anno 17, Mese 5, Giorno 28, alba || POST 1
    "Sono piccola, ma feroce"
    2l9046b

    Saki
    Codice colore: #802B00
    Exp: 5.300 (30r100)
    Denaro: banca
    Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    Abilità: /
    Armatura: /
    Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Exp 5.000
    Livello Legend
    Atk 900
    Def 700
    Vel 300
    EV 800

    || Mosse d'attacco ||

    Ginocchiata C
    Facendo forza sulla gamba sinistra, il thay boxer si porta in avanti con l' anca e colpisce il nemico con il ginocchio destro.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 10


    Gomitata B
    Il combattente colpisce con una gomitata il volto del nemico
    Atk: 20 / Def: 0 / Vel: 30


    Middle Kick C
    Calcio tirato all' altezza del busto in modo da togliere il respiro al nemico
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 25


    Diretto A
    Colpo che si effettua con il pugno a difesa dello zigomo, è più forte rispetto al jab.
    Atk: 30 / Def: 0 / Vel: 20


    High Kick B
    Calcio alto che punta alla testa, la forza è impressa dalla rotazione del piede d' appoggio e dal movimento dell' anca.
    Atk: 40 / Def: 0 / Vel: 25


    Low Kick A
    Calcio effetuato abbassandosi con tutto il corpo, portando il peso sulla gamba sinistra e tendendo la gamba destra mentre si effettua una rotazione con l' anca.
    Atk: 55 / Def: 0 / Vel: 45


    Jarake Fad Hang
    Il thay boxer ruota su se stesso per massimizzare la potenza del calcio
    Atk: 90 / Def: 0 / Vel: 60


    Tae Ken Ko
    Il combattente porta in alto il calcio e colpisce il collo del nemico con la tibia
    Atk: 100 / Def: 0 / Vel: 60


    || Mosse difensive ||

    Kao Bung Kua A
    Il guerriero blocca i colpi con tibia per i colpi bassi e medi e con l' avambraccio per quelli alti
    Atk: 0 / Def: 40 / Vel 30


    Kao Bung Sai
    Il thay boxer blocca i colpi incrociando le braccia in modo da ridurre la forza dell' impatto.
    Atk: 0 / Def: 80 / Vel: 50





    Non sapeva bene cosa aspettarsi da quella foresta. Dopo essere sbarcata, Saki era giunta nella foresta di Senlin, per poi proseguire verso nord, in un punto non ben preciso. Con sè aveva una mappa fisica del mondo, ma muta: era proprio lei a scrivere, di volta in volta che incontrava un villaggio, il nome del luogo in cui si trovava. Oramai era diventato un gioco che la invogliava sempre più a conoscere ed esplorare nuove terre. Da quando aveva lasciato Kyoshi Island, infatti, non aveva più un compagno di viaggio con cui poter chiaccherare e, tavolta, litigare. Il suo nuovo passatempo era osservare la natura circostante e coglierne i più disparati particolari, consultando la sua cartina anche nei momenti meno opportuni. Diversi giorni erano trascorsi da quando era entrata in quella fitta foresta e ancora non era certa di quando sarebbe riuscita ad uscirne. Sperava di poter trovare una nave diretta al Polo Nord o in qualche altro luogo del Regno della Terra. Viaggiare da soli non era divertente. No, non lo era per niente.

    Finalmente il sole cominciava a svegliarsi, anche se fin troppo lentamente per i suoi gusti. Aveva imparato, in quei pochi giorni, a non dormire la notte. Dopo averne passata una prima insonne a causa di rumori altamente inquietanti e per niente rassicuranti, aveva compreso che la cosa migliore da fare era riposarsi nel tardo pomeriggio, cosicchè non potesse correre il pericolo di essere assalita col buio, momento in cui gli animali vedevano decisamente meglio degli esseri umani. Con queste attente riflessioni, che da quasi un anno era costretta a fare per non cacciarsi nei guai, guardava costantemente a terra per non inciampare, evitando sassi e radici. Il sole si stava a poco a poco alzando filtrando la sua luce, ancora opaca, tra le foglie degli alberi. Lo stomaco della ragazzina di lì a poco cominciò a brontolare per la fame, ma le sue suppliche non vennero accolte con grande forza di volontà. Al settimo mese dello scorso anno, sicuramente avrebbe ceduto alla tentazione, ma non ora. Stringendo una grande amicizia con un ragazzo come Sigurd, aveva imparato da lui qualcosa di utile, come a pensare prima di agire.

    Avrebbe voluto correre veloce come sempre aveva fatto nell'isola di Kyoshi e di Ember, zigzagando fra le piante e gli arbusti, libera da ogni preoccupazione, come lo era in quel momento la fame. Mancavano solo 3 razioni di cibo. Probabilmente avrebbe dovuto stare a digiuno e saltare la colazione. Non era a conoscenza di quanto mancasse per raggiungere il mare. Sopportare e faticare. Due verbi che non le erano mai stati amici. Era ancora assorta nei suoi sogni ad occhi aperti: il riso, la frutta, il pesce, le strane zuppe assaggiate al Polo Sud... Vi era un silenzio di tomba, solo i passi di Saki ben ritmati lo spezzavano, finchè uno strano lamento non la fece sobbalzare. Ritornata alla realtà e dopo aver indietreggiato nascondendosi dietro un tronco più sottile di lei, cercò di indentificare la provenienza di quel suono. Si rese conto che si trattava di un vero e proprio pianto e, presumibilmente, si trattava del pianto di un bambino piuttosto piccolo. Lo zaino pesante non le impedì di cominciare a camminare veloce, per poi quasi correre, pur di seguire quelle grida.

    Cercò con grande curiosità intorno a lei, mentre era impegnata a muoversi più rapidamente possibile, nonostante il peso del suo equipaggiamento. Cercò contenta di poter vedere finalmente il volto di qualche persona in viaggio come lei, magari le avrebbero fatto un pò di compagnia. Compiaciuta, già sorrideva all'idea. Avrebbe raccontato loro tutte le sue avventure e le sue sventure. Tutte le sue aspettative quasi si spensero quando scrutò, quasi erroneamente, una figura. Era la figura di una donna, proprio alla sua destra, vicino ad un imponente albero colmo di radici ai suoi piedi. Si fermò improvvisamente, stupita dall'immagine che si era trovata davanti: era proprio una donna, pallida e bagnata fradicia e un bimbo che non avrà avuto più di un anno di età che piangeva con determinazione. Si avvicinò frettolosamente e con il fiatone cominciò a fare domande: "Cosa ci fate qui? Sei tutta bagnata e non sembri nemmeno stare bene! Come ti viene in mente di venire qui con un figlio così piccolo?" Si slacciò lo zaino appoggiandolo, senza alcuna delicatezza, per terra. Si incucciò e scavò dentro con impazienza finchè non estrasse una porzione di cibo e la borraccia. Scrollò quest'ultima constatando che era ancora mezza piena. Per fortuna aveva trovato un ruscello il giorno prima per poterla nuovamente riempire. "Ecco qua, è tutto quello che posso offrirvi!" Le grida del bambino diventavano sempre più forti, attirando l'attenzione della ragazzina e aumentando la sua ansia. "Insomma, fai qualcosa!" disse in tono di rimprovero.
  8. .
    Anno 17 - Mese 1 - Giorno 29, pomeriggio inoltrato || POST 8
    7828z

    Saki
    ~Codice colore: #802B00
    ~Exp: 3.400 (52r100)
    ~Denaro: banca
    ~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    ~Abilità: /
    ~Armatura: /
    ~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Livello 9
    Atk 750
    Def 550
    Vel 300
    EV 585


    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
    -
    -





    Saki fu estremamente contenta delle attenzioni e delle scuse di Sigurd che stava mostrandole nella locanda. Per quanto si punzecchiassero e litigassero si volevano molto bene e fin dal primo momento che si erano incotrati avevano dimostrato di essere una bella squadra, nonostante i due elementi fossero così diversi in tutti i sensi. Anzi, forse proprio per questo riuscivano a coprire l'uno gli errori dell'altro, aiutandosi a vicenda in ogni difficoltà. La più piccola, Saki, era giocherellona, sorridente e piena di vita, con quella voglia di vivere al meglio e di ridere e cantare nelle difficoltà, cercando di coprire le proprie preoccupazioni e di mostrarsi uno spirito ribelle, anche alquanto permaloso e presuntuoso delle volte; Sigurd era invece particolarmente riflessivo, attento, organizzato e responsabile, ma anche lui dimostrava le sue incertezze e la sua fragilità, forse a causa di qualche incompresione riguardante il passato o semplicemente riguardante il suo carattere. Nonostante tutto sapeva mostrare il suo lato buono, da ragazzo premuroso e gentile. Insomma, entambi non erano perfetti, e anche se molti avrebbero giurato che non avessero potuto in alcun modo andare d'accordo, ben si sbagliavano, perchè da mesi si sopportavano e soprattutto supportavano a vicenda. Saki gli fece quindi un sorriso smagliante e furbetto quando finì il suo discorso di scuse davanti ai presenti. Sho-Sho nel frattempo rispose alla domanda di entrambi. Prestò particolarmente attenzione alla risposta che diede alla sua domanda, incuriosita e sorpresa: "Eeh?... Incarnazione?" Con gli occhi spalancati ed un'espressione incredula cercò di comprendere. "Cioè... Vuoi dire che.." Impacciata com'era non riusciva ad esprimersi come meglio voleva, forse per la stranezza della situazione. Aveva incontrato... Il suo "io" passato. Era davvero possibile fare una cosa simile. Non ebbe il tempo quindi di completare la frase che stava formulando per la gran confusione creatasi nella sua testa, parlottando tra sè e sè: "Una vita... passata? Ma è davvero possibile?.. Ma no.. Non può essere! E se fosse vero?... Magari un tempo sono stata anche io qualcuno... Magari sono stata un... rinoceronte di komodo?!" Si spaventò all'idea e mostrò ai presenti espressioni buffe, rifletteva e rideva, si spaventava e si innervosiva, e ancora rideva. Non riusciva a raggiungere una conclusione. Lasciò perdere, muovendo le mani sopra la sua testa, come se così potesse scacciare quel dubbio. Il ragazzo Avatar si alzò dal tavolo richiamando la combriccola ad uscire per riunirsi alla folla della piazza. Saki riprese la sua tazza con il tè che fortunatamente per lei si era leggermente raffreddato, perchè lo bevette in un sorso, sentendosi riscaldare. Anche il suo compagno di viaggio sembrava essersi rinvigorito con quel tè. Con l'esperienza di tutti quelli bevuti al polo, che lei aveva giustamente rifiutato per la loro imperdonabile freddezza, doveva sentirsi realizzato e le sue parole lo confermarono. Sigurd e Sho-Sho stavano confrontandosi ancora riguardo l'Imperatrice. Subentravano in una discussione che non l'entusiasmava particolarmente, perciò si stancò quasi subito di ascoltarli. Evidemente invece, alcune delle loro parole catturarono l'attenzione di Hangin, risvegliandola da un momentaneo mutismo. Iniziò quindi un confronto tra il dominatore dell'acqua e la monaca, che Saki vide trasformarsi quasi in un litigio o almeno così le sembrava, così la sua attenzione migliorò e prestò maggior interesse alla conversazione. Da ciò che potè cogliere notò che mentre Sigurd da certi punti di vista sosteneva la Nazione del Fuoco e l'Imperatrice, Hangin invece dimostrava un odio profondo. Li guardò, prima l'uno poi l'altra, intensamente. Non sapeva davvero come fermarli ma decise di alzare ugualmente la mano come per chiedere la parola, cenno che faceva a scuola solamente per chiedere di andare in bagno. "Ecco.. Io credo che la Nazione sia fantastica! Abbiamo tutto ciò che si può desiderare e si vive in un clima di pace." Suo padre leggeva costantemente il giornale, e questo concetto riportavano gli articoli. "Credo che l'Imperatrice sia anche una brava persona in fondo. Ha portato nelle sue colonie e nei territori conquistati tutta la tecnologia di cui disponeva, provandone a migliorarne la vita. Questo è ciò che credo... Anche se.. In realtà non so bene cosa sia successo, ma di certo che se ha conquistato solo per il puro gusto di distruggere non è giusto, è tremendalmente sbagliato! Non si deve arrivare ad uccidere o a minacciare le persone! Io non credo che l'Imperatrice Iris sia così crudele. Qualcosa deve averla spinta a comportarsi così. Secondo me... Non lo può davvero essere!" Non riusciva probabilmente a capacitarsene, tanto l'aveva sentita lodare nella sua isola che non capiva dove avesse sbagliato e quanto quelle voci si fossero insediate dentro di lei credendo fosse tutto corretto e privo di ogni bugia. "Se davvero... E' successo quel che è successo... Se è davvero come dici te Hangin.. Se davvero provi tutto questo rancore.." raccolse il suo coraggio mostrando la sua serietà "Allora avreste già dovuto reagire!!" Lo disse forte in tono stranamente severo. Da un lato era felice che finalmente una persona così composta come poteva sembrare la monaca dell'aria si fosse liberata da un peso tanto grande, tirando fuori la sua rabbia e il suo rimorso. Voleva che continuasse a sfogarsi e che non si tenesse tutto dentro, come aveva fatto lei in seguito alla lotta con il gemello Jùlio e il padre. Si era chiesta diverse volte cosa avrebbe dovuto fare dopo aver vissuto una situazione simile e aveva avuto conferma solo pochi minuti prima, grazie all'incoraggiamento di Sigurd: avrebbe dovuto reagire per il presente e non rimuginare il passato.

    Edited by MajesticScarlet - 21/4/2013, 15:16
  9. .
    Anno 17 - Mese 1 - Giorno 29, pomeriggio inoltrato || POST 7
    7828z

    Saki
    ~Codice colore: #802B00
    ~Exp: 3.100 (31r100x2)
    ~Denaro: banca
    ~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    ~Abilità: /
    ~Armatura: /
    ~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Livello 9
    Atk 750
    Def 550
    Vel 300
    EV 585


    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
    -
    -





    Si sentì improvvisamente tirare per una manica. Ne conseguì un balzo al cuore e un brivido che le percorse tutto il corpo. Stette per lanciare un grido acuto, quando sentì la voce rincuorante di Sigurd. Per la vergogna però non si girò a guardarlo, ma rimase immobile e sbigottita nella sua posizione. Le pose delle domande, ma lei non rispose. Era ritornato il suo compagno di viaggio di sempre. Non poteva però pretendere che si comportasse come una persona adulta. Poteva trattenersi, ma stare tutto il tempo composta l'avrebbe portata ad una crisi nervosa. Inoltre non riusciva a capacitarsi del fatto che lei non dovesse essere sè stessa di fronte a persone che pur essendo importanti erano esseri umani esattamente come lei. Inoltre era proprio Sigurd che si stava comportando in modo anomalo e fin troppo cortese, cercando di conquistarsi la simpatia dei loro nuovi conoscenti. Non disse niente di tutto ciò, prestando attenzione, come raramente faceva, alle parole di quello che ormai definiva un amico. Sapeva benissimo che la dolcezza non era il suo forte, si meravigliò infatti del solo fatto che fosse andata a cercarla o addirittura confortarla e rivelarle che si stava preoccupando del futuro di entrambi. Dalla stessa posizione immobile precedente aprì la bocca come per rispondere, ma si ritirò. Ci riprovò ancora un paio di volte prima di riuscirci. "Stavo cercando di non pensare al Polo e volevo divertirmi. E' vietato ridere? Ci proverò a non essere invadente, ma pure te non esagerare." Dicendo questo credeva di aver creato l'ennesimo pasticcio. Non era per niente brava a parole e la gente intendeva spesso il contrario di ciò che lei voleva dire realmente. Sbuffò seccata della propria capacità dialettica e dalle sue reazioni così immediate e impulsive. Rientrando un pò titubante, si riprometteva di contare fino a dieci ogni volta che avrebbe dovuto parlare nuovamente con qualcuno, specie con Hangin e Sho-Sho. Tayo al contrario, gli sembrava talmente simile che forse avrebbe potuto esprimersi come meglio voleva. Anzi, proprio quest'ultimo cominciò a ringraziare per la frase di prima. Dopodichè si scusò con tutti quanti. Poi aggiunse "Non è niente, ho avuto un momento un pò... un pò così diciamo." Voltò le spalle ai presenti per tirarsi uno schiaffo in piena faccia. Non importa quanto ci provava, era proprio un caso disperato. Ormai rotto in parte il ghiaccio si accorse della presenza di una tazza piena di buon tè fumante, al quale non riuscì a resistere. Si sedette al suo posto e lo sorseggiò cercando di non far rumore come suo solito, ma fu talmente precipitosa che si scottò la lingua. Occupata a stringere i denti per la bruciatura si ricordò della domanda dell'Avatar a cui non aveva precedentemente risposto. Sho-Sho non era certo di cosa fare esattamente. Ruppe immediatamente la promessa stretta con sè stessa pochi minuti prima chiedendogli innocentemente: "Com'è essere l'Avatar?" Lo guardò intensamente, interessata di ciò che avrebbe potuto rispondergli. Guardando anche Tayo continuò, osservando prima uno e poi l'altro mentre parlava. "Tayo tu che farai? Io e Sigurd resteremo qui per stanotte e forse per un paio di giorni, oppure domani pomeriggio potremmo partire per un viaggetto nel Regno della Terra... Sapete, siamo già stati al Polo!" Sperando di non infastidirli troppo e provando a contenere la propria energia, Saki provò ad aprire una nuova conversazione.

    Edited by MajesticScarlet - 14/4/2013, 23:06
  10. .
    Anno 17 - Mese 1 - Giorno 29, pomeriggio inoltrato || POST 6
    7828z

    Saki
    ~Codice colore: #802B00
    ~Exp: 2.500 (35r100x2)
    ~Denaro: banca
    ~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    ~Abilità: /
    ~Armatura: /
    ~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Livello 8
    Atk 450
    Def 450
    Vel 300
    EV 585

    Da distribuire: 300 P

    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
    -
    -




    Con quelle parole Hangin sembrava voler allontare quell'attenzione che si era creata intorno a lei con la curiosità della piccola Saki e dell'arzillo Tayo, perciò la ragazzina ritrasse in un attimo quel sorriso che fino a poco prima aveva caratterizzato il suo viso infantile. Il basso vecchietto, dall'indole così simile alla dodicenne, fece un'osservazione molto interessante: in realtà non aveva mai incontrato un monaco prima d'ora e di conseguenza non conosceva quali fossero le loro tradizioni, i loro usi e i loro costumi, ma riteneva che un pò di compagnia e un pò d'allegria non facessero male a nessuno. O forse era semplicemente questione di carattere. Non aveva mai nemmeno lontanamente pensato che potesse diventare fastidioso chiaccherare felicemente con qualcuno. Mentre rifletteva su come avesse dovuto comportarsi scorse Tayo lanciarle occhiate che imploravano aiuto, ma Saki gli rispose con un'occhiata innocente, sperando potesse comprendere che non era mai stata molto brava nè in grammatica, nè nello studio in generale. Così finì quello che forse "Ecco, il nonnino ha ragione...! Un pò di compagnia fa sempre bene... E questa è una festa? Dobbiamo rilassarci e divertirci tutti insieme... non è forse così?" disse guardando uno per uno i membri del suo gruppo e le persone all'interno del locale sorridente. In realtà il clima che si stava creando non era dei migliori e ciò a metteva a disagio la ragazzina. Sigurd confermò lo stato della situazione. Quanto aveva intenzione di metterla in ridicolo? Da quando erano arrivati non aveva fatto altro che vietarle ogni suo tipico comportamento il quale era impossibile modificare per quanto ci provasse. Non le sembrava nemmeno di esagerare, non capiva dove fosse il problema. Avrebbe voluto rispondergli per le rime dalla rabbia che conteneva. Teneva corrugata la fronte e si guardava i piedi ora immobili. Si trattenne solamente, perchè si era resa conto da sola che stava mettendo in gioco una persona che in quelle ore stava cercando di scacciare dalla mente. *Non sei mio padre!!* Si morse il labbro e strinse con forza le proprie ginocchia con entrambe le mani. Sigurd aveva lottato con suo padre, un soldato della Nazione del Fuoco, difendedola. Lei invece aveva dovuto combattere con la persona a cui teneva di più al mondo, il suo gemello. I ricordi di quei momenti la facevano talmente rattristare che preferiva trasformarli in collera, finchè La rabbia rossa la fece alzare dal tsuo posto e dal tavolo senza dire una parola, precipitandosi all'uscita. Giunta fuori, la confusione della festa, le grasse risate della gente ubriaca e gli acuti gridi dei bimbi le davano ancora più alla testa. Cominciò a prendere a calci i sassi intorno a lei, cercando di sbollirsi. Poco a poco capiva di aver dimostrato di essere più permalosa di quello che era realmente, ma solo Sigurd conosceva la situazione. Si sentì leggermente in colpa per gli altri, ma ormai il guaio l'aveva combinato e la sua coscienza le imponeva di rimanere all'esterno di quel bar ancora per un pò. *Al diavolo il tè! Il tè! Lo bevono i miei nonni il tè! Non soffro mica di reumatismi io!* Non sapeva più a cosa aggrapparsi per spiegare agli altri quel comportamento. Si riavvicinò al "Polpo marinato", ma si diresse verso il retro e sedutasi a gambe incrociate velocemente, si appoggiò al muro, odiando terribilmente il mondo e sè stessa. Le mancava il fratello dolce e comprensivo, ma quello che era diventato era solo un ragazzino desideroso d'onore, troppo debole caratterialmente per potersi permettere la compassione per un suo familiare, un ragazzino che voleva dimostrare quello che in realtà non era. Forse anche lei gli somigliava, ma avrebbe dimostrato di essere migliore di lui. Quindi si rialzò e camminò intorno alla locanda, ma si fermò quando raggiunse l'entrata. Non aveva più il coraggio di ripresentarsi.
  11. .
    Anno 17 - Mese 1 - Giorno 29, pomeriggio inoltrato || POST 5
    7828z

    Saki
    ~Codice colore: #802B00
    ~Exp: 2200 (43r100)
    ~Denaro: banca
    ~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    ~Abilità: /
    ~Armatura: /
    ~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Livello 8
    Atk 450
    Def 450
    Vel 300
    EV 585

    Da distribuire: 300 P

    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
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    Mentre ancora ruotava la cartina alla ricerca del Tempio dell'Ovest il suo compagno di viaggio Sigurd le aveva dato un avvertimento, ma non ne comprese a pieno il significato. Come al solito quel ragazzo aveva paura che combinasse solo guai. In effetti era vivace e maldestra, ma faceva parte del suo carattere e nulla o nessuno avrebbe potuto cambiare questo fatto. Lo guardò quindi titubante e provò ad esprimergli il suo dubbio, ma lui corse via raggiungendo subito il giovane Avatar. Si lamentò quindi a voce alta. "Sei tu che ti stai facendo notare troppo!" Dopodichè, rivolgendosi alla monaca, la prima risposta che ottenne fu solo un rimprovero. Possibile che tutti quanti non facevano altro che sgridarla? Non capiva il motivo per cui doveva sembrare pericolosa una cartina ed era alquanto preoccupata di aver in qualche modo infastidito troppo Hangin, perdendo l'opportunità di instaurare con lei una discussione. Invece, dopo che il gruppo fu giunto alla locanda dall'insolito nome che Saki non notò, essendo impegnata a ripiegare per bene la sua carta geografica, la dominatrice dell'aria le aprì la porta aiutandola e lasciandola passare, inoltre, scelto un tavolo, le fece cenne di sedersi accanto a lei. La ragazzina ne fu talmente entusiasta che la raggiunse di corsa, sfiorando di striscio un signore in servizio ai tavoli con in mano un vassoio pieno di tazze di tè. Così seduta sulla panchina di legno appoggiata la muro e con il tavolo davanti si ritrovò tra Sho-Sho ed Hangin. Le su corte ed esili gambe non raggiungevano il pavimento, perciò le fece dondolare, prima l'una e poi l'altra, prendendo un certo ritmo e tenendo le mani sotto le cosce per mantenere l'equilibrio. La monaca riprese la domanda che prima le aveva posto con un'altra. "Un bisonte dell'aria?... Mmm..." Si mise stranamente a pensare a cosa fossero e in qualche attimo riuscì ad illuminarsi. A scuola ne avevano parlato studiando la flora e la fauna in geografia, ma nel suo libro non vi era neanche una figura di quell'animale. Solo una breve descrizione, e ciò che l'aveva colpita maggiormente è che un gigante di quelle dimensioni potesse volare. "Eeeeh?? Hai un bisonte volante? E dove l'hai lasciato? Posso vederlo? Ti prego! Ti prego! Ti prego!!" Parlò forse troppo forte e troppo velocemente, a macchinetta per l'emozione. Era una delle poche lezioni che aveva seguito, perchè aveva sempre sognato di avere un cucciolo di qualche "bestia", come la chiamava sua madre, e si era impegnata alla ricerca di qualche strano esemplare, senza ottenere però il consenso dei genitori. Mentre la supplicava aveva tirato fuori di nuovo le mani e le teneva giunte davanti al volto abbassato e con gli occhi chiusi. Qualche secondo bastò per essere catturata da un'altra conversazione. Sho-Sho e uno strano uomo a quanto pare a lui familiare conversavano a proposito di una tazza. Lei che aveva seguito solo le ultime battute, non aveva capito dove volessero arrivare con le loro affermazioni. La faccia disgustata di Sigurd che si era seduto vicino all'Avatar e soprattutto il nome di quel signore proprietario della locanda la fecero scoppiare in una fragorosa risata che provò a contenere tenendo una mano davanti alla bocca, mentre l'altra teneva lo stomaco da cui partivano i sussulti. "Bumi...!!" disse sottovoce, sperando di non farsi sentire. Sapeva perfettamente che non era corretto ridere degli altri e quel nome era sicura di averlo anche già sentito nominare in qualche libro di storia, ma non ne aveva potuto fare a meno. Dopo essersi frettolosamente calmata Sho-Sho le fece di nuovo l'occhiolino e le indicò il pavimento. Saki credette di avere qualcosa che non andava ai piedi, perciò quando vide innalzarsi un pezzo della mattonella e trasformarsi in una perfetta tazza di terra rimase del tutto allibita e con la bocca spalancata. Subito la rubò dalle mani dell'Avatar per osservarla più attentamente. La girò e rigirò, ma aveva tutte le caratteristiche di una normalissima tazza. "Fantastico! Il tuo dominio è utilissimo! Quindi puoi modellare posate, piatti, bicchieri, mobili, porte... o addirittura case!! Mitico!" Ne era davvero stupefatta. Era solo un piccolo trucchetto per il giovane, ma per lei pur sempre qualcosa di grandioso che non avrebbe mai potuto sperimentare di persona. Quindi Sho-Sho pose all'intero gruppo un paio di domande a cui Sigurd seppe rispondere immediatamente. Non si meravigliò più della sua curiosità, troppo evidente era che cercava di conquistare la sua simpatia, ma non gli disse niente per non invastidirlo, anche perchè simili erano le domande che voleva porre anche lei. Si trattenne quindi dall'essere invadente, decidendo di ascoltare ciò che gli altri avevano da dire. Saki avrebbe parlato per ultima.
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    Anno 17 - Mese 1 - Giorno 29, pomeriggio inoltrato || POST 4
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    Saki
    ~Codice colore: #802B00
    ~Exp: 2100 (33r100)
    ~Denaro: banca
    ~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
    ~Abilità: /
    ~Armatura: /
    ~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Livello 7
    Atk 450
    Def 450
    Vel 300
    EV 585

    Da distribuire: 200 P

    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
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    Mentre l'Avatar temporeggiava la richiesta di Saki gentilmente e pure con una strizzata d'occhio, Sigurd la indicava e lei non riusciva a comprendere il significato di quel gesto. Non gli diede certo peso e fece spallucce dubbiosa. All'allegra compagnia si era aggiunto un vecchietto molto vispo e alquanto... bizzarro! La ragazzina si ricordava i suoi nonni, specie quelli paterni, seri e con le ossa stanche, che di rado si alzavano dalla loro sedia e sfoggiavano sorrisi sinceri. Averlo avuto un nonno così! All'apparenza lo aveva trovato con un carattere molto simile l suo, ma lui era alquanto imprevedibile: cambiava espressione in pochi attimi e le sue frase scherzose sembravano nascondere un minimo di serietà, che ovviamente lei non percepiva. Nel frattempo il suo compagno di viaggio cercava per l'ennesima volta di rimproverarla, facendole i soliti discorsetti e lei per ribattere lo imitava copiandolo in ogni singolo gesto. Il ragazzo Avatar aveva proposto di bere un tè lontano dalla folla e a Saki non faceva che piacere, anche se prima avrebbe voluto divorare qualche dolcetto e soprattutto voleva vederlo in azione. Anche il vecchietto sembrava interessato al dominio dell'aria e fortunatamente la signora Hangin sembrava disposta a mostrarglielo. Tutta entusiasta quindi stava già estraendo il proprio bastone in fretta e furia per porgierglielo, ma l'attenzione che si era guadagnata ora l'aveva persa. La monaca infatti ora sembrava tutta presa a dare spiegazioni a quel nanerottolo troppo vivace per la sua età che ora iniziava a urtarle in nervi. Inoltre aveva notato che il gruppo si stava spostando nella direzione opposta alla folla e il dominatore dei quattro elementi ne apriva la strada. Sho-Sho, Hangin, Sigurd, Saki e... L'anziano dal nome ancora sconosciuto. Decise di seguirli, ma capricciosa tenne il broncio lungo il tragitto verso la locanda dall'insegna stravagante. Aveva fame, molto fame. Era arrabbiata, perchè voleva vedere i dominatori all'azione. Lei non possedeva una dote così straordinaria e invidiava chi la possedeva. Unico metodo per dominarla era imitarne i movimenti, creando tecniche altrettando efficaci con l'uso delle sue sole forze. Aveva avuto molto probabilmente l'opportunità di vedere una monaca del Tempio dell'Ovest all'opera, ma l'occasione era andata persa. Sperava quindi che Sho-Sho si ricordasse della sua promessa, perchè lei l'aveva interpretata come tale. Mentre si lamentava tra sè e sè e ne stava anche in disparte dal resto della combriccola, rimettendo il bastone al proprio posto ed estraendo con grande fatica dalla borsa, che portava sulle spalle e che le copriva tutta la schiena, la sua grande cartina raffiguranti tutte le nazioni. Ecco che cercava l'indicazione per il Tempio dell'Ovest con il dito, finchè non lo trovò. Solo poi arrivò a capire che si chiamava "dell'Ovest" per qualcosa. Rimase comunque letteralmente allibita. Nel suo volto si creò un'espressione dubbiosa e meravigliata: il tempio dal quale proveniva la monaca era situato esattamente a nord rispetto alla Nazione del Fuoco, molto lontano da Ember Island, nella quale era cresciuta... Ma ancora più lontano rispetto all'isola di Kyoshi! Si riavvicinò al gruppo e in particolare ad Hangin, cercando di catturare la sua attenzione e mostrandole la cartina che teneva ancora in mano. Trascinava avanti e indietro il dito dal tempio a Kyoshi, evidenziando la distanza tra i due luoghi. "Ma-ma-ma come sei arrivata fino a qui??!!" Era piuttosto incuriosita e si aspettava una risposta che soddisfasse le sue aspettative. La fissava infatti negli occhi con un largo sorriso.
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    Anno 17 - Mese 1 - Giorno 29, pomeriggio inoltrato || POST 3
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    Saki
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    Saki si rialzò dal suo buffo e impacciato inchino, con il ripensamento di aver pronunciato la parola onore a colui che poco prima l'aveva scacciata con un gesto della mano. Era però pur sempre, almeno di questo era convinta, l'Avatar e i suoi genitori di fronte a persone importanti le avevano insegnato a rivolgersi col massimo del rispetto. Poco aveva imparato di quell'arte che esibiva maldestramente. Si accorse di essere osservata da tutti e tre i presenti non capendone il motivo, non le sembrava di aver fatto nulla di male. Sigurd inoltre si comportò in una tal maniera che lei si spaventò, non avendo mai visto quel lato del suo carattere: con parole ricercate e un viso allegro piuttosto strano cercava di avvicinarsi al ragazzo invitandolo ad allontanarsi e a prendere qualcosa da bere. Avrebbe addirittura offerto lui. La ragazzina lo guardò con una faccia interrogativa, sperando le spiegasse cosa gli stesse passando per l'anticamera del cervello. Era evidente che il suo compagno di viaggio nutriva un certe interesse per quel giovane Avatar, ma lei non ne comprendeva il motivo. Prima di conoscerne l'identità avrebbe giurato non avesse nulla di straordinario. Il fatto che fosse lui il prescelto dominatore di tutti e quattro gli elementi lo rendeva misterioso e al contempo pericoloso agli occhi di Saki. Forse proprio per questo Sigurd voleva ottenere la sua amicizia. Ovviamente per educazione aveva invitato pure la signora che aveva dedotto pure lei potesse trattarsi solo ed esclusivamente della nonna del ragazzo. La signora saggia spiegò il motivo di quella festa e, anche se questo doveva apparire scontato, ne rimase stupita, come per il fatto che in realtà lui non fosse suo nipote. Ora che ne era a conoscenza si chiedeva come avesse potuto credere che i due fossero parenti, infatti non si assomigliavano per niente. Si avvicinò all'Avatar e con una piccola pacca sulla spalla cercò di catturare la sua attenzione "Auguri! Allora avevo ragione, non sei tanto più grande di me! E' incredibile... Quindi sai dominare tutti e quattro gli elementi?" Detto questo imitò strani movimenti assurdi e patetici appositamente per provare a far sorridere i presenti, ma non si aspettava risultati. Lei era felice ed entusiasta di quella scoperta e avrebbe voluto sbandierarlo ai quattro venti, ma non c'era ombra di dubbio che tutti i presenti dell'isola erano già a conoscenza della sua esistenza. "Mi fai vedere qualche mossa, non è vero?" Le luccicarono gli occhi e cominciò a saltellare sul posto e in tondo per l'emozione: aveva già visto il dominio del fuoco e pure quello dell'acqua grazie a Sigurd, ma non del dominio della terra nè di quello dell'aria. A proposito di quest'ultimo si ricordò della signora che si era presentata come nomade e per questo si rivolse pure a lei. "Sicuramente sarai una grande esperta! Non è che mi faresti vedere qualche giochetto?" Sembrava una persona seria e altezzosa, ma anche comprensiva, perciò si aspettava con aria sognatrice che almeno lei le dimostrasse qualcosa. Nel frattempo si era dimenticata totalmente della proprosta di Sigurd, ma presto il suo stomaco gliel'avrebbe fatto ricordare. Finite le sue infantili richieste in un attimo in cui le sembrava fosse piombato il più assoluto silenzio la pancia reclamò cibo e lei arrossì leggermente per la vergogna guardando tutti con occhi innocenti.
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    Anno 17 - Mese 1 - Giorno 29, pomeriggio inoltrato || POST 2
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    Saki
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    *verrà presentato alla popolazione il nuovo Avatar* Il nuovo Avatar? Saki si fermò a queste parole. Aveva solo dodici anni e discussioni riguardanti il famoso Avatar ne aveva ascoltate parecchie, ma aveva captato informazioni molto vaghe. Non aveva ben capito se si trattasse di un normale essere umano o di qualche semi-dio dato che la sua capacità trattava il dominio di tutti e quattro gli elementi. Se davvero erano reali le parole che aveva sentito allora quel ragazzo aveva ragione. Non riusciva a crederci: era giunta a Kyoshi Island quasi per caso ed era capitata nel bel mezzo di una festa in suo onore. Trovava tutto ciò estremamente entusiasmanti e strabiliante. Avrebbe voluto conoscere quel dominatore definito da lei supremo e già il suo volto dimostrava che stava entrando in uno stato di trance in cui immaginava un uomo giovane pieno di muscoli che, con un movimento ipnotico delle mani e dei piedi rompeva la terra, tagliava l'aria, faceva fluire l'acqua e agitava il fuoco contemporaneamente. Si risvegliò quando quel ragazzo mingherlino, che non aveva niente di più che un'altezza superiore rispetto a lei, le fece cenno di andarsene. Saki si offese a quel gesto che seppur maleducato, ben sapeva che se lo meritava per il suo comportamento invadente. Tuttavia le dava fastidio. A bloccarla in tempo da un possibile litigio in cui probabilmente sarebbe scoppiata una rissa fu Sigurd che stranamente era riuscita a trovarla. Come al solito lui cercò di farla ragionare pur di non finire nei guai e cercò di trascinarla nuovamente in mezzo a quella folla per un dolcetto. Sicuramente amava mangiare, i dolci poi li venerava, ma non voleva andarsene prima di non aver chiarito le cose con quel ragazzo. E aspettando con le sopracciglia aggrottate e le braccia incrociate che i due sconosciuti lì presenti finissero di parlare notò il suo compagno cambiare subito idea: aveva letto dal suo comportamento che qualcosa aveva catturato la sua attenzione, ma non aveva ancora ben capito cosa. Decise di ascoltare la conversazione. Fece in tempo ad ascoltare delle parole che la turbarono violentemente*aveva solo 20 anni quando l'Imperatrice lo ha fatto uccidere* Le si bloccò il respiro e restò immobile fino alla fine del discorso. Perchè l'Imperatrice avrebbe dovuto uccidere l'Avatar? Dal poco che aveva sentito da bambina non sembrava parlassero di lui in modo malvagio. Saki era convinta al cento per cento che la Nazione del Fuoco fosse la più bella e la più giusta fra tutte e quattro quelle esistenti, non l'aveva mai messo in dubbio. La conquista di tutti quei territori nel mondo aveva portato solo miglioramenti: senza l'introduzione delle navi della Nazione lei e Sigurd non avrebbero raggiunto il Polo Sud. La Naziona era forte ed imbattibile, questa non era di certo la prima volta che lo dimostrava: spesso suo padre a tavola esaltava la sua famigla e i cittadini di quello stato ricordando il passato anche se non andava nei dettagli. Nella mente di Saki si creò solo una grande confusione, di una sola cosa era certa, ovvero che quel ragazzo di corporatura così simile alla sua era il nuovo Avatar. Con un misto di delusione e stupore indicandolo con la mano destra urlò "EEEH?" Dopodichè balbettò qualcosa di incomprensibile e solo dopo vani tentativi riuscì a formulare una frase coerente. Si presentò dunque anche lei mostrando un minimo di rispetto, anche se in modo piuttosto impacciato. "Sono Saki della Nazione del Fuoco, è un... Onore conoscerti!" Fece un veloce inchino con gli occhi sbarrati e una profonda vergogna per aver pronunciato onore a quello che prima aveva provato ad allontanarla. Infine, più rispettosamente, fece un inchino anche alla signora di fronte a lui, che ancora bene non aveva inquadrato, ma che sembrava meravigliosamente saggia.


    EDIT: avevo dimenticato il colore nel secondo discorso diretto di Saki.


    Edited by MajesticScarlet - 26/3/2013, 18:14
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    Anno 17 - Mese 1 - Giorno 29, pomeriggio inoltrato || POST 1
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    Saki
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    ~Exp: 1600 (41r100)
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    ~Abbigliamento: Sopra a pantaloni stretti e una maglia a maniche lunghe entrambi neri porta un'altra maglia bianca larga con polsini stretti e una tunica senza maniche lunga fin sopra il ginocchio color marrone scuro con una striscia d'oro che la caratterizzano ai bordi. Le scarpe sono piccole, semplici e marroni, le arrivano sino alle caviglie.
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    Il viaggio in mare questa volta era riuscita a sopportarlo e a goderselo grazie all'aria mite a cui stavano andando incontro. Finalmente quel terribile gelo polare che le aveva fatto tanto dannare le ossa in quegli ultimi mesi stava del tutto scomparendo e il sole alto e cocente riprendeva a penetrarla fino in fondo all'anima. Il suo umore tuttavia non era dei migliori. Quello scontro violento con il padre e con il gemello Jùlio l'aveva emotivamente distrutta, scoppiando più volte in pianti silenziosi, cosa del tutto innaturale per lei, sensazioni che non aveva mai provato e che non era ancora pronta ad affrontare. Non volle comunque far stare in pensiero Sigurd, con il quale negli ultimi tempi era riuscita ad instaurare un rapporto d'amicizia. Durante il tragitto aveva deciso di ritornare ai suoi vecchi vestiti, che nel frattempo si erano misteriosamente accorciati o forse, più semplicemente, stava cominciando a svilupparsi lei. Prima di sbarcare controllò di avere tutto a portata di mano e di non essersi dimenticata niente in mezzo ai ghiacci o all'interno della nave: meno tracce lasciava di sè, meglio era. Non era in vena di rivedere la sua famiglia dopo l'affronto che le avevano fatto. Comprendeva la loro preoccupazione, ma non accettava il fatto che avevano provato a fare del male a Sigurd e addirittura a lei. Scrollò la testa per rimuovere quegli odiosi pensieri, si schiaffeggiò la faccia schiacciando le guance con entrambe le mani e sfoggiò un grande sorriso. La nave si fermò definitivamente e i passeggeri scesero uno ad uno. Saki era tra gli ultimi, ma non ci mise molto a superare maleducatamente le persone in fila per essere una delle prime a mettere piede a Kyoshi Island. Con le sue vecchie scarpe cominciò a pestare la nuda terra, così dura e scura, così diversa dalla neve e così familiare. Per tutta la mattina, in compagnia di Sigurd aveva camminato a zonzo, fissando la sua cartina intenzionata a capire in che punto segnato su essa si trovavano. La esaminò attentamente e formulò molteplici percorsi da affrontare, ma indecisa sul da farsi, la rimise frettolosamente dentro lo zaino. Visitarono quindi il villaggio del Regno della Terra, che agli occhi della ragazzina fece molto più che una bella impressione: era infatti molto simile alla sua terra natia, Ember Island. Di certo però, rimase stupita vedendo quell'imponente statua di una donna con il volto dipinto di bianco e delle strane linee rosso bordò sulle palpebre. Indossava un'armatura piuttosto strana e all'apparenza davvero molto antica e non comprendeva in alcun modo la presenza di quei ventagli. Provò a rifletterci, ma l'unica cosa che ne uscì fu una smorfia alquanto strana e buffa che avrebbe dovuto esprimere i suoi dubbi. Quando si era ormai stancata di fissare quella donna affascinante e al contempo misteriosa cominciò a guardare Sigurd, che aveva l'aria di essere davvero preso dall'opera che gli si poneva innanzi e del tutto consapevole di chi si trattasse. Continuarono a camminare e a gironzolare per il centro, finchè non giunse il pomeriggio. Quel luogo sconosciuto sembrava straripante di vita, tanto erano attivi in quel momento i suoi abitanti, intenti ad addobbare la città e a preparare panche e tavoli nel bel mezzo della città. Probabilmente, pensava la ragazzina, era tradizione ritrovarsi la sera a cenare insieme, raccontandosi storie di paura e d'avventura. No, in realtà non ne aveva la più pallida idea, ma poco le importava, perchè se ci fosse stata una festa lei avrebbe comunque partecipato, schiamazzando e mangiando a volontà. Gente da ogni abitazione cominciava a radunarsi in piazza, dove si sarebbe svolto l'evento. Il suo compagno di viaggio le pose delle domande a cui rispose facendo spallucce e con un tono divertito: "Io ne so quanto te, ma se hai intenzone di perdere tempo e non approffitarne fallo pure! Io mi ci fiondo!" E detto questo si diresse verso la mischia in cerca di un posto strategico su cui sedersi. Guardò a destra e a manca e fu catturata improvvisamente da un ragazzo dai capelli neri lunghi fino alle spalle che si arrampicava su una lampione, evidentamente alla ricerca di qualcuno o qualcosa. Curiosa si precipitò nella sua direzione, rallentata dalla gente ammassata che la schiacciava e soffocava. Liberatasi da quella rissa notò che stava parlando con un'altra persona. Si avvicinò furtivamente e si intromise tra i due troncando il loro discorso. "C'è una festa qui non è vero? Voi sapete cosa si festeggia?" Con sfacciataggine si dimenticò di chiedere scusa.
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